Cina e Pakistan alleati contro l'America
La Cina ha già avvertito gli Stati Uniti che un qualsiasi attacco contro il Pakistan da parte di Washington, sarebbe interpretato come un atto di aggressione contro la Cina. Questo avvertimento è il primo secco ultimatum strategico ricevuto da Washington in oltre mezzo secolo, risalendo all’avvertimento dell’Unione Sovietica durante la crisi di Berlino, tra il 1958 e il 1961, e questo rappresenta un’ulteriore conferma del grave pericolo di una guerra generale dal confronto USA-Pakistan.
“Qualsiasi attacco contro il Pakistan sarà percepito come un attacco alla Cina”
Rispondendo alle relazioni che affermavano che la Cina aveva chiesto agli Stati Uniti di rispettare la sovranità del Pakistan, nei momenti successivi all’operazione bin Ladin, il portavoce del Ministero degli affari esteri cinese, Jiang Yu, ha usato il briefing con la stampa del 19 maggio per ribadire la domanda categorica di Pechino che “la sovranità e l’integrità territoriale del Pakistan devono essere rispettate”.
Secondo fonti diplomatiche pakistane, citate dal Times of India, la Cina ha “avvertito senza equivoci, che un attacco contro il Pakistan sarà considerato un attacco alla Cina“. È stato suggerito che questo ultimatum è stato rilasciato durante i colloqui politico-economici che hanno avuto luogo a Washington il 9 maggio, in cui la delegazione cinese era guidata dal vice premier cinese Wang Qishan e dal consigliere di stato Dai Bingguo. Gli avvertimenti dalla Cina sono implicitamente sostenuti dai missili nucleari della nazione, tra cui 66 missili intercontinentali, di cui molti con la capacità di colpire gli Stati Uniti, e da altri 118 missili a medio raggio, 36 missili lanciati da sottomarini, e da molti sistemi missilistici a corto raggio.
Il sostegno della Cina è visto dagli osservatori regionali di estrema importanza per il Pakistan, che altrimenti sarebbe intrappolato nel fuoco incrociato tra Stati Uniti e India. “Se la pressione degli Stati Uniti e dell’India continua, il Pakistan potrà dire ‘la Cina è con noi. Non crediate che siamo isolati, abbiamo una potenziale super-potenza con noi”, ha detto all’AFP il generale in pensione e analista politico, Talat Massoud.
L’ultimatum cinese si è avuto durante la visita a Pechino dal Primo Ministro pachistano Gilani, durante il quale il governo ospite ha annunciato il trasferimento immediato e gratuito di 50 jet da combattimento ultimo modello JF-17. Prima della sua partenza, Gilani ha rafforzato l’importanza dell’alleanza tra Pakistan e Cina proclamando: “Siamo orgogliosi di poter contare la Cina tra i nostri migliori amici e di ribadire la fiducia che ci lega. La Cina potrà sempre contare sul Pakistan, che sarà al suo fianco in ogni momento… Quando diciamo che questa amicizia è più grande dell’Himalaya e più profonda degli oceani, cogliamo l’essenza di tale rapporto”. Queste osservazioni sono state accolte con lamenti dai portavoce statunitensi, tra cui il senatore repubblicano dell’Idaho Risch.
La crisi strategica che bolle tra Stati Uniti e il Pakistan, è esplosa con forza il 1° maggio, con il caso del raid del commando unilaterale e non autorizzato, che presumibilmente avrebbe ucciso il fantasma di Osama bin Laden, in una casa fortificata nella città di Abottabad, cosa che costituisce una flagrante violazione della sovranità del Pakistan. La tempistica di questa cascata militare, condotta per infiammare le tensioni tra i due paesi, non aveva assolutamente nulla a che fare con la presunta guerra contro il terrorismo, e tutto ciò a che fare con la visita in Pakistan, alla fine di marzo, del principe Bandar, il capo della sicurezza nazionale saudita. Questa visita ha comportato una immediata alleanza tra Islamabad e Riad, con il Pakistan che promette di fornire truppe per sedare qualsiasi ribellione architettata dagli Stati Uniti, come una rivoluzione colorata, nel Regno dei Saud, fornendo nel contempo un ombrello nucleare ai sauditi, rendendoli meno vulnerabili alle minacce di estorsione degli Stati Uniti, per abbandonare la petro-monarchia alle cure di Teheran. Un movimento congiunto tra il Pakistan e l’Arabia Saudita per spezzare il predominio dell’impero statunitense nella regione e, qualsiasi cosa si pensi di questi due regimi, ciò sarebbe un colpo mortale per l’impero in dissoluzione degli Stati Uniti in Asia del sud.
Per quanto riguarda le indicazioni circa il presunto raid contro bin Laden il 1° maggio, vi è una massa di contraddizioni che cambiano di giorno in giorno, e che non danno alcuna speranza di sapere cosa sia realmente successo. Un’analisi di questa avventura sarebbe in mani decisamente migliori con dei critici letterari e scrittori di riviste teatrali. Il solo fatto solido e consistente che emerge da tutto questo, è che il Pakistan è l’obiettivo principale degli Stati Uniti, con l’intensificazione della politica statunitense anti-Pakistan che è stata messa in vigore dal famigerato discorso di Obama a West Point, nel dicembre 2009.

Scudo Usa/ Mosca: Pronti a dispiegare missili in Bielorussia

La Russia "ha praticamente deciso" il dispiegamento di batterie di missili 'S-400 Triumf' in Bielorussia, come risposta all'installazione di basi militari americane in Romania

Usa: "Risponderemo con le bombe a un cyberattacco"
Wall Street Journal: "Lo ha deciso il Pentagono"
07:51 - I nemici degli Stati Uniti sono avvertiti: un cyberattacco proveniente da un Paese straniero sarà considerato dagli Usa un atto di guerra cui si potrà rispondere con un attacco militare convenzionale, con missili e le bombe. Questa, scrive il Wall Street Journal, la nuova dottrina decisa dal Pentagono che ha deciso, visto la loro pericolosità, di non distinguere tra aggressione virtuale e tradizionale.
"Se buttate giù la nostra rete elettrica forse risponderemo con un missile", ha spiegato una fonte militare al Wsj. L'amministrazione Obama ritiene che si tratti di una strategia conforme alle regole internazionali, e prevede una sorta di risposta flessibile, da definire in base alle dimensioni dell'attacco subito.

PORTAEREI "NUCLEARE" BUSH NEL MEDITERRANEO

Task force nucleare USA a presidio del Mediterraneo
25/05/2011 - 10:56
Gli Stati Uniti trasferiscono nelle acque del Mediterraneo una flotta guidata dalla portaerei nucleare "Bush", una delle più imponenti navi da guerra mai realizzate, più seimila marines, aerei, missili e il nuovo sistema anti-balistico Aegis.

Questa...

( Per la precisazione, una portaerei ha 5/6 mila uomini d'equipaggio e una settantina di caccia ma non i marines; per quelli c'è un'apposita nave contenente anche i relativi mezzi da sbarco ...)

La Portaerei Nucleare "Bush".........
Il nome è davvero tutto un programma...........

Mannaggia. Quando vedo certe foto penso "che splendidi strumenti di morte". Uno spettacolo terrificante ad eterna ignominia dell'umanità. Ma, urcucan, poi vedi la Garibaldi e resti affascinato.

Comunque, che il Pakistan facesse il doppio gioco lo dicevano da un po' gli americani. Il bello è che in quella zona sono tutti alleati perchè nemici di qualcuno: gli Usa del Pakistan perchè nemici di terroristi, i cinesi del Pakistan perchè nemici dell'India, il Pakistan con chi gli pare perchè nemico dell'India... Sì, isnomma, non è un po' pericolosa una situazione in cui gli amici si scelgono solo in base al nemico comune? L'Asia centrale sembra l'Europa della 1° guerra mondiale: tutte alleanze alla "purchè sia nemico del mio nemico".

PS: potete dire quello che volete, ma io alla guerra cino-americana non ci credo. Guerra aperta, dico, quella fredda è già cominciata. Ma ad un conflitto aperto, no. I Cinesi devono ancora diventare più forti e sicuri, anche come economia, gli Americani sono diventati troppo deboli tra crisi e terrorismo. Certo, che ci possa essere qualcuno che trasversalmente lavori per un conflitto, è possibile, magari pure probabile, ma... Boh...

E quel missile (o presunto tale) sparacchiato davanti alla California, che fine ha fatto? Si è più saputo niente?

Il programma di quella flotta è dare il colpo di grazia a gheddafi e i 6000 marines sono truppe da sbarco...

E' tutto già pianificato..... al punto che anche
questa cosa comincia ad evere un senso:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1

La Portaerei Enterprise entra nel Mediterraneo

Aggiornamento: La portaerei nucleare americana USS Enterprise ( CVN – 65 ) ha passato il giorno 23 marzo lo stretto di Gibilterra ed è entrata nel mar Mediterraneo.



http://www.geopoliticalcenter.com/2012/ ... iterraneo/

Normale avvicendamento; la VI Flotta è da sempre nel Mediterraneo.

da quanto apprendo dal web la Cina ha da alcuni mesi un missile balistico in grado di affondare una portaerei, il Dong Feng 21D, velocità mach 8-9 e non è chiaro se dotato di testata nucleare tattica

http://ilprofessorechos.blogspot.it/201 ... o-che.html
eccolo...


........................
mentre le difese antimissilistiche USA sono affidate al sistema AEGIS...

http://www.youtube.com/watch?v=fuWNUWajbgw

non so cosa possa fare contro quel mostruoso missile cinese,
specialmente se, come si ipotizza, si saturano le difese antimissilistiche USA...

la dissuasione potrebbe spingere gli USA a non interferire nell'area di dominio cinese... specie del pacifico orientale, ma è possibile un tale equilibrio di forze?

...ci sono dichiarazioni USA che dicono che se i cinesi lanciano un missile di quel tipo e affondano o danneggiano una loro, fino ad ora invincibile, portaerei risponderanno con armi nucleari...

Si avvicinano le Cannoniere del NWO ad inquinare con residui di scarichi radioattivi il nostro mare e a vigilare eventuali rivolte che potrebbero nascere in quegli Stati messi male economicamente del Sud Europa.
I nostri Angeli Custodi!!.

Vi domandate perchè gli Americani mettono le mani avanti dichiarando questo?,per quale motivo i Cinesi potrebbero affondare una portaerei???.

vuoi forse dire che USA e Cina si sono messi d'amore e d'accordo (letteralmente) per scannarsi e decimarsi e ridursi all'età della pietra con grande danno e vantaggio reciproco (di pochi)?
per quale motivo dillo tu...

raga non esageriamo con le idee, trovo impossibile che qualcuno permetta o abbia il coraggio di fare quello detto da te, e poi ci sarebbero meno schiavi per la piramide

Ipotesi... solo ipotesi... ma è giusto parlarne, perchè il passato ci ha regalato episodi REALI degni della trama + scontata di un qualsiasi blockbuster americano:

COME ROTTAMARE UNA PORTAEREI

http://www.stampalibera.com/?p=39613



…e dare la colpa agli Iraniani. Gli Stati Uniti stanno inviando nel Golfo Persico un pezzo da museo, forse troppo costosa da demolire e quindi sacrificabile. E gli uomini a bordo? Sacrificabili anch’essi. La USS Enterprise è stata in Vietnam e a Cuba nel 1962, durante la crisi dei missili. Va da se che la tecnologia a bordo è primitiva e non all’altezza di fronteggiare le attuali minacce. Ergo, sarà la prima a fare compagnia ai coralli e così gli americani avranno un nuovo pretesto per indignarsi. Servirà sicuramente a scatenare l’ennesima guerra sotto falsa bandiera e andrà a fare compagnia ai vari “incidenti” come il Golfo del Tonchino, Pearl Harbour, 11 settembre, USS Liberty, USS Maine.
Stranamente il Regno Unito invia i pezzi pregiati nel Golfo e l’America che fa? Invia questo dinosauro per farlo colare a picco, e non è detto che saranno gli Iraniani a farlo. C’è un altro Stato che è specializzato in queste opere: lo stato abusivo d’ Israele, già presente nel Golfo con sommergibili silenziosi, letali, atomici. Perfetti per un false flag. Quello che i cittadini americani comodamente stravaccati davanti alla tv per godersi l’ennesimo spettacolo di morte dovrebbero chiedere al proprio Governo è inviare si la USS Enterprise, però quella che vedete nell’immagine di lato. Perchè gli Iraniani non faranno sconti. Neanche davanti ad un pezzo di antiquariato.

Cmnq se parla anche qua:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ichpage=39