30/11/2011, 22:52
Lungo sciame sismico
Il Pollino ha paura
Quattro i paesi più a rischio
di PINO PERCIANTE
La terra continua a tremare alle pendici del Pollino. Ieri altre nove scosse sono state registrate al confine tra la Basilicata e la Calabria. L’ultimo terremoto, di magnitudo 1.6, è stato registrato alle 16.57. I comuni più vicini all’epicentro sono stati ancora una volta Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello in Calabria e Rotonda in Basilicata. Le scosse non causano danni ma seminano il panico tra la popolazione, tanto che c’è chi pensa addirittura di trascorrere la notte in macchina per paura di una scossa più forte.
La terra si è «risvegliata» circa un anno fa e dal settembre 2010 è stata colpita da 504 terremoti in 14 mesila zona al confine tra Calabria e Basilicata. Complessivamente nei due anni, le scosse sono state 562 di cui quasi la metà (249) negli ultimi due mesi di ottobre e novembre. E questo da l’idea dell’intensificazione dello sciame sismico. Di queste 249 scosse, 222 hanno fatto registrare una magnitudo fino a 1.9; 21 sono state, invece, di magnitudo compresa tra 2.0 e 2.4; 5 di magnitudo tra 2.5 e 3.0 e una soltanto di magnitudo superiore a 3.0.
Nella zona del Pollino è in atto una sequenza sismica già da alcuni mesi. Sequenza che è più intensa negli ultimi giorni ed e’ cominciata nel mese di settembre del 2010: da allora sono state localizzate in questa zona oltre 500 scosse, tutte di magnitudo inferiore a 3, tranne una che ha raggiunto magnitudo 3.6. È stata la scossa più intensa ed è avvenuta alle 15.12 del 23 novembre, ad appena 6.3 km di profondità. Il periodo di attività più intensa è stato registrato nel mese di ottobre dell’anno scorso, in seguito le scosse sono diminuite, per tornare ad un nuovo picco nell’aprile scorso quando hanno raggiunto il numero di 36. Poi sono nuovamente diminuite per riprendere ad ottobre, con decine di terremoti inferiori a magnitudo 3. In tutto, i terremoti nel mese di ottobre sono stati 60. Nel mese di novembre l’attività si è intensificata. Le scosse, infatti, hanno raggiunto il numero di 189. È un fenomeno anomalo, rispetto al comportamento osservato in questa zona negli anni passati. Ma è presto per capire che cosa stia accadendo.
«Di sicuro – rilevano gli esperti – questa zona si trova lungo la fascia del territorio italiano più a rischio sismico: quella dell’Appennino Meridionale che attraversa Irpinia, Basilicata e Calabria».
I sismologi non hanno ancora u n’etichetta per quanto sta accadendo nel Pollino: «Di solito i terremoti noti storicamente sono avvenuti più a Nord o più a Sud, ma non sono documentati in questa zona». Un’ipotesi è che l’area del Pollino sia meno pericolosa rispetto a quelle che la circondano, ma al momento è altrettanto fondata l’ipotesi che grandi terremoti possano essere avvenuti in passato, ma che non siano stati documentati. Bisognerebbe scavare le cosiddette «trincee», scavi profondi 2 o 3metri e larghi una decina di metri che permettono di analizzare gli strati del suolo alla ricerca di tracce di terremoti passati.
Non c´è, almeno fino a questo momento, un terremoto principale seguito da repliche di minore intensità, ma si stanno verificando scosse di bassa magnitudo, nella maggior parte dei casi inferiore a 2.0 con profondità comprese tra 3 e 10 km, concentrati in una ristretta fascia di territorio ad andamento Nord Nord-est - Sud sud-ovest. Si riconoscono due intervalli temporali principali a maggiore concentrazione di eventi: il primo tra settembre e novembre del 2010, con 5 terremoti al giorno in media; il secondo intervallo è quello tuttora in corso, che interessa l´area da fine ottobre 2011, con un numero di terremoti leggermente superiore al primo periodo, ma con magnitudo più o meno simili. Tra questi due intervalli, la sismicità è stata abbastanza continua ma con un numero medio di eventi sensibilmente inferiore. Ad oggi, la Rete sismica nazionale dell´Ingv ha registrato complessivamente circa 560 scosse, la più forte delle quali ha raggiunto magnitudo 3.6 (23 novembre 2011, ore 15:12).
La sequenza è stata avvertita in diversi comuni, tra i quali Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel cosentino, e a una distanza superiore ai 10 chilometri, Aieta, Morano Calabro, Orsomarso, Papasidero, San Basile, Verbicaro, sempre in Calabria, e Castelluccio superiore, Episcopia e Latronico, in Basilicata.L´area del Pollino presenta una elevata pericolosità sismica, in base alla mappa di pericolosità sismica del nostro Paese realizzata dall´Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Fonte
01/12/2011, 21:14
03/12/2011, 20:55
06/12/2011, 12:59
09/12/2011, 20:22
12/12/2011, 00:52
12/12/2011, 14:20
17/12/2011, 09:05
17/12/2011, 10:21
18/12/2011, 11:01
27/12/2011, 13:34
01/01/2012, 19:31
01/01/2012, 21:28
06/01/2012, 12:02
Un super-vulcano in Germania sta dando segni di risveglio?
Sale la preoccupazione in mezza Europa per il possibile risveglio dell'enorme vulcano di Laacher See, nei pressi di Bonn, in Germania. A lanciare l'allarme sono stati degli scienziati intervistati dal Daily Mail, dopo una serie di segnali, tra cui uno sciame sismico che si è abbattuto sulla zona negli ultimi mesi, che potrebbe preannunciare un'eruzione.
Nascosto sotto il tranquillo lago di Laacher See, il vulcano erutta ogni 10/12mila anni e, calcolando che l'ultima colata risale a 12.900 anni fa, l'ipotesi non sembra così remota. Le conseguenze potrebbero essere devastanti, con imponenti evacuazioni di massa e un sensibile raffreddamento globale innescato dall'oscuramento del sole per la nube di cenere. Gli effetti potrebbero farsi sentire anche all'estero, a Parigi, Londra e su tutta l'Italia settentrionale.
Secondo gli studiosi il vulcano potrebbe espellere miliardi di tonnellate di magma, con una potenza simile a quella del vulcano Pinatubo, nelle Filippine, che nel 1991 segnò la più potente eruzione del ventesimo secolo.
Dobbiamo quindi aspettarci la catastrofe? O forse il panico è esagerato e senza vere basi scientifiche? Erik Klemetti, famoso vulcanologo, poco dopo la pubblicazione dell’articolo del Daily Mail che ha fatto il giro della rete, si è sentito in dovere di lanciare l’allarme bufala: “Non c’è fonte per la cadenza eruttiva regolare ogni 12 mila anni, e sappiamo bene che usare intervalli non correttamente formulati non è esattamente come dire che il Laacher è pronto per un eruzione”. Per quanto riguarda le bolle di gas che ha fatto scattare l'allarme, dipenderebbe solo dal fatto che il Laacher, in quanto lago vulcanico effettivamente attivo, emette bolle di continuo ”da secoli”.
Insomma, la notizia data dal Daily Mail potrebbe essere priva di fondamento e di fonti attendibili. Il rischio della disinformazione in questi casi è sempre dietro l'angolo. Sarà solamente l'evolversi della situazione a farci capire se come sembra è stato creato "un caso che non sussiste" o se l'Europa può cominciare a preoccuparsi per l'eruzione di un vulcano inattivo da 12 mila anni.
Fonte:
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2081219/Is-super-volcano-Laacher-See-lake-Germany-blow.html
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1032830/germania-paura-vicino-a-bonn-per-il-risveglio-dellenorme-vulcano-di-laacher-see.shtml
http://www.wired.com/wiredscience/2012/01/fearmongering-gets-started-in-2012-laacher-see-is-not-ready-to-blow/
Fonte pareri contrari:
http://www.wired.com/wiredscience/2012/01/fearmongering-gets-started-in-2012-laacher-see-is-not-ready-to-blow/
06/01/2012, 12:12