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MessaggioInviato: 05/02/2012, 23:40 
Condivido pienamente quanto espresso da Ubatuba. Credo di non poter aggiungere nulla al suo pensiero se non la seguente considerazione: io ho studiato nella stessa università che vide il buon attuale Presidente del Consiglio, rettore per anni (non faccio nomi [;)]) dove si insegnava tra le varie cose il seguente postulato di macroeconomia:

"Una manovra economica di tasse senza crescita conduce alla recessione"

Se colui che promuoveva tali concetti, una volta al potere, emana una manovra di tasse senza crescita quale pensate che sia il risultato che lo stesso si prefigge???

E non venitemi a dire che i contenuti del decreto 'cresci-Italia' consentiranno una reale crescita organica dell'economia nazionale...(scusate lo sfogo).

La realtà è che mancano i soldi nel sistema economico perchè gli stessi sono stati assorbiti nelle oligarchie finanziario-banchiere occidentali, le stesse che determinano i rating e gli spread sui debiti nazionali, attraverso i meccanismi del signoraggio, del conseguente debito fisiologico e del transfer price promosso dal fenomeno dei private equity sempre maggiormente presenti nel tessuto economico dei paesi occidentali.

Vi propongo la seguente lettura:

http://www.libreidee.org/2011/08/paolo- ... e-schiavi/

Concludo con una provocazione: e se questa crisi fosse in qualche modo legata al 2012 e alle profezie sulla fine dei tempi?



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MessaggioInviato: 06/02/2012, 01:15 
Anche perché non si capisce chi abbia mai chiesto-votato-voluto in Europa questa svolta iperliberista.


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MessaggioInviato: 06/02/2012, 15:48 
LETTERA APERTA ALLA GRECIA

Immagine

http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... la-grecia/

DI JOHN TAYLOR
Chief Investment Officer di FX Concepts
Zero Hedge

Esci, Grecia! Esci ora! Saresti dovuta fuggire due anni fa; hai mancato quest’opportunità, ma meglio ora che dopo. Mentre parliamo, si stanno programmando le vacanze estive, e potresti godere di grandi vantaggi fuori dalla camicia di costrizione dell’euro. Non lasciare che la prossima recessione globale ti mostri i denti. Gli investitori hanno ancora soldi e sono interessati a comprare le tue ricchezze quando i prezzi saranno a terra, e ogni giorno che farai passare, il loro valore calerà sempre più e avrai lo sguardo sempre più disperato.
Ancor più importante: non ascoltare quelli che a Bruxelles dicono sempre “no”, che ti allarmano per i disastri che patirai fuori dalla “coperta protettiva dell’euro”. Fuori le cose sono molto migliori, anche i turchi lo sanno. Date retta ad Angela Merkel e Wolfgang Schäuble; vi stanno dicendo la verità, non c’è speranza per voi nell’euro. Anche se l’ultimo progetto tedesco per portare via la vostra libertà finanziaria è stato bloccato, l’accordo per il coinvolgimento dei privati nel debito (PSI) è altrettanto tossico.

Abbiamo letto sulla stampa che circa il 94% del debito statale è stilato sotto la legge greca, e ciò significa che ne avete il controllo, ma se verrà firmata la trattativa con i creditori privati tutto questo debito sarà scritto sotto la legge britannica. Il vostro parlamento e i vostri giudici diventeranno insignificanti.

Ora hai ancora il controllo sulla valuta del tuo debito, come ogni altro paese, ma dopo il PSI diventerai una provincia della grande Eurozona, incapace di modificare le condizioni del tuo debito. Che sia Bruxelles, Berlino, Washington oppure Londra a tenere il timone, puoi essere sicura che quando questi accordi e la prossima tranche della Troika saranno attive, Atene sarà senza forza. Adesso hai il potere di rimpicciolire il carico del debito uscendo dalla nave dell’euro e valutando la nuova dracma a circa il 50% del valore corrente dell’euro. Facendo questo, avrete alleggerito il peso verso il settore privato e i possessori del debito pubblico: è un grande vantaggio anche senza fare default per il 94% del debito redatto sotto la legge greca.

Non fare la timida, valuta la dracma aggressivamente al ribasso, al di sotto di quanto pensi che debba essere, e poi la stabilizzi. Gli Euro circoleranno insieme alla nuova dracma per alcuni giorni, ma la Legge di Gresham garantisce che non rimarranno a lungo. Quando gli euro saranno andati, molla l’osso. Il sistema finanziario sarà un casino e le banche saranno totalmente in bancarotta. Comunque, si stanno comportando come se lo fossero già, non concedendo prestiti e non assistono l’economia in alcun modo; così non ci perderai troppo, a e alla fine dovrai nazionalizzare le banche comunque. Sarebbe meraviglioso se la BCE vi aiutasse sostenendo la nuova dracma per un anno o anche più, ma non ci contare, l’Eurozona è troppo inguaiata per concedere aiuti. Ricorda, chi esce per primo è il vincitore e la pressione si sposterà su quelli che rimangono.

La cacofonia egoistica degli eurofunzionari e dei politici dell’Eurozona, che ti dicono che starai molto peggio fuori dell’euro, sta solo promuovendo i loro interessi, non i tuoi. Nell’ultimo decennio la Grecia è stato un bel posto dove vendere prodotti, e la Grecia non è più stata un concorrente nei mercati, dovendo vendere a prezzi troppo alti in Europa. Gli altri stanno facendo una fortuna, proprio quando la produzione greca è crollata.

Per di più, la Grecia è stata posta fuori mercato anche dal turismo. I visitatori dell’Egeo ora puntano alla Turchia e nell’Adriatico alla Croazia. Con la nuova dracma che abbassa i prezzi, TUI, Thomson Travel e gli altri pacchetti delle agenzie di viaggio faranno la fila sulle vostre spiagge, avviando una rapida espansione. Il lato negativo è quelle BMW diventeranno molto care, come tutti gli altri prodotti importati, ci saranno privazioni e inflazione. Anche quando ci saranno pesanti richieste di adeguamento dei salari, non le dovrai accontentare. Diventerai di nuovo libera scegliendo la tua strada.

Il tenore di vita calerà per tutti, ma la compensazione verrà dalla nuova vita del turismo, fabbricare sarà di nuovo remunerativo e il mercato dei beni immobili si rafforzerà. All’improvviso, la Grecia sarà un paese dove è possibile farsi una vita. La Turchia è stata chiusa a chiave fuori dall’Europa e gli è andato proprio bene.


**********************************************

Fonte: John Taylor’s Open Letter To Greece: "Get Out Greece! Get Out Right Now!"
http://www.zerohedge.com/news/john-tayl ... -right-now

Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 06/02/2012, 19:00 
la grecia ad un passo dal crack,l'accordo fra i partiti ellenici sul piano presentato dalla ue sfuma,prob la grecia si avvia al default se non verra' trovato l'accordo all'ultimo minuto, sarebbe opportuno che la grecia uscisse,magari era opportuno che l'uscita fosse anticipata, potrebbe rinegoziare il debito e magari ottenere un notevole abbuono come capitato all'argentina,o seguire l'esempio islandese [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 06/02/2012, 19:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/02/2012, 12:44 
Ho scoperto un sito con delle analisi molto interessanti che vi segnalo

http://goofynomics.blogspot.com/

In particolare questo articolo
http://goofynomics.blogspot.com/2012/02 ... ddini.html

lo so... lo so... me la prendo sempre con il PD, ma non è per cattiveria, è perché dentro di me conservo la speranza che i suoi elettori siano recuperabili.
[;)]


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MessaggioInviato: 08/02/2012, 13:27 
[2]MONTI VERSA 2,5 MILIARDI NELLE CASSE DELLA STANLEY MORGAN NEL SILENZIO PIU ASSOLUTO – (mm)
Nel silenzio assoluto, il governo Monti ha fatto un bel regalo dell’Epifania alla Morgan Stanley: 2 miliardi e 567 milioni di euro sono stati dirottati dalle casse del Tesoro a quelle della banca newyorkese. Il tutto è avvenuto il 3 gennaio scorso, un mese fa, all’insaputa degli organi di informazione italiani, così attenti ai bunga bunga o ai party del premier uscente ma evidentemente poco propensi a occuparsi dell’attuale governo in carica. Sono stati gli stessi vertici della Morgan Stanley ad aver comunicato che l’esposizione verso l’Italia è scesa da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari: una differenza di 3,381 miliardi corrispondenti a 2,567 miliardi di euro, circa un decimo della manovra “salva-Italia” varata dall’esecutivo Monti.

Una somma utilizzata dal governo italiano per estinguere una operazione di derivati finanziari, anche se non è chiara la ragione per cui la Morgan Stanley abbia richiesto la “chiusura della posizione”, opzione prevista dopo un certo numero di anni da quasi tutti i contratti sui derivati ma raramente applicata: il motivo più verosimile potrebbe essere il declassamento deciso dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. Certo, finché nessuna delle due parti fornirà spiegazioni, si potrà rimanere solo nell’ambito delle ipotesi.

La banca newyorkese si è limitata ad annunciare trionfalmente il recupero della somma, il governo italiano non ha fornito alcuna spiegazione e i media non indagano né chiedono alcunché, né sulla gestione delle operazioni in derivati da parte del Tesoro, né sul motivo per il quale tra tanti creditori si sia scelto di onorare il debito proprio con la Morgan Stanley. Il questo modo il governo non è tenuto a spiegare perché abbia optato per il silenzio e la segretezza assoluta anziché ammettere che, mentre venivano stangati i pensionati e non solo, lo Stato provvedeva a rimborsare 2 miliardi e mezzo alla investment bank. Non sarebbe stato il massimo dal punto di vista dell’immagine e della popolarità, ma in fondo è stato lo stesso “Full Monti”, ribattezzato così proprio dalla Morgan Stanley al momento della sua nomina a premier, a dichiarare di non dover soddisfare alcun elettore, in quanto non eletto.E allore perché tace? Ha paura dell’impopolarità?

Dove sono i giornalisti che ponevano le dieci domande a Berlusconi o pubblicavano le intercettazioni telefoniche? Esiste ancora qualcuno interessato ad indagare sull’operato del governo?

Diamo un merito all’Espresso, l’unico organo di informazione italiano a parlarne: un articolo uscito ieri a firma Orazio Carabini esprime pure un certo disappunto per il fatto che né Morgan Stanley né il Tesoro abbiano voluto fornire spiegazioni al settimanale.
(estratto da:lindipendenza.com)

Da anni si parla della pericolosità dei prodotti derivati. Mi piacerebbe sapere chi e quando ha avuto la bella pensata mettere in piedi questa, e magari altre operazioni che i pensionati sono stati chiamati a rimborsare!
Ho letto questo. La cosa, se vera, mi fa girare velocissimamente …..Ps: ricordo che è di recente introduzione in Argentina l’equiparazione a crimini umanitari azioni di finanza scellerata come queste di cui sopra!!! Meditate gente…..ma poi svegliatevi!!
mm

http://blog.libero.it/terrapagana/11050282.html


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MessaggioInviato: 08/02/2012, 13:40 
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/g ... ntura-9819
L'uscita dall'euro prossima ventura (agosto 2011)

Articolo profetico e interessantissimo.

Cita:
Un anno fa, discorrendo con Aristide, chiedevo come mai la sinistra italiana rivendicasse con tanto orgoglio la paternità dell’euro: non vedeva quanto esso fosse opposto agli interessi del suo elettorato? Una domanda simile a quella di Rossanda. Aristide, economista di sinistra, mi raggelò: “caro Alberto, i costi dell’euro, come dici, sono noti, tutti i manuali li illustrano. Li vedevano anche i nostri politici, ma non potevano spiegarli ai loro elettori: se questi avessero potuto confrontare costi e benefici non avrebbero mai accettato l’euro. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una impasse dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.” Insomma: “il popolo non sa quale sia il suo interesse: per fortuna a sinistra lo sappiamo e lo faremo contro la sua volontà”. Ovvero: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare. Decisione che prenderai dopo un leale dibattito, basato sul fatto che ti arrivo alle spalle e ti spingo in acqua. Bella democrazia in un intellettuale di sinistra! Questo agghiacciante paternalismo può sembrare più fisiologico in un democristiano, ma non dovrebbe esserlo. “Bello è di un regno come che sia l’acquisto”, dice re Desiderio. Il cattolico Prodi l’Adelchi l’ha letto solo fino a qui. Proseguendo, avrebbe visto che per il cattolico Manzoni la Realpolitik finisce in tragedia: il fine non giustifica i mezzi. La nemesi è nella convinzione che “più Europa” risolva i problemi: un argomento la cui futilità non può essere apprezzata se prima non si analizza la reale natura delle tensioni attuali.


Cita:
Se rileggerà l'ultimo paragrafo del mio intervento, vedrà che scrivo che le politiche (non "i governi") di destra nel lungo periodo avvantaggiano solo la destra. Esattamente quello che è successo fra le due guerre. Era di destra (cioè era idiota) schiacciare la Germania sotto il peso dei debiti di guerra. Il risultato è stato il nazismo e Keynes lo aveva detto. Siamo esattamente nella stessa situazione: un vincitore (questa volta la Germania) gestisce la propria vittoria senza un minimo di buon senso. Segue catastrofe (e anche questa volta molti lo hanno detto, a cominciare da Tony Thirlwall).

Mi sembra che sia azzeccata come valutazione, infatti i nazionalismi e gli estremismi stanno riprendendo peso e forza in Europa.


Ultima modifica di iLGambero il 08/02/2012, 13:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/02/2012, 13:54 
E' da incorniciare questo articolo... scusate ma è di una chiarezza assoluta

Cita:
Cui Prodest?
Calata nell’asimmetria ideologica mercantilista (i “buoni” non devono cooperare) e monetarista (inflazione zero) la scelta politica di privarsi dello strumento del cambio diventa strumento di lotta di classe. Se il cambio è fisso, il peso dell’aggiustamento si scarica sui prezzi dei beni, che possono diminuire o riducendo i costi (quello del lavoro, visto che quello delle materie prime non dipende da noi) o aumentando la produttività. Precarietà e riduzioni dei salari sono dietro l’angolo. La sinistra che vuole l’euro ma non vuole Marchionne mi fa un po’ pena. Chi non deflaziona accumula debito estero, fino alla crisi, in seguito alla quale lo Stato, per evitare il collasso delle banche, si accolla i debiti dovuti agli squilibri esterni, trasformandoli in debiti pubblici. Alla privatizzazione dei profitti segue la socializzazione delle perdite, con il vantaggio di poter incolpare a posteriori i bilanci pubblici. La scelta non è se deflazionare o meno, ma se farlo subito o meno. Una scelta ristretta, ma solo perché l’ottusità ideologica impone di concentrarsi sul sintomo (lo squilibrio pubblico, che può essere corretto solo tagliando), anziché sulla causa (lo squilibrio esterno, che potrebbe essere corretto cooperando). Alla domanda di Rossanda “non c’è stato qualche errore?” la risposta è quella che dà lei stessa: no, non c’è stato nessun errore. Lo scopo che si voleva raggiungere, cioè la “disciplina” dei lavoratori, è stato raggiunto: non sarà “di sinistra”, ma se volete continuare a chiamare “sinistra” dei governi “tecnici” a guida democristiana accomodatevi. Lo dice il manuale di Acocella: il “cambio forte” serve a disciplinare i sindacati.

Più Europa?
Secondo la teoria economica un’unione monetaria può reggere senza tensioni sui salari se i paesi sono fiscalmente integrati, poiché ciò facilita il trasferimento di risorse da quelli in espansione a quelli in recessione. Una “soluzione” che interviene a valle, cioè allevia i sintomi, senza curare la causa (gli squilibri esterni). È il famoso “più Europa”. Un esempio: festeggiamo quest’anno il 150° anniversario dell’unione monetaria, fiscale e politica del nostro paese. “Più Italia” l’abbiamo avuta, non vi pare? Ma 150 anni dopo la convergenza dei prezzi fra le varie regioni non è completa, e il Sud ha un indebitamento estero strutturale superiore al 15% del proprio Pil, cioè sopravvive importando capitali dal resto del mondo (ma in effetti dal resto d’Italia). Dopo cinquanta anni di integrazione fiscale nell’Italia (monetariamente) unita abbiamo le camicie verdi in Padania: basterebbero dieci anni di integrazione fiscale nell’area euro, magari a colpi di Eurobond, per riavere le camicie brune in Germania. L’integrazione fiscale non è politicamente sostenibile perché nessuno vuole pagare per gli altri, soprattutto quando i media, schiavi dell’asimmetria ideologica, bombardano con il messaggio che gli altri sono pigri, poco produttivi, che “è colpa loro”. Siano greci, turchi, o ebrei, sappiamo come va a finire quando la colpa è degli altri.


http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/g ... ntura-9819

Se l'autore ha ragione... le ultime mosse fatte a Bruxelles ci stanno condannando alla rovina.
Fare cadere questo governo è una necessità primaria... siamo ben oltre le farlucche su Silvio.

Da applauso
Cita:
Non faccia la sinistra ciò che fa la destra
Dall’euro usciremo, perché alla fine la Germania segherà il ramo su cui è seduta. Sta alla sinistra rendersene conto e gestire questo processo, anziché finire sbriciolata. Non sto parlando delle prossime elezioni. Berlusconi se ne andrà: dieci anni di euro hanno creato tensioni tali per cui la macelleria sociale deve ora lavorare a pieno regime. E gli schizzi di sangue stonano meno sul grembiule rosso. Sarà ancora una volta concesso alla sinistra della Realpolitik di gestire la situazione, perché esiste un’altra illusione della politica economica, quella che rende più accettabili politiche di destra se chi le attua dice di essere di sinistra. Ma gli elettori cominciano a intuire che la macelleria sociale si può chiudere uscendo dall’euro. Cara Rossanda, gli operai non sono “scombussolati”, come dice lei: stanno solo capendo. “Peccato e vergogna non restano nascosti”, dice lo spirito maligno a Gretchen. Così, dopo vent’anni di Realpolitik, ad annaspare dove non si tocca si ritrovano i politici di sinistra, stretti fra la necessità di ossequiare la finanza, e quella di giustificare al loro elettorato una scelta fascista non tanto per le sue conseguenze di classe, quanto per il paternalismo con il quale è stata imposta. Si espongono così alle incursioni delle varie Marine Le Pen che si stanno affacciando in paesi di democrazia più compiuta, e presto anche da noi. Perché le politiche di destra, nel lungo periodo, avvantaggiano solo la destra. Ma mi rendo conto che in un paese nel quale basta una legislatura per meritarsi una pensione d’oro, il lungo periodo possa non essere un problema dei politici di destra e di sinistra. Questo spiega tanta unanimità di vedute.

Tutto lineare, come ho sempre sostenuto in tempi non sospetti, Berlusconi è stato buttato fuori per fare quello che vediamo... solo che non è stata la sinistra a farlo direttamente come profetizzava... ma è stata la sinistra a renderlo possibile appoggiando il governo Monti. E come vediamo non si limita a votare i provvedimenti... basta ascoltare Bersani per capire che non c'è speranza.
Probabilmente il destino del nostro paese è proprio nelle mani degli elettori del PD, gli unici che possono ora ribaltare tutto.
La dirigenza è compromessa e non più credibile.


Ultima modifica di iLGambero il 08/02/2012, 14:04, modificato 1 volta in totale.

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ubatuba ha scritto:

[2]MONTI VERSA 2,5 MILIARDI NELLE CASSE DELLA STANLEY MORGAN NEL SILENZIO PIU ASSOLUTO – (mm)
Nel silenzio assoluto, il governo Monti ha fatto un bel regalo dell’Epifania alla Morgan Stanley: 2 miliardi e 567 milioni di euro sono stati dirottati dalle casse del Tesoro a quelle della banca newyorkese. Il tutto è avvenuto il 3 gennaio scorso, un mese fa, all’insaputa degli organi di informazione italiani, così attenti ai bunga bunga o ai party del premier uscente ma evidentemente poco propensi a occuparsi dell’attuale governo in carica. Sono stati gli stessi vertici della Morgan Stanley ad aver comunicato che l’esposizione verso l’Italia è scesa da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari: una differenza di 3,381 miliardi corrispondenti a 2,567 miliardi di euro, circa un decimo della manovra “salva-Italia” varata dall’esecutivo Monti.

Una somma utilizzata dal governo italiano per estinguere una operazione di derivati finanziari, anche se non è chiara la ragione per cui la Morgan Stanley abbia richiesto la “chiusura della posizione”, opzione prevista dopo un certo numero di anni da quasi tutti i contratti sui derivati ma raramente applicata: il motivo più verosimile potrebbe essere il declassamento deciso dall’agenzia di rating Standard & Poor’s. Certo, finché nessuna delle due parti fornirà spiegazioni, si potrà rimanere solo nell’ambito delle ipotesi.

La banca newyorkese si è limitata ad annunciare trionfalmente il recupero della somma, il governo italiano non ha fornito alcuna spiegazione e i media non indagano né chiedono alcunché, né sulla gestione delle operazioni in derivati da parte del Tesoro, né sul motivo per il quale tra tanti creditori si sia scelto di onorare il debito proprio con la Morgan Stanley. Il questo modo il governo non è tenuto a spiegare perché abbia optato per il silenzio e la segretezza assoluta anziché ammettere che, mentre venivano stangati i pensionati e non solo, lo Stato provvedeva a rimborsare 2 miliardi e mezzo alla investment bank. Non sarebbe stato il massimo dal punto di vista dell’immagine e della popolarità, ma in fondo è stato lo stesso “Full Monti”, ribattezzato così proprio dalla Morgan Stanley al momento della sua nomina a premier, a dichiarare di non dover soddisfare alcun elettore, in quanto non eletto.E allore perché tace? Ha paura dell’impopolarità?

Dove sono i giornalisti che ponevano le dieci domande a Berlusconi o pubblicavano le intercettazioni telefoniche? Esiste ancora qualcuno interessato ad indagare sull’operato del governo?



Rendiamoci conto..... [xx(]



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iLGambero ha scritto:

http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/g ... ntura-9819
L'uscita dall'euro prossima ventura (agosto 2011)

Articolo profetico e interessantissimo.

Cita:
Un anno fa, discorrendo con Aristide, chiedevo come mai la sinistra italiana rivendicasse con tanto orgoglio la paternità dell’euro: non vedeva quanto esso fosse opposto agli interessi del suo elettorato? Una domanda simile a quella di Rossanda. Aristide, economista di sinistra, mi raggelò: “caro Alberto, i costi dell’euro, come dici, sono noti, tutti i manuali li illustrano. Li vedevano anche i nostri politici, ma non potevano spiegarli ai loro elettori: se questi avessero potuto confrontare costi e benefici non avrebbero mai accettato l’euro. Tenendo gli elettori all’oscuro abbiamo potuto agire, mettendoli in una impasse dalla quale non potranno uscire che decidendo di fare la cosa giusta, cioè di andare avanti verso la totale unione, fiscale e politica, dell’Europa.” Insomma: “il popolo non sa quale sia il suo interesse: per fortuna a sinistra lo sappiamo e lo faremo contro la sua volontà”. Ovvero: so che non sai nuotare e che se ti getto in piscina affogherai, a meno che tu non “decida liberamente” di fare la cosa giusta: imparare a nuotare. Decisione che prenderai dopo un leale dibattito, basato sul fatto che ti arrivo alle spalle e ti spingo in acqua. Bella democrazia in un intellettuale di sinistra! Questo agghiacciante paternalismo può sembrare più fisiologico in un democristiano, ma non dovrebbe esserlo. “Bello è di un regno come che sia l’acquisto”, dice re Desiderio. Il cattolico Prodi l’Adelchi l’ha letto solo fino a qui. Proseguendo, avrebbe visto che per il cattolico Manzoni la Realpolitik finisce in tragedia: il fine non giustifica i mezzi. La nemesi è nella convinzione che “più Europa” risolva i problemi: un argomento la cui futilità non può essere apprezzata se prima non si analizza la reale natura delle tensioni attuali.


Cita:
Se rileggerà l'ultimo paragrafo del mio intervento, vedrà che scrivo che le politiche (non "i governi") di destra nel lungo periodo avvantaggiano solo la destra. Esattamente quello che è successo fra le due guerre. Era di destra (cioè era idiota) schiacciare la Germania sotto il peso dei debiti di guerra. Il risultato è stato il nazismo e Keynes lo aveva detto. Siamo esattamente nella stessa situazione: un vincitore (questa volta la Germania) gestisce la propria vittoria senza un minimo di buon senso. Segue catastrofe (e anche questa volta molti lo hanno detto, a cominciare da Tony Thirlwall).

Mi sembra che sia azzeccata come valutazione, infatti i nazionalismi e gli estremismi stanno riprendendo peso e forza in Europa.


Grazie... davvero molto interesante [;)]



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GRECIA, STIPENDI E PENSIONI IN PASTO ALLE BANCHE

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DI ARGIRIS PANAGOPOULOS
ilmanifesto.it

feb 9th, 2012

http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... le-banche/

Fino a notte fonda la riunione tra i partiti che sostengono il governo tecnico di Papademos. Tagli selvaggi agli stipendi minimi (-22%). La crisi non risparmia nessuno, solo le banche non si toccano
La Ue, il Fondo monetario internazionale e la Bce trasformano la Grecia nella più grande Chinatown dell’Europa per quando riguarda i bassi stipendi, l’abolizione della contrattazione collettiva del lavoro e le garanzie di protezione dei lavoratori. I greci saranno chiamati a pagare una nuova montagna di soldi per il salvataggio delle banche, però la «troika» vuole tenere le loro mani lontane. Per tre anni i governi greci non potranno esercitare il diritto di voto per le azioni delle banche in loro possesso, lasciando per l’ennesima volta mano libera agli stessi banchieri che hanno rovinato il paese. Il contrario di quel che è successo negli Stati Uniti e in Inghilterra.
La crisi non risparmia nessuno. Il Sacro Consiglio Permanente della chiesa ortodossa greca non ha aspettato il taglio del costo del lavoro e ha annunciato la chiusura della sua radio, mentre la sua frequenza si dice sia stata assicurata a un armatore.
Papadimos ha chiamato ieri sera i tre leader che appoggiano il suo governo tecnico per rispondere con un «prendere o lasciare» sul mini Memorandum che dovrà accettare il paese per garantire il nuovo maxi prestito e il taglio del debito nelle mani dei privati. Papandreou, Samaras e Karatsaferis hanno di fatto detto sì da giorni ai diktat della «troika», mentre all’interno dei due grandi partiti Pasok e Nuova Democrazia si alzano con più insistenza voci contrarie.
Il governo di «Papadimios», «Papa-boia», come è stato ribattezzato dall’opinione pubblica, sembra abbia accettato un forte taglio del 22% per lo stipendio minimo, che sarà esteso ai lavoratori del settore privato. Così un lavoratore nuovo avrà un stipendio mensile di 586,10 euro, invece dei 751,40 euro che aveva precedentemente, perdendo di fatto tre delle dodici mensilità dell’anno, mentre il sussidio di disoccupazione si riduce a 360 euro al mese. La «troika» ha poi un debole per i giovani. Così chi è sotto i 25 anni dovrà sopportare un altro taglio del 10% del suo stipendio minimo e accontentarsi di 528,49 euro al mese. E non basta. perché resta aperta la possibilità di un nuovo taglio del salario minimo e degli stipendi nel settore privato nei prossimi mesi e anni. Da parte sua il governo greco festeggia perché ha salvato la 13esima e la 14esima.
Il salario giornaliero per un lavoratore non sposato e senza esperienza si riduce ai 26,18 euro, dai 33,57 euro, e per uno sposato ai 28,80 dai 36,92 euro. Lo stipendio per un lavoratore con tre figli e nove anni di lavoro si abbasserà agli 808,96 dai 1.037,13 euro.
Per quando riguarda le pensioni lo scenario più probabile prevede l’immediato taglio del 15%-20% delle pensioni e del 15% per quelle integrative. La «troika» vuole una forte diminuzione dei contributi assicurativi, ma il governo greco sostiene che nel peggiore dei casi non deve superare il 10%. Gli stipendi e i contributi più bassi non si accompagneranno solo a pensioni più basse ma anche al bisogno di una riforma assicurativa e all’aumento della età pensionabile. L’abolizione del posto fisso nelle aziende a partecipazione statale e nelle banche si accompagnerà alla diminuzione dei loro stipendi e pensioni. Se non bastasse tutto questo, la «troika» imporrà fino alla fine del luglio «l’allineamento con i paesi concorrenti» della convenzione collettiva del lavoro. Intanto il segretario generale dell’unica centrale sindacale del settore privato Gsee, Giannis Panagopoulos, ha fatto una visita lampo alla sede dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (Ilo) a Ginevra per prendere iniziative anche legali contro la violazione dei diritti internazionali del lavoro da parte della «troika», mentre oggi Gsee deciderà il piano dei nuovi scioperi e manifestazioni. Panagopoulos è stato martedì a Berlino dove ha informato dettagliatamente i sindacati e i parlamentari tedeschi sulle misure della «troika» contro i lavoratori greci. La distruzione della società greca è stata ammessa indirettamente dall’istituto di Bruxelles Eurostat, che ha notificato come già alla fine del 2010 il 27,70% della popolazione in Grecia o 3,03 milioni di persone vivevano ai limiti della soglia di povertà.
Gli ordini dei medici, avvocati e ingegneri hanno fatto ieri fronte comune per difendere la democrazia, lo stato sociale e di diritto. «Non si mettono sotto dura prova le nostre resistenze economiche, ma specialmente i limiti della nostra resistenza come liberi cittadini in una società democraticamente strutturata», dicono nel loro comunicato comune. Nel frattempo un altro senza tetto è morto di freddo fuori dell’ospedale di Patrasso
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Argiris Panagoupolos
Fonte:ilmanifesto.it
Link: http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6444/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 09/02/2012, 18:49 
- L'accordo tanto atteso e' stato raggiunto. Grecia e Troika, il trio di istituzioni formato da Bce, Fmi e Ue, hanno trovato un'intesa sulle misure di austerita'. A dare l'annuncio e' stato Evangelos Venizelos, ministro greco dell'Economia.

I mercati stanno brindando, con le borse europee che accelerano al rialzo e l'euro che spicca il volo, conquistando quota $1,33, prima di retrocedere di pari passo con le parole proferite dal numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, al termine della conferenza di politica monetaria che ha visto un mantenimento dello status quo sui tassi dell'area della moneta unica a 1%.

L'indice FTSE Eurofirst fa segnare un rialzo dello 0,6%, la borsa di Francoforte e quella di Parigi guadagnano quasi l'1%, +0,4% per l'indice milanese Ftse Mib. Tonfo dei prezzi dei bund tedeschi, invece, che scivolano sui minimi di seduta a 137,36. Il rendimento del decennale italiano scende al 5,5%, mentre lo spread con gli interessi sui titoli di stato della Germania a omologa scadenza scende in area 349.

Per ora non si conoscono tutti i dettagli, ma si sa che verranno reperiti 300 milioni di euro dalle pensioni. Nel comunicato ufficiale il primo ministro Papademos riferisce che e' stata "completata con successo la consultazione con la Troika sul soggetto. C'e' un accordo generale sul nuovo programma in vista della riunione dell'Eurogruppo di stasera. La Grecia ricevera' finanziamenti pari a 130 miliardi di euro".

Atene resta sempre minacciata dal rischio di un default dei pagamenti in scadenza il 20 marzo. Entro quella data dovra' rimborsare un debito pari a 14,5 miliardi di euro.

<h4>Tra le misure di rigore previste, figurano una riduzione dei salari minimi e i licenziamento di 15 mila dipendenti del settore pubblico e dei tagli pari al 15% nelle pensioni complementari.</h4>

"Alcuni tasselli chiave sono stati inseriti nel posto giusto", dice in una email ripresa da Bloombrg Holger Schmieding, chief economist di Berenberg Bank. "A meno di contrattempi dell'ultima ora, l'Europa potrebbe presto essersi scrollata di dosso la questione greca per un po'".

Un'intesa ridurrebbe in maniera consistente il rischio di un contagio, con gli investitori che stanno compiendo un atto di discriminazione tra "i paesi piccoli con problemi seri (Portogallo, Grecia) e i paesi piu' grandi con problemi piu' piccoli (Italia, Spagna)", sottolinea Schmieding.

Per il ministro delle Finanze tedesco Schauble, tuttavia, l'intesa sarebbe insufficiente. La pensa alla stessa maniera El-Erian, amministratore delegato del maggiore fondo obbligazionario al mondo, Pimco.

The agreement reached by Greek political leaders to win the nation’s second bailout may be "analytically questionable," Pacific Investment Management Co.’s Mohamed A. El-Erian said.

"E' molto probabile che porti crescita, lavoro e stabilita' finanziaria e nuovi investimenti", ha detto il manager in un'intervista radiofonica concessa a Bloomberg. Tuttafia l'accordo sara' molto difficile da vendere quando i principali, coloro i quali hanno trovato un accordo, dovranno rispondere delle loro scelte davanti ai loro costituenti".

Intanto il vice ministro del Lavoro Yiannis Koutsoukos ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro le misure appena adottate dalle autorita' elleniche.

<h4>Il tutto mentre nelle strade e' il caos e la situazione rischia di degenerare. I sindacati hanno indetto uno sciopero generale: la capitale Atene si fermera' per due giorni per ribellarsi contro le misure lacrime e sangue.</h4>

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -o-no.aspx


...e questa dovebbe essere l'europa solidale,meglio starsene fuori.....

questo e' annientare un popolo e una nazione....[:(!]


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No... Ubatuba il modus operandi è che si devono aiutare i popoli Arabi ad abbattere i dittatori,non fa niente se poi noi stessi sotterriamo la nostra Grecia.[:o)]


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Cita:
bleffort ha scritto:

No... Ubatuba il modus operandi è che si devono aiutare i popoli Arabi ad abbattere i dittatori,non fa niente se poi noi stessi sotterriamo la nostra Grecia.[:o)]

ti quoto,magari poi passando da un dittatore non piu' simpatico ad un altro .......


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MessaggioInviato: 10/02/2012, 11:52 
Questo sarebbe l'elenco dei punti chiave in discussione... davvero impressionante

Una riduzione del 22 per cento del salario minimo, attualmente fissato a 751 euro al mese lordi, con un ulteriore riduzione del 10 per cento sullo stipendio base per i giovani di età inferiore ai 25 anni.

Un congelamento del salario minimo di tre anni.

Un blocco su tutti gli aumenti di stipendio fino a quando il livello della disoccupazione non si ridurrà dagli attuali 19 per cento a meno del 10 per cento.[in realtà siamoo già oltre il 20%]

Una riduzione delle pensioni dei dipendenti della società pubbliche OTE (Telecom) e Public Power Corporation del 15 per cento, così come dei marinai del 7 per cento.

Mobilità immediata per 15.000 dipendenti statali entro la fine del 2012, con l’obiettivo di ridurre l’occupazione delle amministrazioni pubbliche di 150.000 entro la fine del 2015.

La riduzione da sei a tre mesi del periodo in cui contratti collettivi di lavoro settoriali continuano ad essere in vigore dopo la loro scadenza. Se un nuovo contratto di lavoro non è concordato in questo periodo, il settore in questione sarà vincolato dalla norma base nazionale, senza, tuttavia, i benefici forfaiting per gli anni di servizio, rischi di lavoro, i bambini e l’istruzione.

I contratti collettivi di settore avranno una durata limitata di tre anni, mentre i contratti esistenti con 24 mesi di durata scadranno in un anno da ora.

Una riduzione dei contributi alla Fondazione Social Security IKA del 2 per cento con effetto immediato, e un ulteriore 3 per cento nel 2013.

Una revisione entro la fine di giugno dello status speciale di stipendio dei dipendenti giudiziari, medici dello Stato, diplomatici, e la polizia e personale militare.

La vendita entro la fine di giugno di pacchetti azionari previsti nelle seguenti aziende statali: Public Gas Corporation (DEPA), distributore di gas DESFA, Hellenic Petroleum (ELPE), agenzia di scommesse OPAP, l’Attica e l’acqua di Salonicco e aziende fognari (EYDAP e EYATH), e l’International Broadcasting Center.

L’abolizione del posto fisso (introduzione di forme di licenziabilità) per i dipendenti di aziende statali e le banche.

La restrizione delle esenzioni fiscali, la semplificazione dell’imposta sul valore aggiunto fiscale e la struttura proprietaria.

La chiusura di 200 uffici tributari di tutto il paese entro la fine dell’anno.

L’assunzione di 1000 ispettori fiscali più, per portare il loro numero totale entro la fine di aprile a 2000.

Eliminare l’estensione dei termini di pagamento per imposte scadute e dei contributi previdenziali.

Un’ulteriore riduzione delle spese militari dello 0,15 per cento del PIL.

La ricapitalizzazione delle banche greche tramite azioni ordinarie con diritto di voto limitati e contingenti attraverso obbligazioni convertibili.

http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/ ... -anno.html


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