Amanda e Raffaele tornano a casa Famiglia Meredith: faremo ricorso
ultimo aggiornamento: 04 ottobre, ore 16:23
Perugia - (Adnkronos/Ign) - La giovane americana in volo verso Seattle, Sollecito è nella nuova villa acquistata dal padre a Bisceglie. La famiglia Kercher: abbiamo accettato la decisione, nessuna critica alla giustizia italiana. Pm Comodi: giustizia non è stata fatta. Sentenza di assoluzione, Amanda piange di gioia, Raffaele resta impassibile (FOTO). La folla grida ''vergogna'' fuori dal Palazzo di Giustizia. La saga di Amanda raccontata dai media anglosassoni. L'accusa: "Hanno ammazzato per niente, condannateli". Chi era Meredith. Guede e Lumumba, il primo già condannato a 16 anni, l'altro accusato ingiustamente
Perugia, 4 ott. (Adnkronos/Ign) - Primo giorno di libertà per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che ieri sera hanno lasciato il carcere dopo essere stati assolti dalla Corte d'assise d'appello di Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher.
Mentre Amanda, dopo aver fatto scalo a Londra con un volo partito da Roma intorno alle 12.30, prenderà un altro aereo che la riporterà a Seattle, Raffaele è rientrato all'alba a Bisceglie in Puglia nella villa acquistata dal padre mentre lui era in carcere.
Per il pubblico ministero Manuela Comodi, che aveva chiesto la condanna all'ergastolo per Amanda e Raffaele, ''giustizia non è stata fatta''. ''Per me -ha spiegato il magistrato- con quella perizia non è crollato niente. Io difendo la relazione della polizia scientifica che è seria, precisa, affidabile e attendibile, al contrario della perizia''. A chi le ha detto che Amanda era in partenza per gli Stati Uniti, ha risposto: ''Le auguro buon viaggio. Penso che questa sarà l'ultima volta -ha aggiunto- che la vedremo in Italia almeno nell'ambito di questo processo''.
"Abbiamo accettato la decisione, rispettiamo la corte. Non siamo il partito dei colpevoli. Siamo quelli che vogliono sapere quello che realmente è successo", ha detto dal canto suo Lyle Kercher, il fratello di Meredith, in una dichiarazione a nome della famiglia nella sala del San Gallo Hotel di Perugia. ''Faremo appello affinché venga cambiata la decisione'', ha poi aggiunto.
''Nessuna critica alla giustizia italiana'', ha assicurato poi Lyle Kercher. "Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia italiana - ha sottolineato - Non facciamo nessuna critica. Sappiamo che quanto accaduto ieri era una possibilità. Che si può verificare in ogni sistema giudiziario e in ogni paese. Ma adesso si apre un altro interrogativo su cosa è realmente successo a Meredith".
''La cosa più triste per noi - ha sottolineato poi il giovane - è che ci sia qualcuno fuori che ha commesso questo crimine''. In ogni caso ''nessuno uscirà immune, né felice da questa situazione, né noi né Amanda". E ''finché non abbiamo la verità completa è molto difficile che ci possa essere un contatto con Amanda. E' stato uno choc. Siamo stati molto delusi dalla sentenza. E' stato molto difficile perché non abbiamo nessuna risposta'', ha detto Stephanie Kercher, la sorella di Meredith, nel corso della conferenza stampa.
"I Kercher non hanno mai usato i media, perché in un processo non si usano i media", ha fatto notare l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, sottolineando la differenza con il comportamento dei Knox, che secondo l'avvocato "hanno creato l'ulteriore strumento della pressione mediatica". "Noi non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, non abbiamo fatto nessuna fondazione", ha aggiunto ancora il legale. Quanto alla sentenza, l'avvocato ha detto: ''Come tutti i processi indiziari, possono ribaltarsi spesso sia in un verso che in un altro. Dobbiamo vedere che cosa diranno i giudici nelle motivazioni per giustificare la calunnia staccata da tutto il resto''.
"Ho provato anche ieri sera a incontrare i genitori di Meredith ma mi rendevo conto che era troppo presto". Così Francesco Sollecito, padre di Raffaele, parlando a Bisceglie davanti al complesso residenziale dove nella notte è tornato il figlio. "Spero che quando avranno effettivamente metabolizzato quanto è successo - ha aggiunto - potrò avere uno scambio con i genitori di Mez perché si dovranno convincere che Raffaele e Amanda non c'entrano nulla con la morte della loro figlia e nello stesso tempo io potrò esternare loro tutta la mia vicinanza. E' chiaro - ha sottolineato Francesco Sollecito - che a me il figlio lo hanno restituito, a loro l'hanno tolta in maniera orrenda e nessuno gliela potrà restituire".
''Io invito tutte le persone che non sono d'accordo e che sono convinte del coinvolgimento di mio figlio a leggersi un po' di atti perché lì è scritta l'innocenza di Raffaele'', ha detto Francesco Sollecito, padre del giovane pugliese. ''I pareri sono sempre discordi - ha aggiunto - la vita è bella anche perché non la pensiamo alla stessa maniera. Non critico il parere contrario ma il fatto che questo viene espresso da persone che non conoscono bene i fatti. Se questi pareri sono frutto solo di convincimenti personali, lasciano il tempo che trovano e queste persone - ha sottolineato il dottor Sollecito - farebbero bene a non esternarli, per lo meno pubblicamente''. E si dice sicuro che la sentenza "di fatto verrà confermata in Cassazione''.
''Io e Raffaele non siamo riusciti a parlare con Amanda, neanche a sentirci per telefono. So, attraverso mia figlia, che il marito della madre di Amanda ci ha invitato a Seattle però in questo momento non abbiamo programmato niente'', ha detto ancora il padre di Raffaele.
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