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MessaggioInviato: 16/08/2011, 14:00 
Cita:
Non so se lo indossavano anche i seguaci di Mithra.
Ma lo troverei strano, in quale religione i seguaci si vestono come il loro dio, perfino indossandone il cappello? Mi sembra più facile pensare il contrario.

Il berretto frigio nell'arte romana caratterizza i "persiani" e altre etnie mediorientali. Così come caratterizza certe loro divinità.


Il 5° grado nei Mysteria Mitrae era chiamato PERSIANO .

Abbiamo molte testimonianze , tra cui quella dello stesso Gerolamo : epistola CVII ad Laetam .

E una testimoninza specifica da Porfirio , da L' antro delle ninfe:

Cap 6

Così anche i Persiani danno il nome di antro al luogo in cui durante i riti introducono l' iniziato al mistero della discesa delle anime sulla terra e della loro risalita ...

Praticamente il 5° grado aveva la funzione specifica di seguire tutti i riti di passaggio nei vari gradi ( dal Merkelbach op cit pag 114-121 ed it )

La scena corrisponde in molti elementi :

Immagine



Cita:
E trovare in quella capsella "l'anello mancante" tra il culto di Mithra e il cristianesimo unicamente in base alla presenza di berretti frigi ripeto che è una ipotesi tirata per i... cappelli


Ribadisco :

La documentazione è l'unione dell' aspetto Romano di Cristo , il Berretto frigio del Pater Patrum e il suo abito da Persiano , e le anfore del Mithreo.

Ad ogni modo è la rappresentazione romana di Cristo la cosa più interessante : e testimonia chiaramente il rito di trasformazione del Semita Yeshùa nel Romano Gesù .

Una reinvenzione praticamente completa.



Come dice Pier è solo la ciliegina , guarda da dove deriva la scena della Passione :



Immagine:
Immagine
190,12 KB

CIMRM 1494

Mithreo di Poetovio , attuale Ptuj , in Slovenia




zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 16/08/2011, 14:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/08/2011, 14:44 
Poi ...

Cita:
Non c'entra niente la Torah.


Qui sei in errore grave .

Un Ebreo della diaspora aveva nella Torah la sua unica guida . Per questo ti dico che le rappresentzioni che noi abbiamo degli Ebrei nella fornace è opera di non Ebrei .


ATTIS E MITHRA

Diciamo che sono " cugini ".

Con molte eguaglianze , analogie e sostanziali differenze.

Appena mi arriva il libro di Cumont , un originale del 1913 , apro un topic specifico su di lui .

Su Attis c'è molta confusione , teniamolo fuori da questo topic:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=11043



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 16/08/2011, 14:48, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/08/2011, 15:37 
Cita:
barionu ha scritto:


Poi ...

Cita:
Non c'entra niente la Torah.


Qui sei in errore grave .

Un Ebreo della diaspora aveva nella Torah la sua unica guida . Per questo ti dico che le rappresentzioni che noi abbiamo degli Ebrei nella fornace è opera di non Ebrei .


Appunto. è quello che dico io.
Quella capsella lombarda (anzi due perché c'è anche quella di Brivio che è sempre in Lombardia) presentano raffigurazioni bibliche realizzate da non ebrei. Ma non ci vuole molto a capirlo, gli ebrei osservavano il secondo comandamento originale (Esodo 20. Deuteronomio 5)
Ovvero (con differenze a seconda delle traduzioni) "Non farti alcuna scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque al di sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li adorare, perché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, per coloro che mi amano ed osservano i miei comandamenti.".
I cristiani ben presto abolirono quel comandamento e per far tornare i conti divisero in due l'ultimo:
- Non desiderare la donna d'altri
- Non desiderare la roba d'altri

Che in origine era uno solo: "- Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"

Per questo le raffigurazioni di scene bibliche realizzate da ebrei osservanti, sono rarissime (soprattutto nell'antichità, oggi è diverso). Tra i rari esempi i mosaici ritrovati a Bet Alpha, in una sinagoga del IV-V secolo.
http://www.gliscritti.it/gallery2/v/alb ... a.jpg.html
Ma doveva essere una sinagoga non perfettamente ortodossa perché vi si trova anche un bellissimo zodiaco con al centro il carro del Sole:
http://www.gliscritti.it/gallery2/v/alb ... 2.jpg.html

Ma torniamo a noi..., ripeto, con quella capsella di cui stiamo parlando la Torah non c'entra niente, come non c'entra niente Mithra. Quella capsella è opera d'arte cristiana, e raffigura scene tipiche dell'arte paleocristiana.



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Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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MessaggioInviato: 16/08/2011, 16:23 
Trystero , ti siamo TUTTI grati per il tuo lavoro di ricerca , la tua presenza
è sempre un elemento sicuro per alzare il livello della discussione e del contraddittorio ( visto che, in pratica , non siamo mai d'accordo ... [8D] [;)] )

Infatti :

Trystero

Cita:
Ma torniamo a noi..., ripeto, con quella capsella di cui stiamo parlando la Torah non c'entra niente, come non c'entra niente Mithra. Quella capsella è opera d'arte cristiana, e raffigura scene tipiche dell'arte paleocristiana.



Zio ot

La capsella di San Nazaro è una testimonianza del passaggio del Mithraismo al Cristanesimo , con elementi spuri di ambedue le Religioni .


..... Detto questo ti chiedo :

Immagine


Questa , in teoria , dovrebbe essere la rappresentazione più antica di Cristo giunta a noi . Ne conosci altre così antiche ?

Quella di San Vitale :

http://www.geometriefluide.com/pagina.a ... mosaici-ra

http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_d ... e_(Ravenna)



Immagine:
Immagine
101,9 KB

è più recente , notare che il Cristo non ha il taglio di capelli Romano , ma Bizantino.

Da cui :

http://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuele



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 16/08/2011, 16:47, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/08/2011, 18:18 
Cita:
barionu ha scritto:



Immagine


Ma non è solo il berretto frigio ; guarda anche l' abito tipico del grado di Persiano nel rituale di Mithra.



Immagine:
Immagine
31,39 KB


Vederci un Ebreo è molto improbabile.



zio ot [;)]






NOTATE CHE NELLE UNICHE SCENE DI CHIARA IDENTIFICAZIONE IN

AMBITO EBRAICO NON E' PRESENTE NESSUN BERRETTO FRIGIO.





Immagine:
Immagine
104,35 KB



Immagine:
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103,52 KB


Ultima modifica di barionu il 16/08/2011, 18:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/08/2011, 05:02 
Cita:
Trystero ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Il "berretto frigio" è o non è tipico dei seguaci del culto di Mithra?


Non so se lo indossavano anche i seguaci di Mithra.
Ma lo troverei strano, in quale religione i seguaci si vestono come il loro dio, perfino indossandone il cappello? Mi sembra più facile pensare il contrario.

Il berretto frigio nell'arte romana caratterizza i "persiani" e altre etnie mediorientali. Così come caratterizza certe loro divinità.

E trovare in quella capsella "l'anello mancante" tra il culto di Mithra e il cristianesimo unicamente in base alla presenza di berretti frigi ripeto che è una ipotesi tirata per i... cappelli [:)]
Ma sto sempre e solo parlando di quella scatola d'argento sbalzato. Non so niente di esoterismi massonici.



Aggiungo questo... magari può essere utile alla discussione...

Tratto da "Il Cappello frigio e altri simboli cosmici"
http://www.free-books.us/Others/82213/i ... li-cosmici

[b]Berretto frigio: un cappello per tante teste
Chi lo ha indossato?
[/b]

Probabilmente i primi furono i pastori in Persia, o nel Medio Oriente (Frigia): i pastoriguardavano molto le stelle e probabilmente furono i primi “astrologi”, e non a caso le trame della storia del cappello frigio si connettono con il sapere astrologico. I Magi sacerdoti della religione del profeta persiano Zoroastro e di Mitra, erano importanti astrologi e divinatori. L’uso del cappello frigio passò poi dalla Persia (o Frigia) nel culto Mitraico (greco-persiano) diffusosi presso Roma. Il culto mitraico calzava bene ai soldati romani e agli schiavi, questi ultimi venivano distinti attraverso la rasatura del capo e veniva imposto sul loro capo il pileus fino alla ricrescita dei capelli: il cappello era un simbolo di libertà acquisita. In realtà era il Pater, ovvero il celebrante i misteri mitraici colui il quale indossava il rosso cappello frigio. (Vulcano era invece raffigurato con un berretto ovale azzurro, il somatracio). Il berretto rosso passò (per osmosi..) ai vescovi cristiani, che lo indossano tutt’ora, modificato e chiamato guardacaso mitra, è inoltre indossato dal grande sacerdote ebraico. Esiste anche la mitra Papale o camàuro (cfr, Pater) che è Bianco e ovale (come quello indossato dai faraoni egiziani, indicante l’uovo, la rinascita, la perfezione..) o meglio allungato e bicuspidale. Il Mitra fu indossato per la prima volta da papa Ormisda da Frosinone nel 514. Il berretto rosso frigio, in uso presso la plebe, fu poi preso a simbolo della Rivoluzione Francese (fine settecento) indossato dai rivoluzionari come simbolo di libertà, chiamato perciò anche Liberia. Fu d’ispirazione Massonica l’uso del cappello. Anche la bandiera della Rivoluzione Francese era di colore rosso, cos’ come tutte le altre bandiere che inneggiano alla rivoluzione a partire da quella della Francia, per esempio nei garibaldini, nei socialisti, nei comunisti, eccetera.

Il cappello frigio compare anche in alcune raffigurazioni alchemiche (e gli stessi alchimisti lo indossano) ed è indossato da Mercurio, che tra le tante funzioni divine (tutte dicotomiche) è anche protettore dei pastori. Si vede il cappello in alcune litografie come ad esempio:

1) in Lambsprinck, Figurae et emblemata (1678), e rappresenta la Trinità alchimistica: Ermete (Spiritus Mercurii) alato, posto con il cappello frigio tra il Re e suo figlio.

2) sempre in Lambsprinck, Figurae et emblemata (1678): qui il Re, rappresentante la materia la prima materia dell’Opus (ovvero la nigredo, la materia allo stato grezzo, da sublimare), che divora suo figlio. Gli abiti, i costumi e l’aspetto di Mercurio sono simili alla prima scena (nel punto uno). Praticamente, Mercurio con il berretto frigio è la copia identica di Babbo Natale. O meglio è Babbo Natale, nella sua versione moderna (circa inizi del ‘900) che prende a modello Mercurio. Ma c’è una nota comparativa fondamentale da aggiungere e cioè: Babbo Natale, rappresenta simbolicamente il natale e quindi il 25 Dicembre, giorno in cui secondo la tradizione popolare elargisce i doni ai bambini buoni e anche giorno della nascita di Gesù Bambino. Ma anche nascita del dio Mitra dalla roccia (e qui anche il parallelismo grotta-roccia che assimila per certi versi le due nascite divine). Babbo natale, alias San Nicolaus è quindi un personaggio che racchiude almeno tre livelli di significato: quello cristiano della nascita di Cristo; quello mitraico della nascita di mitra (da cui il berretto frigio) e quello mercuriale. Si narra anche che la sua storia, quella di S. Nicolaus fosse associata ad un fatto riguardante l’unione sposalizia di due amanti permessa da tale Santo (Che strano, anche cupido, dio dell’amore ha il cappello frigio!). I riti di iniziazione mitraici avvenivano in una caverna in cui c’erano fiori e sorgenti in onore di Mitra, Padre e creatore di tutto; la caverna riproduceva in miniatura l’universo da lui creato. Inoltre il frigio compare addosso agli alchimisti (vedi per esempio figure del Mutus Liber di M. Meier, 1700 circa) come nell’esempio illustrativo riportato di seguito e
ad indicare che la persona stava compiendo un rito misterico in armonia con le leggi dell’universo, leggi di equilibrio, ritmo e armonia.


A livello monumentale e artistico:
Il berretto frigio compare anche in alcune cattedrali che un tempo erano Mitrei, in particolare nella cattedrale di Modena, nella porta laterale di fronte al museo, dove per altro ad indossarlo sembrano una sorta di gnomi o folletti. E comunque dovrebbe essere presenti in vari Mitrei o ex mitrei divenuti chiese, molto numerose a Roma. Compare su un sarcofago paleocristiano di Villa Carpegna, Roma. Sul sarcofago tre giovani nella fornace indossano il cappello frigio, delle tuniche ed hanno le mani alzate (come nel gesto dell’Orans) gesto il cui simbolismo è prettamente religioso e fondamentale, compiuto dallo stesso Mitra che esce dalla Roccia, dal Pater celebrante, dai sacerdoti cattolici attuali, ma era già presente presso tutte le tradizioni più importanti: Egitto, Tibet, ecc.

Eneide:
Lo ritroviamo, inoltre, nell’Eneide di Omero, in una miniatura conservata nella Biblioteca Vaticana. Ad indossarlo sono Ascanio e i due servi ai suoi lati che tentano di spegnere le fiamme dai suoi capelli (acqua e fuoco). La miniatura risale alla fine del IV secolo a. C., (codice Vaticano latino 3225, foglio 22. Eneide II, 671- 704). Il cappello compare in più parti delle miniature ispirate all’Eneide di Omero. Lo indossa Cupido nelle vesti di Ascanio (o il cartaginese Bitia che beve la coppa rituale), in un banchetto in onore dei Troiani nella grande sala della raggia di Cartagine. Nella miniatura compaiono anche dei motivi appartenenti al culto cristiano come i un Pesce (simbolo di Cristo) contenuto da un vassoio a forma di Vescica Piscis (o Ru) Miniatura del codice Vaticano latino 3867, dell’inizio del VI secolo (foglio 100, Biblioteca Vaticana. Eneide II, 705 - 729).

Ancora nell’Eneide è il copricapo del Vecchio
Anchise nella scena in cui fuggono con Enea e Ascanio da Troia. Qui si nota un particolare, e cioè, il cappello frigio è molto più simile a quello di Babbo Natale, con il classico bordo che cinge la testa (Particolare dell’affresco Incendio di Borgo dipinto nel 1514 da Raffaello; Musei Vaticani/Scala, Firenze). Insomma nell’Eneide compare a più riprese.


Altri personaggi…bizzarri
Compare il berretto frigio presso gli gnomi (o almeno nella sua forma), in alcuni maghi, Babbo Natale (a cui abbiamo accennato), i Puffi (soprattutto grande Puffo), gli gnomi. (?) Comunque sempre uomini con la barba simili a magi o pastori, o a Paedogeron (sintesi di opposti: vecchio-bambino) come gli gnomi della foresta nordici. Così ritroviamo il cappello frigio in dosso ad un personaggio biblico come Giuseppe d’Arimatea (come compare anche in un disegno di William Black, un Rosacroce). Giuseppe d’Arimatea era colui che aveva assistito alla crocifissione di Gesù e ne aveva disposto la sepoltura. Si recherà dopo con il Sacro Calice in Inghilterra. Anche Dante viene raffigurato se non con il cappello frigio con un valido sostituto che sembra una variante del frigio anch’esso rosso.

Significati ricavabili dal cappello frigio
In generale il Cappello denota autorità e potere, comunque sempre sinonimo di distinzione, connota- zione, caratteristica. Nel suo significato simbolico la testa coperta denota nobiltà e libertà in contrapposizione alla testa nuda. In particolare il significato del cappello frigio, il più esoterico e soprattutto astrologico, come nella migliore tradizione mitraica e zoroastriana, sta nel fatto di congiungere il segno dell’Ariete, cioè la testa (connotata da tale segno astrologico) e i Pesci, ovvero i Piedi. Formando cioè un circolo, una chiusura, una congiunzione degli opposti. Il cappello frigio simboleggia i Pesci, date le sue caratteristiche fluide, che coniugano l’ariete ovvero la testa, e ciò riporta ai concetti escatologici di inizio e fine, alfa e omega, che si ricollegano (nell’uomo). Era una specie di messaggio iniziatico e profetico, quello di coniugare gli opposti, qui rappresentati dal “duro” ariete e dal fluido pesce, come anche la terra e il mare, sinonimo di cielo od Oceano Celeste. Astrologicamente parlando notiamo che l’Era dei Pesci è quella dell’Avvento di Cristo. Il cappello ha le caratteristiche strutturali dei pesci essendo afflosciato, ed anche le caratteristiche funzionali dell’Ariete essendo posto in testa ed essendo inoltre di colore rosso, ovvero il fuoco, colore creativo associato all’ariete (segno di fuoco).

Abbiamo quindi i seguenti elementi in associazione:


Immagine

“Gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno gli ultimi”. Strano come la parola Free in inglese, iniziale di Frigio, indichi la libertà, l’essere liberi. Libertà data dalla pacificazione dei contrari? La parola Freemasonrym significa Massoneria, e la storia del cappello frigio, mi è sembrato di capire è molto legata ai massoni, anche se un approfondimento della questione ci porterebbe troppo lontano. L’assenza dei piedi a livello simbolico indica l’instabilità della fiamma, come nel caso degli dei del fuoco. L’unione degli opposti è Mercurio, che nel suo segno (il caduceo,
sinonimo di bilancia) unisce i poteri lunari e solari, ma anche maschile e femminile, giorno e notte (vedi riquadro). Quindi è un intermediario, un mediatore, ambivalente ed androgino, in alchimia rappresenta la quinta essentia. Altre associazioni conducono a collocare il cervo maschio su uno stesso piano analogico dell’ariete, essendo entrambi solari e indicanti creazione, alba, fuoco, messaggero degli dei. Nessun simbolo è casuale, così come nessuna associazione simbolica avviene nel vuoto del non sense. Quali personaggi sono trainati dai cervi? Babbo Natale ed anche il Padre del Tempo (Cronos e altri sinonimi). Anche Apollo il Dio del Sole era trainato dai cavalli. Dobbiamo qui specificare un punto e cioè il significato del 25 Dicembre. Diciamo brevemente che tale data è associata all’inizio della luce che segue al solstizio di inverno. Così con tale data simbolica si segna la ierofania di molte “divinità” portatori appunto di luce tra le quali: l’egiziano Horus, Mitra (che esce da una rocce con in mano una fiaccola) e lo stesso Cristo. Il cervo, così come l’ariete, rappresenta ancora Mercurio, che in chiave alchimistica diviene il Nous, il mercurio dei filosofi. L’Argento Vivo (vedi Tab. 1) è l’ “Acqua Ferma”, che simboleggia sia il solido (e quindi l’ariete) sia il fluido (i Pesci), simboleggia comunque il femminile. Insieme Zolfo e Argento Vivo sono le basilari forze generative dell’universo, dalla loro unione scaturisce lo Spirito, l’acqua Vitae. Come Oro e Argento sono i due aspetti della stessa realtà cosmica, e così per il resto delle dicotomie. La storia del cappello frigio ci porta inevitabilmente a scontrarci con le vaste pianure dell’ermetismo, dalla gnosi, dell’esoterismo, dell’alchimia, astrologia, religione, mitologia, e quant’altro. Rappresenta un principio circolare che tende a ripetersi assumendo apparentemente significati diversi (come in Babbo Natale, che tra l’altro conduce al termine Pater, babbo è un sinonimo, così come papà o Papa). Se inizialmente il suo significato simbolico era quello astrologico, via via, come tutti i simboli, ha assunto diverse valenze e significati, tutti pertanto collegati e/o collegabili e allo stesso tempo, come abbiamo cercato di mostrare distinguibili e direi indipendenti, crocevia di molteplici significati e dirottamenti su latri lidi, come è nello spirito creativo dell’Ariete e nella fantasia, ovviamente guidata e documentata, dei Pasci. Di sicuro ci sono tanti livelli di significato, alcuni dei quali si sta tentando di penetrare, senza la pretesa di giungere all’ultimo dei livelli escatologici o epistemologici di significato. Non mi stupirebbe vedere tra qualche anno una ripresa del cappello frigio, ad esempio nella moda, e venire a scoprire che lo stilista appartiene al segno dell’Ariete, oppure, per assurdo, ha un cognome che ha a che fare con i Pesci o con il Mare. Coincidenze?

Tutto gira all’interno di un meccanismo apparentemente incomprensibile o caotico, ma implicitamente cosciente e logico, ordinato e perpetuo. Il meccanismo della vita, della incronicità, della continua “lotta” delle tenebre e della luce, della sublimazione dei contrari in tutto, che è spinta, movimento, rinascita dalla morte, ma non voglio spingermi oltre… Un’altra associazione da fare seguendo la simbologia e il colore del frigio riguarda la natura del primo uomo, Adamo, termine che etimologicamente indica almeno tre cose,inerenti al rosso e alla terra; “terra vergine”, “terra color sangue”, “terra rossa come il fuoco”. Si ricongiungono così nel simbolismo del frigio altre due figure chiavi della storia: Adamo (associato al rosso, alla terra) e Gesù Cristo associato ai Pesci, al Cielo).

Quindi un altro modo di intendere la chiusura ieratica del cerchio, il compimento di un’opera, tra l’altro attesa nella Bibbia dove il Cristo viene chiamato anche “Uomo nuovo”, rispetto ad Adamo e al peccato originale. Inoltre l’Albero della Conoscenza, che diventa il mezzo del peccato con la mela, si trasforma nel Nuovo Testamento nella croce espiatoria di Gesù nazareno. Ponendo l’attenzione sui colori, notiamo che fra il rosso e il bianco si estende un’ampia gamma di colori, che ci fa vedere il continuum tra le dicotomie (pesce e capro, terra e mare, il “rosso Adamo” e il bianco della luce di Gesù). Ma il rosso è anche il fuoco, elemento costante dei riti religiosi, magici e iniziatici, nella mitologia, nel culto; come del resto adoratori del fuoco come principio vitale cosmico erano peraltro i parsi cioè i discendenti del culto persiano di Ahura Mazda e della religione zoroastriana (rappresentata per esempio dai Magi i quali indossavano il rosso berretto frigio). Per i Parsi il fuoco è il mezzo, anzi la via più diretta per avvicinarsi alla divinità, ed è visto sempre come elemento purificatore e non distruttore (cfr. Romano F., 1998).



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Penso che il materiale raccolto sul berretto frigio sia sufficiente per farsi un'idea, del resto esso è solo un piccolo particolare del mito di Mithra.
I berretti dei personaggi della capsella possono essere quindi interpretati in vari modi, ma certo rappresentano un particolare molto curioso che può solo rafforzare l'ipotesi di una commistione mitraismo-cristianesimo delle origini.

Zio Ot per quanto riguarda Cumont penso che gli dai troppo peso, io mi riprometto di leggerlo ma i pochi riferimenti che ho travato al suo pensiero non mi sembrano molto affidabili, considererei Cumont più uno storico che un mitologo.



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Aggiungo questo... magari può essere utile alla discussione...


Sai che sono pedante e mi piace la precisione [:)]

Cita:
Tratto da "Il Cappello frigio e altri simboli cosmici"
http://www.free-books.us/Others/82213/i ... li-cosmici
(...)
O meglio è Babbo Natale, nella sua versione moderna (circa inizi del ‘900) che prende a modello Mercurio.


Babbo Natale che conosciamo oggi nasce più o meno alla fine dell' Ottocento, ma non prende a modello Mercurio. Il modello è San Nicola di Bari, che nei paesi nordici divenne Saint Nicholas -> Sinterklaas -> Santa Claus).

Cita:
Il berretto frigio compare anche in alcune cattedrali che un tempo erano Mitrei, in particolare nella cattedrale di Modena, nella porta laterale di fronte al museo, dove per altro ad indossarlo sembrano una sorta di gnomi o folletti.


Abito vicino a Modena, conosco bene il Duomo, e ti assicuro che di mitrei a Modena non se ne mai trovato uno, tantomeno sotto il Duomo. Nella porta laterale di fronte al museo, detta "porta della pescheria", sono raffigurati Artu di Britannia e i suoi cavalieri (nell'arco) e i mesi dell'anno (nei pilastri). Non ho mai visto gnomi. Chi ha scritto quel testo avrà forse scambiato per gnomo il mese di gennaio, raffigurato avvolto in un mantello con cappuccio.
La porta della pescheria è però molto interessante perché è stata scolpita prima che venissero pubblicati i primi racconti in cui compaiono Artu e i suoi cavalieri. Segno che la tradizione orale risaliva a secoli prima dei racconti del Graal.

Cita:
Eneide:
Lo ritroviamo, inoltre, nell’Eneide di Omero...
(...)
Il cappello compare in più parti delle miniature ispirate all’Eneide di Omero.

AAARRGGHHH! L'Eneide è di Virgilio, non di Omero!
E lo ripete due volte quindi non è solo una svista!

Cita:
Così ritroviamo il cappello frigio in dosso ad un personaggio biblico come Giuseppe d’Arimatea


Sarà un semplice refuso tipografico oppure costui scrive davvero "in dosso" ? (come tanti purtroppo scrivono "in cinta" parlando di una donna in attesa)

Cita:
(come compare anche in un disegno di William Black, un Rosacroce).


William Blake! http://it.wikipedia.org/wiki/William_Blake
E che Blake fosse un Rosacroce forse l'avrà trovato in un fumetto di Martin Mystere [:(]
Ricordo la bellissima prefazione al libro "Storia dei Rosacroce" di Paul Arnold, in cui Umberto Eco scrive che i Rosacroce devono per definizione rimanere nascosti, non possono affermare di essere dei Rosacroce, per cui coloro che affermano di essere Rosacroce non lo sono.

Cita:
(il caduceo, sinonimo di bilancia) unisce i poteri lunari e solari, ma anche maschile e femminile, giorno e notte (vedi riquadro).


Il caduceo non ha niente a che fare con una bilancia, e tantomeno ne è sinonimo.

Dall'Enciclopedia Treccani:
Immagine

Tutto il resto è un frullato di misteri misti sincretisti in salsa new-age.


Ultima modifica di Trystero il 17/08/2011, 14:27, modificato 1 volta in totale.


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Sono state scritte milioni di pagine per commentare i passi dei Vangeli, interpretandoli in modo letterale e per costruire impalcature teologiche o catechistiche; altri autori li hanno interpretati col fine di confutarli perché avevano individuato discrepanze e incongruenze nella narrazione: tutti sono caduti nell'errore di considerarli una testimonianza di fatti veramente accaduti. da KRST
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MessaggioInviato: 17/08/2011, 14:58 
Cita:
barionu ha scritto:
..... Detto questo ti chiedo :
Immagine
Questa , in teoria , dovrebbe essere la rappresentazione più antica di Cristo giunta a noi . Ne conosci altre così antiche ?


Tutte queste opere sono state datate al IV secolo:

Cristo barbuto, catacombe di Comodilla:
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Ultima cena?, catacombe di Domitilla:
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Catacombe di Marcellino e Pietro
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http://it.wikipedia.org/wiki/Catacombe_ ... o_e_Pietro

Mosaico, oggi al British Museum
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http://www.britishmuseum.org/explore/hi ... on_st.aspx

Lipsanoteca di Brescia, datata all'epoca di Sant'Ambrogio (seconda metà del IV secolo) come la capsella di San Nazaro
Immagine
Contiene moltissime scene dei vangeli, soprattutto miracoli di Gesù:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lipsanoteca_di_Brescia

Poi c'è , sempre del IV secolo, il sarcofago di Giunio Basso, incompleto ma con alcune scene della vita di Gesu (tra due apostoli, la cattura, di fronte a Pilato)

http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcofago_di_Giunio_Basso
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Il sarcofago del Laterano, con tre scene continue e Gesù ripetuto tre volte
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Il più antico forse è il cosiddetto "sarcofago Dogmatico" di età costantiniana (datato tra il 330 e il 340)

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http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcofago_dogmatico


Ultima modifica di Trystero il 17/08/2011, 15:28, modificato 1 volta in totale.


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Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestare fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per presupporla vera. (Bertrand Russell)
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MessaggioInviato: 17/08/2011, 16:34 
Aggiungo che adesso non dovrebbero più esserci dubbi, nel coperchio della capsella di san Nazaro non c'è niente di mitraico: quelle in basso sono le ceste con i pani moltiplicati e i vasi con l'acqua trasformata in vino.

Le stesse scene di miracoli, senza soluzione di continuità, si trovano anche nel sarcofago dogmatico, in cui vediamo delle ceste lunghe e strette, vicine a dei vasi. I pani e i pesci originali in questo caso sono tenuti in mano da altri personaggi (apostoli?)

Il miracolo del vino di Cana, il miracolo dei pani e dei pesci, il miracolo della resurrezione di Lazzaro.
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Immagine

Nel coperchio della capsella la posa di Gesù però è quella tipica della disputa coi dottori del Tempio. Anche qui tre soggetti evangelici in un colpo solo.


"Economia, Orazio, economia! " (Amleto, atto I)


Ultima modifica di Trystero il 17/08/2011, 16:48, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/08/2011, 16:55 
Cita:
Economia, Orazio, economia! " (Amleto, atto I)


.... l' arrosto del banchetto funebre servito freddo alla cerimonia nuziale .

sempre Amleto.

Questo per ribadire ,( la metafora di Amleto è perfetta ) che il COMPLESSO degli indizi Mithraici della Capsella , mi fa pensare a una chiara commistione delle 2 religioni.

Ti riannoto che nelle scene chiaramente Ebraiche manca il berretto frigio ,
ergo , nelle altre è ipotizzabile un pseudo-rito di Mithra.

Se quello è Gesù nel Tempio ( sul Trono ???? ... e gli altri i Farisei ??? ) , il sono il Mago Otelma .


lo zio Otelma dice : è edificante avere la testa ta le gambe di una ragazza [^]

http://www.youtube.com/watch?v=JF1z2_JnFos

versione rock .... pasciol nahui

http://www.youtube.com/watch?v=2MJIbFak ... re=related


Ultima modifica di barionu il 17/08/2011, 17:57, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/08/2011, 17:38 
ASSOLUTAMENTE SUPERBA LA GALLERIA PROPOSTA DA TYSTERO

SOPRA !!!





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Per tornare ad Aion .... e a Modena , la romana MUTINA


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VERMASEREN CIMRM 695 VOLUME I

Altezza cm 71 base cm 49

Dal Ver : lo studioso Celestino Cavedoni scrive che il reperto era già catalogato alla fine del 1600 nella collezione di Sigismondo d' Este a San Martino di Rio , vicino Reggio Emilia, ma il pezzo è molto probabilmente di provenienza da Roma.

Di Mithrei a Modena neanche l' ombra .

Pezzo molto celebre e studiato dai Mithrologhi , nel 1956 era al Museo Civico di Modena . ( prob. anche ora )


Celestino Cavedoni

Medagliere estense. Nel 1827 curò, insieme a Carlo Malmusi, l’allestimento del Lapidario estense, primo esempio di museo pubblico del Modenese, ancora conservato presso il Palazzo dei Musei. Nel 1830, fu chiamato a ricoprire la carica di professore di lingua ebraica e di scrittura biblica presso l’università di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito della quale fu anche preside della facoltà di teologia. Nominato nel 1838 vice-bibliotecario della Ducale biblioteca estense, nonché curatore delle... —

http://www.wikideep.it/museo-estense/


Ultima modifica di barionu il 17/08/2011, 17:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/08/2011, 18:04 
Cita:
barionu ha scritto:

Pezzo molto celebre e studiato dai Mithrologhi , nel 1956 era al Museo Civico di Modena . (prob. anche ora)
(...)
http://www.wikideep.it/museo-estense/


Gli estensi, come altre famiglie nobili del rinascimento, collezionavano golosamente reperti antichi. A Roma, oltre ai cardinali di famiglia, avevano intendenti preposti in modo specifico al reperimento di sculture antiche. Il più conosciuto "antiquario" estense è stato Pirro Ligorio, che poi ricopiava o inseriva questi reperti in composizioni eclettiche (a volte, lo dico?, caotiche e kitsch, non molto diverse dalla villa-museo Getty a Malibu http://www.gardenvisit.com/assets/madge ... n_600x.jpg ) che usava nella progettazione di fontane, porte monumentali, facciate, ville...
http://it.wikipedia.org/wiki/Pirro_Ligorio

Ma per tornare in tema... di veri e propri mitrei a Modena mai saputo niente.

Un omaggio amletico:
http://www.mediafire.com/?mzjnw891bvzaq1u


Ultima modifica di Trystero il 17/08/2011, 18:41, modificato 1 volta in totale.


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Ringrazio anch'io Trystero per la bella galleria di immagini, che salvo immediatamente.
Ma mi chiedo per quale ragione presentarla: nessuno ha mai conosciuto Gesù in quanto personaggio immaginario e tutte le sue rappresentazioni sono di pura fantasia. Secondo me il creatore di Gesù, e Gesù stesso, se ne era l'interprete, era nero.

Il CIMRM 695 è forse il più bello di tutti gli Aion, ma è quello che si discosta di più, la testa non è di leone e mi pare che sia solo il secondo presentato fino ad ora con i piedi di Gallo.
Secondo me è un'opera tarda e si tratta di un'interpretazione successiva mai inserita in un mitreo.
Aspetto altre immagini con i piedi di gallo e le immagini e descrizioni dei mitrei egiziani.


Ultima modifica di Pier Tulip il 17/08/2011, 18:34, modificato 1 volta in totale.


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