Veramente, TTE, già da qualche giorno ho indicato una lettera a firma capogruppo PSE (insomma, socialisti-democratici) in cui, oltre a criticare le scelte sulla Grecia, si propone anche di valutare le responsabilità personali di chi ha causato la situazione attuale in Grecia. Responsabilità dei funzionari europei che hanno imposto le scelte di rigore e di tagli.
Il discorso, insomma, non è come lo mostri. Troppo comodo dire che "sono tutti uguali", come ti ostini a fare. Quando si parla di "tremenda Gemrania", si fa presto a pensare alla Merkel, ma la Germania non è solo quella che arriva sui giornali italiani (aprire le menti, si diceva una volta...)
Discorso di apertura del congresso SPD, gennaio 2012.
"Infatti tutti i nostri avanzi sono in realtà i deficit degli altri. I crediti, che noi abbiamo nei confronti degli altri, sono i loro debiti. Si tratta di una seria lesione dell’equilibrio dell’economia internazionale, finora da noi elevato a ideale normativo. Questa violazione non può non inquietare i nostri partner. E quando ci sono voci straniere, per lo più americane – anche se vengono da diverse parti - che chiedono alla Germania di assumere un ruolo di guida in Europa, tutto ciò suscita nei nostri vicini un’ulteriore diffidenza. E suscita cattivi ricordi"
"Noi tedeschi abbiamo accresciuto la nostra capacità di ricostruzione negli ultimi sei decenni non da soli, non solo con le nostre forze. Questa capacità non sarebbe stata possibile senza gli aiuti delle potenze vincitrici occidentali, senza il nostro inserimento nella Comunità europea e nell’alleanza atlantica, senza gli aiuti dei nostri vicini, senza la svolta politica nell’Europa centro-orientale e senza la fine della dittatura comunista. Noi tedeschi abbiamo ragioni per la gratitudine. E allo stesso tempo abbiamo il dovere di dimostrarci degni della solidarietà ricevuta con la nostra solidarietà nei confronti dei nostri vicini!"
"In effetti alcune migliaia di operatori della finanza negli Stati Uniti e in Europa, e inoltre alcune agenzie di rating, hanno preso in ostaggio in Europa i governi politicamente responsabili. Non c’è da aspettarsi che Obama possa fare molto contro questo, e lo stesso vale per il governo britannico. Certamente negli anni 2008-9 i governi di tutto il mondo hanno salvato la banche con garanzie e con il denaro dei contribuenti. Ma già dal 2010 questo branco di manager della finanza super-intelligenti, e allo stesso tempo inclini alle psicosi, ha ripreso il suo gioco sui profitti."
Tesi congressuali Giovani Democratici, dicembre 2011
"Oggi, invece, i governi legittimano le proprie decisioni con la paura del capitalismo finanziario: crisi sempre più gravi, debiti pubblici a rischio, fallimenti di aziende, banche e stati. L’economia sociale di mercato che abbiamo conosciuto ha portato la democrazia liberale e le sue istituzioni. Viceversa, il capitalismo finanziario diffida della sovranità popolare, come si è visto nel caso del referendum greco sulle misure di austerity che si sarebbe dovuto tenere nel novembre del 2011."
"La separazione tra il potere economico e il controllo democratico è ai massimi livelli, perfino il linguaggio mainstream produce narrazione negativa. Le riforme sono chiamate all'impopolarità, pena non produrre risultati, e nulla rimane della speranza e dell’ansia di futuro del capitalismo che fu. Prima per vincere era necessario convincere. Oggi basta l’algida supremazia di un'economia che si è fatta pura tecnica, numeri a cui ci si affida come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, per legittimare le politiche pubbliche: le restrizioni sono date, anche se scivolano sulle sofferenze delle persone senza che nulla possa fermarle."
"La crisi economica in corso rivela il bisogno di nuovi meccanismi di governo comunitario. Le politiche di austerità rischiano non di risolvere i nostri problemi, ma di aggravarli. E' stato miope pensare di trattare la Grecia come un malato che rifiuta insolentemente le cure: ad essere sbagliata non è la cura, bensì la diagnosi, con la conseguenza che il virus continua ad espandersi e non siamo ancora in grado di fermarlo."
"Il principio dell’indipendenza della Banca centrale europea, l’idea che essa non debba preoccuparsi di occupazione e crescita, l’ossessione per il pareggio di bilancio ora imposto nelle costituzioni dei nostri paesi e la scarsa forza del ruolo del Parlamento europeo al cospetto di quello dei singoli governi, davanti alla crisi, rassegnano tutta l’insufficienza delle regole di cui si è dotata l'Ue."
"La crisi globale ha portato alla crescita dei consensi delle formazioni reazionarie, conservatrici ed antieuropeiste. Alla crisi si può rispondere facendo leva sulle paure, come quella della disoccupazione, degli immigrati, degli altri stati, oppure con le riforme democratiche. L’unificazione politica europea deve accelerare e non frenare il suo corso, superando, con la forza della politica, le enormi resistenze nazionali."
Discorso di Bersani alla manifestazione di Roma di Novembre 2011
"La destra dunque, non altri, ha messo in ginocchio l’Europa! A partire da come hanno gestito l’emergenza della Grecia. Certo che quello era un problema serio. Ma poteva essere isolato con facilità. La Grecia è il 3% del PIL Europeo! Ma ha prevalso la loro dottrina, quella coltivata per anni: quella della chiusura e del ripiegamento difensivo in politica e quella del lasciar fare al mercato in economia. Hanno prodotto un disastro. E così, per non aver voluto spendere uno, adesso spendiamo mille!"
Proposte dei responsabili economico-sociali del PSE / SD, ottobre 2011 (articolo)
Il giudizio dei leader socialisti sulle scelte anti-crisi che si stanno compiendo è molto duro. La maggioranza conservatrice che domina l`Europa è "ossessionata ideologicamente dall`austerità ed è incapace di prendere le decisioni giuste nei tempi giusti". Per questo da un anno e mezzo il Pse richiama la necessità di soluzioni "progressiste e complete che siano economicamente solide, socialmente eque e che possano avere un effetto positivo immediato sulle vite dei nostri cittadini". L`Europa non ce la farà ad uscire dalla crisi se le mancheranno «programmi ambiziosi per superare disoccupazione e disuguaglianze."
Le proposte dei leader socialisti si articolano su quattro punti: 1) L`adozione di quella tassa sulle transazioni finanziarie che è ormai un classico, giacché tutti dicono di volerla (a cominciare dalla Commissione Ue) per poi spaventarsi di fronte ai ricatti dei grandi operatori e di certi paesi, anche europei come il Regno Unito. 2) Una ambiziosa iniziativa per la crescita e la creazione di lavoro con piani che sarebbero possibili anche negli attuali tempi di vacche magrissime se si incentivasse il livello degli investimenti pubblici e privati in settori ad alto potenziale, mobilitando specialmente i risparmi privati e con ruolo più importante della Banca europea degli investimenti. 3) Interventi urgenti per la regolazione dei mercati finanziari, facendo come si deve (e come non si sta facendo) la lotta ai paradisi fiscali e adottando azioni di prevenzione della speculazione contro gli stati. 4) Corretto funzionamento dei mercati da garantire anche con una supervisione sulle agenzie di rating e con la creazione di un`agenzia europea di controllo sul credito"
E siamo solo a ottobre 2011. Vuoi che vada avanti?
La produzione è vastissima, basta solo avere la voglia (e la correttezza) di leggere. Altrimenti, che la si smetta di dire che "si è tutti uguali" e che "si dorme", si dica piuttosto "non voglio saperne, non mi va, non voglio sentire cosa dicono gli altri".
|