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MessaggioInviato: 16/12/2011, 18:47 
Associare la parola zerbino o zerbinismo al pd calza a pennello....

Bravo bersani che partorisce un decreto nel 2006 sotto la guida mortadella e ora ne chiede chiarezza a monti,complimentoni [:o)]


Quelli del pd cantavano vittoria alla caduta di b ma credono che siamo scemi?

Alla memoria si può sfuggire ma al web no [^]


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MessaggioInviato: 17/12/2011, 01:15 
La nuova Europa democratica che impone
agli Stati e ai cittadini tagli e diktat


By Edoardo Capuano - Posted on 14 dicembre 2011

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http://www.ecplanet.com/node/2898

L’accordo di Bruxelles sancisce la nascita di una nuova Europa basata sull’austerità e sul rigore di bilancio. È il trionfo dell’ideologia economica liberista più conservatrice e antisociale, che da scelta politica viene eretta a norma vincolante, come fosse una necessità oggettiva. Gli Stati rinunciano definitivamente al loro ruolo economico di stimolo alla crescita e allo sviluppo attraverso la sostenibilità del debito pubblico, e quindi attraverso la spesa pubblica, per perseguire un unico obiettivo: il raggiungimento del pareggio di bilancio per mezzo di drastici tagli alla spesa pubblica che ricadono, inevitabilmente, sulle fasce più povere della popolazione europea. E’ la sconfitta del sogno di un’Europa sociale e solidale, la vittoria dell’idea di Europa propria delle forze politiche di centrodestra, in particolare del centrodestra tedesco.

I devastanti effetti sociali di queste politiche di austerità devono ancora mostrarsi in tutta la loro brutalità. Politiche che vengono spacciate come Van Rompuy e Barrosotecniche, neutrali, necessarie e ineluttabili, ma non è così. Perché anche ponendosi come obiettivo il pareggio di bilancio, c’è da fare una scelta politica e ideologica su come raggiungerlo: tagliando le pensioni o facendo pagare i ricchi con una patrimoniale? Alla Grecia e all’Italia l’Unione europea ha imposto una scelta ideologica con letterine e commissariamenti.

Quando l’unione fiscale entrerà in vigore, questa prassi intrusiva verrà istituzionalizzata nei confronti di tutti i Paesi sottoposti alla cosiddetta “procedura di deficit eccessivo”: la Commissione europea avrà pieni poteri di indirizzo, controllo e sanzione nei confronti dei bilanci statali, deferendo alla Corte europea di giustizia gli Stati che sgarrano.

Quindi, un trasferimento di sovranità più forte di quello previsto dal Trattato di Maastricht. Ma il problema, a meno di non essere su posizioni ideologiche nazionaliste, non è la cessione di sovranità di per sé, ma il fatto che essa avvenga a favore di istituzioni sovranazionali caratterizzate da un forte deficit democratico e che impongono politiche rispondenti a un’ideologia ben precisa. Se non saranno più i governi eletti a decidere la politica economica dei singoli Paesi, bensì la Commissione europea che eletta non è, ci troviamo di fronte a un gravissimo problema di controllo democratico. A meno che i cittadini europei non eleggano in futuro la Commissione, o almeno il suo presidente, in maniera tale da poter condizionare le sue decisioni.

Referendum per sottoporre ai popoli l’adesione a questa nuova Europa? Faranno di tutto per evitarli, nonostante ci siano Paesi come l’Irlanda in cui ogni cessione di sovranità va sottoposta a referendum. Il trattato che dovrebbe essere firmato a marzo sarà intergovernativo e basterà la ratifica del parlamento. Sarà comunque un processo lungo, che vedrà la luce non prima di un anno, un anno e mezzo. Tempi lunghi, quindi, per affrontare l’emergenza della crisi: questo è l’altro grande problema dell’accordo di Bruxelles. A causa dell’insormontabile opposizione tedesca, sono state scartate tutte le misure urgenti che servivano per uscire dalla fase acuta della crisi: niente eurobond, niente misure di rilancio dell’economia, niente tassazione finanziaria.

L’unica cosa decisa è lo stanziamento di altri 200 miliardi di euro di aiuti per gli Stati in difficoltà, triangolati attraverso il Fondo monetario internazionale in maniera tale da poter accogliere anche fondi extraeuropei. A tenere a galla i Paesi in crisi nel breve periodo dovrà quindi essere per forza la Bce, continuando a comprare titoli italiani, spagnoli e greci di sottobanco.

(Stefano Squarcina, funzionario europarlamentare della Sinistra Unita Europea: dichiarazioni rilasciate ad Enrico Piovesana per “PeaceReporter”, dopo l’accordo faticosamente raggiunto a Bruxelles il 9 dicembre 2011 per la creazione di un’unione fiscale europea. Intervista integrale: “La nuova Europa antisociale”).

Fonte: libreidee.org



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 17/12/2011, 12:23 
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Se non saranno più i governi eletti a decidere la politica economica dei singoli Paesi, bensì la Commissione europea che eletta non è, ci troviamo di fronte a un gravissimo problema di controllo democratico.



[8)]


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Ma il problema, a meno di non essere su posizioni ideologiche nazionaliste, non è la cessione di sovranità di per sé, ma il fatto che essa avvenga a favore di istituzioni sovranazionali caratterizzate da un forte deficit democratico e che impongono politiche rispondenti a un’ideologia ben precisa. Se non saranno più i governi eletti a decidere la politica economica dei singoli Paesi, bensì la Commissione europea che eletta non è, ci troviamo di fronte a un gravissimo problema di controllo democratico.

L'idea di fondo è giusta, ed è un problema costante dell'Europa: dato che contano i governi nazionali, e che ovviamente contano solo quelli forti, la coppia Merkel-Sarkozy governa l'Europa sulla base, diciamo, di un 30/40 % (contando ovviamente l'astensione) dei cittadini dei loro Paesi, che contano per un quarto circa della popolazione europea. Cioè, molto meno di 1/8 degli Europei "governano" su tutti gli altri.

La commissione europea però, sappiatelo, è l'organismo più democratico (e che ha subito una notevole evoluzione democratica). Deve avere la fiducia del Parlamento Europeo, e, se vi ricordate, ci sono stati molti casi di commissari non scelti perchè le forze politiche erano contrarie. Il presidente della commissione è scelto dai governi (consiglio europeo), e votato dal parlamento. Dire che se le funzioni passano dal consiglio alla commissione la democrazia sparisce, è dire una cosa FALSA. Sembra di essere tra esperti di diritto comunitario, e poi...


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Sarebbe una buona mossa anche per l'Italia fare lega con gli stati mediterranei.



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MessaggioInviato: 17/12/2011, 18:32 
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Raziel ha scritto:

Cita:


Sarebbe una buona mossa anche per l'Italia fare lega con gli stati mediterranei.

Ohhh..finalmente Raziel,speriamo che oltre te cominciasse a capirlo qualcun'altro!.[:D]
Lo sviluppo Italiano degli anni 60 e 70 è stato possibile grazie alle esportazioni verso quelli che ora qualcuno li definisce Stati Canaglia,canaglia in quanto snobbavano i prodotti Americani e preferivano importare quelli Italiani.
L'avvenire dell'Italia è stato da sempre il Sud del Mediterraneo,con il Nord Europa nè abbiamo sempre fatto le spese.[8]


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MessaggioInviato: 18/12/2011, 23:00 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Raziel ha scritto:

Cita:


Sarebbe una buona mossa anche per l'Italia fare lega con gli stati mediterranei.

Ohhh..finalmente Raziel,speriamo che oltre te cominciasse a capirlo qualcun'altro!.[:D]
Lo sviluppo Italiano degli anni 60 e 70 è stato possibile grazie alle esportazioni verso quelli che ora qualcuno li definisce Stati Canaglia,canaglia in quanto snobbavano i prodotti Americani e preferivano importare quelli Italiani.
L'avvenire dell'Italia è stato da sempre il Sud del Mediterraneo,con il Nord Europa nè abbiamo sempre fatto le spese.[8]


Beh, non solo..
Tecnicamente, grazie al valore della lira le nostre esportazioni erano maggiori e ciò era molto buono per le nostre aziende, che non erano da meno in certi campi sull'avanguardia delle tecnologie.
Con l'euro invece ci siamo mangiati una buona parte delle esportazioni che avevamo grazie alla lira, e ciò ha causato inevitabilmente una progressiva riduzione del mercato del lavoro..
Io ricordo che quando c'era ancora la lira. se portavo solol 3 curriculum in giro trovavo lavoro subito in una settimana, ora invece ne dai 50 in giro e forse qualcuno ti chiama per un colloquio dove ti congedano con un "le faremo sapere"..
Torniamo alla lira per favore, vorrei vedere a quel punto il barista con che coraggio mi chiede 2mila lire per un caffè...



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MessaggioInviato: 19/12/2011, 10:51 
Ma che c'entra? Era la lira che ti faceva trovare lavoro? Dio mio, davvero... L'unico boom economico lo abbiamo avuto in un periodo in cui la lira veniva premiata per essere una delle monete più forti del mondo. Le esportazioni le facevamo grazie alla povertà: eravamo cinesi, lavoravamo tanto per niente. Siamo cresciuti, abbiamo avuto inflazione, abbiamo svalutato per restare al passo, abbiamo fatto debito, e siamo entrati nella spirale negativa. Ma non venitemi a dire che la crisi è cominciata con l'euro, perchè l'Italia aveva già rischiato il fallimento nei primi anni '90, dieci anni prima dell'euro, dopo aver passato decenni con una produzione altalenante e una inflazione a due cifre. Ma il problema adesso non è che i costi aumentano ma i soldi in tasca sono sempre quelli? E allora, come si fa a pensare che una moneta svalutata possa risolvere la situazione? Davvero, è come pensare di essere più ricchi se invece di una banconota da 50 euro se ne hanno 10 da 5. Quando poi, nel caso, saranno svalutate e quindi solo 7 da 5. Ma tanto, 7 è più di 1... Quello che serve è tornare a produrre, a lavorare, e questo lo fai non con produzioni a basso costo (ma vi rendete conto che meno costi significano come prima cosa meno diritti e meno garanzie?), ma producendo beni e servizi di cui gli altri hanno bisogno. Volete tornare a fare i magliari al posto dei cinesi? Ma per favore... Dovremmo vendere ai cinesi le macchine per fare canottiere, invece. Tecnologia, energia, turismo, cultura, ricerca, istruzione... Proprio ieri (no, l'altro ieri) hanno parlato di vino e cinesi. I cinesi vorrebbero bere il "famoso" vino italiano, e i cinesi potrebbero assorbire tutta la produzione italiana, da soli. Ma non riescono ad importare vino italiano a sufficienza. Ma siamo scemi? Questi vorrebbero comprare ma noi non vendiamo? Sono assatanati quando vedono "made in Italy". E noi non ci scomodiamo a vendere. Grazie ad un ministero dello sviluppo che non esisteva, ad un partito che chiedeva i dazi, ad un ministro del turismo che evidentemente era brava a fare altro. E a imprenditori che fanno il ragionamento di prima: troppa fatica innovare, meglio far fare canottiere per due lire ai cinesi che stanno in Italia. L'imprenditore incassa, i cinesi incassano, e gli italiani pagano.


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 13:50 
sta andando tutto come ampiamente previsto

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12 ... ro/178594/


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 18:50 
Cita:
sezione 9 ha scritto:
il problema, a meno di non essere su posizioni ideologiche nazionaliste, non è la cessione di sovranità di per sé, ma il fatto che essa avvenga a favore di istituzioni sovranazionali caratterizzate da un forte deficit democratico e che impongono politiche rispondenti a un’ideologia ben precisa.


Hai detto niente.....

Cita:
Se non saranno più i governi eletti a decidere la politica economica dei singoli Paesi, bensì la Commissione europea che eletta non è, ci troviamo di fronte a un gravissimo problema di controllo democratico.


Ascolta cosa dice Monti, alla luce di quello che hai appena detto....




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MessaggioInviato: 19/12/2011, 19:10 
Gli avidi bastardi colpevoli della crisi
vanno individuati e puniti


di: Marina Imberti
Pubblicato il 19 dicembre 2011| Ora 00:23

http://www.wallstreetitalia.com/article ... uniti.aspx

Wall Street Italia apre una petizione popolare che parta dall’Italia e si diffonda ovunque nel mondo e che chieda a Governi e Comitato di Basilea di costituire una commissione straordinaria di sorveglianza sulle operazioni in derivati all'origine di questa crisi. L'idea e' di Marina Imberti, analista bancaria e collaboratrice di WSI. Crediamo sia giusto aderire massicciamente e far circolare sul web questa proposta perche' e' ora di ribellarsi ai giochi di potere che privilegiano poche migliaia di persone e impoveriscono centinaia di milioni di donne e uomini. Per favore invia questo articolo a piu' persone possibile, amici e conoscenti, anche traducendolo in altre lingue; per aderire manda un'email col tuo nome e cognome a posta@wallstreetitalia.com con il soggetto "I colpevoli della crisi vanno individuati e puniti". Questa crisi NON è il prodotto di una discrasia economica, di un temporaneo disallineamento di fattori, questa è una crisi che è stata voluta fortemente, per questioni di concentrazione di potere economico e di controllo delle masse. Ci vuole una Task Force che inquisisca e metta ordine, una Corte Internazionale come organo giudicante. Non servono manifestazioni di piazza, qui bisogna agire diversamente e farlo in fretta.

Fai girare e firma (luca ciarrocca)


firma qui: posta@wallstreetitalia.com




Io vorrei tanto, per il tramite di Wall Street Italia che mi pare una voce "fuori dal coro", lanciare un’iniziativa che coinvolga i lettori del sito e quante più persone possibili, tramite adesione a quanto sto per proporre.

Mi sono stancata di fiumi di parole su questa crisi, misure, manovre e contromanovre che ricordano quella scena di uno dei film della serie "Amici Miei", quando il traffico fu sapientemente avvitato attorno alla Torre di Pisa.

Questa crisi NON è il prodotto di una discrasia economica, di un temporaneo disallineamento di fattori, questa è una crisi che è stata voluta fortemente, per questioni di concentrazione di potere economico e di controllo delle masse.

Questa crisi è figlia della crisi del 1929, la più grande della storia prima di questa, la cui causa è la stessa: mancanza di liquidità. Dato che la matematica non è un’opinione e i soldi non spariscono nel nulla, le Borse non sono caldaie e non bruciano un bel niente, bisogna capire a chi conviene una crisi, perché mai nulla accade per caso anzi, le azioni umane sono dettate dal bisogno di soddisfare esigenze reali e, nel caso delle crisi economiche, l’esigenza è sempre il POTERE, declinato nelle sue varie forme.

Dal 1995 a oggi la diffusione di internet è stata la prima forma di globalizzazione, non solo dell’informazione e della comunicazione (questo è il "contentino" per le masse) ma soprattutto come mezzo velocissimo per spostare masse di denaro da una parte all’altra del globo.

Guarda caso, proprio in quegli anni, vi è stata una pesante campagna di diffusione delle carte di credito e bancomat, che hanno sostanzialmente introdotto un’altra forma valutaria: quella virtuale, costituita di addebiti e accrediti tra conti correnti. La velocità con cui spendiamo i nostri soldi nei nostri passaggi economici nulla ha a che vedere con la velocità con cui il sistema finanziario e i Governi mondiali scambiano e passano di mano il denaro virtuale, costituendo nel tempo un moltiplicatore di valore VIRTUALE che non trova riscontro con il denaro in BANCONOTE, la cui emissione è regolata dalle Banche Centrali in rispetto ad una serie di parametri.

La differenza tra valore virtuale e valore reale espresso in banconote è quel buco che dal 2007 il mondo sta cercando di chiudere. Come? Scambiandosi il debito: gli Stati aiutano le Banche emettendo debito. Ma quel buco non si è colmato affatto, perché il sistema intero, che pur ha le sue regole, è ingolfato e lo è perché il sistema NON PRODUCE NULLA!! Utilizza la nostra ricchezza per farla girare alla velocità della luce: più è veloce più guadagna. Ma quando qualcuno, all’interno del sistema, comincia a chiedere liquidità vera ecco che nascono i problemi: la liquidità NON C’E’!

Il sistema che permette di "gonfiare" i valori è costituito principalmente da derivati, futures, opzioni ecc., che non sono di per sé la peste bubbonica, lo è invece il modo con cui sono stati spregiudicatamente usati dall’intero sistema finanziario in questo ultimo decennio. Ora: per chiudere il buco ci vuole denaro vero, quello prodotto da chi lavora. Quelli che stanno nel circuito finanziario cosa fanno? Comprano e vendono soldi non loro, fanno gli intermediari e tutto funzionerebbe a meraviglia se fossero remunerati per il loro lavoro. Peccato che per ottenere autonomia finanziaria il sistema ricorra al debito, sia con emissione di obbligazioni che con stampa di moneta.

Come abbiamo detto però la moneta può essere stampata solo a determinate condizioni, per cui la massa di emissioni di titoli di debito è spropositatamente aumentata. Nel frattempo, nel tentativo di correggere una serie di tiri e di estendere le proprie potenzialità, l’uso della scommessa (derivati & Co) è diventato sempre più frequente, innalzando la leva del rischio a livello planetario. Cosa vuol dire? Che per ogni unità scommessa vi è un elevato moltiplicatore di guadagno o di perdita differito nel tempo, a seconda del verificarsi o meno della condizione stabilita.

Ma se io riesco a manovrare nel tempo le condizioni che mi servono per vincere, alla fine incasserò. Per incassare qualcuno deve perdere però ………. Forse dirà qualcosa a qualcuno quei famosi 35 miliardi di derivati di cui nessuno parla più e che sono la spina nel fianco di molti grandi Comuni, Regioni, Province ed Enti locali. Forse dirà di più a molti imprenditori che, incautamente e inconsapevolmente, hanno sottoscritto dei contratti interest rate swap credendo di guadagnare ed abbassare il costo del denaro prestato dalle banche.

Bene, eccoci al punto: chi produce denaro vero e chi veicola valuta virtuale?. Il buco andrà sanato, e per evitare le rapine stile Argentina si spilla denaro goccia a goccia con le questue popolari come nelle soffuse atmosfere delle chiese, dove passava il sagrestano col sacchetto e lo faceva tintinnare davanti agli indifferenti per ottenere anche il loro obolo.

Ma perché dobbiamo pagare con soldi veri i buchi prodotti da un sistema che in fondo non è che una sovrastruttura divenuta indispensabile solo perché si è auto imposta per grazie alle leggi prodotte in questi ultimi decenni dai Governi?
Certo che conviene che tutti abbiano il conto corrente, per tanti e tanti motivi. Certo è anche che l’Italia è sotto tiro ma non è la più colpevole, non è la pecora nera, certo è la più vulnerabile in questo momento, forse (il forse mi pesa alquanto, ma la forma dubitativa è per non offendere gli animi sensibili) perché ha avuto i Governi più manipolabili dal 1946 in poi.

Il problema è globale, ma al punto in cui siamo è vergognoso chiedere al cittadino, di qualunque nazionalità, di tappare le falle che non ha prodotto.

Questa crisi ha nomi e cognomi che si nascondono dietro transazioni finanziarie ad alto rischio ed i cui danni si riverberano sulle nostre tasche e sul nostro tenore di vita, sia in termini di perdite finanziarie subite che di imposte prelevate. Esiste il Consiglio di Basilea, organismo preposto alla salvaguardia dei sistemi finanziari internazionali. Bene: un Governo come il nostro attuale, fatto di tecnici e soloni, perché non si attiva e chiede che vengano resi pubblici i nomi di coloro che transano su derivati e Co importi rilevanti?

Perché non lo chiede la Comunità Europea, gli USA, il mondo intero, se davvero vuole affrancarsi da questa situazione? Si attivino per richiedere la costituzione di una commissione di monitoraggio mondiale, ove confluiscano i dati di tutti i Paesi e finalmente emergano i nomi dei responsabili veri di questa crisi, criminali finanziari che si devono appendere alla forca mediatica, perché tutti vogliamo vedere in faccia chi sono e come si chiamano.

Con i loro infausti mezzi stanno agglomerando e distruggendo la nostra ricchezza privata pezzo a pezzo, per renderci sempre meno liberi, più insicuri, tristi e incapaci di gestire il progetto della nostra individualità. Si chieda invece a loro di pagare il conto, prevedendo leggi straordinarie sui reati finanziari, da equipararsi ai reati per stragi, si sequestrino beni e patrimoni societari e personali di amministratori e consiglieri e si usino queste risorse per tappare i buchi. Questa situazione comporterà inevitabilmente una durissima selezione, ma facciamo che non chiudano le imprese per mantener vivi i saprofiti occulti che le hanno rovinate. La nostra ricchezza è il lavoro, la produzione, ce ne siamo fatti scappare una bella fetta che non tornerà più, vogliamo per il nostro futuro e per quello dei nostri figli una vita da clochard??? Perché ci stanno portando a questo: SVEGLIAMOCI, CHE E’ GIA’ FIN TROPPO TARDI!!!

Chiedo formalmente al Vostro sito di informazione di individuare la modalità più idonea per istituire una petizione popolare che parta dall’Italia e si diffonda ovunque nel mondo e che chieda a Governi e Comitato di Basilea di costituire una commissione straordinaria di sorveglianza sulle operazioni in derivati e similari, che si prenda l’impegno di dettagliare i nomi di chi le esegue, partendo da operazioni con importi singoli da 10 mln di euro, di verificare con dato storico tutte le operazioni da inizio 2000 ad oggi, che valuti i rapporti di scambio occulto tra soggetti e operazioni in coacervo tra soggetti diversi, eventualmente anche dissimulate. Ci vuole una Task Force che inquisisca e metta ordine, una Corte Internazionale come organo giudicante. Non servono manifestazioni di piazza, qui bisogna agire diversamente e farlo in fretta, prima che ci tappino per sempre la bocca.

Grazie del Vostro interessamento.
Marina Imberti



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 19/12/2011, 20:01 
Ma se in italia ci sono 630.000 auto blu per una spesa di 21 miliardi di euro e nessuno dice niente...che ci facciamo con una petizione?Ci puliamo il cul?
Che popolo di pecoroni il nostro...si scendeva in piazza solo quando c'era il berlusca e adesso invece tutti allineati e coperti...630.000 auto blu...21 miliardi di euro...195 auto blu in gran bretagna...


Ultima modifica di tommaso il 19/12/2011, 20:06, modificato 1 volta in totale.


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Hai capito, sì ...[;)]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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tommaso ha scritto:

Ma se in italia ci sono 630.000 auto blu per una spesa di 21 miliardi di euro e nessuno dice niente...che ci facciamo con una petizione?Ci puliamo il cul?
Che popolo di pecoroni il nostro...si scendeva in piazza solo quando c'era il berlusca e adesso invece tutti allineati e coperti...630.000 auto blu...21 miliardi di euro...195 auto blu in gran bretagna...


il berlusca(nano)non c'e' piu' e tutti si sono adeguati alle nuove tasse,senza battere ciglia,fingendo irritazione,ma solo di facciata......... [:76] [:62] [:47] [:31]


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E intanto l' Europa legifera..... o se legifera.
Vietata ai minori di 14 anni la possibilità di gonfiare i palloncini colorati con tanto di avvertenze stampate sulle confezioni. E io pago !!!!!!!!! [xx(]



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