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05/12/2011, 15:21

Se non ricordo male veniva citato nel documentario Zeitgeist, ma non il primo (che siceramente mi ha lasciato molto perplesso, soprattutto nella prima parte), il secondo (moving forward? o addendum? non ricordo...) ... dove parlavano del caso Ecuador... lì se non ricordo male citavano anche la base legale che ha permesso di agire in tal senso. Ora però non ho tempo di controllare.
Se qualcuno ha tempo, si può fare, o tentare di fare, una verifica per controllare se corrisponda al vero.
Ultima modifica di iLGambero il 05/12/2011, 15:23, modificato 1 volta in totale.

05/12/2011, 15:29

Blissenobiarella ha scritto:

Glielo permettiamo noi byrius. Volendo è l'euro ad essere illegittimo, ci tocca pagare perchè siamo incapaci di riconoscere un crimine e di opporci ad esso.


A chi lo dici, la valuta di un'Europa unita solo quando gli fa comodo, un'Europa odiernamente schierata prevalentemente sotto il modus operandi tedesco e quindi pronta a subirsi ogni regola filo-tedesca da imporre al resto degli Stati aderenti all'unione, perchè oggi c'è quasi la convinzione che in Germania fai X, anche negli altri Stati devi fare la stessa cosa perchè sennò dalla crisi non si esce, secondo loro.

E quando la Germania diede anch'essa i primi segni di crollo, tutti a dirsi "ma come? non era infallibile?"....inutile dire che chi guarda la situazione senza schierarsi da nessuna parte vede chiaramente che qualcosa non va in questa "Europa".

edit: Aggiungo che i britannici saranno anche snob e viziati nell'immaginario collettivo ma intanto sono furbi visto che si sono tenuti stretti la loro sterlina, almeno non hanno svenduto le loro radici economiche/monetarie ad un senso di filo-amicizia in stile "volemose bene, semo tutti europei" del tutto ipocrita.
I norvegesi saranno anche un pò strambi ma anch'essi come popolo non hanno ceduto al "gioco dell'unione" e si sono tenuti la loro valuta originaria.

Forse, e scrivo forse, avevano capito già dai preliminari che il giochetto poteva non funzionare.
Ultima modifica di Pegasus il 05/12/2011, 15:36, modificato 1 volta in totale.

05/12/2011, 15:49

Thethirdeye ha scritto:

sezione 9 ha scritto:
Il nostro problema è che per pagare il debito dobbiamo vendere altri titoli ad un tasso superiore. Come quando finisci in mano agli strozzini. Ma è ovvio che succeda: è una legge del mercato, non una "cospirazione".


Una "legge del mercato", come la chiami tu, che però è stata creata ad arte dall'Elite Bancaria Internazionale. La Banca d’Italia prima e la BCE poi hanno agito in nome e per conto degli interessi esclusivi della comunità finanziaria interna ed internazionale, infischiandosene altamente del benessere economico e sociale collettivo. E poichè sia la Banca d'Italia che la BCE sono BANCHE PRIVATE che con i loro diktat hanno fortemente condizionato le politiche economiche dei governi nazionali, si può deliberatamente parlare di "cospirazione" e di "premeditazione" rispetto alla situazione odierna. Smettiamola quindi di assecondarli e di fare i loro cagnolini da passeggio. Perchè, diversamente, rischiamo di non venirne fuori in nessun modo e di dover far parte di quelle masse sterminate di persone che protesteranno violentemente nelle strade nel prossimo futuro.


Una legge del mercato libero. Non ti piace? Benvenuto tra gli scontenti. La mia è la terza generazione in famiglia che si becca del sovversivo... Fin dal bisnonno socialista che non poteva essere comunista perchè ancora non avevano inventato il partito... Non è "cospirazione", è capitalismo. E' cospirazione colonizzare l'Africa, distruggerla sotto ogni punto di vista (ambientale, economico, sociale)? No, è capitalismo. Sono i ricchi che comandano e che dettano legge, anzi, che si fanno le regole del gioco a loro piacimento. Sai che novità... L'unica novità è che mentre prima eravamo noi gli speculatori (perchè non venitemi a dire che l'Italia è diventata ricca solo grazie a Santi e Poeti, perchè se c'è un Paese che le risorse deve andare a cercarle altrove è proprio l'Italia... Andate a Brescia, sennò, a vedere come i mercanti di cannoni non sentano mai le crisi... Chiedete all'Eni da dove arriva il petrolio "italiano"), adesso stiamo facendo la parte del Paese del Terzo Mondo, quello che subisce, che viene mangiato. Adesso ci stiamo semplicemente rendendo conto di quanto il capitalismo bruci il sederino. Ma finchè va tutto bene, nessuno che si lamenta... Come col fascismo: finchè c'era l'Impero, tutti squadristi, quando poi l'Impero ha portato solo bombe, tutti partigiani...

05/12/2011, 15:59

Sezione9 le leggi non si seguono e basta. E' un dovere civile quello di opporsi alle leggi ingiuste. E quelle del libero mercato sono leggi ingiuste che violano il principi di democrazia, di uguaglianza, di diritto all'autodeterminazione dei popoli...Tu lo accetteresti di giocare ad un gioco in cui il banco vince sempre perchè le regole sono fatte per far perdere tutti tranne lui?

05/12/2011, 19:17

Blissenobiarella ha scritto:

Tu lo accetteresti di giocare ad un gioco in cui il banco vince sempre perchè le regole sono fatte per far perdere tutti tranne lui?



Alla radice di tutto c'è la possibilità di creare denaro dal nulla; chi ne beneficia non è certo la popolazione ma il "banco", questo è il primo male. Tutto il resto viene dopo.

A questo si può aggiungere che le nazioni sono diverse per storia ,cultura ed anche geografia; ci sono quelle che sono state amministrate peggio e quelle che sono state amministrate meglio; quelle che per svariate ragioni hanno prodotto di più, quelle che hanno prodotto di meno. Non si può imporre un unico metro a tutte, ognuna deve trovare da sé il proprio equilibrio, con i propri tempi e non con quelli dettati da un avido "banco".
Ci sono poi un'infinità di cose che non si possono misurare col denaro, non solo nella sfera privata ma anche in quella pubblica, a decidere dei destini delle quali non può essere un "banco" anonimo e straniero, ma il popolo che ne beneficia; facendo decidere ad un "banco" ci si priva della cosa più preziosa, della libertà, che non ha prezzo e che nessuna moneta potrà mai ripagare. La moneta è solo un mezzo, non può essere un fine.

05/12/2011, 19:31

quisquis ha scritto:

La moneta è solo un mezzo, non può essere un fine.


Questo obbligherei a stamparlo su tutti i tagli della mia moneta ideale [:)]

05/12/2011, 20:03

ma scusate questa e' un unione in cui tutti hanno pari dignita'o e'un unione in cui esistono due priori ke comandano mentre gli altri devono seguire pedissequamente il loro volere [;)] se cosi' fosse l'unione sarebbe di corto respiro e prima o poi salterebbe [8)]

05/12/2011, 20:27

(Veramente, una simile unione, non doveva nemmeno iniziare ...)

05/12/2011, 20:35

ubatuba ha scritto:

ma scusate questa e' un unione in cui tutti hanno pari dignita'o e'un unione in cui esistono due priori ke comandano mentre gli altri devono seguire pedissequamente il loro volere [;)] se cosi' fosse l'unione sarebbe di corto respiro e prima o poi salterebbe [8)]


Veramente è da un bel pezzo che la politica Europea è neocarolingia, per così dire, imperniata su un asse franco-tedesco.

I francesi ci stanno marciando sopra da decenni. Hanno perso la seconda guerra mondiale, perché sono stati invasi, ma figurano tra i vincitori; sono stati tra i più tenaci sostenitori della politica del "tenere sotto controllo la Germania", ed infine con l'euro sono riusciti a far pagare ai tedeschi il prezzo per la riunificazione politica e la ritrovata unità artificialmente spezzata alla fine della guerra. Quando poi l'economia francese ha problemi loro non si fanno di certo problemi a trovarsi nuovi mercati con una guerra, scalzando gli alleati non tramite una competizione commerciale ma con l'uso della forza.
I tedeschi d'altro canto si sono "svizzerizzati": si sono concentrati sul denaro e non vogliono più pagare per gli altri.

Gli inglesi chiaramente si sono tenuti fuori; tutti gli altri o sono piccoli stati più o meno satelliti ed organici alla coppia franco-Tedesca, come il Benelux, l'Austria, la repubblica Ceca, l'Olanda, la Danimarca, oppure si devono mettere in riga per non disturbare troppo.

Peccato per una cosa: quando nacque l'idea di uno spazio comune europeo si usciva da una guerra durissima e si era stufi di farsi del male tra europei; per lo meno questo era il principio di fondo. L'idea nasceva ispirata (almeno in teoria) da ideali di uguaglianza e prosperità che, secondo me, sono stati ampiamente traditi dal tentativo di imporre una moneta unica senza consultare la popolazione e senza che la popolazione possa beneficiare della rendita derivante dalla creazione dal nulla del denaro. La fine dell'Europa della banche, se mai ci sarà, trascinerà con sé anche quanto di buono proveniva dai principi ispiratori originari.

Naturalmente, se l'euro dovesse fallire già si è capito chi sarà il capro espiatorio di turno, contro cui tutti punteranno il dito: l'Italia, tanto per cambiare; vi ricordate quando si trattò di entrare? Se non fossimo entrati saremmo stati colpevoli; però nessuno consultò la popolazione per sapere cosa ne pensasse; se adesso ne dovessimo uscire saremmo sempre noi i colpevoli; insomma qualunque cosa facciamo siamo noi i colpevoli, mai chi ha concepito un sistema sbagliato per le popolazioni (non per chi ci guadagna) e che non pagherà mai. Tanto per tornare in tema di banco e di giocatori.
Ultima modifica di quisquis il 05/12/2011, 20:40, modificato 1 volta in totale.

05/12/2011, 20:38

Blissenobiarella ha scritto:

quisquis ha scritto:

La moneta è solo un mezzo, non può essere un fine.


Questo obbligherei a stamparlo su tutti i tagli della mia moneta ideale [:)]


Sarebbe bello.

05/12/2011, 20:52

quisquis ha scritto:

ubatuba ha scritto:

ma scusate questa e' un unione in cui tutti hanno pari dignita'o e'un unione in cui esistono due priori ke comandano mentre gli altri devono seguire pedissequamente il loro volere [;)] se cosi' fosse l'unione sarebbe di corto respiro e prima o poi salterebbe [8)]


Veramente è da un bel pezzo che la politica Europea è neocarolingia, per così dire, imperniata su un asse franco-tedesco.

I francesi ci stanno marciando sopra da decenni. Hanno perso la seconda guerra mondiale, perché sono stati invasi, ma figurano tra i vincitori; sono stati tra i più tenaci sostenitori della politica del "tenere sotto controllo la Germania", ed infine con l'euro sono riusciti a far pagare ai tedeschi il prezzo per la riunificazione politica e la ritrovata unità artificialmente spezzata alla fine della guerra. Quando poi l'economia francese ha problemi loro non si fanno di certo problemi a trovarsi nuovi mercati con una guerra, scalzando gli alleati non tramite una competizione commerciale ma con l'uso della forza.
I tedeschi d'altro canto si sono "svizzerizzati": si sono concentrati sul denaro e non vogliono più pagare per gli altri.

Gli inglesi chiaramente si sono tenuti fuori; tutti gli altri o sono piccoli stati più o meno satelliti ed organici alla coppia franco-Tedesca, come il Benelux, l'Austria, la repubblica Ceca, l'Olanda, la Danimarca, oppure si devono mettere in riga per non disturbare troppo.

Peccato per una cosa: quando nacque l'idea di uno spazio comune europeo si usciva da una guerra durissima e si era stufi di farsi del male tra europei; per lo meno questo era il principio di fondo. L'idea nasceva ispirata (almeno in teoria) da ideali di uguaglianza e prosperità che, secondo me, sono stati ampiamente traditi dal tentativo di imporre una moneta unica senza consultare la popolazione e senza che la popolazione possa beneficiare della rendita derivante dalla creazione dal nulla del denaro. La fine dell'Europa della banche, se mai ci sarà, trascinerà con sé anche quanto di buono proveniva dai principi ispiratori originari.

Naturalmente, se l'euro dovesse fallire già si è capito chi sarà il capro espiatorio di turno, contro cui tutti punteranno il dito: l'Italia, tanto per cambiare; vi ricordate quando si trattò di entrare? Se non fossimo entrati saremmo stati colpevoli; però nessuno consultò la popolazione per sapere cosa ne pensasse; se adesso ne dovessimo uscire saremmo sempre noi i colpevoli; insomma qualunque cosa facciamo siamo noi i colpevoli, mai chi ha concepito un sistema sbagliato per le popolazioni (non per chi ci guadagna) e che non pagherà mai. Tanto per tornare in tema di banco e di giocatori.

Ma quando mai gli Stati Europei sono stati leali tra loro!!. [:D]
Questo si devono ricordare quelli della Lega Nord,i quali sono entusiasti se entrerebbero sotto l'influenza Tedesca o Francese.

05/12/2011, 21:06

Ma il nord si sente più ... tedesco! [:D]

05/12/2011, 21:11

quisquis ha scritto:

ubatuba ha scritto:

ma scusate questa e' un unione in cui tutti hanno pari dignita'o e'un unione in cui esistono due priori ke comandano mentre gli altri devono seguire pedissequamente il loro volere [;)] se cosi' fosse l'unione sarebbe di corto respiro e prima o poi salterebbe [8)]


Veramente è da un bel pezzo che la politica Europea è neocarolingia, per così dire, imperniata su un asse franco-tedesco.

I francesi ci stanno marciando sopra da decenni. Hanno perso la seconda guerra mondiale, perché sono stati invasi, ma figurano tra i vincitori; sono stati tra i più tenaci sostenitori della politica del "tenere sotto controllo la Germania", ed infine con l'euro sono riusciti a far pagare ai tedeschi il prezzo per la riunificazione politica e la ritrovata unità artificialmente spezzata alla fine della guerra. Quando poi l'economia francese ha problemi loro non si fanno di certo problemi a trovarsi nuovi mercati con una guerra, scalzando gli alleati non tramite una competizione commerciale ma con l'uso della forza.
I tedeschi d'altro canto si sono "svizzerizzati": si sono concentrati sul denaro e non vogliono più pagare per gli altri.

Gli inglesi chiaramente si sono tenuti fuori; tutti gli altri o sono piccoli stati più o meno satelliti ed organici alla coppia franco-Tedesca, come il Benelux, l'Austria, la repubblica Ceca, l'Olanda, la Danimarca, oppure si devono mettere in riga per non disturbare troppo.

Peccato per una cosa: quando nacque l'idea di uno spazio comune europeo si usciva da una guerra durissima e si era stufi di farsi del male tra europei; per lo meno questo era il principio di fondo. L'idea nasceva ispirata (almeno in teoria) da ideali di uguaglianza e prosperità che, secondo me, sono stati ampiamente traditi dal tentativo di imporre una moneta unica senza consultare la popolazione e senza che la popolazione possa beneficiare della rendita derivante dalla creazione dal nulla del denaro. La fine dell'Europa della banche, se mai ci sarà, trascinerà con sé anche quanto di buono proveniva dai principi ispiratori originari.

Naturalmente, se l'euro dovesse fallire già si è capito chi sarà il capro espiatorio di turno, contro cui tutti punteranno il dito: l'Italia, tanto per cambiare; vi ricordate quando si trattò di entrare? Se non fossimo entrati saremmo stati colpevoli; però nessuno consultò la popolazione per sapere cosa ne pensasse; se adesso ne dovessimo uscire saremmo sempre noi i colpevoli; insomma qualunque cosa facciamo siamo noi i colpevoli, mai chi ha concepito un sistema sbagliato per le popolazioni (non per chi ci guadagna) e che non pagherà mai. Tanto per tornare in tema di banco e di giocatori.


quindi piuttosto ke essere succubi/vassalli(di napoleone o bismark)di,sarebbe opportuno fare sacrifici ma x proprio conto..... [;)]

05/12/2011, 21:28

lavorare per vivere, non vivere per lavorare.
Riusciremo mai a superare questa apodittica etica del lavoro, che fa tanto, tanto comodo ad industriali, imprenditori, banchieri e finanziari e loro amici politici che in nome della produttività a tutti i costi, sulla pelle e la salute, letteralmente, dei lavoratori, stanno conducendo sul lastrico tanta gente?
L'alternativa, che si palesa in maniera ormai preoccupante è lavorare come negri, oppure quella è la porta, fuori da ogni regola, e ringrazi Dio che ti paga gli straordinari in nero, ringrazi Dio. Perché per tanti ci sono da fare quelle ore in più e basta, lo stipendio è sempre quello, e la cosa è tanto normale e naturale che si pretende, e il prestatore d'opera nemmeno protesta più, e se protesta pare sia andato a rubare qualcosa. E allora cosa resta? Mettersi in fila alle mense pubbliche per poveri, se le proteste attive ormai non fanno più effetto, resta solo quella del negare la propria forza lavoro e quindi i propri consumi.

05/12/2011, 21:45

ubatuba ha scritto:


quindi piuttosto ke essere succubi/vassalli(di napoleone o bismark)di,sarebbe opportuno fare sacrifici ma x proprio conto.....[;)]


Sicuramente, almeno per come la vedo io. E non sacrifici che alla fine della storia vanno solo ad arricchire chi crea denaro dal nulla (fuori dall'Italia, per di più) e posticipano solo il problema senza risolverlo veramente.
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