Sì... ci restituissero pure i 10.000 euro al mese di stipendio dati al figlio.
Visto che si tratta di soldi pubblici.

Gli intenti erano quelli e sino a non molto tempo fà nulla si poteva dire sulla moralità del movimento. Quando però viene a mancare il controllo allora si insinuano nelle cellule dei virus difficilmente estirpabili. Gente di dubbia moralità che a lungo andare portano danno.
Già con il primo governo Berlusconi la Lega si era accorta che con lo sciagurato accordo dei 7/10 si era portata in seno elementi a cui le idee del movimento non interessavano. Allora c' era un Bossi in salute e viglie e sappiamo tutti come andò a finire, oggi purtroppo è diventato difficile tenere sotto controllo tutto e tutti e questi sono i risultati.

Bossi non più in grado di tenere sotto controllo il Partito?

Su questo ho due obiezioni: la prima è che Bossi è condannato per finanziamento illecito dai tempi delle tangenti Enimont, quindi ben prima di dover fare i conti con la sua condizione attuale.

La seconda, riguarda il Partito in sè. La cosa giusta da fare, quando Bossi fu colpito così gravemente, era di farlo presidente (insomma, dargli una carica onoraria) subito e rinnovare. Ma perchè non si è fatto? Perchè, se è vero, è stata la moglie a dettare la linea quando Bossi era impossibilitato? Perchè la Lega, cioè, il marchio - Lega, è di proprietà non del partito ma della famiglia Bossi. Bossi non può essere cacciato perchè il padrone di casa non lo puoi cacciare da casa sua. E per questo la moglie (comproprietaria) ha potuto mettere in riga chi aveva più titolo, e più legittimazione interna, di lei. Ed è sempre per questo che serviva piazzare l'erede, anche se palesemente non all'altezza. E questo spiega anche perchè il cosiddetto cerchio Magico, il Clan attorno alla proprietà, si poteva permettere di dire a chi sollevava dubbi "stai zitto sennò ti caccio". Il problema è proprio del partito - Lega, così come è stato costruito, è anche questo che ha permesso l'uso disinvolto "come se fosse proprietà privata" dei fondi della Lega.

enimont è una questione chiusa perchè il finanziamento era stato fatturato ed era legale. in quanto a finanziamenti illeciti pensa alle Coop che è meglio.

Io sapevo che Bossi fosse stato condannato in via definitiva per quei 100 (o 200?) milioni. Se una persona tiene un comportamento legale, la condanna non gli arriva, e se c'è una condanna definitiva, le opinioni personali e/o di parte non contano più. La condanna a me risulti che ci sia: è vero il contrario?

Poi, riguardo alle coop, ripeto, vieni in Veneto, così vedi come stare per decenni a guidare la Regione serva molto a far crescere coop di tutti i colori, comprese quelle verdi.

Così come resta aperta la questione del simbolo: di chi è? E' di Bossi e compagnia o mi sbaglio?

In veneto ci vado spesso, mia madre è vicentina e quello che vedo mi piace. Grande gente quella veneta.

coop verdi ??

da che pianeta arrivano ?

Visto che sei Veneto anche tu potresti spiegarcelo.

spiegare ciò che non esiste mi è piuttosto difficile,
rovigo appartiene al territorio veneto, ma risulta abbastanza estraneo in realtà,
le coop qui si limitano a qualche supermercato, pochissime quelle di lavoratori che però sono più che altro mascherature di società vere e proprie che cosi' facendo abbattono il prelievo fiscale

Il classico modus operandi che ha permesso per lunghi anni alle Coop rosse di finanziare prima il PCI e poi i suoi eredi, in modo poco pulito e molto elusivo.
Ma sai com' è !!!!!! Accusare gli altri per nascondere le proprie malefatte e classico dei regimi di stampo sovietico.

Leggo che l'inchiesta si allarga. In arrivo altri magistrati per nuovi filoni.

Ora eccetto le responsabilità oggettive dei singoli, pare che l'intento sia soprattutto di colpire politicamente il movimento visto che si sta montando un caso giudiziario di queste dimensioni.

Molti delle indagini e presunti reati non sono mai stati considerati tali in altri partiti. E' la prima volta che accade. Qui non si parla di tangenti ma di uso improprio dei rimborsi elettorali (ma chi è che lo stabilisce? la magistratura? non è mai stato un reato . lo è diventato ora e solo con la lega?).

Qui si devono colpire i singoli che hanno sbagliato. Il movimento deve colpire con l'espulsione e se vi sono reati oggettivi , la magistratura deve colpire giudiziaramente.

Ma ho l'impressione che si vuole cogliere la palla al balzo per colpire l'intero movimento montando un caso oltre le sue reali dimensioni. E tutti dietro, altre forze politiche e giornali. A chi fa comodo la fine della lega?
A molti, anche alle altre forze politiche alle quali fanno gola quel 30% di elettorato al nord che vota lega.

Ma lasciare o sperare di lasciare una fetta non trascurabile di elettorato settentrionale orfana di un partito che ne rappresenta pur con i suoi limiti le istanze è un errore. E già vedo prossimamente fare a gara pd e pdl per chi è più federalista tra i due. Ovviamente nessuno dei due. Il federalismo del PD poi lo abbiamo visto..con calearo

Quindi stiano attenti, perchè se l'elettorato leghista si accorgesse che oltre il legittimo corso della magistratura vi fosse anche un tentativo politico di mettere a tacere il malessere del nord, malessere che crescerà nei prossimi mesi quando le manovre di questo governo andranno a pesare sul bilancio di famiglie e imprese, il risultato sarebbe quello di ricompattare ancora di più quell'elettorato e probabilmente coinvolgerà altri cittadini del nord che non votano o che non hanno simpatie leghiste.

Se quindi oltre alle resposabilità oggettive dei singoli, si cercasse come nella prima repubblica di spazzare via il movimento per mano giudiziaria come fu fatto per la democrazia cristiana e altri partiti, a quel punto ogni mezzo diverrebbe lecito, anche non democratico, per vedere attuate le istanze del nord. Perchè la questione settentrionale esiste ed è cosa più seria di quella meridionale.

Beh, qualsiasi inchiesta giudiziaria è normale che si allarghi...
Ed allargandosi mi sembra che non stia approdando solo ai rimborsi elettorali, leggi questo:

Esiste una documentazione finanziaria della Lega che i responsabili amministrativi avevano chiesto agli impiegati di non inserire nei bilanci. Una contabilità «occulta» che dovrà essere adesso analizzata e quantificata. Una parte di queste carte segrete sono state sequestrate a casa di Helga Giordano, contabile di via Bellerio per circa sette anni. Nel febbraio scorso la donna - che fino a qualche mese fa era assessore al Bilancio del Comune di Sedriano (Milano) - è stata licenziata perché accusata di aver truffato un'imprenditrice spacciandosi come la segretaria particolare di Bossi. Lei sostiene di essere stata in realtà «mobbizzata dal tesoriere Francesco Belsito, che mi costrinse anche a lasciare l'incarico politico». Il 3 aprile, dopo le perquisizioni scattate in tutta Italia nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rimborsi elettorali, è stata interrogata dai pubblici ministeri. E si è trasformata in una testimone chiave per ricostruire l'origine di fatture e pagamenti «anomali».
Non solo. L'ex dipendente ha rivelato come i rapporti tra la Lega e il procacciatore d'affari della 'ndrangheta Romolo Girardelli siano iniziati ben prima dell'arrivo di Belsito. «Ho conosciuto Girardelli - ha verbalizzato la donna - perché accompagnava talora in ufficio Maurizio Balocchi» il tesoriere morto nel 2010. «I due sembravano legati da forte amicizia, pur essendo Girardelli del tutto estraneo al partito». In realtà i magistrati sono convinti che proprio Girardelli, attraverso le casse della Lega, riciclasse i soldi della criminalità organizzata. In questo quadro inseriscono il trasferimento dei cinque milioni e 700 mila euro a Cipro e in Tanzania. E infatti nel decreto di perquisizione firmato dal giudice di Reggio Calabria è scritto: «Si tratta di complesse operazioni bancarie di "esterovestizione" e "filtrazione" in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa. Condotta posta in essere da Girardelli per agevolare l'attività dell'associazione mafiosa e in particolare della "cosca De Stefano"».
Fonte:http://www.corriere.it/politica/12_aprile_08/i-verbali-inchiesta-lega-conti-ristoranti-aleberghi-sarzanini_36_dfc8e5d6-8145-11e1-9393-421c9ec39659.shtml

I partiti spendono un quinto dei rimborsi elettorali che ricevono dallo Stato

Oltre 2 miliardi e 253 milioni di euro per le tornate elettorali dal 1994 al 2008. Le elezioni del 2008 sono costate allo Stato oltre 503 milioni di euro, mentre i partiti hanno sostenuto spese accertate per circa 110 milioni. La differenza, evidentemente, è rimasta nelle loro casse.


“Di solito le riunioni dell’assemblea per discutere i bilanci vengono convocati in orari come quello del matrimonio di Renzo e Lucia. L’ultima volta eravamo in cinque”. Lo dichiarava in tempi ancora non (troppo) sospetti Arturo Parisi. Ora quelle assemblee, così distratte da non accorgersi di buchi, anzi di crateri, nei bilanci di partiti, sono assurte ai disonori della cronaca. E con loro, gli abnormi rimborsi elettorali, l’opacità dei bilanci, le leggi che si moltiplicano per conservare la casta sana, felice e soprattutto ricca.

La politica costa. Oltre 2 miliardi e 253 milioni di euro per le tornate elettorali dal 1994 al 2008. Le elezioni del 2008 sono costate allo Stato oltre 503 milioni di euro, mentre i partiti hanno sostenuto spese accertate di poco più di un quinto, circa 110 milioni. La differenza, evidentemente, è rimasta nelle loro casse. E a fronte di tali costi, l’attività delle nostre Camere sembra ancor più misera. Oltre che travolta dagli scandali. “Questa classe politica non verrà seppellita da una risata, ma dal tintinnio delle manette”, fu amaramente profetico Umberto Bossi. Per tornare a Parisi e alle assemblee della fu Margherita, che è un partito tecnicamente morto, Luigi Lusi, ormai ex tesoriere, è accusato di appropriazione indebita e illecito reimpiego di capitali per aver utilizzato a fini personali circa 23 milioni di euro provenienti dai rimborsi elettorali.

Solo per le politiche del 2006 di rimborsi elettorali la ex Margherita incassò in Senato 30.769.000 milioni di euro a fronte di spese dichiarate di 10.441.000. E per la Camera, insieme ai Ds, 80.665.000 a fronte di 7.633.000 di spese. Se i dirigenti Dl impegnati in politica in vari partiti continuano a dire di non aver mai saputo nulla di quel che faceva Lusi, Bossi, dopo le inchieste che accusano il tesoriere (anche lui ex) Belsito di aver usato i rimborsi elettorali della Lega per sostenere la famiglia del Senatùr, oltre che per investimenti in Tanzania e non solo, si è dimesso. Il Carroccio solo per la legislatura del 2008 ha ricevuto complessivi 41.484.550 milioni di euro di rimborsi, a fronte di spese accertate di 2.939.987 milioni.

La stessa Lega, come ricorda Mario Staderini dei Radicali italiani “tra politiche 2006 e politiche 2008 ha documentato spese elettorali per 8 milioni e ricevuto rimborsi per 63#8243;. Chiese nel 2006, in una lettera allo stesso Bossi, Giancarlo Pagliarini (lettera riportata da Paolo Bracalini nel suo libro Partiti Spa): “Che cosa ne facciamo di tutti quei soldi?”. Già cosa ne fanno? Quelli della ex Margherita e del Carroccio non sono gli unici casi. I finiani Antonio Buonfiglio ed Enzo Raisi hanno presentato un esposto alla magistratura sulla presunta scomparsa di 26 milioni di euro del tesoro di Alleanza nazionale. Tesoro di un altro partito morto valutato in decine e decine di milioni di euro.

Solo per la legislatura del 2006 riceveva 65.526.000 milioni a fronte di spese rendicontate di 6.234.000. Anche l’Idv ha la sua guerra interna: alcuni esponenti del Cantiere, l’associazione politica fondata nel 2004 da Elio Veltri insieme ad Achille Occhetto ed altri hanno portato in tribunale Di Pietro. Materia del contendere, la ripartizione del rimborso elettorale per le europee del 2004 (5 milioni 510 mila euro nell’arco dei 5 anni), per le quali Di Pietro e Occhetto diedero vita a un’alleanza. Dopo il suo scioglimento, Di Pietro decise di tenere i soldi per sé.

Gestiti disonestamente o no, i partiti sono comunque degli affari incredibilmente redditizi. Anche perché il sistema dei rimborsi elettorali è qualcosa di diabolico: nel 1993 un referendum disse basta al finanziamento pubblico. Fatta la legge, trovato l’inganno. Sparisce il finanziamento pubblico arrivano i rimborsi elettorali. Rimborsi che si calcolano a seconda dei voti presi dai partiti, in base al numero di iscritti alle liste elettorali alla Camera e al Senato: secondo una legge del ’99, per ogni elettore prima 4000 lire, poi 5 euro (dal 2008 ridotte del 30 per cento). Fatto sta che dall’abolizione del finanziamento, i contributi sono aumentati di 10 volte. “A prescindere” dalle spese effettuate. Da sottolineare che ogni volta che si vota c’è un nuovo rimborso. E che questi tra l’altro si sommano. Nel 2009 la Lega somma il rimborso per tre tornate elettorali: le politiche del 2006 (4.491.000 annui), le politiche del 2008 9.625.000, le europee del 2009 (circa 6 milioni di euro). Altre “anomalie”? Per le politiche del 2006 i partiti hanno ricevuto i soldi anche oltre la fine della legislatura. E poi: chi non arriva in Parlamento prende comunque i rimborsi, e i partiti che ottengono meno dell’uno per cento se li vedono distribuiti tra gli altri.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... de/202874/

Il fatto che questo sia l'andazzo generale, non significa che la sottrazione dei capitali ai partiti non sia un vero e proprio ladrocinio. Occhio ai salti nel vuoto...

Sottoscrivo.


Tuttavia varrebbe la pena sottolineare il punto centrale in questa vicenda:





Non sono certo spesso d' accordo con rmnd, ma come si dice a Cesare ciò che è di Cesare.


Rubano tutti, ma questo non è certo una giustificazione per nessuno: i ladri, al gabbio.

Ma tutti quanti però. Qui invece si colpisce unicamente un partito specifico per
eliminare un avversario scomodo, con chiaro intento politico.

Qualcuno ha avuto un deja vu? Già si parla di "Terza Repubblica". Intanto nel mondo reale, il governo fantoccio del Bilderberg spadroneggia.