24/07/2011, 20:35
sezione 9 ha scritto:
Rmnd, tu dici cose giuste nel momento in cui metti in evidenza come, molto probabilmente, il Partito del Progresso perderà una montagna di voti. Ma qualcuno (io, per esempio) potrebbe dire che si sono tirati la zappa sui piedi. Prova a immaginare: in una società "stabile" come quella norvegese (dove si conoscono tutti e sono tutti bravi, belli ed educati), governata più o meno perennemente dalla famosa socialdemocrazia nordica, all'improvviso arriva l'immigrazione. La gente si spaventa (come è naturale che sia, di fronte alla novità e alla diversità), e qui si innesta la politica di gente senza scrupoli, che pensa di vincere le elezioni aprendo la caccia all'immigrato e, dopo l'11 settembre, all'islamico. Ecco, i comunisti che aprono le frontiere! Anni di tensione contro non più persone, ma nemici della nazione, e alla fine salta fuori il "mostro", che sarà anche pazzo (cosa che non è, casomai come dici giustamente è folle l'idea, anche se ricorrente fin dagli anni '70, almeno in Italia), ma che senza qualcuno che sdoganasse modi di dire e metodi di propaganda non sarebbe venuto fuori. Se siamo davvero in un mondo di pazzi, che bisogno c'è di istigare all'odio e alla violenza?
Il fatto che abbia voluto informare un partito di destra populista (molto amato in Italia da qualcuno "di governo" e non di nicchia) non vuol dire che si tratti di un complotto internazionale, ma è pur sempre un dato da tener presente. Almeno per chi si ritrova ad andare in giro a dire le stesse cose che voleva questo norvegese, non ti pare?
Thethirdeye, dico anch'io che bisogna stare attenti. Può essere tutto, sia chiaro, un complotto "mondiale" (tra parentesi, guarda che a "sinistra" la mentalità complottarda è molto, molto diffusa, più di quanto non pensi) come pure uno molto locale, ma da che mondo è mondo, quando ci sono problemi economici, si cerca di "distrarre", e spesso si usano poveri cretini (o idealisti d'accatto) come strumenti utili a chi le mani non se le sporca mai. E spero che il collegamento con gli scontri in Val di Susa sia chiarissimo...
http://milleeunadonna.blogspot.com/2009/07/che-cosa-ha-prodotto-l-immigrazione.html
In Svezia ormai un terzo della popolazione è musulmana con il risultato che la Svezia si sta trasformando in una succursale di Rabat, di Gaza, di Ramallah, ossia di tutti quei Paesi dove la religione è Stato, non esiste né libertà né tolleranza e nemmeno le più elementari norme igieniche.
Con l’aggravante di una criminalità efferata, a danno degli autoctoni, donne e bambine in particolar modo, alimentata dall’odio e dal disprezzo contro gli infedeli, da una giustizia politically correct e da un’informazione che censura i crimini violenti a carico degli immigrati.
Daniel Wreström 17 ani è stato brutalmente torturato da una banda di sette immigrati che lo hanno poi sgozzato. L'assassino, Khaled Odeh, è stato condannato per omicidio colposo con l’attenuante dell’incapacità temporanea d’intendere e di volere, il che vuol dire che già dopo un anno se dichiarato sano, può essere rilasciato. Altri tre sono stati condannati a quaranta ore di servizio sociale. Gli ultimi tre sono stati condannate a pagare 1.800 corone svedesi (circa 200 euro) in multe.
Tanto vale la vita di un ragazzo svedese. La stampa ha nascosto che gli assassini di due giovani svedesi Malin e Amanda, stuprate e picchiate a morte erano somali. Quanto odio ci vuole per uccidere a pugni e calci due ragazze? Orribile crimini come questo sono in continuo aumento in Svezia.
Il numero di stupri é quadruplicato in venti anni. E molti stupri coinvolgono bambini fra i 6 e 15 anni. Inoltre gli stupri sono particolarmente violenti perché le vittime vengono mutilate, come succede nelle culture islamiche africane, per lasciare sulla vittima una “firma” che la segni per tutta la vita. Marocchini, libici, tunisini e algerini sono ai primi posti dei condannati per stupro.
Secondo queste statistiche, quasi la metà di tutti gli autori sono immigrati. Anche Norvegia e Danimarca, sono alle prese con questo grave problema degli stupri ETNICI.
A Oslo, Norvegia, gli immigrati sono coinvolti in due casi su tre e stessi numeri si riscontrano anche in Danimarca, a Copenaghen, tre su quattro stupri sono a carico di stranieri.
Ann Christine Hjelm avvocato dell’Alta Corte, che ha indagato sui crimini violenti in Svezia ha rilevato che l'85 % degli stupratori condannati sono immigrati di prima e anche di seconda generazione.
Tutto questo manco gratis, le stime indicano che l'immigrazione costa alla Svezia ogni anno, diverse centinaia di miliardi di corone e ha notevolmente contribuito a portare il welfare svedese sull'orlo del fallimento.
Un costo dell'immigrazione stimato in 225 miliardi di corone nel 2004 é pari al 17,5% delle entrate fiscali della Svezia, un pesante fardello per un paese che ha già uno dei più alti livelli di tassazione in tutto il mondo.
E per che cosa? Aumento della violenza esponenziale con l'immigrazione e disoccupazione degli immigrati a livelli record (la maggioranza non lavora nemmeno!)
L’integrazione non esiste e il problema degli stupri di branco non è il solo, gli islamici nati in Svezia infatti, ben lungi dal sentirsi svedesi, si definiscono di Gaza, di Rabat, di Sarajevo , del Cairo.
Sono ragazzi disadattati che si riuniscono in branchi e devastano tutto ciò che gli viene a tiro, come succede a Malmo. In Svezia fino a 14 anni fa c’erano solo 3 ghetti ora ce ne sono 136. Sono succursali dell’inferno dove il 60% (ma arriva fino all’80%) non lavora, non vota e non va a scuola.
I ragazzi crescono nutrendo un’odio terribile, verso chi li ospita e lo esternano con stupri, atti vandalismo e furti (il 90% delle rapine é a carico loro).
A Malmo, concentrati a Rosengard e dintorni ci sono 100mila immigrati, i locali sono dovuti fuggire. Ogni sera, da mesi, cassonetti, cabine, e qualunque struttura pensata per la città si trasformano in roghi appiccati da molotov lanciate direttamente dal salotto di casa.
I vigili del fuoco, stanchi di essere bersagliati hanno deciso di ritirarsi nella loro caserma di Rosengard. Henrik Persson, il comandante della stazione dei pompieri del quartiere, si è dimesso , impossibilitato di far fronte a questa situazione.
Stessa sorte ad autopattuglie e autoambulanze.Tutto questo succede in Svezia, che è un MODELLO di stato sociale e gli Svedesi sono un popolo fortemente etico.
Eppure non è servito per integrare gli immigrati islamici e convincerli ad adottare quel modello, quei valori, quello stile di vita e nemmeno il più basilare RISPETTO DELLE LEGGI.
Cosa succederà da noi quando i musulmani raggiungeranno un terzo della popolazione italiana? Mi sembra lecito porsi questa domanda, seriamente e senza sentimenti razzisti.
Molti degli immigrati in Svezia sono entrati come rifugiati politici, e il risultato è tutto da vedere, sono fatti nero su bianco, numeri di statistiche, ma dietro a quelle parole e numeri ci sono personale reali Malin, Amanda e Daniel, persone come me che scrivo e voi che leggete.E’ così sbagliato se proviamo paura per noi e per i nostri cari?
E’ così orribile se vogliamo difenderci e difenderli? Salvare il nostro Paese, la nostra civiltà?Dobbiamo indurre i nostri Governi a rivedere l’accoglienza indiscriminata, perché allevare "vipere in seno" è la cosa più stupida che un essere umano possa fare
CITTA' DEL VATICANO - "Ricercate sempre la giustizia, la legalità, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui". Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza una rappresentanza di zingari ha chiesto loro un impegno sulla strada di "quell'integrazione da cui trarrete beneficio voi e l'intera società, mentre "le istituzioni, da parte loro, si adoperino per accompagnare adeguatamente questo cammino". "La Chiesa - ha aggiunto il Papa - cammina con voi".
24/07/2011, 20:39
[color=blue]Il prof. Introvigne, osservatore dell’Ocse, ha analizzato un testo criptato di Anders Behring Breivik Tra gli «obiettivi strategici» sono indicate anche 16 raffinerie italiane, da Trecate a Milazzo
Redazione
Roma
Ci sono anche minacce al Papa e all’Italia nei proclami che l’attentatore di Oslo e Utoya, Anders Behring Breivik, diffuse sul web subito prima della strage di venerdì scorso. Lo sostiene il sociologo Massimo Introvigne, rappresentante dell’Osce per la lotta al razzismo e alla discriminazione contro i cristiani, che ha analizzato un lungo testo firmato «Andrew Bervik», sicuramente attribuibile a Breivik e diffuso su un sito criptato il 22 luglio, a poche ore dai suoi attacchi terroristici.
«Ben lungi dall’essere un fondamentalista cristiano - scrive Introvigne in uno studio che sarà pubblicato domani sul giornale on-line “La bussola quotidiana” - Breivik, battezzato nella chiesa luterana norvegese, si definì un “cristiano culturale”, il cui appello all’eredità cristiana ha una funzione strumentale anti-islamica».
Le chiese, secondo lui, non sono disposte a combattere l’islam: propone quindi un grande congresso cristiano europeo da cui nasca una nuova chiesa europea identitaria e anti-islamica. E minaccia direttamente papa Benedetto XVI di cui scrive che «ha abbandonato il cristianesimo ed i cristiani europei e deve essere considerato un papa codardo, incompetente, corrotto e illegittimo».
Breivik evoca poi una «guerra civile europea», con «attacchi shock di cellule clandestine» i cui obiettivi sono i partiti politici: i laburisti norvegesi anzitutto, ma - riferisce Introvigne - sono segnalati anche quattro partiti italiani (Pdl, Pd, Idv, Udc) che boicotterebbero in modo diverso la guerra all’Islam. [/color]
24/07/2011, 21:31
24/07/2011, 22:27
25/07/2011, 01:19
sezione 9 ha scritto:
il meccanismo è chiaro: la sparo grossa ("ammazziamoli tutti"), mi votano ("finalmente qualcuno che dice le cose come stanno"), naturalmente le cose che ho detto non posso farle (a meno di far rinascere Hitler), e accuso chi mi pare (comunisti, alleati, poteri forti) del mio fallimento. Poi la spari più grossa ancora e il gioco ricomincia, fino a quando non spunta fuori il matto che mette in pratica.
25/07/2011, 01:29
sezione 9 ha scritto:
Rmnd, populismo non significa prendere coscienza di un problema esistente nella società e raccoglierne il, diciamo, sentimento. Quello che contesto (da sempre e per sempre) a certi movimenti è che sfruttano un problema senza risolverlo, anzi, ingigantendolo. Questo è populismo. Non è che sono tutti matti quelli che votano per il PP in Norvegia o per i veri finlandesi in Finlandia, anzi, ma se un partito vince le elezioni con la paura dell'immigrazione, secondo te, la paura la eliminerà o la farà aumentare? Se è un partito serio, il problema prova a risolverlo, se è populista invece farà di tutto per non perdere il motivo per cui raccoglie voti. Qui sta la differenza, per me, tra un partito che ha una base sociale e un partito populista. Poi, il meccanismo è chiaro: la sparo grossa ("ammazziamoli tutti"), mi votano ("finalmente qualcuno che dice le cose come stanno"), naturalmente le cose che ho detto non posso farle (a meno di far rinascere Hitler), e accuso chi mi pare (comunisti, alleati, poteri forti) del mio fallimento. Poi la spari più grossa ancora e il gioco ricomincia, fino a quando non spunta fuori il matto che mette in pratica.
25/07/2011, 07:59
25/07/2011, 12:47
[color=blue]“L’ideologia di Breivik non è ispirata al cristianesimo”.
C'è forte preoccupazione per la crescita di un’ultradestra politica xenofoba e violenta. Ne parlano alcuni esperti
Alessandro Speciale
Roma
Cristiano ma allo stesso tempo massone. Animato da un profondo odio per l'islam ma tuttavia ammiratore di Al Qaeda, tanto che, scriveva, «se il profeta Maometto fosse vivo oggi, Osama bin Laden sarebbe stato il suo numero due».
L'ideologia che emerge dal mastodontico e farneticante “manifesto” - “2083 - Una dichiarazione d’indipendenza europea” - che la polizia norvegese ha attribuito al trentaduenne autore della strage di Oslo, Anders Behring Breivik, è sicuramente contraddittoria e grossolana.
Il suo gesto, però, pone il problema se stia nascendo anche nel nostro Continente, come già negli Stati Uniti, una estrema destra violenta dai connotati fortemente religiosi, sulla scia di quella che ha portato Timothy McVeight nel 1995 a organizzare l'attentato di Oklahoma City.
L'attentatore di Oslo, infatti, si era definito “cristiano” e “conservatore” sulla sua pagina Facebook.
Inoltre, il movimento che “Andrew Berwick” - come si firma Breivik anglicizzando il suo nome - annuncia di aver fondato a Londra nel 2002 prende il nome di "Pauperes commilitones Christi Templique Solomonici” (Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone). Il ruolo del suo gruppuscolo è quello dell'«albero prediletto (plum tree) dell'Europa e della Cristianità», proprio come «i combattenti jihadisti sono l'albero prediletto»,
Tuttavia, secondo alcuni esperti consultati da Vatican Insider, non ci sono i sintomi della nascita di una estrema destra violenta dai connotati spiccatamente religiosi, anche se l'invito è a non sottovalutare le conseguenze dei toni violenti che i dibattiti sull'islam e l'immigrazione a volte assumono.
Per Vebjørn Horsfjord, ex-segretario generale dello European Council of Religious Leaders - Religions for Peace, un'organizzazione internazionale con sede proprio a Oslo che cerca di promuovere la pace e la dignità umana grazie alla forza della fede, anche se Breivik si identifica come un cristiano, «la sua ideologia non sembra essere nutrita di concetti cristiani». Piuttosto, spiega, appartiene «ad una ondata di ideologia fortemente anti-islamiche e anti-immigrazione che trova aderenti sia tra i conservatori cristiani che tra quelli secolari».
Horsfjord, che adesso insegna studi interreligiosi presso la facoltà di teologia di Oslo, preferisce però non collegare troppo direttamente l'attentatore con la grande crescita dei movimenti di estrema destra nel Continente – dove la loro affermazione li ha portati in alcuni casi, come in Ungheria, Olanda o Danimarca, a partecipare ai governi.
Tuttavia, aggiunge, è il momento di “riflettere” se i “toni aspri” dei dibattiti sulle relazioni interreligiose, l'immigrazione e il multiculturalismo abbiano incoraggiato «dee pericolose in alcune menti malate».
E se è vero che Breivik si definiva cristiano «non ci sono prove che appartenesse ad un gruppo cristiano o ad una Chiesa», sottolinea Brent Nelsen, professore di scienza politica alla statunitense Furnam University.
Nelsen ha studiato i rapporti tra religione e politica e in Europa e conosce anche a fondo la Norvegia, a cui ha dedicato due libri. Per lui, a differenza degli Stati Uniti, gli estremisti di destra europei «dicono di essere legati al cristianesimo ma non dimostrano di essere molto religiosi». Le loro motivazioni, insomma, sono più politiche che religiose e bisogna stare attenti prima di classificare gli attentati di Oslo come “terrorismo cristiano”.
Lo stesso successo dell'estrema destra in Europa, con il conseguente avvicinamento al potere e al “mainstream” politico, può aver contribuito a radicalizzare persone come Breivik: «Il Partito del Progresso di cui faceva parte – spiega Nelsen – è diventato molto più moderato di recente... Breivik ne faceva parte ma sembra aver perso fiducia in esso man mano che si spostava verso il centro».
Massimo Introvigne, sociologo italiano e rappresentante dell’Osce per la lotta al razzismo e alle discriminazioni contro i cristiani, afferma che in Breivik, emerge tra le altre la figura del blogger norvegese Fjordman, «vero padre spirituale del terrorista, di cui si riporta uno scritto secondo cui dopo il Medioevo il cristianesimo – i cui unici aspetti positivi erano di origine pagana - è diventato per l’Europa una minaccia peggiore del marxismo»
I Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone sono un movimento aperto a «cristiani, cristiani agnostici e atei cristiani», cioè a tutti coloro che riconoscono l’importanza delle radici culturali cristiane, «ma anche di quelle ebraiche e illuministe» nonché «nordiche e pagane», per opporsi ai veri nemici che sono l’islam e l’immigrazione.
«Ben lungi dall’essere un fondamentalista cristiano – secondo Introvigne – Breivik, battezzato nella Chiesa Luterana Norvegese, si definisce un cristiano culturale, il cui appello all’eredità cristiana ha una funzione strumentale anti-islamica».
Le Chiese, secondo lui, non sono disposte a combattere l’islam: propone dunque un Grande Congresso Cristiano Europeo da cui nasca una nuova Chiesa Europea identitaria e anti-islamica. E minaccia direttamente il Papa Benedetto XVI di cui scrive che «ha abbandonato il cristianesimo e i cristiani europei e dev’essere considerato un Papa codardo, incompetente, corrotto e illegittimo».
Anzi, per Introvigne, le minacce all’Italia e al Papa sarebbero da prendere sul serio se fosse accertato che «l’ordine neo-templare di Breivik non si riduce a lui stesso ma comprende altre persone – che, secondo il testo, sarebbero state addestrate in Africa e altrove da criminali di guerra serbi, che il terrorista considera degli eroi».
Ma se la connotazione religiosa appare quindi strumentale e vaga, questo non deve portare a sottovalutare la pericolosità dei movimenti di estrema destra. Sia quelli a carattere autoritario che quelli a carattere anarchico, secondo Nelsen, possono anzi essere favoriti dalla dall'«indebolimento delle comunità religiose che contribuisce al senso generale di isolamento» nella società.
Lo scenario «ricorda quello degli anni Venti», quando «la democrazia sembrava incapace di risolvere i problemi» e la gente cercava alternativa nei movimenti violenti. «L'estrema destra potrebbe diventare violenta come la sinistra radicale negli anni Settanta e Ottanta». Ma «l'Europa – aggiunge – è sopravvissuta a quegli attentati e riuscirà ad uscire anche a questi mortali attacchi».[/color]
25/07/2011, 17:22
25/07/2011, 18:10
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25/07/2011, 18:21
Ufologo 555 ha scritto:
Infatti ... Anche perché gran parte del suo elettorato proviene da ... sinistra.
25/07/2011, 19:02
rmnd ha scritto:
il fatto di aver collocato la lega nord tra i movimenti di estrema destra rende il resto dell'articolo poco condivisibile.
25/07/2011, 19:03
greenwarrior ha scritto:
Questo è uno dei limiti dell' intelligenza umana.
25/07/2011, 20:29
greenwarrior ha scritto:rmnd ha scritto:
il fatto di aver collocato la lega nord tra i movimenti di estrema destra rende il resto dell'articolo poco condivisibile.
Basta che un qualsiasi partito si ponga domande su come viene gestita l' immigrazione, per essere catalogato come di estrema destra.
Questo è uno dei limiti dell' intelligenza umana.
Il fuori di testa norvegese, ha chiesto un processo a porte aperte e la cosa mi pare strana se non pensando che cerchi ulteriore visibilità. Chissà cosa ha in mente di dire, sempre se gli concedono un processo pubblico.