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 Oggetto del messaggio: Argentina: identità di genere libera per legge
MessaggioInviato: 16/05/2012, 08:46 
Argentina, la scelta sull’identità di genere è libera. Per legge
di Valentina Ersilia Matrascìa


Primo paese latino americano ad aver autorizzato, nel 2010, i matrimoni tra coniugi dello stesso sesso, l’Argentina fa un’ulteriore passo avanti nel campo dei diritti sociali e civili. Con 55 voti favorevoli, una sola astensione e nessun voto contrario il Senato argentino ha infatti approvato il progetto di legge, passato nel dicembre scorso alla Camera, sulla libertà di scelta riguardo all’identità di genere.
Le procedure burocratiche, per il cambio di sesso e di nome sui documenti, saranno rapide e gratuite. “Grazie a quanto ottenuto – ha affermato Pedro Paradiso Sottile, attivista e consulente legale della Comunità Omosessuale Argentina (CHA) – l’identità di genere non sarà più considerata come una malattia, né ci sarà più bisogno di ricorrere ad un avvocato o a un giudice per cambiare il nome”. Con una semplice richiesta amministrativa i cittadini e le cittadine argentine potranno, infatti, al compimento del 18esimo anno, ottenere senza la sentenza del tribunale, finora necessaria, il cambio.
La norma sarà inoltre inserita nel PMO (Piano Medico Obbligatorio) e garantirà l’accesso alle cure ormonali, ai trattamenti e agli interventi chirurgici necessari per l’adeguamento del corpo in modo totalmente gratuito ed a carico del servizio sanitario nazionale. Prima dei 18 anni, invece, sarà necessaria l’autorizzazione dei genitori o tutori legali. In caso di mancata autorizzazione, i minori potranno avvalersi di un legale e presentare ricorso, poiché come spiegano dalla dirigenza della cooperativa Nadia Echazu, tra i promotori della legge, “la transessualità si manifesta tra gli 8 e i 13 anni. E molte volte questi ragazzi adolescenti sono cacciati di casa, e mai saranno accettati dai loro genitori”.
“Un piccolo passo avanti per noi, un grande passo avanti per la società”, ha commentato poco dopo l’approvazione del Senato un’attivista di Lgbt durante i festeggiamenti che si sono svolti per le strade di Baires. Un grande passo avanti specie in un paese in cui la popolazione è in maggioranza cattolica e – come ha affermato la senatrice Sonia Escudero – “la comunità trans ha una speranza di vita di 35 anni e più del 90% si trova in situazioni precarie come la prostituzione e l’abbandono della scuola. Finora, senza questa normativa circa 22mila persone in tutto il paese erano state completamente escluse dai diritti umani fondamentali”.
L’identità di genere, sancisce la nuova normativa, rappresenta “il vissuto interiore e individuale del sesso come lo sente la persona, ciò che può corrispondere o meno al sesso registrato alla nascita, incluso il vissuto personale del corpo” ed è diritto di ogni persona, quindi, “rettificare legalmente il sesso, il cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l’identità di genere autopercepita”. Non sarà necessario, al contrario di quanto avviene in altri paesi come l’Italia, ricorrere agli interventi chirurgici prima di poter avere la correzione anagrafica dei documenti”. “Si tratta di un diritto profondamente umano: il diritto alla felicità”, ha affermato il senatore Miguel Pichetto. A fargli eco, Cesar Cigliutti, il presidente della Comunità omosessuale dell’Argentina, che ha sottolineato come la novità legislativa argentina, sebbene trovi delle positive somiglianze con la legislazione in materia di paesi limitrofi, sia “all’avanguardia nel mondo”. Perché l’iter del disegno di legge giunga finalmente a compimento manca soltanto la firma del presidente Cristina Fernandez de Kirchner che si è detta favorevole.
http://frontierenews.it/2012/05/argenti ... per-legge/



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MessaggioInviato: 17/05/2012, 16:49 
Poche visite e nessun commento. Deve essere come tra i razzisti-non-razzisti, quelli che dicono "io non sono razzista, ma i negri bisognerebbe ammazzarli tutti". Così tutti sono "liberi e libertari", ma certe persone (e certe discussioni, in questo caso) meglio non frequentarle, sennò per chissà cosa ti prendono. Anzi, meglio mettere in chiaro subito che "MI PIACE LA F..A" così, per evitare dubbi...

O sarà solo pudore veterocristiano, chissà, quello del "che lo facciano pure, ma di nascosto", che porta poi ad avere, tra i giovincelli, un'educazione sessuale (ma anche sentimentale) molto "approssimativa"...

Comunque, ritenendo che la vita è della persona e non dono magnanimo di chissà quale entità, la risposta mia è "ma perchè non dovrebbe essere giusto quello che stanno facendo in Argentina?" Certo, è un messaggio di civiltà ma il problema vero, comunque, resta quella vita media 35 anni: che lavoro può fare un trans, oltre a prestare l'unica cosa che può vendere al politico di turno? Sarà brutto (anzi, è brutto), ma forse bisognerebbe pensare a quote speciali per garantire lavori normali.


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 19:15 
Che lavoro può fare un trans...che lavoro può fare una persona? Se è fortunata quello che desidera fare... Altrimenti quello che la sorte gli mette davanti.
Probabilmente l'iniziativa argentina ha come fine anche quello di eliminare gli inevitabili imbarazzi quando una ragazza presenta al proprio datore di lavoro un libretto a nome UGO.... e in questo modo le quote speciali non sono più necessarie, assieme alle domande indiscrete e le spiegazioni forzate [;)].



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MessaggioInviato: 17/05/2012, 19:40 
Beh, vivi e lascia vivere giusto?


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 19:51 
Ma io sono d'accordo, figuriamoci, con tutti e due. Il problema è culturale e chissà che agendo così non si cominci ad incidere l'inerzia sociale... Ma io mi immagino cosa capiterebbe qui, dove "il dottore nero non voglio che mi metta le mani addosso". Pensate ad un ruolo educativo, insegnante per esempio. Già mi vedo le brave comari parlare di "inadeguatezza" e di "devianza" e di "sacra famiglia" e se non si garantisce l'indipendenza economica, quella "culturale" è inutile.


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 20:12 
Si, certamente il problema della discriminazione non si risolve dall'oggi al domani varando norme o approvando leggi. Però il substrato culturale necessario al superamento dei pregiudizi è anche così che si forma, attraverso il riconoscimento sociale dei diritti delle persone che fanno scelte o che si trovano a vivere situazioni personali di minoranza. Non sarà la risoluzione totale dei problemi dei trans argentini, ma non è una piccola cosa che una persona che ha già affrontato un percorso sicuramente non facile per trovare una propria identità, non si trovi poi per tutta la vita a doversi giustificare per un nome scritto su documenti che non gli corrisponde più.



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MessaggioInviato: 17/05/2012, 20:13 
Non sono molto addentro nei problemi di omosessualità e transessualità.
Forse dovrei tacere, ma mi viene da dire questa cosa, poi massacratemi pure.

Negli ultimi anni si sente molto parlare di gay, matrimoni gay, transessuali, pure Obama usa questi argomenti come cavallo di battaglia.

Beh giusto, niente da dire, siamo tutti esseri viventi, omo ed etero che sia, tutti hanno diritto a vivere la propria vita al meglio.
Senonchè a mio modesto parere nel caso specifico dell'Argentina e probabilmente non solo di questo paese, tempo fà leggevo questa cosa che sono andato a riesumare:

Cita:
Immagine

Ci ha olpito apprendere che la situazione dei disabili in Argentina è molto arretrata ed ancora assimilabile ai vecchi manicomi. I nostri ragazzi con problemi psicomotori si meravigliavano di vedere i compagni sudamericani trattati in modo tanto disumano.

Source: http://blog.videomnia.it/centro-per-dis ... tografica/]Centro per disabili e mostra fotografica | Blog Videomnia


Probabilmente in questi 3 anni si saranno fatti passi avanti anche per i disabili, almeno lo spero. In caso contrario sono tentato a pensare che i disabili hanno meno diritti a vivere decentemente che le persone nate in un corpo che non sentono loro (per chiarezza... i Trans).

La mia è solo una domanda che mi viene da pormi, non è una certezza o un'affermazione, consideratela solo una domanda provocatoria.

Non è che i disabili (quelli gravi intendo) non sono in grado di votare, mentre i Transessuali, indipendentemente dalla sessualità acquisita invece hanno piena facoltà per votare?.


Ultima modifica di Wolframio il 17/05/2012, 20:18, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 20:46 
E da quando un disabile non può votare?


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 20:49 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

E da quando un disabile non può votare?


Non parlo di quello zoppo, mi sembra di averlo fatto intendere



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MessaggioInviato: 17/05/2012, 21:05 
Wolf, non so ora come stanno le cose, ma so che il sistema sanitario Argentino, dal 2010 ad oggi, ha varato una serie di riforme sanitarie sul modello della legge Basaglia italiana:
http://expolatinos.blogspot.it/2011/12/ ... erare.html



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Gli elettori "impediti" che possono andare al seggio entrano in cabina accompagnati da una persona di fiducia. Compresi i disabili mentali. Chi non può spostarsi dal letto, da casa o dalla struttura di cura può votare anche a domicilio. L'unico caso penso sia la totale incoscienza, ma a parte il coma vegetativo tutti possono fare la croce sulla scheda elettorale.


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MessaggioInviato: 17/05/2012, 21:29 
Questo in Italia o in Argentina?



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Wolf, non so ora come stanno le cose, ma so che il sistema sanitario Argentino, dal 2010 ad oggi, ha varato una serie di riforme sanitarie sul modello della legge Basaglia italiana:
http://expolatinos.blogspot.it/2011/12/ ... erare.html




Grazie Bliss [:)] per me il caso è chiuso e la mia malizia si è placata [^]



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