se non ne avete gia' parlato e' molto interessante.......http://www.controlacrisi.org/joomla/ind ... &Itemid=68


LA RIVOLUZIONE ISLANDESE

09/03/2011 09:05 | POLITICA - INTERNAZIONALE

E' in corso da due anni una rivoluzione in Europa, ma nessuno ne parla: breve resoconto della rivolta anticrisi islandese.

Recentemente la rivolta in Tunisia si è conclusa con la fuga del tiranno Ben Alì, così democratico per l'occidente fino all'altroieri e alunno esemplare del Fondo monetario internazionale.

Tuttavia, un altra "rivoluzione" che ormai è in corso da due anni è stata completamente taciuta e nascosta dai media mainstream internazionali ed europei.

È accaduto nella stessa Europa, in un paese con la democrazia probabilmente più antica del mondo, le cui origini vanno indietro all'anno 930 e che ha occupato il primo posto nel rapporto del ONU sull'indice dello sviluppo umano di 2007/2008. Indovinate di quale paese si tratta? Sono sicuro che la maggioranza non ne ha idea.

Si tratta dell'Islanda, dove si è fatto dapprima dimettere il governo in carica al completo, poi si è passato alla nazionalizzazione delle principali banche, infine si è deciso di non pagare i debiti che queste avevano contratto con la Gran Bretagna e l'Olanda a causa della loro ignobile politica finanziaria; infine si è passati alla costituzione di un'assemblea popolare per riscrivere la propria costituzione.

Tutto questo avviene attraverso una vera e propria rivoluzione, seppur senza spargimenti di sangue ma semplicemente a colpi di casseruole, con le proteste e le urle in piazza e con lanci di uova, una rivoluzione contro il potere politico-finanziario neoliberista che aveva condotto il paese nella grave crisi finanziaria.

Non se ne è parlato dalle nostre parti, se non molto superficialmente, a differenza delle rivolte in altre latitudini discorsive (la Sicilia meridionale è più a sud di Tripoli, eppure la remota Islanda, più vicina al polo nord che all'Italia è percepita come parte della "Moderna" Europa).

Il motivo è semplicemente il terrore, per lor signori, democratici o conservatori che siano, della riproducibilità e l'estensione di quelle lotte.

Che cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei seguisse l'esempio islandese?

Brevemente, la storia dei fatti:

Alla fine di 2008, gli effetti della crisi nell'economia islandese sono devastanti. A ottobre Landsbanki, la banca principale del paese, è nazionalizzata.

Il governo britannico congela tutti i beni della sua filiale IceSave, con 300.000 clienti britannici e 910 milione euro investiti dagli enti locali e dalle organizzazioni pubbliche del Regno Unito. Alla Landsbanki seguiranno le altre due banche principali, la Kaupthing e il Glitnir. I loro clienti principali sono in quei paesi e in Olanda, clienti ai quali i loro rispettivi stati devono rimborsare i depositi bancari, all'incirca 3.700 milioni di euro di soldi pubblici.

L'insieme dei debiti per le attività bancarie dell'Islanda è equivalente a varie volte il suo PIL.

Da un lato, la valuta sprofonda ed il mercato azionario sospende la relativa attività dopo un crollo del 76%.

Il paese è alla bancarotta.

Il governo chiede ufficialmente aiuto al Fondo monetario internazionale che approva un prestito di 2.100 milioni dollari, accompagnato da altri 2.500 milioni da parte di alcuni paesi nordici.

Le proteste dei cittadini davanti al Parlamento a Reykjavik aumentano.

Il 23 gennaio 2009 si convocano le elezioni anticipate e tre giorni dopo, i cacerolad@s sono di nuovo in piazza in migliaia e impongono le dimissioni del primo ministro, il conservatore Haarden e di tutto il suo governo in blocco.

È il primo governo vittima della crisi finanziaria mondiale.

Il 25 aprile ci sono le elezioni generali vinte da una coalizione socialdemocratica e dal movimento della sinistra-verde guidate dalla nuova prima ministra Jóhanna Sigurðardóttir.

Nel 2009 la situazione economica resta devastata con il crollo del PIL del 7%..

Sulla base di una legge ampiamente discussa nel Parlamento, viene stabilito il pagamento dei debiti in Gran Bretagna e in Olanda attraverso 3.500 milioni di euro che tutte le famiglie islandesi avrebbero dovuto pagare attraverso una tassazione del 5,5% per i prossimi 15 anni.

Gli islandesi tornano a manifestare nelle strade per rivendicare un referendum popolare per la promulgazione della legge.

Nel gennaio 2010 il presidente, Ólafur Ragnar Grímsson, rifiuta di ratificare la legge e indice la consultazione popolare: in marzo il referendum con il 93% di NO al pagamento del debito.

La rivoluzione islandese vince. Il fondo monetario internazionale congela l'aiuto economico all'Islanda nella speranza di imporre in questo modo il pagamento dei debiti.

A questo punto il governo apre un'inchiesta per individuare e perseguire penalmente i responsabili della crisi.

Arrivano i primi mandati di cattura e gli arresti per banchieri e top-manager.

L'Interpool spicca un ordine internazionale di arresto contro l'ex presidente della Kaupthing, Sigurdur Einarsson.

Nel pieno della crisi, a novembre, si elegge un'assemblea costituente per preparare una nuova costituzione che, sulla base della lezione della crisi, sostituisce quella in vigore. Si decreta il potere popolare.

Vengono eletti 25 cittadini, senza alcun collegamento politico, tra le 522 candidature popolari, per le quali era necessario soltanto la maggiore età e il supporto sottoscritto di 30 cittadini.

L'assemblea costituzionale avvierà i suoi lavori nel febbraio del 2011 e presenterà a breve un progetto costituzionale sulla base delle raccomandazioni deliberate dalle diverse assemblee che si stanno svolgendo in tutto il paese. Tale progetto costituzionale dovrà poi essere approvato dall'attuale parlamento e da quello che sarà eletto alle prossime elezioni legislative.

Inoltre, l'altro strumento "rivoluzionario" sul quale si stà lavorando è l' "Icelandic Modern Media Initiative", un progetto finalizzato alla costruzione di una cornice legale per la protezione della libertà di informazione e dell'espressione.

L'obiettivo è fare del paese un rifugio sicuro per il giornalismo investigativo e la libertà di informazione, un "paradiso legale" per le fonti, i giornalisti e gli internet provider che divulgano informazioni giornalistiche: Un inferno per gli Stati Uniti ed un paradiso per Wikileaks.

Questa in breve la storia della rivoluzione islandese: dimissioni in blocco del governo, nazionalizzazione delle banche, referendum e consultazione popolare, arresto e persecuzione dei responsabili della crisi, riscritura della costituzione, esaltazione della libertà di informazione e di espressione.

Ne hanno parlato i mass media europei?

Ne hanno parlato i vari talk-show televisivi, i giornali di destra o di sinistra?

Nel nostro paese, come in tanti altri paesi occidentali, si cerca di superare la crisi attraverso un processo di socializzazione delle perdite con i tagli sociali e la precarizzazione dilagante.

Quando si inizia a parlare della rivolta islandese si tende a decostruire la potenza costituente della rivolta , minimizzando e relativizzando la sua porta, per il timore del contagio: e dunque l'Islanda è una piccola isola di soltanto 300.000 abitanti, con un complesso economico ed amministrativo molto meno complesso di quello dei grandi paesi europei, ragione per la quale è più facile da organizzare in se cambiamenti così radicali.

Insomma, in questo caso e da questa prospettiva è difficile impiantare l'ordine discorsivo "orientalistico" del sottosviluppo con il quale vengono liquidate le cosiddette "rivoluzioni modernizzatrici" del maghreb.

Parliamo comunque della "civile Europa".

La stessa "civile Europa" alla quale tentano di aggrapparsi i tecnocrati islandesi più realisti del re: la soluzione ai mali dell'Islanda, la crisi islandese, è a loro dire il prodotto dell'isolazionismo economico e da mesi continuano a parlare e accellerare sull'adesione all'Unione Europea come antidoto contro la devastazione neoliberista.

Confondono ancora una volta la cura con la malattia.

E quindi vogliono stringere su questo tema, così come allo stesso modo l'Europa vuole riprendere sotto le sue ali protettive la ribelle Islanda, per strangolarla dolcemente e senza traumi attraverso i suoi diktat, i suoi vincoli e i suoi patti di stabilità. Ma il popolo islandese ha già dimostrato di non lasciarsi facilmente abbindolare.

Eh, ma l'Islanda mica è in Europa (cioè, non è nell'Unione Europea)... E comunque, non mi pare che la Germania sia messa come l'Islanda, o l'Italia. E poi, uno potrebbe anche dire che gli islandesi ci hanno marciato parecchio con la speculazione finanziaria, prima. Poi, le volpi sono scappate, e c'è stata la rivoluzione dei polli.

L'idea di non pagare i debiti fatti da altri è comunque vecchia, credo che il capostipite degli "insolventi" sia lui:

Sezione9 ... tu non sei solo tesserato PD ... tu potresti fare l'uomo di punta del PD.

Ma che vi manca per capire che IL CAPITALISMO E' FINITO? Cosa vi manca, perbacco? Quanto ci dovrete ancora mettere per capire che IL CETO MEDIO NON ESISTE PIU'? Dite, avete bisogno di un corso estivo? Dite, santa pace ... dite cosa caxxo vi serve per uscire da 'sto recinto

Il recinto ha cambiato nome ma non i ... cervelli! (Chi funziona più con l'emisfero destro chi con il sinistro!)

Facciamo come l'islanda?
Andiamo tutti a Roma e facciamo dimettere tutto il governo.
Poi riscriviamo la costituzione.
Io vi propongo alcune leggi da inserire che potrebbero aver bisogno di una ritoccatina, ma dovranno comunque essere vagliate dal 51% della popolazione tramite referendum. (i referendum potranno anche svolgersi da casa tramite internet approntando un sito dove poter votare con sistemi di sicurezza simili a quelli dei siti bancari.)

1) Coloro che saranno eletti a rappresentanza del popolo avranno uno stipendio normale non superiore ai 3000 Euro.

2) Il loro numero non sara' superiore a 30 elementi di cui uno come Presidente della camera e dello Stato (Il presidente dovra' essere eletto dal popolo non dalla camera)

3) Il presidente restera' in carica 3 anni e il suo mandato si rinnovera' per altri 3 anni tacitamente, sempre se il popolo non avra' obiezioni sul suo operato, nel qual caso potra' essere destituito tramite referendum proclamato entro i 6 mesi prima della scadenza del mandato. (lo stesso vale per i 29 membri della camera)

4) Nessun politico uscente percepira' mai una pensione mensile oltre il 80% del suo stipendio (che abbiamo detto sara' di circa 3000 euro mensili).

5) Nessuno dei 29 membri della camera potra' modificare ne in meglio ne in peggio nessuna legge costituzionale, che invece sara' deferita al popolo tramite referendum.
Tutte le leggi comprese queste da me suggerite dovranno essere vagliate e accettate dal 51% della popolazione votante tramite referendum e il popolo puo' chiedere sempre tramite referendum una volta ogni 3 anni di modificare tali leggi nel caso non si sia dimostrata adeguata in quei 3 anni. (mettiamo che tutte le leggi siano approvate dal popolo ma che qualcuna non funzioni a dovere, in 3 anni si prova e se qualcosa non va' il popolo va a votare per modificare cio' che non va bene.)

6) Sara' compito della Finanza controllare che non vengano violate leggi costituzionali ed economiche verificando periodicamente il lavoro effettuato dai membri della camera che saranno trattati alla stregua di una azienda commerciale onde evitare furberie a scopo lucroso.

7) Controlli incrociati dovranno essere attuati fra i diversi organi di sicurezza quali Finanza, Polizia, Carabinieri ed esercito. (questi percepiranno uno stipendio adeguato al rischio vitale che con il loro mestiere corrono, direi sui 4000-5000 euro mensili in base al livello di rischio e non di responsabilita')

Controlli fiscali e sui range di costi delle materie prime dovranno essere effettuati periodicamente onde evitare sovrapprezzi di merci di prima necessita' effettuati dai commercianti. (una lattina di coca cola non puo' costare 2 euro al bar quando al supermercato costa 30 cents)

9) Gli stipendi minimi sindacali per le 160 ore mensili lavorative saranno aumentati a un minimo di 1500 euro.

10) L'eta' pensionabile sara' eliminata, andranno in pensione solo chi avra' versato 30 anni di contributi indipendentemente dall'eta' che avranno. (se uno lavora da quando aveva 20 anni a 50 anni potra' andare in pensione se lo vuole oppure continuare a lavorare finche' se la sente aumentando cosi' i contributi versati e la pensione che percepira' che ricordo sara' l'80% dello stipendio percepito + l'1% in piu' per ogni anno di lavoro in piu' dopo i 30 minimi, cosi se uno lavora per 50 anni (limite massimo) prendera' il 100% dello stipendio che prendeva come pensione.)

11) Il governo dovra' mantenere la trasparenza nei bilanci attivando dei siti appositi dove tutto sara' immesso con l'aiuto di personale incaricato (migliaia di posti lavoro in piu' in tutte le regioni) (non si paghera' piu' l'affitto per i palazzi che appartengono allo stato trafugando centinaia di migliaia di euro ogni anno con la scusa dell'affitto che non si sa' chi si intasca, per esempio!)

12) Saranno unificati tutti i partiti politici in 2 solamente che raggrupperanno ognuno le idee politiche piu' congeniali ad essi.

13) La banca d'Italia dovra' versare gli interessi sul denaro che lo stato mette in circolazione nelle casse dello stato e non ai suoi soci. (inoltre chiunque sia socio di una qualsiasi banca non potra' avere voce in politica!)

14) L'Iva dovra' essere applicata solo una volta sulla merce al dettaglio e sara' scaglionata in base al reddito dell'acquirente e al tipo di merce.
esempio: sull'elettronica tipo TV, Computers, Radio, Telefonini, ecc. l'iva sara' del 40% e i tesserati con reddito inferiore a un tot l'anno avranno uno sconto del 50% sull'iva, cioe' la pagheranno al 20% come attualmente.
Sui prodotti di prima necessita' quali generi alimentari l'iva restera' al 20% per chi supera il reddito annuo e per i tesserati scende al 5%.
Stesso discorso per la prima auto intestata per il tesserato che sara' al 5% se l'auto non costa sopra i 20.000 euro altrimenti l'iva salira' al 20 % per i tesserati e al 50% per i non tesserati. Cosi chi guadagna poco la prima auto gli costera di meno, se non e' un auto di lusso. Chi e' ricco, non avra' problemi a pagare l'iva al 50% sull'auto di lusso no? Cosi' lo stato guadagnera in Iva lo stesso di prima se non di piu' prelevando dalle tasche dei ricchi che cercano il lusso.

Il tesseramento non sara' con una tessera vera e propria, ci sara' solo una modifica su quella attualmente utilizzata come tessera sanitaria/codice fiscale, che conterra' un numero criptato che indichera' la situazione reddituale della persona e tutti anche chi supera il reddito dovra' presentare il tesserino fiscale alla cassa per ogni acquisto.
Sara' il lettore di codici a barre o magnetico che leggera' il codice sulla tessera ed applichera' all'insaputa dell'acquirente lo sconto sull'iva se gli tocca!
Cio' per evitare che la gente si vergogni di far notare la sua bassa posizione reddituale com'era accaduto una volta con la tessera della spesa.


Per adesso mi fermo qui, ma ho centinaia di idee che trasformerebbero l'italia in un paradiso per tutti ma solo se la gente lo vuole, perche' mi sa' che queste leggi incontreranno molti sfavorevoli a cui rovinerebbero i tornaconti!!!

a presto.

Non c'è bisogno di riscrivere la costituzione, basterebbe rispettarla. Ciò che distrugge un paese e favorisce le classi forti sono le leggi, fatte ad oc per far si che "loro" sguazzino come vogliono.

Leggiamoci bene la costituzione italiano e vediamo quanti degli articoli sono rispettati. Ne facciamo qualche esempio??

Art.1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. (Lavoriamo tutti?)

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. (...e forse bastano i puntini di sospensione)

Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. (Quante volte i diritti vengono violati? La solidarietà economica chi realmente la fornisce?)

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. (E' vero che tutti abbiamo pari dignità sociale davanti la legge? Io avrei i miei dubbi...)

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Quanta burocrazia esiste in Italia appositamente messa per limitare l'azione del singolo?)

Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. (E questa rimanda al commento fatto precedentemente sul lavoro...)

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. (Sempre se a "loro" vada a genio quello che vuoi/vorresti fare e se non ti distruggono con tasse e burocrazie varie atte a ridurre la possibilità di intraprendere)

Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. (Per questo spesso - forse sempre - i talenti emigrano)

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (Il Premier è il maestro della speculazione edilizia...)

E questi penso siano solo alcuni commenti che potremmo appuntare ad uno stato inefficiente ma se c'è una cosa che per me va è la costituzione e se le leggi e il modo di governare la nazione avesse un legame stretto con essa tutto funzionerebbe meglio.

Quoto appieno.

Se c'è una cosa di cui non dobbiamo lamentarci, questa è la nostra costituzione.
E' una delle più moderne e meglio riuscite di tutto il globo, e penso che sia davvero da preservare.

Soprattutto se la confrontiamo con le altre realtà mondiali, vedi Inghilterra (dove nemmeno ce l'hanno la costituzione,ma hanno un insieme di statuti...tra i quali ancora la Magna Charta!!) o USA (dove il secondo emendamento ammette il possesso d'armi personale... per la serie "Noi siamo un paese fondato sul lavoro, loro sulle armi! )

Se rispettata la nostra costituzione darebbe vita ad uno dei paesi migliori al mondo, senz'ombra di dubbio. Sia dal punto di vista giuridico ed economico, che soprattutto sociale.

Non so se è già stato postato, ma lo rimetto:

A proposito, non riesco a includere i video del tubo, esiste qualche procedimento particolare oltre a mettere l'indirizzo tra [youtu.be] e [/youtu.be] (senza punti ovviamente)?

http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... ngt5kVD4PA

Se Rivoluzione deve essere, si deve per forza passare dalla riscrittura della costituzione.
Rivoluzione per me non significa togliere il PDL e metterci il partito PincoPallino, significa rifondare profondamente il sistema che deve essere orientato all'uomo-cittadino e non ad altro. Quindi rivedere tutti i sottosistemi: politica (togliere il concetto di rappresentanza politica dalla costituzione e passare ad una democrazia diretta o partecipativa - introdurre il sistema dei referendum confermativi su base locale innanzitutto e nazionale su temi di interesse comune... ) economia (rivedere completamente il sistema, intervenire sulla distribuzione della ricchezza e prevedere forme di condivisione dei beni), cultura, sanità, servizi pubblici in genere da riscrivere e mettere nero su bianco.
No, se si vuole fare una rivoluzione, bisogna rimettere mano a tutto, altrimenti saremo sempre qui tra 5 o 10 anni a lamentarsi per nuovo Berlusconi o del nuovo D'Alema.

Come non quotarti, condivido appieno

Quoto anch'io il Gambero, che dice piu' o meno le stesse cose che dico io.
La costituzione andrebbe bene appunto se rispettata, ma mancano alcune leggi (come quelle che ho inserito sopra nel primo intervento, che la migliorino e la proteggano in modo chiaro ed inequivocabile.
Se facessimo una rivoluzione, facendo cambiare il governo e non modificando la costituzione in meglio, chi salirebbe al potere ricostruirebbe prima o poi la stessa situazione attuale.

C'e' bisogno di nuove idee e nuove leggi atte a preservare la sovranita' del popolo ed impedire che poche migliaia di persone ne prendano il potere e facciano leggi a modo loro e arricchendosi alle spalle di tutti.

O volete dirmi che e' normale che un politico guadagni 40-50 mila euro di stipendio al mese? C'e' scritto nella costituzione che devono prendere tanto?
Bisogna cominciare a valutare qualunque cosa c'e' di sbagliato nella situazione attuale e fare leggi nuove per correggerle, ma dobbiamo essere Noi il popolino a farle non LORO che si fanno le leggi a comodo loro.

Non so' se mi spiego...

Sì..... tutto quello che trovi nell'URL, dal simbolo "&" in poi, devi cancellarlo

ISLANDA sconfigge economia globale e NWO!!
Percio' nessuno lo deve sapere

Quoto.... ma se non si risolve PRIMA il problema numeno uno...
e cioè il ripristino della Sovranità Monetaria (dalle banche private
ai cittadini), tra 5 o 10 anni, sai di cosa parleremo?
Del come fare ad impastare il pane a casa con la farina
di contrabbando....

http://www.signoraggio.info/sovranita_m ... auriti.htm

Ok, grazie per le conferme, adesso capisco il lato oscuro della faccenda...
Ignorare e' come combattere senza combattere, si aspetta la rinuncia del nemico!!!
Ottima strategia!

Io persevero!

saluti

n.b. messaggio OT non inerente al topic. Chi sa', capira'!

Ti ringrazio