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Rettiloide
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MessaggioInviato: 11/05/2012, 16:26 
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Thethirdeye ha scritto:

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sezione 9 ha scritto:
No, perchè non ci fai una bella figura, dimostri solo
di non essere in grado di confrontarti.


Te lo ripeto... qui dentro, quello che non si sa confrontare se tu.

Perchè sembri avere dei seri problemi nella comunicazione.
E per uno che vuole fare il politico nella vita..... è un problema.
Anzi, un problemone.

Parli con noi come se fossimo degli "esponenti" o addirittura dei "candidati".
Grillo è stato (ed è tuttora) un vero e proprio passepartout utilissimo
a scardinare la partitocrazia che regna sovrana in questo paese di burattini.

Il centro non esiste più, il PDL si è autodisintegrato (lol!)
e sulla Lega possiamo pure stendere un velo pietoso.

A me basta e avanza.

Tutto quello che viene o che va rivisto, lo prendo in seria considerazione.
Con tutta la calma e con tutta la serenità del caso.

Sei tu che scleri un messaggio sì e l'altro pure.
Cosa c'è sezione... ancora ti brucia il sederino per come
sono andate le cose? Bisogna farsene una ragione eh....


Io dicevo che a certa gente, anche a te, importa solo distruggere per imporre chissà cosa (lo stato di emergenza nazionale? Quello che tu hai definito "piccolo dettaglio all'interno di un bel programma"?). Tu ancora non rispondi, ma dimostri solo di saper dire "voglio metterlo nel cu.o agli altri".

Il problema sulla "tv" non è un dettaglio.Andare in tv significa dover rispondere alle domande, e questo ai grillini non piace, perchè (anche solo per inesperienza, più che per incapacità) non sanno ragionare sul momento ma solo ripetere il temino imparato a memoria. E perchè l'idea di democrazia nel partito di Grillo è "il capo parla e gli altri esultano". Quindi, la presenza in tv è chiaramente superflua, in sè: il problema è più profondo, e riguarda l'idea di confronto democratico che ha certa gente, per cui, ancora una volta, dialogo è andare sotto un palco (versione moderna del balcone) ad applaudire "colui che ha sempre ragione".

Continuare a dire che non ci si vuole mischiare significa avere l'idea per cui i propri avversari politici devono scomparire. E anche questo non è democratico.

Intanto Grillo (quello, ripeto, "senza tessere"?) dice "o me o i fascisti". Altra caduta democratica: il "me" non esiste in democrazia, esiste solo il "noi", il "me" viene usato solo da quelli come Berlusconi, dagli uomini della provvidenza, da quelli che dicono di avere l'unica vera verità, di essere loro soli nel giusto eccetera. Insomma, sono i fascisti che ragionano così.

E ancora, non so se avete letto cosa ha detto Bersani: di aperture a Grillo non se ne parla. E cosa ha detto Berlusconi: occorre dialogare con Grillo per battere la sinistra. Ripeto ancora: quello di Grillo è un partito nato "col vicks nella marmitta" (ambiente, energie verdi, libertà di stampa eccetera) che ora parla ESATTAMENTE COME I FASCISTI FRANCESI E I FASCISTI GRECI.

TTE, domanda: Hollande, in Francia, ha detto "più Europa in modo da garantire giustizia sociale e attenzione ai giovani"; Sarkozy invece ha detto "rigore-rigore-rigore", la le Pen invece ha detto "basta Europa, basta euro, nazionalizziamo le banche, no immigrati, maledetti tecnocrati, e Monti è un liquidatore". Ti rendi conto che tu dici le stesse cose della Le Pen? Tu non sei di Grillo, no. Nè voglio sapere per chi voti, per carità. Purtroppo, da quello che dici, si capisce da che parte tiri, per cui, su, fai outing: dillo che "in Francia avrei votato per il fronte nazionale". Oppure la precisa concordanza di idee è solo casuale? Nel caso, fatti un esame di coscienza, perchè dire le stesse cose della destra fascista non è una bella cosa, specialmente per uno che parla di "democrazia".


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Astronave
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MessaggioInviato: 11/05/2012, 16:30 
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sezione 9 ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
sezione 9 ha scritto:
No, perchè non ci fai una bella figura, dimostri solo
di non essere in grado di confrontarti.


Te lo ripeto... qui dentro, quello che non si sa confrontare se tu.

Perchè sembri avere dei seri problemi nella comunicazione.
E per uno che vuole fare il politico nella vita..... è un problema.
Anzi, un problemone.

Parli con noi come se fossimo degli "esponenti" o addirittura dei "candidati".
Grillo è stato (ed è tuttora) un vero e proprio passepartout utilissimo
a scardinare la partitocrazia che regna sovrana in questo paese di burattini.

Il centro non esiste più, il PDL si è autodisintegrato (lol!)
e sulla Lega possiamo pure stendere un velo pietoso.

A me basta e avanza.

Tutto quello che viene o che va rivisto, lo prendo in seria considerazione.
Con tutta la calma e con tutta la serenità del caso.

Sei tu che scleri un messaggio sì e l'altro pure.
Cosa c'è sezione... ancora ti brucia il sederino per come
sono andate le cose? Bisogna farsene una ragione eh....


Io dicevo che a certa gente, anche a te, importa solo distruggere per imporre chissà cosa (lo stato di emergenza nazionale? Quello che tu hai definito "piccolo dettaglio all'interno di un bel programma"?). Tu ancora non rispondi, ma dimostri solo di saper dire "voglio metterlo nel cu.o agli altri".

Il problema sulla "tv" non è un dettaglio.Andare in tv significa dover rispondere alle domande, e questo ai grillini non piace, perchè (anche solo per inesperienza, più che per incapacità) non sanno ragionare sul momento ma solo ripetere il temino imparato a memoria. E perchè l'idea di democrazia nel partito di Grillo è "il capo parla e gli altri esultano". Quindi, la presenza in tv è chiaramente superflua, in sè: il problema è più profondo, e riguarda l'idea di confronto democratico che ha certa gente, per cui, ancora una volta, dialogo è andare sotto un palco (versione moderna del balcone) ad applaudire "colui che ha sempre ragione".

Continuare a dire che non ci si vuole mischiare significa avere l'idea per cui i propri avversari politici devono scomparire. E anche questo non è democratico.

Intanto Grillo (quello, ripeto, "senza tessere"?) dice "o me o i fascisti". Altra caduta democratica: il "me" non esiste in democrazia, esiste solo il "noi", il "me" viene usato solo da quelli come Berlusconi, dagli uomini della provvidenza, da quelli che dicono di avere l'unica vera verità, di essere loro soli nel giusto eccetera. Insomma, sono i fascisti che ragionano così.

E ancora, non so se avete letto cosa ha detto Bersani: di aperture a Grillo non se ne parla. E cosa ha detto Berlusconi: occorre dialogare con Grillo per battere la sinistra. Ripeto ancora: quello di Grillo è un partito nato "col vicks nella marmitta" (ambiente, energie verdi, libertà di stampa eccetera) che ora parla ESATTAMENTE COME I FASCISTI FRANCESI E I FASCISTI GRECI.

TTE, domanda: Hollande, in Francia, ha detto "più Europa in modo da garantire giustizia sociale e attenzione ai giovani"; Sarkozy invece ha detto "rigore-rigore-rigore", la le Pen invece ha detto "basta Europa, basta euro, nazionalizziamo le banche, no immigrati, maledetti tecnocrati, e Monti è un liquidatore". Ti rendi conto che tu dici le stesse cose della Le Pen? Tu non sei di Grillo, no. Nè voglio sapere per chi voti, per carità. Purtroppo, da quello che dici, si capisce da che parte tiri, per cui, su, fai outing: dillo che "in Francia avrei votato per il fronte nazionale". Oppure la precisa concordanza di idee è solo casuale? Nel caso, fatti un esame di coscienza, perchè dire le stesse cose della destra fascista non è una bella cosa, specialmente per uno che parla di "democrazia".


mamma mia quanto sei noioso...


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MessaggioInviato: 11/05/2012, 17:12 
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sezione 9 ha scritto:

Io dicevo che a certa gente, anche a te, importa
solo distruggere per imporre chissà cosa


Si deve distruggere per poter ricostruire.
Io mi batto, nel mio piccolissimo, affinchè questo processo
avvenga nel minor tempo possibile. Tutto qui....

Cita:
E ancora, non so se avete letto cosa ha detto Bersani: di aperture a Grillo non se ne parla. E cosa ha detto Berlusconi: occorre dialogare con Grillo per battere la sinistra.


Questi sono solo gli ultimi colpi di coda dell'ormai "defunto" Berlusconi. Nulla più....

Cita:
Ripeto ancora: quello di Grillo è un partito nato "col vicks nella marmitta" (ambiente, energie verdi, libertà di stampa eccetera) che ora parla ESATTAMENTE COME I FASCISTI FRANCESI E I FASCISTI GRECI.


Ma smettila di dire sciocchezze. Qui il fronte non è fascismo e comunismo. Qui il fronte, qualora non te ne fossi accorto, è STARE CON LE BANCHE, LA BCE E L'EUROPA (con tutto quello che ne comporta in termini di "stato sociale") o andare CONTRO!

Cita:
TTE, domanda: Hollande, in Francia, ha detto "più Europa in modo da garantire giustizia sociale e attenzione ai giovani"; Sarkozy invece ha detto "rigore-rigore-rigore", la le Pen invece ha detto "basta Europa, basta euro, nazionalizziamo le banche, no immigrati, maledetti tecnocrati, e Monti è un liquidatore". Ti rendi conto che tu dici le stesse cose della Le Pen? Tu non sei di Grillo, no. Nè voglio sapere per chi voti, per carità. Purtroppo, da quello che dici, si capisce da che parte tiri, per cui, su, fai outing: dillo che "in Francia avrei votato per il fronte nazionale".

Oppure la precisa concordanza di idee è solo casuale? Nel caso, fatti un esame di coscienza, perchè dire le stesse cose della destra fascista non è una bella cosa, specialmente per uno che parla di "democrazia".


Continui a darmi del fascista (che tenerezza) ma... tutti quelli che mi leggono dal lontano 2006, sanno come la penso. In ogni caso, te lo ripeto (per la centesima volta):

Questa solfa della destra e della sinistra, soprattutto relativamente al disastro economico-finanziario che il mondo sta attraversando, è solamente ed esclusivamente un "gioco" che serve a dividere le persone. Quindi, oltre a non fare il TUO gioco e oltre a non fare il gioco di quelli che vogliono DIVIDERCI PER POTERCI CONTROLLARE MEGLIO, continuo a dire la stessa medesima cosa.

Voglio lavorare e combattere per un mondo più giusto. Non mi importa se in una legislatura ci sarà tizio o ci sarà caio... perchè il nemico da sconfiggere, semmai, risiede totalmente altrove. E perchè QUEL nemico controlla gli esponenti di destra come controlla gli espoenti di sinistra. Nello stesso identico modo. Lo fa in ItaGlia e lo fa nel mondo da almeno 150 anni. Mentre invece, a sentir parlare te, con questi discorsi che neanche mio nonno sarebbe stato capace di imbastire, sembra che quelli di sinistra siano i "buoni" mentre quelli di destra siano i "cattivi".

Esci da questo corpo sezione. Ti prego....

O comunque non tirare in ballo me in questi giochi meschini
e stupidi di destra e di sinistra, di fascisti e di comunisti.

Perchè con me non attacca...
e perchè io non ti seguirò.


PS1: Per quanto riguarda Hollande:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=225544

PS 2: Per quanto riguarda questa sceneggiata trita e ritrita
della destra e della sinistra e della politica che, SECONDO TE,
GOVERNEREBBE IL MONDO", invece......



Buona visione e buon divertimento.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 11/05/2012, 19:36 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Infatti, il furbacchione Grillo, non dice altro che quello che pensano tutti! E' facile fare voti così (specie di protesta) ma poi ..? Chi governa? [;)] Celentano?!


Beh... fosse per te, riabiliteresti pure Silvio.
O mi sbaglio? [:D]


Anche se una volta l'ho votato (per non vedere la sinistra la governo) ora me ne sbatto proprio visto che appoggia addirittura Monti, la mummia!
Infatti è da quando si è dimesso che ho capito che anche lui (COME TUTTI) fa i suoi interessi (bisogna pur avere un riscontro, no?) [8)]

Solo che se si va avanti così arrivera UNO che prenderà in mano TUTTO...
Perché se c'è tutto un parlamento che "contribuisce" al suicidio dei propri cittadini sta soltanto a significare che detto Parlamento è azzarato: NON ESISTE!



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 12/05/2012, 01:29 
Ora non importa più chi ha votato chi,l'importante è convenire che da destra a sinistra sono tutti uguali...e noi siamo stanchi vogliamo una politica sincera che crei benessere nella popolazione.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=9aCjhQua0e4[/BBvideo]


Ultima modifica di Ronin77 il 12/05/2012, 01:30, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/05/2012, 13:31 
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Thethirdeye ha scritto:


Ma perchè Grillo c'è l'ha a morte con il PDL, il PD meno L, e con il Centro?
E perchè dice che sono loro che - prima di andarsene - dovranno
restituire il maltolto, in quanto "veri responsabili dello sfacelo" ?

La risposta è in questo video dell'immenso Oscar Giannino
(del settembre 2011). Vale la pena dargli un'occhiata.....






Secondo Giannino, dal 1946 al 1992, la Prima Repubblica ha accumulato un debito pubblico pari a circa 6-700 miliardi di euro.

Tutto il restante, ossia i 1300 miliardi di euro che hanno portato il debito pubblico italiano a quasi 2 milioni di miliardi di euro, lo ha fatto la Seconda Repubblica, e in ordine i governi Berlusconi, Amato, Ciampi, D'Alema e Prodi.

Mentre la Prima Repubblica accumulava una media giornaliera di 47,5 milioni di euro di debito al giorno, la Seconda è arrivata a oltre 200 milioni di euro al giorno, quasi quintuplicando la cifra. Significativi i raffronti tra governi di centrodestra e centrosinistra. In assoluto, il record di debito pubblico accumulato da un governo sono stati i 330 milioni al giorno accumulati dal governo Berlusconi I. Che nell'ultimo governo non è sceso di molto: 207 milioni di euro al giorno di debito.



Rilancio con questo.....

Tratto da:
http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... in-italia/

Come dicevamo questo processo di progressiva espropriazione della democrazia è iniziato già da un bel pezzo e in questi ultimi mesi è stato solo apposto qualche nuovo tassello per arrivare a definitivo compimento. Gli emissari dei nuovi detentori del potere sovrano, Mario Monti (Goldman Sachs), Elsa Fornero (Banca Intesa), Corrado Passera (Banca Intesa), sono persone molto ricche, addestrate a dovere e foraggiate nel corso della loro carriera a forza di parcelle milionarie, a cui è stato chiesto solo un piccolo gesto di riconoscenza per mettere in pratica rapidamente ciò che i politici di professione stavano attuando con troppa lentezza.

Il parlamento stesso ormai è un’istituzione inutile, ridondante, poco efficiente perchè di fatto non ha più alcun potere decisionale e può solo vidimare a valle ciò che è stato stabilito a monte dai nuovi reggenti. Il parlamento verrà sfoltito (cosa giusta e sacrosanta, ma se la finalità è quella di delegittimare un fondamentale organo costituzionale del paese allora è sbagliata), i dipendenti pubblici dovranno adeguarsi alla mobilità e ai licenziamenti (come sta già accadendo in Grecia) e i funzionari pubblici avranno soltanto il compito di mettere timbri sulle concessioni da assegnare ai nuovi proprietari privati del patrimonio pubblico. Tutto qui, lo stato sarà solo un piazzista di beni pubblici e un semplice intermediario fra la manovalanza e i padroni. Dimenticativi quindi termini aulici come giustizia, uguaglianza, libertà, diritto costituzionale perché tutto ciò che è giusto ed equo lo decide soltanto il mercato in base a semplici calcoli di utilità e profitto.

Per avere un’idea di quali sono state le tappe più importanti e i nomi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto di espropriazione della democrazia, teniamo sempre a mente queste date e questi eventi:

- 1979: l’Italia decide di entrare nello SME (Sistema Monetario Europeo) dove la lira non può più svalutarsi liberamente secondo le leggi del mercato e i flussi commerciali con l’estero, ma è costretta ad essere agganciata in una rigida banda di oscillazione (±6%) chiamata “serpente monetario” ad altre dieci monete europee. In questo modo la politica monetaria italiana viene condizionata e limitata dall’obbligo di mantenere la lira all’interno di questo stretto corridoio (Giulio Andreotti, presidente del consiglio, poi sostituito da Francesco Cossiga, Paolo Baffi, governatore della Banca d’Italia, travolto da un’inchiesta giudiziaria e costretto a dimettersi per lasciare la carica a Carlo Azeglio Ciampi)

- 1981: viene sancito il cosiddetto “divorzio” fra Banca d’Italia e il Ministero del Tesoro, perché la banca centrale non può più acquistare titoli di stato nelle aste primarie di collocamento come acquirente residuale per mantenere basso il rendimento dei titoli. Da quel momento l’Italia perde parte della sua sovranità monetaria, dato che mantiene ancora un conto di deposito presso la banca centrale con facoltà di scoperto ma può vendere i suoi titoli di stato soltanto alle banche commerciali. A causa dell’aumento incontrollato del rendimento e dell’interesse dei titoli, il debito pubblico comincia la sua cavalcata inarrestabile (Beniamino Andreatta, ministro delle finanze, Carlo Azeglio Ciampi, governatore di Banca d’Italia)

- 1990: Carlo Azeglio Ciampi decide di restringere la banda di oscillazione della lira rispetto alle altre monete europee dentro un corridoio più stretto del ±2,25%, iniziando una politica monetaria di contrazione della liquidità che favorì un ulteriore innalzamento dell’interesse sui titoli e del debito pubblico. Questa estrema rigidità di cambio della lira impedisce quei necessari e spontanei processi di aggiustamento e svalutazione della moneta nazionale che favoriscono la produttività e le esportazioni senza intaccare i salari dei lavoratori e i profitti delle imprese

- 1992: l’Italia aderisce al Trattato di Maastricht e la Banca d’Italia è costretta l’anno successivo a congelare il conto di deposito detenuto dallo stato, senza potere più concedere anticipazioni o scoperti di conto allo stato. Fine della sovranità monetaria. Lo spazio di manovra politica e democratica dello stato viene di fatto azzerato, perché uno stato che non può più spendere i suoi soldi per il benessere dei cittadini non ha più senso di esistere, il contratto sociale che prima rendeva a tutti conveniente l’aggregazione sotto un’unica nazione e l’osservanza di una costituzione non ha più alcun valore. La convivenza civile si baserà adesso su altre regole basate sulla libera concorrenza, la competitività, l’efficienza muscolare, la ricerca del profitto ad ogni costo, la subordinazione e ogni cittadino è solo, senza più diritti e tutele, a confrontarsi in questo immenso mercato degli schiavi

Nel grafico sotto, tratto dal giornale on-line Linkiesta, possiamo vedere che ad ogni tappa del processo di espropriazione e spoliazione della democrazia sia corrisposto un relativo incremento del debito pubblico italiano, che al contrario di quello che si crede non è dovuto tanto ad un eccesso di spesa pubblica ma a un aumento incontrollato degli interessi sul debito e a un sempre maggiore indebitamento con l’estero causato principalmente dalla rigidità del tasso di cambio della valuta nazionale.

Immagine

Come ho spesso già detto in questo blog, non c’è nessun complotto dietro il progetto anti-democratico in corso perché è tutto scritto a chiare lettere nelle nuove carte del potere (vedi Trattati di Funzionamento dell’Unione Europea) e solo le volontarie omissioni e reticenze di una certa classe politica dirigente e dei mezzi di informazione schierati con questo regime, hanno impedito ai cittadini di conoscere e capire cosa stava accadendo intorno a loro e come la nuova oligarchia stava eliminando ad uno ad uno gran parte dei loro precedenti diritti, primo fra tutti quello di appartenere ad uno stato democratico.

Molti penseranno che i politici verranno pure penalizzati prima o dopo in questo processo di esautorazione del loro potere, ma dimenticano invece i grandi vantaggi acquisiti dalla classe politica: saranno sempre di meno a spartirsi quel che rimane della torta e soprattutto non dovranno più impegnarsi nel duro e gravoso lavoro di governo di uno stato, perché tutto si reggerà da solo secondo le leggi del mercato e i politici dovranno soltanto avallare dietro lauti compensi gli ordini ricevuti da uno o dall’altro grande gruppo o settore industriale, secondo le consuete procedure di ingaggio delle consorterie, delle corporazioni, delle lobby.

Inoltre non bisogna neppure trascurare la circostanza che i politici e le classi dominanti potranno avere a disposizione una moneta forte come l’euro (che come sappiamo non ha più alcun legame con il territorio e il tessuto produttivo italiano, ma è una moneta straniera agganciata alla pari al marco tedesco), con la quale potranno fare acquisti liberi e sfrenati in tutto il mondo: ville in Florida, appartamenti a New York, rette universitarie per i figli ad Harvard e Yale. Se i politici venissero costretti da un’improbabile sommossa popolare ad abbandonare l’euro e a tornare alla lira, si ritroverebbero in mano, almeno per i primi anni, una moneta debole svalutata con la quale non potrebbero più permettersi molti vizi in giro per il mondo.

La ritrovata sovranità monetaria costringerebbe poi i politici a lavorare sul serio per rilanciare l’economia italiana e dare valore alla nuova moneta nazionale, tramite un costante apprezzamento sui mercati e un rilancio delle esportazioni: l’euro invece è per loro una moneta già pronta, si paga da sola, la forza la mettono i tedeschi, e i sacrifici e i costi per bilanciare questa forza assolutamente squilibrata rispetto alle potenzialità produttive italiane vengono pagati soltanto dai cittadini e dai lavoratori. Comodo no? Noi paghiamo le tasse, le privazioni, le umiliazioni, le assurde condizioni contrattuali e retributive per tenere in piedi questa mostruosità chiamata euro, mentre i nostri politici spendono e spandono in ogni dove con la loro bella moneta forte.

Pur essendo ampiamente complici, a volte però i politici rimangono spiazzati di fronte all’autorità di questo nuovo potere reggente e non capiscono di essere soltanto delle marionette, azionate da una macchina che è molto più grande di loro (qualcuno ricorda l’espressione smarrita di Berlusconi quando fu gentilmente cacciato via dal governo? Eppure lui credeva di essere uno tosto, uno potente). Sono molto interessanti a tal proposito le dichiarazioni di alcuni funzionari pubblici che dopo essere stati spodestati dalle loro cariche hanno cominciato a svelare certi retroscena del processo di espropriazione della democrazia (vedi per esempio il video sotto in cui Nino Galloni, funzionario del ministero delle finanze negli anni 80-90, spiega come Ciampi teneva sotto scacco i politici, in questo caso il segretario del partito comunista Enrico Berlinguer, per costringerli alla rinuncia della sovranità monetaria, oppure con quale prepotenza il cancelliere tedesco Kohl faceva pressioni su Andreotti per accelerare il processo di unificazione europea).

Oppure, basta leggere con attenzione il libro “La politica nel cuore” scritto da Paolo Cirino Pomicino, sotto lo pseudonimo di Geronimo, in cui il deputato ed ex-ministro democristiano rivela rammaricato come la politica abbia ormai ceduto il passo ad una nuova forza di potere costituta da un intreccio inestricabile di finanza-affari-informazione, che come dice lui stesso rappresenta “il nuovo grande potere che tenta di governare il paese senza averne la legittimità democratica". Questi politici che hanno attraversato il periodo d’oro della Prima e della Seconda Repubblica non possono considerarsi immuni da complicità e sono tutti colpevoli di non avere denunciato i fatti per tempo, tuttavia le loro testimonianze risultano molto utili per capire quale è stata la reale evoluzione dei fatti.

Riporto sotto un estratto del libro in cui Pomicino rivela le circostanze sciagurate che portarono l’allora governatore della Banca d’Italia Ciampi (sempre lui, il simpatico e rispettabile nonetto dipinto dalla stampa italiana, che invece è stato senza dubbio l’anima nera, l’uomo ombra chiave del grande Colpo di Stato Bianco alla democrazia) alla decisione di far rientrare la lira nella banda stretta di oscillazione di cambio:

“Pochi ricordano pero’ che a quell’epoca il debito pubblico era tutto interno. Quando si diceva che ogni italiano nasceva con venti milioni di lire di debito ci si dimenticava di aggiungere che aveva diciannove milioni di credito perchè’ i titoli di stato erano per il oltre il 90% nelle mani delle famiglie italiane. Insomma era il debito che non cedeva alcuna sovranita’ alla finanza internazionale e che avrebbe richiesto almeno dieci anni per ricondurlo entro limiti accettabili. Purtroppo nel 1990 una scelta scellerata di Carlo Azeglio Ciampi colloco’ la lira nella banda stretta di oscillazione del sistema monetario europeo. Quella decisione impose una politica monetaria di alti tassi d’interesse che scarico’ sul bilancio dello stato 20mila miliardi annui di maggior spesa, aumentando cosi’ il debito pubblico vertiginosamente e portando dritto alla svalutazione del settembre 1992 e alla fine del sistema monetario europeo. Era la tesi del vincolo esterno che avrebbe dovuto spingere il governo e parlamento a comportamenti piu’ virtuosi. In realta’ era solo l’alibi per mettere in ginocchio il paese e prepararlo alla stagione di tangentopoli”.

Ma, nonostante tutto, la frase che sentirete dire più spesso in questi giorni dai nuovi emissari del potere è “indietro non si torna”. Come avrete già notato, questo messaggio laconico e perentorio viene ossessivamente ripetuto da Monti, dalla Fornero, da Passera ogni volta che viene messo sul piatto della non trattativa un altro nuovo decreto coatto di espropriazione della democrazia e riduzione in schiavitù del popolo italiano (salva Italia, liberalizzazioni, riforma del lavoro, No TAV). Tuttavia questo autoritario avvertimento, quasi una minaccia, è soltanto una calcolata dimostrazione di forza che nasconde in realtà la più grande paura del nuovo potere: indietro si può tornare in qualsiasi momento, perché la storia non è un processo lineare ma spesso procede per cicli, emicicli e percorsi circolari. Non è scritto da nessuna parte che la storia debba continuare secondo le direttive imposte da loro, perchè il popolo, gli uomini, la storia stessa sono stati spesso capaci di cambiare più volte il corso degli eventi con la forza e con una buona dose di volontà e autodeterminazione.

Immaginate il re francese Luigi XVI che il 14 luglio del 1789 davanti al popolo inferocito che aveva iniziato la rivoluzione democratica con la presa della Bastiglia, si fosse affacciato dai balconi della reggia di Versailles per dire al popolo: “Indietro non si torna!”; nel vano tentativo di convincere i rivoltosi che la monarchia fosse la migliore forma di governo. Oppure sempre il buon vecchio Luigi XVI che inginocchiato davanti alla ghigliottina il 21 gennaio del 1793, rivolto al boia, avesse ancora sussurrato con un filo di voce: “Indietro non si torna…”. E invece si è tornato indietro, avanti, di lato a destra, di lato a sinistra, in alto, in basso, perché la storia ha questo tipo di evoluzione non razionalmente prevedibile e segue di pari passo quelle che sono la volontà, la determinazione, l’intelligenza, le energie e le forze messe in campo. E la gente, il popolo, i nostri antenati non avevano scelto a caso la democrazia come forma di governo, dato che è senza dubbio la modalità di convivenza in assoluto più civile, giusta, equa, solidale; quella stessa democrazia che oggi i nuovi adoratori della monarchia stanno cercando con l’inganno di defraudare ai loro discendenti.

Quindi i mandanti Monti, Fornero e compagnia bella che non senza riluttanza hanno dovuto assumersi il compito sgradevole di recidere gli ultimi legacci della democrazia italiana possono andare avanti quanto vogliono, ma devono aver ben chiaro che indietro si può tornare in qualsiasi momento. E’ difficile per carità, ma non impossibile. I cittadini, il popolo, i nuovi schiavi devono imparare soltanto a cambiare l’obiettivo delle loro rivendicazioni: non più solo lavoro, lavoro, lavoro, ma democrazia, democrazia, democrazia. Perché senza democrazia il lavoro non ha più senso, è pura sussistenza, mentre lavorare in una nazione democratica significa partecipare, equiparare i diritti, redistribuire le risorse e aprire la strada a quelli che verranno. Dalla democrazia discende il lavoro come naturale conseguenza, mentre dal lavoro fine a se stesso può derivare soltanto qualche nuova forma di schiavitù. E per riprendersi la democrazia rubata, la gente deve innanzitutto riprendersi la prima cosa che la nuova oligarchia europea ha scelto 10 anni fa di togliere al popolo: la moneta.

Non è un caso che i tecnocrati europei abbiano cominciato il loro percorso proprio imponendo una nuova moneta privata agli stati, perché solo in virtù di una piena sovranità monetaria e della proprietà pubblica della banca centrale uno stato può dirsi veramente democratico, mentre in mancanza non si va da nessuna parte e si apre inesorabilmente la strada a qualche nuova forma di dittatura. Gli oligarchi del nuovo ancient regime franco-prussiano avevano molto chiaro in mente quale fosse il loro primo obiettivo: prima ancora di scrivere gli articoli dei trattati europei, avevano già deciso che la moneta doveva essere privatizzata. Anzi quei trattati, dove sono stati descritti confusamente i principi di un’unificazione impossibile, sono stati inventati di sana pianta, con l’unico scopo di togliere le rispettive monete nazionali agli stati, perchè privato della sua moneta lo stato viene messo al muro, è inerme, è privo di qualsiasi capacità di reazione e può essere spogliato lentamente senza lasciare alcuna traccia.

Ma per capire ancora meglio quale legame stretto esista fra la democrazia e la sovranità monetaria, riporto di seguito per intero un articolo dell’economista Sergio Cesaratto, pubblicato qualche mese addietro sul sito Economia&Politica. Il professore Cesaratto è ordinario di economia politica pressò l’Università di Siena.

Link:
http://tempesta-perfetta.blogspot.it/20 ... ERFETTA%29



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A proposito di televisione...... [:246]



Grillo prende voti senza la tv e l’Italia della tv impazzisce

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1ueM8jxEv

Massimiliano Gallo -

Si può vivere senza tv? Sì, e vinci pure le elezioni. E il Paese catodico per eccellenza, quello che per venti anni si è bevuto la storiella che gli italiani ti votano solo se sei davanti a una telecamera, non sa più che pesci pigliare. E parla solo di lui in trasmissioni senza di lui. Che invece comunica su Internet.

Immagine

Beppe Grillo, ancora lui. È sempre in prima pagina. E stavolta non più per l’exploit elettorale, ma per la polemica con i candidati del Movimento cinque stelle sull’opportunità o meno di partecipare alle trasmissioni televisive. Anzi, per attenersi al linguaggio usato dai giornalisti, si è trattato di un vero proprio diktat, un ultimatum: della serie chi partecipa alle trasmissioni televisive è fuori dal movimento.

Questo il testo usato da Grillo sul suo blog dopo la performance del candidato genovese a Ballarò: “Se il MoVimento 5 Stelle avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero MoVimento. Nei talk show il dibattito avviene con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti. C’è l’omologazione con il passato. Che senso ha confrontarsi con Veltroni o con Gasparri in prima serata? Più che spiegarlo e ribadirlo non posso fare. Comunque chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo”.

Ora bisogna intendersi: vogliamo discutere della forma o della sostanza? Se vogliamo discutere della forma, possiamo soffermarci sul modo, sulle parole utilizzate dal capo. Un comportamento che, secondo i benpensanti, rivela una concezione antidemocratica della vita del partito, denota una personalità poco incline al dialogo e alla tolleranza che pretende di essere circondato solo da yesman. Frasi che abbiamo già sentito, a lungo. Quasi per vent’anni. Associati, però, a un’altra persona, un politico che invece aveva un’altra concezione della tv. E comunque, in questa occasione, non mi dilungherei sulla forma. Rientra in una dinamica interna al partito, o movimento. Insomma, affari loro.

Mi preme di più soffermarmi sulla sostanza. Grillo sostiene la seguente tesi: se evitando il mezzo televisivo e utilizzando solo Internet e i comizi abbiamo raggiunto l’8%, mi spiegate che bisogno c’è di cambiare strategia? In tv non si va – è il concetto – perché il mezzo non consente la distinzione. Alla fine di un dibattito televisivo di trenta minuti nessun telespettatore, nemmeno uno, capirebbe la differenza tra le idee vostre e quelle di un Gasparri o di un Alfano.

Certo, non ci voleva Grillo per scoprire che la televisione, almeno quella che oggi la stragrande maggioranza degli italiani guarda, tende ad omologare. Ma il messaggio, fortemente politico, totalmente politico – altro che antipolitica – è un messaggio dirompente e rivoluzionario. “Ci avete detto per vent’anni che le elezioni si vincono in tv? Ebbene io non ci vado, e mi votano lo stesso. E adesso come la mettete?”

Purtroppo oggi siamo dominati dal principio che se non vai in tv non esisti. Almeno dal punto di vista comunicativo. E questo vale sia per i politici – convinti che dire quattro stroppole guardando fissi nella telecamera possa bastare per persuadere chi è a casa – ma anche noi giornalisti, certi che una maggiore presenza sul piccolo schermo porti copie o contatti (a seconda) al proprio giornale. Se non vai in tv è come se non esistessi. Un concetto che proprio Grillo e il suo M5s hanno incrinato. La comunicazione può avvenire anche utilizzando altri canali, oggi forse persino più efficaci.

Insomma, esisti anche se in tv non ci vai, e gli italiani ti votano pure. E adesso come la mettiamo? È tanto destabilizzante? Sembra proprio di sì. E in fondo è l’unico passaggio autenticamente nuovo di questo fenomeno che ovviamente nessuno può dire dove andrà a parare. Potrà sciogliersi come neve al sole, oppure potrà irrobustirsi. Di certo fa paura. Perché è alieno. È altro. Gioca su un altro terreno. Terreno su cui i nostri politici scivolano. Sono abituati a chiedere lo share, di quanto siano cresciuti i picchi d’ascolto durante le loro comparsate tv, ma non sanno che cosa sia un blog.

E si difendono attaccando: Grillo rifiuta la tv perché emergerebbe la pochezza sua e dei suoi candidati. Lui, semplicemente, se ne frega e tira dritto. Ed è francamente fantastico che tutti i talk show dedicati alla politica (da Lerner a Santoro, proprio statsera) siano incentrati su di lui. Non se ne fanno una ragione. Si sentono espropriati. In questo, lo ammetto, Grillo regala grandi soddisfazioni.

p.s. Lo scetticismo sulla tv come strumento di comunicazione è stato espresso in tanti modi. Qui ne scelgo due. Uno porta la firma di Pier Paolo Pasolini in una trasmissione del 1971 con Enzo Biagi mai andata in onda. E l’altro, segnalatomi dall’amico Michele Fusco, protagonista Enzo Jannacci.







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[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=iLhKtxcOCTQ[/BBvideo]


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Grillo prende voti senza TV? Miracolo? Grillo è stato pompato tutti i giorni da Libero e Giornale. E ora, a Parma, il Pdl dice di votare per il candidato di Grillo, che, nella sua pagina facebook, non si preoccupa di cancellare frasi di militanti M5S in cui si dice al candidato del PD "devi spararti".

Ronin: io sono d'accordo con l'idea "non c'è libertà senza giustizia sociale e non c'è giustizia sociale senza libertà". Ma sono mesi che chiedo: cosa dice il M5S di lavoro, pensioni, riforme istituzionali, legge elettorale, diritti civili? Non paragoniamo, quindi, Pertini ad un fascista come Grillo.


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Sezione il M5S è nato per dare al popolo il potere di decidere le leggi da attuare visto che i partiti "in generale" una volta in parlamento fanno quello che gli pare,sono più impegnati a gestire affari che a governare,il sistema attuale è fallito si devono levare tutti questi soldi alla politica.

Appoggiare il M5S oggi è forse più per scardinare la cricca che sta al parlamento da un'eternità,gente vecchia,lontana anni luce dai giovani,dal progresso e l'innovazione,come si dice dalle mia parti questi signori devono andare "fora dal bali..."

Il M5S è nato non per governare,è nato per portare il cittadino a vedre cosa combinano quei ladri nelle sedi di comando ma la pochezza e lo squallore dei nostri partiti porteranno il movimento molto in alto.Sono tutti ricattabili.

Preferisco un salto nel buio che una morte assistita,poi a governare con la destra non è grillo ma bersani [|)]

Forse tu mi spiace ma sei troppo radicato nel modello politico itaGliano attuale,a me stimola di più un prgetto dove tutti i cittadini possano proporre e votare le leggi che ritengono più opportune,è una cosa ambiziosa quanto storica,ci vorrà tempo e ne abbiamo visto che lo vogliamo o no qui c'è da ripartire da zero.http://www.agi.it/in-primo-piano/notizi ... presidente

IL PDmenoelle è finito,come il PDL,vedrai...stanno gia cambiando il tiro hanno sentito la possibilità di essere tagliati fuori dal giro.

Ritengo il PD un partito non in grado di governare questo paese in quanto incapace di assumersi le responsabilità di questo impegno,dovevano imporsi alla caduta di quel filibustiere di berlusconi e invece hanno scelto la via dei perdenti nascondendosi dietro papà monti APPOGGIANDO CHIARE POLITICHE DI DESTRA.Io un partito del genere non lo prendo nemmeno in considerazione senza contare che nonostantE tu accusi grillo di stare con b o di essre fascista ti ribadisco che bersani attualmente governa col PDL.

PS il video di Pertini non era per fare un paragone con GRillo,è un video inserito un pò OT ma ci stava bene a mio avviso [;)]


Ultima modifica di Ronin77 il 13/05/2012, 14:52, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/05/2012, 18:16 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Grillo prende voti senza TV? Miracolo? Grillo è stato pompato tutti i giorni da Libero e Giornale. E ora, a Parma, il Pdl dice di votare per il candidato di Grillo, che, nella sua pagina facebook, non si preoccupa di cancellare frasi di militanti M5S in cui si dice al candidato del PD "devi spararti".

Ronin: io sono d'accordo con l'idea "non c'è libertà senza giustizia sociale e non c'è giustizia sociale senza libertà". Ma sono mesi che chiedo: cosa dice il M5S di lavoro, pensioni, riforme istituzionali, legge elettorale, diritti civili? Non paragoniamo, quindi, Pertini ad un fascista come Grillo.


Com' è che tutti quelli che rompono le scatole al PD debbano essere etichettati come fascisti?



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Ripeto: cosa dice il M5S di lavoro, pensioni, riforme istituzionali, legge elettorale, diritti civili? Questo conta, non le battute o le provocazioni, che servono solo a coprire il nulla politico e culturale che c'è dietro a Grillo. Il M5S è simbolo di un problema, e su questo siamo d'accordo, il M5S non è un partito "fascista" nè è fatto da "fascisti" che vogliono imporre la dittatura. Il problema è Grillo e le risposte antidemocratiche che propone.

Green, io giudico le parole. Grillo dice le stesse cose che dicono quelli del Tea Party in America o la le Pen in Francia. E nessuno ha ancora detto niente sul fatto che i giornali di Berlusconi hanno pompato ad arte la propaganda di Grillo.

Ronin, tu dici "partecipazione", e sono d'accordo con te. Il punto è: Grillo l'assicura? Prova ad eseguire sul sito la procedura per presentare una lista 5stelle, quella che dovrebbe garantire la "democrazia diretta" insomma, e poi mi dici.


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Sezione io non mi aspetto miracoli da nessuno,tantomeno da Beppe Grillo,ma la voglia di pigliare a pedate nel sedere tutta la nostra classe dirigente alla luce di tutto quello schifo di magna magna mi fa pensare che in questo momento uno come Grillo è quello che serve al nostro paese per far cadere dalla brocca questi parassiti...

Prima di ogni tipo di riforma in questo paese serve UNA DURA RIFORMA DELLA POLITICA,poi una volta che avremo curato questo cancro si potrà ritornare a parlare di riforme.

Almeno questa è la mia opinione.


Ultima modifica di Ronin77 il 13/05/2012, 21:29, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
greenwarrior ha scritto:

Com' è che tutti quelli che rompono le scatole al PD
debbano essere etichettati come fascisti?



Per lo stesso identico motivo che portava ad etichettare
come "comunisti", coloro i quali si scagliavano contro il PDL [:o)]

Non è buffo tutto ciò? [:D]



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MessaggioInviato: 13/05/2012, 22:59 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

PS1: Per quanto riguarda Hollande:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=225544

PS 2: Per quanto riguarda questa sceneggiata trita e ritrita
della destra e della sinistra e della politica che, SECONDO TE,
GOVERNEREBBE IL MONDO", invece......





HOLLANDE E IL MONDIALISMO

DI IDA MAGLI
italilianiliberi.it

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http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... ndialismo/

Molti si rallegrano della vittoria di Hollande. Ma che ci facciamo con Hollande? Che ci facciamo noi, cittadini d’Italia, o di Francia, o di Spagna, o di Grecia, ecc.? Nulla, possiamo esserne certi, nulla, non ce ne facciamo nulla perché Hollande non sfiorerà neanche con un dito il problema vero: l’Unione europea. Ha promesso forse di abbandonare l’euro? Ha accennato, forse, alla mastodontica costruzione sovranazionale che sta uccidendo a poco a poco le Nazioni? No, Hollande è come tutti gli altri politici che imperversano in Europa: variazioni minime, quel tanto che serve a far credere ai popoli che esista ancora una dialettica politica, una destra e una sinistra, mentre gli addetti ai lavori finiscono di cuocere a fuoco lento ogni parvenza di democrazia per arrivare al governo globale, alla realizzazione del mondialismo.
L’Unione europea è stata creata apposta, primo passo importantissimo, anzi determinante, per la globalizzazione. Se vediamo tante rovine intorno a noi è perché la mondializzazione si effettua proprio così: frammentando ciò che prima era unito. L’Ue sta svolgendo a meraviglia il proprio compito: distruggere le Nazioni, omologare gli Stati, sottraendo la sovranità, per giungere ad annientarli.
Togliere i soldi agli Stati è come toglierli al singolo individuo: non può vivere. I tanti suicidi di questi giorni, in Grecia come in Italia, ne sono un’avanguardia, e al tempo stesso rappresentano con tragica precisione il domani degli Stati. Dal centro mondialista arroccato in Europa, tramite la Bce, tramite il Consiglio e la Commissione, arrivano ogni giorno le pallottole stile Equitalia: si spara alle economie. Nessuno s’illuda: se vengono forniti dei soldi è soltanto per impedire che nella disperazione qualcuno degli Stati decida di sfuggire alla presa, di tagliare le corde che lo immobilizzano togliendogli qualsiasi possibilità d’azione.
In Italia si parla pochissimo, anzi per nulla degli “ideali” mondialisti che albergano nel mondo anglosassone fiancheggiato dall’Europa. Il termine “ideale” va preso nel suo significato concreto: è l’aspirazione, il desiderio, la meta di tutti coloro che si occupano di economia, di finanza, di Borsa, di banche. Il motivo è evidente: per fare qualsiasi operazione bisogna prima ridurre al minimo comune denominatore. Questo minimo comun denominatore nell’ambito degli “uomini” lo si raggiunge eliminando gradatamente le delimitazioni, i recinti, i confini, le disuguaglianze, le differenze, fino a quando si riuscirà ad avere a che fare con una enorme massa di individui tutti uguali. Questi singoli individui saranno soltanto dei “consumatori”, gente che compra e che vende, e Il mondo un unico mercato.
A guidarli, com’è ovvio, ci saranno gli economisti, i banchieri, come già succede nell’Unione europea. Guidarli, naturalmente, con il potere assoluto, con la dittatura, solo modo che i banchieri sanno adoperare, ma che continuerà a definirsi “democrazia”. L’esperimento in Italia è riuscito benissimo. I politici portano ancora allegramente il nome di “politici” malgrado siano stati esautorati dal Presidente di quella che finge di essere ancora una “repubblica” e non siano loro a governare, mentre danno il nome di “tecnici” a quelli che governano (cosa addirittura grottesca per quanto riguarda Mario Monti, con alle spalle una carriera che più “politica” non si può: è stato per ben due volte Commissario europeo).
Quale progetto più stupido e destinato al fallimento di quello mondialista? Non ci vuole molto a capirlo ed è sufficiente che qualcuno si scuota dall’attuale passività, si ribelli al suicidio.


Ida Magli
Fonte: http://www.italianiliberi.it
Link: http://www.italianiliberi.it/Edito12/ho ... lismo.html



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