Certamente in Islanda esiste una situazione territoriale differente rispetto a quella della quasi totalità dei Paesi europei. Ciò non toglie che la verità è che gli islandesi hanno avuto le palle, non se la sono fatta sotto, non hanno ceduto né a minacce né a pressioni o ricatti. Ed ora a dispetto della crisi pressoché mondiale, sono in ripresa.
Parliamoci chiaro, finché esisteranno paesi "emergenti", per usare un eufemismo, che possono contare su masse di centinaia di milioni di unità di forza lavoro a livello schiavile il liberalismo globale è un SUICIDIO per le economie occidentali, o meglio, è un affarone per i grandi capitalisti, che possono contare su produzioni limitate, ma offrirle a una massa piuttosto rilevante di altrettanti ricconi di tutto il pianeta, producendo oggetti ad altissimo valore aggiunto (almeno finché non impareranno a produrre anche le produzioni di qualità alta e altissima in loco), ma per la forza lavoro è un suicidio, perché la pressione verso forme di lavoro coatto prive di diritti come là, per poter competere, diventa inevitabile.
Ma appunto era una situazione diversa: in Islanda i debiti erano privati, si è imposto la nazionalizzazione e (giustamente) non hanno voluto pagare. Debito pubblico l'Islanda non ne aveva (cioè, i livelli erano nettamente inferiori a quelli italiani). Nonostante non avessero un debito pubblico elevato, si sono trovati ad una riduzione enorme della ricchezza (compreso il concretissimo reddito pro capite). In Italia dire di non pagare il debito significa dire una cosa che in Islanda NON HANNO FATTO. Gli Islandesi non si sono sognati di rifiutarsi di pagare il debito fatto come Stato, debito che, per uscire dalla crisi, hanno pure aumentato, prendendosi gli aiuti del FMI e giurando di pagarli.
sezione 9 ha scritto: Guarda, stai attento: tu non fai altro che attaccare la sinistra e incolpare il complotto giudaico-massonico. Io un briciolo di storia l'ho studiata, e ci metto poco a ragionare con la MIA testa. Tu per chi parli?
Io parlo per coloro i quali pensano che la storia che hai studiato TU, non sia altro che una ingnobile farsa.
Tu mi dici che la storia, l'economia, la realtà stessa è fittizia, manipolata, finta. Che non è possibile capire quale sia la verità. E mi dici di non credere alla versione ufficiale, quindi, perchè è stata creata ad arte per scopi particolari. Mi spieghi dunque perchè dovrei non credere ad una versione che tu dici essere falsa e credere invece alla tua che tu dici essere vera?
Ti rendi conto che, per fede, non credi ad una versione e pretendi, per fede, che gli altri credano alla tua?
Tu mi dici che la storia, l'economia, la realtà stessa è fittizia, manipolata, finta. Che non è possibile capire quale sia la verità. E mi dici di non credere alla versione ufficiale, quindi, perchè è stata creata ad arte per scopi particolari. Mi spieghi dunque perchè dovrei non credere ad una versione che tu dici essere falsa e credere invece alla tua che tu dici essere vera?
Ti rendi conto che, per fede, non credi ad una versione e pretendi, per fede, che gli altri credano alla tua?
Io non pretendo proprio niente. Semmai propongo....
E non credo per "fede" come dici tu. Ma semmai analizzo le cose man mano che il il "vaso di Pandora" si apre.
Se poi qualcuno preferisce girarsi dall'altra parte, vabbè... me ne farò una ragione.
Guarda, nessuno mette in dubbio la proponibilità delle idee di chiunque... Ma tu hai una tua teoria, e cerchi di dimostrarla, facendo apparire tutti i fatti della vita come spiegabili solo nell'unico significato ammesso dalla teoria. E questo comporta anche che la realtà dei fatti finisce modificata. Cosa che capita a tutti, a me prima di tutto, ma anche a te.
Resta un fatto: se tutto è finto, come faccio a dire che tu hai ragione? Se non ho mezzi per capire dove sta il vero e dove sta il falso, perchè tutto è stato manipolato, mi dici come faccio a credere in quello che dici? Chi mi dice che tu stesso non sia parte della manipolazione? O che senza che tu te ne renda conto sei manipolato e riporti quello che "altri" vogliono che venga riportato? Questo è un dubbio che non riesco a risolvere. Ovviamente, dico "tu" perchè adesso ho te davanti (virtualmente), ma il concetto resta lo stesso: se tutto quanto, qualsiasi informazione reperibile con qualsiasi mezzo è "teoricamente" manipolabile, come faccio ad essere certo se non per fede che una tale informazione sia vera? E' lo stesso problema dei filmati ufo: se basta uno scemo che ha voglia di perder tempo per fare un falso, come faccio a credere che un qualsiasi filmato sia vero?
No, io propongo e gli altri (quelli che non vogliono capire) si girano dall'altra parte. E' diverso
Resta un fatto: se tutto è finto, come faccio a dire che tu hai ragione? Se non ho mezzi per capire dove sta il vero e dove sta il falso, perchè tutto è stato manipolato, mi dici come faccio a credere in quello che dici? Chi mi dice che tu stesso non sia parte della manipolazione? O che senza che tu te ne renda conto sei manipolato e riporti quello che "altri" vogliono che venga riportato? Questo è un dubbio che non riesco a risolvere. Ovviamente, dico "tu" perchè adesso ho te davanti (virtualmente), ma il concetto resta lo stesso: se tutto quanto, qualsiasi informazione reperibile con qualsiasi mezzo è "teoricamente" manipolabile, come faccio ad essere certo se non per fede che una tale informazione sia vera? E' lo stesso problema dei filmati ufo: se basta uno scemo che ha voglia di perder tempo per fare un falso, come faccio a credere che un qualsiasi filmato sia vero?
La "fede" non c'entra nulla sezione. Il solo fatto che certe idee, certi progetti, certi "propositi" siano stati predetti da altri e scritti nero su bianco e, con gli anni, si siano magicamente REALIZZATI e MATERIALIZZATI nella nostra realtà, è già una cosa che non dovresti sottovalutare. Se poi tu mi dici che "non vedi" questi elementi, a maggior ragione, non si dovrebbe parlare di "fede" ma semmai di "cecità".
Ma a parte questo, ti ho segnalato un articolo che parla di un "piano B" redatto da Tremonti, di cui NESSUN MEDIA si è occupato. Un "piano B", che se fosse stato adottato in Agosto, ci avrebbe potuto in qualche modo "salvare". Commenti? Nessuno....
Commenti? Ma scusa, è OVVIO che in piena crisi economica, un governo pensi a tutte le eventualità. Sarebbe come sostenere che in una guerra un generale che pensa sia alla vittoria che alla sconfitta, sia la prova della presenza del complotto che ha già preparato la sconfitta. Ma ti rendi conto o no che tu sei monoteorico? Ma dai... Oltretutto, se avessii letto bene quell'articolo, ti sarebbe stato chiaro che le intenzioni di Tremonti non erano per niente quelle di uscire dall'Euro. "IN CASO DI CATASTROFE", allora si ha il piano di uscita. Si ha il piano se sei costretto ad uscire, non "per uscire prima del fallimento". Che è, ovviamente, politicamente logico. Ah, già, certo, ma il complotto ha impedito a Tremonti di salvare l'Italia (che, intanto, non è fallita).
Commenti? Ma scusa, è OVVIO che in piena crisi economica, un governo pensi a tutte le eventualità.
Eggià.... come quello attuale, vero?
Si ha il piano se sei costretto ad uscire, non "per uscire prima del fallimento". Che è, ovviamente, politicamente logico.
Il piano B di cui parla l'articolo, riguardava una soluzione da mettere in campo ad Agosto. Oggi non è più valida, per i motivi accuratamente citati. Quindi, a differenza dell'attuale Ministro del Tesoro Monti, l'ex Ministro del Tesoro TREmonti, aveva un piano B, a mio avviso, di tutto rispetto. Perchè Monti non ce l'ha?
Ma sì che ce l'ha. Il Piano B di agosto è stato reso noto a dicembre, no? Ti pare che si possa sapere tutto quello di cui discutono? Chiaro che non posso essere certo, ma poichè le cose sono in divenire, si terranno aperte varie possibilità. Tremonti, come qualsiasi altro, si sarà chiesto SE le cose andranno bene e SE andranno male, mi pare logico e giusto, no? Del tipo, se vinciamo le elezioni si fa così, se perdiamo si fa quest'altro... Davvero, è una cosa talmente naturale che è difficile da spiegare.
D'altronde, trattandosi di piano B, si trattava di piano di riserva... Nel caso il Piano A (mia interpretazione: aspettare che la crisi finisca da sola senza rovinarsi la propria piattaforma elettorale) finisse male, si adotta un piano NON per uscire dall'Euro, ma per pilotare l'uscita imposta dai fatti, dal fallimento... Davvero, forse ho capito male io, ma tu ci hai visto in questo una preparazione dell'uscita dall'Euro?
Se poi quello "eggià" sulla crisi si riferisce alla tempistica, beh, la crisi comincia nel 2006, e parliamo di agosto 2011... E anche limitandosi all'Italia, non credo proprio che agosto 2011 sia una prova di qualche strana preveggenza. AGOSTO 2011!
D'altronde, trattandosi di piano B, si trattava di piano di riserva... Nel caso il Piano A (mia interpretazione: aspettare che la crisi finisca da sola senza rovinarsi la propria piattaforma elettorale) finisse male, si adotta un piano NON per uscire dall'Euro, ma per pilotare l'uscita imposta dai fatti, dal fallimento... Davvero, forse ho capito male io, ma tu ci hai visto in questo una preparazione dell'uscita dall'Euro?
Ce la vedrebbe chiunque, leggendo l'articolo. Lo riposto qui, così magari ci aiuti a capire eh??
L'uscita dall'euro, i piani di Tremonti (e Savona)
Oggi Libero titola, un po' enfaticamente: "Tremonti ad agosto aveva un piano. Ecco come Giulio voleva portarci fuori dall'euro". Cosa voglia dire il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro lo spiega il sempre attentissimo Fosca Bincher:
Un piano straordinario per abbandonare l'euro e tornare alla lira. Era il progetto messo a punto dall'ex ministro Giulio Tremonti ad agosto, nel pieno della bufera sui titoli di stato. A rivelarlo, come scrive Fosca Bincher su Libero in edicola oggi, domenica 10 dicembre, è stato il professore Paolo Savona, economista e presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, il 7 dicembre scorso in Senato davanti alla commissione straordinaria per il controllo dei prezzi. In quell'audizione, il professore ha sostenuto: "Un paese serio doveva avere sia un piano A per restare nell’euro, sia un piano B per uscire. Purtroppo la realtà ha dimostrato che il governo dell’economia precedente non aveva né l’uno né l’altro. E infatti ci hanno imposto altri il piano. Questo tipo di critica l’ho scritta ad agosto su un quotidiano". A quel punto il professore si è fermato, e gli è scappato un particolare fino a qui ignoto: "Non voglio rivelare segreti professionali, ma dopo quell’articolo fui chiamato dal ministro dell’Economia che mi disse: 'no, guardi, noi il piano B ce l’abbiamo'. Non so se è vero, ma potete chiederlo voi parlamentari al governo. Può essere che ci sia davvero un piano scritto".
In realtà Savona non parla genericamente di "un quotidiano", ma dice espressamente: "Questo l'ho scritto sul Foglio". Infatti lo scorso 18 agosto il professore scrisse tra l'altro:
Tempo addietro fui criticato perché proposi di elaborare per tempo – e insisto che queste cose vanno preparate prima e non sanate dopo affannosamente – un Piano A, composto dalle decisioni da prendere per stare nell’euro, e un Piano B, composto dalle scelte da fare per uscirne ordinatamente. Ho sempre sperato che il paese avesse un Piano A solido e condiviso, ma ho anche sempre avuto il timore che alla fine avremmo dovuto ricorrere al Piano B, perché gli accordi europei muovono in direzione contraria allo sviluppo.Meglio affrontare una crisi pilotata con tutti gli strumenti a disposizione – ivi inclusa la creazione monetaria, i tassi dell’interesse e il cambio – piuttosto che essere oggetto di commissariamento europeo, che non ha tutti i crismi della solidarietà democratica.
Qui potete leggere l'articolo integrale del 18 agosto (al quale seguì la telefonata dell'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti), e qui potete leggere anche un altro intervento del prof. Savona sullo stesso tema del "Piano B", sempre sul Foglio, ma risalente addirittura [b]a gennaio (http://www.ilfoglio.it/soloqui/7478). E, come mi segnala Phastidio, ancora prima già a dicembre.[/b]
Oggi uscire dall'euro non ce lo possiamo più permettere. Perché abbiamo già avuto il danno che nelle mie valutazioni avremmo avuto se avessimo preso questa decisione all'inizio dell'anno. [...] Quando vedo che i titoli delle banche sono scesi da 100, per fare il numero indice, a 63, e i titoli di Stato a 60, abbiamo avuto già un danno significativo. [...] Se oggi prendessimo la decisione di uscire volontariamente dall'euro, noi probabilmente un altro 30 per cento lo perdiamo.
Cos'è quindi che non è chiaro sezione?
Se poi quello "eggià" sulla crisi si riferisce alla tempistica, beh, la crisi comincia nel 2006, e parliamo di agosto 2011... E anche limitandosi all'Italia, non credo proprio che agosto 2011 sia una prova di qualche strana preveggenza. AGOSTO 2011!
Dai su... non ti arrampicare sugli specchi e cerca di essere onesto, almeno su questo punto eh? Qui la preveggenza c'entra poco. Il Ministro Tremonti sapeva già (e non da Agosto 2011) che prima o poi ci avrebbero fatto le scarpe. Perchè ha partecipato anche lui ad alcuni incontri segreti ed è quindi entrato in contatto proprio con quella fauna del "banco che tutto vede e tutto prende" (qui solo un piccolo esempio http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=205135). Solo che lui, apparentemente allineato con i capoccioni dell'epoca, a differenza di altri, oggi è fuori dal gioco. Mentre gli altri - cioè Draghi, Monti, Letta, Prodi (cioè i quattro cavalieri dell'apocalisse, o meglio, della Goldman Sachs) sono tutti a favore del Piano A, o del Piano della BCE, che ci porterà dritti dritti al collasso.
in effetti l'argentina dopo un primo anno difficoltoso, appena stabilizzata la moneta si e' ripresa ed attualmente ha un pil a quasi + 10% grazie pure alla teoria del moder money theory,rinegoziando in modo vantaggioso il debito pregresso.Solo la moneta sovrana ci puo' salvare da altre situazioni del genere
TTE, le tue sono fantasie basate su mere supposizioni personali. Continui a dire cose non vere e ti sei convinto della loro esistenza. Potrei dirti milioni di motivi per cui Tremonti è entrato in rotta di collisione con PARTE del Governo precedente e relativa maggioranza. Perfino dire che stesse cercando di affossare l'Italia per fare contenti i suoi amici leghisti è più credibile e dimostrabile di quello che sostieni tu. Tu dici che Tremonti sapeva. Quando? Quando portava in Italia la truffa (come dici tu, e giustamente) dei derivati e creava gran parte dell'attuale debito pubblico con la sua finanza creativa, quando cioè correva ben allineato alla grande finanza "del complotto" non se ne era ancora accorto, che volevano farci le scarpe? E se anche fosse vero quello che sostieni, cosa ha fatto Tremonti negli ultimi tempi? Ha forse agito contro il "complotto" o ha fatto tutto il contrario? E parlo in termini di politica economica e finanziaria. Ti faccio notare poi che tra quelli che hai citato (e sai che ce ne sono molti altri, se è per questo), il primo ad essere stato fatto fuori dalla scena politica (e in maniera tale da legittimare pure discorsi complottistici) è stato Prodi. O forse è ancora capo del Governo e non me ne sono accorto?
Ti ripeto, TTE, se vuoi fare un discorso serio i fatti devi valutarli tutti, non solo quelli che ti fanno comodo. Per cercare di dimostrare poi che il principale servo della finanza internazionale (Tremonti) sarebbe l'unico ad aver lottato contro il "sistema"... Dio mio, ce ne vuole di coraggio (o di ottusità). Ti faccio notare per l'ennesima volta che lo strumento con cui la finanza mondiale sta scardinando la democrazia (come diresti tu) è il debito pubblico. Studia, prima di parlare. Non affidarti a siti che sparlano. Perchè, caro mio, il debito pubblico in Italia, negli ultimi anni, lo ha fatto proprio il centrodestra e Tremonti, non la sinistra "serva dei potenti". Davvero, stai dicendo solo una montagna infinita di castronerie. Guarda che il tema può anche portare a fare fantapolitica, ma almeno dillo prima: "attenzione, i fatti narrati sono totalmente inventati"...