Israele: attaccati due bus, almeno 9 morti .



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Colpi di arma da fuoco e anche un razzo antitank contro due autobus nei pressi di Eilat (Epa) (Epa)

MILANO - Triplice attentato in Israele. In due casi a subire l'attacco dei terroristi sono stati degli autobus nei pressi di Eilat la celebre località turistica sul Mar Rosso. In precedenza alcune mine erano state fatte esplodere al passaggio di alcuni militari israeliani. Il bilancio attuale è di almeno 6 morti e diversi feriti. Fra i morti, si contano almeno tre aggressori, uccisi a seguiti dello scontro a fuoco seguito al secondo attacco al bus, e almeno 6 passeggeri israeliani. Secondo la radio pubblica israeliana il conflitto a fuoco si sarebbe concluso con la morte di tutti i terroristi.

PRIMO ATTACCO - I due attacchi agli autobus sarebbero stati preceduti dall'esplosione di mine fatte saltare al passaggio di pattuglie di militari israeliani in servizio in prossimità della frontiera. Anche in questo caso, risultano esserci stati diversi feriti, secondo alcuni almeno 25.

SECONDO ATTACCO - Il secondo attacco, ha preso di mira un'autobus di linea della compagnia Egged, dove raffiche di mitra partite da un auto hanno portato al ferimento di almeno 5 persone. Le persone colpite non sarebbero in pericolo di vita in quanto raggiunte da proiettili soprattutto agli arti.

TERZO ATTACCO - Subito dopo è stato attaccato un secondo bus con colpi di arma da fuoco e persino con il lancio di un razzo antitank. L'azione sarebbe stata seguita da «un conflitto a fuoco fra terroristi e forze di sicurezza». In questo terzo attacco e nel seguente scontro a fuoco ci sarebbero stati almeno 9 morti, come detto in precedenza.

TERRORISTI - Non è ancora chiara l'identità dei terroristi, che, secondo alcuni potrebbero essere stati travestiti da poliziotti, ma secondo l'autista di uno degli autobus sarebbero stati travestiti da soldati egiziani. A quanto si era appreso in precedenza, le forze israeliane stavano dando la caccia a un commando composto da almeno tre persone vestite di blu a bordo di una berlina. Ma non si esclude che a condurre gli attacchi possano essere stati più gruppi. Sul primo autobus attaccato, in movimento da Beersheva a Eilat, viaggiavano anche alcuni militari in libera uscita. Per quanto riguarda l'identità degli attentatori non è detto infatti che si tratti di palestinesi. L'Egitto ha recentemente incrementato le attività di sicurezza nel deserto del Sinai, area che confina con Israele e la Striscia di Gaza. Fonti di sicurezza egiziane hanno riferito martedì di aver fermato gruppi armati nel nord del Sinai, tra cui quattro estremisti islamici che stavano organizzando l'esplosione di un gasdotto. Secondo funzionari dell'intelligence egiziana, i militanti stanno sfruttando il calo delle misure di sicurezza dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak avvenuta a febbraio.

18 agosto 2011 13:44

<h3>Ecco la primavera araba: tornano i razzi contro Israele</h3>


IL Paese ripiomba nel terrore. Eilat, vicino al confine egiziano: attacco con mine e lanciarazzi a due bus. Almeno sei morti, diversi feriti. Fonti della Difesa: "Il fuoco è partito da oltre confine. Sfruttano la minore sicurezza dopo la caduta di Mubarak"

E di almeno sei morti e diversi feriti il bilancio provvisorio del triplice attentanto in Israele. Diverse mine sono esplose in strada al passaggio di alcuni militari israeliani, poi l'attacco a colpi di mitra e di lanciarazzi contro due autobus nei pressi di Eilat, la località turistica sul Mar Rosso. Fra le vittime, si contano due aggressori uccisi in seguito dello scontro a fuoco e almeno quattro passeggeri. Non è ancora chiaro chi ci sia dietro l'attacco, ma si ritiene che le azioni siano state condotte dallo stesso commando. Fonti della Difesa di Tel Aviv sostengono che il fuoco contro il secondo convoglio sia partito dal lato egiziano del confine. Sia in Egitto sia in Israele è scattata la caccia al commando.

Il triplice attacco - Alcune mine sono esplose in strada in coincidenza del passaggio di pattuglie militari israeliane in servizio. Secondo le prime notizie, questo primo attacco non avrebbe mietuto vittime. Poi l'attacco ai due bus a bordo dei quali viaggiavano alcuni militari in licenza. Il primo ad essere preso di mira è stato un mezzo di linea della compagnia Egged: raffiche di mitra sono partite all'improvviso da un'auto in corsa e hanno ucciso o ferito almeno 5 persone. Subito dopo è stato attaccato un secondo bus con colpi di arma da fuoco e con il lancio di un razzo antitank. L'azione sarebbe stata seguita da "un conflitto a fuoco fra terroristi e forze di sicurezza", hanno spiegato fonti della polizia.

Dietro l'attacco - Non è ancora stata scoperta l'identità degli attentatori, che secondo alcuni testimoni erano travestiti da poliziotti. Le notizie sono ancora confuse, ma stando a quanto si è appreso le forze israeliane danno la caccia a un commando composto da almeno tre persone vestite di blu a bordo di un'auto berlina. Non si esclude però che a condurre gli attacchi possano essere stati diversi gruppi, come non è detto che la matrice dell'attentato sia palestinese.

Calo misure di sicurezza - L'Egitto, da parte sua, ha recentemente incrementato le attività di sicurezza nel deserto del Sinai, area che confina con Israele e la Striscia di Gaza: fonti di sicurezza egiziane hanno riferito martedì di aver fermato gruppi armati nel nord del Sinai, tra cui quattro estremisti islamici che stavano organizzando un attentato a un gasdotto. Secondo funzionari dell'intelligence egiziana, le cellule estremiste starebbero sfruttando il calo delle misure di sicurezza dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak avvenuta a febbraio.


http://www.libero-news.it/news/804620/E ... raele.html

Beh considerate che in Israele da alcune settimane ci sono foltissime "proteste" pacifiche di cittadini israeliani, sia ebrei che arabi, che sta(va)no mettendo in grossa difficoltà il governo israeliani, un po' come in Inghilterra lo scandalo Murdoch verso il governo Cameron.
Ora guardacaso spunta l'attentatore e l'attentato e tutti si rimetteranno in riga sotto la solita paura e lo spauracchio del "terrorismo".

Aggiungiamoci anche il fatto che l'autorità palestinese proprio qualche giorno fa aveva dichiarato il fallimento delle trattative "segrete" in corso per la pace (Peres aveva riferito che Netanyahu e il suo governo non ne volevano sapere) e che a giorni sarebbe seguito l'annuncio della richiesta all'Onu del riconoscimento formale dello Stato Palestinese.

Ovviamente a nessuno importa degli abitanti di Gaza e delle condizioni disumane che devono subire, oltre ai continui atti di discriminazione e violenza gratuita.

..potremmo pure dire creare artificiosamente un nuovo focolaio,x mettre in secondo piano la situazione syriana.........

Beh, mi pare chiaro che confondere la "primavera araba" coi gruppi terroristici sia utile proprio a chi vuole giustificare la presunta impossibilità degli arabi di vivere autonomamente e democraticamente. Che poi: li hanno presi questi attentatori? Sono proprio fessi gli israeliani: decenni di embargo contro i palestinese ma chissà come mai chi di dovere ha sempre superarmi... Possibile che tutte le volte che si parla di dialogo ci sia l'attentato? E di estremisti ce ne sono anche in Israele, eccome. Chi uccise Rabin? Un palestinese? Da entrambe le parti c'è chi vive di guerra e di tensione, mica solo tra gli arabi...

Aggiungo anche che Israele ha notevoli problemi interni: crisi economica e sinistra "bastarda" (nel senso di senza genitori) che rialza la testa, specie tra i giovani... "La gioventù è come la peronospera, che va curata con un bel periodo di leva, e magari di guerra" (Zeta, noto film "sovversivo" ma che ci becca sempre).

ora non ti so dire se era meglio con mubarak-ben ali-gheddafi o questi nuovi elementi che si affaciano sulla scena mondiale solo il tempo ci dara certezze,.....di certo so che in israele vige un sistema democratico,se tu mi sai dire in quale paese arabo ne esiste uno...........a parte la turchia.......

chiedi gli attentatori:?.ISRAELE, UCCISI 7 TERRORISTI DEGLI ATTACCHI EILAT

http://www.ilvelino.it/articolo.php?idA ... cchi_Eilat

Certo, è democratico Israele, non lo metto in dubbio. Israele ha però due enormi problemi: il grande potere dei militari e il grande potere della religione. Paradossalmente, sono cose che lo fanno molto simile alla Turchia... La civiltà israeliana (israeliana, non ebrea) ha come unico collante l'unità (vera o presunta che sia) di fede e sangue. Per come lo hanno fatto (anche a livello di diritto) Israele sconfina spesso tra gli ordinamenti "religiosi" e certamente nazionalistico-etnici. E i militari proteggono il tutto. Colpa dei vicini? Certo. Ma non solo: a leggere certi scritti sionisti di Herzl viene da piangere: si parla di occupazione delle terre arabe (considerate in pieno stile imperialista "terrae nullius", abitate da "barbari" senza alcun diritto) attraverso la creazione di isole di civiltà ebraica protette dalle armi. Si parla di trasferimenti in massa delle popolazioni arabe. Di pulizia etnica, insomma. Il sentimento di accerchiamento di Israele non è colpa solo degli arabi (oltretutto, per accordi internazionali, hanno il pieni diritto di chiedere lo sloggiamento di Israele, dato che quelle terre furono promesse dagli inglesi agli arabi prima di ogni altro accordo internazionale) ma proprio di come hanno inteso creare il loro stato.

Poi, sull'attentato, volevo dire che è molto semplice sia creare gli attentatori, che favorirne le azioni facendo finta di non sapere. Per me, ci sono persone sia tra gli arabi che tra gli israeliani che hanno potere solo finchè c'è guerra. Se a Gaza stessero bene come in Svizzera, Hamas sparirebbe, e se non ci fosse più il pericolo arabo, col cavolo che certi settori (militari E imprenditoriali) potrebbero disporre di fenomenali contributi americani.

Eccone un altro che vuole scacciare Israele! Tanto è inutile che postate e poste; ci crediate o no è sempre il popolo eletto e nessuno lo cancellerà dalal faccia della terra. Potrà sbagliare (come sta sbagliando) ma volenti o nolenti vi ritroverete a parlarne per anni ed anni ...

probabilmente i palestinesi se avessero ottemperato alla risoluzione onu del1948, se non erro ,che prevedeva la divisione della palestina,anziche fare da braccio armato dei paesi vicini, certamente avrebbero un tenore diverso,diciamo che sono stati adoperati,purtroppo la storia insegna che quando si perdono le guerre si perdono pure territori,e questa ne e' la conseguenza.GIUsto quel che tu dici che i militari hanno un grosso potere,ma quando ti trovi circondato da avversari che non perdono occasione x annunciare la distruzione di israele,cio' ne e' la coseguenza
diciamo poi che il peso politico religioso equivale a quello dei mullah nei paesi islamici

Ma certo! Abbiamo chi si butta giù i propri grattaceli, uccidono persone come cani, si affondano le navi per entrare in guerra; ma che ci stiamo a fare su questo mondo ..!

E ora via con le rappresaglie indiscriminate...

Che la primavera araba sia stata sollecitata e poi "guidata" da sapienti mani, direi che non ci sono molti dubbi: i militari messi a capo dell'Egitto in una nuova dittatura (altro che le balle di Israele che dipinge l'Egitto come una sorta di terra di nessuno dove i "terroristi islamici"(TM) possono fare quello che vogliono), la Tunisia messa a tacere dopo l'appoggio iniziale dei media internazionali, il Bahrein schiacciato dai carri armati sauditi (sì proprio quelli che pontificano sulla repressione di Assad) e dagli "esperti" di sicurezza occidentali (oltre che dal silenzio dei media), la Libia dove una fazione ex-Gheddafi è stata pesantemente armata e sovvenzionata per fare la guerra... e si potrebbe continuare...
... c'è un però ...
Le popolazioni sembra che non ci stiano a questo gioco, il solito gioco tra l'altro, e si ribellano, nonostante i media ormai non parlino più del nord Africa, se non per parlare delle brutalità di Gheddafi e dei cattivi Siriani (che senz'altro lo sono).
In Tunisia e in Egitto si moltiplicano le proteste (si sono accorti che i militari tutelano altri interessi, diversi dai loro e che qualcuno dall'america li appoggiava per altri motivi), Israele è in fermento (sia nella parte ebraica che tra gli arabi israeliani... cosa che fa incazzare parecchio il governo... vedere cittadini ebrei e arabi uniti nella protesta)... in Bahrain, nonostante torture e assassini sistematici, non si fermano... in Siria continuano le proteste (ma qui gli fa comodo).

Secondo me qualcosa sta accadendo... ma è difficile trovare il filo di tutto... ed è facile perdersi in voli pindarici complottisti (dove c'è chi disinforma anche tra chi si vorrebbe paladino della controinformazione).

Tra non molto cominceranno a saltare i paesi europei e poi tutto seguirà a ruota, velocemente.

Seguite anche il movimento Anonymous e soprattutto che cosa si porta dietro.

Il messaggio è chiaro: fine della democrazia rappresentativa e tentativo di creare una democrazia partecipata (le tecnologie potrebbero esistere), qualche cosa di rivoluzionario. Attenzione, questo significherebbe fine dei partiti e dei "leaders"... sempre che qualcuno non riesca a truccare le carte.

E' il solito dividi et impera, il solito giochino che va avanti da millenni.
Ci sono chiari segnali di stanchezza nella popolazione sia israeliana che palestinese, dove le persone sono stanche di ammazzarsi a vicenda.
Certo, hanno seminato talmente tanto odio che è difficile fare capire alle opposte parti che la pace è l'unica soluzione, specialmente quando con precisione svizzera, ad ogni vigilia di negoziati tornano a saltare fuori gli attentati, possibilmente vigliacchi e sanguinari.
Capisco gli israeliani e i palestinesi, capisco che non deve essere facile dire a se stessi: smetto di odiare, smetto di volere il male del mio vicino... ma è l'unica soluzione, anche di fronte ad un attentato.

Amici cari, purtroppo se devi sopravvivere devi fare così (purtroppo); oppure solo Sarkozy può decidere guerre a piacimento ...

(Sto sentendo un Tg: pare che lintento fosse quello di rapire un altro soldato ...)