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MessaggioInviato: 24/12/2011, 16:11 
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Blissenobiarella ha scritto:

Sirius, la notizia, ripresa dal Wall Street Journal, è trasmessa da varie fonti... vedi affaritaliani.it, rainews24, economia-oggi, ed altri che non cito



sì però, forse mi sbaglio, ma non ho visto nessun link diretto alla notizia.
Per quanto ne sappiamo potrebbe essere l'ennesima sparata terroristica di provenienza inglese e ritrasmessa dal wsj, oppure l'ennesima 'esercitazione' su uno dei tanti possibili scenari futuri a breve termine.

Sarebbe bello leggere la notizia originale, ma oggi non ho voglia nè tempo per cercarla.

Siti attendibili sai... oggi di attendibile c'è ben poco. e' di qualche giorno fa la notizia della chiusura della como chiasso per intense nevicate riportata dall'ansa , da rai news e dai tg nazionali...ma a pare invece che quel giorno sulla como chiasso il cielo fosse azzurro , soleggiato e di neve neanche l'ombra...spesso le notizie sono ricopiate, ritrasmesse senza neanche prendersi la briga di valutarne l'attendibilità



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MessaggioInviato: 24/12/2011, 16:39 
Per dire la verità, sono mesi che parlano di contromisure in casi di fine dell'Euro. Si era parlato perfino di una commissione governativa tedesca agli svizzeri per la stampa dei nuovi marchi (notizia rimasta nel "si dice", evidentemente). Così come è un po' che si parla dell'ambaradan durante le feste. Vedremo. Comunque, ha ragione Sirius, con un appunto: SE le cose dovessero andare come vengono prospettate qui, ci sarà da divertirsi. SE.

La cosa che mi fa sospettare (ammettiamo naturalmente che quelle "fonti" dicano il vero) che le banche non si attivino a livello pratico (ma solo teorico) è che Grecia, Italia e Portogallo si trovano in condizioni completamente diverse tra di loro. La Grecia è fallita, de facto, e per lei ha effettivamente un senso parlare di provvedimenti da "morte dell'impero". Ma, sinceramente, Portogallo e Italia sono diversi (tra di loro e con la Grecia), e altri Paesi in difficoltà (Spagna e Irlanda) non vengono citati. Se dovessero cacciare dall'Euro dei Paesi, sicuramente sarebbero quelli mediterranei TUTTI, la Spagna non si salverebbe.

Quanto alla MMM, da ignorante le mie critiche le ho fatte. Ditemi: "stupido di un ignorante", se me lo merito. Ma saltare sempre da un annuncio all'altro, mi pare fuorviante (e buono solo a tener desta l'attenzione). Capisco che si voglia dare spazio all'interpretazione, ma anche sentire la voce interpretata potrebbe aiutare...

Esempio: cosa ha detto Bini Smaghi.

La lezione più importante è stata che alla fine i banchieri centrali, come agenti politici, non possono chiamarsi fuori dalla loro responsabilità di prendere decisioni. Alcune di queste decisioni possono non essere ottimali e possono essere criticate, specialmente col beneficio di uno sguardo retrospettivo. Ma non decidere o posporre le decisioni non è un'opzione e può portare a esiti peggiori.

Cioè, le banche centrali devono avere più peso di adesso, prendere decisioni politiche senza aspettarsi l'intervento di chi la politica deve 8o dovrebbe farla).

Per affrontare le cause della crisi bisogna affrontare il rischio sovrano. Cosa che attualmente stanno facendo alcuni Paesi membri della zona euro che hanno preso delle misure severe per ridurre i loro deficit. Naturalmente il loro impatto è graduale, ma misure forti sono state assunte, più forti che in ogni altro posto del mondo. E sono state prese comunque in un periodo di fiducia molto bassa. L'interesse in operazioni di rifinanziamento a lungo termine può essere un segno di graduale ritorno della fiducia. Se questo è corretto, gli spread sui tassi d'interesse saranno spinti al ribasso creando delle generando opportunità di profitto, un movimento di gruppo in una direzione positiva.

Quindi, Bini Smaghi mi pare parecchio ottimista.

Non capisco le discussioni quasi religiose sul quantitative easing". Operazioni intraprese negli Usa e in Gran Bretagna quando le rispettive banche centrali videro dei rischio di deflazione che per ora non sono ravvisati dalla Bce nell'Eurozona. Ma non vedrei alcun motivo per il quale uno strumento del genere, adattato alla perfezione per le specifice caratteristiche dell'area euro, non dovrebbe essere usato.

Quindi, Bini Smaghi (come si diceva) vorrebbe una Banca Centrale Europea PIU' FORTE, in grado di fare davvero la Banca Cebtrale. Perchè, a leggere la Costituzione Europea, si vede chiaramente come la BCE abbia compiti e limiti precisi. Che sono causa dei problemi, e cheè, visto che LIMITANO la BCE, sono il riflesso dei soliti spiriti nazionalistici.

Ad esempio, la BCE non può comperare direttamente debito dagli Stati membri. Se potesse farlo potrebbe evitare di comperare (svenandosi) dal mercato secondario, e soprattutto ammazzando la speculazione.

La BCE ha l'esclusivo potere di decidere sull'emissione di moneta. Perchè, dunque, non permette di stampare più moneta? Perchè la BCE ha come compito costituzionale il mantenimento di prezzi bassi. NON PUO' emettere moneta come risposta alla crisi perchè NON PUO' aumentare l'inflazione.

Ora, non vorrei che si attribuissero colpe a chi non ne ha. I veri colpevoli sono quelli che hanno voluto una Europa economica fondata su principi che questa crisi l'hanno causata. Non l'Europa o la BCE in quanto tali, ma chi ha deciso che l'Europa e la BCE (e tutto il resto) funzionasse così. Ma vi rendete conto o no che vi comportate come una persona che, investita, se la prende con la macchina? E vi rendete conto o no che per fare "certe cose" (tra lo stampare allegramente moneta) occorre modificare la legge? E sapete cosa occorre per modificare la legge fondamentale? Occorre l'unanimità, perchè bisogna preservare la sovranità nazionale, occorre, spesso, un referendum popolare, perchè occorre preservare la democrazia...


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MessaggioInviato: 24/12/2011, 18:23 
speriamo si torni a stampare lira. Ah faccio notare come oggi non possiamo stampare manco banconote oggi, solo monetaglia spicciola, se non è delirante questo.



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MessaggioInviato: 24/12/2011, 20:31 
MILANO - Lo spread Btp-bund conclude l'ultima seduta della settimana oltrepassando la soglia pscicologica dei 500 punti base, arrivando a 502, dopo essere schizzato a quota 515. Il rendimento del decennale sfiora il 7% attestandosi al 6,98%.

SI PREPARA IL RITORNO DI LIRA, DRACMA E ESCUDO Almeno due banche di caratura mondiale «hanno preso delle misure» per ritornare ad effettuare transazioni in vecchie valute della zona euro tra cui lira, dracma e escudo. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate. Le banche in questione hanno già contattato Swift, l'azienda belga che gestisce i sistemi per le transazioni finanziarie internazionali, per avere la tecnologia e i codici necessari, riferiscono le fonti. Un portavoce di Swift ha detto al quotidiano finanziario che l'azienda è pronta a fare tutto quanto sarà necessario per garantire il regolare svolgimento delle transazioni, ma che «non è il caso fare commenti su questioni specificamente legate alla zona euro». Secondo il Wall Street Journal, le banche stanno studiando tutti gli aspetti del possibile impatto che avrebbe l'uscita di uno o più paesi dalla zona euro.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=155279


come vedi raziel siamo sulla via giusta,speriamo nella prosecuzione [;)]


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MessaggioInviato: 24/12/2011, 20:58 
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rmnd ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

Sirius, la notizia, ripresa dal Wall Street Journal, è trasmessa da varie fonti... vedi affaritaliani.it, rainews24, economia-oggi, ed altri che non cito



sì però, forse mi sbaglio, ma non ho visto nessun link diretto alla notizia.
Per quanto ne sappiamo potrebbe essere l'ennesima sparata terroristica di provenienza inglese e ritrasmessa dal wsj, oppure l'ennesima 'esercitazione' su uno dei tanti possibili scenari futuri a breve termine.

Sarebbe bello leggere la notizia originale, ma oggi non ho voglia nè tempo per cercarla.

Siti attendibili sai... oggi di attendibile c'è ben poco. e' di qualche giorno fa la notizia della chiusura della como chiasso per intense nevicate riportata dall'ansa , da rai news e dai tg nazionali...ma a pare invece che quel giorno sulla como chiasso il cielo fosse azzurro , soleggiato e di neve neanche l'ombra...spesso le notizie sono ricopiate, ritrasmesse senza neanche prendersi la briga di valutarne l'attendibilità




La notizia c'è ovviamente:
http://online.wsj.com/article/SB1000142 ... 94554.html


Condivido però la perplessità riguardo al reale significato di queste news...



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MessaggioInviato: 25/12/2011, 08:55 
Questa storia di entrare nell'Euro è stata una fesseria colossale, ringraziamo il governo prodi per questo.

Si era visto fin dall'inizio, e oggi ci troviamo con la me**a fino al collo, pregando che nessuno faccia l'onda. E anche nel caso del ritorno alla lira, ormai siamo inguaiati, dato che il vecchio valore (che praticamente non è mai esistito) 1€ = 1936,27 Lire non si può più adeguare, chissà quanto varrà 1€. Alla fine lo faranno valere 1000Lire, e il popolo se la piglia in quel posto.

Che roba... che casino!!! [:(!]



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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:15 
Cita:
cagliari79 ha scritto:

Questa storia di entrare nell'Euro è stata una fesseria colossale, ringraziamo il governo prodi per questo.

Si era visto fin dall'inizio, e oggi ci troviamo con la me**a fino al collo, pregando che nessuno faccia l'onda. E anche nel caso del ritorno alla lira, ormai siamo inguaiati, dato che il vecchio valore (che praticamente non è mai esistito) 1€ = 1936,27 Lire non si può più adeguare, chissà quanto varrà 1€. Alla fine lo faranno valere 1000Lire, e il popolo se la piglia in quel posto.

Che roba... che casino!!! [:(!]


il rapporto lira /euro x entrare nell'euro fu un rapporto esagerato,concesso alla volonta tedesca,oggettivamente il valore piu' consono erano 1500Lire/euro,ma si svendette la liretta,come solito.... [;)]


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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:23 
Naturalmente, Prodi, che allora era stato commissario europeo, volle fare "bella figura" con Kohl ... (Roba da ruffiani!) [:o)] [:(!]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:29 
Auguri a tutti e comunque ricordiamo che al cambio lira/euro c'era Berlusconi al governo e nessuno controllo' se qualcuno faceva il furbo difatti provate a fare un cambio REALE lira/euro e andate in Pizzeria (quanto costava una pizza una birra un dolce allora ? fate il cambio reale, cioe' se una pizza costava 8000 lire ovviamente dovrebbe costare 4 euro e non 8 euro!)


Minimo chiamano i Carabinieri!



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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:37 
10 anni dopo il default, l'Argentina cresce. Perchè si è liberata del Fmi
di: Gennaro Carotenuto Pubblicato il 20 dicembre 2011|
.

A Cristina Kirchner e prima di lei Néstor, si deve una politica economica che ha permesso all’Argentina di riprendere in mano il proprio destino.
Il contenuto di questo scritto - tratto dal blog di Gennaro Carotenuto, che ringraziamo, Giornalismo partecipativo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Oggi, esattamente dieci anni fa, tra il 19 e il 20 dicembre 2001, l’Argentina esplodeva. Fernando de la Rúa, ultimo presidente di una notte neoliberale durata 46 anni, appoggiato da una maggioranza nominalmente di centro-sinistra, sparava sulla folla (i morti furono una quarantina) ma era costretto a fuggire dalla mobilitazione di un paese intero. Le banche e il Fondo Monetario Internazionale gli avevano imposto di violare il patto con le classi medie sul quale si basa il sistema capitalista: i bancomat non restituivano più i risparmi e all’impiegato Juan Pérez, alla commerciante María Gómez, all’avvocato Mario Rodríguez era impedito di usare i propri risparmi per pagare la bolletta della luce, la spesa al supermercato, il pieno di benzina.


Il cosiddetto "corralito", il blocco dei conti correnti bancari dei cittadini, era stato l’ultimo passo di una vera guerra economica contro l’Argentina durata quasi cinquant’anni. L’FMI era stato il vero dominus del paese dal golpe contro Juan Domingo Perón nel 1955 fino a quel 19 dicembre 2001. Attraverso tre dittature militari, 30.000 desaparecidos e governi teoricamente democratici ma completamente sottomessi al "Washington consensus", l’Argentina era passata dall’essere una delle prime dieci economie al mondo all’avere province con il 71% di denutrizione infantile, dalla piena occupazione al 42% di disoccupazione reale, da un’economia florida al debito pubblico pro-capite più alto al mondo. Con la parità col dollaro, e con la popolazione addormentata dalla continua orgia di televisione spazzatura dell’era Menem (1989-1999), il paese aveva dissipato un’invidiabile base manifatturiera e tecnologica. Nulla più si produceva e si spacciava che oramai fosse conveniente importare tutto in un paese che aveva accolto, realizzato e poi infranto il sogno di generazioni di migranti e da dove figli e nipoti di questi fuggivano.

In quei giorni, in quello che per decenni il FMI aveva considerato come il proprio "allievo prediletto", salvo misconoscerlo all’evidenza del fallimento, non fu solo il sottoproletariato del Gran Buenos Aires ridotto alla miseria più nera a esplodere ma anche le classi medie urbane. Queste, che per decenni si erano fatte impaurire da timori rivoluzionari e d’instabilità, blandire da promesse di soldi facili e convincere che il sol dell’avvenire fosse la privatizzazione totale dello Stato e della democrazia, si univano in un solo grido contro la casta politica e finanziaria responsabile del disastro: "que se vayan todos", che vadano via tutti. Era un movimento forte quello argentino, antesignano di quelli attuali, e solo parzialmente rifluito perché soddisfatto in molte delle richieste più importanti.

I passi successivi al disastro furono decisi e in direzione ostinata e contraria rispetto a quelli intrapresi nei 46 anni anteriori. Quegli argentini che a milioni si erano sentiti liberi di scegliere scuole e sanità private adesso erano costretti a tornare al pubblico trovandolo in macerie. Al default, che penalizzava chi speculava - anche in Italia - sulla miseria degli argentini, seguì la fine dell’irreale parità col dollaro. Le redini del paese furono prese dai superstiti di quella gioventù peronista degli anni ’70 che era stata sterminata dalla dittatura del 1976. Prima Néstor Kirchner e poi sua moglie Cristina Fernández, appoggiati in maniera crescente dagli imponenti movimenti sociali, con una politica economica prudente ma marcatamente redistributiva, hanno fatto scendere gli indici di povertà e indigenza a un quarto di quelli degli anni ‘90. Al dunque l’Argentina ha dimostrato che perfino un’altra economia di mercato è possibile e dal 2003 in avanti il paese cresce con ritmi tra il 7 e il 10% l’anno.

La crescita economica è stata favorita da una serie di fattori propri del nostro tempo, dall’aumento dei prezzi dell’export agricolo all’arrivo della Cina come partner economico. Soprattutto però i governi kirchneristi sono stati, con Brasile e Venezuela, i grandi motori dell’integrazione latinoamericana, una delle principali novità geopolitiche mondiali del decennio. Le date chiave di tale processo sono due: Nel 2005 a Mar del Plata, soprattutto la sinergia Kirchner-Lula stoppò il progetto dell’ALCA di George Bush, il mercato unico continentale che voleva trasformare l’intera America latina in una fabbrica a basso costo per le multinazionali statunitensi mettendo un continente intero a disposizione degli Stati Uniti per sostenere la competizione con la Cina. Nel 2006 l’Argentina e il Brasile, con l’aiuto di Hugo Chávez, chiusero i loro conti col FMI: "non abbiamo più bisogno dei vostri consigli interessati" dissero mettendo fine a mezzo secolo di sovranità limitata. Per anni i media mainstream mondiali hanno cercato di ridicolizzare il tentativo del popolo argentino di rialzare la testa, l’integrazione latinoamericana e la capacità del Sudamerica di affrancarsi dallo strapotere degli Stati Uniti e dell’FMI. A dieci anni di distanza, tirando le somme, ci si può levare qualche sassolino dalla scarpa su chi disinformasse su cosa. Ancora un anno fa, nel momento della morte di Néstor Kirchner i grandi media internazionali –quelli autodesignati come i più autorevoli al mondo- avevano di nuovo offeso la presidente, con un maschilismo vomitevole, descrivendola come una marionetta incapace di arrivare a fine mandato. Il popolo argentino la pensa diversamente e il 23 ottobre 2011 l’ha confermata alla presidenza al primo turno con il 54% dei voti.

Cristina, e prima di lei Néstor, ad una politica economica che ha permesso all’Argentina di riprendere in mano il proprio destino, affianca una politica sociale marcatamente progressista dai processi contro i violatori di diritti umani alle nozze omosessuali. Perfino nei media l’Argentina è oggi all’avanguardia nel mondo nella battaglia contro i monopoli dell’informazione: non più di un terzo può essere lasciato al mercato, il resto deve avere finalità sociali e culturali perché non di solo mercato è fatta la società.

A dieci anni dal crollo l’Argentina sta vincendo la scommessa della sua rinascita. I paradigmi neoliberali sono sbaragliati e dall’acqua alle poste alle aerolinee molti beni sono stati rinazionalizzati per il bene comune dopo essere stati privatizzati durante la notte neoliberale a beneficio di pochi corrotti. I soldi investiti in educazione sono passati dal 2 al 6.5% del PIL e… la lista potrebbe continuare. Basta un dato per concludere: dei 200.000 argentini che nei primi mesi del 2002 sbarcarono in Italia (tutti o quasi con passaporto italiano) alla ricerca di un futuro, oltre il 90% sono tornati indietro: "meglio, molto meglio, là".


http://www.wallstreetitalia.com/article ... l-fmi.aspx

que se vayan todos", sarebbe uno slogan molto appropriato pure x la vecchia ed obsoleta classe politica italiana,incapace di risolvere qualsiasi problema nazionale,ed ossequiosa al potere bancario internazionale [:(!]e che ha acconsentio a questo golpe bianco.... [:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 25/12/2011, 10:45, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:49 
Si ma controllo di cosa? I prezzi nn sono calmierati. Siamo in libero mercato e quindi se una pizzeria decidesse di raddoppiare i prezzi nel giro di 24h potrbbe benissimo farlo.

Quello del mancato controllo e' una leggenda metropolitana perche' lo stato non puo' metterci becco.

Colpa 'nostra' che all'epoca nn abbiamo lasciato vuoti ristoranti e negozi.



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rmnd ha scritto:

Si ma controllo di cosa? I prezzi nn sono calmierati. Siamo in libero mercato e quindi se una pizzeria decidesse di raddoppiare i prezzi nel giro di 24h potrbbe benissimo farlo.

Quello del mancato controllo e' una leggenda metropolitana perche' lo stato non puo' metterci becco.

Colpa 'nostra' che all'epoca nn abbiamo lasciato vuoti ristoranti e negozi.

Ti potevi farlo?,chi poteva non acquistare cose di prima necessità!!,doveva essere il governo a controllare,abbiamo un esercito di Finanzieri che manteniamo,Berlusconi doveva solo dare ordini e invece volutamente non l'ha fatto.[:(!]


Ultima modifica di bleffort il 25/12/2011, 11:13, modificato 1 volta in totale.

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rmnd ha scritto:

Si ma controllo di cosa? I prezzi nn sono calmierati. Siamo in libero mercato e quindi se una pizzeria decidesse di raddoppiare i prezzi nel giro di 24h potrbbe benissimo farlo.

Quello del mancato controllo e' una leggenda metropolitana perche' lo stato non puo' metterci becco.

Colpa 'nostra' che all'epoca nn abbiamo lasciato vuoti ristoranti e negozi.


bleffort ha scritto :


Ti potevi farlo?,chi poteva non acquistare cose di prima necessità!!,doveva essere il governo a controllare,abbiamo un esercito di Finanzieri che manteniamo,Berlusconi doveva solo dare ordini e invece volutamente non l'ha fatto.




Anche questo è vero!!!!!!!!!! [V] [V]


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ARGENTINA: UN BANCO DI PROVA
PER IL COLLASSO DELL’INGEGNERIA FINANZIARIA.
CHE INSEGNAMENTI PER L’EUROPA…


Immagine

dic 23rd, 2011

DI ADRIAN SALBUCHI
Global Research

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... r-leuropa/

Esattamente dieci anni fa l’Argentina subì un vero e proprio collasso finanziario e politico. Dopo un decennio in cui abbiamo seguito quello che gli "esperti" del FMI, i banchieri internazionali e le agenzie di rating ci hanno detto di fare, questo è il risultato finale.

L’allora presidente Fernando De la Rua ha applicato fino all’ultimo minuto tutte le ricette del FMI, facendoci ingoiare i loro rimedi "velenosi".

Agli inizi del 2001 la situazione divenne davvero brutta quando De la Rua non poté più pagare gli interessi del "debito sovrano" argentino, anche dopo aver guidato il paese in modalità "deficit zero", tagliando spesa pubblica, posti di lavoro, sanità, educazione e servizi pubblici essenziali.
Nel marzo 2011 richiamò come ministro delle Finanze Domingo Cavallo, ruolo che Cavallo aveva già svolto per sei anni durante gli anni ‘90 sotto la presidenza di Carlos Menem, imponendo le scandalose politiche di deregolamentazione e privatizzazione del FMI che indebolirono lo stato e lo portarono dritto al collasso del 2001.

Beh, non fu proprio De la Rua a richiamare Cavallo, quanto piuttosto David Rockefeller (JPMorgan Chase) e William Rhodes (CitiCorp), che vennero personalmente a Buenos Aires per dire/ordinare al presidente De la Rua di nominare Cavallo, altrimenti…

Così a giugno 2001, Cavallo – membro della Commissione Trilaterale e protetto di Soros-Rockefeller-Rhodes – provò a dissipare il default rifinanziando il debito sovrano, che aumentò il debito pubblico di 51 miliardi di dollari, ma non evitò il collasso totale di dicembre.

Cosa successe poi? De la Rua e Cavallo difesero i banchieri e evitarono la corsa agli sportelli congelando tutti i depositi bancari. Lo chiamarono il "Corrallito", quando i titolari dei conti correnti potevano ritirare 250 pesos alla settimana (all’epoca l’ equivalente di 250 dollari; dopo la svalutazione del 2002 solo 75).

L’economia argentina quasi collassò; le persone scesero per strada sbattendo pentole e padelle, urlando, chiamando tutti i banchieri “ladri, criminali, truffatori, imbroglioni”, ma i grandi cancelli di bronzo delle megabanche rimasero chiusi. Nessuno ebbe i suoi soldi indietro.

Metà dei depositi bancari erano in dollari. Anche in questo caso nessuno ebbe i dollari indietro, solo pesos a un tasso di cambio fraudolento dopo la svalutazione imposta e dopo che fu abbandonata la cosiddetta "convertibilità" della valuta che Cavallo impose dieci anni prima, ancorando il peso al dollaro ad una irreale parità di 1 a 1.

Fu chiaramente un enorme furto di beni e risparmi di quaranta milioni di argentini, orchestrato dai banchieri e appoggiato dal governo. Metà della nostra popolazione scese rapidamente sotto la soglia di povertà, il PIL si contrasse di quasi il 40% nel 2002, in milioni persero il posto di lavoro, i risparmi, le case per via dei pignoramenti, i mezzi di sussistenza e neppure una banca è collassata!

Dopo gli scontri a Buenos Aires e nelle altre città maggiori, e la repressione brutale della polizia che lasciò trenta morti sulle strade, De la Rua prese il suo elicottero sul tetto del palazzo presidenziale, la Casa Rosada, e abbandonò la nave. Nell’ultima settimana del dicembre 2001 si sono succeduti quattro presidenti, fino a che le banche, i media, gli Stati Uniti e il suo Dipartimento del Tesoro accettarono Eduardo Duhalde come presidente provvisorio. Alla fine nominò ministro delle Finanze Roberto Lavagna, membro fondatore del CARI, la versione argentina del Council of Foreign Relations.

L’Argentina è stata usata come banco di prova dall’elite per apprendere come controllare un totale collasso finanziario, monetario, bancario ed economico, e le sue conseguenze sociali adeguatamente progettate per garantire che, con il tempo: (a) i banchieri ne escano illesi, (b) l’"ordine democratico" venga ripristinato e il nuovo governo imponga un nuova rifinanziamento del debito sovrano, equilibri le cifre, e calmi la popolazione (altrimenti…), e (c) ristampi un grande sorriso sulle facce dei banchieri… Tutto come sempre!

Gli insegnamenti dell’Argentina del 2001/2003 vengono usati oggi con la Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, Islanda, Regno Unito e Stati Uniti.

Quindi, manifestanti di "Occupy Wall Street", a me le orecchie! Non avete possibilità! I signori del denaro hanno già fatto il loro giochi finanziari in Argentina.


A un certo punto le cose andavano così male che un giornalista del New York Times, Larry Rohter, (successivamente accusato dal governo brasiliano di avere legami con la CIA) ebbe il coraggio di suggerire la divisione territoriale dell’ Argentina per "risolvere" la nostra crisi del debito. Il titolo del suo perverso articolo, pubblicato il 27 agosto 2002, diceva tutto: "Alcuni in Argentina vedono la secessione come risposta al pericolo dell’economia", mirando specificatamente alla nostra regione ricca di risorse naturali, la Patagonia…

Allora le potenti élite globali finalmente trovarono il loro uomo quando Nestor Kirchner divenne presidente nel maggio 2003. Kirchner mantenne in carica il ministro delle Finanze, Lavagna, rifinanziò il debito sovrano con scadenza in 42 anni(!); pagò al FMI l’intero importo di dieci miliardi di dollari (in contanti, in dollari e senza riduzioni; cioè in assoluto lo status di creditore più favorito) senza ricevere nulla in cambio; ha indebolito ulteriormente l’esercito argentino, rincretinito l’educazione, i media e la cultura e ha terminato imponendo sua moglie Christina come successore.

Chiaramente, un sacco di lezioni sono state apprese dall’"esperienza Argentina", che tornano così utili quando si tratta di questi chiassosi e poveri europei di oggi.

Così, dieci anni dopo… nessuno vuole ballare un tango?



**********************************************

Fonte: Argentina:
A Testing Ground for Engineering Financial Collapse:
What Lessons for Europe…
http://www.globalresearch.ca/index.php? ... &aid=28272

Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di REIO



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 25/12/2011, 16:34 
Cita:
ubatuba ha scritto:

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cagliari79 ha scritto:

Questa storia di entrare nell'Euro è stata una fesseria colossale, ringraziamo il governo prodi per questo.

Si era visto fin dall'inizio, e oggi ci troviamo con la me**a fino al collo, pregando che nessuno faccia l'onda. E anche nel caso del ritorno alla lira, ormai siamo inguaiati, dato che il vecchio valore (che praticamente non è mai esistito) 1€ = 1936,27 Lire non si può più adeguare, chissà quanto varrà 1€. Alla fine lo faranno valere 1000Lire, e il popolo se la piglia in quel posto.

Che roba... che casino!!! [:(!]


il rapporto lira /euro x entrare nell'euro fu un rapporto esagerato,concesso alla volonta tedesca,oggettivamente il valore piu' consono erano 1500Lire/euro,ma si svendette la liretta,come solito.... [;)]


ma la svalutazione della lira
non avrebbe dovuto favorire le esportazioni intra ue?

comunque il guaio fu creato da berlusca,
al governo nel passaggio lira euro,
che se ne fregò delle speculazioni al dettaglio
(1 euro=1000 lire)

bastava mantenere i doppi prezzi euro-lira
sui cartellini per altri 6 mesi..
i furbi commercianti sarebbero stati SGAMATI subito..
invece non (si) fece nulla..

se la benzina costa ora 3200 lire,
non oso pensare con una lira
ancora più svalutata..


Ultima modifica di mik.300 il 25/12/2011, 16:40, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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