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il
Tambora sta per eruttare
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Il vulcano Tambora, considerato il secondo vulcano al mondo per indice di esplosività
VEI, stimata a 7, si sta per risvegliare.
I vulcanologi indonesiani hanno riscontrato una maggiore attività del vulcano Tambora, osservando un aumento dell'attività sismica. I terremoti vulcanici sono aumentati dal mese di aprile 2011 e hanno continuato ad aumentare fino ad agosto 2011. L'aumento dell'attività vulcanica sotto forma di terremoti vulcanici superficiali preoccupa i vulcanologi, perché potrebbe innescare un aumento sempre maggiore dell'attività vulcanica.
Sulla base dei risultati e dell'analisi dei dati sismici, a partire da oggi 30 agosto 2011, alle 11:00, lo stato delle attività del vulcano Tambora è stata spostato dal livello Normale (livello I) al livello di allarme (livello II).In connessione con l'aumento dello stato di allarme, il Centro di Vulcanologia e Mitigazione aumenterà il monitoraggio in modo intensivo al fine di valutare l'attività del vulcano.
Nel mese di luglio 2011 sono stati registrati 185 terremoti vulcanici, mentre in agosto fino a ieri, sono state registrati 272 terremoti vulcanici, dimostrando un notevole aumento.La più famosa eruzione del Tambora fu quella che ebbe luogo nell'aprile 1815, una delle più potenti, almeno dalla fine dell'ultima Era glaciale; l'emissione di ceneri fu, quantitativamente, circa 100 volte superiore a quella dell'eruzione, pur rilevante, del monte Sant'Elena del 1980, e fu maggiore anche di quella della formidabile eruzione del Krakatoa del 1883. Complessivamente, vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali.
L'eruzione, o meglio l'esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all'esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro. La polvere restò per molti anni nell'atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra. Il pianeta conobbe un'epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta. Il 1816, l'anno successivo all'eruzione, fu poi ricordato come l'anno senza estate.
fonte:
http://www.thedayafter.it/2011/08/indon ... ra-si.html