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MessaggioInviato: 06/03/2012, 17:01 
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Angeldark ha scritto:

Da Ginevra, dove si è aperto oggi alla stampa il salone dell'auto, Sergio Marchionne, numero uno di Fiat e Chrysler promuove a 360 gradi il governo Monti. «Cosa mi piace del nuovo esecutivo? Tutto», ha detto rispondendo a una domanda dei cronisti.
Fonte:http://www.corriere.it/economia/12_marzo_06/marchionne-governo-monti_9fa20270-6774-11e1-894d-3b3e16fcb429.shtml

Ahhh ora capisco perchè a me non mi piace niente...[}:)]


Marchionne, in un certo senso ringrazia....

Anche perchè, all'interno delle riunuini segrete del Gruppo Bilderberg (ed. 2010 e 2011) c'era anche la Famiglia Agnelli a rappresentare la classe dirigente industriale del belpaese. E' quindi lecito pensare che, il fatto di aver fatto le valigie dall'Italia con un tempismo PERFETTO, sia proprio il frutto di un'attenta analisi scaturita proprio dall'accesso a QUELLE INFORMAZIONI. Non so se mi sono spiegato...



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/03/2012, 12:58 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... ne/195940/

Cita:
il mantenimento stesso del livello di vita raggiunto nel nostro paese richiede che si innalzi l’intensità del capitale umano e riprenda a crescere la produttività totale di fattori; non può non richiedere, come ho osservato in altre occasioni che si lavori di più, ‘in più e più a lungo’


e si è dimenticato di dire ... e che si guadagni di meno.

Questi ormai vivono su un altro pianeta... forse i veri alieni sono loro.


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MessaggioInviato: 07/03/2012, 13:11 
Quotone massimo......


@TTE: come non essere d' accordo.


Davvero sezione9 non ti accorgi che "parole di una persona schierata che tira acqua al suo mulino" sono l' esatta definizione di questo tuo intervento come di ogni altro a riguardo?

Cioè, fammi capire, Travaglio era un eroe del popolo solo fino a che parlava dei corrotti di una parte, ma se poi parla anche di quelli dell' altra parte sta superando i confini?

Sempre così: fino a che indica la metà che piace a te va bene, ma se poi tocca un "compagno che sbaglia" come li definite con somma faccia bronzea allora diventa il prossimo bersaglio...


Alla faccia della obiettività... onestà intellettuale... disinteresse... e poi chi è "la persona schierata che tira sempre e solo acqua al suo mulino?"


Io sono il primo a essermi stancato di ripeterlo, ma tuttora vedo che chi prima mi derideva quando indicavo la luna mentre loro guardavano il dito ora si accodano non solo senza un "scusa grazie" che non è quello che mi frega tanto

quanto il fatto che riconoscano i fatti solo a patto di "curvare" i fatti entro le solite logiche destra/sinistra, che sono il primo a dire, pure se anche io ho le mie idee, sono oggi entrambe in mano a personaggi corrotti che hanno fatto il loro gioco...

Voi, no, dovete per forza cercare di farli rientrare nella solita ideologia e partitismo, quando è evidente che questa sia una enorme forzatura dei fatti che porta molto lontano dai veri responsabili...


E poi avete anche il "coraggio" di distribuire ad altri o toglierli a seconda della convenienza dell' istante, come Travaglio, patenti di "obiettività"?!?



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 07/03/2012, 18:31 
.
Non è vero che siamo sempre in fondo a tutte le classifiche europee quando si tratta di dati relativi al tema lavoro. Certo, siamo al quintultimo posto nella lista che identifica la ricchezza dei salari, però siamo al primo posto in un’altra graduatoria, quella che riguarda l’età del pensionamento: la nostra, per dirla breve, è la più alta tra i Paesi membri. Insomma, non ce ne va bene una: sia che siamo al top siamo che siamo in fondo, deteniamo in entrambi i casi un amaro record che si ripercuote tristemente sulla vita dei cittadini italiani.

Si legge infatti sul libro bianco sulle pensioni, supervisionato dal commissario per l’occupazione e gli affari sociali Lázló Andor, che già nel 2020 gli abitanti dello stivale (uomini e donne indistintamente) potranno godersi il loro buen retiro pensionistico non prima dei 66 anni e 11 mesi contro i 65 anni e 9 mesi della Germania e i 66 anni della Danimarca. Quest’età è destinata ad aumentare perché viene adeguata al consolidamento delle aspettative di vita. Così, nel 2040 si andrà in pensione a 68 anni e 11 mesi e nel 2060 a 70 anni e 3 mesi, mentre i nostri colleghi tedeschi saranno già fuori dal mercato del lavoro da 3 anni (a 67 anni per la precisione).

Si lavorerà di più e più a lungo per contenere la spesa che attualmente supera in media il 10% del Pil e che, nonostante le riforme, si calcola toccherà quota 12,5%. L’Italia è un caso a parte poiché è il Paese più longevo del continente e questo fa sì che i costi previdenziali arrivino al 15%.

Un’altra questione riguarda la riduzione del tasso medio di sostituzione, che coincide con il rapporto tra pensione e retribuzione. E’ un punto importante del discorso sul sistema previdenziale, perché interessa il benessere di 120 milioni di anziani in Europa. Non a caso, infatti, il documento della Commissione è intitolato: “pensioni adeguate, sicure, sostenibili”. In Italia a livello teorico si ipotizza un taglio consistente del tasso di sostituzione di ben 15 punti tra il 2008 e il 2048, che però in pratica dovrebbe ridursi a 5 punti per via dell’aumento dell’età pensionabile che, col sistema contributivo, fa crescere l’importo della pensione. Per innalzare il tasso si guarda inoltre ai fondi pensione integrativi, anche se il libro bianco redatto dall’UE sottolinea la loro inadeguatezza in alcuni casi: dovrebbero essere più sicuri, avere un miglior rapporto costi/efficacia ed essere più compatibili con la mobilità di un mercato del lavoro flessibile. Il report non manca infine di sollecitare la generazione di occupazione di qualità. La formula è semplice: più lavoro ben pagato e più entrate contributive significano più soldi da destinare alle pensioni e più crescita, con il conseguente miglioramento del rapporto spesa previdenziale-Pil.

http://tuttosullavoro.libero.it/gallery ... in-italia/

......almeno i una classifica l'italia e' la prima in europa........


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MessaggioInviato: 08/03/2012, 00:08 
ITALIA & FISCO. Ci siamo il “giro di vite” agli italiani trova in questo mese di marzo le prime evidenti applicazioni. Dunque, da ora, il portafoglio inizia ad alleggerirsi visibilmente (senza contare che molti italiani il portafoglio ce l’hanno leggero da molto tempo), fino ad arrivare a giugno quando ci sarà il ritorno dell’ICI sotto forma di IMU. L’impressione è che la lotta alla crisi avrà un prezzo veramente alto.

IRPEF. Nelle buste paga di marzo peserà il pagamento del conguaglio dell‘aumento delle addizionali regionali Irpef 2011, frutto della decisione (retroattiva) del governo Monti. L’aumento è dello 0,33 per cento dell’aliquota base e porta l’aliquota dallo 0,9 all’1,23 per cento. C’è inoltre l‘acconto del 30 per cento delle addizionali comunali Irpef, sbloccate dal Berlusconi-Tremonti la scorsa estate. Inoltre i Comuni, entro il 30 giugno, possono decidere di aumentare l’Irpef. La Uil politiche territoriali parla di un aggravio medio che nel 2012 potrà arrivare a 58 euro pro-capite. Sono già 300 i municipi che hanno approvato gli aumenti.

STANGATE. Secondo le valutazioni della Uil servizio politiche territoriali, la “stangata” regionale si tradurrà, per la famiglia media, in un pagamento fino a 371 euro, mentre per quella comunale si passerà in un anno da una media di 129 a 177 euro.

REGIONI. Contemporaneamente le Regioni potrebbero aumentare di un punto la tassa sulle attività produttive per le imprese. Questo grazie al decreto fiscale che il Parlamento sta discutendo, che ha sbloccato le aliquote Irap e prevede questa possibilità per le Regione. L’aumento di un punto di questa tassa porterebbe ad un aggravio che la Cgia di Mestre calcola in 3,5 miliardi.

IMU. Guardando più avanti, dal 16 giugno arriverà l’Imu sulla prima casa. Si parla di un pagamento di 83 euro per una famiglia media ma molto dipenderà dalla zona in cui si abita. A Roma per esempio si arriverà a 461 euro e a Milano a 426 euro. L’Imu dovrebbe portare alle casse dello Stato 11,5 miliardi. L’aliquota ordinaria è del 4 per mille e i Comuni potranno aumentare o diminuire l’aliquota del 2 per mille. Per quanto riguarda l’Imu sulle seconde case, l’aliquota di base è fissata allo 0,76 per mille su cui i Comuni potranno applicare un aumento o una diminuzione del 3 per mille.

TARSU. La tassa sui rifiuti in tre anni è cresciuta mediamente del 7,6 per cento e non è escluso che molti municipi decidano di aumentarla. Non dimentichiamo che la maggioranza delle Province applica alla tassa sui rifiuti anche un contributo ambientale provinciale. L’aliquota va da un minimo dell’1 per cento a un massimo del 5. Tutto questo in attesa della nuova imposta sui servizi pubblici comunali e sui rifiuti: la Tares che dovrebbe entrare in vigore l’anno prossimo

http://www.romagnagazzette.com/2012/03/ ... u-e-tares/


questo e' il modo ideale xke' i consumi possano salire,........certo i consumi delle cinture [;)]

se poi consideriamo che x pasqua si pensa che il prezzo della benzina volera'sopra i due euro,la ripresa dei consumi e' garantita



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Ultima modifica di ubatuba il 08/03/2012, 00:11, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 08/03/2012, 12:07 
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/7-marzo-2012/riina-attacco-onlus-presidente-si-dimette-2003590534914.shtml

Cita:
IL FIGLIO DELLA MAFIA
[color=blue]Riina, attacco alla onlus
E la presidente si dimette

Padova, i leghisti riesumano una vecchia condanna per droga di Tina Ciccarelli. E lei: «Una porcata ma ho lasciato la carica»

...Tina Ciccarelli, che in realtà si chiama Assunta, nel giugno del 1994 sia stata sorpresa dalla Guardia di finanza con addosso un chilo di hashish e 13 grammi di eroina e quindi arrestata con l’accusa di spaccio di droga. Senza voler mettere in croce nessuno, ci domandiamo se sia davvero opportuno affidare a un’associazione con questi precedenti, considerato che all’epoca dei fatti Ciccarelli faceva già parte di "Noi famiglie padovane contro l’emarginazione", la gestione di Salvuccio Riina, terzogenito del boss mafioso Totò»...

...a donna, ritenuta all’epoca dai giudici una sorta di «corriere» degli stupefacenti tra Milano e Padova, venne condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Ma, in tutto, rimase in carcere (a Belluno) appena 60 giorni per poi uscire grazie a un provvedimento di indulto...

[/color]


Cita:
http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2012/6-marzo-2012/veneto-piu-150-mafiosi-pochi-hanno-cambiato-vita-2003562091271.shtml?fr=correlati
[color=blue]In Veneto più di 150 mafiosi
«Pochi hanno cambiato vita»

Le storie dei criminali in soggiorno obbligato. Pavone: «Molti sono rimasti». Il monito della procura generale: «Occhi aperti su Riina jr»[/color]


Ultima modifica di rmnd il 08/03/2012, 12:11, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
rmnd ha scritto:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/7-marzo-2012/riina-attacco-onlus-presidente-si-dimette-2003590534914.shtml

Cita:
IL FIGLIO DELLA MAFIA
[color=blue]Riina, attacco alla onlus
E la presidente si dimette

Padova, i leghisti riesumano una vecchia condanna per droga di Tina Ciccarelli. E lei: «Una porcata ma ho lasciato la carica»

...Tina Ciccarelli, che in realtà si chiama Assunta, nel giugno del 1994 sia stata sorpresa dalla Guardia di finanza con addosso un chilo di hashish e 13 grammi di eroina e quindi arrestata con l’accusa di spaccio di droga. Senza voler mettere in croce nessuno, ci domandiamo se sia davvero opportuno affidare a un’associazione con questi precedenti, considerato che all’epoca dei fatti Ciccarelli faceva già parte di "Noi famiglie padovane contro l’emarginazione", la gestione di Salvuccio Riina, terzogenito del boss mafioso Totò»...

...a donna, ritenuta all’epoca dai giudici una sorta di «corriere» degli stupefacenti tra Milano e Padova, venne condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Ma, in tutto, rimase in carcere (a Belluno) appena 60 giorni per poi uscire grazie a un provvedimento di indulto...

[/color]


Cita:
http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2012/6-marzo-2012/veneto-piu-150-mafiosi-pochi-hanno-cambiato-vita-2003562091271.shtml?fr=correlati
[color=blue]In Veneto più di 150 mafiosi
«Pochi hanno cambiato vita»

Le storie dei criminali in soggiorno obbligato. Pavone: «Molti sono rimasti». Il monito della procura generale: «Occhi aperti su Riina jr»[/color]


Tu condanni sempre quelli che devono essere condannati,però neanche una parola sui delinquenti che ci governano,anche perchè sono loro che indirettamente spingono i cittadini a delinquere,ci stanno togliendo pure l'aria che respiriamo!!.[8]


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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/7-marzo-2012/riina-attacco-onlus-presidente-si-dimette-2003590534914.shtml

Cita:
IL FIGLIO DELLA MAFIA
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...Tina Ciccarelli, che in realtà si chiama Assunta, nel giugno del 1994 sia stata sorpresa dalla Guardia di finanza con addosso un chilo di hashish e 13 grammi di eroina e quindi arrestata con l’accusa di spaccio di droga. Senza voler mettere in croce nessuno, ci domandiamo se sia davvero opportuno affidare a un’associazione con questi precedenti, considerato che all’epoca dei fatti Ciccarelli faceva già parte di "Noi famiglie padovane contro l’emarginazione", la gestione di Salvuccio Riina, terzogenito del boss mafioso Totò»...

...a donna, ritenuta all’epoca dai giudici una sorta di «corriere» degli stupefacenti tra Milano e Padova, venne condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Ma, in tutto, rimase in carcere (a Belluno) appena 60 giorni per poi uscire grazie a un provvedimento di indulto...

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Cita:
http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2012/6-marzo-2012/veneto-piu-150-mafiosi-pochi-hanno-cambiato-vita-2003562091271.shtml?fr=correlati
[color=blue]In Veneto più di 150 mafiosi
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Tu condanni sempre quelli che devono essere condannati,però neanche una parola sui delinquenti che ci governano,anche perchè sono loro che indirettamente spingono i cittadini a delinquere,ci stanno togliendo pure l'aria che respiriamo!!.[8]


che c'entra questo con i mafiosi di sangue e con una spacciatrice pizzicata con un kg di droga che si è fatta solo 60 giorni di carcere?
...


anche questi 'ndranghetisti sono poveri cittadini spinti a delinquere?

Cita:
http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_08/ndrangheta-processo-crimine-oppedisano_7100f550-6910-11e1-96a4-8c08adc6b256.shtml

'Ndrangheta, processo «Crimine»:
34 assoluzioni, oltre 90 condanne
[color=blue]Dieci anni per Domenico Oppedisano considerato il capo dei capi della mafia calabrese
[/color]


Per i mafiosi ci vuole il carcere a vita e confino su qualche remota isola. Non 10 ridicoli anni di carcere al 'capo dei capi'...
Questa è gente irrecuperabile.

Non ho postato su 'la situazione della giustizia..." perchè il problema qui è politico. Non ci sono leggi dure per per questa gentaglia.



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MessaggioInviato: 08/03/2012, 15:39 
Ecco!!, ancora insisti solo sui Mafiosi e poi ...tutto regolare,niente più di scandaloso!!,non è che non vuoi che tocchino i tuoi vero?.


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MessaggioInviato: 08/03/2012, 17:35 
I casi città per città - Il Sole 24 Ore ha provato a fare un pronostico, città per città, prendendo come metro di paragone abitazioni di 100 metri quadrati (6 vani catastali, categoria A/3, zona semicentrale), negozi di 100 metri quadrati (categoria C/1, zona periferica) e uffici di 250 metri quadrati (12 vani catastali, categoeia A/10). A Milano per la prima casa si pagheranno 213 euro, per una casa in affitto 1.325 euro (+207% rispetto al 2011) così come per una casa vuota (+50,8%), 1.128 euro per un negozio (+210%) e 9.595 euro per un ufficio (+207%). A Torino 593 euro per la prima casa, 1.523 per casa in affitto e vuota (rispettivamente +156% e +8,3%), 1.002 euro per un negozio (+158%) e 7.346 euro per un ufficio (+156%). A Bologna 676 euro per la prima casa, 2.321 euro per casa in affitto e vuota (+142% e +19,5%), 3.5468 euro per un negozio (+145%) e 5.959 euro per un ufficio (+142%). A Firenze 403 euro per la prima casa, 1.448 euro per la casa in affitto (+119%), 1.599 per quella sfitta (+19,5%), 2.390 euro per un negozio (+121%), 5.547 euro per un ufficio (+119%). A Roma 817 euro per la prima casa, 1.792 euro per la casa in affitto e quella vuota (+142,3% e +11%), 2.614 euro per un negozio (+145%) e 10.319 euro per un ufficio (+142%). A Genova, invece, 372 euro per la prima casa, 1.230 euro per casa in affitto (+96,6%) e casa vuota (-3%), 2.339 euro per un negozio (+98%) e 6.156 euro per un ufficio (+96,6%).


http://www.liberoquotidiano.it/news/953 ... rave;.html

il governo monti,si dice , abbia un forte appeal sulla cittadinanza,evidentemente non hanno ankora assaporato la minestra che i tecnici ci hanno................... consigliato.........questi sono i primi approcci......


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“Corruzione ad Alta Velocità”, Mafia e sinistra: le accuse dell’ex giudice comunista Imposimato a Romano Prodi

7 marzo 2012 | Autore Lino Bottaro


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“… La pm Geremia viene fatta bersaglio di minacce telefoniche e intimidazioni, Coiro è costretto a lasciare la procura di Roma con la minaccia di un’ indagine disciplinare da parte del Ministero della Giustizia, allora affidato all’ amico di Prodi G.M. Flik … Assoluzione con formula piena da ogni accusa per Prodi ed i 5 indagati, tra cui Mario Draghi … La sentenza viene depositata “in ritardo” il 9 Febbraio 1998, anzichè entro la scadenza del 23 gennaio, in modo che la Geremia, nel frattempo trasferita a Cagliari, non potrà impugnarla …”


Tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992, nel giro di poco tempo i vertici della polizia e dei servizi segreti, e il giudice Falcone, gli uni all’insaputa degli altri, si recano ufficialmente dal Ministro dell’Interno Vincenzo Scotti per allarmarlo su notizie di un complotto internazionale tra la “lobby delle lobbies” internazionale, una parte della politica italiana, mafia e camorra nostrane, e mafia russa/ex PCUS, il cui obbiettivo è quello di svendere una fetta d’Italia “allo straniero”, e approfittare di alcuni enormi serbatoi di capitali, primo tra tutti quello destinato alla TAV (circa 200.000 miliardi di vecchie lire tra “diretto” e “indotto” solo per la tratta “da Roma in giù”).

I servizi segreti “ci sono arrivati” attraverso informatori ed opera di “intelligence”, e avvisano che i complottisti all’interno dei partiti elimineranno i “nemici interni” per via giudiziaria, la polizia, in particolare lo SCO, verificando le “scatole cinesi” dei maggiori appalti e “arrivando sempre ai soliti gruppi societari”, Falcone investigando sui collegamenti romani e internazionali della mafia siciliana, prevedendo anche possibili attentati per destabilizzare il paese.

Scotti prima in modo informale, poi, nel marzo 1992, anche “ufficialmente”, allerta tutte le prefetture su tale pericolo, con una famosa circolare.

Falcone avvisa Scotti che alla fine di maggio chiuderà il cerchio delle proprie indagini incontrando un collega moscovita, e che a quel punto sarà in grado anche di smascherare coloro che stavano disperatamente tentando di “toglierselo di torno”.

Ma pochissimi giorni prima dell’incontro, casualmente, salta in aria.

E quella stessa sera due camion stracarichi di documenti lasciano a fari spenti Botteghe Oscure.

Passa una settimana, e la lobby delle lobbies internazionali festeggia la scomparsa di Falcone e lo scampato pericolo sul panfilo reale “Britannia”, ed inaugura la prevista “fase 2”, ossia l’eliminazione delle correnti dei partiti di governo che non si sono inchinati al volere Bilderberg/Trilateral/Illuminati: dal panfilo parte una telefonata alla procura delle banane, e, guardacaso, la mattina dopo Maurizio Losa ci avvisa che “anche il nome di Bettino Craxi ora compare nella lista degli indagati”…..

Le correnti di maggioranza di DC e PSI, che si erano opposte alla svendita dell’italietta, vengono spazzate via dai bananari milanesi (solo di toga…), mentre le rispettive “correnti di sinistra”, quelle del Trilateral Prodi e del Bilderberg Amato, guardacaso, ne escono perfettamente pulite….

Anzi, Amato diventa addirittura il presidente del consiglio, il giorno dopo le grandi banche della lobby delle lobbies abbassano ad orologeria il rating dei nostri titoli di stato, il Bilderberg Ciampi come presidente di Bankitalia svende le nostre riserve monetarie “per correre dietro al nulla”, usciamo dallo SME con la liretta che vale un 30% in meno di pochi giorni prima, e con i falchi esteri che si comprano le nostre migliori aziende nazionali per quattro lirette.

A quel punto i complottisti indicono le elezioni sicuri di stravincerle, essendo rimasti in giro solo loro…. Ma, contro ogni previsione, le vince colui che fino a pochi mesi prima era l’idolo dei comunisti e della CGIL per la propria lungimiranza imprenditoriale, perché “paga di più i suoi dipendenti”, e perché non ne ha mai licenziato uno che uno…..

Una delle prime azioni di Satana da presidente del Consiglio, è quella di affidare la Commissione Antimafia alla toga più rossa di sempre, giudice plurieletto delle fila del PCI prima e PDS poi, il quale riprende tutti i dossier di Falcone, ossia quelli dei reparti speciali di polizia, carabineri e gdf, e scopre che da anni tutto è scritto….

Nero su bianco si trovano le aziende che partecipano alle scatole cinesi per i maggiori appalti e relativa catena di subappalti, e tutte fanno riferimento, alla fine della catena, a cooperative rosse o grandi gruppi, anche del nord, comunque dell’area della sinistra.

E per la “madre di tutte le truffe”, la TAV, da anni si sa che l’80-90% dei finanziamenti statali si perde lungo una serie di catene di subappalti precostruiti ben noti, e finisce a mafia, camorra e politica attraverso gli “accantonamenti” di tali società

La toga più rossa del mondo risale la piramide, e scopre che il governicchio che doveva traghettare l’italietta alle elezioni, aveva in extremis bypassato, pochi minuti prima che entrasse in vigore, una nuova normativa europea che prevedeva che una consistente fetta dei maggiori appalti fosse messa in asta con partecipazione aperta ad imprese comunitarie… così “rimase tutto in casa”….

Ma quale “casa”?

Chi aveva scelto le società mafiose alle quali affidare i lavori?

Breve indagine, e si scopre che tali imprese dovevano essere scelte dal presidente dell’IRI, che per queste doveva garantire nero su bianco.

Quelle scelte mafiose le effettuò un certo Romano Prodi presidente dell’IRI, da non confondere col Romano Prodi di Nomisma, alla quale venne pagata dall’IRI, ossia da tutti noi, una consulenza multimiliardaria per individuare i soggetti migliori per gli appalti.

E il fatto che vennero fuori dal cilindro imprese mafiose, è ovviamente solo un caso…..

La toga più rossa del mondo individua anche i canali di spartizione delle tangenti del ramo “Ferrovie dello Stato”: anche qui tutto risultava da anni, il tangentaro della mafia era risaputamente tal Pierfrancesco Pacini Battaglia che riciclava tutto nella sua banca svizzera Karfinco.

E qui si scopre che il tangentaro della mafia era già stato arrestato 2 volte dalla procura di roma, la prima per una maxi truffa su ingenti capitali destinati ai paesi del terzo mondo nell’ambito di un “progetto di cooperazione”, la seconda proprio per il riciclaggio per le tangenti della TAV, ma in entrambi i casi era stato tirato fuori dalle romane galere da un pm milanese, tale Antonio Di Pietro, da non confondere ovviamente con quello delle mani pulite verso un’Italia de valori, e la sua posizione giuridica, stralciata dai procedimenti romani, era stata “ripulita” dalla procura delle banane, in modo che potesse continuare a fare con tranquillità il proprio lavoro di tangentaro della mafia…..

Quando la toga più rossa del mondo inizia a parlarne all’interno del proprio partito, puff…. Avvisi di garanzia napoletani, ribaltoni, congelamento della Commissione Antimafia, minacce personali da parte di Violante e Bargone, a quei tempi rappresentante/braccio destro di D’Alema.

La toga più rossa del mondo viene isolato e “congelato” dal proprio schieramento, gli viene ovviamente impedito di presentare la relazione della Commissione, troppo zeppa di nomi di sinistra e troppo vuota di berlusconiani, e quando la procura delle banane si inventa la famosa confessione di corruzione del Bar Mandara e si può quindi andare alle elezioni, la toga più rossa del mondo è costretta ad abbandonare il proprio paese d’origine per le minacce, tutte denunciate (ma ancora senza alcun seguito) di mafia, camorra e PDS….. e gli elettori affezionati dell’ex senatore PDS vengono minacciati affinchè non lo votino…. Decine le denunce ancora pendenti, ma senza alcun seguito…..

Trombato, la toga più rossa del mondo si presenta a sorpresa nello studio del nuovo presidente del consiglio, gli dà del mafioso con tanto di prove circostanziate, e se non interviene prontamente Andreatta con i sali, del Romano ce ne liberiamo con 12 anni di anticipo causa infarto da troppo pianto…….

A quel punto, alla toga più rossa del mondo non resta che fare della propria Relazione della Commissione Antimafia un libro.

Per il quale ovviamente nessuno di coloro che è stato accusato pubblicamente di mafia, ha mai sporto querela in 12 anni…..”.

Dal blog di Ferdinando Imposimato:


“ (…) Una storia dimenticata …

Queste vicende di De Magistris e Forleo evocano alla mia memoria la drammatica e dimenticata storia di un altro coraggioso magistrato, Giuseppa Geremia, che nel 1996 indagava sullo scandalo della Cirio Bertolli DeRica e sull’alta velocità: scandalo che denunciai inutilmente a Prodi ed alla Commissione antimafia nel 1996 dopo una inchiesta magistrale svolte dalla Criminalpol e dall’Arma dei Carabinieri su mia richiesta. Per quella inchiesta io fui sottoposto ad attacchi concentrici di destra, che chiese la mia rimozione come relatore, e di sinistra, che non mi difese. E fui isolato in Commissione e la mia relazione non venne mai discussa; e guarda caso la legislatura venne interrotta bruscamente dopo due anni senza che ce ne fosse alcuna ragione seria: ciò significa che la fine della legislatura fu dovuta alla volontà di evitare che io denunziassi in commissione antimafia i responsabili istituzionali dei fatti di collusione mafiosa negli appalti.


Nei rapporti della criminalpol emerse che sugli appalti per le grandi opere pubbliche avevano indagato Falcone e Borsellino e che questa poteva essere una causa della loro morte. La mia relazione non venne discussa : i vari Violante, Ayala, Bargone mi lasciarono solo e dissero che non c’erano prove di quello che affermavo. E poi venne definitivamente affossata dopo la mia sconfitta decisa dalla camorra dei casalesi interessata ai lavori dell’Alta velocità sulla tratta Napoli-Roma. Le mie residue speranze che giustizia fosse fatta dal PM Giuseppa Geremia andarono deluse.


Costei aveva scoperto, dai documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza, che “il garante dell’Alta Velocità, intrisa di imprese di mafia e camorra, era Romano Prodi, mentre Lorenzo Necci, per coinvolgere un poco tutti quelli che contavano, inventò un comitato nodi dell’Alta Velocità composto dalla senatrice Susanna Agnelli, dal prof Carlo Maria Querci dal dott Giuseppe De Rita e dall’architetto Renzo Piano: la spesa preventivata era di 9 miliardi di lire”. Ma il collegio dei revisori dei conti fece osservazioni che non ebbero risposte. Il 25 novembre, al termine di una inchiesta serrata fondata anche sulla perizia contabile di ben 13.000 pagine svolta dal prof Renato Castaldo, il PM Geremia, con l’avallo del Procuratore Coiro, chiese il rinvio a giudizio per abuso di ufficio dell’ex Presidente del Giudizio Romano Prodi, quale ex Presidente dell’IRI. Anche allora si tenne conto del momento in cui erano stati ipotizzati i fatti di corruzione e non la qualifica attuale del presidente del Consiglio. ed il rinvio a giudizio di Carlo Saverio Lamiranda, in quanto legale rappresentante della FISVI che aveva acquistato la Cirio senza avere una lira. Ed infatti Lamiranda sarebbe stato in seguito incriminato e condannato per bancarotta e frode comunitaria.


Nel frattempo il governo presieduto da Prodi approvò, con l’appoggio del Ministro della Giustizia suo difensore, una nuova legge che modificava in senso restrittivo l’abuso in atti di ufficio; ed il Presidente Prodi venne assolto perché il fatto non sussiste; ma la legge era ad personam. Ma non é finita qui.



Lo scandalo sulla TAV e Nomisma di Prodi.



L’inchiesta sulla Cirio era appena cominciata che la dottoressa Geremia subì – sarà lei stessa a raccontarmelo – insulti telefonici, minacce, chiamate silenziose ed intimidazioni ad opera di ignoti. Esattamente come é accaduto a Luigi De Magistris e a Clementina Forleo. Nel frattempo la Geremia ridà slancio alla inchiesta sull’Alta Velocità con dentro l’affare Nomisma che, secondo i magistrati di La Spezia, era stato insabbiato dal PM Giorgio Castellucci. Le minacce e gli insulti si intensificano: Geremia ha paura, ma non per sé ma per l’anziana madre con cui vive da sola. Gli ignoti vigliacchi intensificano le minacce e gli insulti. Il movente si cela- lei intuisce- in quella inchiesta scottante che toccava santuari intoccabili. La Geremia era ancora più preoccupata perché il suo telefono era noto solo ad alcuni delle istituzioni. Ella decide di denunziare la tortura cui é sottoposta al commissariato di Polizia di Piazzale Clodio. Informa il procuratore della Repubblica Michele Coiro che le dà solidarietà ed avallo. Ma una tempesta si addensa sulla testa di Coiro: il CSM lo accusa di avere rapporti con il giudice Squillante, come se il rapporto istituzionale tra Procuratore Capo e Capo dei giudici delle indagini preliminari fosse vietato dalla legge e non necessario. Sta di fatto che dopo avere raccolto lo sfogo della Geremia, Coiro é costretto a lasciare la Procura di Roma. Da segnalare che Coiro era un esponente di magistratura democratica. E viene relegato alla direzione degli uffici di detenzione e pena. Egli é stato avvertito dal Ministro della Giustizia che se non se ne andrà , sarà sottoposto ad azione disciplinare. Poco dopo Coiro morì di crepacuore. “ La sua morte – mi confidò la Geremia – é stata un duro colpo per me. Mi ha sempre lasciato libertà di azione nella inchiesta sulla Cirio. Non glielo hanno perdonato. Lo hanno costretto a lasciare la Procura di Roma sette mesi prima che andasse in pensione”.
Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, alla udienza preliminare del 15 gennaio 1997 , il Gip Eduardo Landi decide di non decidere. E invia la decisione alla udienza del 28 febbraio 1997. Perché? Semplice! La Geremia, preoccupata dalle minacce che potevano travolgere l’anziana madre sola in casa , decide di chiedere il trasferimento in Sardegna, ma vorrebbe concludere l’inchiesta sulla Cirio: ma non le sarà consentito. La motivazione della sentenza assolutoria di Prodi, anziché essere depositata nel termine di legge del 23 gennaio 1998, giunge sul tavolo della Geremia il 9 febbraio 1998, due giorni dopo che la stessa Geremia era stata trasferita alla Procura Generale di Cagliari. E così ella non aveva potuto presentare impugnazione- così mi disse- contro l’assoluzione di Prodi.
E sullo scandalo calò un silenzio tombale, rotto solo dalla mia denunzia nel libro Corruzione ad Alta Velocità”.

( Tratto dal Blog: Oltre la Coltre ) Fonte: http://mon-dart.blogspot.com

http://www.stampalibera.com/?p=41935



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MessaggioInviato: 09/03/2012, 12:25 
Grazie Ufologo per l'incredibile articolo.... [8)]

Lo posto anche nel topic della TAV.



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<h1>VORREI TANTO VEDERE IL VOLTO DI QUEL FARABUTTO DI DI PEZZENTE DI DIRETTORE DI BANCA!</h1>



Problemi finanziari, si suicidano due imprenditori


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Si è suicidato dopo un contenzioso con una banca, che gli aveva negato un fido di 1300 euro, un commerciante della provincia di Taranto.

L’uomo aveva richiesto il prestito, per coprire una fornitura attribuendogli un addebito di oltre 4.500 euro a titolo di commissioni bancarie. L’uomo ha affidato il racconto dell’accaduto ad un quaderno, ritrovato nella sua auto, parcheggiata vicino al luogo dove si è impiccato. Analoga sorte per un falegname di Noventa di Piave (Venezia), che si è tolto la vita, per l’incapacità di affrontare i problemi finanziari e personali che lo dilaniavano.

http://www.progettoitalianews.net/2012/ ... renditori/


La banca gli nega mille euro Commerciante si impicca

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Tragedia a Marina di Ginosa: l'uomo, titolare di un negozio di abbigliamento in difficoltà economiche, si toglie la vita.

carabinieri hanno iniziato ad indagare dopo la morte di un commerciante sessantenne di Marina di Ginosa, un comune del versante occidentale dell'area jonica. L'uomo, che era titolare di un negozio di abbigliamento, in difficoltà economiche legate anche a un lungo contenzioso con la banca, si è tolto la vita impiccandosi giovedì sera nelle campagne di Ginosa Marina. Dai primi accertamenti dei carabinieri, il suicidio sarebbe stato causato da ricollegare alla situazione finanziaria del commerciante, che avrebbe spiegato i motivi del gesto estremo in un quaderno in cui ha ricostruito tutta la vicensa. Secondo quanto si è appreso, poche ore prima del suicidio, l'uomo aveva chiesto in baca un prestito di 1.300 euro per coprire un assegno consegnato a un fornitore. L'istituto di credito avrebbe negato il prestito, e quindi il suicidio. Secondo quanto si è appreso tra la vittima e la banca c'era già un contenzioso. La famiglia del commerciante ha nominato un legale, l'avvocato Giuseppe Lecce del foro di Taranto, e chiede che si apra un'inchiesta per istigazione al suicidio.

http://www.liberoquotidiano.it/news/954 ... picca.html


Ultima modifica di Ufologo 555 il 09/03/2012, 19:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/03/2012, 23:13 
ecco come vengono sprecati dalle province degli euro il tutto x regalare o buttare soldi,un vero spreco....................................................................................................

"SERVONO (A REGALARE SOLDI)
Da "LIBERO - EDIZIONE MILANO" di venerdì 9 marzo 2012

Il libro «Spudorati» Le Province servono (a regalare soldi) di MARIO GIORDANO Avanti c`è posto: è dal 1970, cioè da quando sono state create le Regioni, che si dice che le Province non hanno più senso.

Eppure non c`è paesello, rione, quartiere che non sogni di diventare capoluogo...

Vi chiederete come mai. E la risposta è semplice:

non è vero che le Province non servono a niente. Macché:

le Province servono un sacco. A che cosa? Semplice:

a finanziare la sagra del salmone del Medio Campidano, per esempio. O il censimento per lo studio delle abitudini del cormorano dell`Iglesias. Vorrete mica perdere di vista (...) segue a pagina 9 Eliminare le Province? Macché ne vogliono sempre di nuove. E perché? Perché sono centri di spese, spesso di spese folli. A queste spese viene dedicato un capitolo nel nuovo libro di Mario Giordano, «Spudorati», in libreria dal 13 marzo.

:2 segue dalla prima MARIO GIORDANO (...) per esempio. O il censimento per lo studio delle abitudini del cormorano dell`Iglesias.

Vorrete mica perdere di vista il cormorano dell`Iglesias, per dinci.

E allora perché vi stupite? La Provincia di Oristano (meno di 300.000 abitanti) è riuscita a finanziare in un solo anno: la sagra della fragola (8942,42 euro), la sagra dei pesci (2257,67 euro), la sagra dei muggini (1474,20 euro), la sagra de sos cannisones (983,55 euro), la sagra de sos culurzones de patata (903,05 euro), la sagra del riso (1493,87 euro), la sagra degli agrumi (1867,34 euro), la sagra del pomodoro (5465,73 euro), la sagra dei ravioli (1806,09 euro), la sagra del pane e dei prodotti tipici (2709,14 euro), la sagra su pai fattu in domu (1354,57 euro), la sagra del carciofo (1331,58 euro), la sagra de su bino nou (903,05 euro) e la sagra pane e olio in frantoio (1422,30 euro).

Ho l`impressione che alla fine abbiano mangiato un po` tutti...

Il fatto è che di dimagrire nessuno ha voglia. La Provincia di Napoli, per dire, negli ultimi dodici mesi ha sostenuto con oltre 3 milioni di euro una miriade di fondamentali iniziative come «La cucina di mammà», «Cogli l`attimo», «C`è di più per te» e «Sognando di diventare campioni tirando la fune». Il tiro alla fune, ecco, ci mancava. La Provincia di Roma pensa alle lepri e ai fagiani: spende 298.392 euro per distribuirne una certa quantità nei boschi. La Provincia di Trento finanzia ogni tipo di convegno:

110.000 euro per quello sul clima, 790.000 per quello sull`economia, 100.000 per quello sulle «rotte del mondo», addirittura 180.000 per «educare nell`incertezza» (fra l`altro, di questi, 82.000 se ne vanno in comunicazione, cartellonistica, vitto e soprattutto buffet, che in mezzo a tanta incertezza restano l`unica cosa sicura). Inoltre, sempre la Provincia di Trento ha affidato anche una consulenza da 20.000 euro a due professori universitari per «capire gli orsi», mentre quella di Belluno paga dieci volte tanto un consulente per sapere se le Dolomiti possono entrare nel patrimonio dell`Unesco. E la Provincia di Bolzano batte tutti: è riuscita ad assoldare un consulente per fare lezione ai troppi consulenti che aveva assoldato.

«Come migliorare le proprie prestazioni», era il titolo esatto del seminario. Ecco: come migliorare le proprie prestazioni. E magari farsi pagare qualche eu- ro in più sognando la cucina di mammà o il tiro alla fune. E dimenticando, però, che a forza di tirare la fune, si rischia di spezzarla.

Ma chi ci pensa ai pericoli? Ma chi ci pensa ai costi? Ma chi ci pensa agli sprechi? Ecco perché, nonostante le promesse elettorali, le Province sopravvivono sempre. Ecco perché, quando si arriva al dunque, nessuno vota per l`abolizione. Perché le Province sono utili. Prendete quella di Monza e della Brianza.

La neonata organizzazione territoriale brianzola ha appena visto la luce in una terra che, come tutti sanno, è celebre per la febbrile attività e l`indomito dinamismo.

Ebbene, che cosa ha prodotto in sei mesi, dal gennaio al giugno 2011, il consiglio provinciale della produttiva Brianza? Una delibera. Proprio così: una di numero. Accidenti, non sarà mica calata r l`ernia a qualcuno dentro quel palazzo? Una delibera tutta intera? Tutta insieme? L`avranno approvatain un colpo solo oppure a rate per non affaticarsi troppo? Fra l`altro trattasi di una decisione operativa di importanza fondamentale, dati i tempi di crisi e le necessità del Paese: il premio Talamoni, cioè una medaglietta d`oro (4 centimetri) da assegnare a non si sa bene chi. Valeva la pena costituire una nuova Provincia per avere un riconoscimento così prestigioso, no? Pare che in Brianza si fatichi a trovare uno stemma, un simbolo, un segno distintivo per rap- presentare il nuovo ente locale.

Che, in compenso, ha ben quattro sedi (proprio quattro) e quattro aziende dell`acqua (proprio quattro) che costano, secondo quanto riferisce l`Espresso, 1,5 milioni di euro l`anno. Le spese per la comunicazione istituzionale ammontano a880.000 euro, quelle per le consulenze a 1 milione di euro.

E non mancano nemmeno le solite regalie a pioggia per foraggiare ogni tipo di manifestazione, da «Pagine come rose» a «Le immagini della fantasia», da «Li britudine» a «Teodolinda messaggera di pace»...

Finanziamenti in libertà anche a Palermo: qualsiasi sagra, dal ficodindia all`asino di Castelbuono, e qualsiasi associazione, dal Badminton di Cinisi alla Confederazione siciliani del Nordamerica, sembra in grado di ricevere generose donazioni di soldi dei contribuenti. All`altro capo dell`Italia, in compenso, c`è la Provincia di Treviso che spende 22.800 euro per organizzare un sondaggio sulla soddisfazione dei pescatori e altri 21.600 per studiare le anguille.

In effetti, però, lo studio delle anguille può presentare anche alcuni lati assai interessanti:

considerato il modo in cui vengono gestiti i soldi dei contribuenti, almeno si impara a essere sfuggenti...

Ecco a che cosa servono le Province. Costano 14 miliardi di euro l`anno, ci prosciugano, non funzionano, ma svolgono due compiti fondamentali:

mantengono un esercito di 4520 amministratori e distribuiscono denari a pioggia, dall`associazione della salsiccia agli amici del peperone. Che poi, oltre che essere amici del peperone, evidentemente, sono pure amici dell`assessore. O almeno di sua moglie. Altrimenti come spiegare certe spese? Province, il libro inchiesta di Giordano GLI SPRECHI DELLA CASTA Monza usa quattro sedi. Per fare una delibera In sei mesi l`ente non ha partorito altro. Roma spende 300mila euro in fagiani, Oristano 9mila per le fragole

http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=80434660


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