Cita:
zakmck ha scritto: Ti sei scordato di "malafede, astio personale nei confronti di Rossi, invidia, necessita' di sostenere a tutti i costi pareri autorevolmente sbagliati". E si potrebbe anche aggiungere altro ma e' meglio fermarsi.
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Se lo dici tu che sai tutto sia del principio di funzionamento dell'E-cat, che di Rossi, e anche di me visto che hai già capito tutto e sei a consocenza di "problemi" personali con Rossi, per non parlare di
altro ma che ritieni di non dover divulgare. Che dirti, Tom Ponzi e la CIA confonto a te sono una pippa.
Cita:
zakmck ha scritto: Ancora con questa storia della Petroldragon. Che noia.
![Infelice [:(]](./images/smilies/UF/icon_smile_sad.gif)
Vedo che la noia assale nel momento in cui non si conoscono le cose, meglio ancora si preferisce non venirne a conoscenza, troppa fatica, meglio annoiarsi.
Giusto una "rinfrescata" per chi non è al corrente della vicenda e per i più giovani che abitano come me a Lachiarella o Dresano o nelle immediate vicinanze:
Erano i primi anni '80 e la stampa gridava al miracolo e il miracolo era Petroldragon, una società nata su un brevetto (Andrea Rossi) per una tecnica in grado di trasformare i rifiuti urbani in Petrolio. Per questo motivo Andrea rossi venne soprannominato lo Sceicco della Brianza.
Com'è andata a finire?
Da allora, primi anni '80 a oggi, il Ministero per l'Ambiente e la Regione hanno pagato
oltre 41 milioni di Euro per la bonifica delle aree fortemente contaminate da rifiuti tossici abbandonato al loro destino in enormi silos che col tempo hanno iniziato a perdere, producendo percolato che un po' alla volta ha iniziato appunto a disperdersi della falda acquifera primaria. Riuscite a immaginare quali sono state le conseguenze? I danni fisici ed economici che in questi decenni ha subìto la popolazione di queste aree?
Nel 2003 i comuni di Dresano e Lachiarella hanno raccolto la somma di 60.000 e 41.000 Euro, somma ben lontana dai 41 milioni di Euro.
Andrea Rossi avrebbe dovuto contribuire al risarcimento con due milioni di Euro, somma che in realtà non ha mai pagato di tasca propria ma è stata delegata ai suoi clienti, un centinaio di aziende che si rivolsero alla Petrol Dragon.
Nel 2003 Andrea Rossi, nonostante una condanna in Cassazione, si dichiarò nullatenente.
Di seguito un articolo tratto dal Corriere Della Sera - 19 novembre 1995
Lacchiarella rifiuta il baratto "No alla bonifica dei veleni Omar in cambio dell' interporto"LACCHIARELLA . Nessun baratto e niente sconti. Per gli abitanti di Lacchiarella non si parla nemmeno di accettare un piano di bonifica della Omar, il piu' grande deposito abusivo di veleni industriali creato dall' ingegner Andrea Rossi dell' ex Petrol Dragon, in cambio di un si' all' interporto: il mega insediamento che l' Ente Ferrovie, Regione e privati vogliono creare a Villamaggiore, la frazione tra Lacchiarella e Siziano, per razionalizzare il trasporto merci su Tir e rotaia attorno a Milano. Ma non e' tutto. Lacchiarella, come gia' Dresano, altro centro del Sud Milano vittima dell' ingegnere che prometteva di ricavare petrolio dalle scorie tossiche, vuole che lo Stato bonifichi l' area Omar entro il 30 giugno ' 96 (scadenza del decreto Dini, che ha riconosciuto lo stato di emergenza nei due comuni, nominando commissari ad acta i rispettivi sindaci) e vuole perseguire civilmente e penalmente i responsabili dello scempio ambientale.
Di seguito un articolo tratto da Brianza Popolare - 6 Dicembre 2001
Accordo tra Regione Lombardia e Aziende citate in giudizio
Aggirato processo in merito ad un grave caso di truffe legate al ciclo dei rifiuti tossico nociviLa Regione Lombardia ha dato il via libera ad una proposta di transazione economica con la quale rinuncia all'azione giudiziaria contro 300 aziende chimico farmaceutiche (Enichem, Glaxo, Ciba Geigy, Boehring Mannheim, Bayer, Caffaro, BASF, Recordati, ecc.) coinvolte in un grave caso di truffa legata al ciclo dei rifiuti tossico nocivi.
Unici voti contrari quelli di Rifondazione Comunista, dei Verdi e dei DS.
A fronte di un danno ambientale di grandissima rilevanza e di interventi di bonifica nell'ordine di 100 miliardi, l'accordo Regione-Aziende porterà nelle casse pubbliche solamente 11 miliardi.
Inoltre, l'accordo implica la rinuncia al proseguimento dell'azione giudiziaria nei confronti delle aziende che hanno prodotto e conferito i rifiuti.
In questo modo si impedisce di andare fino in fondo nell'accertamento delle responsabilità. Si tratta di un precedente pericolosissimo poiché altre aziende saranno incentivate ad inquinare sapendo di poter contare sull'impunibilità e la compiacenza dell'istituzione.
La storia della grande truffa comincia nel 1986 quando un certo sig. Andrea Rossi, proprietario della Ditta Petroldragon, inizia a stoccare e trattare rifiuti tossico nocivi al fine di trasformarli in petrolio e carbone!!!
I cittadini ed i giornalisti non credono a questa fantasia - sulla stampa capita spesso di leggere ironiche e derisorie descrizioni del sig. Rossi e della sua presunta “scoperta” - ma 300 tra le più importanti aziende chimico-farmaceutiche del panorama internazionale (Enichem, Glaxo, Ciba Geigy, Boehring Mannheim, Bayer, Caffaro, BASF, Recordati, ecc.) conferiscono i loro rifiuti all'impianto della Petroldragon, attratte probabilmente dai prezzi bassi e concorrenziali praticati dal Rossi.
Ma il sig. Rossi non riesce a trasformare i rifiuti in petrolio e carbone e finisce col disseminarli in giro per la Lombardia... La truffa costa ai cittadini oltre 100 miliardi; ad oggi ci sono ancora bonifiche in corso di ultimazione.
Nel 1995 il Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara con decreto lo stato di emergenza ambientale e sanitaria nelle aree interessate dallo sversamento dei rifiuti stoccati dal Rossi.
Il danno ambientale è di proporzioni enormi e coinvolge numerosi Comuni: Lacchiarella, Dresano e Caponago (MI), Airuno (LC), Zanica (BG), Mosio Acquanegra (MN).
La Pretura Penale di Monza e di Milano indagano e contestano ad Andrea Rossi numerosi reati inerenti trasporto, stoccaggio, smaltimento di rifiuti tossico nocivi.
Due quinti dei rifiuti stoccati dal Rossi non risultano nemmeno annotati sui registri e non si sa da dove arrivino... Dalle indagini emerge che in totale sono state accumulate oltre 75.000 tonnellate di rifiuti pericolosi tossico-nocivi.
Seguono numerose sentenze contro il sig. Rossi ed anche le 300 Aziende conferitrici vengono citate in giudizio.
Oggi sembra che il sig. Rossi sia affidato ai servizi sociali mentre le 300 aziende conferitrici sono state “assolte” dalla Regione Lombardia che il 5 dicembre ha dato parere favorevole ad un accordo che annulla i procedimenti giudiziari nei confronti delle 300 aziende chimico-farmaceutiche...
Chi inquina continua a farla franca...!
Simona Colzani
Responsabile Ambiente e Territorio Rifondazione Comunista della Lombardia
Di seguito un articolo tratto da Corriere Della Sera - 30 Marzo 1977
Petrol Dragon, il conto ai clienti
Trecento aziende chiamate a risarcire i miliardi di danni all'ambientePetrol Dragon, il conto ai clienti Trecento aziende chiamate a risarcire miliardi di danni all'ambiente MILANO - C'era l'intero "Gotha" dell'industria chimico - farmaceutica
nel portafoglio clienti di Andrea Rossi, titolare del fantomatico brevetto Petrol Dragon per riciclare i peggiori veleni industriali in pregiato olio combustibile alternativo. Nella lista di oltre 300 clienti messa assieme pazientemente dalla Guardia di finanza, dal Corpo di polizia forestale e dal Servizio rifiuti della Provincia di Milano spiccano nomi illustri accanto a quelli di piccole e medie imprese e a quelli, inquietanti, di aziende "ecologiche" coinvolte nel traffico di rifiuti e nel filone ambientale di Tangentopoli: tutti entusiasti, all'epoca, di potersi sbarazzare a prezzi stracciati ed in modo apparentemente regolare delle scorie. Meno felici, ora, di essere chiamati a risarcire le decine di miliardi gia' sborsate dai contribuenti per bonificare le bombe ecologiche abbandonate da Rossi in tutta la Lombardia ed oltre, dopo l'ingloriosa fine della telenovela alchimistica: solo per smaltire le 57 mila tonnellate stoccate abusivamente nei serbatoi - colabrodo dell'ex raffineria Omar di Lacchiarella e le 18 mila accumulate all'ex Icep di Dresano sono stati investiti oltre 57 miliardi, senza contare le spese di disinquinamento e di risanamento del terreno e della falda acquifera. Da circa un mese il presidente della giunta regionale, Roberto Formigoni, e Pietro Roseti, sindaco di Lacchiarella e commissario di governo per la bonifica, stanno spedendo raffiche di raccomandate per mettere in mora i clienti Petrol Dragon, preannunciando azioni in sede civile per il risarcimento del danno ambientale. Poco importa che, come hanno gia' obiettato alcuni imprenditori, fino al '92 la Petrol Dragon risultasse autorizzata a ricevere i rifiuti grazie ad una bizzarra leggina sulle "miscele di idrocarburi ottenuti dal trattamento di rifiuti industriali o urbani" fatta approvare nell'82 da Francesco Colucci, allora sottosegretario socialista alle Finanze. "L'affidare a terzi lo smaltimento di rifiuti speciali tossico - nocivi - scrive Formigoni citando alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione - non fa venire meno la responsabilita' del produttore". L'iniziativa del Pirellone sembra piacere anche all'opposizione. Il capogruppo verde Carlo Monguzzi, ex assessore all'Ambiente, che tre anni fa stronco' la florida attivita' di Andrea Rossi chiudendo d'autorita' l'ex raffineria Omar dopo lo scarico di liquami contenenti policlorobifenile nei silos di Lacchiarella, avrebbe comunque preferito partire subito con le carte bollate. "Per carita', la lettera di diffida alle aziende va benissimo - commenta -, ma dubito che gli imprenditori siano disposti a risarcire i danni se non costretti da una sentenza di tribunale. Inoltre - aggiunge il consigliere verde - avremmo preferito che l'argomento fosse prima discusso in consiglio regionale". Nelle ultime settimane molti industriali si sono rivolti alle associazioni di categoria per chiedere come comportarsi di fronte all'offensiva degli enti locali. "La lettera della Regione e' generica, cosi' come gli addebiti - sottolinea un dirigente dopo aver chiesto l'anonimato -. Se un'azienda conferisce i rifiuti ad uno smaltitore regolarmente autorizzato, con tutta la buona volonta' e' difficile ipotizzare responsabilita' di qualsiasi tipo. C'e' poco da chiedere, anche perche' probabilmente l'intera vicenda e' gia' prescritta". Una speranza, questa, (o un rischio) del tutto infondata, invece, secondo l'avvocato Francesco Borasi, responsabile del Centro di azione giuridica di Legambiente e autore di un parere legale sulla questione. "L'obbligo del produttore a verificare il corretto smaltimento dei rifiuti - spiega il legale - non si esaurisce con il tempo: inoltre le aziende avrebbero dovuto riflettere sul prezzo praticato da Petrol Dragon e Omar, assai inferiore rispetto ai concorrenti. Ne', infine, si potevano ignorare i numerosi processi per violazioni ambientali a carico di Rossi". Da parte sua il sindaco Roseti annuncia l'apertura di un nuovo fronte giudiziario per recuperare i miliardi della bonifica. Il curatore fallimentare dell'ex Omar ha infatti avviato l'azione revocatoria per la vendita dell'area di 70 mila metri quadrati, che una volta ripulita e resa edificabile potrebbe valere fino a 10 miliardi. C'e' infatti il sospetto che fosse fittizio il contratto stipulato con la Trust Company Srl di Madignano poco prima della dichiarazione di fallimento della Omar. "Nel frattempo le operazioni di risanamento proseguono ai ritmi stabiliti, anche se con qualche difficolta' - conclude Roseti -: entro ottobre saranno svuotati due terzi dei serbatoi, a febbraio questa fase sara' conclusa ed entro giugno tutti i silos saranno demoliti. La bonifica del terreno e della falda comincera' prima del previsto, grazie ad un finanziamento di quasi 9 miliardi da parte della Regione".
Non so voi ma io non riesco ad annoiarmi, provo solo vergogna, tanta vergogna e impotenza nel sapere che questo immane danno è stato, tanto per cambiare, risolto con i soldi dei contribuenti e altre vittime.
VERGOGNA!