Gambero, sono d'accordo. Perfino Confindustria dice che il problema non è licenziare di più e meglio ma creare lavoro.
Ti pongo un problema serio, pèro: metti che sia in Parlamento, dico "facciamo un piano di sviluppo per l'economia, con consistenti ma mirati investimenti pubblici" eccetera, e come risposta mi trovo la modifica dell'art. 18 fatta in modo da rendere il lavoratore schiavo del padrone. Cosa devo fare? Mi rendo conto che l'art. 18 non è il problema, che è una perdita di tempo, che svia l'attenzione, ma non posso neanche lasciare che modifichino così una norma fondamentale. E non è colpa mia se "si perde tempo", nè naturalmente che si prenda il problema "sviluppo economico" da un punto di vista così stupido.
Davvero, secondo me Monti è risultato ed espressione di 20 anni di qualunquismo e di populismo, alimentato dal fallimento della politica, ma anche da una politica fatta apposta per alimentare il risentimento verso i politici. Monti è il risultato diretto delle Olgettine: è per questo che Monti attacca la Cgil, perchè gli italiani si sono bevuti il "tanto i sindacati tutelano solo i privilegiati e rubano"; per questo Monti continua a dire di essere superiore a quei partiti che "se ci hanno chiamato è perchè hanno fallito"; per questo gli italiani odiano le riforme di Monti ma ne amano il Governo ("almeno questi hanno stile").
Monti sta perseguendo un piano politico di lungo periodo: sta continuando nella demolizione del sistema politico e partitico al fine di instaurare un nuovo sistema nato dalla dissoluzione dei partiti vecchi e fondato sul nuovo grande centro (o sulla nuova DC, insomma), in cui le politiche economiche sono pure di secondo piano... Basta evitare il fallimento, poi si vedrà.
Il piano è quello del rigore: si taglia tutto e subito nell'attesa che la ripresa venga da sola. Chi resta sotto le macerie, amen. Più aumenta la disperazione, più aumenta la sfiducia nei partiti, nei sindacati, e ovviamente più aumenta la disponibilità ad accettare qualunque cosa pur di non fare la fame (ma mannaggia, a questo siamo, alla fame!) Già prima, con Berlusconi, ti dicevano "Quel maiale si porta a letto le ragazzine, io sono sempre stato comunista, quindi non voto più". Non si distingue: un politico ruba quindi tutti rubano. Un politico fa cucù quindi tutti sono scemi. E continuare a dire "tanto sono tutti uguali" alimenta il consenso a Monti.
Quanto al "cosa si doveva fare", per me l'Italia è di destra, inutile star qui a discutere, è di destra, e non vede l'ora di dare il potere all'uomo forte. Lo ha fatto con Berlusconi, lo sta facendo con Monti e lo farà col prossimo. Se fossimo in un Paese normale, la crisi del Governo Berlusconi sarebbe cominciata il primo giorno della crisi economica (anzi, Berlusconi non ci sarebbe neanche stato), si sarebbe andati a votare e tempo due mesi avremmo avuto un nuovo Governo. Ma questo è un sogno, i conti li fai con quello che hai, non con quello che vorresti avere. La gente vuole Monti, e lo voleva anche prima che andasse al Governo. Non fare il Governo significava sparire. E non solo: avremmo avuto un pdl in piena crisi di vittimismo ("noi ci siamo dimessi per spirito di Patria, ma i comunisti pensano solo al potere, abbiamo subito il complotto, volevamo salvare l'Italia ma ci hanno trascinato in campagna elettorale, ci stanno facendo perdere tempo in piena crisi, invece di parlare di economia dobbiamo fare campagna elettorale" eccetera eccetera). Se l'Italia si è bevuta tutto il repertorio berlusconiano per 20 anni, figuratevi se non avrebbe creduto anche a questo. Si fa presto a dire se e a dire ma. Quando mai in Italia c'è stato un voto che ha punito chi ha deluso? Abbiamo passato 50 anni a contare i decimali che il PCI guadagnava alle elezioni; abbiamo poi visto maggioranze che perdevano le elezioni dopo aver governato non perchè la gente cambiava colore, ma solo perchè i propri elettori non andavano a votare; e adesso qua ci sono persone che si esaltano perchè si sta formando l'ennesimo inutile partitino (populista e qualunquista), personale e senza uno straccio di principio ideologico, che arriva addirittura al 5%... Perfino l'UDC ha fatto meglio, partendo dal 5% è arrivato al 10%...
TTE, l'agenda di governo la fa il governo. La sinistra (che mi rappresenta) quando ha governato si è autodistrutta per merito di quei miseri micropartiti personali che parlavano di fame nel mondo seduti al ristorante... Il PD ha, se va bene, il 30% dei voti. Il PCI aveva più o meno gli stessi voti. Sono 60 anni che non ci si schioda da questa situazione. Per governare un partito di minoranza in un Paese che da generazioni vota sempre allo stesso modo deve fare alleanze, cioè compromessi. Se ci fosse la possibilità di avere degli elettori maturi, che valutano non lo show ma i programmi, le cose sarebbero diverse. Penso che ti ricordi l'ultima volta Berlusconi che a momenti rivinceva con la battuta finale "aboliremo l'ICI: si, avete capito bene". Li hai visti sicuramente anche tu i lampedusani applaudire Berlusconi quando disse (parlando di immigrazione!) che aveva comperato una villa sull'isola. Caspita, questa è la realtà, se dici (come è stato detto) che tagliare l'ICI anche ai ricchi (ai ricchi!) era controproducente, ti senti rispondere "ma che p...e! Sempre la sinistra noiosa delle tasse!", e non da Agnelli, ma dal pensionato al minimo, o, peggio, dal giovane studiato.
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