Scusate, ma ciò che ho appena letto è intollerabile. Non scrivo spesso, ma in un giorno come questo, a 10 anni dagli attentati, non posso non notare che non è cambiata una beneamata mazza e che tutto quello che ne è venuto non è servito a niente. Io non sono un antiamericano. Io adoro la cultura statunitense. Lo dico ora, così evitiamo discorsi inutili. E' questo clima che è intollerabile, questo supporto sfrenato ad una nazione ferita, nella speranza che combatta. Qui non si tratta più di combattere, signori, ma di progredire. A me non importa di chi è la colpa, siano essi i terroristi, gli stessi americani, i rettiliani, i Dalek, i Goa'uld o chi accidenti pensate che sia stato. Guardatevi. Chi grida al complotto viene apostrofato in malomodo dai sostenitori della versione ufficiale, questi ultimi vengono derisi e insultati dai complottisti, saltano fuori la politica e l'ideologia, poi dal nulla spuntano delle bandiere, una silhouette con un fucile e qualcuno spera, seppur velatamente, nella guerra alla Cina, comodamente seduto davanti al PC. La gente muore. Nelle torri la gente è crepata in un istante. Gli aerei stessi si sono polverizzati con tutto il loro carico di carne. Come una catastrofe naturale, come lo tsunami indonesiano, come il terremoto in giappone, come Katrina, come l'Abruzzo. Ah, ma in quei casi non c'era nessuno da incolpare, vero? Però allo stesso identico modo in tutti quei casi, così come a New York, la gente è morta, non ha scelto di morire. Non muoiono solo i soldati che si arruolano volontariamente o i famigerati terroristi assetati di vergini e beatitudine, lo sappiamo benissimo chi è che ci rimette. Sono decedute più di 3000 persone durante e dopo gli attacchi dell'11 settembre, ma quanti civili sono morti in Afghanistan? Nessuno porta il conto di quelli? Guardate i numeri. Questo sa fare la società occidentale: moltiplicare i morti. E noi nel nostro piccolo cosa facciamo, in una giornata che dovrebbe ricordarci quanto le ideologie siano pericolose quando imbracciano un fucile? Speriamo nella vendetta, nella "prevenzione armata", in un turbinio di esaltazione che porta ad una sola conseguenza: la morte di persone innocenti che mai e poi mai salirebbero su un aereo per dirottarlo o che mai ordirebbero un complotto per giustificare una guerra. Ci rimettiamo tutti noi. Certo, la "civiltà del progresso" basa le proprie decisioni sulle percentuali, l'abbiamo chiamata democrazia, l'abbiamo voluta. Ma nessuno voterebbe a favore di una guerra se avesse davanti i volti dei bambini che verrebbero uccisi o mutilati nel conflitto, neanche voi che odiate tanto la Cina ne sareste in grado, neppure dopo un attentato. Ci mostrano i volti degli attentatori, dei loro capi, dei nostri morti, solo per avere consenso. Noi poveri pacifisti siamo in netta inferiorità in un pianeta dominato da esseri votati allo sterminio. Se un giorno qualcuno dovesse decidere di annientarci o darci un'altra chance, sperate che non si basi sulla percentuale di idioti guerrafondai assetati di sangue ed esplosioni. Altrimenti saremmo tutti fregati. E forse ce lo meriteremmo anche.
Ultima modifica di Huntercrow il 12/09/2011, 00:19, modificato 1 volta in totale.
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