Forum dedicato alla Teconologia, Fisica & Scienza
Rispondi al messaggio

Hiv-Aids, scoperto il punto debole del virus

28/09/2011, 00:14

MEDICINA. Un gruppo di ricercatori italiani ha verificato che rimuovendo la membrana di colesterolo dalla cellula patogena questa diventa innocua e si trasforma in agente immunitario.

Anche il virus Hiv ha il suo tallone d’Achille. Lo ha scoperto un’equipe di scienziati italiani diretta da Adriano Boasso dell’Imperial College di Londra che ha pubblicato sulla rivista Blood i risultati di un lavoro condotto insieme a Mara Biasin, Luca Piacentini e Barbara Tavano dell’Università degli Studi di Milano. Secondo le loro conclusioni potrebbero essere state create concrete basi per un vaccino anti-Aids. I ricercatori hanno infatti verificato che un virus Hiv che, spogliato in parte del suo rivestimento esterno rimuovendo il colesterolo nella sua membrana, diviene innocuo. Non solo non è più in grado di infettare ma diventa capace di attivare una risposta immunitaria di tipo durevole (adattiva). Il virus Hiv quando penetra in un organismo interagisce subito con la prima linea di difesa del corpo, il sistema immunitario innato. Questa interazione è eccessiva e impedisce che il sistema immunitario adattativo, più importante, entri in azione e metta knock out il virus.

È anche per questo motivo che i farmaci contro l’Aids sono difficili da ottenere. Ma gli scienziati italiani hanno scoperto che togliendo il colesterolo sull’involucro di rivestimento del virus Hiv, questo diviene incapace di interagire con la prima linea di difesa del corpo, e quindi non si crea quel sovraccarico di attività che di fatto impedisce alle altre difese del corpo di attivarsi in modo efficace. Tutto ciò lascia campo libero all’azione delle difese adattative che funzionano più a lungo termine. Il 2011 sembra un anno fecondo per la ricerca di una cura efficace della terribile malattia che flagella il pianeta da circa 30 anni. È di queste ore la notizia sui primi risultati positivi di una terapia sperimentale che rende inerte il gene umano che aiuta l’Hiv a infettare le cellule.

I dati preliminari sono stati presentati alla conferenza Interscience on antimicrobial agents and chemotherapy tenuta a Chicago da Carl June della University of Pennsylvania. Lo studio è stato condotto su 10 pazienti progettando una terapia genica in grado di distruggere un gene delle stesse “cavie” umane, CCR5. L’idea di metterlo a tappeto si fonda sul fatto che alcuni individui in cui CCR5 non funziona sono naturalmente resistenti all’Hiv e al progredire della malattia. Questo gene è infatti necessario al virus per infettare le cellule del sistema immunitario. Se anche le prossime fasi sperimentali dessero risultati positivi questa tecnica potrebbe portare molti pazienti sieropositivi oggi sotto terapia alla cosiddetta «cura funzionale». Cioè potrebbero interrompere le cure con farmaci antirertovirali e mantenere il carico virale basso senza farmaci.

http://www.terranews.it/news/2011/09/hi ... -del-virus

01/10/2011, 10:26

.... 30 anni per rimuovere lo strato di colesterolo che protegge il filamento di rna che costituisce il virus hiv?
E' uno scherzo, vero?

01/10/2011, 11:36

Più che altro era arrivarci al concetto che rimuovendo quello strato il virus si comportasse in quella maniera.

01/10/2011, 12:42

kaone ha scritto:

Più che altro era arrivarci al concetto che rimuovendo quello strato il virus si comportasse in quella maniera.


Giusto... chi andava a immaginare che bastasse quello? Comunque, speriamo proprio che sto benedetto vaccino riescano a trovarlo, finalmente, pensando a quanti milioni di persone nel Terzo Mondo sono condannate a morire, perché non possono comprarsi i farmaci....

01/10/2011, 13:33

Possiamo dire ogni tanto una bella notizia??

01/10/2011, 13:36

Io rimango scettico sulla viralità dell' HIV.
Big pharma ci ha abituato a tutto ormai.

03/10/2011, 20:53

Ho cercato nel forum collegamenti a quello che vado a scrivere ma non ne ho trovati, sicuramente ne sarete al corrente in ogni caso è un'altra campana da considerare, plausibile o meno che sia.
Ecco: http://www.ilvirusinventato.it
Ultima modifica di Zeboa il 03/10/2011, 20:54, modificato 1 volta in totale.

03/10/2011, 20:57

Zeboa ha scritto:

Ho cercato nel forum collegamenti a quello che vado a scrivere ma non ne ho trovati, sicuramente ne sarete al corrente in ogni caso è un'altra campana da considerare, plausibile o meno che sia.
Ecco: http://www.ilvirusinventato.it


Ci siamo già scannati sull' argomento, ma nessuno a ceduto le sue posizioni. [:D]


Io lo ritengo plausibile se non probabile.
Ultima modifica di greenwarrior il 03/10/2011, 20:57, modificato 1 volta in totale.

03/10/2011, 21:01

Ah be si è classico scannarsi, e poi da entrambe le parti le basi sembrano più che solide. Ma mi raccomando ambasciator non porta pena [^]

03/10/2011, 21:09

Non ti preoccupare, vigiliamo. [;)]

04/10/2011, 08:54

Enkidu ha scritto:

kaone ha scritto:

Più che altro era arrivarci al concetto che rimuovendo quello strato il virus si comportasse in quella maniera.


Giusto... chi andava a immaginare che bastasse quello? Comunque, speriamo proprio che sto benedetto vaccino riescano a trovarlo, finalmente, pensando a quanti milioni di persone nel Terzo Mondo sono condannate a morire, perché non possono comprarsi i farmaci....



Questa è la parte peggiore di sempre. Come diceva quel tale, il progresso è tale solo se è per tutti, ... e quindi...

05/10/2011, 17:33

In effetti, pare che le notizie buone
su questo virus (creato in laboratorio)
siano più di una......

http://www.terranews.it/news/2011/09/hi ... -del-virus
http://qn.quotidiano.net/salute/2011/09 ... rpes.shtml
http://www.barimia.info/modules/article ... .php?36928

Re: Hiv-Aids, scoperto il punto debole del virus

10/04/2018, 09:01

Hiv, ricercatori di Cagliari scoprono un principio che blocca il virus

Immagine

Una pianta endemica sarda potrebbe in futuro essere utilizzata in medicina per bloccare il virus dell’Hiv-1 nelle cellule infette. La scoperta, fatta da un’equipe multidisciplinare dell’Università di Cagliari che mette insieme biologi e virologi del dipartimento di scienze biologiche, ha origine dallo studio sull’Hypericum scruglii, della famiglia degli Hypericaceae, piante officinali utilizzate nella medicina popolare. I ricercatori sono riusciti ad isolare in laboratorio sei composti (principi attivi) scoprendo che riescono a bloccare gli enzimi che permettono la replicazione del virus Hiv-1.

La ricerca ha implicazioni future molto importanti perché attraverso le ulteriori analisi di laboratorio che serviranno a ottimizzare e potenziare la molecole, a definire dosaggi e ad escludere eventuali tossicità, potrebbe portare in futuro alla realizzazione di un farmaco che sostituirebbe l’attuale mix di medicinali per la terapia dell’Hiv-1. In particolare il composto più attivo è una molecola “multitarget” e quindi innovativa perché permette di agire su più fronti contemporaneamente, puntando così ad una eventuale riduzione dei farmaci usati nel “cocktail”.

“La molecola è in grado di inibire in vitro la trascrittasi inversa e l’integrasi dell’immunodeficienza umana di tipo 1 e si è dimostrata in grado di inibire anche la replicazione del virus in colture cellulari”, spiega la virologa e ricercatrice di microbiologia, Francesca Esposito. “Questo composto non era mai stato isolato prima di questo studio. Abbiamo visto che le piante endemiche, anche grazie all’isolamento, sono in grado di produrre composti originali – dice Cinzia Sanna, ricercatrice di Botanica Farmaceutica – Questo progetto sta andando avanti da 8-9 anni sulle piante della Sardegna e abbiamo saggiato ad oggi 20-25 estratti di specie endemiche. Alcune si sono dimostrate attive sull’Hiv: questa è una di quelle più interessanti”. L’Hypericum scruglii è localizzata in aree ristrette della Sardegna, Ogliastra e Sarcidano (in provincia di Oristano) dove ci sono calcari mesozoici.

Fonte
Rispondi al messaggio