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 Oggetto del messaggio: Epigenetica: come l'ambiente modifica l'uomo
MessaggioInviato: 01/06/2009, 16:29 
Epigenetica: come l'ambiente modifica l'uomo
La fisica quantistica sta influenzando, se non addirittura spodestando, le credenze e i dogmi dell'attuale paradigma scientifico. In ogni campo, grazie a questo "nuovo" approccio, stanno finalmente giungendo le risposte necessarie ad una più ampia comprensione della nostra struttura e delle relazioni tra mente e corpo (energia e materia). Comprendere chi siamo veramente ci porterà a capire dove siamo diretti. Gli studi sull'applicabilità dei principi della fisica quantistica nell'ambito bio-molecolare hanno portato a scoperte tanto significative da rivoluzionare completamente il concetto di corpo umano inteso come semplice aggregato di cellule indipendente dalla mente, come corpo ribelle da trattare all'occorrenza con protocolli invasivi e sostanze chimiche. L'ignoranza della maggior parte dei membri della comunità scientifica consiste, appunto, nell'aver sempre ignorato le dinamiche di tutti quei casi considerati "anomali" solo perchè non conformi ai canoni da loro stessi accettati. Il metodo scientifico riconosce come valida una situazione quantificabile, riproducibile e quindi dimostrabile in condizioni analoghe. I limiti di questa visione partono dal presupposto che solo la materia influenza la materia e inducono così ad abbandonare qualsiasi sperimentazione riguardante gli aspetti immateriali che costituiscono la vita, poiché pare impossibile comprendere qualcosa sulla quale non ci si può focalizzare fisicamente.
Solo adesso cominciamo a capire che dietro a tutti quei casi trascurati e archiviati come inspiegabili, molto probabilmente, c'è sempre stata la verità. Diversi studiosi d'avanguardia si sono dedicati alla comprensione dell'influenza dell'ambiente (e della sua percezione) sul funzionamento del nostro corpo. Per farlo si sono dovuti allontanare dalle credenze impostegli fin dai tempi dell'università, nonchè, in molti casi, anche da colleghi e "amici" ormai riluttanti a qualsiasi teoria "esotica". L'amore per la conoscenza e per il futuro dell'umanità ha fatto di questi caparbi ricercatori i pionieri della scienza del nuovo millennio. Ora sappiamo che la competizione non è la base dell'evoluzione, non è la sopravvivenza del più forte che ci permette di prosperare ma la co-operazione. L'opera di Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829), che venne prima di Darwin, dimostrò che la cooperazione e la comunità sono la base della sopravvivenza mettendo così in discussione l'infondata teoria del determinismo genetico. Lamarck giunse alla conclusione che gli organismi, così come si presentavano, fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Insomma, piuttosto che controllarci, i nostri geni sono controllati da influenze ambientali, dai nostri pensieri e dalle nostre credenze.
Non siamo, come ci hanno inculcato fin dall'infanzia, degli “automi genetici” vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati. Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della nostra biologia. Oggi questa "scienza di frontiera" sta emergendo sempre più, ed uno dei suoi principali esponenti, ripercorrendo le orme di Lamark e riprendendo il concetto di epigenetica, è il biologo americano Bruce H. Lipton. Da studi su cellule enucleate, Lipton identifica il vero "cervello" della cellula nella membrana e non nel nucleo (dove risiede il materiale genetico) come si è sempre creduto. I geni seguono le influenze derivate dall'esterno e chi comanda (fisicamente) il passaggio delle informazioni è proprio la membrana adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. In una recente intervista, Lipton illustra il rapporto tra i principi dell'epigenetica e la consapevolezza:
INTERVISTA ALL'AUTORE, BRUCE LIPTON a cura di Barbara Stahura
Barbara Stahura: La premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, The Biology of Belief, è che il DNA non controlla la nostra biologia.
Bruce Lipton: Sì. Ho cominciato a studiare questo verso la fine degli anni ’60. Da allora la scienza di frontiera ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo osservato. I biologi che fanno ricerca d’avanguardia sono a conoscenza di ciò che dico nel libro. Il pubblico, però, non ne ha comprensione alcuna perché, o gli arriva in forma abbreviata, o quello che gli viene venduto è la credenza che siamo controllati dai nostri geni, sebbene ciò non sia sostenuto dalla scienza d’avanguardia. Tutto il mio sforzo si è concentrato nel far giungere al mondo l’informazione d’avanguardia. L’orientamento mentale del pubblico è stato programmato secondo la credenza che siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra vita, che ne siamo vittime, e via di seguito. Il punto, però, è che la scienza di frontiera – quella di cui parlo – si è stabilizzata da almeno 15 anni. È ora che sia portata nel mondo perché è lì che viene usata.
BS: Questa scienza relativamente nuova sulla quale tu scrivi viene chiamata epigenetica. Ci spiegheresti di che cosa si tratta?
BL: L’epigenetica è quella scienza che mostra che i geni non si auto-controllano, ma sono controllati dall’ambiente. Si sa da circa 15 anni, e ora fa finalmente fa capolino da dietro l’angolo. Ti faccio un esempio. La Società Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato una statistica che afferma che il 60 per cento dei tumori sono evitabili, cambiando stile di vita e dieta. Quest’informazione proviene da un’organizzazione che ha cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se ne viene fuori dicendo: è lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo focalizzati sul cancro come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque per cento dei cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento dei cancri in effetti non ha nessuna connessione coi geni. La ragione (che ci fa dire che c’è una connessione genetica) è che tale spiegazione è fisica, tangibile, perciò preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un cancro e non c’è una connessione genetica? Non è facile fare esperimenti su qualcosa sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.
BS: Così il determinismo genetico – l’idea che siamo controllati dai nostri geni – è inevitabilmente incrinata, come dici nel libro.
BL: Sì.
BS: Hai scritto anche di Jean-Baptiste de Lamarck e della sua teoria dell’evoluzione – che sopravviviamo attraverso la cooperazione, piuttosto che la più recente idea darwiniana di competizione e sopravvivenza dei più forti. Che tutti i nostri trilioni di cellule devono cooperare per mantenere il nostro corpo in perfetto funzionamento, in quanto noi esseri umani non possiamo sopravvivere senza grandissime quantità di cooperazione gli uni con gli altri e con il nostro ambiente.
BL: Immediatamente, appena hai detto cooperazione, stavi violando la teoria darwiniana, che è competizione e lotta. Di fatto, si tratta di un’interpretazione erronea. La nuova scienza ci dice che quella credenza è sbagliata. La credenza di cui hai appena parlato, invece - la natura della cooperazione e della comunità - è in effetti il principio basilare dell’evoluzione.
Nel 1809 Lamarck ha scritto che i problemi che tormenteranno l’umanità verranno dal suo separarsi dalla natura, e ciò condurrà alla distruzione della società. Aveva ragione, perché la sua enfasi sull’evoluzione era che un organismo e l’ambiente creano un’interazione cooperante. Se volete capire il destino di un organismo, dovete capire la sua relazione con il suo ambiente. Poi ha affermato che separarci dal nostro ambiente significa assumere la nostra biologia e tagliarci fuori dalla nostra sorgente. Aveva ragione. E quando arrivi a capire la natura dell’epigenetica, la sua teoria ora ha trovato sostanza. Senza alcun meccanismo che, all’inizio, le desse un senso - e specialmente da quando abbiamo comprato il concetto dei biologi neo-darwiniani che affermano che tutto è controllato geneticamente - Lamarck sembrava stupido. Ma sai cosa? Aveva proprio ragione.
BS: La tua dimostrazione che il “cervello” della cellula non è il DNA ma, bensì, la sua membrana è affascinante. Che significato ha questa scoperta riguardo a ciò che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal momento che siamo proprio una comunità di cellule?
BL: Se due cellule si uniscono e stanno comunicando, useranno i loro “cervelli” per farlo, giusto? E se dieci cellule si uniscono, useranno i loro cervelli affinché la loro comunicazione reciproca abbia un senso. Quando prendi un insieme di un trilione di cellule, come in un cervello umano, queste opereranno ancora secondo il principio del cervello cellulare. Beh, quando abbiamo comprato l’idea che i geni ed il nucleo formano il cervello della cellula - che ci porta fuoristrada - e la applichi come fosse un principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei già incamminato nella direzione sbagliata. Non puoi arrivare da nessuna parte perché quello non è il cervello della cellula. I nostri principi su come funziona l’intelligenza sono stati totalmente sviati. Ecco perché, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno: “come funziona, veramente, il cervello?” La risposta sarà: “veramente, non lo sappiamo”.
Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello è sbagliato. Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far funzionare un essere umano. Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote dell’intero processo. Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa così complessa come un essere umano? La risposta è che ci vuole molto di più dei soli geni a farlo funzionare – che è l’apporto dall’ambiente che può alterare la lettura dei geni.
Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono 25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri. L’epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che la scienza stessa ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo significato, e suona così: con il controllo epigenetico, che significa il controllo mediato dall’ambiente, un singolo gene può essere usato per creare 2000 o più proteine diverse dalla stessa matrice. Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può essere usato per creare molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto dall’ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine.
BS: E ci dice invece che non siamo vittime. Siamo co-creatori.
BL: Assolutamente.
BS: Per tanti l’idea che siano i nostri pensieri a creare la realtà, che è quello su cui si basa la Scienza Religiosa e altre tradizioni metafisiche e spirituali, è un’idea puramente spirituale. Ma la fisica quantistica ha aggiunto all’idea, il fatto scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri porta quel concetto a livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo più reale, più tangibile.
BL: Se si definisce lo spirito più o meno su questi parametri si potrebbe ottenere una definizione del tipo “una forza motrice invisibile.” Se definisco la natura della meccanica quantistica, è una forza motrice invisibile. Di fatto afferma: “Sì, ci sono forze invisibili che modellano la nostra esistenza”. Poiché la nostra biologia è tradizionalmente basata su un concetto newtoniano e materialistico, la natura di quel sistema è di considerare le forze invisibili come non rilevanti. Però, quello che la meccanica quantistica ha stabilito è che le forze motrici invisibili sono tutto. Perciò, se la nostra scienza non si adatta alla nuova fisica, sta di fatto ostacolando il progresso in evoluzione. Quando si introducono nuove forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa, i ricercatori spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici saltano su e dicono, lo sapevo! Stiamo sempre parlando della stessa cosa. Se lo ammettessimo, l’opportunità di unione diventa così tangibile che è quasi fisica. Sì, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d’accordo. Tu la chiami come vuoi, io la chiamo come voglio. Ma siamo tutti governati da queste forze invisibili.
BS: Ho letto una tua intervista nella quale hai affermato, “piuttosto che esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni.” Puoi aggiungere qualcosa su ciò che significa essere una vittima delle nostre percezioni?
BL: In un certo senso, sappiamo attraverso lo studio della membrana cellulare, attraverso lo studio dell’epigenetica, che questo è fondamentale. L’epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e tal’altra sono interpretazioni, quando per esempio le percezioni diventano credenze. Così, ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mio biologia a quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi dicono, la loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona, scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati capaci di cambiarlo.
BS: Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?
BL: La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono programmato dalla percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello che possiamo o non possiamo fare. Come l’auto-guarigione. La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà. Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici? Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione. Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda. Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte. Le percezioni con le quali operi – ti danno sostegno o te lo tolgono? Ti rendono più forte o più debole?
Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto. Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso. Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo. Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi – un bit è uno stimolo nervoso – al secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce. La mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di bit. Da rilevare: se confronto l’elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un milione di volte più potente nell’elaborare informazioni. Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio. Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia è la fonte più potente della nostra biologia. La mente subconscia è un nastro registratore. Non c’è nessuno lì. È praticamente un congegno di stimolo-risposta. Non c’è bisogno di esserne coscienti. Voi ve ne andate in giro per il mondo, e farà quello che deve fare senza che dobbiate pensarci.
Quando la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio. Ed il subconscio è composto dai programmi fondamentali che abbiamo ricevuto dagli altri nei primi sei anni. Mentre si vive la vita con le nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri.
E la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante. Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che è. Queste affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente cosciente nella maggioranza è occupata a pensare al futuro o al passato. E se il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati dal subconscio. Il vostro cosciente è occupato a cercare di pensare: “Mi merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta.” Mentre lo fate di certo, state operando dal subconscio, e quello ha un programma che afferma che non vi meritate le cose. Qual è allora l’espressione del vostro comportamento? Il comportamento che è coerente con “Non mi merito.” Ciò significa che farete degli errori o altro che renderanno legittimo che non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perché non l’avete visto all’opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perché ci provate così tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte. E poi, ovviamente, la tendenza è, non sei tu, è il mondo ad ostacolarti. La grande e bizzarra sorpresa è che il mondo vi darà qualsiasi cosa. E’ il vostro stesso sé che è d’intralcio.
BS: Come facciamo a vincere l’opposizione della nostra programmazione subconscia?
BL: Diventane cosciente. Ci sono un paio di modi di farlo. Il modo più antico è quello dell’attenzione Buddhista. Se sei cosciente di essere qui in questo momento, mentre fai questo stupido errore, osservi l’errore, e potresti rimediarlo. La consapevolezza, però, è una cosa molto difficile da addestrare, ed è anche un processore da 40 bit che cerca di far funzionare completamente il processore da 40 milioni di bit. Perciò, per la maggior parte della gente è una procedura molto difficile perché le loro vite sono così indaffarate e sono talmente occupati che non riescono a prendere atto di ciò.
L’altro modo è, puoi ritornarci dentro e riscrivere il programma, ma ci sono due cose che devi fare: A) Identificare il programma, e B) Eseguire una procedura per riscriverlo. Quello che riflette è qualcosa alla quale la maggior parte della gente non ha fatto attenzione e è da dove vengono la maggior parte dei problemi. Pensano che possono semplicemente parlare alla mente subconscia e che questo la migliorerà. Ma la mente subconscia è un nastro registratore. Mettete un nastro nel vostro mangiacassette, accendetelo, e poi ditegli di riprodurre qualcosa di diverso. Il fatto è, che lì, non c’è nessuno. Non farà niente. Ed il potere del pensiero positivo – la maggior parte della gente dice, il potere del pensiero positivo! Provalo! E quando non funziona si sentono peggio perché non possono neanche fare quello. Perché non funziona? Perché se il programma subconscio non è allineato con la direzione conscia, allora si ha un programma che funziona su un processore di 40 milioni di bit 95 per cento del tempo, che vi tira giù mentre voi impiegate il 5 per cento del vostro tempo nella vostra immaginazione pensando pensieri positivi, mentre il vostro subconscio sta conducendo lo spettacolo e sabotandovi proprio nel bel mezzo dei vostri pensieri positivi.
Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio sono in linea con esso, o se siete completamente attenti. Se siete totalmente attenti ed usate quel desiderio di essere positivi e far funzionare le cose, allora vi accorgerete quando il vostro subconscio sta facendo andare un nastro e voi potete cancellarlo. Ma se non siete attenti e pensate solo pensieri positivi, allora non state conducendo lo spettacolo. Da qui vengono i conflitti. E, ovviamente, se voi foste così positivi nella vostra mente e pensaste che state conducendo lo spettacolo e pensando che non funzioni, ovviamente il mondo vi è contro. No, il mondo non vi è contro, sono i programmi limitanti ed auto-sabotanti che acquisiamo in gioventù. Qui è dove dobbiamo azzerarci.
Lipton ci insegna che possiamo usare molte nuove tecniche psico-energetiche per operare una rapida e profonda riprogrammazione delle credenze inconsce limitanti. Utilizzando queste forme di Superapprendimento siamo in grado di liberarci dalle percezioni limitanti, da credenze e comportamenti auto-sabotanti. Tra le tecniche di lavoro sull’energia psichica, vi sono Psych-K, Holographic Repatterning, EFT (Emotional Freedom Techniques, Tecniche di rilascio emozionale), EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) e Body Talk (Parlare al corpo).

http://coscienzaevoluta.blogspot.com/20 ... ifica.html



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MessaggioInviato: 01/06/2009, 17:26 
davvero interessante, non ho parole!!!!



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MessaggioInviato: 01/06/2009, 23:40 
Arturo ci sono anche questi documentari:
http://www.youtube.com/view_play_list?p ... D6233B283B
Ancora nn gli ho ancora visionati ma dato che hai trovato così interessante l'articolo te li posto lo stesso ^_^



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MessaggioInviato: 02/06/2009, 20:59 
molte affermazioni qui contenute o sono sbagliate, o riflettono una parziale deformazione delle scoperte scientifiche da anni ormai acclarate e accettate:

Cita:
Non siamo, come ci hanno inculcato fin dall'infanzia, degli “automi genetici” vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati
.
vorrei sapere chi ha inculcato l'autore dall'infazia, addirittura, che siamo degli automi genetici: il ruolo dei geni è stato misconosciuto a livello medico per molti anni; molti medici non credevano affatto al ruolo del dna nell'insorgenza di molte malattie, e molti non vi credono ancora. basta pensare ad alcune patologie psichiatriche (per esempio, le persone da 40 anni in su si ricordano ancora del "cretinismo"? perchè non se ne parla più?) e leggersi qualche rivista di genetica per capire che molte malattie ad eziologia sconosciuta hano una componente genetica forte. è del tutto vero anche il contrario: molte malattie che si pensava fossero esclusivamente genetiche si stanno dimostrando solo parzialmente genetiche, ma con una forte componente ambientale, che non significa solo "stile di vita", ma anche interazione gene-ambiente. è il caso di molte malattie a forte impatto sociale definite anche malattie multifattoriale, come il diabete, l'ipertensione, le malattie autoimmuni, le malattie cardiovascolari, etc.

non sono poi d'accordo con la definizione che l'autore dà di epigenetica, che risulta solo parzialmente corretta.

Cita:
La Società Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato una statistica che afferma che il 60 per cento dei tumori sono evitabili, cambiando stile di vita e dieta. Quest’informazione proviene da un’organizzazione che ha cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se ne viene fuori dicendo: è lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo focalizzati sul cancro come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque per cento dei cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento dei cancri in effetti non ha nessuna connessione coi geni. La ragione (che ci fa dire che c’è una connessione genetica) è che tale spiegazione è fisica, tangibile, perciò preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un cancro e non c’è una connessione genetica? Non è facile fare esperimenti su qualcosa sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.

questa affermazione è forzata: nessuno, tranne pochi, sono convinti che il cancro sia solo genetico, ed è ampiamente risaputo che il cancro ha una forte componente ambientale, ma da qui a dire che il 60 % o lo0.6 % del cancro è dovuto solo allo stile di vita è sbagliato e pure riduttivo. nel cancro giocano fattori quali le infezioni (le signorine del forum sanno tutte che ora è disponibile il vaccino per lo HPV), alcuni microrganismi sono implicati in alcuni tumori dell'apparato digerente, etc.
come pure, basta trovarsi ad hiroshima nell'agosto del 1945 per capire l'effettivo valore della comopnente ambientale, oppure basta lavarsi con acqua inquinata da cromo esavalente per avere la stessa situazione. ma questo non ci permette di dimenticare che il cancro, anche quando non è eriditario, è comunque una malattie dei geni, in altre parole il processo incontrollato di proliferazione delle cellule avviene perchè alcuni geni preposti al controllo del ciclo cellulare vengono spenti o persi, oppure altri vengono accessi e così via.
quand'anche l'autore avesse ragione, e tali numeri nella scienza valgono quel che valgono, cioè nulla, ciò che resta è comunque un 40 % di tumori di chiara origine ereditaria che non è banale.

Cita:
Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello è sbagliato. Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far funzionare un essere umano. Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote dell’intero processo. Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa così complessa come un essere umano? La risposta è che ci vuole molto di più dei soli geni a farlo funzionare – che è l’apporto dall’ambiente che può alterare la lettura dei geni.
Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono 25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri.


il fatto che prima del sequenziamento del genoma si riteneva che i geni umani fossero 100.000, mentre ora se ne stimano, ripeto, stimano 25.000 non significa nulla: si stanno scoprendo sistemi di controllo al di fuori dei sistemi postulati negli anni 50 che sono ancora poco conosciuti e che si stanno rivelando ancor più complessi del sistema gene-proteina.
per il resto, l'interazione con l'ambiente come già da me detto non è un concetto affatto nuovo, solo che ora l'autore nel 2009, bontà sua, sembra voler far conoscere al mondo.
un'ultima notazione: magari tra 10 anni tutto questo che scriviamo sarà solo dimenticato e nuovi paradigmi si imporranno ai nostri occhi e forse, quel che lui intende per epigenetica sarà solo uno sbiadito ricordo.


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MessaggioInviato: 02/06/2009, 21:56 
Zomas , non mi va di ergermi paladina dell'epigenetica perchè la questione è nuova anche per me e preferisco prendermi un po' di tempo per approfondire con calma.
C'è da notare però che la cosiddetta DNA revolution in atto proprio in questi anni sta mutando progressivamente la concezione deterministica del genoma, secondo cui ad ogni sezione del DNA corripondeva la codifica di una proteina, in un interpretazione olistica che tende a considerare il funzionamento dell'insieme totale( e quindi anche del Junk DNA che corrisponde a circa il 98% dell'intero genoma [;)]) e non delle sue singole parti...A seguito di questa rivoluzione, vinta l'inerzia sociale e intellettuale, molte teorie basate sui geni devono essere riviste con buona pace delle case farmaceutiche e delle lobby brevettatrici di geni. E ovviamente deve anche essere ricondsiderato il modo in cui un alterazione genetica può corrispondere all'insorgere di una malattia. Come fai giustamente notare, molte delle cose che vengono dette nell'aticolo che ho riportato, non sono delle novità. Infatti si tratta di teorie in parte già note, ma che fino ad un po' di tempo fa venivano considerate marginali rispetto ad altre che meglio si confacevano alla vecchia interpretazione del DNA, e che oggi ritornano forti di potersi avvalere di nuove ragioni .

Questo non significa che la teoria genica per le malattie debba essere abbandonata, ma solo riconsiderata in un ottica diversa.
Riflettendo bene, in realtà quando si parla di genetica familiare non è mai possibile prescindere totalmente dall'influenza dei fattori ambientali. I vari gruppi familiari infatti oltre al propio genoma condividono necessariamente anche la stessa provenienza ambientale.
Prendiamo ad esempio il cretinismo che tu hai citato e che non è una malattia psichiatrica( che non puotrebbe mai essere comprovatamente genetica), ma una sindrome dovuta a una deficienza dello sviluppo celebrare causata dalla carenza di iodio durante lo sviluppo fetale. Alla malattia venne attribuito talvolta un origine genetica...fatto sta che da quando è stata adottata la profilassi col sale iodato, che sopperisce alle carenze ambientali di iodio, la sindrome è scomparsa completamente e non si registrano più casi nemmeno di cretinismo genetico...Nel terzomomdo dove per forza di cose nn si possono applicare rimedi su vasta scala legata agli integratori alimentari, la sindrome continua a maniferstarsi.
LA causa dunque sarà genetica o ambientale? I fatti forse parlano in barba alle teorie.

Quanto al resto, ci sono degli studi russi sul dna che sembrano evidenziare come due diverse colture batteriche possano interagire in un modo apparentemente acausale, senza che le diverse colture abbiano modo di scambiarsi materiale genetico o di altro tipo. Appena trovo qualcosa ve lo posto...



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 08:59 
DA un altro topic(http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1566 ):

Cita:
"La nostra Accademia siberiana con l'Istituto Internazionale dei problemi cosmici, studia la natura dell'intelletto dell'uomo, la funzione naturale delle cellule, i collegamenti degli uomini tra di loro, con il Pianeta e con lo spazio. Tutto l'Universo si divide in materia vivente e non vivente - detto con metodo scientifico. Però ci sono concetti religiosi, filosofici, esoterici, oltre ai fatti della vita. Tutto questo aiuta l'uomo a capire che esiste qualcosa che non capiamo, di superiore. Sulla Terra esistono molte forme viventi e la moderna scienza conosce bene solo una forma: la sostanza nucleinica. Per questo nel nostro Istituto vi è l'impegno di dimostrare che oltre queste sostanze esistono anche altre sostanze fondamentali.

Avete prove sperimentali per spiegare questi concetti?

Rispondiamo con una serie di lavori condotti su cellule umane. Prendiamo due contenitori divisi da lastre di quarzo ed in ognuno si fanno crescere culture cellulari. Le diverse culture comunicano attraverso un canale ottico, né chimico, né fisico. Abbiamo usato una coltura normale di fibroblasti umani. Mettendo un virus in una delle due colture, muoiono. Avevamo messo questa coltura a contatto ottico con un'altra cultura sana, e succede che in una esposizione di almeno quattro ore, anche l'altra diventa malata. Quale è il fattore che si trasferisce dall'una all'altra senza contatto chimico?

Abbiamo fatto la prova irrorando le cellule col sublimato corrosivo: non possono respirare e muoiono di leucemia, trasmettendo alle colture adiacenti gli stessi sintomi. Si è dimostrato con almeno trenta virus diversi. Ogni virus dimostra che la malattia della coltivazione sana corrisponde alla forma virale della cultura accanto.

Ho condotto circa ventimila esperimenti in trenta anni di lavoro. Abbiamo scoperto un'altra cosa interessante: continuando a mettere la seconda coltura ammalata in contatto con una terza sana, si ammala pure questa, e cosi sempre. A livello di laboratorio, abbiamo un esempio di epidemia inspiegabile.

Questo è un altro tipo di attività cellulare. Quindi, nell'acido nucleico di ogni cellula, esistono altri campi energetici viventi e la domanda è: cosa è più importante per la vita delle cellula? Il meccanismo genetico, come dicono i genetisti, o i campi oltre questa struttura? Secondo noi sono i flussi che costruiscono macromolecole o strutture cinetiche attraverso cui si realizza il resto.

Quindi c'è un'altra genetica di tipo vibrazionale?

Sì. Sono i "genomi energetici". La ricchezza della vita proviene dai campi energetici e la loro proprietà ha caratteristiche che superano ogni concetto di genetica che si possa rappresentare.



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 10:44 
http://www.windoweb.it/guida/medicina/epigenetica.htm
http://epigenome.eu/it/



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 10:47 
Cita:
Zomas , non mi va di ergermi paladina dell'epigenetica perchè la questione è nuova anche per me e preferisco prendermi un po' di tempo per approfondire con calma.

infatti obiettavo il tipo dell'intervista, non te.

Cita:
C'è da notare però che la cosiddetta DNA revolution in atto proprio in questi anni sta mutando progressivamente la concezione deterministica del genoma, secondo cui ad ogni sezione del DNA corripondeva la codifica di una proteina, in un interpretazione olistica che tende a considerare il funzionamento dell'insieme totale( e quindi anche del Junk DNA che corrisponde a circa il 98% dell'intero genoma [;)]) e non delle sue singole parti...

infatti, ma quella visione era solo frutto della nostra ignoranza: per quel che si sapeva, siamo riusciti ad estrapolare quasi tutto, tranne il numero dei geni che era solo una stima (errata) dovuta solo ad una limitazione tecnologica, non scientifica. Junk Dna era più una provocazione piuttosto che una vera visione della stragrande maggioranza del genoma: da anni sono note le regioni extrageniche che hanno sia funzione strutturale, aiutano cioè il Dna codificante ad essere meglio impacchettato e srotolato, sia una funzione regolatoria, assolvono cioè a funzioni di regolazione dell'espressione di un gene: promotori, enhancer, telomeri (associati alla solidità strutturale dei cromosomi, centromeri (indispensabili alla corretta replicazione dei cromosomi) etc.; come del resto assolvono anche funzioni di "protezione" delle regioni codificanti vere e proprie (gli esoni) attirando su di sè, grazie proprio alla loro strabordante presenza numerica, gli errori durante la replicazione che potrebbero indurrre mutazioni dannose: guarda caso i cosiddetti balbettii del Dna come i microsatelliti sono per questo presenti quasi solo in regioni extrageniche e negli introni (che si intervallano agli esoni).
Cita:
A seguito di questa rivoluzione, vinta l'inerzia sociale e intellettuale, molte teorie basate sui geni devono essere riviste con buona pace delle case farmaceutiche e delle lobby brevettatrici di geni.

In europa è proibito brevettare i geni, ed in generale anche gli esseri viventi, ma non è proibito brevettare una tecnologia, come un kit diagnostico di una malattia! anche i procedimenti che usano materiale biologico sono brevettabili, esempio la tecnologia per produrre insulina ricombinante dai batteri; grazie a queste tecnologie, brevettabili, molte persone malate stanno meglio (pensiamo ai diabetici, o alle persone che fanno terapie con proteine o ormoni ricombinanti).

Cita:
Prendiamo ad esempio il cretinismo che tu hai citato e che non è una malattia psichiatrica( che non puotrebbe mai essere comprovatamente genetica), ma una sindrome dovuta a una deficienza dello sviluppo celebrare causata dalla carenza di iodio durante lo sviluppo fetale. Alla malattia venne attribuito talvolta un origine genetica...fatto sta che da quando è stata adottata la profilassi col sale iodato, che sopperisce alle carenze ambientali di iodio, la sindrome è scomparsa completamente e non si registrano più casi nemmeno di cretinismo genetico...Nel terzomomdo dove per forza di cose nn si possono applicare rimedi su vasta scala legata agli integratori alimentari, la sindrome continua a maniferstarsi.
LA causa dunque sarà genetica o ambientale? I fatti forse parlano in barba alle teorie.


già, prendiamo il cretinismo, cosa erano ritenuti, prima, gli individui affetti? come e dove venivano trattati? ma soprattutto, quali sono le cause?
le cause sono in molti casi genetiche. ci sono diversi geni coinvolti (molti ormai noti e ben studiati), come molte altre forme come quelle autoimmuni, che propendono anche per una radice genetica. In altre parole, se io vivo in una zona a magari anche a carenza iodica e nella mia famiglia siamo tutti sani, mentre nella fattoria di fianco la mia vi sono degli affetti, quale sarà la causa, secondo te?
se poi vogliamo parlare della schizofrenia, tra dieci anni al massimo ci sarà da ridere per il gran numero di aborti selettivi si faranno.


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MessaggioInviato: 03/06/2009, 11:10 
Zomas quello che intendevo è che ho trovato l'articolo interessante, ma non conoscendo l'argomento volevo indagare prima di discuterne più approfonditamente...
Dopo di che mi trovo d'accordo con la maggior parte delle cose che dici, per quanto tu parli giustamente di materiale extragenico regolante riferendoti a strutture che sono sempre fortemente connesse ai processi di copiatura del dna e di duplicazione del nucleo, mentre credo che nell'epigenetica un ruolo fondamentale venga attribuito a funzioni cellulari di origine extranucleare che si pongono come interpreti del DNA.


"La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l'epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato "
(Thomas Jenuwein)

Per quanto riguarda il cretinismo la causa come già spiegato è stata individuata in una carenza di iodio nell'alimentazione. certo , si parla anche di causa genetica o di fattori ereditari ma c'è il fatto che con una profilassi a base di sale iodato il problema è stato risolto definitivamente nei paesi industrializzati e che questa sindrome si è sempre sviluppata prevalentemente in zone lontane dal mare (nn per nulla il cretinismo veniva detto "delle Alpi"). Attualmente non ci sono più casi in Europa nè di origine ambientale nè di origine genetica. Se c'era una causa genetica per questa deficenza mi pare che non sarebbe dovuta scomparire totalmente grazie all'immissione nell'ambiante di un integratore alimentare.

Per quanto riguarda la schizofrenia fintanto che resta definita come sindrome psichiatrica, non sarà possibile individuarne una causa genetica nè neurologica. Per definizione infatti le malattia psichiatriche o spicologiche non hanno alcuna causa fisica riscontrabile attraverso nessun esame medico.
Se una malattia psichiatrica avesse un riscontro fisico di qualque genere infatti, non sarebbe più psichiatrica ma rientrerebbe nelle competenze della medicina "del corpo"..



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 13:27 
non sono stato spiegato: la causa molecolare di molti disturbi tiroidei, ragion per cui a tutti i neonati viene punto il tallone ed aspirato un pò di sangue per fare il test dei livelli del TSH, è molecolare in molti casi. tra queste molecole difettive vi sono i geni che coficano il Tsh, per la tpo, il tshr, i hùgeni della famigliea px etc. se tu prendi il sale iodato ma non prendi l'ormone e sei ipotiroidea chiedi ad un endocrinologo che ti succede, specie se sei un neonato.
quanto alle patologie psichiatriche, il cretinismo prima era trattato col ricovero nei manicomi, mentre oggi molte patologie psichiatriche sono associate a difetti micro e macro genetici. dalle mutazioni di una singola base di un gene, alla perdita di interi pezzettini di cromosoma, come per esempio le microdelezioni subtelomeriche. a ciò aggiungi che molte patologie genetiche che prima erano solo trattate col ricovero in manicomio, o al cottolengo, causano proprio ritardo mentale......


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MessaggioInviato: 03/06/2009, 13:56 
Scusami zomas, dai riferimenti che hai fatto avevo capito che ti stessi riferendo al cretinismo endemico che inoltre è una patologia interessante da considerare dal punto di vista epigenetico.
Quanto hai ricoveri nei reparti psichiatrici un tempo non seguivano una logica precisa o meglio diciamo che c'era una certa logica ma non non un etica ben delineata. MA per parlare di questo dovremmo aprire una altro topic. Per quanto riguarda la causa genica delle patologie psichiatriche, mi pare che ad oggi non ci sia alcuna prova a sostegno di questa correlazione. approfondirò...



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 16:50 
Cita:
Per quanto riguarda la causa genica delle patologie psichiatriche, mi pare che ad oggi non ci sia alcuna prova a sostegno di questa correlazione. approfondirò...


ecco alcune referenze.....

http://www.schizophrenia.com/research/hereditygen.htm

http://content.nejm.org/cgi/content/abstract/358/7/667

http://www.nature.com/nature/journal/v4 ... 5178a.html

http://www.pubmedcentral.nih.gov/articl ... d=16175506

e così via....


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MessaggioInviato: 03/06/2009, 17:26 
appunto ^_^'...e le prove fisiche?
Il primo link che proponi mostra una correlazione statistica tra schizofrenia e familiarità. E siamo di nuovo punto d'accapo: i gruppi familiari spece se provenienti da uno stesso nucleo, condividono tanto geni che ambienti di provenienza e in macanza di un riscontro medico non si può stabilire se sia l'uno o l'atro fattore o una combinazione di entrambi o altro ancora a far insorgere la malattia.
Il secondo parla di autismo(disturbo neurologico) per cui si ipotizzano nuovamente cause genetiche, ma ancora una volta niente. Inoltre studi recenti sull'autismo sostengono che le alterazioni celebrali siano causate da un intossicazione da mercurio e altri metalli.
Il terzo che si suppone che la schizofrenia sia una malattia sia neurologica che psichiatrica( [:0] [8]) che ci sono indagini in corso ma che fino ad ora i risultati ottenuti nn sono stati riproducibili...
Nel quarto si parla di ritardi mentali ma in relazione a sindromi cliniche e non psichiatriche.

Zomas so che è difficile da immaginare ma:
http://www.nopsych.it/i-disturbi-psichi ... o-malattie
http://www.ecplanet.com/filosofia/la_me ... ntali.html

Vediamo cosa dicono gli psichiatri:
http://www.youtube.com/watch?v=bguQkX1M1Pg
http://www.antipsychiatry.org/itkaiser.htm



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 18:01 
a favore della tesi genetica della schizofrenia:
http://www.ilgiornaledibioetica.com/?p=464



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MessaggioInviato: 03/06/2009, 18:38 
guarda, non voglio convincerti a tutti i costi, ma proprio sul primo link:
l'associazione statistica di cui parli coi grafici mostrati è proprio il primo passo che di norma si conduce per evidenziare una probabile spiegazione di una patologia ad eziologia sconosciuta.
si fa per il diabete, le malattie cardiovascolari, il cancro e quant'altro. in altre parole, TUTTI gli studi vengono condotti in questo modo, specie quando si hanno dati derivanti da studi intrafamiliari.
per definizione nel nucleo familiare l'effetto ambientale è fortemente ridotto rispetto alla popolazione generale di soggeti presi caso, per cui si raccolgono famiglie in cui vi è un soggetto affetto, il probando, e soggetti sani e-o altri soggetti malati.
TUTTI gli studi moderni di genetica, e non solo, anche quelli epigenetici of course, partono da lì.
acclarato questo, se vai su pubmed , http://www.pubmed.gov, la più grande risorsa online del mondi di letteratura medica e digiti schizophrenia AND genetics ti vengono fuori 10570 hits. ad oggi.
ovviamente il mondo scientifico sa essere anche più polemico e litigioso del mondo ufologico, scoprirai però che una volta che una data intuizione nasce e comincia a farsi strada, credimi, è solo questione di tempo, ma il problema viene sviscerato per bene, magari non risolto, la battaglia col cancro docet, ma la presa non viene affatto mollata, il sequenziamento del genoma docet.
ricorda infine: quello che oggi viene definito in un modo, e che ha chiara natura genetica, almeno per parte della casistica, 15-20-25 anni fa veniva tranquillamente definito pazzia, malattia mentale etc., autismo in primis, oppure non te lo ricordi?
ti dico anche che 25-28 anni fa vi erano in italia prestigiosi istituti di ricerca ed universitari che definivano, al meglio, prematuri tali studi.
permettimi di concludere delineando il trend futuro dei prossimi 10-15 anni: il sequenziamento del genoma è stato solo il primo passo; la tecnologia è stata creata, i costi si stanno abbassando, e passeremo da 500 milioni di dollari spesi per sequenziare sei individui, stima dei soldi usata da celera, la parte privata dello sforzo per il sequenziamento del genoma, a 1000 dollari che è l'attuale meta che ci si prefigge di raggiungere per il sequenziamento di un individuo.
quale è lo scopo? potremo per esempio sequenziare 100 schizofrenici a 100 mila dollari e capire quali sono le differenze con dei soggetti sani.
so che molti psichiatri combatteranno questa visione, ma come in passato gli epilettici erano considerati matti o soggiogati dal demonio, così domani altre malattie psichiatriche saranno debellate.


Ultima modifica di zomas il 03/06/2009, 18:48, modificato 1 volta in totale.

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