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Ecco cosa succede ai "bambini cattivi"....... [:246]




Schiaffo russo alla Fiat

di: Stefano Feltri

Pubblicato il 19 febbraio 2011

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1083803

(WSI) – Milano - La Fiat globale di Sergio Marchionne perde un pezzo, quello russo. La linea ufficiale del Lingotto è minimizzare: è soltanto saltato un progetto di joint venture con l’impresa semipubblica Sollers, niente in tutto. Le cose, però, sono un po’ più serie. "Marchionne rilancia sulla Russia", titolava La Stampa un anno fa, il 12 febbraio. Questa la notizia sul quotidiano controllato dal gruppo torinese: "La Fiat si allea con la Sollers di Mordashov: nasce un polo da 500 mila auto l’anno".

Il flop di una "alleanza globale"

I toni erano quelli delle grandi occasioni, adatti a raccontare un’impresa presentata come analoga a quella del 1966, quando la Fiat si alleò con l’Urss per produrre a Togliattigrad l’indimenticata (nonostante la sua bruttezza) Zigulì. Questa volta il prodotto al centro dell’intesa italorussa non era un’utilitaria ma i veicoli più importanti nella strategia Fiat-Chrysler, cioè le auto dal segmento B al segmento D, dalle grosse ciy car ai Suv e alle Jeep (specialità della Chrysler). La Sollers sembrava un partner solido, dal 2005 assembla alcuni modelli Fiat (come l’Albea, in dotazione alla polizia russa) per il mercato locale. E l’oligarca che controlla tramite la Severstal anche la Sollers, cioè Alexei Mordashov, si interessa parecchio di business italiani, ha anche acquisito la Lucchini, nel settore siderurgico che è quello principale in cui opera il suo gruppo.

L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, all’epoca della firma era entusiasta: "Hanno scelto noi riconoscendo le nostre capacità, è una vera alleanza globale". Gli obiettivi dell’operazione da 2,4 miliardi di euro erano ambiziosi: mezzo milione di vetture prodotte nel 2016, di cui il 10 per cento per l’esportazione.

Numeri stellari, ma non impossibili visto che le stime prevedono che il il mercato russo possa raggiungere i 4 milioni di vetture nei prossimi dieci anni, superando il picco toccato nel 2008 di 2,8 milioni, secondo il Boston Consulting Group nel 2018 sarà un mercato più importante di quello tedesco. E tutta l’operazione di conquista si sarebbe dovuta svolgere a costo zero, secondo il più puro stile Marchionne che prevede che i soldi li rischino sempre i partner: "Il progetto includerà nuovi impianti produttivi e un parco tecnologico per la produzione di componenti.

Si prevede che il governo russo supporti l’attuazione del progetto della joint venture attraverso l’erogazione di prestiti agevolati a lungo termine che coprano l’intero ammontare degli investimenti necessari, stimati in 2,4 miliardi di euro", si legge nella relazione semestrale di Fiat. Comprensibile quindi che Marchionne, un anno fa manifestasse un certo entusiasmo per il regime autocratico di Vladimir Putin e Dmitri Medvedev. A proposito di Putin diceva: "Mi piace ‘a panza’, mi pare una persona che ha fatto e sta facendo molto per la Russia".

Meglio scegliere la solida Ford

Ora tutto è cambiato. Lo scarno comunicato di Fiat Auto si limita a dire che "Fiat e Sollers hanno deciso di seguire strategie indipendenti per sviluppare ulteriormente le rispettive presenze in Russia. Di conseguenza, le parti hanno concordato di terminare le trattative in corso che miravano ad ampliare la portata delle attività".

Fonti aziendali, ora, ridimensionano la portata dell’accordo di un anno fa: era solo un percorso, un tentativo, un fidanzamento che non si è concluso con il matrimonio.

Peccato che, nel giro di un’ora, la Sollers annuncia la firma di un memorandum of understanding (primo passo per un accordo vero) con la Ford, con l’obiettivo di produrre e distribuire veicoli Ford in Russia. E il gruppo di Detroit, l’unico che sta uscendo dalla crisi senza aiuti del governo americano, è già molto forte in Russia dove è il primo produttore straniero dal 2002. I tempi sono rapidi, si legge nel comunicato di Sollers che la produzione partirà alla fine di quest’anno.

E la Fiat? Nessun problema, rispondono dal Lingotto, perché i vecchi accordi di assemblaggio con Sollers restano in vigore. Certo, a giudicare dal sito dell’azienda i modelli Fiat non sono quelli che tirano il mercato: a gennaio Sollers ha annunciato forti sconti sui modelli Fiat che assembla – Albea, Doblò Panorama, Linea – per renderli "pià attraenti".

Per Marchionne la sconfitta russa sui Suv è la seconda rilevante da questa parte dell’Atlantico dopo quella (molto più importante) relativa alla tentata acquisizione dell’Opel che il governo tedesco preferì consegnare ad una cordata russo-canadese guidata da Magna (anche se l’affare non andò poi a conclusione). L’amministratore delegato della Fiat, però, potrebbe discolparsi citando un recente rapporto di Credit Suisse: "Crediamo che la recente vittoria del managment Fiat nei negoziati con i sindacati significhi che l’azienda ha più abilità di muovere gli investimenti, anche fuori dalle joint venture non consolidate come quella con Sollers". La Fiom tradurrebbe così: se gli operai di Mirafiori lavorano alle condizioni di quelli russi, non è più necessario andare in Russia.



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http://www.corriere.it/economia/11_agosto_24/marchionne-elkann-iva-manovra_020ab780-ce3d-11e0-8a66-993e65ed8a4d.shtml


Elkann: «L'Italia decida se vuole continuare a produrre auto»
Il gelo di Marchionne sulle ipotesi di aumento dell'Iva: «Colpirebbe l'auto e i consumi»


capisco il grave danno economico ed occupazionale in termini di indotto ma sarebbe una tale liberazione sbarazzarsi di un'azienda arrogante che ci è costata un patrimonio in questi decenni per poi cosa?

Per produrre auto mediocri con un rapporto qualità/prezzo indecente.



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MessaggioInviato: 24/08/2011, 14:08 
Cita:
Per produrre auto mediocri con un rapporto qualità/prezzo indecente.

Quando però, negli anni passati, produceva la 500, la UNO e la PANDA, auto vendute in tutto il mondo, con utili per tutto il paese (concessionari, autoricambi, carrozzerie, meccanici, e via dicendo...) tutti ad elogiare la FIAT come patrimonio nazionale, poi appena si trova in difficoltà tutti a dargli contro.

Che dire...siamo i soliti italiani.
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rmnd ha scritto:

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_24/marchionne-elkann-iva-manovra_020ab780-ce3d-11e0-8a66-993e65ed8a4d.shtml


Elkann: «L'Italia decida se vuole continuare a produrre auto»
Il gelo di Marchionne sulle ipotesi di aumento dell'Iva: «Colpirebbe l'auto e i consumi»


capisco il grave danno economico ed occupazionale in termini di indotto ma sarebbe una tale liberazione sbarazzarsi di un'azienda arrogante che ci è costata un patrimonio in questi decenni per poi cosa?

Per produrre auto mediocri con un rapporto qualità/prezzo indecente.






sbarazzarcene ?
perchè non nazionalizzarla?
golden share dello stato azionariato diffuso
(come enel, poste, ecc. ecc.)
-> un misto insomma..

almeno oltre che a "dare"
nei tempi di magra
si può "ricevere"
quando l'economia tira..

in maerica la chrysler appartiene al 40 % ai lavoratori..
(tramite i fondi pensione..)
senza il consenso di questi,
marchionne non faceva un passo..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Cita:
in maerica la chrysler appartiene al 40 % ai lavoratori..
(tramite i fondi pensione..)
senza il consenso di questi,
marchionne non faceva un passo..


ehmmm...scusa, ma dove l'avresti letta sta stupidaggine ?

non dubito della tua buona fede, ma dopo avere letto qualcosa bisognerebbe accertarsi che quello che si è letto sia veritiero...

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Elkann: «L'Italia decida se vuole continuare a produrre auto»
capisco il grave danno economico ed occupazionale in termini di indotto ma sarebbe una tale liberazione sbarazzarsi di un'azienda arrogante che ci è costata un patrimonio in questi decenni per poi cosa?
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Ma che cosa vogliono ancora questi? Altri soldi?


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Reran ha scritto:

Cita:
Per produrre auto mediocri con un rapporto qualità/prezzo indecente.

Quando però, negli anni passati, produceva la 500, la UNO e la PANDA, auto vendute in tutto il mondo, con utili per tutto il paese (concessionari, autoricambi, carrozzerie, meccanici, e via dicendo...) tutti ad elogiare la FIAT come patrimonio nazionale, poi appena si trova in difficoltà tutti a dargli contro.

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Forse siete troppo giovani per ricordare come sono andate le cose.


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iLGambero ha scritto:

Cita:
Elkann: «L'Italia decida se vuole continuare a produrre auto»
capisco il grave danno economico ed occupazionale in termini di indotto ma sarebbe una tale liberazione sbarazzarsi di un'azienda arrogante che ci è costata un patrimonio in questi decenni per poi cosa?
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Ma che cosa vogliono ancora questi? Altri soldi?



Evidentemente non gli sono bastati quelli che già si sono ciucciati a suo tempo.



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MessaggioInviato: 25/08/2011, 08:35 
E fu proprio l’avvocato a dichiarare una volta che “la Fiat è governativa”. Cioè, pronta a scendere a patti con qualunque governo, pur di continuare a praticare la politica del capitalismo d’accatto che ha dissanguato l’Italia: gli utili agli imprenditori, le perdite allo stato (e dunque, ai lavoratori). Se la Fiat ha prosperato nel dopoguerra, è stato grazie a una dissennata politica di privilegio dell’auto privata a scapito dei servizi pubblici. A una vergognosa assimilazione degli operai alle macchine, sfruttati quando serve e parcheggiati in cassaintegrazione altrimenti. A una compiacente concessione di incentivi e rottamazioni, per sostenere artificialmente un mercato terminale e inutile.

Naturalmente, i privilegi concessi dal governo venivano doverosamente pagati dalla Fiat. La sua corruzione dei partiti politici dovette essere ecumenica, visto che misteriosamente fu solo sfiorata da Tangentopoli. E quando servì, come già aveva fatto il nonno col vecchio fascismo, così rifece il nipote col nuovo. Da senatore a vita, insieme agli ex-presidenti Leone e Cossiga, fornì un voto determinante per la fiducia al primo governo Berlusconi, nel 1994: anche se poi, durante il secondo governo Prodi, la destra finse di dimenticarsi di aver già essa stessa giocato questo gioco.

E fu lo stesso Agnelli a sdoganare una seconda volta Berlusconi nel 2001, quando rispose alle perplessità internazionali dichiarando che l’Italia non era una repubblica delle banane, e mandando un suo uomo al ministero degli Esteri. In precedenza, quello stesso ministero era stato ricoperto da sua sorella, sempre all’insegna del conflitto di interessi: di nuovo, un’altro motivo di compiacimento per Berlusconi, che non ha mai negato di avere per l’avvocato una vera e propria venerazione, tanto da tenerne la foto sul tavolo come esempio, nei primi tempi della sua carriera.

Marchionne dovrebbe semplicemente avere la decenza di riconoscere la storia dell’azienda che si trova ad amministrare. Perchè, invece di accettare la sua carità di 360 euro lordi l’anno in cambio della rinuncia ai diritti sindacali, non lo si obbliga a restituire il maltolto e non lo si rimanda da dove viene? E, soprattutto, perchè quando si lamenta in tv che la Fiat non guadagna un euro in Italia, il conduttore non gli fa il gesto dell’ombrello e non gli urla: “Marchionne, tiè”?
Fonte:http://www.sometti.eu/index.php/2011/01/lavoratori-tie/



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Cita:
Reran ha scritto:

Cita:
Per produrre auto mediocri con un rapporto qualità/prezzo indecente.

Quando però, negli anni passati, produceva la 500, la UNO e la PANDA, auto vendute in tutto il mondo, con utili per tutto il paese (concessionari, autoricambi, carrozzerie, meccanici, e via dicendo...) tutti ad elogiare la FIAT come patrimonio nazionale, poi appena si trova in difficoltà tutti a dargli contro.

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A te piacciono le auto fiat. A me hanno sempre fatto schifo.
Ma comprate e mai comprerò una fiat.

Neanche quando noleggio e lo faccio sovente per andare all'estero pretendo che non mi si rifili una fiat.

Che sia patrimonio nazionale nessun dubbio. Con quella che ci è costato a mantere la fiat.

La fiat è sempre stata e continua ad essere un ammortizzatore sociale e non una fabbrica di automobili.

Panda, la Uno, la 500 ...ma le definisci automobili?


Ultima modifica di rmnd il 25/08/2011, 10:56, modificato 1 volta in totale.


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Io ancora mi ricordo quando si diceva:"Se vince il Sì la FIAT resta in Italia!"

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rmnd ha scritto:
Che sia patrimonio nazionale nessun dubbio. Con quella che ci è costato a mantere la fiat.

Con quello che ci è costato mantenere gli stadi di calcio...
con quello che ci è costato mantenere gli interventi "umanitari" (termine elegante e ipocrita per dire "militari") nei paesi in guerra...
con quello che ci è costato mantenere gli innumerevoli enti pubblici che non servono assolutamente a nulla (ente per la salvaguardia dei lampioni ottocenteschi, tanto per citarne uno)...
con quello che ci è costato mantenere tutti gli edifici non a scopi religiosi di proprietà del Vaticano e per i quali non paga un centesimo di tasse...

potrei andare avanti per ore...

La FIAT, perlomeno, ha dato lavoro a uomini e donne che hanno potuto mantenere una famiglia, pagare le bollette, assicurare la scuola ai figli, il televisore e qualche libro in casa...tante cose che prima del capitalismo (da molti di voi tanto odiato) erano prerogativa di pochi, dei soliti pochi...

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Cita:
Reran ha scritto:

La FIAT, perlomeno, ha dato lavoro a uomini e donne che hanno potuto mantenere una famiglia, pagare le bollette, assicurare la scuola ai figli, il televisore e qualche libro in casa...tante cose che prima del capitalismo (da molti di voi tanto odiato) erano prerogativa di pochi, dei soliti pochi...

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INFATTI ..FIAT = Ammortizzatore sociale


poichè ci sono migliaia di piccole e grandi aziende che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone senza per questo gravare sulle casse dello stato.


Ultima modifica di rmnd il 25/08/2011, 12:41, modificato 1 volta in totale.


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rmnd ha scritto:
INFATTI ..FIAT = Ammortizzatore sociale

poichè ci sono migliaia di piccole e grandi aziende che danno lavoro a centinaia di migliaia di persone senza per questo gravare sulle casse dello stato.

Cassa integrazione, contratti di solidarietà, mobilità, sussidio di disoccupazione...detti anche Ammortizzatori sociali, valgono anche per le piccole e medie aziende.
La richiesta, in particolare, di "contratti di solidarietà (difensivi)" da parte di piccole e medie aziende (vedi sito INPS) è aumentata considerevolmente negli ultimi mesi, naturalmente tale forma di ammortizzatore è pagata dallo Stato con le nostre tasse, che facciamo mandiamo a casa tutti ?


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Ultima modifica di Reran il 25/08/2011, 12:59, modificato 1 volta in totale.


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