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MessaggioInviato: 27/07/2011, 09:45 
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Debord ha scritto:

OSLO: TUTTO QUELLO CHE GIA' SAPETE
Scritto da Gianluca Freda
Sabato 23 Luglio 2011 14:33

Tutto quello che avreste voluto sapere sugli attentati in Norvegia, ma avete evitato di chiedere, un po’ perché ci arrivavate anche da soli, un po’ perché è sempre la solita solfa.

Sui motivi del doppio attentato terroristico in Norvegia, il cui tragico bilancio è finora di un centinaio di morti, l’unica cosa che bisogna tenere presente è che – come sempre – tali motivi vanno ricercati in direzione diversa, se non del tutto opposta, a quelli insinuati dai giornali e dalle TV di regime dell’occidente. A chiarire la situazione, forse sono utili alcune notizie uscite in sordina nei giorni e negli anni scorsi. Fare due più due non è difficile.

Q: - Quali interessi ci sono dietro l’attentato?

A: Norvegia e Russia hanno raggiunto nel corso degli ultimi anni accordi di cooperazione sempre più stretti tanto per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio dell’Artico, quanto per la partnership commerciale nello sfruttamento di giacimenti mediorientali (in Iraq in particolare). Quest’asse energetico privilegiato tra Russia ed Europa mette a rischio gli interessi strategici americani e il controllo USA sul continente europeo. Era inevitabile che arrivassero, prima o dopo, gli opportuni “avvertimenti”:

1) Dal sito “La voce della Russia”, 07-07-2011:

Entra in vigore l’accordo Russia-Norvegia: nuovi orizzonti nell’Artico

Oggi entra in vigore l’accordo fra la Russia e la Norvegia sulla delimitazione delle zone di competenza nell’Artide e sulla cooperazione nel Mar di Barents e nel Mar Glaciale Artico. Con questo documento, firmato il 15 settembre del 2010, si sono conclusi 40 anni di controversie. L’accordo apre nuove possibilita’ per il libero sfruttamento dei ricchissimi giacimenti di gas e petrolio nell’area di 175 mila chilometri quadrati e regola la collaborazione nel settore ittico. Secondo il ministro degli esteri russo Lavrov, si tratta di un’intesa opportuna e reciprocamente vantaggiosa.

2) Da “Sky – TG24” del 12-12-2009:

Iraq, russi e norvegesi si accaparrano il petrolio

Nel corso dell'asta per l'assegnazione di appalti ventennali sui pozzi iracheni, che si è svolta a Baghdad, la compagnia russa Lukoil e la norvegese Statoil hanno ottenuto la concessione per uno dei maggiori giacimenti petroliferi, nel Sud dell'Iraq. Lo ha annunciato il ministro del petrolio iracheno. Si tratta di uno dei giacimenti più grandi finora mai sfruttati, con delle riserve di quasi 13 miliardi di barili. La coppia Lukoil-Statoil ha strappato il contratto grazie a un'offerta che prevede di accrescere la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno.

3) Dal “Corriere della Sera” del 26-10-2007:

Gazprom si allea con la Norvegia E il petrolio tocca nuovi record

MILANO - Gazprom ha scelto la norvegese StatoilHydro come secondo partner nel maxi-giacimento di gas a Shtokman. Il colosso russo guidato da Alexej Miller aveva già selezionato la francese Total come primo partner per sviluppare la fase iniziale del progetto, la cui stima ammonta a 15-20 miliardi di dollari. Le riserve di questo giacimento ammontano a 3.700 miliardi di metri cubi di gas e oltre 31 milioni di tonnellate di gas condensato. [...]

Q: - Perché l’attentatore doveva essere “di estrema destra”?

A: Fin dal termine della Seconda Guerra Mondiale, gli USA hanno ristrutturato la politica europea su basi anti-russe, favorendo in particolare i movimenti socialdemocratici filoamericani e isolando la destra europea anti-statunitense. La destra è tradizionalmente portatrice di ideologie nazionaliste, avverse tanto al dominio americano sul continente quanto agli strumenti politici (“democrazia”) ed economici (moneta unica) attraverso i quali tale dominio viene garantito. Solo in Francia, all’epoca di De Gaulle, la creazione di questo ostracismo verso la destra europea era temporaneamente fallita. Il partito filo-russo in Europa è ovviamente trasversale agli schieramenti politici, ma nel linguaggio della propaganda si tende a definire “populismo di destra” ogni posizione politica che non si uniformi ad una visione filoamericana dell’europeismo e che prenda anche solo ipoteticamente in considerazione la creazione di rapporti più stretti con la Russia. Tali forze politiche sono quelle che maggiormente preoccupano gli Stati Uniti, essendo poco malleabili, scarsamente controllate, avverse all’unione economica europea (attraverso la quale gli USA mantengono l’Europa nella morsa del debito, dunque sotto controllo), in crescita di consensi e – soprattutto – animate da una prospettiva “eurasiatica” che guarda alla Russia come ideale partner politico ed economico con cui rimpiazzare nel futuro la superpotenza americana in declino. Occorre dunque, ogni volta che sia possibile, demonizzarle (magari definendole “xenofobe” e “antisemite” a intervalli regolari) e screditarle, attribuendo ad esse la paternità di azioni ignominiose. Anche qui riporto qualche articolo:

1) Dal sito di economia “Risk and Forecast”, 12-03-2009:

Gli amici di estrema destra della Russia

Recenti notizie di stampa affermano che i partiti di estrema destra in Europa sarebbero finanziati – almeno in parte – dalla Russia. Sebbene tali affermazioni necessitino di essere provate, è un dato di fatto che diversi partiti di estrema destra dell’est europeo sono diventati accaniti sostenitori degli interessi russi e ammiratori del modello politico-economico della Russia. Diversi gruppi di estrema destra, nei paesi post-comunisti, guardano all’infrastruttura politica autoritaria di Vladimir Putin come ad un modello e premono allo stesso tempo per una maggiore apertura verso la Russia e per la rottura della comunità Euro-Atlantica. In Europa orientale, il sostegno verso l’estrema destra ha evidenziato negli ultimi anni un trend in ascesa. Dal punto di vista russo, un partenariato con gli ultranazionalisti potrebbe facilitare i suoi tentativi di influenzare la politica interna di questi paesi, almeno finché Mosca non riuscirà a trovare un alleato ancor più influente nell’ambito dello spettro politico. [...]

2) Da “L’interprete internazionale” del 15-04-2011:

Marine Le Pen: No alla NATO, sì alla Russia

“Marine Le Pen promette l’uscita dalla Nato e un partenariato con la Russia”, titola l’agenzia. In un discorso tenuto ai corrispondenti esteri a Nanterre, la Le Pen avrebbe detto che, in caso di una sua vittoria alle presidenziali, la Francia farebbe della Russia un partner privilegiato e lascerebbe la Nato. “Penso che la Francia abbia tutto l’interesse a volgersi verso l’Europa, ma alla grande Europa. E in particolare a lavorare ad un partenariato con la Russia”, avrebbe detto, invocando “ragioni evidenti, di civiltà e geostrategiche”. E sull’Alleanza atlantica: “le scelte fatte dal presidente della Repubblica (ovvero Sarkozy, ndr), che appaiono come scelte di sistematico allineamento (sugli Usa, ndr), non mi paiono positive”.

3) Dal sito dell’emittente iraniana IRIB, 11-05-2010:

Ucraina: proteste contro la politica pro-Russia del presidente Yanukovych

KIEV - Migliaia di manifestanti sono scesi per le strade della capitale ucraina per protestare contro la decisione del presidente Viktor Yanukovych a stabilire legami più stretti con la Russia. Le proteste di oggi contro il governo del presidente Yanukovych hanno avuto luogo quasi un mese dopo la firma di un accordo tra Mosca e Kiev, definita dai dimostranti arrabbiati un atto “contro la sovranità dell'Ucraina”. Il nuovo accordo tra i due paesi vicini consentirebbe a Mosca un ampio uso di porti navali dell'Ucraina nel Mar Nero, in cambio dell’esportazione di una piccola quantità del gas naturale dalla Russia verso l’ex repubblica sovietica. [...]

Q: - Di quali altre colpe si è macchiata la Norvegia verso i dominatori Usraeliani per meritarsi una punizione così sanguinosa?

A. Vediamo un po’:

1) Da “Views and News from Norway” del 14-02-2011:

La Norvegia tra coloro che vogliono spaccare la NATO

Nuove indiscrezioni di Wikileaks hanno rivelato quanto siano profonde le divisioni all’interno della NATO su questioni chiave della sicurezza europea. Il governo norvegese è accusato di essere parte di una presunta “banda dei cinque” filorussa, insieme a Francia, Germania, Olanda e Spagna. [...] In una riunione d’emergenza del Consiglio della NATO tenutasi il 12 agosto [2008] in occasione del conflitto tra Russia e Georgia, gli alleati non riuscirono a trovare una posizione comune sulla guerra. La “banda dei cinque”, come la definiscono gli americani, avrebbe affermato che l’annuncio dell’ingresso di Georgia e Ucraina nella NATO avrebbe avuto il solo scopo di provocare i russi, mentre la parte opposta considerava la decisione di non garantire a questi paesi una piena partecipazione come una sorta di “luce verde” data ai russi per fare ciò che volevano. Solo il 19 agosto si riuscì ad arrivare ad una dichiarazione comune sulla crisi. [...]

2) Dal sito “Workers World”, 21-07-2011:

Escalation dei bombardamenti NATO contro la Libia

[...] Anche la Norvegia [insieme all’Olanda] sta ritirando la propria partecipazione [alla guerra in Libia]. A partire dal 1° agosto, le sue forze aeree non saranno più coinvolte negli attacchi. Questa crescente riluttanza da parte di diversi paesi membri della NATO ha portato il ministro della difesa britannico, Liam Fox, ad accusare questi governi, il 13 luglio scorso, di non fornire sufficienti forze aeree per la campagna in corso. [...]

3) Da “Tundra Tabloids” del 27-03-2011 (ovvove supvemo!)

Norvegia: il partito socialista proporrà una mozione in cui si chiede di bombardare Israele in caso di azioni contro Hamas a Gaza.

Siamo arrivati a questo. Il Sosialistisk Venstreparti (Partito Socialista di Sinistra) di Kristin Halvorsen, facente parte della coalizione di governo norvegese, conta di far votare una mozione in cui si richiede un’azione militare contro Israele nel caso che questi dovesse decidere di agire contro Hamas a Gaza! [...]

4) Da “Rohama.org” del 15-01-2011:

La Norvegia sarà la prima nazione europea a riconoscere la Palestina

Jonas Gahr Stoere, Ministro degli Esteri norvegese, ha detto ad una conferenza stampa svoltasi a Ramallah, insieme al Primo Ministro palestinese Salam Fayyad, che il suo paese sarà uno dei primi a riconoscere il futuro stato palestinese una volta che le sue istituzioni saranno approntate secondo gli schemi e i progetti previsti dall’Autorità Nazionale Palestinese. [...]

5) Dal sito norvegese “Politisk.tv2.no” del 21-07-2011: (ovvove degli ovvovi!)

Jonas Gahr Støre [Ministro degli Esteri norvegese]: l’occupazione deve finire, il muro deve essere demolito e bisogna farlo subito!

Il ministro degli esteri è stato accolto con richieste di riconoscimento dello Stato Palestinese quando, giovedì, si è recato in visita ad un campo estivo della gioventù laburista a Utoya.

N.B.: guarda caso, il campo di Utoya che il ministro Store aveva visitato il 21 luglio (qui sopra vedete una foto della visita) è stato proprio il teatro della strage compiuta il giorno successivo dal folle “estremista di destra”. Con tutta la buona volontà, non riesco proprio a immaginare un avvertimento dal significato più eloquente di questo.

Q: Quali metodi hanno utilizzato i servizi segreti per il doppio attentato?

A: Qui si possono fare solo delle ipotesi, ma poiché il modus operandi è stato osservato in molti attacchi precedenti dello stesso tipo l’immaginazione non dovrà essere sottoposta a sforzi eccessivi.

Il primo sistema, piuttosto ben rodato, è quello di organizzare, contemporaneamente o a ridosso degli attentati, delle “esercitazioni militari” che seguiranno – guarda un po’ la coincidenza – la stessa falsariga di ciò che avverrà durante gli attentati “veri”. Il sistema è stato messo a punto dai servizi segreti israeliani ed ha lo scopo di far circolare liberamente – col pretesto dell’”esercitazione” - gli uomini, i mezzi e i materiali che dovranno servire a portare a termine l’attacco. Questo sistema è stato utilizzato, com’è noto, per gli attacchi dell’11 settembre negli Stati Uniti, quando il NORAD e il Consiglio di Stato Maggiore americano avevano in corso “esercitazioni” riguardanti il dirottamento di un aereo governativo e lo schianto di un velivolo contro un palazzo. Stesso discorso per gli attentati a Londra del 7 luglio 2005, avvenuti “incidentalmente” proprio nel momento in cui governo e polizia stavano conducendo una “simulazione” di attentato nella metropolitana londinese.

Qualcosa di simile è avvenuto per l’attacco “con autobomba” nel centro di Oslo, che non ha colpito solo la sede del giornale Verdens Gang, come alcune fonti di stampa hanno riportato, bensì vari edifici governativi, affinché il messaggio arrivasse forte e chiaro. Da notare che, in molti casi, gli attacchi attribuiti ad “autobombe” sono realizzati in realtà con esplosivi piazzati preliminarmente in punti sensibili degli obiettivi da colpire. L’attacco era stato anticipato, mercoledì scorso, da una tipica “esercitazione” della polizia antiterrorismo proprio nel centro di Oslo, a 200 metri di distanza dalla Operahuset. La polizia – dice l’articolo – ha fatto esplodere delle cariche esplosive a scopo di “simulazione”, ma si è “dimenticata” di comunicare ai residenti di avere delle esercitazioni in corso, suscitando così spavento e allarme nella popolazione. Il capo dell’ufficio stampa della polizia di Oslo, Unni Grondal, aveva dichiarato all’Afterpost: “E’ qualcosa di cui non eravamo stati avvisati. Non succederà più”. Invece è successo di nuovo poche ore dopo.

Per ciò che riguarda l’attacco all’isola di Utoya, è rilevante notare l’assurdità delle versioni pubblicate dalla stampa mainstream, secondo le quali il biondo “estremista di destra”, Anders Behring Breivik, avrebbe fatto tutto da solo: avrebbe piazzato l’autobomba nella capitale e poi se ne sarebbe andato tranquillamente a Utoya a massacrare un centinaio di persone. Non credo ci sia bisogno di spiegare, a chi vive nel mondo concreto e non in un film di Chuck Norris, perché quest’affermazione sia ridicola. E’ chiaro che le operazioni sono state eseguite da persone diverse. Ed è certo come l’oro che la stessa strage di Utoya è stata compiuta da un commando composto da diverse persone, visto che quasi tutti i testimoni sopravvissuti parlano di più persone coinvolte nell’attacco, né si capisce come un unico individuo, per quanto ben armato, possa aver compiuto una strage di simili proporzioni senza incontrare resistenza.

E’ da notare che il Mossad israeliano recluta spesso informatori e operativi tra i rifugiati, in particolare palestinesi, ma non solo, che richiedono asilo politico in Norvegia. Il Mossad opera in Norvegia in cooperazione con i servizi segreti locali, sotto la copertura del cosiddetto “Kilowatt Group”, una rete d’intelligence che vede la partecipazione, oltre che di Israele e Norvegia, anche di altri paesi quali Svizzera, Svezia e Sudafrica e che si maschera – manco a dirlo – sotto la finalità di facciata della “lotta al terrorismo”.

Infine, non va dimenticato che la creazione di “psicopatici e assassini seriali” attraverso il lavaggio del cervello è sempre stato una specialità delle pratiche di controllo mentale dell’MK-Ultra, il quale possiede anche un suo braccio norvegese. Questo articolo del sito Forward America, riferendo degli esperimenti compiuti in Norvegia, riporta tra l’altro:

“Il numero del Norway Post del 4 settembre 2000, ha rivelato che anche il governo norvegese, tra gli anni ’50 e i ’60, iniettò LSD a bambini, pazienti in cura psichiatrica e ad altre persone. Dieci dei soggetti morirono. Uno dei motivi che rendevano urgenti gli esperimenti di controllo mentale era il fatto che il mondo intero aveva visto cosa fossero stati capaci di fare i comunisti cinesi alle menti dei prigionieri americani. Era anche risaputo che l’URSS aveva catturato molti scienziati tedeschi che avevano compiuto esperimenti sul controllo mentale”.

Se si necessita di uno o più psicopatici pronti a compiere una strage in qualunque paese del mondo, le organizzazioni d’intelligence, grazie ad un’esperienza ormai cinquantennale nel campo, possono fornirne a volontà. Penseranno poi i giornali a dipingerli come “fanatici di estrema destra”, con la svastica tatuata sul cranio e il ritratto del F#369;hrer sul comodino. Il pubblico non esiterà un attimo a bersi storielle di questo tipo. L’importante è che le autorità politiche delle nazioni colpite, avendo orecchie per intendere, intendano il messaggio e ne facciano tesoro. Chissà se dopo questa “folle” strage, compiuta da un “pazzo isolato” sul suolo nazionale norvegese, il primo ministro Jens Stoltenberg – i cui figli, guarda la coincidenza, si trovavano al meeting laburista di Utoya e si sono salvati per miracolo – e il Ministro degli Esteri Jonas Gahr Stoere – che era stato a Utoya poco prima e ha rischiato di rimanere coinvolto nella sparatoria – avranno capito l’antifona e imparato a essere più ubbidienti?


ecco..
come già ho detto..

io non c credo all'attentatore solitario..
troppo comodo e impossibile..

80 morti nell'isola..
quanti zaini di cartucce avava appresso
codesto templare?
qui è roba da commando..
c vuole coordinamento,
tempistica,
ecc. ecc.

la bomba è esplosa col timer..
lo ha fatto lui?

i poliziotti con cui si è introdotto nell'isola post esplosione,
lo hanno accettato nel gruppo come se niente fosse?
come c è arrivato?
in barca a remi?

è tutto grottesco..

probabili agganci interni in esercito,
polizia, ecc. ecc.
col beneplacito di israele..
ovviamente chi ha agito (brevnik)
non è che sapesse del "piano superiore"..
di "essere usato", ecc. ecc.
gli esecutori sono burattini, l'ultima ruota del carro,
che sanno poco o nulla di quello che fanno..

sulla polemica di borghezio..
il personaggio può stare simpatico oppure no..
premesso che non ho letto,
nè ho intenzione di farlo,
il manifesto del norvegese,
però io ho sentito bene quello che ha detto..
"alcune idee sono " (x lui) " ..condivisibili,
però ha sbagliato.." ecc. ecc.
"..anzi quello che ha fatto danneggia quelle stesse idee.."

dove ha sbagliato?
è come se uno si professasse cristiano,
la pace del mondo,lo spirito santo,
e poi in base a quei principi
mandasse al rogo gli eretici,
come è successo..

è sbagliata la pratica o la teoria?

io non capsico perchè
quando succedono casi del genere
la ragione s'addormenta..
non bastava dire:
"è inopportuno in questo momento.."
ecc. ecc.?

boh..


Ultima modifica di mik.300 il 27/07/2011, 10:10, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 27/07/2011, 10:26 
Cita:
mik.300 ha scritto:
ecco..
come già ho detto..

io non c credo all'attentatore solitario..
troppo comodo e impossibile..

80 morti nell'isola..
quanti zaini di cartucce avava appresso
codesto templare?
qui è roba da commando..
c vuole coordinamento,
tempistica,
ecc. ecc.

la bomba è esplosa col timer..
lo ha fatto lui?

i poliziotti con cui si è introdotto nell'isola post esplosione,
lo hanno accettato nel gruppo come se niente fosse?
come c è arrivato?
in barca a remi?
...





Ha avuto molto tempo e poi c'erano 500 persone sull'isola. Nessuno ha visto i complici di breverick?

dall'attentato nel centro di Oslo alla strage sull'isola trascorrono circa 1h30m e l'isola è a circa 30 minuti di auto e meno di 1km dalla riva.

L'esplosivo? e il meccanismo d'innesco ? si sembra l'abbia costruito lui, leggendo il suo 'memoriale'

La polizia sull'isola? pare girasse disarmata e uno dei poliziotti sull'isola è stato ucciso da Breivik.

Cita:
http://www.ilpost.it/2011/07/26/come-funziona-la-polizia-in-norvegia/

[color=blue]Come funziona la polizia in Norvegia
Gli agenti di norma non portano armi e in molti si chiedono se la loro risposta agli attacchi potesse essere più tempestiva

Trond Bernsten era un agente di polizia, aveva 51 anni e venerdì scorso è stato ucciso a Utøya dall’estremista di destra Anders Behring Breivik insieme ad altre 67 persone, sull’isola per partecipare al campo estivo dei giovani laburisti della Norvegia. Bernsten aveva lavorato per anni alla sicurezza dell’isola e chi si sta occupando delle indagini sugli attacchi sta anche cercando di capire se l’uomo abbia cercato in qualche modo di fermare Breivik, prima di essere ucciso. Come buona parte dei suoi colleghi, l’agente di polizia non era armato e probabilmente non ha potuto fare molto contro l’attentatore, equipaggiato con diverse armi e molte munizioni.

In Norvegia gli agenti di polizia di norma non vanno in giro armati: possono portare una pistola con sé solamente se ricevono l’autorizzazione da parte di un loro superiore e fino a qualche tempo fa i poliziotti che ne facevano richiesta erano pochissimi. Il progressivo aumento della criminalità negli ultimi anni ha modificato almeno in parte questa tendenza, spingendo un maggior numero di agenti a fare domanda per un’arma. Ora, in seguito agli attacchi a Oslo e a Utøya, nel paese si è aperto un ampio dibattito sulla preparazione degli agenti di polizia ad affrontare i criminali e sul loro equipaggiamento.

Le forze speciali della polizia hanno impiegato più di un’ora prima di raggiungere la zona di Utøya dopo le chiamate di emergenza. Per arrivare sull’isola, gli agenti hanno dovuto guidare i loro mezzi fino alla riva e coprire poi con barche e battelli le ultime centinaia di metri verso l’isolotto. L’operazione ha richiesto tempo, forse più del previsto, e l’elicottero della polizia non ha trovato un luogo adatto per atterrare su Utøya. «L’attentatore ha ucciso in media una persona ogni minuto. Se la polizia fosse riuscita a intervenire mezz’ora prima, forse si sarebbero potute salvare una trentina di vite», ha spiegato alla BBC l’ex ministro della giustizia Anne Holt.

Molto probabilmente in un’ora Breivik ha sparato più colpi di quanti non ne spari un agente di polizia norvegese nel corso della propria intera carriera, dice il New York Times. La Norvegia è nota per avere un tasso di criminalità molto basso, un punto di orgoglio per i suoi abitanti. Gli omicidi si guadagnano quasi sempre le prime pagine di tutti i giornali a testimonianza di quanto siano rari. Nel 2009, per esempio, nell’intero paese di 4,9 milioni di abitanti ci sono stati 29 omicidi. E a Oslo i problemi di sicurezza sono molto rari: politici e uomini di governo girano spesso per la città senza scorta e vengono avvicinati dai cittadini che vogliono scambiare quattro chiacchiere, dare un’opinione o un consiglio, senza particolari problemi.

Vedere ora poliziotti armati fino ai denti davanti ai palazzi governativi, nella zona dove è esplosa la bomba che ha ucciso otto persone, fa uno strano effetto per chi vive nella capitale. La loro presenza diventerà probabilmente la norma, anche se nel paese il dibattito su come rafforzare le misure di sicurezza è appena iniziato. Insieme all’Islanda e alla Gran Bretagna, la Norvegia è uno dei pochi paesi nell’Europa occidentale che non ha una forza di polizia completamente armata. In Svezia gli agenti girano armati solamente da metà anni Sessanta.

Negli ultimi anni in Norvegia le cose sono comunque cambiate a causa dell’aumento di alcuni crimini come lo stupro e le rapine. Il numero di omicidi, invece, è rimasto sostanzialmente invariato e fino a venerdì scorso era impensabile che potesse accadere qualcosa come l’attacco omicida e sistematico di Breivik. Secondo diversi esperti di sicurezza, la scelta di armare tutti gli agenti di polizia potrebbe portare a un aumento della criminalità in risposta all’inasprimento dei controlli, e delle modalità di difesa.[/color]


O.T.: "..Il progressivo aumento della criminalità negli ultimi anni. .." ...immagina a opera di chi...


Sulle carceri norvegesi a 5 stelle
http://www.vip.it/norvegia-prigione-di-lusso/



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 27/07/2011, 12:01 
Qullo norvegese è un sistema penitenziario che dovrebbe essere usato anche da noi, visto che la situazione italiana è palesemente incostituzionale. O credi anche tu che le nostre galere sono alberghi?

http://www.serviziocivilemagazine.it/in ... mid=145%22

Criminalità e immigrazione. Dicevano lo stesso con gli italiani. Italiani e coltelli, state attenti che sono violenti, sono bravi solo a mangiare, bere, dormire, fare risse e saltare addosso alle donne. Naturalmente, erano sempre le destre a parlare così. La Norvegia ha uno dei tassi di criminalità più bassi al mondo, è inutile girarci attorno. Questo essere autore della strage avrebbe agito anche se ci fosse stato un solo immigrato in Norvegia. La sua è una visione ideologica che non parte dai problemi, ma usa la realtà per giustificare le sue idee. Non fa analisi sociale, è un essere ideologizzato. La sua visione del mondo prevede un'Europa in cui vige un pensiero unico, una cultura unica e una razza unica. I suoi nemici sono i "comunisti" e i musulmani, ovunque essi siano: il tuo tentativo, rmnd, di trasformare la strage di Oslo in un evento causato dall'immigrazione è per me offensivo e giustificativo. Pensi che Borghezio abbia ragione? Perchè vedo molte analogie con quello che scrivi tu, oppure ha ragione Calderoli, che ha chiesto scusa ai norvegesi?


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MessaggioInviato: 27/07/2011, 12:46 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Qullo norvegese è un sistema penitenziario che dovrebbe essere usato anche da noi, visto che la situazione italiana è palesemente incostituzionale. O credi anche tu che le nostre galere sono alberghi?

http://www.serviziocivilemagazine.it/in ... mid=145%22

Criminalità e immigrazione. Dicevano lo stesso con gli italiani. Italiani e coltelli, state attenti che sono violenti, sono bravi solo a mangiare, bere, dormire, fare risse e saltare addosso alle donne. Naturalmente, erano sempre le destre a parlare così. La Norvegia ha uno dei tassi di criminalità più bassi al mondo, è inutile girarci attorno. Questo essere autore della strage avrebbe agito anche se ci fosse stato un solo immigrato in Norvegia. La sua è una visione ideologica che non parte dai problemi, ma usa la realtà per giustificare le sue idee. Non fa analisi sociale, è un essere ideologizzato. La sua visione del mondo prevede un'Europa in cui vige un pensiero unico, una cultura unica e una razza unica. I suoi nemici sono i "comunisti" e i musulmani, ovunque essi siano: il tuo tentativo, rmnd, di trasformare la strage di Oslo in un evento causato dall'immigrazione è per me offensivo e giustificativo. Pensi che Borghezio abbia ragione? Perchè vedo molte analogie con quello che scrivi tu, oppure ha ragione Calderoli, che ha chiesto scusa ai norvegesi?




Cita:
il tuo tentativo, rmnd, di trasformare la strage di Oslo in un evento causato dall'immigrazione è per me offensivo e giustificativo.

Non ho capito a quale parte del mio intervento tu ti riferisca...temo tu stia facendo lo stesso errore di altri qui dentro fraintendendo o capendo solo quello che ti fa comodo capire...

Non pensare che si possa più parlare della questione immigrazione e delinquenza in europa, perchè un pazzo ha fatto una strage (e non a danno degli immigrati ) .

Comunque sulla questione italiani all'estero apriamo un O.T.

------

Cita:
Criminalità e immigrazione. Dicevano lo stesso con gli italiani. Italiani e coltelli, state attenti che sono violenti, sono bravi solo a mangiare, bere, dormire, fare risse e saltare addosso alle donne.


Perchè era vero...come dar loro torto!

Non tutti gli italiani erano delinquenti ma dove giravano coltelli violenza , e risse, trovavi sempre degli italiani coinvolti.

E per loro eravamo (e lo siamo ancora per molti all'estero) italiani in senso dispregiativo...
In realtà quel tipo di italiani che si macchiavano di delitti all'estero provenivano dal 42. parallelo a scendere. Non certo si macchiavano di delitti di mafia quegli italiani all'estero che vivevano ai piedi delle alpi.

Siamo Italiani uo po' di più oggi dopo 150 di unificazione forzata. Ma lo eravamo molto meno nei decenni precedenti

Gli italiani che hanno portato violenza, criminalità all'estero (e nel nord della penisola 'italica') provenivano da sotto quel 42. parallelo. Se è vero che non tutti erano delinquenti (anzi la maggioranza di quelle genti provenienti da sotto il 42 parallelo non erano delinquenti) è pur vero che tutti i delinquenti provenivano da lì.

Per gli stranieri erano considerati tutti italiani (sia quelli provenienti dal nord dal sud da est da ovest) , ma noi sappiamo benissimo che non lo erano. Perchè l'italiano non esiste. Esiste poco oggi , non esisteva ieri.

Erano italiani per gli stranieri perchè annessi come quelli del nord sotto un'unica bandiera.

Come se alla fine della prima guerra mondiale l'Italia si fosse annessa l'austria.
Gli austriaci sarebbero stati additati come mafiosi all'estero solo perchè annessi sotto la stessa bandiera italiana.
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LA Norvegia è uno dei paesi con il minor tasso di criminalità al mondo nonostante il tasso di immigrazione sia notevolmente elevato. A Oslo il 25% della popolazione non ha origini Norvegesi. E' proprio il paese meno indicato per sostenere la tesi Immigrazione=Criminalità



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Blissenobiarella ha scritto:

LA Norvegia è uno dei paesi con il minor tasso di criminalità al mondo nonostante il tasso di immigrazione sia notevolmente elevato. A Oslo il 25% della popolazione non ha origini Norvegesi. E' proprio il paese meno indicato per sostenere la tesi Immigrazione=Criminalità


Non si fanno così le statistiche.

Intanto la criminalità è in aumento anno dopo anno.
Poi gli immigrati in norvegia sono 400mila scarsi dei quali 150 mila circa sono provenienti da paesi islamici.

Ci credo che la criminalità sia ancora bassa, dai tempo al tempo.

E poi come mai a fronte del 10% di popolazione complessiva straniera in Norvegia, ben il 20% della popolazione carceraria norvegese è straniera?
E siamo solo agli inizi. Considerando e sperando che quel 10% di stranieri in Norvegia sia almeno per il 90% perfettamente integrato.


Ultima modifica di rmnd il 27/07/2011, 13:25, modificato 1 volta in totale.


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Blissenobiarella ha scritto:

LA Norvegia è uno dei paesi con il minor tasso di criminalità al mondo nonostante il tasso di immigrazione sia notevolmente elevato. A Oslo il 25% della popolazione non ha origini Norvegesi. E' proprio il paese meno indicato per sostenere la tesi Immigrazione=Criminalità

La Norvegia ha gli stessi abitanti circa di Milano e provincia e ha circa gli stessi immigrati di Milano e provincia,1 persona su 11 in norvegia é immigrata non é certo il 25%.


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sezione 9 ha scritto:

Qullo norvegese è un sistema penitenziario che dovrebbe essere usato anche da noi, visto che la situazione italiana è palesemente incostituzionale.

Aahahahah si certo mettiamo celle intonse con tv schermo piatto e internet banda larga anche qua,cosi mi faccio sbattere pure io in galera.
Oh ma la galera é una punizione e non una vacanza con vitto e alloggio pagato!!!Io altro che celle come ci sono qua,li farei dormire in tende all'aperto in zone recintate e di giorno a rompere le pietre sotto il sole o sotto la neve.


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Rmnd, le statistiche non si fanno nemmeno come pretendi tu. Diamo tempo alle idee xenofobe delle destre di rovinare la Norvegia e sicuramente il tasso di criminalità crescerà...Non ho alcun dubbio in merito.

Rmnd, ti prego di evitare commenti dal contenuto razzista almeno per un po'. In questo periodo sono io purtroppo ad essere molto poco tollerante. Tutto il male che tu puoi pensare nei confronti di una persona che nasce al di sotto del 42esimo parallelo, io lo penso decuplicato delle persone che si fanno portavoce di una certa mentalità. Mi spiace se questo ti farà sentire discriminato, ma da intollerante a intollerante, non possiamo vedere di venirci incontro?



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robs79 ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

LA Norvegia è uno dei paesi con il minor tasso di criminalità al mondo nonostante il tasso di immigrazione sia notevolmente elevato. A Oslo il 25% della popolazione non ha origini Norvegesi. E' proprio il paese meno indicato per sostenere la tesi Immigrazione=Criminalità

La Norvegia ha gli stessi abitanti circa di Milano e provincia e ha circa gli stessi immigrati di Milano e provincia,1 persona su 11 in norvegia é immigrata non é certo il 25%.



Io parlato di un 25% a Oslo infatti, non dell'intera Norvegia ^_^. L'insediamento di dell'immigrati varia da zona a zona, in Norvegia esiste anche una cittadina quasi interamente Pakistana.



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Blissenobiarella ha scritto:

Rmnd, le statistiche non si fanno nemmeno come pretendi tu. Diamo tempo alle idee xenofobe delle destre di rovinare la Norvegia e sicuramente il tasso di criminalità crescerà...Non ho alcun dubbio in merito.

Rmnd, ti prego di evitare commenti dal contenuto razzista almeno per un po'. In questo periodo sono io purtroppo ad essere molto poco tollerante. Tutto il male che tu puoi pensare nei confronti di una persona che nasce al di sotto del 42esimo parallelo, io lo penso decuplicato delle persone che si fanno portavoce di una certa mentalità. Mi spiace se questo ti farà sentire discriminato, ma da intollerante a intollerante, non possiamo vedere di venirci incontro?


Il tasso di criminalità non cresce al crescere delle idee 'xenofobe'. Sono le idee 'xenofobe' a crescere con l'aumento del tasso di criminalità straniera.

Sempre un mondo alla rovescia quello del politically correct.

Sull'altra questione, posso dirti che nn penso male delle persone che nascono sotto il '42. parallelo'. Dico soltanto che la criminalità organizzata e quegli atteggiamenti un po' pittoreschi che ci hanno reso così famosi in tutto il mondo provengono da quella latitudine a scendere.

Poi certo non parliamone più per una questione di 'politically correct'.


Ultima modifica di rmnd il 27/07/2011, 14:46, modificato 1 volta in totale.


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Ancora, ma io sono stanco di essere preso in giro dal politically correct. Io non sono ipocrita perchè "faccio finta" di credere che sotto il 42° parallelo (altra invenzione dell'estrema destra) non siano tutti terroni mafiosi, così come non è "cool" essere politicamente scorretti a sostenere tutto ciò. Non è che rmnd sia il coraggioso di turno che dice pane al pane e vino al vino, non è che se io dico "tanto a Napoli sono sporchi di natura, ma non si può dire perchè comanda l'ipocrisia" allora sono l'unico onesto, non mascheriamo il "vietato l'ingresso ai cani e agli italiani", cioè la generalizzazione, con la storiella della cultura dominante.

Rmnd, sei stato TU a innestare il problema dell'immigrazione come unica causa della strage, io ti dico invece che ai gruppi e alla gentaglia di estrema destra non gliene frega nulla di questo o quel problema, sono tutte scuse valide su cui innestare i loro discorsi populisti e razzisti. Purchè ci sia da menar le mani, questo conta. L'attentatore critica l'intero sistema sociale norvegese, critica l'idea inclusiva di solidarietà sociale, mica solo l'idea della multiculturalità. La bomba l'avrebbe messa comunque anche senza immigrati in Norvegia, perchè per lui esiste un nemico, l'Islam, e dei traditori della Patria, i socialdemocratici. Ma insomma, parliamo chiaro: essere contro la multiculturalità punto e basta significa pensare ad una Europa che abbia un pensiero, una cultura e una razza unica (se non deve essere MULTIculturale, deve essere MONOculturale, no?). E visto che mi pare che tu con questo essere norvegese ti stia comportando come facevano alcuni con le brigate rosse ("Ma sono solo compagni che sbagliano, hanno ragione ma sbagliano metodo"), e comunque ti sei sempre espresso contro la multiculturalità, ti chiedo chi decide (e in base a quali teorie e criteri) ha il diritto di scegliere quale sia la cultura dominante. Perchè, tanto per dire, mi pare che tu ed io apparteniamo a due mondi diversi.

PS: aspetto sempre una risposta su Borghezio e sui rapporti della Lega veronese con l'estrema destra.


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MessaggioInviato: 27/07/2011, 17:01 
Continuiamo a non capire...
comunque siamo OT e poi c'è il veto dell'alto...e beccarsi del razzista è un attimo


[8D]



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Veramente, devi ammetterlo rmnd, proprio per dare possibilità alle discussioni di svilupparsi e sviscerare completamente le varie problematiche, spesso e volentieri, nonostante in tal senso il nostro regolamento si esprima chiaramente, non imponiamo nulla dall'alto...Ma in questo caso abbiamo un assassino che si è sentito autorizzato a compiere una strage proprio perchè, a suo dire, ha abbracciato un certo tipo di ideologia. Possiamo anche cercare di essere un po' più moderati almeno su questo topic, ti pare?

Beccarsi del razzismo è un attimo...Eh si, capita quando si esprimono opinioni razziste.



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Blissenobiarella ha scritto:

Veramente, devi ammetterlo rmnd, proprio per dare possibilità alle discussioni di svilupparsi e sviscerare completamente le varie problematiche, spesso e volentieri, nonostante in tal senso il nostro regolamento si esprima chiaramente, non imponiamo nulla dall'alto...Ma in questo caso abbiamo un assassino che si è sentito autorizzato a compiere una strage proprio perchè, a suo dire, ha abbracciato un certo tipo di ideologia. Possiamo anche cercare di essere un po' più moderati almeno su questo topic, ti pare?

Beccarsi del razzismo è un attimo...Eh si, capita quando si esprimono opinioni razziste.




me le dovresti elencare le opinioni razziste..

perchè nelle mie opinioni, che tu definisci razziste, scrivo semplicemente che A implica B. Quindi B non implica necessariamente A (come la faccenda del 42. parallelo)

Invece vedo, che spesso, quando si affrontano certe tematiche si accusa l'interlocutore mettendogli in bocca parola e idee non sue.
Gli si fa dire che "poichè A implica B quindi necessariamente B implica A".

Sul tenore di questa discussione , io sarei volentieri rimasto su un basso profilo. Ma più di una volta , vuoi per ingenuità o x cattiva fede di alcuni ho dovuto replicare a certe accuse gratuite.

In quanto all'assassino non so quale ideologia abbia abbracciato (è difficile destreggiarsi nel suo minestrone giudaico cristiano templare, ariano, neo pagano con divinità nordiche etc, etc) ma se parli della diffidenza al multiculturalismo senza regole e sulla difesa dellle 'radici' cristiane dell'occidente allora dovremmo ingabbiare anche l'attuale pontefice come potenziale stragista...

Se ci sono i pazzi e gli estremisti che fanno loro un'ipotetico modello di società, ad essere sbagliato non è il modello ma gli estremisti.

Perchè il modello di società in sè non rappresenta un'ideologia . La sua estremizzazione lo diventa.

Il modello di società che si pone il problema di coniugare accoglienza e preservazione della preesistente società autoctona non è un'ideologia.

Quello che ha in mente l'assassino invece è una visione radicale della società europea. E come tutte le ideologie le puoi solo applicare con la violenza.

Allora dovremmo considerare un'ideologia la difesa e la cura della diversità dei 'sapori culinari, delle tradizioni, dei dialetti, dei vecchi mestieri" del nostro paese?

Discutere sul modello sociale dell'Europa e della sua preservazione culturale a me non pare rappresenti un'ideologia ma solo un'operazione di buon senso.



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