26/01/2012 - Arriva il "sanitometro"
Più ticket, meno esenzioni
Ecco il nuovo piano delle Regioni: limite d’età più
alto soglia di reddito ridotta, sconti alle famiglie numerose
PAOLO RUSSO
roma
Più ticket e meno esenzioni all’insegna della formula «chi più ha più paghi». Innalzamento da 65 a 70 anni dell’età e riduzione del tetto di 36 mila euro di reddito che insieme indicano l’asticella sotto la quale i ticket non si pagano. Nuovi balzelli anche sulle cure termali, ma via il super ticket di 10 euro su visite e analisi (rimodulato da varie regioni) e niente contributo sui ricoveri ospedalieri. Per finanziare Asl e ospedali disco verde alla tassa sul «junk food», il cibo spazzatura che crea obesi e nuovi malati. E poi sui farmaci estensione del ticket sulle singole confezioni già applicato in diverse regioni, con un limite di spesa per ciascuna ricetta. Sono queste le linee portanti del nuovo Patto per la salute 2013-2015 targato «Regioni», discusse ieri in una riunione fiume dagli assessori regionali alla sanità e che dovranno essere ratificate oggi dai Governatori convocati a Roma in Conferenza. Idee e proposte elencate in un primo documento tecnico di 51 pagine, che nei punti essenziali collimano con quelle presentate prima di Natale dal Ministro della Salute, Renato Balduzzi, alle stesse regioni.
Sui ticket l’idea è quella di rimodularli su più fasce di reddito e in rapporto alla composizione del nucleo familiare, tenendo conto del numero dei componenti della famiglia e della presenza di anziani o persone non autosufficienti a carico. Lo strumento sarebbe quello dell’Isee, l’indicatore della situazione economica del contribuente, corretto sui bisogni di salute, un «sanitometro», come lo definisce il documento. Inoltre ci sarebbe accordo sulla proposta di introdurre tetti di reddito alle esenzioni per patologia, che sono il 15% del totale e che oggi, a prescindere si guadagni molto o poco, danno diritto alla totale gratuità di visite, analisi e farmaci correlati alla patologia stessa. Il tutto con l’obiettivo di «innalzare la percentuale di prestazioni soggette a compartecipazione», è scritto nel documento, garantendo al contempo «maggiore equità attraverso la differenziazione dei livelli di contribuzione». Quindi meno esenti, che oggi rappresentano il 47% della popolazione. In linea generale i ticket dovrebbero essere «crescenti al crescere della tariffa». Sui farmaci il ticket dovrebbe invece gravare su ogni singola confezione in percentuale al prezzo e con un limite massimo di spesa a ricetta.
Niet delle regioni invece all’idea di introdurre un ticket anche sui ricoveri. Darebbe molta impopolarità ed entrate per poche centinaia di milioni. Briciole rispetto agli 8 miliardi di tagli alla sanità inferti per il prossimo biennio dalle ultime manovre, che diventano 17 secondo le regioni se calcolati sul fabbisogno sanitario da qui a fine 2014. Per questo farebbero comodo le risorse della tassa sul cibo spazzatura proposta da Balduzzi, che continua a sostenerla nel governo e davanti alle regioni, che dal canto loro sono assolutamente favorevoli, anche se non ne fanno cenno nel documento. Anche al ministero dell’Agricoltura ci stanno lavorando su, ma per reinvestire l’incasso nel settore. Il «tetto» della spesa farmaceutica, infine, dovrebbe includere anche quella sostenuta dai cittadini per pagare la differenza di prezzo tra il farmaco «griffato» e il generico, scaricando sull’industria l’onere di ripianare gli sfondamenti.
http://www3.lastampa.it/politica/sezion ... tp/439804/non ci si deve poi lamentare se la popolazione poi perde la pazienza e magari blocca l'italia..........
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)