17/04/2012, 13:02
L’articolo 3 del Disegno di Legge (mantenuto nel silenzio) modifica la normativa che regola i contratti a termine e quelli di somministrazione (gli interinali per capirci) lasciando campo libero; in spregio delle regole comunitarie potranno essere arruolati mediante contratti da un giorno fino a sei mesi studenti, immigrati, giovani, donne, disoccupati ed emarginati, senza alcuna motivazione, senza limiti percentuali, senza prospettive e senza tutele, a totale discrezione e piacimento del più forte. La modifica tocca proprio il terreno in cui i precari avevano ottenuto i maggiori risultati (per esempio in Telecom, in DHL, nella logistica e nei servizi) e rade al suolo qualsiasi opposizione; qualche mese di sfruttamento intensivo e qualche lista di proscrizione contro i ribelli ottengono l’effetto di costruire un bacino di manodopera pienamente succube e costretta dalla necessità a piegarsi. Altro che contributo alla crescita e creazione di occupazione (come si legge nella premessa del ministro); questa è una delle modifiche più violentemente reazionarie (non solo ultraliberiste) che siano mai state concepite in danno dei lavoratori. La flessibilità in entrata viene concepita come un metodo che conduca a domare una popolazione giudicata riottosa e indocile; brevi contratti e apprendistato sottopagato (la percentuale fra apprendisti e stabili era di 1 a 1, ovvero al massimo un operaio poteva formarne un altro: con la riforma il rapporto è di 3 a 2, aumentando la quota a bassa retribuzione); riduzione dell’assistenza ai licenziati (a regime la quota massima di 48 mesi di sussidio scende a 18 mesi anche per l’accompagnamento alla pensione). Quanto ai lavoratori a progetto la riforma prevede un forte incremento del costo contributivo, a carico dei lavoratori, fino al 33% della retribuzione quando le modifiche andranno a regime. Ed anche la Cassa Integrazione (antico ammortizzatore sociale italiano fin dal 1944, con il Decreto Luogotenenziale Badoglio) viene drasticamente ridotta. Avevano cominciato sostenendo che la liberalizzazione del licenziamento sarebbe stata affiancata da un incremento della tutela di chi era colpito dalla crisi; mentivano (e, come teorizzava Joseph Goebbels, sapendo di mentire, con il fine di cancellare l’inevitabile dissenso connesso alla verità) e nel disegno di legge viene ridotta un’assistenza ai disoccupati che già era la più miserabile concessa ai lavoratori dell’area industrialmente avanzata (il G8). Al tempo stesso non vengono toccati i santuari del ceto che sostiene il potere (politico, burocratico, finanziario, militare). Non si tocca l’appalto illecito di manodopera, lasciato in gran parte alla criminalità organizzata; e nessuna norma sanziona il lavoro nero cui il capitale finanziario non intende certo rinunziare (e l’assenza di sanzioni incoraggia di fatto la sua diffusione). Le due omissioni rafforzano il disegno di precarizzazione a tappe forzate.
24/04/2012, 20:59
http://www.repubblica.it/politica/2012/04/24/news/art_18_ritocchi_licenziamenti_disciplinari-33882800/
DDL LAVORO
[color=blue]Art.18, "ritocchi" del governo sui licenziamenti disciplinari
Il relatore Pdl in commissione Lavoro al Senato, Maurizio Castro, annuncia interventi dell'esecutivo per limitare il potere discrezionale dei giudici. Attese modifiche anche alle norme che rischiano di introdurre minori tutele per i lavoratori licenziati durante il processo d'appello. Damiano: "Art.18, non rimettere in discussione equilibrio". Presentati in commissione circa 800 emendamenti[/color]
31/05/2012, 18:12
31/05/2012, 19:30
Ronin77 ha scritto:
Beh nessuno ne parla?
01/06/2012, 10:06
01/06/2012, 11:51
Ronin77 ha scritto:
e bersani?
il pd??la sinistra dove e finitaa pettinar le bambole?sezione ???
01/06/2012, 12:08
01/06/2012, 12:18
Ronin77 ha scritto:
e bersani?
il pd??la sinistra dove e finitaa pettinar le bambole?sezione ???
01/06/2012, 12:44
Ronin77 ha scritto:
Beh nessuno ne parla? Monti-Fornero+abc si muovono alle spalle del terremoto e zitti..zitti...
http://www.forexinfo.it/Fiducia-alla-riforma-del-lavoro
Io pensavo usassero il sistema b,cioè approvare il tutto durate le ferie d'agosto ma il terremoto ha fornito ai tecnici ed alla cricca dell'abc una copertura per savaguardarsi le ferie...
01/06/2012, 13:16
Quindi quella del pd è pretattica per interesse personale come sempre prendono la via del paracuculo a discapito dei principi sui quali dovrebbe essere fondato quel partito.sezione 9 ha scritto:Ronin77 ha scritto:
Beh nessuno ne parla? Monti-Fornero+abc si muovono alle spalle del terremoto e zitti..zitti...
http://www.forexinfo.it/Fiducia-alla-riforma-del-lavoro
Io pensavo usassero il sistema b,cioè approvare il tutto durate le ferie d'agosto ma il terremoto ha fornito ai tecnici ed alla cricca dell'abc una copertura per savaguardarsi le ferie...
Non diciamo fesserie nate dall'ignoranza: i lavori del Parlamento sono calendarizzati e non possono dire "imbuchiamolo qua che sono distratti")
Gambero, sai su cosa hanno messo la fiducia? No? Facciamo un riassunto: il Governo presenta la riforma, non piace a nessuno, si chiede un confronto, sia con le parti sociali che in Parlamento. Da qui nasce la frase di Bersani: non mettete la fiducia che dobbiamo discuterci su. La fiducia ora arriva su maxiemendamenti che recepiscono le modifiche, non sulla versione della riforma uscita dal consiglio dei ministri.
Sulla riforma sapete benissimo cosa ho scritto, e non credo che sia necessario ripetere le critiche che ho fatto, a TUTTI, compreso al PD.
Il punto, però, è provare a capire cosa si poteva fare.
La riforma fa schifo? Bene, d'accordo, bravi: quindi votiamo contro. Cosa succederebbe a votare contro una fiducia? Casca il governo? Non credo: ci sarebbe solo una saldatura tra PDL (che se anche è sparito alle elezioni in Parlamento è ancora maggioranza) e TP. E non solo: ci sarebbe una fuga di parte del PD verso destra. Perchè non tutti voterebbero contro, nel PD (che so, Ichino, Veltroni, Gentiloni, Fioroni).
Anche a me piacerebbe poter fare politica lancia in resta e bandiere al vento, avanti popolo e viva l'internazionale, ma, caspita, i risultati della linea "dura" sarebbero stati questi:
- nessuna modifica alla riforma (la trappola c'è eccome, nella nuova versione dell'art. 18, ma, almeno, si è inserito l'obbligo per il giudice di controllare i veri motivi del licenziamento, cosa prima a carico del licenziato; e questo vale anche per le altre parti)
- saldatura tra destra e centro
- spaccatura del PD
Ecco rmnd come vedi il pd su una cosa resta coerente,in qualche modo nel bene o nel male l'importante è NON SCHIERARSI ma pararsi il cuculormnd ha scritto:
E' anche vero che ci sono molte imprese che restano sotto la fatidica soglia dei 15 dipendenti o non assumendo o dividendo l'azienda in più società fittizie.
L'articolo 18 riguarderà pochi milioni di assunti sul totale, ma a quanto pare le aziende italiane e straniere ("l'Europa ci impone di abolirlo fin da quella famosa lettera 'segreta' inviata al governo Berlusconi) lo considerano un grosso ostacolo per i loro (non nostri) interessi.
Che farà Bersani?
01/06/2012, 13:24
01/06/2012, 13:26
Giustissimo specialmente quirmnd ha scritto:
scusa se non si è d'accordo sulla riforma del lavoro e non la si può modificare e/o discutere in parlamento allora un partito coerente con le sue idee non la vota, e fine discorsi.
Lo scenario prospettato da te rientra nella solita ottica di giochetti di palazzo che non giustifica il tuo PD ma lo rende partecipe e responsabile quanto e più del pdl. Almeno quest'ultimo si è mostrato coerente. La riforma del lavoro la voleva e l'ha votata. Al PD o parte di esso fa schifo ma l'ha votata lo stesso per non spaccarsi al suo interno o per evitare una saldatura tra centro-destra e centro. Insomma ci stai dicendo che l'ha votata solo per meschini calcoli, per mantenere stabili gli equilibri di forza interni.
Lo scenario prospettato da te rientra nella solita ottica di giochetti di palazzo che non giustifica il tuo PD ma lo rende partecipe e responsabile quanto e più del pdl. Almeno quest'ultimo si è mostrato coerente.
01/06/2012, 13:32
rmnd ha scritto:
scusa se non si è d'accordo sulla riforma del lavoro e non la si può modificare e/o discutere in parlamento allora un partito coerente con le sue idee non la vota, e fine discorsi.
Lo scenario prospettato da te rientra nella solita ottica di giochetti di palazzo che non giustifica il tuo PD ma lo rende partecipe e responsabile quanto e più del pdl. Almeno quest'ultimo si è mostrato coerente. La riforma del lavoro la voleva e l'ha votata. Al PD o parte di esso fa schifo ma l'ha votata lo stesso per non spaccarsi al suo interno o per evitare una saldatura tra centro-destra e centro. Insomma ci stai dicendo che l'ha votata solo per meschini calcoli, per mantenere stabili gli equilibri di forza interni.
01/06/2012, 13:33
sezione 9 ha scritto:
Non diciamo fesserie nate dall'ignoranza: i lavori del Parlamento sono calendarizzati e non possono dire "imbuchiamolo qua che sono distratti")
sezione 9 ha scritto:
Gambero, sai su cosa hanno messo la fiducia? No? Facciamo un riassunto: il Governo presenta la riforma, non piace a nessuno, si chiede un confronto, sia con le parti sociali che in Parlamento. Da qui nasce la frase di Bersani: non mettete la fiducia che dobbiamo discuterci su. La fiducia ora arriva su maxiemendamenti che recepiscono le modifiche, non sulla versione della riforma uscita dal consiglio dei ministri.
sezione 9 ha scritto:
La riforma fa schifo? Bene, d'accordo, bravi: quindi votiamo contro. Cosa succederebbe a votare contro una fiducia? Casca il governo? Non credo: ci sarebbe solo una saldatura tra PDL (che se anche è sparito alle elezioni in Parlamento è ancora maggioranza) e TP. E non solo: ci sarebbe una fuga di parte del PD verso destra. Perchè non tutti voterebbero contro, nel PD (che so, Ichino, Veltroni, Gentiloni, Fioroni).
01/06/2012, 13:36
rmnd ha scritto:
scusa se non si è d'accordo sulla riforma del lavoro e non la si può modificare e/o discutere in parlamento allora un partito coerente con le sue idee non la vota, e fine discorsi.
Lo scenario prospettato da te rientra nella solita ottica di giochetti di palazzo che non giustifica il tuo PD ma lo rende partecipe e responsabile quanto e più del pdl. Almeno quest'ultimo si è mostrato coerente. La riforma del lavoro la voleva e l'ha votata. Al PD o parte di esso fa schifo ma l'ha votata lo stesso per non spaccarsi al suo interno o per evitare una saldatura tra centro-destra e centro. Insomma ci stai dicendo che l'ha votata solo per meschini calcoli, per mantenere stabili gli equilibri di forza interni.