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MessaggioInviato: 30/10/2011, 21:13 
e..ma come le formiche, verremmo schiacciati molto facilmente...purtroppo..maledizione


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MessaggioInviato: 30/10/2011, 23:54 
Scusate se torno a farmi sentire.

Io non la vedo così, catastrofista.

Premessa

La limitazione della sovranità nazionale ce la portiamo dietro dalla nostra Costituzione del 1946, dove all'articolo 11 da una parte ripudiamo la guerra e dall'altra consentiamo le limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni, promuovendo e favorendo le organizzazioni internazionali che lavorano in questa direzione.

Il Trattato

Il trattato si inserisce in questa ottica e tanto per cominciare è stato stipulato fra pochi stati sovrani: Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo.

L'EuroGendFor

Per la gente comune non vi è un particolare cambiamento, inquanto la EuroGendFor è strutturata in modo da poter lavorare come se fossero i nostri carabinieri.

Non so quali siano le forze di polizia giudiziaria negli altri paesi, ma nel nostro paese abbiamo già una forza di polizia giudiziara che è contemporaneamente una forza armata e questi sono i nostri carabinieri.

Carabinieri che sono la IV forza armata, dopo Esercito, Marina ed Aviazione.

Carabinieri che sono agenti e ufficiali di polizia giudiziaria ai sensi del 1° comma lettera b) (ufficiali di p.g.) e del 2° comma lettera b) (agenti di p.g.) dell'articolo 57 del Codice di Procedura Penale.

Quindi, come dicevo, per la gente comune nulla cambia.

Come funziona EuroGendFor

Sostanzialmente EuroGendFor è una forza militare e di polizia che si affianca e può sostituirsi alla polizia giudiziaria.

EuroGendFor è controllata politicamente dal CIMIN che è l'Alto Comitato InterMinisteriale composto dai rappresentanti dei ministeri di ciascuna delle Parti, rappresentanti scelti dalle singole nazioni.

Il CIMIN adotta le decisioni e le linee guida all'unanimità.

E' questo organo (politico) che decide dell'uso dell'EuroGendFor.

E' questo organo che quindi definisce se e in che termini mettere a disposizione la forza a determinati organismi:

  • Unione Europea
  • Nazioni Unite
  • Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa
  • Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico
  • altre organizzazioni internazionali e coalizioni specifiche

Quasi tutti organismi a cui siamo già legati di nostro e da lunga data... quindi, in pratica, nulla cambia ancora una volta.

Sull'uso della forza è bene sapere che...

Il personale dell'EuroGendFor compresi i loro familiari sono tenuti all'osservanza delle leggi in vigore nello Stato Ospitante o nello Stato Ricevente.

Questa disposizione attiva tutte le tutele attive e passive previste dal nostro ordinamento nei confronti di un organo, in questo caso un organo di polizia giudiziaria, che sono normalmente già presenti nella nostra legislazione.

Quindi, anche qui, non cambia niente.

Vi sono poi, normative di salvaguardia che prevedono l'addebbito disciplinare e penale se qualcosa va storto; lo Stato di origine e/o lo Stato ospitante o ricevente hanno possibilità di esercitare l'azione penale nel caso di violazioni di norme disciplinari o penali.

In parole povere chi sbaglia paga, salvo una legittima scriminante....

Come è normalmente previsto dalle nostre leggi.

Per finire

Non c'è, quindi, veramente niente di nuovo sotto il sole; un'altra questione è poi l'essere o il non essere succubi.

All'interno di un trattato ci sono, normalmente, parti attive e parti passive, ma questo non significa che ci siano parti succubi di altre parti; se così fosse nessuno sano di mente farebbe trattati; se invece i trattati vengono fatti, qualche tornaconto c'è; sempre!

Rinnovo l'invito a stare sereni, per questa sera è tutto, sono un po' stanco e vado a dormire.

Buone cose a tutti




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Ultima modifica di fgb il 30/10/2011, 23:58, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 31/10/2011, 00:23 
Video: Il tg2 della RAI divulga un servizio sulla moneta unica mondiale e il nuovo ordine mondiale



http://www.ecplanet.com/node/2786


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MessaggioInviato: 31/10/2011, 09:45 
Cita:
vimana131 ha scritto:

Video: Il tg2 della RAI divulga un servizio sulla moneta unica mondiale e il nuovo ordine mondiale



http://www.ecplanet.com/node/2786


Buongiorno. Notizia di quest'estate, ne abbiamo parlato qui.


Immagine


Ultima modifica di fgb il 31/10/2011, 09:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/11/2011, 23:01 
In Europa è arrivata la dittatura. Si chiama MES

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http://www.ecplanet.com/node/2789

Osservazione preliminare: non confondere il MES con i due fondi corrente di soccorso che sono EFSM e EFSF.

Come accennato nel precedente articolo su questo argomento “MES, il nuovo dittatore europeo”, i ministri delle finanze dei 17 paesi europei hanno firmato un trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità (MES). L'obiettivo è quello di fare pagare i cittadini per le centinaia di miliardi spesi per “soccorsi” per salvare l'euro e di tenere i parlamenti in una presa alla gola.

Bruxelles non sembra di rivedere il contenuto di questo trattato. Fino al giorno in cui scriviamo, non riuscivo a trovare un solo esemplare in lingua inglese su Internet. (96,5% della popolazione dell'area dell'euro parlano altre lingue!).

Curiosamente anche la firma del nuovo trattato non è assolutamente stata notata dalla stampa internazionale, mentre decine di giornalisti presenti alla conferenza stampa che annuncia esso. (Vedi foto sopra). Forse è per che Juncker l’ha detto brevemente in francese prima di continuare la conferenza in inglese?


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Infatti, molti giornalisti ancora confondono questo nuovo trattato MES con i suoi predecessori (illegali), il Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria (EFSM) e il Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (EFSF). Essi sono più conosciuti dai lori nomi inglesi European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM) e l’European Financial Stability Facility (EFSF). L'EFSF / EFSF ha una capacità di 440 miliardi di prestito. (1.000 miliardi dal 27 ottobre 2011, che è 3300 € per ogni cittadino europeo!). Il MES è illimitato.

Alcuni parlamentari che hanno sentito parlare di MES, falsamente credono di mantenere il potere attraverso il loro ministro delle Finanze. Tuttavia, come quell’ultimo sarà promosso Governatore del MES, non sarà più responsabile di fronte al Parlamento Nazionale (o chiunque altro) per le sue decisioni nel MES. Se il Parlamento ratifica il Trattato, è questo Trattato Internazionale che diventa prioritario alla legislazione nazionale.

Al momento della stampa, il trattato deve essere ratificato dai parlamenti nazionali in tutti i 17 paesi, a meno che anche questo era già silenziosamente qua e là.

Per una breve presentazione del trattato di MES, vedere la video seguente di meno di 4 minuti su YouTube:



MES, un colpo di stato in 17 paesi

Se per colpo di stato intendiamo prendere il potere reale e la limitazione del potere del Parlamento Nazionale democraticamente eletto, allora il trattato del MES che è un colpo di stato in 17 paesi contemporaneamente.

Questo è perfettamente coerente con la filosofia della Commissione Europea, che, secondo il presidente Barroso, deve essere il governo economico dell'Unione, che deve definire le azioni che i governi Nazionali devono svolgere. (28/09/11)


Il meccanismo europeo di stabilità (MES) non è tanto un meccanismo che una nuova amministrazione in seno all'Unione Europea (UE). Lo scopo dichiarato è quello di fornire prestiti (a condizioni rigorose) per i paesi dell'euro che non possono più soddisfare i lori obblighi finanziari. Riprenderà i compiti dei EFSM e EFSF di cui sopra citati e sarà gestito da un Consiglio dei Governatori. Saranno i 17 ministri delle Finanze dei paesi dell'Euro situato nell'Unione Europea.

Il trattato del MES dice, all'articolo 8, che quest’organismo avrà un capitale di 700 miliardi di euro. Poi, all'articolo 10 stabilisce che il consiglio dei governatori può decidere di cambiare questo importo e regolare di conseguenza l’articolo 8. All'articolo 9 si dice che il consiglio dei governatori può in qualsiasi momento richiedere il pagamento del capitale sociale non ancora liquidate (e questo in meno di 7 giorni.) Infatti, si dice che il MES può richiedere i soldi dei paesi membri, senza restrizioni. Il trattato non prevede il potere di veto ai parlamenti nazionali.


CONTINUA>>>>>>>
http://www.ecplanet.com/node/2789



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 03/11/2011, 00:39 
mah...io penso che se tutto quello che sta succedendo, serva a creare un mondo migliore con un unico governo mondiale, moneta, ecc e porti il mondo verso orizzonti migliori che ben venga....altrimenti (e permettetemi di dirlo x questa volta) che cavolo stanno facendo quegli ambigui personaggi eletti dal popolo europeo?


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cari amici,
anche se mi pare, qualcosa possa già essere stato postato:
http://www.lanuovaumanita.net/files/apo ... azione.pdf
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 07/11/2011, 00:25 
Cita:
lex ha scritto:

mah...io penso che se tutto quello che sta succedendo, serva a creare un mondo migliore con un unico governo mondiale, moneta, ecc e porti il mondo verso orizzonti migliori che ben venga....altrimenti (e permettetemi di dirlo x questa volta) che cavolo stanno facendo quegli ambigui personaggi eletti dal popolo europeo?



Sono solo burattini, corrotti e inconsapevoli.
Pensa un pò come stiamo messi....



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Cita:
mauro ha scritto:

cari amici,
anche se mi pare, qualcosa possa già essere stato postato:
http://www.lanuovaumanita.net/files/apo ... azione.pdf
ciao
mauro


Grazie Mauro [;)]



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MessaggioInviato: 07/11/2011, 01:12 
Usa: il National Weather Service spegnerà tutte le comunicazioni televisive e radio

Se vi siete mai domandati quale sia la capacità del governo americano di controllare le onde radio civili, avrete la vostra risposta il 9 novembre.

In quel giorno, le autorità federali spegneranno tutte le comunicazioni televisive e radio contemporaneamente alle 2:00 PM EST per completare il primo test in assoluto dell’Emergency Alert System (EAS).

Questa non è una mera teoria della cospirazione. L’imminente test è pubblicato sul sito del Public Safety and Homeland Security Bureau.

Solo il Presidente ha la facoltà di attivare l’EAS a livello nazionale e ha delegato tale autorità al direttore della FEMA. Il test sarà condotto congiuntamente dal Department of Homeland Security (DHS) attraverso la FEMA, dalla Federal Communications Commission (FCC), dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e dal National Weather Service (NWS).

L’EAS nacque nel 1994. Il suo precursore, il sistema di trasmissione di emergenza (EBS), venne creato nel 1963. Le emittenti televisive, le radio, le radio satellitari e i fornitori di televisione satellitare, TV via cavo e i fornitori di video di rete fissa sono tutti coinvolti nel sistema.

Si pone quindi una domanda: La prima prova dell’Eas rappresenta veramente un problema ?

Probabilmente no. Almeno, per ora.

Ci sono alcuni preoccupanti fattori, in questo momento convergenti, che, concettualmente, potrebbero attivare un vero e proprio uso del sistema EAS in un futuro non troppo lontano. Un crollo finanziario europeo probabilmente avrebbe ripercussioni catastrofiche sull’economia americana. Quello che oggi viene chiamato movimento “occupy” potrebbe evolvere in diffusi disordini civili. Dalla rete ci si aspetta un imponente attacco da parte di Anonymous (probabilmente a facebook) il 5 novembre – che è anche il giorno di Guy Fawke.

Ora sappiamo che in caso di una grave crisi, il popolo americano sarà avvisato da una sola voce, contemporaneamente, circa una situazione di emergenza.

Tutti quello che rimane da stabilire è chi avrà il controllo sull’EAS, quando quel giorno arriverà, e quale sarà il loro messaggio.

http://www.ecplanet.com/node/2787


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MessaggioInviato: 07/11/2011, 14:58 

I PIANI DELLE ELITE PER UN NUOVO ORDINE
SOCIALE MONDIALE


nov 7th, 2011

di RICHARD K MOORE
globalresearch.ca

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... -mondiale/

Quando alla fine del ‘700 in Gran Bretagna ebbe inizio la Rivoluzione Industriale, si poteva guadagnare molto denaro investendo in fabbriche e industrie, aprendo nuovi mercati e ottenendo il controllo delle fonti di materia prima. Coloro che avevano denaro da investire non erano tanto in Gran Bretagna quanto in Olanda. L’Olanda nel ‘600 era stata la maggior potenza occidentale ed i suoi banchieri erano i principali capitalisti. Alla ricerca di gua-dagni, il capitale olandese fluì verso il mercato della borsa britannica e in questo modo gli olandesi finanziarono l’ascesa della Gran Bretagna, che poi eclissò economicamente e politicamente l’Olanda.
In questo modo l’industrialismo britannico arrivò ad essere dominato da ricchi investitori e il capitalismo divenne il sistema economico dominante. Questo portò ad una grande trasformazione sociale. La Gran Bretagna era stata essenzialmente una società aristocratica, dominata da famiglie di proprietari terrieri. Man mano che il capitalismo diventava economicamente dominante, i capitalisti arrivarono ad essere dominanti anche in politica. Le strutture tributarie e le politiche di import-export furono gradualmente modificate per favorire gli investitori anziché i proprietari terrieri.
Non era più economicamente possibile mantenere semplicemente una proprietà nella campagna: bisognava svilupparla, trasformarla per un uso più produttivo. I drammi vittoriani sono pieni di storie di famiglie aristocratiche che affrontano tempi difficili e che si vedono obbligate a vendere le loro proprietà. Ai fini drammatici, questa de-cadenza è generalmente attribuita a difetti caratteriali, magari di qualche primogenito debole. Ma nei fatti la decadenza dell’aristocrazia era parte di una trasformazione sociale più ampia causata dall’ascesa del capitalismo.
L’affare del capitalista è l’amministrazione del capitale, e questa amministrazione è controllata generalmente tramite la mediazione delle banche. Non c’era da sorprendersi che i banchieri d’investimento siano arrivati a occupare l’apice della gerarchia della ricchezza e del potere. E di fatto, è un pugno di famiglie di banchieri, inclusi i Rothschild e i Rockefeller, che è giunto a dominare le questioni economiche e politiche nel mondo occidentale.
A differenza degli aristocratici, i capitali non sono legati a un certo luogo o al suo mantenimento. Il capitale è sleale e mobile, va dove può trovare una maggiore crescita, così come fluì dall’Olanda alla Gran Bretagna, e poi dalla Gran Bretagna agli USA e, da qualche tempo, da ogni parte verso la Cina. Come una miniera di rame può essere sfruttata e successivamente abbandonata, sotto il capitalismo tutta una nazione può essere sfruttata e poi abbandonata come possiamo notare dalle aree industriali arrugginite degli USA e della Gran Bretagna.
Questo “disamore” per il luogo da parte del capitalismo porta ad un diverso tipo di geopolitica, diverso da quello dell’aristocrazia. Un re va in guerra quando nel farlo vede un vantaggio per la sua nazione. Gli storici possono “spiegare” le guerre dei tempi pre-capitalisti in termini di espansione di monarchie e di nazioni.
Un capitalista provoca una guerra allo scopo di ottenere benefici e di fatto le famiglie bancarie della nostra élite hanno finanziato entrambe le fazioni della maggior parte dei conflitti militari almeno dalla Prima Guerra Mondiale. Per questo gli storici hanno dei problemi a “spiegare” la Prima Guerra Mondiale nei termini dei motivi e degli obiettivi nazionali.
Nel periodo antecedente il capitalismo, la guerra era come un gioco di scacchi: ogni parte cercava di vincere. Con il capitalismo, la guerra è piuttosto simile al casinò, dove i giocatori si affrontano più a lungo in quanto possono ottenere credito per altre fiche e il vero vincitore risulta sempre essere il banco – sono i banchieri che finanziano la guerra e decidono chi sarà l’ultimo a resistere. Non solo la guerra è la più redditizia delle imprese capitalistiche, ma scegliendo i vincitori, e la gestione della ricostruzione, le famiglie bancarie dell’élite sono in grado, col tempo, di modificare la configurazione geopolitica secondo i loro interessi.
Le nazioni e i popoli sono solo pedine nel loro gioco. Milioni di persone muoiono nelle guerre, le infrastrutture vengono distrutte, e mentre il mondo piange, i banchieri contano i loro guadagni e fanno piani d’investimento per le ricostruzioni del dopoguerra.
Dalla sua posizione di potere, quale finanziatrice dei governi, l’élite bancaria ha perfezionato col tempo i suoi metodi di controllo. Mantenendosi sempre dietro le quinte, tira i fili che tengono sotto controllo i mass media, i partiti politici, le agenzie di intelligence, i mercati, le borse e gli uffici governativi. E probabilmente la maggior leva del potere è il suo controllo sulla moneta. Tramite le banche centrali, causa cicli di crescita e di rovina, stampa denaro dal nulla e poi lo presta ad interesse ai governi. Il potere della cricca bancaria dell’élite (i “banksters”) è al contempo assoluto e sottile…

Alcuni degli uomini più importanti degli USA hanno paura di qualcosa. Sanno che da qualche parte c’è un potere così organizzato, così sottile, così vigile, così ramificato, così completo, così domi-nante che è meglio non parlino ad alta voce quando lo condannano. Il Presidente Woodrow Wilson.

La fine della crescita – i bankster contro il capitalismo

E’ stato da sempre inevitabile, su un pianeta finito, che ci fosse un limite alla crescita economica. Negli ultimi due secoli, l’industrializzazione ha reso possibile che si accelerasse precipitosamente verso quel limite. La produzione è diventata sempre più efficiente, i mercati sempre più globali, e infine il paradigma della crescita continua è arrivato al momento della diminuzione dei profitti.
Infatti, questo punto è stato raggiunto negli anni ‘70. Da allora il capitale non ha cercato tanto la crescita attraverso un aumento della produzione, ma piuttosto ricavando maggiori profitti dai livelli di una produzione relativamente piatta. Da qui le globalizzazioni, che hanno trasferito la produzione a zone a basso costo che assicurano maggiori margini di guadagni. Da qui le privatizzazioni, che hanno trasferito agli investitori flussi di entrate che prima giungevano alle tesorerie degli stati. Da qui i derivati e i mercati valutari, che creano l’illusione elettronica della crescita economica senza produrre effettivamente nulla nel mondo reale.
Durante quasi 40 anni, il sistema capitalista si è mantenuto attraverso questi diversi meccanismi nessuno dei quali è stato produttivo nel modo reale. E poi, a settembre del 2008, il castello di carte è crollato, tutto d’un tratto, mettendo in ginocchio il sistema finanziario globale.
Se si studiano i crolli delle civiltà, si comprende che la mancata capacità di adattamento è fatale. La nostra civiltà sta cadendo in questa trappola? Abbiamo avuto due secoli di vero progresso nei quali la dinamica della crescita del capitalismo è stata in sintonia con la realtà della crescita industriale. Poi abbiamo avuto quattro decenni di crescita artificiale – il capitalismo sostenuto da un castello di carte. E adesso, dopo il crollo di quel castello, sembra che si faccia tutto lo sforzo possibile per creare un “recupero” di crescita! E’ molto facile avere l’impressione che la nostra civiltà si trovi in fase di collasso proprio in base alla mancata capacità di sapersi adattare a quel principio.
Tale impressione sarebbe in parte corretta e in parte erronea. Allo scopo di comprendere la reale situazione, abbiamo bisogno di fare una chiara distinzione tra l’élite capitalista e il capitalismo stesso. Il capitalismo è un sistema economico trainato dalla crescita, l’élite capitalista è costituita dalle persone che sono riuscite ad ottenere il controllo negli ultimi due secoli del mondo occidentale mediante il capitalismo. Il sistema capitalista ha superato la sua data di scadenza, e l’élite dei bankster lo sa perfettamente e si sta adattando.
Il capitalismo è un veicolo che ha contribuito a portare i bankster al potere assoluto, ma essi non hanno alcuna lealtà versa questo sistema come non ne hanno verso un luogo, o verso una qualunque cosa o persona. Come detto in precedenza, essi pensano su scala globale e le nazioni e i popoli sono pedine. Definiscono quello che è denaro e chi lo emette, proprio come il banchiere in una partita di Monopoli. Possono anche inventare un nuovo gioco con un altro tipo di denaro. Da tempo sono andati molto oltre il bisogno di dipendere da un qualunque tipo di sistema economico particolare per mantenere il loro potere. Il capitalismo è stato utile in un’era di rapida crescita. Per un periodo senza crescita, stanno preparando un gioco diverso.
Quindi, al capitalismo non è stato permesso di morire di una morte naturale. E’ stato abbattuto per mezzo di una demolizione controllata. Prima è stato inserito in un sistema di supporto vitale, come già detto, con la globalizzazione, le privatizzazioni, i mercati, le borse, ecc. Poi gli è stato iniettato un farmaco mortale per l’eutanasia sotto forma di bolle immobiliari e di derivati #8203;#8203;tossici. Infine, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea – la banca centrale delle banche centrali – ha staccato la spina dal sistema di supporto vitale: hanno proclamato la regola dei “prezzi di mercato”, che ha reso all’istante insolventi tutte le banche con rischi di tenuta, anche se c’è voluto un po’ perché questo diventasse evidente. Ogni passo di questo processo è stato attentamente pianificato e gestito dalla cricca delle banche centrali.

La fine della sovranità. Restaurare l’Ancien Régime.

Proprio come il collasso finanziario è stato gestito scrupolosamente, così è stato per lo scenario del dopo-collasso, con i suoi programmi di salvataggio suicida. I bilanci nazionali erano già al limite; di sicuro non c’erano riserve disponibili per salvare banche insolventi. Quindi i piani di salvataggio non erano altro che l’assunzione di nuovi debiti astronomici da parte dei governi. Per attuare i piani di salvataggio, bisognava chiedere in prestito il denaro allo stesso sistema finanziario che veniva salvato!
Non è che le banche fossero troppo grandi per fallire, piuttosto erano i bankster troppo potenti per fallire: hanno fatto ai politici un’offerta che non potevano rifiutare. Gli Stati Uniti, si disse al Congresso, senza i salvataggi avrebbero dovuto introdurre il giorno dopo la legge marziale. In Irlanda, i ministri dissero che ci sarebbe stato caos finanziario e proteste nelle strade. Infatti, come ha dimostrato l’Islanda, il modo sensato per trattare con le banche insolventi è tramite un processo ordinato di amministrazione controllata.
L’effetto dei piani di salvataggio è stato quello di trasferire l’insolvenza delle banche alle tesorerie nazionali. I debiti bancari sono stati trasformati in debiti sovrani e deficit finanziari. Adesso, abbastanza prevedibilmente, sono le nazioni quelle che stanno cercando il salvataggio, e questi salvataggi giungono solo a certe condizioni. Al posto delle banche, vanno in amministrazione controllata le nazioni.
Nel suo libro Confessioni di un sicario economico, John Perkins spiega come negli ultimi decenni il Terzo Mondo sia stato costretto – per mezzo di pressioni e trucchi di vario genere – nella schiavitù dell’indebitamento perenne. Per come sono stati ideati, i debiti non possono essere mai ripagati. Al contrario, i debiti devono essere rifinanziati periodicamente e ogni volta il rifinanziamento sotterra ancora di più le nazioni sotto altri debiti – che le induce a sottomettersi a diktat ancora più drastici del FMI. Per mezzo del crollo finanziario orchestrato, e con la truffa del “troppo grandi per fallire”, i bankster hanno passato il Rubicone: i piani dei sicari sono adesso operativi qui nel primo mondo.
Nell’Unione Europea, il primo turno di nazioni che crolleranno saranno quelle chiamate PIGS – Portogallo, Irlan-da, Grecia e Spagna. La fiction che i PIGS siano in grado di gestire i salvataggi si basa sulla supposizione che si ristabilirà l’era della crescita illimitata. Mentre i bankster sanno bene che questo non accadrà. Alla fine i PIGS si vedranno costretti al default e così il resto dell’UE collasserà, tutto parte di un progetto di demolizione controllata.
Quando una nazione soccombe alla schiavitù del debito, essa cessa di essere una nazione sovrana, governata da un qualche tipo di processo politico interno. Invece essa si è posta sotto il controllo dei diktat del FMI. Come abbiamo visto per il Terzo Mondo, e sta ora accadendo in Europa, questi diktat sono solo di austerità e privatizzazioni. Le funzioni del governo vengono soppresse o privatizzate e le attività nazionali (proficue) vendute. Poco a poco – ancora una demolizione controllata – lo stato nazionale viene smantellato. Infine, le funzioni che restano al governo sono quelle della repressione poliziesca contro la sua stessa popolazione, mentre la riscossione delle imposte viene consegnata ai banksters.
Di fatto, lo smantellamento dello stato-nazione è cominciato molto prima del collasso finanziario del 2008. Negli USA e in G.B è iniziato nel 1980 con Reagan e la Tatcher. In Europa, nel 1998 con il Trattato di Maastricht. La globalizzazione ha accelerato il processo di smantellamento con l’esportazione dei posti di lavoro e delle industrie, coi programmi di privatizzazione, con gli accordi di “libero commercio” e l’istituzione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), distruttrice di regolamentazioni. Eventi che sin dal 2008 hanno reso possibile la rapida accelerazione di un processo già ben avviato.
Il crollo, i salvataggi e il totale fallimento nel perseguire qualsiasi programma di effettivo recupero sono dei segnali molto evidenti: al sistema sarà consentito il totale collasso, liberando in tal modo il terreno ad una “soluzione” pre-architettata. Durante lo smantellando dello stato nazionale, si sta costituendo un nuovo regime di governance glo-bale. Come possiamo notare con l’OMC, il FMI e la Banca Mondiale, e con le altre parti del governo globale in embrione, il nuovo sistema globale non avrà alcuna pretesa di rappresentazione del popolo o di un processo democratico. Le norme verranno applicate tramite una burocrazia autocratica globale che riceverà gli ordini, direttamente o indirettamente, dalla cricca dei bankster.
Nel suo libro The Globalization of Poverty, Micheal Chossudovsky spiega come nel corso degli ultimi decenni la globalizzazione e le imposizioni del FMI abbiano creato povertà di massa in tutto il Terzo Mondo. Come possiamo notare, con la drammatica enfasi sull’austerità che segue il collasso e i salvataggi, questo progetto di creazione di povertà ha passato il Rubicone. In questo nuovo sistema mondiale non ci sarà alcun prospero ceto medio. Infatti, il nuovo regime sarà molto simile ai vecchi tempi dei re e della servitù della gleba (l’ancien régime). I bankster sono la nuova famiglia reale, e tutto il mondo sarà il loro dominio. I tecnocrati che gestiscono le burocrazie globali, e i mandarini che si presentano come politici nelle nazioni residuali, rappresentano la classe superiore privilegiata. Il resto di noi, la grande maggioranza, ci vedremo nel ruolo dei servi impoveriti – se saremo abbastanza fortunati da essere tra i sopravvissuti del processo del collasso.

Oggi gli statunitensi si sentirebbero oltraggiati se le truppe dell’ONU entrassero a Los Angeles per ristabilire l’ordine, domani gliene saranno grati. Questo è soprattutto vero se viene loro detto che c’è una minaccia esterna, sia reale o creata, che sta minacciando la nostra stessa esistenza. È allora che tutti i popoli del mondo imploreranno i leader mondiali per liberarli da questo male. L’unica cosa che ogni uomo teme è l’ignoto. Quando la gente sarà posta di fronte a questo scenario, rinuncerà volontariamente ai diritti individuali in cambio della garanzia del proprio benessere garantito dal loro governo mondiale.
Henry Kissinger, in un discorso ad Evian, in Francia, il 21 maggio 1992, durante una riunione del Bilderberg.

La fine della libertà – Lo stato di polizia globale.

Negli ultimi 4 decenni, all’incirca dal 1970, abbiamo sperimentato un processo di cambiamento di regime, da un vecchio sistema globale ad un nuovo sistema globale. Nel vecchio sistema, le nazioni del primo mondo erano relativamente democratiche e prospere mentre il Terzo Mondo ha sofferta la tirannia di Stati polizieschi, la povertà di massa e l’imperialismo (sfruttamento da parte delle potenze straniere). Come detto in precedenza, il processo di transizione è stato caratterizzato dallo ‘attraversamento del Rubicone’ – l’introduzione nel primo mondo di politiche e prassi che prima erano limitate, per la maggior parte, al terzo mondo.
Con la schiavitù del debito verso il FMI si è attraversato il Rubicone grazie al collasso – e alla truffa dei salvatag-gi. A sua volta, la povertà di massa sta attraversando il Rubicone a causa delle misure di austerità imposte dal FMI grazie al potere datogli dal possesso delle obbligazioni. Anche l’imperialismo sta attraversando il Rubicone con il primo mondo che cade sotto il controllo sfruttatore dei bankester e delle sue burocrazie, una relazione di potere che è estranea a tutte le identità nazionali. Senza sorpresa, anche la tirannia dello Stato di polizia sta attraversando il Rubicone: l’imposizione di livelli di povertà da Terzo Mondo richiede metodi repressivi.
Il movimento anti-globalizzazione può essere considerato l’inizio della resistenza popolare contro il processo di cambiamento di regime. Allo stesso modo, la risposta della polizia alle manifestazioni contro la globalizzazione a Seattle, nel novembre 1999, può essere considerata l’attraversamento del Rubicone da parte della tirannia dello stato di polizia. La violenza eccessiva e arbitraria di quella risposta – tra cui quella di tenere aperti gli occhi delle persone per spruzzarci dentro pepe – è stata senza precedenti contro dei manifestanti non violenti di una nazione del primo mondo.
Ironia della sorte, la reazione della polizia, soprattutto perché è stata ampiamente pubblicizzata, in realtà ha rafforzato il movimento contro la globalizzazione. Man mano che le manifestazioni crescevano di misura e forza, la risposta della polizia si è fatta ancor più violenta. Una sorta di culmine è stato raggiunto a Genova, nel 2001, quando i livelli di violenza da entrambe le parti è cominciato a sembrare quasi una guerriglia.
In quei giorni il movimento contro la globalizzazione ha dominato le pagine delle notizie internazionali e l’opposizione alla globalizzazione ha raggiunto enormi proporzioni. La parte visibile del movimento era solo la punta di un iceberg contro il sistema. In un senso molto reale il sentimento popolare generale nel primo mondo cominciava a assumere una direzione radicale. I leader del movimento stavano ora pensando nei termini di un movimento anti-capitalista. Nell’aria c’era un’instabilità politica, una sensazione che, proprio com’è possibile, un lucido sentimento popolare potrebbe riuscire a dare una svolta al corso agli eventi.
Tutto questo è cambiato l’11 settembre del 2001, il giorno del crollo delle Torri. Il movimento antiglobalizzazione, assieme alla globalizzazione in sé, in quel giorno fatidico sparirono quasi del tutto dalla coscienza della gente. Improvvisamente si trattava di un intero nuovo scenario globale, un nuovo circo mediatico – con un nuovo nemico, e un nuovo tipo di guerra, una guerra senza fine, una guerra contro i fantasmi, la guerra contro il ‘terrorismo’.
In precedenza abbiamo visto come l’orchestrato crollo finanziario del settembre del 2008 abbia reso possibile la rapida accelerazione di alcuni progetti in corso di attuazione, come ad esempio lo smantellamento della sovranità (nazionale) e l’imposizione dell’austerità. Allo stesso modo, gli eventi del settembre 2001 hanno reso possibile l’accelerazione di altri progetti esistenti, quali ad esempio la rinuncia alle libertà civili e l’abbandono del diritto internazionale.
Il Patriot Act, che era stato redatto prima della caduta delle Torri, proclama senza mezzi termini che lo stato di polizia era già in vigore qui (negli USA) e ci rimarrà – il Bill of Rights è stato reso nullo. In poco tempo una normativa ‘antiterrorista’ similare è stata adottata in tutto il primo mondo. Se qualche movimento antisistema dovesse tornare nel primo mondo ad alzare la testa (come, per esempio, è avvenuto di recente in Grecia) si potranno esercitare poteri arbitrari di polizia – quel tanto che fosse necessario – per azzerare la resistenza. A nessun movimento popolare verrà permesso di distrarre i bankster dai piani del cambio di regime. Il movimento antiglobalizzazione aveva gridato “a questo assomiglia la vera democrazia”. Con il 9 settembre 2001 i bankster hanno risposto “questo è ciò che pare la vera oppressione”.
Gli eventi dell’11 / 09 hanno direttamente portato alle invasioni dell’Iraq e dell’Afghanistan e in genere hanno contribuito a creare un clima nel quale si sono potute facilmente giustificare, con una scusa o con l’altra, le invasioni di nazioni sovrane. Il diritto internazionale è stato abbandonato così come si è fatto per le libertà civili. Proprio come è stato rimossa ogni restrizione agli interventi della polizia, è stata rimossa a livello geopolitico ogni restrizione agli interventi militari. Nulla doveva ostacolare l’ordine del giorno del cambio di regime dei bankster.

L’era tecnotronica comporta la comparsa graduale di una società più controllata… dominata da una élite senza i limiti dei valori tradizionali… questa élite non esiterebbe a raggiungere i suoi fini politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento pubblico… Il persistere della crisi sociale, l’emergere di una personalità carismatica, e lo sfruttamento dei mass media per ottenere la fiducia del pubblico saranno i gradini in successione della trasformazione degli Stati Uniti in una società altamente controllata…. Inoltre, potrebbe essere possibile, e tentatore, sfruttare per scopi politici strategici i frutti della ricerca sul cervello e sulla condotta umana.
Z. Brzezinsky, “Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era”, 1970.

L’era post- capitalista. Nuovi miti per una nuova cultura.

Il 2012 potrebbe non essere l’anno esatto, ma è difficile vedere il finale di una partita durata a lungo – e i signori dell’universo amano il simbolismo, come nel caso dell’11/ 9 (sia in Cile che a Manhattan), dell’ELK 007 e di altri.
Il 2012, ad esempio, è colmo di simbolismo. C’è il Calendario Maya e Internet pullula di profezie varie correlate al 2012, a strategie di sopravvivenza, ad attesa d’interventi alieni, ecc. E poi ci sono i film di Hollywood, come 2012, che ritrae esplicitamente la scomparsa della maggior parte dell’umanità e la pre-pianificata salvezza di pochi elet-ti. Con le produzioni di Hollywood, non si sa mai cosa sia fantasia d’evasione e cosa abbia l’intento di preparare in modo simbolico la mente del pubblico per ciò che avverrà.
Qualunque sia la data esatta, tutta i capi dei fili si riuniranno, sia geopoliticamente che a livello nazionale, e il mondo cambierà. Sarà una nuova era, proprio come lo è stato il capitalismo dopo l’era dell’aristocrazia e del Medioevo che seguirono all’era dell’Impero Romano. Ogni era ha la propria struttura, la propria economia, le proprie forme sociali e la propria mitologia. Queste cose devono relazionarsi tra loro in modo coerente, e la loro natura proviene dalle fondamentali relazioni del potere e dalle circostanze economiche del sistema.
Ogni volta che c’è un cambiamento di era, quella precedente viene “demonizzata” in una nuova mitologia. Nella storia del Giardino dell’Eden viene demonizzato il serpente – un simbolo che è venerato nel paganesimo, il predecessore del monoteismo. Con la nascita degli Stati-nazione europei, è stata demonizzata la Chiesa cattolica e venne introdotto il protestantesimo. Quando arrivarono le repubbliche, la demonizzazione dei monarchi è stata parte importante del processo. Nel mondo successivo al 2012, verranno demonizzate la democrazia e la sovranità nazionale. Questo sarà molto importante per far accettare alla gente un regime totalitario arbitrario…
In quei terribili giorni oscuri, prima dell’unificazione benedetta l’umanità, l’anarchia regnava nel mondo. Una nazione assaliva l’altra, ne più e ne meno dei predatori nella natura selvaggia. Le nazioni non avevano una durata a lungo termine, gli elettori oscillavano da un partito all’altro, mantenendo sempre i governi in transizione e confu-sione. Come può qualcuno aver mai pensato che masse di persone semi-istruite potessero governare e dirigere una società complessa? La democrazia è stato un esperimento mal concepito che ha portato solo alla corruzione e ad una governance caotica. Quanto siamo fortunati ad essere in questo mondo ben ordinato, in cui l’umanità è finalmente cresciuta, e sono quelli con le migliori competenze a prendere le decisioni per tutto il globo!
Il capitalismo significa crescita, progresso e cambiamento. Sotto il capitalismo le virtù come l’ambizione, l’iniziativa e la competenza vengono lodate perché quelle virtù servono alle dinamiche del capitalismo. Le persone sono incoraggiate ad accumulare sempre di più e a non essere mai soddisfatte di ciò che possiedono. Con il capitalismo, la gente ha bisogno di avere qualche di libertà e un po’ di prosperità, in modo che le dinamiche del capitalismo possano funzionare. Senza una certa libertà l’ambizione non può essere perseguita, senza una certa prosperità come si potrebbe perseguire l’accumulazione? Nel mondo del dopo capitalismo, le virtù del capitalismo saranno demonizzate. Questo sarà molto importante per convincere la gente ad accettare la povertà e l’irreggimentazione …
La ricerca del denaro è la radice di ogni male, e il sistema capitalista è intrinsecamente corrotto e dissipatore. L’anarchia regnava nel mercato, così come le aziende perseguivano ciecamente il profitto, senza alcuna preoccupazione per i bisogni umani o per la Terra. Quanto più sensibili sono le nostre brigate del lavoro, che producono solo ciò che è necessario e utilizzano solo ciò che è sostenibile. Il capitalismo ha incoraggiato l’avidità e il consumo, la gente si esauriva nel competere l’uno con l’altro, per ’sorpassarsi’ in una corsa da topi. Quanto più saggi siamo ora a vivere all’interno delle nostre quote di razione e nell’accettare i compiti che ci sono stati assegnati, qualsiasi essi siano, al servizio dell’umanità.
In questo cambio di regime che inaugura l’era post-capitalista, stiamo vedendo un’orchestrazione consapevole dell’economia, della politica, della geopolitica e della mitologia – come progetto coordinato. E’ stata creata una realtà completamente nuova, nel suo complesso una nuova cultura globale. Quando si affronta l’argomento, la capacità di trasformare la cultura è la massima forma di potere. In solo una generazione, una nuova cultura si trasforma in “così stanno le cose”. E questo, ci potremo chiedere, potrebbe bloccare la strada di alcune future manipolazioni del regime culturale che la famiglia reale dei bankster possa prevedere?
Da quando è stata introdotta la pubblica istruzione, lo Stato e la famiglia hanno gareggiato per controllare il condizionamento dell’infanzia – ed è nell’infanzia che si trasmette la cultura alla prossima generazione. Nella micro-amministrazione del futuro post-capitalista, è molto probabile che vedremo la “soluzione finale” del controllo sociale, che per lo Stato consiste nel monopolizzare l’educazione dei bambini. Questo eliminerebbe dalla società il legame genitore-figlio, e quindi in generale gli obblighi relativi alla famiglia. Non esisterà più il concetto di paren-tela, ma solo di altri membri dell’alveare. La famiglia deve essere demonizzata. Qui in Irlanda, già ci sono spot televisivi che ogni giorno drammatizzano le sofferenze di bambini che vengono maltrattati o trascurati dai loro ge-nitori…
Che tempi orribili erano quelli quando senza alcuna licenza, le coppie senza addestramento avevano il controllo totale su bambini vulnerabili, a porte chiuse, con qualsiasi nevrosi, dipendenze o perversioni che i genitori succe-deva avessero. Com’è nato questo residuo della schiavitù patriarcale, questa casa-covo degli abusi sui minori, e non essere riconosciuta per quel che era? Quanto meglio stiamo ora, con bambini educati scientificamente, da personale qualificato, che insegna la disciplina e i valori sani.
RIchard K. Moore, un espatriato dalla Silicon Valley, si è ritirato e si è trasferito in Irlanda nel 1994 per iniziare il suo ‘vero lavoro’: cercare di capire come funziona il mondo e come possiamo fare meglio. Molti anni di ricerca e di scritti sono culminati nel suo famoso libro “Sfuggire alla Matrix: how We the People Can Change the World” (Il Progetto Cyberjournal, 2005). La sua lista email cyberjournal è attiva dal 1994 ( cyberjournal.org).



Il sito web del libro è http://escapingthematrix.org , mentre il suo sito web http://quaylargo.com/rkm/ ha una più ampia lista dei suoi articoli. Richard può essere contattato via email all’indirizzo rkm@quaylargo.com .
Questo articolo appare su New Dawn 128 (settembre-ottobre 2011): http://www.newdawnmagazine.com
Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php? ... &aid=27188
Traduzione a cura di di OLD HUNTER



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MARIO MONTI

BIOGRAFIA (FONTE: WIKIPEDIA ITALIA)

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Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Monti

Mario Monti (Varese, 19 marzo 1943) è un economista, accademico e senatore a vita italiano, carica alla quale è stato nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 9 novembre 2011.

Si diploma nel rinomato Istituto Leone XIII di Milano. Nel 1965 consegue la laurea in economia presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Successivamente si è specializzato all’Università di Yale, negli Stati Uniti, studiando con James Tobin, Premio Nobel per l’economia.

Attività accademica

Nel 1970 inizia ad insegnare presso l’Università degli studi di Torino, che lascia nel 1985 per diventare professore di Economia politica presso l’Università Bocconi di Milano, dove diventa direttore dell’Istituto di Economia Politica.

Sempre alla Bocconi assume la carica di rettore (1989-1994) e successivamente quella di presidente (1994), alla morte di Giovanni Spadolini.

Uno dei risultati più importanti della sua attività di ricerca è il modello di Klein-Monti che descrive il comportamento di una banca in regime di monopolio.

Commissario Europeo (1994-2004)

È stato per lungo tempo un alto funzionario dello stato e la sua competenza ed il rispetto che si è saputo guadagnare sia in ambito nazionale che internazionale hanno fatto sì che il suo nome sia stato più volte indicato per ministeri in ambito economico sia per governi di centro destra che di centro sinistra. La sua figura di “tecnico” ha spinto qualcuno [2] ad indicarlo come una delle rarissime persone che potrebbero addirittura fare il Presidente del Consiglio con entrambi gli schieramenti.

Monti è stato segnalato per la nomina a commissario europeo nel 1994 dal governo Berlusconi I come candidato indipendente, assieme ad Emma Bonino. Jacques Santer, presidente della commissione, gli ha assegnato le deleghe aMercato Interno, Servizi Finanziari e Integrazione Finanziaria, Fiscalità ed Unione Doganale.

Nel 1999 Monti viene riconfermato dal governo D’Alema per la Commissione Prodi, e riceve la delega alla Concorrenza. Sotto la sua guida la Commissione Europea ha approfondito il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft (tuttora in corso) e bloccando la proposta di fusione tra General Electric e Honeywellnel 2001, considerata contraria alle normative antitrust.

Nel 2004 il governo Berlusconi II ha deciso di non appoggiare la sua rinomina per la commissione Barroso, preferendogliRocco Buttiglione (successivamente sostituito da Franco Frattini dopo il rigetto della candidatura di Buttiglione da parte del Parlamento Europeo).

Altri incarichi e riconoscimenti

Monti mantiene la carica di preside dell’Università Bocconi.

È stato il primo presidente del Bruegel, un think-tank, nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri e 28 multinazionali.

È inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg.

Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs.

Nel 2010, su incarico del Presidente della Commissione Europea Barroso, ha redatto un libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure per il completamento del mercato unico europeo[5].

Il 15 settembre 2010, Monti dà il suo appoggio all’iniziativa del gruppo Spinelli, fondato per rinvigorire la spinta federalista nell’Unione Europea. Assieme a lui, hanno dichiarato il proprio supporto Jacques Delors, Daniel Cohn-Bendit, Guy Verhofstadt, Andrew Duff, Elmar Brok.

Il 9 novembre 2011 è stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.




SCHEDA: Monti, cosa ha detto durante la crisi

09 novembre, 21:07

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 29338.html

ROMA - Negli ultimi mesi Mario Monti, presidente dell'Universita' Bocconi ed ex commissario Ue e' piu' volte intervenuto sulla crisi italiana. Ecco di seguito alcune delle sue piu' significative dichiarazioni.

* ''Non solo questa manovra, ma tutta l'impostazione seguita da Berlusconi fin dall'inizio non porta nella direzione della crescita. Servono interventi che sblocchino certi meccanismi di sviluppo, servono le riforme strutturali, le liberalizzazioni che rilancino la concorrenza e combattano privilegi e rendite'' (9 luglio al Messaggero durante crisi estiva).

* Il motivo per cui l'Italia e' stata colpita da ''improvvisa sfiducia'' delle agenzie di rating sta nella ''tendenza ad andare alle calende greche'' e in un ''revival della commedia all'italiana, naturalmente a Roma'' (14 luglio, dopo revisione del outlook dell'Italia)

* Il Governo ''ha finalmente aperto gli occhi e deciso almeno alcune delle misure necessarie'' a fronteggiare la crisi. ''Hanno accettato in questi ultimi giorni, nella sostanza, un 'governo tecnico'''. ''Le forme sono salve. I ministri restano in carica. Ma le decisioni principali sono state prese da un 'governo tecnico sopranazionale' e si potrebbe aggiungere 'mercatista''' (7 agosto, dopo la manovra correttiva al Corriere della Sera)

* ''Non ho mai partecipato alla disputa Governo tecnico si' Governo tecnico no.

L'emergenza spero venga presto superata, di chiamata spero proprio non ci sia bisogno'' (8 agosto, in un'intervista al Tg5)

* ''Ritengo che questo governo debba farcela, e' un imperativo. Non c'e' tempo questa materia e' urgente e grave'' (3 settembre al Tg3)

* ''Bisogna attuare riforme impopolari mettendo insieme pro tempore le parti piu' sensibili di ciascuna parte politica. Bisognerebbe rendere un po' infelice ogni italiano limando i privilegi'' (23 settembre a Genova)

* ''Il presidente Berlusconi e' un maestro quando dice che il suo cuore gronda sangue perche' deve mettere nuove tasse ma e' obbligato dai mercati e dalla Unione Europea, ma cosi' ha fatto da due danni: ha reso piu' invisa agli italiani l'economia di mercato e ha reso piu' impopolare l'Europa'' (23 settembre a Genova)

* ''L'Italia non e' mai stata cosi' decisiva sull'avvenire dell'Europa e cosi' estranea alle decisioni sull'avvenire dell'Europa'' (10 ottobre)

* Il varo di un decreto adeguato sullo sviluppo e' ''enormemente piu' importante'' della nomina del nuovo governatore di Bankitalia (20 ottobre a Otto e Mezzo su La7 rispondendo alle domande di Lilli Gruber e del presidente dell'ANSA Giulio Anselmi)

* Bisogna evitare di ''rendere l'Italia da un paese fondatore dell'Euro a un paese affondatore'' (20 ottobre a Otto e mezzo su La7)

* ''Leggo spesso di tecnici o governi tecnici, ma sono dibattiti a cui non partecipo. Ma da cittadino dico che il problema non e' di tecnica ma di passare da una politica ad un'altra politica'' (4 novembre).



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CHI GOVERNA L’EUROPA?

Immagine

Da Cannes arriva la notizia bomba di un'importante novità: il FMI e la Commissione europea invieranno gli ispettori in Italia prima della fine del mese allo scopo di monitorare il lavoro del governo Berlusconi. Dopo lo shock degno dei migliori thriller che ha causato il primo ministro greco George Papandreou, di indire un referendum sul secondo piano di aiuti al suo paese, e dopo aver visto quale idea di legge, diritto, e regola hanno Merkozy, il FMI e la Commissione Europea, è il momento di chiedersi che cosa ne è stato oggi della
democrazia in Europa.

Di Gorka Larrabeiti
Tlaxcala

http://rassegnastampanonwo.blogspot.com ... -cosa.html

Ha detto ieri lo storico Luciano Canfora: "Quest’ Europa che detta leggi ai governi mi ricorda la Santa Alleanza del 1815, che interveniva in tutto il continente per placare le rivolte, incluse quelle dei patrioti italiani. Credevano di tenere l’Europa sotto i piedi, similmente a quello che fanno oggi i leader della UE e della BCE …".

E’ passata già alla storia della democrazia in Europa questa citazione di George Papandreou: "Avevamo tre alternative: la prima era catastrofica, indire le elezioni; la seconda era il referendum, e la terza soluzione era quella di raggiungere un consenso più ampio per portare avanti il piano di salvataggio". Alla fine, sembra che si avvererà la terza soluzione: un governo di unità nazionale probabilmente guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea Lucas Papademos, membro della Commissione Trilaterale dal 1998.


Che ritmo ha questa guerra valutaria in Europa. In un’intervista dell’8 luglio, cioè in pieno attacco ai titoli di Stato italiani, Berlusconi ha risposto circa il battibecco che ha avuto con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, lui si, docile con i "mercati": "[...] Io gli ricordo [a Tremonti] che la fatturazione, in politica, è nel consenso e nei voti. Lui non è interessato al consenso, noi si [...]". Dicendo questo, Berlusconi ha dimostrato di essere rimasto non di più che un vecchio attore di film muto in una colonna sonora. Ha dimostrato di non aver capito che, dopo l’annuncio della "rivoluzione silenziosa" del Semestre Europeo e il Patto dell’Euro, gli attori nazionali sono stati mere comparse che dovevano eseguire ciò che imponeva la BCE. Trichet e Draghi inviarono da Francoforte il nuovo copione democratico (privatizzazioni, licenziamenti più facili, tagli nel pubblico), ma ha insistito nel voler continuare interpretando il populismo mediatico che tanto successo gli ha dato dal 1994. Per più fan che abbia avuto Berlusconi, in italia si spera da mesi in un nuovo attore che sappia recitare in modo serio di fronte al cast di un nuovo governo di unità nazionale. Il 2 settembre è stato proposto per il ruolo Mario Monti. Il suo curriculum per questo ruolo è senza macchia: ha una vasta esperienza come Commissario Europeo, è Presidente Europeo della Commissione Trilaterale e membro del Gruppo Bilderberg. Il Martedì ci sarà un voto di fiducia al Parlamento italiano: potrebbe essere l’ultima scena di Berlusconi fino alla convocazione delle elezioni.

E’ scioccante che in Italia si stia riproducendo la stessa sequenza vista in Grecia. Nel caso in cui il governo non interpreti rigorosamente gli ordini della troika - FMI, BCE, UE, il governo entra in crisi e viene nominato un governo di unità nazionale, che si può anche chiamare di "salvezza" o di "emergenza nazionale", a capo del quale potrebbe figurare una vecchia carica della BCE o della Commissione Europea, preferibilmente con esperienza nella Commissione Trilaterale e nel Bilderberg Group. Questo copione ammette variazioni regionali. In Spagna, che in teoria dovrebbe seguire il Portogallo e l’Irlanda nella sequenza di salvataggio, non c’è stato bisogno di alcun governo di unità nazionale perché il governo e l’opposizione – quello che chiamano PPSOE – hanno impiegato solo una settimana, a metà di agosto, nell’eseguire la "regola aurea" del pareggio di bilancio che avevano dettato la Germania e la Francia, anche se questo significava niente di meno che riformare la Costituzione.

In Islanda, la storia è leggermente diversa, ma non cambia tanto quanto avremmo voluto. La raccontava così Gunnar Skuli Armannsson, attivista di ATTAC Islanda:


[...] Poi abbiamo avuto la protesta durante l’inverno del 2008-2009, che ha portato alle elezioni nella primavera del 2009. E’ successo così: i socialdemocratici facevano parte del vecchio governo, ed ora sono parte anche del nuovo governo, ma invece di avere i conservatori ora hanno la Sinistra Verde come partner di governo, e sia i socialdemocratici che la Sinistra Verde hanno promesso cose molto buone alla gente in campagna elettorale. Ma hanno infranto tutte le loro promesse. Così gli islandesi hanno imparato, come gli irlandesi, così come i greci e gli spagnoli, che cambiare il governo non è la soluzione. Non importa che ci siano le elezioni, non hanno alcun effetto sulla politica, perché è ovvio che sono le banche ad avere il controllo. Così, che governino i conservatori, i socialdemocratici o i la sinistra verde, la politica è sempre la stessa: salvare le banche e che il popolo paghi per questo.


Il sociologo italiano Luciano Gallino chiarisce meglio la differenza tra i governi conservatori e socialdemocratici:

"I laburisti britannici, i socialdemocratici tedeschi, i socialisti francesi, il Partito Democratico in Italia o i socialisti spagnoli hanno adottato la stessa prospettiva dei loro avversari, salvo che essi hanno buone intenzioni di più, raccogliere i feriti che cadono e di aiutarli, ma la strada sostanzialmente è la stessa."


In breve, non importa chi governa in apparenza, poiché il governo reale – il Senato virtuale lo chiama Chomsky – viene esercitato dall’alto, sopra e contro il popolo. I parlamenti avanzano dato che l’opposizione reale è rimasta, indignata, al di fuori di essi.

Gli ultimi due appuntamenti di alto livello europei dicono molto su come e perché sono eletti i rappresentanti europei con maggiore responsabilità. Herman Van Rompuy, membro anche del Club Bilderberg e della Commissione Trilaterale, fu nominato presidente del Consiglio d’Europa dopo una cena segreta.

L’Osservatorio Corporate Europe allerta ora su ciò che comporta la nomina del nuovo presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il cui curriculum parla da solo: vice presidente di Goldman Sachs International, membro del Gruppo Bilderberg, membro di un élite bancaria internazionale nota come il Gruppo dei Trenta, di cui fanno parte anche Jacob Frenkel di JP Morgan Chase, E. Gerald Corrigan di Goldman Sachs, Guillermo de la Dehesa Romero del Gruppo Santander e David Walker di Morgan Stanley. Secondo il Corporate Europe, il Gruppo dei Trenta, che si definisce come "un’organizzazione del settore privato che ha avuto una notevole influenza sul risultato di alcune delle discussioni sui regolamenti degli ultimi due decenni", ha contribuito alla crisi del 2008 sostenendo il gruppo lobbistico IIF, che ha promosso il sistema di gestione del rischio denominato Value at Risk.

L’indignazione che attraversa il mondo nasce da una maggiore consapevolezza di come opera il potere. Si sapeva che in seno all’Unione Europea imperava il conflitto di interessi e la mancanza di trasparenza. Si sapeva del deficit democratico delle istituzioni europee. Tuttavia, con la crisi bancaria, sono entrati in scena i veri attori del governo mondiale, espellendo le marionette. Ciò che noi chiamiamo democrazia è, come dimostra l’interferenza nella sovranità dei paesi suini -PIIGS- neoliberismo autoritario. Se diciamo che in Europa oggi governano il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale o il Gruppo dei Trenta, ci prendono per paranoici. Quindi diciamo che governa Versailles. Ma dalla Kasbah, Tahrir e Sol, si vede la Bastiglia sempre più vicina.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 11/11/2011, 20:49 
VIDEO: Eduardo Galeano spiega l'Ordine Criminale Del Mondo






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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 12/11/2011, 17:43 
Mario Monti: chi è costui?

http://nwo-truthresearch.blogspot.com/2 ... ttori.html


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