Operai e imprenditori?

Leghisti, rifondaioli e grillini. Ed è una cosa che terrei da conto: una perfetta carrellata di residui velenosi che sanno solo urlare. E che, per fortuna, sono in picchiata nella considerazione degli italiani...

Grillini in picchiata?

Quello che dici è FALSO.

http://www.scenaripolitici.com/2011/11/ ... i-big.html

PALERMO - Rosario Spatola, pentito di Cosa Nostra, è morto. La notizia è stata comunicata stamani dal pm della Dda di Palermo, Francesco Del Bene, in apertura del processo per l'omicidio del giornalista e sociologo Mauro Rostagno, assassinato a Valderice il 26 settembre 1988. Due gli imputati: il boss di Trapani Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante e Vito Mazzara, ritenuto componente del gruppo di fuoco.

Spatola, stamani avrebbe dovuto deporre in videoconferenza, come teste, nel processo.Il pm non ha reso note data e causa del decesso del pentito che collaborò, tra gli altri, anche con il giudice Paolo Borsellino rivelandogli i segreti della mafia nel Trapanese. Spatola, originario di Campobello di Mazara, fu condannato dal tribunale di Palermo per associazione mafiosa e iniziò a collaborare con la procura di Marsala nel 1989.
Fonte:http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/11-gennaio-2012/morto-spatola-doveva-deporrenel-processo-l-omicidio-rostagno--1902816931710.shtml

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“PARASSITI” SENZA VERGOGNA
Tasse, scoperte decine di “fantasmi”

In tutto, sarebbero circa 180 i milioni sottratti al Fisco, 50 dei quali di evasione “pura” I controlli della Finanza: su 160 posizioni passate al setaccio, gli evasori totali sono 40
di Patrizia Cupo
RIMINI. Non una lira al Fisco. Fanno affari, ma della dichiarazione dei redditi si “dimenticano”: è il 25 per cento dei riminesi controllati nel 2011 dalla guardia di finanza. In base agli ultimi dati raccolti, circa 40 delle 160 posizioni verificate lo scorso anno sono evasori totali, ossia imprenditori, professionisti e consulenti che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi. In tutto, sarebbero circa 180 i milioni evasi al Fisco, 50 dei quali di evasione “pura”, ossia tassa inevasa dai contribuenti completamente sconosciuti al Fisco.
Ma la finanza, i “furbetti”, li conosce bene e sa dove andarli a cercare. Tante le strade praticabili: quella dei controlli sugli indicatori di ricchezze (auto di lusso, yacht ormeggiati alla darsena), o quella ad esempio sulle ispezioni nella lunga lista di chi vanta una partita Iva. Sul territorio provinciale, sono 45mila le partite Iva aperte. Di queste, 44.500 appartengono alla prima fascia (ossia rispondono a lavoratori autonomi che vantano fatturati fino a 5 milioni di euro), 250 rispondono a fatturati tra i 5 e i 100 milioni di euro. Otto i super ricchi, con fatturati superiori ai 100 milioni. I controlli della finanza, nel 2011, hanno rispecchiato le proporzioni tra le varie ripartizioni: dei 160 controlli, uno solo ha pescato tra i super ricchi, 12 quelli effettuati tra i contribuenti da seconda fascia. E sul totale, oltre l’80 per cento è uscito dal controllo con le ossa a pezzi, dalle sanzioni amministrative ai rilievi penali. I dati riminesi non sono quindi lusinghieri: se si calcola che, in Europa, l’Italia è già maglia nera nella media tra i paesi che evadono di più, con un 22% di evasione stimata, il dato su Rimini è ancora più alto. Qui, se già il 25% sono evasori totali, vien da sé che il livello di chi evade - pur essendo conosciuto al Fisco - aumenta. Ne son convinte anche le fiamme gialle che, di controlli di massa, come quello effettuato a Cortina a Capodanno, ne fanno parecchi. In Riviera, il periodo migliore per la “caccia” al furbetto è quello estivo. D’inverno, basta seguire i dati e la “corrente”. Solo attraverso le indagini, infatti, si arriva al bottino. Sì, perché ai 40 evasori totali beccati nel 2011 la finanza è arrivata esaminando le posizioni di chi aveva partita Iva. Indagando sugli affari dei contribuenti, i finanzieri hanno quindi scorto qualche fornitore o partner commerciale che, pur facendo affari coi riminesi sotto ispezione, non aveva mai versato un euro al Fisco. Da qui, l’“aggressione” fiscale, come piace definirla ai finanzieri. Ora, all’indomani dell’annuncio del governo della “tolleranza zero” contro gli evasori fiscali, è facile pensare che i controlli siano ancora più aggressivi, ma alle Fiamme gialle riminesi cambia poco. Per loro, dipendenti statali a parte, sono tutti possibili evasori, anche i dipendenti privati: a loro, il datore di lavoro potrebbe sempre riservare una parte di stipendio in nero. Sarebbe comodo per lui, specie ora che l’imposizione fiscale è aumentata. Sarebbe comodo per il lavoratore, che vede calare il valore del suo salario giorno dopo giorno.

http://www.corriereromagna.it/rimini/20 ... i%E2%80%9D


come si evince da questa indagine,non e' necessario andare a cortina,x piazzate,gli evasori si possono scoprire con seri controlli....

Milano, professore preso a "estintorate" da sedicenne.

Il professore di un istituto professionale che viene picchiato da un alunno per un rimprovero. Pensate che gli abbia chiesto "Perchè non hai fatto i compiti"? No. Il sedicenne aveva dato fuoco alla porta dell'aula...

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC2-1

l'italia al 92 posto in fatto di liberta economica,se si pensa che azerbaigian,ruanda,malesia,ghana.burkinafao,albania et croazia,sono sopra a noi,...................e nnostante tutto galleggiamo..... x ora

"Nella classifica mondiale della libertà economica l'Italia è fanalino di coda: i punti deboli che pesano per chi fa impresa nel nostro Paese e il confronto con gli altri nel mondo e in Europa.Barbara Weisz - 13 gennaio 2012 inShare.0

Italia 92esima nel mondo per libertà economica
L’Italia certo non spicca in quanto a libertà economica: sotto la media mondiale, sotto la media europea, in netto peggioramento da anni, al novantaduesimo posto nel mondo. A confermarlo è la classifica mondiale dedicata ai Paesi economicamente meno liberi stilata dalla Heritage Foundation-Wall Street Journal, che risulta decisamente impietosa con il nostro Paese.

Corruzione e incapacità di controllare la spesa pubblica sono i due fattori che maggiormente pesano sull’indice italiano della libertà economica, che ha anche altri punti deboli: mercato del lavoro, commercio, fisco.

I punti deboli per la libertà economica
Fra i punti deboli individuati dal report di particolare interesse per le aziende, l’inefficienza della pubblica amministrazione, la complessità di regolamenti che causa ritardi e aumenta i costi per l’attività d’impresa, i ritardi dei procedimenti giudiziari che portano molte aziende a trovare accordi extra giudiziali.

In generale, le due voci in cui l’Italia registra la peggior performance relativa sono come detto la corruzione, con un passo indietro di quattro punti, e la spesa pubblica, -9,2. Peggiorati gli indicatori anche per quanto riguarda la libertà fiscale, quella monetaria, il mercato del lavoro, gli scambi commerciali.

L’unico segno positivo riguarda la business freedom, libertà delle attività economiche, mentre sono sostanzialmente in pareggio rispetto al 2011 diritti di proprietà, libertà finanziaria e libertà di investimento.

La classifica sulla libertà economica
In testa alla classifica c’è l’estremo oriente: Hong Kong, Singapore, Australia, Nuova Zelanda. Al quinto posto, il primo fra i paesi europei, la Svizzera. Fra i Paesi Ue, quello preferibile per le libertà economiche è l’Irlanda, nona in classifica generale.

Sempre restando all’interno dei confini europei i Paesi che si trovano nella parte alta della graduatoria, dedicata ai “più liberi”, sono Danimarca (11esima), Lussemburgo, 13esimo, Gran Bretagna, 14esima, Olanda, 15esima, Estonia, 16esima, Finlandia, 17esima, Cipro, 20esima, Svezia, 21esima, Lituania, 23esima, Germania, 26esima, Islanda, 27esima.


Fra i Paesi contrassegnati come “moderatamente liberi” ci sono la Spagna, 36esima, il Belgio, 38esimo, la Norvegia, 40esima, la Francia, 67esima, il Portogallo, 68esimo. In questo gruppo, che va dal 29esima al 90esimo posto del mondo, ci sono buona parte dei paesi dell’est Europa: Repubblica Ceca, Macedonia, Ungheria, Slovacchia, Lettonia, Albania, Bulgaria, Romania, Polonia, Slovenia, Montenegro, Turchia, Croazia.

Poi, dal 90esimo al 150esimo posto, sono elencati i Paesi economicamente meno liberi, fra cui c’è appunto l’Italia. Dietro di noi, fra gli stati europei, Serbia, 98esima, Grecia, 119esima, Russia, 144esima. Infine, dal 150esimo al 180esimo posto, i paesi economicamente oppressi.

Gli Stati Uniti sono al decimo posto nel mondo, ma fra i Paesi dell’area delle Americhe sono superati dal Canada, sesto, e dal Cile, settimo.


http://www.pmi.it/economia/mercati/arti ... efresh=yes

Rifiuti, entro 48 ore la decisione dell’Europa
sulla multa da 500mila euro al giorno



Ancora poche ore e sull’Italia potrebbe abbattersi la mannaia delle sanzioni europee: se entro lunedì prossimo non arriverà a Bruxelles una risposta sostanziale alla lettera di messa in mora da parte dell’Unione per la questione rifiuti in Campania, l’Italia dovrà pagare una multa da cinquecentomila euro al giorno “per tutto il periodo nel quale non sarà in grado di risolvere il problema”. Una vicenda, questa, iniziata lo scorso 29 settembre, quando la Commissione europea inviò una lettera di messa in mora nella quale chiedeva al governo di adeguarsi a una sentenza della Corte europea di Giustizia del 2010, che condannava l’Italia per aver messo in pericolo la salute umana e l’ambiente non garantendo il corretto smaltimento dei rifiuti. La prima deadline era fissata per il 29 novembre, ma il cambio di governo ha garantito un’ulteriore proroga fino a gennaio. Ora, spiega Joe Hennon, portavoce del commissario europeo Janez Potocnik, l’Europa aspetta “risposte chiare, concrete e definitive”.

Continua>>>
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1jLrmoI00

"Aziende in crisi e voi leghisti investite
soldi di rimborsi pubblici in Tanzania ?"

Allarme in Italia: i prestiti BCE per le Pmi restano alle banche
I prestiti agevolati concessi alle banche italiane dalla BCE con l'obiettivo di semplificare l'accesso al credito delle Pmi sono invece stati investiti in Titoli di Stato: denuncia parlamentare.


Le banche italiane non investono i fondi BCE in prestiti alle Pmi ma in Titoli di Stato

Che fine stanno facendo i fondi BCE (Banca Centrale Europea) – per un totale di 489 miliardi di euro erogati a 523 banche della UE – e destinati a sostenere l’accesso al credito delle imprese?

Ebbene questi soldi alle Pmi italiane non sono mai arrivati: i 140 miliardi di euro che le 14 banche italiane hanno ricevuto dopo l’8 dicembre 2011 non sono finiti nelle casse delle imprese, come denuncia l’ABI, secondo i cui dati l’accesso al credito delle piccole e medie imprese è perfino diminuito.
La denuncia: i fondi per le Pmi restano in banca

L’allarme su come i finanziamenti previsti dalla BCE in favore delle Pmi appaiano bloccati in operazioni finanziarie arriva dagli europarlamentari Enzo Rivellini e Potito Salatto, i quali hanno chiesto delucidazioni alla stessa Banca Centrale Europea.

Una situazione che Rivellini e Salatto spiegano così: le banche italiane invece di utilizzare il prestito concesso dalla BCE al tasso dell’1% per favorire l’accesso al credito delle Pmi hanno preferito acquistare titoli di stato con rendimenti al 6-7%.

«Qualora tutto ciò venisse appurato siamo pronti ad azioni forti senza escludere nessuna eventualità che possa garantire ai cittadini europei che le somme siano destinate alla crescita e al superamento della crisi», concludono i due europarlamentari.

http://www.pmi.it/economia/finanziament ... anche.html


banche et governo di banchieri imposto,cosa si poteva attendere .........

..........<h4>Fitch: Italia declassata probabilmente entro il mese</h4>.......................

più che sapere dove và Caldoro bisognerebbe sapere dove và il Pd.

Io credo che coerentemente con le politiche adottate il Pd dovrebbe essere considerato un partito di Centro di ispirazione liberista e non più come voleva far immagginare di essere di un liberismo solidale cosa mai accaduta.Anzi i vertici del Pd sono stati i fautori della distruzione della democrazia e dello stato sociale in Italia veri uomini al servizio del Vero Potere che non vuole lacci e lacciuli tra i piedi perchè la sola legge che conoscono è il Profitto a qualsiasi costo senza porsi nessun tipo di problema per le conseguenze che le loro azioni hanno a discapito delle popolazioni e degli stati nazionali dove questi profitti vengono conseguiti.
le privatizzazioni prima, che hanno portato solo danno allo Stato e all'economia nazionale,L'aver avallato la prima guerra italiana del dopoguerra contro la Jugoslavia aggirando la Costituzione come quando si raggira un Bambino ed infine la ciliegina sulla torta che l'€uro una moneta senza stato a garantirla e senza banca centrale pubblica.ovvero una moneta privata che gli stati devono comprare sul mercato come se gli stati fossero dei soggetti privati e non soggetti pubblici che hanno il compito di rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini e della economia nazionale. Stanno continuando ancora sulla strada della PRIVATIZZAZIONE dello Stato per cui caro Isaia il PD deve andare al Centro e lasciare perdere IDV e SEL togliersi la maschera di essere di centrosinistra e andarsi a prendere i voti di chi vuole la Distruzione dello Stato

http://blog.libero.it/terrapagana/10988655.html

l'articolo?..... speriamo non crei indigestione......ma a tutto c'e' rimedio

Allora ... olio di ricino!

costo troppo alto,in relazione al momento critico economico......basta la magnesia san pellegrino eventualmente x miscelare ..........

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