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MessaggioInviato: 04/09/2011, 12:52 
purtroppo in genere la gente ascolta la voce "ufficiale" della disinformazione (molto ben preparati e strapagati )
e quindi ......ci sarebbe da rivoltare la frittella
ma è impossibile.


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MessaggioInviato: 04/09/2011, 16:24 
Per il 14% britannici attentati cospirazione alla quale parteciparono anche gli Usa
ultimo aggiornamento: 03 settembre, ore 18:53
Londra - (Adnkronos) - Emerge da un sondaggio diffuso da BBC 2. A crederlo soprattutto i giovani tra i 16 e i 24 anni. A luglio un risultato analogo è arrivato dagli Stati Uniti, dove il 15% immagina possibile questa ipotesi.

In particolare la percentuale delle persone che crede "ad una grande cospirzione concepita con la partecipazione del governo statunitense" sale al 24 per cento nella fascia di età compresa tra i 16 ed i 24 anni. Nessun tipo di cospirazione invece per il 68 per cento degli interpellati.

Anche negli Stati Uniti il 15 per cento della popolazione crede che gli attacchi furono il risultato di un complotto che vide la partecipazione del governo di Washington, stando a quanto appurato dall'inchiesta dell'istituto Gfk NOP condotta per telefono su un campione di mille persone a luglio, sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.

http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/Per- ... 45507.html


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MessaggioInviato: 04/09/2011, 16:31 
[:D] [:D]
come si fa ?
bisogna versare nelle menti il complotto .

ma guarda di quel 15% poi si scende ancora di parecchio perche
sono solo incxxati con il governo
sicche fosse 1% sarebbe gia un miracolo.


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MessaggioInviato: 04/09/2011, 16:57 
Cita:
vimana131 ha scritto:

Per il 14% britannici attentati cospirazione alla quale parteciparono anche gli Usa
ultimo aggiornamento: 03 settembre, ore 18:53
Londra - (Adnkronos) - Emerge da un sondaggio diffuso da BBC 2. A crederlo soprattutto i giovani tra i 16 e i 24 anni. A luglio un risultato analogo è arrivato dagli Stati Uniti, dove il 15% immagina possibile questa ipotesi.

In particolare la percentuale delle persone che crede "ad una grande cospirzione concepita con la partecipazione del governo statunitense" sale al 24 per cento nella fascia di età compresa tra i 16 ed i 24 anni. Nessun tipo di cospirazione invece per il 68 per cento degli interpellati.

Anche negli Stati Uniti il 15 per cento della popolazione crede che gli attacchi furono il risultato di un complotto che vide la partecipazione del governo di Washington, stando a quanto appurato dall'inchiesta dell'istituto Gfk NOP condotta per telefono su un campione di mille persone a luglio, sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.

http://www.adnkronos.com/IGN/Altro/Per- ... 45507.html


Secondo me questi dati sono assolutamente fasulli.

Le persone che hanno dubbi o che sono convinti che NON ci sia dietro Al al Qaeda dietro l'11/9 sono decisamente di più. Chissà perchè poi queste statistiche (manipolate) vengono pubblicate PROPRIO a ridosso dei primi giorni di settembre di ogni anno...... una coincidenza anche questa? [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 04/09/2011, 16:59 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Ma tu guarda che incredibile COINCIDENZA...... [:246]

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=188198





Coincidenze ce ne sono tante...sarebbe bello capire se sono fatti statisticamente comuni ma estratti da un contesto generale (incidenti) e inseriti in serie solo per conferire loro un aspetto complottista oppure se ci troviamo davanti a una serie inquietante di omicidi di stato coadiuvati dalle potenti lobby dei costruttori di armi.

Un esempio..qui un estratto..la lista è molto più lunga

http://www.scribd.com/doc/60186867/4/La-goccia-che-ha-fatto-traboccare-il-vaso

Cita:
"...Certo è che
è lunga la lista dei personaggi
ostili all’ amministrazione Bush - Cheney e
morti in strani incidentiaerei
.Nell’ottobre 2002 toccò al senatore Paul Wellstone, perito contutta la famiglia sul suo Beechcraft King Air in Minnesota.Democratico, il senatore Wellstone era stato uno dei pochissimia votare contro l’intervento in Iraq, anche contro i democratici dirilievo (da Hillary Clinton a Nancy Pelosi) che avevano votato inobbedienza a Bush; più in generale, era uno dei più coraggiosi eostinati accusatori dei metodi dell’amministrazione. Nei giornidella sua scomparsa, stava battendosi in una campagnaelettorale nel suo Minnesota, dove tutti i pezzi più grossidell’amministrazione Bush avevano fatto tappa per sostenere ilcandidato repubblicano.

Ma nonostante la superiorità dei mezzi propagandistici efinanziari del rivale, Wellstone era dato vincitore dai sondaggi: lasua popolarità era aumentata da quando aveva votato contro laguerra. La versione immediatamente diffusa dai media dicevache la tragedia era dovuta al cattivo tempo; circostanzasmentita dalla ATC e da numerosi piloti in volo negli stessiistanti. L’inchiesta tecnica sull’incidente non è mai stata pubblicata.

3 aprile 1996: un Boeing 737 dell’Air Force precipita mentre siappresta ad atterrare a Dubrovnik in Croazia. Tra i 34 morti c’è ilsegretario al commercio della presidenza Clinton, Ron Brown. Investe di ministro, Brown aveva avuto durissimi scontri con ilPentagono e i falchi del settore militare e dell’intelligence:essendo finita la guerra fredda, voleva sollevare le restrizionialla vendita a Paesi esteri di tecnologie di possibile uso militare;controlli che, disse, «svantaggiano le ditte americane di fronte ailoro concorrenti esteri, senza peraltro raggiungere il risultatodesiderato, di bloccare l’accesso ad alte tecnologie» a Paesisgraditi. Effettivamente, Clinton aveva tolto l’autorità di decideresu questo tipo di vendite al Dipartimento di Stato e l’avevaaffidata al Commercio, ossia a Ron Brown.

L’Air Force condusse un’inchiesta molto lacunosa. Si disse che ilcorpo di Brown presentava un buco nella testa, come da colpo dipistola, ma non fu fatta mai l’autopsia. Sulle cause, la versioneufficiale fu: errore dei sistemi di navigazione. Per l’Air Force,dall’aeroporto croato era stato... rubato un radiofaro, il chepotrebbe lasciar intendere che l’aereo poteva essere stato sviatodalla rotta da un radiofaro spurio posto sulle montagne, controle quali si schiantò. Ma si può rubare un radiofaro? Avrebbedovuto rispondere a questa domanda Niko Jerkic, il responsabiledegli apparati di questo tipo a Dubrovnic: ma tre giorni dopol’incidente, si suicidò. Altri dicono: fu suicidato.

19 dicembre 2008: muore in incidente aereo Michael Connell.Chi era costui? Un maneggione, esperto elettronico, che erastato direttamente implicato nelle sospette frodi elettorali che -secondo gli accusatori - avevano portato alla elezione di Bushnel 2000, e poi ancora nel 2004. Stava infatti andando in volo aWashington per deporre su un caso di frode elettorale in Ohionel 2004. Era un teste-chiave: il Congresso aveva emessoun’ingiunzione al presidente Bush e al suo «spin doctor» KarlRove, che ordinava loro di produrre le email scambiatesi allaCasa Bianca pertinenti al caso. Bush e i suoi avevano rispostoche erano state cancellate; ma Connell aveva installato unsistema alternativo che le conservava in un altro server, e stavaappunto per metterle a disposizione del Congresso. Connell, cheguidava lui stesso l’aereo al momento della tragedia, aveva nellesettimane precedenti cancellato due voli avendo scoperto che ilsuo aereo era sabotato. Lui e sua moglie erano stati minacciatida Karl Rove al telefono.

Altre morti dubbie, per lo più archiviate come suicidi,punteggiano gli anni della presidenza Bush.

Raymond Lemme era un funzionario dell’ufficio dell’IspettoreGenerale della Florida, e stava conducendo un’indagine su frodielettorali, segnalate da una soffiata di Clint Curtis, un altrotecnico elettronico, secondo cui nel sistema delle macchine per ilvoto era stato inserito un software che falsava i conteggi. Ilprimo luglio 2003, Lemme venne trovato morto in un motel, coni polsi tagliati. Il fatto sospetto è che aveva pagato e firmato unaricevuta da cui risulta che aveva lasciato l’hotel il giorno prima,30 giugno, alle ore 6.54 del mattino. Altri indizi facevanoritenere che il poveretto fosse stato «suicidato» altrove, eportato lì dopo.

Bruce E. Ivinsera un biologo che lavorava per l’esercito. Era lapersona che, cinque anni dopo il fatto, l’FBI aveva incriminatocome l’autore delle lettere all’antrace, spedite a senatoridemocratici da un ignoto, che si voleva far passare (nelle letteredi accompagnamento) per un fanatico islamico.L’amministrazione Bush (in primo luogo Paul Wolfowitz,viceministro della Difesa) furono troppo lesti a proclamare chel’antrace contenuto nelle lettere era di origine irachena, ed erauna prova non solo del fatto che Saddam aveva armibatteriologiche, ma che era complice di Bin Laden; questaaccusa fu smentita da inchieste giornalistiche, che appuraronoche quella particolare forma di «antrace militarizzato», ceppoAmes, era prodotto solo in un laboratorio dell’US Army Dugway,presso Salt Lake City.

Era chiaro che bisognava indagare sui pochi esperti scientifico-militari che lavoravano a quel programma segreto. L’FBI hatuttavia trascinato i piedi per cinque anni finchè - pochi mesiprima dell’uscita di Bush dalla Casa Bianca - ha «chiuso il caso»denunciando formalmente Ivins; e ancor più definitivamenteIvins ha chiuso il caso, provvedendo a «suicidarsi» il 29 luglio2008, prima di essere interrogato.

Il suicidio lascia enormi dubbi. Il dottor Ivins era stato parte delgruppo di scienziati che avevano assistito l’FBI nel condurre leindagini. Dopo la sua morte, s’è detto ufficiosamente che erauna sorta di scienziato pazzo, che spedendo le lettere all’antracevoleva solo sperimentare un antidoto di sua invenzione sulle vittime della tossina: ma perchè avrebbe mandato le spore perposta, e solo a giornalisti e a senatori democratici - cheprobabilmente, senza quella intimidazione, avrebbero bocciato leleggi speciali dette Patriot Act - facendosi per giunta passare perun islamico? E perchè alte personalità del governo avevanocominciato ad ingollare pillole di «Cipro», l’antidoto dell’antrace,prima ancora che le lettere arrivassero? La circostanza è stataconfermata dal giornalista Richard Cohen: lui stesso cominciò aprendere il Cipro su consiglio di un pezzo grosso di Washington,sicchè, conclude, «l’attentato non doveva essere completamente inatteso»

Inoltre, tutti i colleghi di Ivins, i suoi familiari e il suo avvocatogiurano che egli non poteva aver fatto una cosa simile, che erainnocente e dunque non aveva nè intenzione nè motivo disuicidarsi.

J. Clifford Baxterera il vice-presidente della Enron, il colossoindustriale al centro del più grosso scandalo imprenditoriale dellastoria USA. Baxter, un miliardario, era atteso a testimoniaresullo scandalo davanti alla Commissione della Camera perl’Energia; e si diceva che la sua deposizione avrebbe potutomettere nei guai «i più alti livelli dell’amministrazione Bush». Manon potè: fu trovato morto in auto il 25 gennaio 2002. Suicidio,fu immediatamente accertato. Solo che Baxter aveva usato, percolpirsi alla testa, non un proiettile ma una cartuccia (da caccia)di piccolo calibro (per piccoli animali: «rat shotgun»), che ha ilvantaggio di non lasciare bossoli sul terreno, e perciò di rendereimpossibile l’identificazione dell’arma. E pochi giorni prima di«suicidarsi», Baxter aveva detto a un suo collega di «averbisogno di una guardia del corpo».



Grazie per la segnalazione rmnd [;)]



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MessaggioInviato: 04/09/2011, 17:59 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Grazie per la segnalazione rmnd [;)]


Figurati,

400 pagine e 104Mb...un po' troppi Mb per essere quasi solo testo.



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Il vero attacco terroristico è stato il Patrioct Act...



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Cita:
Dryaad ha scritto:

Il vero attacco terroristico è stato il Patrioct Act...


Dittatura legalizzata.[;)]



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................l'America: IL FLAGELLO IN ASSOLUTO


Dieci anni sono passati da quell’11 settembre che ha cambiato la storia del mondo, avviando la guerra infinita contro il terrorismo internazionale. I dubbi su quella vicenda si sono straingigantiti, diventando certezze. Non 19 terroristi, da soli, hanno attaccato l’America, bensì un pugno di terroristi “di stato” (occidentali e amici dell’occidente) con passaporti americani, israeliani, pakistani, sauditi.

Osama bin Laden non è mai stato incriminato, sebbene, in suo nome, siano state combattute due guerre (contro l’Afghanistan e contro l’Iraq) che hanno prodotto centinaia di migliaia di morti civili e che non sono ancora terminate.

Guantánamo è rimasta in funzione nonostante le promesse di Obama. Nessun processo contro nessun presunto colpevole è stato celebrato in questi dieci anni.

Tutte le regole democratiche sono state violate, sia dentro che fuori degli Stati Uniti. L’Europa intera è divenuta complice ospitando prigioni segrete, permettendo l’atterraggio illegale di aerei con prigionieri a bordo nei propri aeroporti. Polonia, Romania, Lituania, Italia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo sono stati direttamente coinvolti in queste operazioni criminali. Il segreto di Stato ha coperto la verità: che l’Europa e i suoi servizi segreti sono stati e sono agli ordini dell’Impero americano.[xx(]



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http://www.youtube.com/watch?v=yQDM1AO5qjs
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MessaggioInviato: 08/09/2011, 22:11 
Stasera, l'ultima puntata (delle tre) de "La Storia Siamo Noi"....

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http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/ ... spx?id=863

NB: il promo parla delle 23:30, mentre secondo la programmazione Rai
dovrebbe iniziare alle 23:05.



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MessaggioInviato: 09/09/2011, 10:58 
Una dittatura sotto una vernice di "democrazia"


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MessaggioInviato: 09/09/2011, 16:56 
TANTO LA VERITA’ ORMAI LASCIA IL TEMPO CHE TROVA

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DI ROBERTO QUAGLIA
roberto.info

Fonte: http://www.roberto.info
Link: http://www.roberto.info/2011/09/09/11-settembre-2011/

Il 25 Agosto 2011 la trasmissione “La Storia Siamo Noi” di Giovanni Minoli trasmette il primo serio servizio giornalistico della TV italiana sul grande inganno dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001. Grande plauso in rete, hurrà hurrà nella blogosfera, standing ovation del “popolo complottista”. La vera notizia tuttavia non è questa. La vera notizia è che tutto ciò lascia il tempo che trova. La vera notizia è che neppure quando la RAI dichiara in un proprio servizio giornalistico che l’11 settembre è in tutta evidenza un’operazione Made in USA si producano effetti concreti nella società politica e civile. In altre parole, è stata sdoganata la vera storia dell’11 settembre, evviva, evviva, la verità ha trionfato, affinché tutto continui esattamente come prima. Nessun politico rinuncerà a recitare i dovuti mantra sulla lotta al terrorismo.

Nessun telegiornale smetterà di attribuire al mitologico Osama Bin Laden, il Babbo Natale del Male, la responsabilità degli attacchi.

Insomma, ora che la verità è stata ufficializzata da Mamma RAI, possiamo allegramente continuare ad ignorarla come se niente fosse. Benvenuti nell’affascinante mondo del bispensiero.

Eppure, non è così che doveva funzionare. Sulle istruzioni per l’uso della democrazia c’è l’affascinante capitolo del libero giornalismo investigativo, capace di scavare nelle porcherie commesse dai politici, inchiodarli alle loro responsabilità e cambiare il mondo in meglio. Una miriade di film di Hollywood ci ripropone questo tema. Nei film che hanno riempito i nostri cervelli, ogni volta che la stampa fa il suo dovere di denuncia i potenti che hanno commesso qualcosa che non avrebbero dovuto ne pagano interamente le conseguenze. C’è un intero filone di film nei quali i buoni protagonisti sfuggono ad orde di sicari che vogliono loro impedire di dare alla stampa dossier scottanti sul politico cattivo di turno. Alla fine ovviamente il Bene trionfa, i dossier giungono alla stampa che li divulga e per i cattivoni questo significa tipicamente la fine, a volte addirittura fra orribili supplizi. Questo è il mito. La realtà però è un’altra cosa.

Il mito rafforzato dalla tradizione dei Premi Pulitzer e dall’esempio dello scandalo Watergate, il mito del giornalismo che con un’inchiesta coraggiosa riesce a cambiare lo stato delle cose perché questo è lo spirito della democrazia – è in realtà un Vaso di Pandora… vuoto! Apri, apri pure il Vaso di Pandora, caro mio… tanto alla fine non ne esce niente e non succede un cavolo.

I giornalisti eroicamente scavano in argomenti scomodi portando alla luce verità scomode ai potenti, vincono i premi Pulitzer e cambiano il mondo solo nei film di Hollywood. Nella realtà più tipicamente perdono il posto. Come i giornalisti tedeschi Gerard Wisnewsky e Willy Brunner, che nel 2003 fecero un bel servizio giornalistico non allineato sull’11 settembre (in particolare sul volo fantasma United Airlines 93, l’aereo che il mito vuole si sia schiantato in Pennsylvania in seguito alla ribellione degli eroici passeggeri) per la rete pubblica tedesca WRD. Il documentario ebbe straordinari indici di ascolto, ma i giornalisti vennero in seguito espulsi dalla tivù tedesca, e mai più riammessi. Come il giornalista tedesco Oliver Janic, che nel 2010 scrisse due ampi ed onesti articoli sugli autentici retroscena dell’11 settembre per il settimanale finanziario Focus-Money. Anch’egli perse il lavoro.

Questo significa che anche la carriera di Giovanni Minoli è giunta a capolinea? No, credo proprio di no, per i motivi che vedremo più avanti.

Come mai è oggi possibile dire anche in tivù la verità sull’11 settembre, senza che questo produca alcun effetto? La cosa vi stupisce?

Se la cosa vi sorprende è perché non avete ben chiaro come funzioni il processo dell’apprendimento nel cervello umano. Né i processi che regolano l’umore sociale delle masse. Ma non temete: i burattinai che reggono le fila dell’informazione invece conoscono queste cose benissimo!

Un’unità di informazione si afferma solo quando reiterata innumerevoli volte. Trasmessa una sola volta essa non informa. Piuttosto, paradossalmente essa vaccina contro il proprio stesso contenuto. Lascia i destinatari con la vaga impressione di sapere qualcosa di un dato argomento, il che alla lunga elimina ogni curiosità sul tema. L’illusione di sapere è il peggior nemico del sapere. E l’illusione di sapere è ciò che meglio rappresenta lo Zeitgeist della nostra epoca.

Per quello che riguarda l’umore sociale delle masse, il trucco per non turbarlo sta nell’abituare il pubblico per gradi alle nozioni destabilizzanti. Lasciare sì trapelare la verità, ma a piccole dosi, gradualmente. Una bomba scoppia solo se tutto l’esplosivo che essa contiene viene acceso contemporaneamente. Bruciandolo invece per gradi e a piccole dosi alla fine ti accorgi che la bomba non c’è più – non è mai scoppiata, né mai più scoppierà.

E’ per questo che quando oggi la RAI finalmente si occupa in modo serio dei fatti dell’11 settembre, ciò non ha alcun impatto. Dieci anni di ciance hanno vaccinato il pubblico e disinnescato la bomba. Inutile dire che tutto ciò non è casuale.

Diverso effetto avrebbe avuto l’inchiesta di Minoli se fosse andata in onda nel 2003, quando le notizie in essa contenuta erano fresche. Intendiamoci, non sarebbe venuto giù il mondo, ma per lo meno avremmo notato qualche turbolenza.

Quando nel 2003 sulla rivista online Delos pubblicai uno dei primi articoli sul tema in Italia, Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’11 settembre 2001, ma che non avete mai osato chiedervi, l’argomento era vergine e qualche piccola turbolenza la generò. Decine di migliaia di persone in pochi giorni lessero il mio articolo in un contesto dove solitamente godevo al massimo di un paio di migliaia di lettori, e l’articolo venne clonato e replicato ovunque sul web. E quando pochi mesi dopo questo mio articolo venne ripubblicato come saggio di apertura del libro Tutto quello che sai è falso, il botto fu ancora più grosso: oltre settantamila copie di tiratura, una cosa mai vista per un editore microscopico, Nuovimondimedia. L’articolo annunciava anche l’imminente uscita del mio libro sul tema, ma Nuovimondimedia non l’avrebbe mai pubblicato. Da lì a poco la piccola casa editrice venne infatti intimidita dagli americani in diretta televisiva durante un popolare talk show, e guarda caso dopodiché se ne guardò bene dal pubblicare il mio libro (e per inciso se ne guardò anche bene dal pagarmi i diritti d’autore per il mio saggio; con una tiratura di oltre 70.000 copie a prezzo di copertina 23 euro – un incasso lordo che supera il milione e mezzo di euro – zero virgola zero euro esatti di diritti d’autore è invero un po’ pochino; gente simpatica, eh, questi “compagni che sbagliano”!)

Anziché ad inizio 2004, quando avrebbe potuto creare qualche turbolenza, il mio libro “Il Mito dell’11 Settembre” fu pubblicato solo a metà 2006, da un altro piccolo editore, Ponsinmor. Nel frattempo, il pubblico italiano era stato già stato “vaccinato” contro l’argomento. La tivù italiana si occupò infatti dell’argomento per qualche tempo, in modo estremamente superficiale ed inconcludente, quando non palesemente manipolatorio, mentre abili disinformatori (i sedicenti “debunkers”) sparavano a mitraglia sul web e nei talk shows ragionamenti orecchiabili basati su informazioni false o fuorvianti per “dimostrare” che la Verità Rivelata del Pentagono era Bibbia. Con il corollario che chi non credeva in essa acriticamente era un cosiddetto “complottista”. Abbiamo ormai imparato a conoscere questa parola magica e scaramantica che viene scagliata contro chi non si beve le storie inverosimili che gli vengono raccontate, ideata per poter screditare qualcuno senza dover spiegarne in dettaglio il perché e il percome. Ma perché c’è così tanta gente che accetta di riconoscersi in quell’etichetta cretina racchiusa nel termine “complottista”, concepita per screditarli? Voi che non credete alla narrazione assurda della versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre siete semplicemente degli scettici. Perché lasciate che vi chiamino “complottisti”? Cerchiamo di rispettare i significati della lingua italiana. Tu mi racconti una storia e se io non ci credo sono uno scettico. Non un “complottista”. Uno scettico. Tu non riesci a convincermi con le tue narrazioni? pistolini tuoi. Perché te la prendi con me coniando epiteti che vorrebbero insultarmi? Il problema è di chi non sa raccontare storie credibile, non di chi sia rotto i maroni ad ascoltarle.

L’inchiesta RAI di Minoli sull’11 settembre segna probabilmente un punto di svolta di questa moderna epopea. I fiduciosi e gli ingenui si rallegrano per l’alzata di capo del giornalismo di qualità. Ma siamo certi che sia tutto oro quel che luce? Dopotutto non è che un giornalista che per dieci anni si sia cagato sotto ad affrontare come si deve questa patata bollente un bel mattino si svegli, si guardi

allo specchio ed esclami: “Toh, oggi non mi cago più sotto.” – e vai giù duro con le verità indicibili sull’11 settembre! Nel mondo reale (non in quello disneyano di Hollywood) occorrono consensi molto in alto nelle stanze dei bottoni per realizzare effettivamente una trasmissione come quella di Minoli. Vi risulta che qualcuno abbia chiesto la testa del giornalista per l’audace azzardo da egli osato? Macché. Vi risulta che abbia protestato l’ambasciata americana? Macché. Eppure, se quanto sostenuto nella sua trasmissione fosse falso, si tratterebbe di un’inaudita diffamazione degli Stati Uniti d’America. Come mai tutti zitti e nessuno protesta? Non sarà mica… coda di paglia? La notizia – dal significato univoco – è proprio che lo scoop di Minoli non abbia fatto notizia, e che soprattutto non abbia generato reazioni fra i potenti che in Italia hanno sempre sostenuto la versione ufficiale dei fatti, ambasciata americana per prima. Piuttosto, notiamo che la mossa di Minoli non è in realtà un caso isolato. In occasione del decennale anche il grande settimanale l’Espresso fa la sua parte, uscendosene con allegato alla rivista nientedimeno che il film Zero sull’11 settembre. Accipicchia. Per anni omertosi, e adesso improvvisamente tutti audaci giornalisti, oppure azione concertata con finalità ancora da scoprire? In questi stessi giorni la rete televisiva pubblica austriaca ORF2 ha trasmesso il documentario 911 Mysteries, altra pietra miliare del movimento per la verità sull’11 settembre, incentrato sull’analisi della demolizione controllata delle Torri. Io stesso nelle ultime ore ho ricevuto proposte di interviste da parte di giornali per i quali sino ad ieri non esistevo.

Si sta forse preparando un grande rito catartico di caccia ai (finti) veri colpevoli dei fatti dell’11 settembre? Dopotutto la “democratica” società occidentale non può sopravvivere indefinitivamente a questo bubbone dell’11 settembre che continua a crescere con sempre meno gente disposta a credere alle panzane ufficiali. Gli antibiotici non sono serviti. L’infezione memetica è ormai inarrestabile e il bubbone è in crescita esplosiva. Nel 2003 eravamo in quattro gatti a dubitare della Verità Rivelata sull’11 Settembre ed ora siamo in centinaia e centinaia di milioni nel mondo. Solo i lentissimi di comprendonio ancora si bevono le balle ufficiali mentre gli articoli sul tema pubblicati sulle versioni online della grande stampa internazionale vedono l’area commenti dei lettori infestata di messaggi all’insegna del “BUU -BUUU, ANDATE A NASCONDERVI!”. L’unica soluzione potrebbe essere quella di fare scoppiare il bubbone e concedersi un giro nel rito tribale di fare la festa al capro espiatorio di turno. Per quanto il pubblico sia vaccinato contro “la teoria del complotto”, reiterando a sufficienza lo stimolo sui giornali “autorevoli” non ci vorrebbe molto a spostare il gregge sul sentiero “complottista”. Anche i più vergognosi “debunkers” arriverebbero a proclamare con la faccia come il culo: “Io l’avevo sempre detto che era un complotto!” E’ dunque questo il piano?

Ma c’è un’altra spiegazione possibile. E’ noto che le alte sfere del potere statunitense siano divise in due fazioni principali, non sempre concordi sulle politiche da seguire. Si tratta dei cosiddetti Neocons e i cosiddetti Realisti. I primi sono gli autori del famigerato Project For a New American Century (PNAC), in cui nel 2000 auspicavano il verificarsi di una nuova Pearl Harbour. Qualcuno sostiene che non si siano limitati ad auspicare. I secondi sono meno ideologizzati ed hanno un approccio più pragmatico alla politica. Celebre fu un discorso di Zbigniew Brzezinski, importante esponente dei Realisti, al Senato americano a Febbraio 2007, in cui egli ammonì della possibilità di attacco terroristico false-flag (in pratica un autoattentato) in America per creare il pretesto per un attacco all’Iran. Era un monito che in realtà serviva a dissuadere chi si stava evidentemente apprestando a tal gesto. Un nuovo e più pesante evento tipo 11 settembre è infatti nell’aria ormai da anni. I Realisti sono notoriamente contrari. Potrebbe mai essere che lo sdoganamento delle “teorie del complotto”, avviato alle periferie dell’impero americano (dove può fare pochi danni), siano state ordinate dal ramo Realista della politica americana, allo scopo di bloccare i nuovi autoattentati che l’altra fazione stia eventualmente preparando? La posta in gioco è enorme, poiché è opinione diffusa che il prossimo evento-tipo-11-Settembre sarà probabilmente di natura nucleare. Il marketing a riguardo ha già riempito giornali e telegiornali. E pure Hollywood ha fatto di tutto per prepararci all’evento, così che quando accada ci sembri ovvio, anziché assurdo.

Tutto questo è tuttavia per ora nulla più che fantapolitica, esercizi di ragionamento operati sulla base di informazioni insufficienti. Qualcosa però mi dice che in un futuro non troppo remoto, con il classico senno del poi, tutto ci sarà più chiaro.

Per il decennale dell’11 settembre 2001, annuncio inoltre l’uscita della edizione in inglese del mio libro “Il Mito dell’11 Settembre”. E’ una edizione aggiornata, con parecchi capitoli in più rispetto all’ultima edizione italiana, aggiunti per includere novità molto importanti emerse negli ultimi anni. In inglese è titolato The Myth of September 11 ed il sottotitolo, anch’esso evolutosi rispetto all’edizione italiana, è The Satanic Verses of Western Democracy (I Versetti Satanici della Democrazia Occidentale). Il libro è acquistabile su Amazon.com e sta uscendo anche una conveniente versione ebook a prezzo stracciato, 4 euro circa.

Ricordo che il mio libro Il Mito dell’11 Settembre (oltre 600 pagine) ha avuto la sua prima edizione italiana nel 2006, una seconda edizione italiana fortemente aggiornata nel 2007, una edizione in rumeno nel 2009 e adesso una edizione ulteriormente aggiornata in inglese nel 2011.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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11 sett./ Circolare Ps: innalzare vigilanza obiettivi sensibili

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ibili.aspx

Roma, 9 set. (TMNews) - Non si può escludere che, anche in Italia, in occasione del decimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle e al Pentagono dell'11 settembre 2001, possano essere commessi atti terroristici: sulla base di questa analisi, a quanto si apprende, il Dipartimento di pubblica sicurezza ha inviato una circolare alle prefetture e questure italiane con un invito ad intensificare l'attività di vigilanza agli obiettivi sensibili. Ovvero ambasciate, sedi consolari, luoghi di culto, aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, luoghi di particolare aggregazione e luoghi simbolo.




E la propaganda continua..... [:o)]



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MessaggioInviato: 10/09/2011, 10:16 
Roberto.Info ha estremamente ragione e ha centrato in pieno il punto.

Con buona pace dei vari attivissimi anche mamma RAI si è tranquillamente esposta con quel documentario (che invito chi non lo avesse ancora fatto di guardarlo)
Ma non cambia nulla, forse non cambierebbe neanche se fossero gli USA stessi ad autoaccusarsi formalmente.


Ultima modifica di Perfo il 10/09/2011, 10:17, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/09/2011, 11:56 
Cita:
Perfo ha scritto:

Ma non cambia nulla, forse non cambierebbe neanche
se fossero gli USA stessi ad autoaccusarsi formalmente.



Mah... io sono un pò più ottimista [:)]


A proposito.... per quel che può valere:



KABUL- I talebani afghani hanno sostenuto oggi di "non avere avuto alcun ruolo" dieci anni fa nell'attacco alle Torri Gemelle. Lo rende nota una dichiarazione dell'emirato islamico dell'Afghanistan in occasione nel decimo anniversario degli attentati dell'11 settembre.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 88112.html




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