Prima di annunciare un risultato eccezionale, meglio controllare tutti i connettorihttp://www.borborigmi.org/2012/02/23/pr ... onnettori/23 FEBBRAIO 2012
Questa mattina, poco dopo le 8:30, mi sono ritrovato nella casella di posta elettronica questo messaggio del Direttore Generale del CERN, che vi riporto nell'originale inglese seguito dalla mia traduzione con qualche nota aggiunta:
The OPERA collaboration has informed its funding agencies and host laboratories that it has identified two possible effects that could have an influence on its neutrino timing measurement. These both require further tests with a short pulsed beam. If confirmed, one would increase the size of the measured effect, the other would diminish it. The first possible effect concerns an oscillator used to provide the time stamps for GPS synchronizations. It could have led to an overestimate of the neutrino's time of flight. The second concerns the optical fibre connector that brings the external GPS signal to the OPERA master clock, which may not have been functioning correctly when the measurements were taken. If this is the case, it could have led to an underestimate of the time of flight of the neutrinos. The potential extent of these two effects is being studied by the OPERA collaboration. New measurements with short pulsed beams are scheduled for May.La collaborazione OPERA ha informato le agenzie di finanziamento (in Italia, l'INFN, n.d.t.) e i laboratori che ospitano l'esperimento (CERN e LNGS, n.d.t.) di aver identificato due possibili effetti che potrebbero avere un impatto sulla sua misura dei tempi di percorrenza dei neutrini. Entrambi gli effetti richiedono verifiche ulteriori, da farsi con un fascio pulsato corto (di cui vi avevo parlato qui, n.d.t.). Se confermati, uno degli effetti aumenterebbe la taglia dell'effetto misurato (ovvero, i neutrini avrebbero una velocità ancora maggiore di quella misurata in precedenza, n.d.t.), l'altro di diminuirlo (ovvero, la velocità misurata dei neutrini sarebbe inferiore a quella misurata, e potenzialmente - ma non necessariamente - inferiore alla velocità della luce, n.d.t.). Il secondo effetto (quello che potrebbe vanificare la misura di velocità apparentemente superluminali) riguarda il connettore della fibra ottica che porta il segnale del GPS esterno all'orologio interno di OPERA, connettore che potrebbe non aver funzionato correttamente durante le misure. Se questa ipotesi dovesse essere confermata, l'effetto potrebbe aver portato a sottostimare il tempo di volo dei neutrini. L'impatto potenziale dei due effetti è al momento sotto studio da parte della collaborazione OPERA. Nuove misure con i fasci pulsati corti sono previste per Maggio.In realtà, indiscrezioni sulla scoperta di un possibile problema nel sistema GPS di OPERA, problema che metterebbe in discussione il risultato eccezionale annunciato a Settembre, circolavano già da giorni. Ben prima del messaggio del DG, già ieri sera la rete era piena di notizie (dai toni più o meno condivisibili).
Cosa posso dirvi? Nell'ambiente lo scetticismo sulla misura di OPERA non è mai sceso sotto il livello di guardia, e che ci fosse un problema sperimentale nascosto da qualche parte era l'opinione probabilmente più diffusa. Il sistema di misura del tempo di percorrenza di OPERA è incredibilmente complesso, e molti di noi sospettavano che l'inghippo potesse nascondersi. Ma ovviamente è facile fare gli sboroni con il senno di poi, e obiettivamente anche antipatico. In questo senso, penso sia giusto riconoscere a OPERA di aver mantenuto una certa cautela scientifica: la collaborazione non ha mai fatto nessuna dichiarazione roboante sulle potenziali implicazioni del risultato, ed ha sempre detto di aver bisogno di verifiche, e che la comunicazione alla comunità serviva principalmente per aver consigli e suggerimenti. In questo senso, se volete, la storia di OPERA è un esempio di ricerca scientifica sana: si misura qualcosa, si cerca di capire, non ci si riesce, si chiede consiglio, si progettano prove e verifiche indipendenti, eventualmente si trova un errore, si rettifica e si va avanti. E ci tengo a sottolineare che per il momento non sappiamo né se questi effetti sono confermati, né quantitativamente quale sarebbe l'impatto sulla misura. Non è escluso che alla fine l'impatto non riesca comunque a ridurre la misura della velocità al di sotto di quella della luce. Mi sembra presto per cantare vittoria.
Il problema è invece il baraccone mediatico costruito intorno, allora come adesso. Vi sfido a trovare un solo fisico che abbia dichiarato negli ultimi mesi che "Einstein è da mandare in soffitta", che invece è stato probabilmente il titolo più gettonato da giornali ed agenzie. Giornali ed agenzie che oggi non mancano di titolare "la rivincita di Einstein" o roba simile, manco la scienza fosse una guerra a veder chi ha ragione e annientare chi non ce l'ha. Le più ridicole mi sembrano la dichiarazione della Gelmini: quella che a suo tempo non mancò di deliziarci con la storia del tunnel, e che dichiarava senza ritegno "il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo”, oggi con astio acido pontifica su Twitter: "Vicenda neutrini: avevo il sospetto di aver manifestato un entusiasmo eccessivo... Ora mi consolo: non ero solo io a sbagliare...". Che bambina.
Qualcuno mi chiede se la cosa avrà delle ripercussioni, per i fisici di OPERA e la credibilità dei ricercatori italiani. Per i primi, forse un po' si. Nonostante la cautela, viene naturalmente da chiedersi se queste verifiche non avrebbero dovute essere fatte prima di annunciare il risultato, esercitando una pazienza e una cautela anche maggiori, e consapevoli che un annuncio pubblico sarebbe andato ben al di là della cerchia degli specialisti. Resta dunque il sospetto che dietro alla scelta dell'annuncio di Settembre, per quanto moderato e interlocutorio, ci sia stata una componente importante di personalismo. In questo senso, avendo visto un po' di cose dietro le quinte, gli italiani (che lavorino per il CNRS francese, come Dario Autiero che tenne il seminario, o un'università svizzera, come Antonio Ereditato, il portavoce di OPERA, o quella parte di INFN che a suo tempo spinse molto per l'annuncio) hanno probabilmente dato prova perlomeno di leggerezza. Per fortuna, ci sono stati altri italiani che hanno saputo controbilanciare. Sergio Bertolucci, l'attuale Direttore Scinetifico del CERN, ha probabilmente fatto la dichiarazione più adatta a tutta la storia, dicendo di "essere sempre stato scettico sulla storia dei neutrini più veloci della luce", perché:
In Italia niente arriva mai in anticipo.
Che cosa si impara dunque da questa storia? Secondo me, in sostanza tre cose:
Che la scienza, e la fisica delle alte energie in particolare, è complessa, e servono tempo, pazienza e accuratezza per produrre risultati affidabili;
Che la scienza è fatta anche di errori e rettifiche, e che si impara anche da questi;
Che è meglio verificare bene i connettori del proprio esperimento, prima di iniziare la presa dati, e prima di annunciare una scoperta straordinaria!