Cita:
Ufologo 555 ha scritto: Bene; altra interessante ipotesi. Ma dove mettiamo tutte queste ..."coincidenze"?
LA GRANDE PIRAMIDE DI "CHEOPE"
Il mistero delle piramidi di Egitto, che o con gli UFO o con una razza precedente, hanno a che fare...
Vorrei considerare alcune caratteristiche e scoperte per lo più trascurate o semplicemente interpretate dagli archeologi come "coincidenze", ma non ci spiegano come mai si trovino incorporate o esplicate solo in questo monumento...
1°) L'intera costruzione piramidale, avente m. 232.800 di lato e m. 148.208 d'altezza, è stata orientata a Nord con un errore di 4' e 35" di grado. Errore del tutto trascurabile se pensiamo che nel 1577 l'Osservatorio di Urianenborg ( dell'astronomo Ticho Brahe ) nonostante tutti i calcoli e strumenti a disposizione, è stato orientato con un errore di 18' d'arco... Se invece la costruzione piramidale fosse stata innalzata (come molti sostengono) molto prima della IV Dinastia, allora l'orientamento sarebbe stato perfetto (quindi l'errore attuale sarebbe dovuto alla variazione periodica dell'asse terrestre. Infatti, ogni 25826.6 anni, l'asse terrestre compie un'intera rotazione).
2°) Ebbene, questo particolare ciclo di 25826.6 anni, si può rilevare nella Grande Piramide, sommando le due diagonali della sua base quadrata.
3°) La pendenza delle sue quattro facce triangolari dà l'esatto valore di "Pi - greco": 3,1416; notevolmente più esatto di quello greco, calcolato in seguito. Lo stesso valore si ottiene anche in altri modi nella struttura, come ad esempio dividendo il perimetro di base 931,22 per il doppio dell'altezza, 296,416. Oppure, con opportune trasformazioni in cubiti egizi, dalla "Camera del Re". Cosicché questa grande costante matematica, cercata per secoli, si trova materializzata nella Grande Piramide e solo in questa!
4°) Le quattro facce triangolari rientrano leggermente in dentro, in verticale, che negli equinozi il Sole illumina 23andMe-Web-Site Nov-07 mezza faccia per volta!
5°) Il perimetro di base, espresso in cubiti, dà l'equivalente dei giorni dell'anno: 365,242. Lo stesso risultato si può ricavare moltiplicando per 3,1416 la lunghezza della "Camera del Re", in pollici piramidali. Il numero esatto non riuscì ad essere calcolato né dai Geci né dai Romani.
6° )Il cubito piramidale è quasi uguale al metro, ma in realtà più esatto: infatti, il cubito è basato su una frazione dell'asse terrestre (asse polare) anziché su un meridiano qualsiasi che varia secondo le latitudini e i contorni del pianeta.
7°) Il doppio del perimetro di base dà l'equivalente di 1' di grado all'equatore.
8°) Il peso dell'intera Piramide di Cheope per 10 alla 15a, dà il peso complessivo della Terra!
9°) L'altezza di ciascuna faccia triangolare dà l'equivalente di 1/600 di grado di latitudine! 10 ) Invece l'altezza complessiva della Piramide per 10 alla 9a, corrisponde alla distanza della Terra dal Sole: 248,208...
11°) Il pollice piramidale, moltiplicato per 100 miliardi, ci mostra inequivocabilmente il percorso della Terra lungo la sua orbita, con un'approssimazione superiore addirittura a quella ottenibile con la yarda o il metro francese!
12°) Il luogo di costruzione della Grande Piramide, situato al 30° parallelo, fa si che dista dal polo nord come quest'ultimo dal centro della Terra e di rimando alla Piramide, costituendo un perfetto triangolo equilatero basato sul raggio terrestre: Km. 6320.
13°) Si è detto che la Grande Piramide è stata eretta sotto il 30° parallelo Nord, ma anche sotto il 30° meridiano Est. Davvero spettacolare in quanto, quest'ultimo, attraversa più terre emerse, poiché entra dalla penisola Scandinava ed esce dalla punta meridionale dell'Africa (al contrario dello 0° di Greenwich ). Inoltre, questo meridiano, incrociandosi con il 30° parallelo Nord, fa sì che, a 45° (diagonalmente ad essi), dividono tutte le terre emerse in quattro parti uguali, cosicché la Grande Piramide viene a trovarsi AL CENTRO DEL MONDO!
Ma vi è un appunto che non deve sfuggire riguardo al 30° parallelo Nord: il vertice della Piramide si trova esattamente a 29°,58' e 51,22" di latitudine Nord; bene, quello che a prima vista sembra un dettaglio trascurabile è, al contrario, oltremodo accurato, poiché se si riflette che la posizione della Stella Polare appare spostata di 1' e 8",78 a causa della rifrazione atmosferica, si può comprendere perfettamente l'intenzione del costruttore...! Infatti, sommando 29°,58' e 51",22 alla percentuale fissa di rifrazione 1' e 8",78 si ottengono esattamente 30°...
14°) Il 30° parallelo Nord attraversa anche i due misteriosi "triangoli della morte": il "TRIANGOLO DELLE BEMUDA" (nell'oceano Atlantico) e il "TRIANGOLO DEL DIAVOLO" (nel Mare del Giappone). Infatti, queste aree, essendo distanti in ugual misura dal 30° meridiano Est, ed essendo i vertici di tali triangoli opposti tra loro, se prolunghiamo idealmente i due lati, formanti le punte opposte, fino a incrociarsi noteremo che si formerà un'ellisse al cui centro si troverà ... la Grande Piramide!
15° ) Il pavimento della "Camera del Re" (situata all'interno a un terzo dall'altezza dalla base) è un perfetto rettangolo aureo, le cui misure ci danno le dimensioni esatte dei due triangoli pitagorici fondamentali, ricorrendo sempre i numeri: 2,3,5 e 3.4.5!
16°) Il "Sarcofago" (dove non è stato mai sepolto nessuno, come nelle altre Piramidi, infatti i Re venivano sepolti nelle Mastabe!) costituito da granito rosso scuro, se percosso dà una tonalità sconosciuta.
17°) Ma la cosa più sensazionale è stata la scoperta di un flusso di ENERGIE emananti all'interno e all'esterno della costruzione piramidale, tutto ciò anche con modellini in scala della Piramide! (Esperimenti effettuati anche dal sottoscritto e alla portata di chicchessia. Ma questa è UN'ALTRA STORIA...) Mi scuso se sono stato lungo, ma ne sento poco parlare di queste caratteristiche per le quali ho avuto molte accese discussioni anche con mio fratello archeologo e alcuni egittologi UFFICIALI !
" VI FU UN'EPOCA IN CUI I SOVRANI D'EGITTO ERANO DEGLI DEI E QUESTI DEI VIVEVANO IN MEZZO AGLI UOMINI! L'ULTIMO DI LORO CHE REGNO' SULL'EGITTO FU HORUS, FIGLIO DI OSIRIDE."
Ed altre "cosucce" di cui parlo nel topic:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=7 Alle coincidenze citate da Ufologo vorrei aggiungere quelle riportate nel seguente articolo di Fabio Garuti.
Cita:
LA MAPPATURA TERRESTRE DELLE PIRAMIDI
di Fabio Garuti
Quando per la prima volta in vita mia, in terza elementare, ho sentito parlare delle piramidi in Egitto, mi è stato raccontato, come a tutti noi, che le tre piramidi della piana di Giza, nel Nord dell’Egitto, sono state edificate da tre faraoni circa 4.500 anni fa per fungere da grandiosi sepolcri reali. Data la mia non più giovanissima età, la cosa accadde più di quarant’anni fa, ma fin da allora l’argomento mi è rimasto impresso nella mente; nel corso degli anni, ovviamente da archeologo non professionista, ho maturato sempre più la convinzione che ci fosse qualcosa di sbagliato nel racconto tradizionale riguardante questi colossali edifici. Obiezioni se ne potevano fare tante, come vedremo, ma mancava un argomento decisivo, qualcosa che potesse indurre anche il cosiddetto uomo della strada a pensare che c’è qualcosa di sbagliato in tutta questa storia. Si poteva obiettare che stranamente i tre faraoni avevano deciso di costruire tre piramidi di misura diversa, con la terza, quella del faraone Micerino, molto più piccola delle altre due. Perché? Nessuna delle tre piramidi è stata effettivamente usata come sepolcro reale. Perché? Come erano state edificate e quando? Mistero assoluto e mancanza di qualsivoglia testimonianza certa. Ipotesi tantissime, anche fantasiose, ma certezze nessuna. Unica certezza la pesantezza dei blocchi sollevati ad altezze di quasi cento metri. Ma perché fare tanta fatica, ammesso che siano stati davvero gli Egizi, con mezzi manuali così antichi, senza energia elettrica o macchinari industriali?
Perché non usare pietre più piccole? Perché non esiste un solo disegno, un solo papiro, una sola incisione in cui venga raffigurata la costruzione delle piramidi ? Eppure si è trovato veramente di tutto. Ma veniamo ad argomenti molto più convincenti, in merito a quanto vogliamo, e cerchiamo, di dimostrare: le tre piramidi di Giza non sono posizionate sulla stessa linea: una delle tre, quella di Micerino, (la più piccola), è fuori asse rispetto alle due più grandi. Un errore dell’architetto? Per favore non scherziamo. E allora perché? Queste le domande che mi sono sempre posto ed a cui non riuscivo a dare una soluzione convincente, finché non ebbi modo di leggere una teoria molto interessante: le tre piramidi di Giza riproducono, sul terreno, la posizione delle tre stelle della Cintura di Orione. Mi spiego meglio: la cosiddetta Cintura di Orione è la semplificazione del nome dato a tre stelle (Alnitak, Alnilam e Mintaka, di grandezza ovviamente diversa, in ordine decrescente) che fanno parte della Costellazione di Orione. Orione era un cacciatore che, secondo la leggenda, ebbe l’onore di essere mandato tra le stelle. Ora, le tre stelle descritte costituiscono la ideale cintura del cacciatore Orione. Detti tre astri sono posizionati in cielo proprio come le nostre tre piramidi, con la più piccola fuori asse rispetto alle altre due. Fin qui nulla di strano. Il problema sorse allorché mi accorsi che anche in Messico, e di preciso a Teotihuacan, esiste un complesso di tre piramidi, peraltro stranamente molto meno famoso di Giza, che a propria volta riproduce le tre stelle della Cintura di Orione. A questo punto non era più possibile, a mio avviso, parlare di pura combinazione. Che esistesse tra i Maya (a cui le piramidi Messicane vengono attribuite secondo l’archeologia tradizionale) un culto teistico-stellare come anche nell’antico Egitto passi, ma che questi due popoli abbiano edificato colossi mostruosi di questo genere solo con la forza delle mani o giù di lì mi era sembrato da subito assurdo.
Solo che, come spesso accade, l’archeologia tradizionale si trincera dietro un categorico “ci vogliono fatti incontestabili” per cambiare valutazioni stratificate da anni. Un giorno, quasi per caso, leggendo una rivista Tedesca (parlo Tedesco ed Inglese e ciò mi è stato di grande aiuto) sono venuto a conoscenza del racconto di alcuni commercianti, appunto Tedeschi, che nel 1912, in Cina, avevano potuto osservare un gigantesco agglomerato formato da decine di piramidi; dallo stato di conservazione si capiva che erano antichissime. Ho cominciato a fare tutte le ricerche possibili, cosa non facile data la tradizionale e consueta, e proprio per questo da rispettarsi al massimo, riservatezza di un Popolo che non ama fare clamore, finchè non ho potuto osservare alcune foto che riproducono il sito piramidale dell’odierna zona di Xian, nel Nord della Cina, appunto. Con mia enorme sorpresa ho notato che per l’ennesima volta veniva riprodotto sul terreno, fra tante altre costruzioni della medesima forma, anche il disegno della Cintura di Orione, con tre piramidi di diversa grandezza posizionate come ben sappiamo. Basta, non era possibile si trattasse nuovamente di un caso. Stante la mancanza di conferme ufficiali, quasi che le piramidi Cinesi e quelle Messicane siano quasi un optional rispetto alle conclamate piramidi Egizie, si continuava comunque ad attribuire ai faraoni una specie di patente o marchio di fabbrica su questo tipo di costruzioni. Purtroppo, per poter attaccare questo teorema, era necessario trovare un altro filo conduttore: ebbene, il filo conduttore c’è, ed è rappresentato da una linea retta, lunga quasi 25.000 chilometri, che congiunge i tre siti attraversando il pianeta. Detta linea retta equivale ad un arco di circonferenza ove rapportata al mappamondo.
A questo punto, dato che ciò che affermo, e che ho denominato teoria della mappatura terrestre delle piramidi, è verificabile con un planisfero, un righello ed una matita e dato che su un piano e per tre punti passa una ed una sola linea retta, non siamo più in presenza di un caso. A questo punto il cosiddetto onere della prova spetta a chi voglia tentare di dimostrare quanto segue: improvvisamente, circa 4.500 anni fa o giù di lì, tre popoli che parlano e scrivono in modo diverso (appunto Egizi, Maya e Cinesi dell’età Imperiale), che non comunicano tra loro, che non si conoscono, che non hanno energia elettrica e macchinari industriali, che non dispongono di aerei per mappature terrestri, che non dispongono di computer e telefonia o quant’altro, decidono così, tutti insieme e sempre per caso, di erigere, con la sola forza delle braccia e di macchinari rudimentali ed elementari, svariati colossi di pietra, utilizzando monoliti pesanti fino a 100 tonnellate ed elevandoli a quasi cento metri di altezza (cosa quasi impossibile anche oggi). La cosa interessante è che decidono anche, sempre per caso, di riprodurre sul terreno le tre stelle della Cintura di Orione e poi, come cosiddetta ciliegina sulla torta, edificano, sempre per caso, tali siti piramidali a Nord, (Egizi), a Nord Est, (Cinesi), ed a Sud, (Maya). Il tutto, (per un caso del destino quantificabile in uno contro infinito), fa sì che detti complessi piramidali vengano a trovarsi sulla medesima linea retta che attraversa tutto il pianeta. Ma c’è di più: detta linea retta, non parallela all’equatore, ne interseca il prolungamento, generando due angoli che, (ci credereste?), riproducono i due angoli acuti generati dalle tre stelle della Cintura di Orione (un angolo è formato dalla retta che attraversa la prima e la seconda stella, il secondo è formato dalla retta che attraversa la seconda e la terza).
Ora, se vogliamo farci una bella risata, ben venga. Ma se vogliamo parlare di archeologia il discorso cambia. Allineare tre gruppi di costruzioni così gigantesche su tutto il pianeta è frutto dell’opera di una tecnologia estremamente avanzata. Inutile parlare di UFO, Atlantide o quant’altro: si è trattato solo di una civiltà sicuramente planetaria e non frazionata come oggi, e che disponeva di una tecnologia estremamente sofisticata. Sul perché e sul come tutto ciò sia stato edificato, se ne può parlare per molto tempo: a mio avviso la retta che attraversa i tre siti potrebbe avere a che fare con l’equatore celeste, ossia un qualcosa che permette di calcolare la posizione di una stella nel cielo da qualunque posizione ci si trovi sulla Terra. Ma, ripeto, questi sono discorsi da farsi in seguito. Per adesso ciò che davvero conta, ed è moltissimo a mio modesto avviso, è l’aver dimostrato concretamente, seguendo leggi geometriche verificabili da tutti, che i faraoni Egizi non sono assolutamente i depositari terrestri dell’arte di erigere le piramidi. Anzi, si può quindi affermare che nessun faraone abbia edificato una delle tre piramidi di Giza.
A questo punto diventa interessante capire che cosa effettivamente abbiano fatto i faraoni con dette piramidi, dato che le avranno trovate già costruite. Purtroppo nel caso delle piramidi Messicane e Cinesi abbiamo solo leggende, che ci conforterebbero sicuramente in quanto parlano di costruttori celesti e di Maya che avrebbero trovato le piramidi ricoperte da liane e quindi molto più antiche, solo che sempre di leggende si tratta e quindi dobbiamo lasciar perdere. Per quanto riguarda quelle Egizie, invece, la cosa cambia, dato che abbiamo la testimonianza di eminenti storici, sia Greci che Latini. Per quanto strano possa sembrarvi, nessuno storico parla mai della costruzione delle piramidi: non se ne sa assolutamente nulla e si fanno solo congetture, proprio come noi al giorno d’oggi. Invece, cosa basilare, si parla eccome del rivestimento esterno: sia Erodoto, che Diodoro Siculo che Strabone, che Plinio il Vecchio (per intenderci lo storico che parlò dell’eruzione del Vesuvio che gli costò anche la vita), parlano di ciò che avvenne al di fuori delle piramidi. Addirittura, per quanto riguarda quella di Micerino, la più piccola, doveva originariamente essere ricoperta di ossidiana, ma il progetto fu interrotto sia per la morte del faraone che per la difficoltà di lavorare tale durissima pietra.
Ora, di tale ossidiana non c’è traccia eppure gli storici ne parlano, mentre della costruzione neanche una parola già allora. Semplice: perché il rivestimento esterno è stato davvero tentato, mentre la costruzione è molto ma molto anteriore. Sapete cosa dicono in sintesi gli storici antichi? Plinio il Vecchio si scaglia contro i faraoni che avrebbero speso tanto ed occupato tante persone per erigere qualcosa che non serve a niente, mentre Diodoro Siculo non riesce a spiegarsi chi abbia costruito tali colossi che, come già all’epoca si sapeva benissimo, non sono neanche serviti da sepolcri reali. Se facciamo un confronto con le opere Romane, anche per noi sono passati più o meno 2.000 anni, ma noi sappiamo benissimo chi ha costruito il Colosseo. Come mai delle piramidi non si sapeva nulla? Perché erano molto più antiche. E si tenga presente che all’epoca della presunta costruzione (2.500 circa avanti Cristo, secondo gli archeologi) in Grecia c’era già una società organizzata che viveva in città. Possibile che non si fosse saputo niente di un lavoro così grandioso ed immenso, durato decine di anni? Francamente, e lo affermo senza alcuna nota polemica, aver trovato un punto fermo da cui partire (la teoria sulla mappatura delle piramidi, appunto) ci permette di mettere al proprio posto tanti tasselli di quello che era un vero e proprio puzzle archeologico.
Un’ultima annotazione: qualora non crediate realistico pensare ad una civiltà esistita prima di noi e capace di una tecnologia forse superiore alla nostra, provate ad immaginare cosa accadrebbe se, estinta la nostra civiltà causa inquinamento (cosa purtroppo possibile), tra 10.000 anni spuntasse una nuova civiltà. Giunta nuovamente ad uno sviluppo pari al nostro, e dato che sarebbero rimaste solo le costruzioni in pietra stante la bio-degradabilità degli altri materiali, troverebbe nell’ordine: -le piramidi, su tutto il pianeta,-il Colosseo e vari altri anfiteatri, in tutto il bacino del Mediterraneo,-le autostrade, in tutto il mondo,-le piste di atterraggio degli aerei, di cui alcune nelle isole e quindi apparentemente inutili,-gli aeroporti e le linee ferroviarie prive di rotaie,-vari manufatti monolitici, come a Baalbek in Libano, di 1000 tonnellate, (già un mistero per noi),-altri siti megalitici, come Tiahuanaco, isola di Pasqua o Stonehenge, (altro mistero anche per noi).-il sito di Puma Punku in Bolivia, che rappresenta anche per noi un altro mistero, considerata la maestria, quasi impossibile anche oggi, con cui è stata lavorata la diorite, seconda per durezza solo al diamante.In pratica si troverebbero a dover fare i conti con manufatti di almeno 3 o 4 civiltà molto distanti tra loro da un punto di vista cronologico. Mi chiedo perché non sia possibile la stessa cosa anche per noi.
Comunque credo che sia importante aver cominciato a delineare un punto fermo da cui poter procedere a livello astronomico, geometrico e matematico: le piramidi di Giza non sono un fatto isolato ma appartengono ad un sistema planetario di piramidi. La linea retta, o arco di circonferenza, che congiunge tre siti distanti tra loro migliaia di chilometri ne è conferma inequivocabile.
Tutte queste 'coincidenze' e questi allineamenti impossibili e tutte le altre strane ricorrenze testimoniano un progetto comune nell'architettura globale dei grandi edifici megalitici? Ci fu una sola mano dietro l'edificazione di queste strutture? Io penso proprio di sì...
A due domande dovremmo rispondere per capire se possiamo parlare di Thoth come l'artefice di questo progetto come ipotizzato da Armando Mei nel primo articolo caricato su questo thread.
1. Se i caratteri cuneiformi da lui indicati rispecchiano le frasi riconducibili a Thoth
2. Se gli allineamenti tra Giza e gli altri complessi piramidali riproducono davvero ancora una volta le angolazioni delle stelle della costellazione di Orione (o delle Pleaidi)
Sulle coincidenze descritte da ufologo non discuto nemmeno...
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)