In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

25/08/2011, 16:57

ttp://www.corriere.it/esteri/11_agosto_ ... 6c70.shtml

MILANO - Prosegue la caccia a Muammar Gheddafi e ai suoi figli. I ribelli hanno fatto sapere di essere vicinissimi al Raìs. Gli insorti sostengono di aver circondato un complesso residenziale nella parte centro-sud di Tripoli, non lontano dall'ex roccaforte di Bab al-Aziziyah, all'interno del quale presumono sia nascosto il leader libico Muammar Gheddafi con i suoi figli, scortati da un gruppo di militari a loro fedeli. La struttura si trova non lontano dal compound. «Loro sono assieme, in una piccola buca», ha detto Muhammad Gomaa, uno degli insorti coinvolti negli scontri.

il parallelo con saddam
è voluto..

a questo punto mi sento di dire
che i testi dei ribelli
sono scritti da altri
(intelligence, equipe di guerra psicologica,
ecc. ecc.)

è una guerra virtuale..
peggio di tutte le altre..
c stanno raccontando una realtà
inventata di sana pianta..


vorrei sapere le fonti giornalistiche,
chi distribuisce le notize,
da chi si approvvigionano..
il comando NATO di napoli ?
Ultima modifica di mik.300 il 25/08/2011, 16:59, modificato 1 volta in totale.

25/08/2011, 17:04

EddyCage ha scritto:
E mi viene da pensare, pensando al passato, che forse non è mai esistita una rivolta a un dittatore che non abbia avuto qualche aiuto esterno. Forse a Cuba (anche se qualche aiuto da qualche parte lo deve aver avuto), ma non conosco così bene i fatti per poterlo affermare.

Guarda il discorso è molto semplice secondo me.
Gli stati canaglia sono di norma quelli che l'establishment finanziario non è riuscito a comprare, e di solito infatti sono quelli che fanno una brutta fine: rivolte popolari, assassini dei loro presidenti, incidenti ai loro leader (aerei che cadono, etc...).
A ogni modo quello che non riesco ad accettare è che, se pur gli insorti potrebbero avere qualche lontana ragione per volere una "democrazia" il tutto è stato sollecitato dagli occidentali. E' questo ciò che mi dà fastidio. Che anche quando un popolo crede di essere libero in questo mondo non lo è...
tutto quì

I francesi hanno già detto che dalla Libia non se ne andranno e credo che lo abbiano spiegato bene al nuovo (non)eletto dal popolo della Libia, tal Jabril.
E' il solito giochino, su, ormai dopo tanti anni bisognerebbe averlo capito.
Quando c'è qualche presidente di un qualche stato in giro per il mondo che non è disposto a farsi comprare (tipo per riempire di debiti il proprio paese e girare ovviamente quei "prestiti" internazionali a corporation varie e piccoli-grandi corrotti autoctoni), deve aspettarsi che prima o poi farà una brutta fine e verrà immancabilmente dipinto dai media come: dittatore, terrorista, sanguinario, etc...

Mi spiace per i libici, capiranno molto presto che cosa significa la "libertà"(TM) e "democrazia"(TM).

Inoltre una base militare in Libia credo che faccia gola a molti. E' scontato che come hanno fatto altrove (Iraq, Afghanistan, Kuwait, Kosovo) anche qui pianteranno le loro tende, i loro radar e qualche bombetta, giusto per fare capire dove deve andare il petrolio e che ora il mercato-libero-globale sono lì per difenderlo (affossando le economie locali) dai cattivi di AlQaeda, e che quindi bombette e aerei sono più che giustificati.

Anzi, mi sento di fare una profezia, giusto per stare sicuri sono CONVINTO che destabilizzeranno la Libia. Aspettiamoci una deriva iraqena per la Libia, cosa che servirà a rendere indispensabile la presenza militare fissa sul luogo.
Ultima modifica di iLGambero il 25/08/2011, 17:10, modificato 1 volta in totale.

25/08/2011, 17:18

Ma dove sono tutte le ..."bandierine" così ... simpatiche?
(Evidentemente va bene a tutti!) [:o)]

25/08/2011, 17:46

Da Il Fatto Quotidiano

17.11 – Fmi pronto a riconoscere Cnt
Il Fondo monetario internazionale è pronto a riconoscere il nuovo governo libico se tale decisione avrà il sostegno dei 187 Paesi membri. Il portavoce David Hawley ha dichiarato: ”Quando ci sarà un riconoscimento internazionale chiaro e diffuso di un nuovo Governo in Libia, a quel punto il Fondo si attiverà per il riconoscimento”.

Ma da quando il FMI riconosce gli stati-governi-partiti?
Sono pronti a concedere finanziamenti per creare un po' di debito nel paese e fare lavorare le solite multinazionali, loro referenti, per la ricostruzione (eh... di bombe ne hanno lanciate con grande generosità). Jibril mi sembra il candidato ideale per il nuovo protettorato libico.
Povera Libia... Il petrolio è la loro fortuna-maledizione.
Ultima modifica di iLGambero il 25/08/2011, 17:49, modificato 1 volta in totale.

25/08/2011, 18:20

mik.300 ha scritto:

ttp://www.corriere.it/esteri/11_agosto_ ... 6c70.shtml

MILANO - Prosegue la caccia a Muammar Gheddafi e ai suoi figli. I ribelli hanno fatto sapere di essere vicinissimi al Raìs. Gli insorti sostengono di aver circondato un complesso residenziale nella parte centro-sud di Tripoli, non lontano dall'ex roccaforte di Bab al-Aziziyah, all'interno del quale presumono sia nascosto il leader libico Muammar Gheddafi con i suoi figli, scortati da un gruppo di militari a loro fedeli. La struttura si trova non lontano dal compound. «Loro sono assieme, in una piccola buca», ha detto Muhammad Gomaa, uno degli insorti coinvolti negli scontri.

il parallelo con saddam
è voluto..

a questo punto mi sento di dire
che i testi dei ribelli
sono scritti da altri
(intelligence, equipe di guerra psicologica,
ecc. ecc.)

è una guerra virtuale..
peggio di tutte le altre..
c stanno raccontando una realtà
inventata di sana pianta..


vorrei sapere le fonti giornalistiche,
chi distribuisce le notize,
da chi si approvvigionano..
il comando NATO di napoli ?



quoto

calcola che due o tre giorni fa dicevano che l'unica fonte era quella di Al Jazeera, il giorno dopo sul sito dell'Ansa parlavano di loro giornalisti sul posto, poi invece il rapimento dei 4 italiani. Bel casino eh...

:)

25/08/2011, 18:26

iLGambero ha scritto:
Anzi, mi sento di fare una profezia, giusto per stare sicuri sono CONVINTO che destabilizzeranno la Libia. Aspettiamoci una deriva iraqena per la Libia, cosa che servirà a rendere indispensabile la presenza militare fissa sul luogo.


Spero di no. Cmnqe la Libia è troppo vicino a noi, un posto destabilizzato non credo che serva...
secondo me forse la fanno risolvere, poi non lo so...

il futuro ancora non lo leggo! :)
Ultima modifica di EddyCage il 25/08/2011, 18:29, modificato 1 volta in totale.

25/08/2011, 20:52

In una guerra come questa,non credete che è facile la stabilizzazione,l'odio fomenterà sotto le ceneri,in quanto è stato imposto un regime con la violenza, vedrete che in futuro ne vedremo delle belle.[8]

25/08/2011, 20:55

(Anche in Italia è stato imposto, 150 anni fà, un regime con la violenza; cominciando dalla povera Sicilia;e che violenza!) [^]

25/08/2011, 20:56

...se pensiamo pure come furono condotto i referendum dell'epoca ......[:(!]

25/08/2011, 21:00

bleffort ha scritto:

In una guerra come questa,non credete che è facile la stabilizzazione,l'odio fomenterà sotto le ceneri,in quanto è stato imposto un regime con la violenza, vedrete che in futuro ne vedremo delle belle. [8]


la stabilizzazione dal mio punto di vst non sara' facile,il fare convicìvere le 140 tribu libiche non e' semplice,attualmente conoscevamo chi comandava in libia con tutte le sue disgressioni,quelli futuri sono un rebus,a ben vedere sono candidati al passaggio ad una fase successiva,le medesime persone che fino a poco tempo fa erano accoliti di gheddafi...strana la politica,da considerare pure il fatto che della confusione ad approffitarne siano gli estremisti islamici [:185] [:185] [:190] [:186] [:192] [:188]
Ultima modifica di ubatuba il 25/08/2011, 21:02, modificato 1 volta in totale.

25/08/2011, 21:03

ubatuba ha scritto:

...se pensiamo pure come furono condotto i referendum dell'epoca ...... [:(!]



Con i moti carbonari! [8D]

25/08/2011, 21:07

bleffort ha scritto:

In una guerra come questa,non credete che è facile la stabilizzazione,l'odio fomenterà sotto le ceneri,in quanto è stato imposto un regime con la violenza, vedrete che in futuro ne vedremo delle belle.[8]



Dipende semplicemente da come si gestirà la transizione. Se la rivoluzione è stata fatta solo per sostituire un padrone tribale con un altro padrone tribale... Io resto comunque convinto che quando si parla di dittatura il rischio di un futuro incerto (e magari pure peggiore del presente certo e oppresso) è sempre accettabile. Anzi, doveroso. Poi, naturalmente, se l'Occidente continuerà a dire "Datemi il petrolio, il resto è affar vostro"... Insomma, una Libia instabile a pochi chilometri dall'Europa non è l'Afghanistan. Se in Libia qualche gruppo acquista tanto potere da sparare missili, non è che puoi dire "tanto è in centrasia".

25/08/2011, 21:25

Ufologo 555 ha scritto:

(Anche in Italia è stato imposto, 150 anni fà, un regime con la violenza; cominciando dalla povera Sicilia;e che violenza!) [^]


Queste cose vanno contestualizzate; i borboni non erano certo campioni di democrazia, nessuno lo era. Per come si comportavano tutti in tutto il mondo nell' '800 (schiavitù, dispotismo, genocidi considerati normali, vedi quello che è stato fatto con gli amerindi ma vedi anche l'apartheid pratico praticato sempre dagli inglesi ovunque abbiano dominato) o peggio prima nei secoli immediatamente precedenti, le dittature del '900 sono rose e fiori.

26/08/2011, 02:26

Berlusconi incontra Mahmoud Jibril, primo ministro del Consiglio nazionale transitorio libico Mahmud Jibril.
Il governo italiano e il governo transitorio libico hanno deciso di dare "vita ad un comitato di accordo fra i due governi".

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 14333.html

Allora mi son chiesto:"Chi è questo uomo che è stato riconosciuto dagli occidentali come nuovo primo ministro libico?"

E andandomi a informare, per adesso brevemente, viene riportato come un lobbista nel regime di Gheddafi che spingeva per un'apertura verso il libero commercio facendo adottare una politica filo-occidentale.

23/08/2011
Chi è Mahmoud Jibril, possibile successore di Gheddafi?
Dopo aver incontrato Sarkozy e la Clinton, Mahmoud Jibril è stato nominato ieri capo del governo provvisorio dei ribelli libici

A governare la Libia del post-Gheddafi sarà Mahmoud Jibril, il distinto signore nei prossimi giorni Jibril sarà nuovamente ricevuto a Parigi da Sarkozy, facendo prima tappa in Italia per incontrare Berlusconi, forse a Milano.

Questo anonimo tecnocrate sessantenne, finora sconosciuto alle cronache, è stato per anni l'uomo chiave di Washington e Londra all'interno del regime del Colonnello Gheddafi. In qualità di direttore dell'Ufficio nazionale per lo sviluppo economico (Nedb) del governo libico, Jibril lavorava per facilitare la penetrazione economica e politica angloamericana in Libia promuovendo un radicale processo di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia nazionale.

Dopo aver studiato e insegnato per anni 'pianificazione strategica e processi decisionali' nell'università statunitense di Pittsburgh, Jibril ha trascorso la sua vita a predicare il vangelo neoliberista in tutti i paesi arabi, per poi dedicarsi al suo Paese natale alla guida del Nedb, organizzazione governativa creata nel 2007 su impulso di "aziende di consulenza internazionali, prevalentemente americane e britanniche".

Dai cablogrammi inviati a Washington dall'ambasciata Usa a Tripoli emerge il lavoro di lobbying che Jibril ha svolto negli ultimi quattro anni nel tentativo di convincere il regime di Tripoli - in particolare il figlio del colonnello, Said al-Islam - ad adottare radicali riforme economiche, a potenziare i rapporti economici con gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna), congelati da decenni, e a formare una nuova classe dirigente filo-occidentale. Un lavoro che all'inizio sembrava promettente, ma che alla fine è stato bloccato da Gheddafi.

Un cablo del novembre 2008 rende conto di come Jibril suggerisca agli Usa di stare attenti alla "crescente competizione" per le risorse petrolifere libiche da parte di Europa, Russia, Cina e India, osservando che nei prossimi anni la Libia diverrà ''più preziosa'' in ragione delle sue riserve petrolifere ancora non sfruttate. Il capo del Nedb invita Washington ad approfittare delle future privatizzazioni libiche per investire anche in infrastrutture, sanità e istruzione, e a formare giovani libici nelle università Usa. Non stupisce che, in un successivo cablo di fine 2009, l'ambasciata americana Usa a Tripoli descriva Jibril come "un interlocutore serio che sa cogliere la prospettiva Usa".

http://it.peacereporter.net/articolo/27 ... heddafi%3F
Ultima modifica di EddyCage il 26/08/2011, 02:53, modificato 1 volta in totale.

26/08/2011, 10:02

iLGambero ha scritto:

EddyCage ha scritto:
E mi viene da pensare, pensando al passato, che forse non è mai esistita una rivolta a un dittatore che non abbia avuto qualche aiuto esterno. Forse a Cuba (anche se qualche aiuto da qualche parte lo deve aver avuto), ma non conosco così bene i fatti per poterlo affermare.

Guarda il discorso è molto semplice secondo me.
Gli stati canaglia sono di norma quelli che l'establishment finanziario non è riuscito a comprare, e di solito infatti sono quelli che fanno una brutta fine: rivolte popolari, assassini dei loro presidenti, incidenti ai loro leader (aerei che cadono, etc...).
A ogni modo quello che non riesco ad accettare è che, se pur gli insorti potrebbero avere qualche lontana ragione per volere una "democrazia" il tutto è stato sollecitato dagli occidentali. E' questo ciò che mi dà fastidio. Che anche quando un popolo crede di essere libero in questo mondo non lo è...
tutto quì

I francesi hanno già detto che dalla Libia non se ne andranno e credo che lo abbiano spiegato bene al nuovo (non)eletto dal popolo della Libia, tal Jabril.
E' il solito giochino, su, ormai dopo tanti anni bisognerebbe averlo capito.
Quando c'è qualche presidente di un qualche stato in giro per il mondo che non è disposto a farsi comprare (tipo per riempire di debiti il proprio paese e girare ovviamente quei "prestiti" internazionali a corporation varie e piccoli-grandi corrotti autoctoni), deve aspettarsi che prima o poi farà una brutta fine e verrà immancabilmente dipinto dai media come: dittatore, terrorista, sanguinario, etc...

Mi spiace per i libici, capiranno molto presto che cosa significa la "libertà"(TM) e "democrazia"(TM).

Inoltre una base militare in Libia credo che faccia gola a molti. E' scontato che come hanno fatto altrove (Iraq, Afghanistan, Kuwait, Kosovo) anche qui pianteranno le loro tende, i loro radar e qualche bombetta, giusto per fare capire dove deve andare il petrolio e che ora il mercato-libero-globale sono lì per difenderlo (affossando le economie locali) dai cattivi di AlQaeda, e che quindi bombette e aerei sono più che giustificati.

Anzi, mi sento di fare una profezia, giusto per stare sicuri sono CONVINTO che destabilizzeranno la Libia. Aspettiamoci una deriva iraqena per la Libia, cosa che servirà a rendere indispensabile la presenza militare fissa sul luogo.


infatti
come nel resto d'africa..
mentre si scannano tra di loro
e spendono patrimoni ijn armi e munizioni,,
c'è chi sfrutta le risorse naturali

a prezzi stracciati..

la libia è una torta troppo appetitosa..

questa guerra è ancora più schifosa delle altre

ma forse i giornalisti cominciano
a svegliarsi..

ovviamente gheddafi
non era circondato nella buca..

non mi stancherò mai di dirlo:
la nato non doveva proteggere i civili..?

a proposito delle rivoluzioni arabe..
in tunisia quando si vota?
boh..
in egitto quando si vota?
mistero..
in iraq il governo è ancora trincerato/prigioniero
nella green zone?
le truppe straniere se ne sono andate?
mah..

su tutto questo,
silenzio assoluto..
io vorrei tanto saperlo invece..
Ultima modifica di mik.300 il 26/08/2011, 10:23, modificato 1 volta in totale.
Rispondi al messaggio