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Liberalizzare le carceri

22/01/2012, 13:12

No, non nel senso di liberare i carcerati, ma di aprire il business del detenuto.

http://crisis.blogosfere.it/2012/01/lib ... ivate.html

Ve lo immaginate chi gestirà le carceri in Sicilia o in Calabria?

Credo che sia necessario leggere con molta attenzione il decreto, non ho dubbi che ci siano altre chicche per ora sfuggite alle redazioni (che si saranno limitate a pubblicare il comunicato stampa della presidenza del consiglio).

22/01/2012, 13:39

Ma anche altrove...Dove c'è busniess c'è mafia. Cerchiamo di tener presente che in Italia il fenomeno della criminalità organizzata si è convertito da "mafia agraria" a "mafia finanziaria" passando attraverso la fase "mafia industriale", distaccandosi pertanto dalle tradizionali prerogative territoriali. La mafia si evolve, cerchiamo di evolvere anche la nostra capacità di individuarla.

22/01/2012, 13:46

Ma certo, intendevo il paradosso di affidare ai boss mafiosi la gestione dei loro picciotti.

Notare la chicca, come è stato segnalato nell'articolo... l'obbligo della presenza delle banche almeno fino al 20% dell'"investimento".

22/01/2012, 14:34

Si ho capito e concordo sul fatto che il rischio, per quanto paradossale, è reale. Altrove quello delle carceri private è diventato un vero e proprio busniess

Qualche informazione:

http://www.inventati.org/apb/carceri.txt
http://disinformazione.it/carceri.htm
http://carcereoltre.ilcannocchiale.it/? ... oc=1886212

Cerchiamo di renderci conto che questo è un nuovo modo per reintrodurre la legalità della schiavitù nell'era moderna. Questi carceri sono nuovi lager con lo scopo di fornire mano d'opera a costo zero Eticamente è un abominio. E le implicazioni sociali, economiche che si possono paventare sono inquietanti...

22/01/2012, 16:28

Nonono, un momento: qua non si parla di privatizzare le carceri. Qua si parla di "servizi", quindi, ad esempio, mensa, servizi di recupero eccetera. Non si dice minimamente di affidare la gestione delle galere ai privati.

22/01/2012, 17:42

Privatizzazioni:le carceri nelle mani delle Banche
postato da andrea su Quinto Potere
http://ilupidieinstein.blogspot.com/201 ... -mani.html

Il provvedimento si chiama Project financing per la realizzazione di infrastrutture carcerarie, ed ha lo scopo di affidare le carceri ai privati con una partecipazione obbligatoria e rilevante delle banche. Il decreto riconosce al concessionario, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell'infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della custodia (ovvero delle guardie carcerarie). In altre parole, lo Stato corrisponderà a soggetti privati una quota per ogni detenuto ospitato in apposite strutture ed obbliga i suddetti a coinvolgere le banche nel business.

Se da un lato questa pratica autorizza la mercificazione (o business fate voi) dei detenuti, dall'altro genera gravissime criticità inerenti la sicurezza nazionale:

cosa potrebbe accadere se la Mafia o la corruzione entrasse nel giro d'affari delle carceri d'oro?
Chi ci garantirà che vengano mantenuti gli standard di sicurezza ed i diritti umani previsti dalla legge?
trasformando la detenzione in business, chi garantirà che la "domanda" (ovvero la richiesta di prigionieri da parte dei nuovi investitori) non subisca distorsioni o pressioni dal mondo della finanza, così come avviene oggi con lo spread? Siamo sicuri che, un giorno, non riceveremo ricatti del tipo: se non mi porti più detenuti, allento le maglie della sicurezza (quindi incentivo la fuga)?
Chi sarà responsabile della fuga dei detenuti, il proprietario dell'infrastruttura o lo guardie carcerarie ?


Le Nazioni Unite se n'erano rese conto già nel 1988, quando avevano cercato di frenare le tendenze americane alla privatizzazione nel settore penitenziario; il rapporto della sotto-commissione per la lotta contro la discriminazione e per la protezione delle minoranze aveva elencato una serie di argomenti contrari alla devoluzione dei poteri pubblici in campo di esecuzione della pena. In pratica il Rapporto sottolinea il fatto che solo allo Stato spettano i poteri e le funzioni disciplinari (compreso l'uso della forza), ma anche laresponsabilità per la protezione dei diritti umani.

il Rapporto specifica in modo chiaro che una gestione privata potrebbe opporre il segreto commerciale a eventuali richieste di chiarimenti esterni (come è accaduto in Australia e come si è tentato di fare nel processo per la rivolta di Campsfield), oltre all'innegabile fatto che "la giustizia non può essere condizionata da interessi privati".

Inoltre, se l'ossessione securitaria, produce maggiore domanda di penalità, ossia più richiesta di carcere, l'ottica e la pratica del business penitenziario con l'entrata dell'interesse privato in un settore così delicato rischiano di gonfiare ulteriormente questa domanda. Basti pensare alla faccenda degli appalti, che possono scatenare appetiti mafiosi, pur essendo a tutt'oggi controllati dalla pubblica amministrazione. Con l'intervento dei capitali (e quindi degli interessi) privati, il giro d'affari crescerà non solo intorno alle mere strutture (aree di costruzione, edificazione, forniture di vario genere), ma anche intorno alla gestione stessa dell'esercizio della penalità.

Alle società private, come del resto già succede nei paesi di common law, può essere data in gestione la sorveglianza interna (o parte della sorveglianza) dei detenuti, ma anche "pezzi" di gestione (per esempio i tossicodipendenti, sul modello di San Patrignano) o l'esecuzione esterna della pena, ad esempio i controlli dei soggetti in misura cautelare o alternativa e la sorveglianza elettronica. È chiaro che a nessuna compagnia o multinazionale della sicurezza farebbe piacere una riduzione della pressione penale, con conseguente minor giro di affari.

Più gente va in carcere, più ci si potrà guadagnare. Anche se non è dimostrato un collegamento diretto tra privatizzazione e crescita della popolazione detenuta, tutto fa pensare che un nesso in effetti vi sia.

22/01/2012, 18:00

22/01/2012, 18:26

Messaggio di iLGambero

No, non nel senso di liberare i carcerati, ma di aprire il business del detenuto.

http://crisis.blogosfere.it/2012/01/lib ... ivate.html

Ve lo immaginate chi gestirà le carceri in Sicilia o in Calabria?

Credo che sia necessario leggere con molta attenzione il decreto, non ho dubbi che ci siano altre chicche per ora sfuggite alle redazioni (che si saranno limitate a pubblicare il comunicato stampa della presidenza del consiglio).



ho letto l'art. 44 del decreto
"gestione delle carceri ai privati
escluso la custodia.."

https://docs.google.com/viewer?url=http ... azioni.pdf
-> pag. 61

cioè i privati costruiscono i locali
e organizzano la logistica,
luce, acqua, gas cibo,
in cambio di un tot a detenuto,
i custodi (presumibilmente polizia penitenziaria)
si occupano e hanno la responsabilità dei detenuti..


fosse così non sarebbe tanto male..

i delinquenti meglio dentro che fuori..
o no?
Ultima modifica di mik.300 il 22/01/2012, 18:30, modificato 1 volta in totale.

22/01/2012, 18:40

Mik se fosse così sarebbe come è nel resto del mondo...il provvedimento si chiama Project financing ed è esplicitato sopra.

22/01/2012, 18:50

Concordo con Bliss... è un abominio, uno dei tanti segni che esplicitano una deriva iperliberista che nessuno non dico ha richiesto, ma ha mai nemmeno discusso.

Ricordate il caso di quel carcere minorile in USA dove il giudice era in combutta con la proprietà del carcere e metteva dentro ragazzini per ragioni assolutamente ridicole?

Bisogna mettere dei paletti... non si può pensare che ogni cosa debba generare profitto.
Viene quasi il dubbio che non si metta mano alla risoluzione dei problemi, proprio per tirare fuori poi queste assurdità.

E vi sembra normale che un governo non eletto si metta a cambiare radicalmente il paese o decidere per conto terzi verso dove dobbiamo andare?

22/01/2012, 18:53

http://it.paperblog.com/quanto-costa-un ... so-159664/

22/01/2012, 19:16

iLGambero ha scritto:

http://it.paperblog.com/quanto-costa-un ... so-159664/


Che schifo...


[...]Negli Usa la privatizzazione delle carceri viene presentata come "la soluzione"
per una serie di problemi, primo fra tutti l'aumento del numero dei migranti
[...]Come quando nel Don Hutto Correctional Residential Center della contea di Williamson sono stati trovati circa 200 bambini sotto chiave. Il centro, gestito per conto del governo dalla Corrections Corp. per circa 2,8 milioni di dollari al mese, è finito nell'occhio del ciclone dopo l'uscita di un rapporto curato dalla Women's Commission for Refugee Women and Children e il Lutheran Immigration and Refugee Service, intitolato "Mettendo sotto chiave i valori familiari: la detenzione delle famiglie immigrate" e dedicato proprio a capire come funzionano i due principali centri "specializzati" nella gestione delle famiglie, il Don Hutto Residential Center e il Berks Family Shelter Care Facility di Leeport, (PA). Secondo quanto denunciato dagli attivisti i due centri sono modellati sul sistema di detenzione criminale, dove «i residenti sono privati del diritto di vivere come un'unità familiare, non ricevono adeguate cure mediche o assistenza psicologica e sono spesso sottoposti a durissime misure disciplinari». Il tutto, va ricordato, a carico di profughi che non hanno commesso alcun crimine e che quindi non dovrebbero scontare alcuna condanna né sono mai stati processati.

http://www.metaforum.it/archivio/2007/s ... tml?t=1235

22/01/2012, 20:32

iLGambero ha scritto:

http://it.paperblog.com/quanto-costa-un ... so-159664/


Non sarebbe accaduto, ad esempio, che il signor Robert Powell – proprietario della Pennsylvania (PA) Child Care - ottenesse un appalto per costruire un nuovo carcere minorile. Prezzo dell'edificio 8 milioni di euro, costo dell'affitto che la PA fa pagare alla Contea di Luzerne: 58 milioni di euro (e noi che ci lamentavamo di quattro peracottari nostrani...). Già semplicemente questo basterebbe per far agitare più d'uno. Ma si sa che quando gli americani si mettono in testa di combinare un disastro, o lo combinano alla perfezione o non lo combinano proprio, ed ecco che entrano in scena gli ultimi due personaggi di questa storia: uno, lo abbiamo già visto, è il giudice Michael Conahan, nato ad Hazleton, Pennsylvania, dal 1994 al 2008 giudice presso la Corte delle udienze comuni e dal gennaio 2008 presidente della corte della Contea di Luzerne.
L' altro è il vero protagonista: Mark Ciavarella – chiare le origini italiane – nativo di Wilkes-Barre di cui è stato giudice dal 1996 al 2009.

Quanto costa un giudice? Più o meno un genocidio silenzioso...
Il giudice Mark Ciavarella
I due, in qualche modo, si danno il cambio nello scandalo: Conahan si attiva nella prima fase, creando le basi per lo spostamento del ramo giuridico-carcerario in ambito minorile dal governo dello Stato ai privati, Ciavarella, invece, è l'esecutore materiale di un genocidio in piccolo.

ho capito,
il giudice ciavarella
(originario di Trani ? cerignola?
bliss, è un nome pugliese..)
fa arrestare a tutto spiano,
il carcere privato ingrassa..


ma non credo che qui in italia
(patria del garantismo)
attecchirebbe un connubio del genere..
anzi secondo me, visto l'andazzo,
queste struture private
a un certo punto avranno bisogno
del contributo dello stato per non fallire..

detto questo,
vigilanza sempre..

22/01/2012, 20:37

Mik, ti ha contagiato rmnd [:)]?
Scherzi a parte Ciavarella sembrerebbe un cognome di origini siciliane... [8]

22/01/2012, 20:45

sezione 9 ha scritto:

Nonono, un momento: qua non si parla di privatizzare le carceri. Qua si parla di "servizi", quindi, ad esempio, mensa, servizi di recupero eccetera. Non si dice minimamente di affidare la gestione delle galere ai privati.


Verrissimo.
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