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Rettiloide
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MessaggioInviato: 25/10/2011, 20:20 
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mik.300 ha scritto:

questi tagliagole mercenari e vigliacchi



?

Ah, già, tu sei il nostalgico di Gheddafi. Poverino. Tu, dico, non Gheddafi.


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MessaggioInviato: 25/10/2011, 23:15 
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nemozero ha scritto:

e ti pareva!.......

http://free-italia.blogspot.com/2011/10 ... te-si.html

ovvio dopo la falsa impiccagione del falso Saddam e la morte "islamica" di Osama e' normale sospettare....


forse e` morto
forse no..

pero` v voglio fa partecipi
di una mia considerazione..
che ho avuto da subito..:
il corpo mi e` sembrato troppo liscio per un ottantenne..
piu` di un cinquantenne..
ma forse mi sbaglio



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 25/10/2011, 23:19 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

questi tagliagole mercenari e vigliacchi



?

Ah, già, tu sei il nostalgico di Gheddafi. Poverino. Tu, dico, non Gheddafi.


come vogliamo considerare persone
che invocano bombardamenti
sui propri concittadini
per poi entrare con le macerie fumanti
a raccogliere i cocci ?

perche` non si parla di vittime civili ?
fateci caso..

e se si parla sono stati i lealisti..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 26/10/2011, 11:22 
Lo chiediamo a Sarkozy ....? [^]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 26/10/2011, 16:53 
La Libia che non si legge sui giornali
Pubblicato il Friday, 21 October @ 00:55:00 CDT di admin


Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia.

Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti.

Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari, rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare...

Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada circa 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail.

Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.

Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc.
Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l’Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria, gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po’ da noi! Pertanto prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene...
Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!

Guido Nardo
Ingegnere Gruppo ENI


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MessaggioInviato: 26/10/2011, 20:45 
Altra prova..



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In un'era di illusioni, la verità si presenta spesso in forma di eresia.
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MessaggioInviato: 26/10/2011, 21:30 
anke' questo non viene riferito ne da giornali ne tv................................

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"Non c’è un domani” sotto la ribellione di Al Qaeda sponsorizzata dalla NATO.

Mentre si insediava un governo ribelle “a favore della democrazia”, il paese è stato distrutto.

Contro il fondale di una guerra di propaganda, i successi economici e sociali della Libia degli ultimi trent’anni hanno brutalmente mutato direzione:


La [Jamahiriya Araba Libica] aveva un alto livello di vita e un robusto apporto calorico pro capite, pari a 3144 chilocalorie.

Il paese ha fatto passi avanti in campo sanitario e, dal 1980, i tassi di mortalità infantile sono calati da 70 a 19 nascite su 100.000 nel 2009. L’aspettativa di vita è passata da 61 a 74 anni nello stesso lasso di tempo (FAO, Roma, Libya, Country Profile)

Secondo i settori della "sinistra progressiva” che hanno appoggiato il mandato R2P della NATO, per non parlare dei terroristi che sono senza riserve considerati e “Liberatori”:

"L’umore in tutta la Libia, in modo particolare a Tripoli, è assolutamente quello di un sentimento euforico. La gente è incredibilmente eccitata di ricominciare da capo. C’è un senso di rinascita, l’impressione che le loro vite stanno iniziando di nuovo (DemocracyNow.org, 14 settembre 2011)

"Ricominciare da capo” dopo la distruzione?

Paura e disperazione, incommensurabili morti e atrocità, ampiamente documentate dai media.

Niente euforia… È avvenuto un rovesciamento storico dello sviluppo sociale ed economico. Le conquiste sono state azzerate.

In Libia l’invasione della NATO e l’occupazione hanno segnato la “rinascita” degli standard di vita rovinosi. Questa è la verità vietata e non detta: un’intera nazione è stata destabilizzata e distrutta, il suo popolo costretto alla povertà abissale.

L’obbiettivo dei bombardamenti della NATO sin dall’inizio era di distruggere i livelli di vita della nazione, la struttura sanitaria, le sue scuole e gli ospedali, il sistema di distribuzione dell’acqua.

E poi “ricostruire” con l’aiuto di donatori e creditori al timone del FMI e della Banca Mondiale.

I diktat del “libero mercato” sono una precondizione per l’istituzione dei una “dittatura democratica” di stile occidentale.

Circa 90.000 missioni, di cui decine di migliaia su obbiettivi civili, zone residenziali, edifici governativi, impianti per la fornitura di acqua ed elettricità (vedi Comunicato della NATO, 5 settembre 2011. 8140 missioni dal 31 marzo al 5 settembre 2011)

È stata bombardata un’intera nazione con gli armamenti più avanzati, anche con le munizioni rivestite di uranio.

Già in agosto l’UNICEF aveva avvertito che i massicci bombardamenti della NATO delle infrastrutture idriche della Libia “avrebbero potuto provocare un’epidemia senza precedenti” (Christian Balslev-Olesen dell’Ufficio per la Libia all’UNICEF, Agosto 2011).

Nel frattempo gli investitori e i donatori hanno trovato la propria collocazione. "La guerra fa bene agli affari”. La NATO, il Pentagono e le istituzioni finanziarie internazionali con sede a Washington operano in modo coordinato. Quello che in Libia è stato distrutto verrà ricostruito finanziato da creditori stranieri sotto l’egida del "Washington Consensus":

"Specificamente alla Banca [Mondiale] è stato chiesto di valutare le necessità per le riparazioni e la ricostruzione dei settori dei servizi idrici, energetici e dei trasporti [bombardati dalla NATO] e, in cooperazione con il Fondo Monetario Internazionale, di sostenere una preparazione del bilancio [misure di austerità] per aiutare il settore bancario a rimettersi in piedi [la Banca Centrale Libica è stata uno dei primi edifici governativi a essere bombardato]. La creazione di lavoro per i giovani libici è da considerarsi una necessità urgente che la nazione deve affrontare." (World Bank to Help Libia Rebuild and Deliver Essential Services to Citizens)

I risultati dello sviluppo libico

Qualunque opinione che si possa avere di Gheddafi, il governo libico post-coloniale ha svolto un ruolo fondamentale per eliminare la povertà, per migliorare la salute della popolazione e per sviluppare le strutture per l’educazione. Secondo la giornalista italiana Yvonne de Vito, "diversamente da altre nazioni che hanno avuto una rivoluzione, la Libia viene considerata la Svizzera del continente africano, è molto ricca e le scuole sono gratuite. Gli ospedali sono gratuiti. E le condizioni delle donne sono molto migliori rispetto ad altri paesi arabi." (Russia Today, 25 agosto 2011)

Questi risultati sono in netto contrasto con quello che le nazioni del Terzo Mondo sono riuscite a “raggiungere” sotto la “democrazia” e il “governo” di stile Occidentale nel contesto standard dei Programmi di Aggiustamento Strutturale del FMI e della Banca Mondiale.

Cura della salute

La cura della salute in Libia prima dell’”intervento umanitario” della NATO era la migliore in Africa. “La tutela della salute è [era] a disposizione di tutti i cittadini senza costi applicati dal settore pubblico. La nazione si fregia del più alto tasso di alfabetizzazione e di iscrizione alle scuole del Nord Africa. Il governo sta [stava] incrementando in modo sostanziale i fondi per lo sviluppi dei servizi sanitario (OMS, Libya, Country Brief)

Come confermato dalla Food and Agriculture Organization (FAO), la malnutrizione era meno del 5%, con un apporto calorico giornaliero pro capite di 3144 chilocalorie (i dati sull’apporto calorico indicano la disponibilità e non il consumo).

La Jamahiriya Araba Libica forniva ai suoi cittadini quello che viene negato a molti statunitensi: l’assistenza sanitaria gratuita e l’educazione gratuita, come confermato dall’OMS e dall’UNESCO.

Secondo l’OMS, l’aspettative di vita alla nascita era di 72,3 anni (2009), tra le più alte del mondo sviluppato.

Il tasso di mortalità al di sotto dei cinque anni è calato dal 71 per mille nel 1991 a 14 per mille nel 2009. Vedi Libyan Arab - HEALTH & DEVELOPMENT.

Informazioni generali sulla Jamahiriya Araba Libica
Dati del 2009

Popolazione totale 6.420.000
Tasso di crescita della popolazione (%) 2,0
Popolazione 0-14 anni (%) 28
Popolazione rurale (%) 22
Tasso di fertilità totale (nascite per donna) 2,6
Tasso di mortalità infantile (per mille nascite) 17
Aspettativa di vita alla nascita (in anni) 75
PIL pro capite in dollari US 16.502
Crescita del PIL (%) 2,1
Interessi sul debito in % al GNI 0
Bambini in età di scuola primaria che non vanno a scuola(%) 2,0 (1978)


Fonte: UNESCO, Libya, Country Profile



Aspettativa di vita alla nascita (anni) 72.3
Aspettativa di vita maschile alla nascita (anni)70.2

Aspettativa di vita femminile alla nascita (anni)74.8

Nati sottopeso (%)4.0

Bambini sotto peso (%)4.9

Tasso di mortalità perinatale ogni 1000 nati19.0

Tasso di mortalità neonatale11.0

Tasso di mortalità infantile (per 1000 nati)14.0

Tasso di mortalità sotto i 5 anni (per 1000 nati vivi)20.1

Tasso di mortalità materna (ogni 10.000 nati vivi)23.0



Fonte: Libyan Arab Jamahiriya - Demographic indicators


Educazione


Il tasso di alfabetizzazione degli adulti era dell’89% (2006, 94% per i maschi e 83% per le femmine). Il 99,9% degli adulti è alfabetizzato (dati UNESCO 2006, vedi UNESCO, Libya Country Report).

I dati delle iscrizioni alla scuola primaria era del 97% per i ragazzi e del 97% per le ragazze (vedi le tabelle dell’UNESCO).

Il rapporto tra insegnanti e alunni nella scuola primaria della Libia è pari a 17 (dati UNESCO del 1983), il 74% di chi ha finito la primaria viene iscritto alla secondaria (dati dell’UNESCO del 1983)


Analizzando dati più recenti, che confermano un incremento significativo delle iscrizioni scolastiche, il Tasso di Iscrizione Lordo (GER) nelle scuole secondarie era del 108% nel 2002. Il GER indica il numero di alunni iscritti a un dato livello scolastico senza considerare l’età espresso con la percentuale della popolazione nella fascia di età teorica per quel livello di educazione.


Per le iscrizioni alla scuola terziaria (post-secondaria, college e università), il Tasso di Iscrizione Lordo (GER) era del 54% nel 2002 (52 per i maschi, 57 per le femmine).


(Per ulteriori dettagli, vedi Education (all levels) profile - Libian Arab Jamahiriya).

Diritti delle donne

Per i diritti delle donne i dati della Banca Mondiale mostrano miglioramenti significativi:

"In un periodo di tempo relativamente breve, la Libia ha ottenuto l’accesso universale alla formazione primaria, con un’iscrizione lorda pari al 98% per l’educazione primaria e il 46% per quella terziaria. Nello scorso decennio, le iscrizioni femminili sono incrementate del 12% in tutti i livelli di formazione. Nell’educazione secondaria e terziaria, le ragazze superano i ragazzi del 10%.”

Controllo dei prezzi per i generi alimentari essenziali

Nella gran parte dei paesi in via di sviluppo, i prezzi dei cibi essenziali sono saliti alle stelle a causa della deregolamentazione del mercato, l’abolizione del controllo dei prezzi le l’eliminazione dei sussidi per seguire i consigli del “libero mercato” forniti da Banca Mondiale e FMI. Negli ultimi anni gli alimenti basici e i prezzi dei carburanti hanno sempre più alti per gli scambi speculativi sulle maggiori commodity.

La Libia era uno dei pochi paesi del mondo in via di sviluppo che ha mantenuto un sistema di controllo dei prezzi per i cibi fondamentali.

Il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha riconosciuto nell’aprile del 2011 che i prezzi dei cibi fondamentali era incrementato del 36 per cento nel corso dell’ultimo anno. Vedi Robert Zoellick, Banca Mondiale.

La Jamahiriya Araba libica ha introdotto un sistema di controllo dei prezzi sugli alimenti di prima necessità che ha mantenuto fino allo scoppio della guerra guidata dalla NATO.

Mentre i prezzi degli alimenti nelle vicine Tunisia ed Egitto ha causato le rivolte sociali e il dissenso politico, in Libia il sistema dei sussidi in agricoltura è stato mantenuto in vigore.

Questi sono i fatti confermati da numerose agenzie specializzate delle Nazioni Unite.

"Diplomazia dei Missili” e “Libero Mercato”

La guerra e la globalizzazione sono intimamente collegate. Il FMI e la NATO lavorano in tandem, in accordo ai think tank di Washington.

Le nazioni che sono riluttanti ad accettare i proiettili placcati di zucchero delle “medicine economiche” del FMI saranno eventualmente oggetto di un’operazione umanitaria R2P della BATO.

Déjà Vu? Sotto l’Impero Britannico, la "diplomazia delle cannoniere" era un sistema per imporre il "libero scambio". Il 5 ottobre 1850 l’inviato inglese nel Regno del Siam, Sir James Brooke, raccomando a Sua Maestà che:

"nel caso in cui queste richieste [per imporre il libero scambio] vengano rifiutate, una forza si paleserà immediatamente per sostenerle nella rapida distruzione delle difese del fiume [Chaopaya]. […] Il Siam potrebbe dover subire una lezione che da tempo sta provocando; il suo governo potrebbe venire rimodellato, un re meglio disposto potrebbe essere insediato al trono e verrebbe stabilita un’influenza nella nazione che sarebbe di estrema importanza per l’Inghilterra" (La Missione di Sir James Brooke, citata in M.L. Manich Jumsai, Re Mongkut e Sir John Bowring, Chalermit, Bangkok, 1970, p. 23)

Oggi lo chiamiamo “cambio di regime” e “Diplomazia dei Missili” che invariabilmente prende la forma di una "No Fly Zone" sponsorizzata dall’ONU. Il suo obbiettivo è quello di imporre la terribile “medicina economica” del FMI a base di misure di austerità e di privatizzazioni.

La Banca Mondiale ha finanziato i programmi per la "ricostruzione” dei paesi distrutti sono coordinati con la pianificazione Stati Uniti-NATO. Vengono invariabilmente formulati prima dell’avvio della campagna militare…

La confisca dei beni finanziari libici

Gli asset finanziari libici congelati oltre oceano sono stimati nell’ordine di 150 miliardi di dollari, con i paesi Nato che ne hanno più di 100.

Prima della guerra la Libia non aveva debiti. All’opposto. Era una nazione creditrice che investiva nella vicine nazioni africane.

L’intervento militare R2P aveva l’obbiettivo di costringere la Jamahiriya Araba Libica in una camicia di forza rendendola una nazione indebitata per il proprio sviluppo, sotto la sorveglianza delle istituzioni basate a Washington.

Con una punta di ironia, dopo aver derubato la ricchezza petrolifera della Libia e aver confiscato i suoi beni finanziari, la “comunità dei donatori” ha promesso di prestare il denaro (rubato) per finanziare la “ricostruzione” post-conflitto.

Il FMI ha promesso altri fondi per 35 miliardi di dollari ai paesi in cui si sono avute le rivolte della Primavera Araba e ha formalmente riconosciuto il consiglio ad interim che è al potere in Libia come un potere legittimo, aprendo la porta a una miriade di prestatori internazionali quando il paese [la Libia] cerca di ricostruirsi dopo una guerra durata sei masi.

Avere il riconoscimento del FMI è importante per i dirigenti temporanei libici dato che permette l’offerta di finanziamenti da parte delle banche internazionali per lo sviluppo e da altri donatori come la Banca Mondiale.

Le dichiarazioni pronunciate a Marsiglia sono giunte solo alcuni giorni dopo che i leader mondiali si erano accordati a Parigi per sbloccare miliardi di dollari in asset congelati [denaro rubato] per aiutare [attraverso prestiti] i governanti ad interim della Libia per ripristinare i servizi vitali e per ricostruire dopo il conflitto che ha posto fine alla dittatura durata 42 anni.

L’accordo finanziario sancito dal G-7 più la Russia ha lo scopo di sostenere gli sforzi per le riforme [gli aggiustamenti strutturali sponsorizzati dal FMI] al termine delle rivolte in Nord Africa e in Medio Oriente.

I finanziamenti sono principalmente sotto forma di prestiti, e non di sovvenzioni, e sono forniti per metà dal G8 e dai paesi arabi, e l’altra metà da vari prestatori e dalle banche per lo sviluppo.


**********************************************

Fonte: Destroying a Country's Standard of Living: What Libya Had Achieved, What has been Destroyed

20.09.2011

http://www.globalresearch.ca/index.php? ... &aid=26761


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mik.300 ha scritto:

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nemozero ha scritto:

e ti pareva!.......

http://free-italia.blogspot.com/2011/10 ... te-si.html

ovvio dopo la falsa impiccagione del falso Saddam e la morte "islamica" di Osama e' normale sospettare....


forse e` morto
forse no..

pero` v voglio fa partecipi
di una mia considerazione..
che ho avuto da subito..:
il corpo mi e` sembrato troppo liscio per un ottantenne..
piu` di un cinquantenne..
ma forse mi sbaglio


Qui c'è una galleria di foto http://goo.gl/qmvvC

Devo dire che se i dubbi per Osama sono tanti, stavolta credo sia proprio lui.
Aveva 70 anni e non 80. Le foto con i videofonini non consentono di vedere rughe e dettagli.

Ho letto anche che prima che succedesse tutto questo macello si era fatto fare addirittura un lifting. Mah


Ultima modifica di Hannah il 26/10/2011, 23:06, modificato 1 volta in totale.


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Hannah ha scritto:

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mik.300 ha scritto:

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nemozero ha scritto:

e ti pareva!.......

http://free-italia.blogspot.com/2011/10 ... te-si.html

ovvio dopo la falsa impiccagione del falso Saddam e la morte "islamica" di Osama e' normale sospettare....


forse e` morto
forse no..

pero` v voglio fa partecipi
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il corpo mi e` sembrato troppo liscio per un ottantenne..
piu` di un cinquantenne..
ma forse mi sbaglio


Qui c'è una galleria di foto http://goo.gl/qmvvC

Devo dire che se i dubbi per Osama sono tanti, stavolta credo sia proprio lui.Aveva 70 anni e non 80. Le foto con i videofonini non consentono di vedere rughe e dettagli.

Ho letto anche che prima che succedesse tutto questo macello si era fatto fare addirittura un lifting. Mah


già..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Cita:
bleffort ha scritto:
Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada circa 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail.

Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.

Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc.
Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l’Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria, gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po’ da noi! Pertanto prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene...
Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!


Meditate gente, meditate....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 27/10/2011, 12:19 
scusate ma qualche dubbio rimane.....

io sono l'uomo piu' ricercato della Libia e come mi muovo?
con 15 automezzi! tipo idiota o che?
ovviamente in pieno giorno visto che si sono mossi all'albae ovviamente dove tutti li vedessero!
poi ovviamente mi rifugio nel primo condotto di scolo che trovo....sono un topo di fogna!

chiaro che prima di uscire mi faccio la barba e mi sistemo normalmente tanto mica c'e' una guerra civile in giro! e tutti mi cercano......

ma la domanda piu' ovvia e' perche' non sono intervenuti quelli della nato per portarselo via?
se era il vero Gheddafi ne aveva di cose da dire!
se era un sosia meglio ammazzarlo prima tanto non aveva niente da dire....lui



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Grigio
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MessaggioInviato: 27/10/2011, 12:30 
Io sta barba fatta di fresco non la vedo nelle foto. In ogni caso, trattandosi di persone abituate a vivere in maniera nomade, sono capaci anche di fare un minimo di toelette in condizioni non ideali.



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Rettiloide
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MessaggioInviato: 27/10/2011, 12:35 
Io direi: vergognatevi, gente.

Davvero, trovo stupefacente come delle persone che vivono in Paese che ha visto dittature, guerre, invasioni, democrazie "giovani" (per non dire sotto ricatto di colpo di Stato continuo) che continua a sostenere che, siccome in Libia stavano un po' meglio degli altri Paesi della regione, allora Gheddafi era un santo. Stalin ha industrializzato un subcontinente che aveva ancora (in pratica) servi della gleba, ha salvato dai tedeschi l'Urss, ha ricostruito il Paese, lo ha fatto diventare una potenza mondiale, tutti avevano lavoro, casa e pasti caldi garantiti. Ma perchè nessuno si domanda mai COME queste cose sono state fatte? Quanti si sono diciamo "persi" per strada per ottenere quei risultati? E in Urss si votava, anche. Ma COME?

Su, andiamo, smettiamola di difendere un regime che qualsiasi persona di buon senso non ha difficoltà a vedere come dittatoriale... Bleffort, parlami anche di quanto la famiglia Gheddafi si è arricchita. Parlami di come Gheddafi favorisse i suoi "alleati tribali" a discapito degli altri. E spiegami come mai Amnesty International denuncia la Libia di Gheddafi come regime che nega i diritti umani elementari.

Che poi sia un dipendente dell'ENI a parlare lo trovo significativo: stavamo così bene lì, si facevano tanti affari... E sempre con la mentalità da bianco bell'Africa barbara e incivile: erano così simpatici (quasi umani!), volevano sempre farsi le foto...

Quanto poi al "perchè non si interviene", dobbiamo essere coerenti. Anche chi critica: perchè trovo imbarazzante che qualcuno sostenga che se un Paese interviene è guerrafondaio, sbaglia e non doveva farlo; se invece non interviene, è opportunista, sbaglia e deve bombardare...

La linea di demarcazione (spiace essere così basici, ma se il livello è ancora quello dei "treni che arrivano in orario" non si può fare altro) è il rispetto dei diritti umani per TUTTI e in maniera INCONDIZIONATA. Chiaro che ogni regime è perfettibile, ma, ripeto, io come persona ho una dignità, che non si compra con un tozzo di pane e con "l'energia elettrica" che prima era gratuita e adesso è "praticamente" gratuita.

Davvero non vi rendete conto che state facendo una distinzione tra diritti civili e diritti politici? Caspita, trovo sconfortante (anche se dimostra la vecchia teoria, che il qualunquismo è pericoloso e, fondamentalmente, fascista) che si possa tranquillamente rinunciare a quelli politici per vitto e alloggio. Siamo a questo, cari "occidentali"? Alla prostituzione ideale? A marchette per pane e minestra? Siete morti, e non vi rendete conto di esserlo.


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MessaggioInviato: 27/10/2011, 13:02 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Io direi: vergognatevi, gente.

Davvero, trovo stupefacente come delle persone che vivono in Paese che ha visto dittature, guerre, invasioni, democrazie "giovani" (per non dire sotto ricatto di colpo di Stato continuo) che continua a sostenere che, siccome in Libia stavano un po' meglio degli altri Paesi della regione, allora Gheddafi era un santo.


Ma cosa stai farfugliando sezione? Non ci sono "santi" e nessuno ha mai detto questo. Qui si dice solamente che avrebbero dovuto fargli un regolare processo. Che quel paese, per certi versi, è stato ABITUATO ad un tenore di vita (tra l'altro molto lontano dal nostro, se vediamo la cosa dal punto di vista puramente economico) che, ora come ora, si possono solamente scordare. E questo, grazie ai veri fascisti che si vantano di aver esportato, a loro dire, la tanto osannata "democrazia". Ma che in realtà hanno mirato solamente alla sottomissione dell'ennesimo stato sovrano e alla indebita usurpazione delle loro risorse.

Non stravolgere i pensieri degli altri, come al tuo solito. Grazie.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 27/10/2011, 14:17 
Primo, se l'ENI lavorava in Libia, le risorse della Libia già prendevano il volo. Siccome si è detto che Gheddafi difendeva le ricchezze libiche a vantaggio del popolo, è bene notarlo.

Secondo, non ci sono santi ma si continua ad evitare di dire che Gheddafi era un dittatore, punto e basta. Le giustificazioni di una dittatura NON ESISTONO, mentre qui si continua a sostenere che, in fin dei conti, i libici con Gheddafi stavano bene, e che, quindi, non avevano ragione di ribellarsi e che, quindi, la rivolta deve essere nata completamente all'estero.

Terzo, ribadisco, riusciamo a dire che la dignità umana non si può comprare con un piatto di pasta? Riusciamo a dire che in Libia il popolo non contava nulla? Riusciamo a dire che Gheddafi ha fatto i miliardi rubandoli al suo popolo? O riusciamo solo a dire che "i fascisti sono sempre gli altri"? Anche in Italia si stava meglio nel 1935 che nel 1945. Ma che razza di discorso è? Come si quantifica l'essersi liberato di un dittatore? Con una percentuale di PIL? Proprio tu, TTE, mi giustifichi chi sostiene che l'unica cosa che conta sono le calorie garantite?

Quarto, il regolare processo andava fatto, non ci sono giustificazioni per quello che resta un linciaggio, comprensibile fin che si vuole ma non giustificabile. Bisognerebbe anche riuscire a condannare pure Gheddafi e i crimini suoi e dei suoi mercenari (mercenari: a proposito del favore che godeva in patria), e non gridare allo scandalo solo quando sono i ribelli a commetterli.

Quinto, vi faccio notare che quando prendo i discorsi degli altri e li critico, non mi si risponde mai. Perchè? Perchè rendo chiaro le contraddizioni logiche altrui. Che ci sono perchè si vuole sostenere una tesi stupida e impresentabile: che tra dittatura e democrazia non c'è alcuna differenza, anzi, che è meglio la dittatura, se ti regala la corrente elettrica. Guardate, applico questo ragionamento alle altre dittature: mi si dice, ma perchè non si interviene in Arabia Saudita? Perchè mai dovrebbero intervenire, perchè c'è una dittatura? In Arabia il PIL è quasi il doppio di quello libico, quindi, stanno bene così.


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