31/05/2012, 13:29
31/05/2012, 14:24
31/05/2012, 17:51
31/05/2012, 18:00
31/05/2012, 18:26
Il problema è che non si deve fare la guerra alla siria ma solamente al suo dittatore altrimenti a che servono tutti i satelliti spia,servizi segreti ecc???Ufologo 555 ha scritto:
La Siria, insieme ad altri 4 Stati, fu fatta immediatamente fuori da Israele ... Figuriamoci da sola.
31/05/2012, 19:19
31/05/2012, 19:23
31/05/2012, 19:37
31/05/2012, 20:20
Angeldark ha scritto:
Siria. I punti oscuri sulla strage di Hula
di: Ferdinando Calda
Tutto comincia su Youtube. Immagini amatoriali raccapriccianti mostrano i cadaveri insanguinati di bambini radunati in un appartamento. Su molti dei corpi sono visibili i segni di una morte brutale. Uno di loro è persino decapitato. Il Consiglio nazionale siriano, che raggruppa i gruppi di opposizione al presidente Bashar al-Assad con sede all’estero, denuncia una nuova strage dell’esercito di Damasco compiuta tra venerdì e sabato durante un attacco contro la città occidentale di Hula. Si tratta di una enclave sunnita in un territorio denso di villaggi sciiti alawiti, a circa 20 km da Homs. Parlano di 110 vittime, fra cui 13 bambini, caduti sotto i colpi dell’artiglieria pesante dell’esercito. Gli osservatori dell’Onu confermano 108 vittime, tra le quali una trentina di bambini. Una carneficina. Ma compiuta da chi e come?
Il governo di Damasco ha riferito che venerdì, verso le 14 ora locale, “centinaia di uomini si sono radunati a bordo dei pick-up, armati di mortaio e mitragliatrici pesanti”, attaccando le postazioni dell’esercito con razzi anticarro, dimostrando un preoccupante “salto di qualità” nell’armamento. I militari hanno mantenuto le posizioni e risposto all’attacco. Alle 23 i combattimenti erano finiti. Diversa la versione dei ribelli. I responsabili dell’Esercito siriano libero (Esl) dicono di aver attaccato le postazioni dell’esercito siriano in risposta ai colpi di mitragliatrici pesanti sparati dai militari di Damasco contro una dimostrazione che si svolgeva nella zona dopo il venerdì di preghiera. A quel punto, dicono i ribelli, sarebbe iniziato un intenso bombardamento di artiglieria contro la città, seguito dall’intervento dei miliziani fedeli ad Assad, che avrebbero compiuto le esecuzioni prima di ritirarsi nuovamente nei villaggi vicini.
Londra e Parigi non sembrano avere dubbi su questa versione e si presentano alla riunione del Consiglio di Sicurezza del’Onu, convocata d’urgenza sabato sera, con una risoluzione di condanna già pronta. Mosca frena, chiedendo di attendere il rapporto della missione degli osservatori Onu guidata da Robert Mood. Il generale norvegese afferma che le circostanze del massacro sono ancora da chiarire. Da un lato gli osservatori delle Nazioni Unite riferiscono di aver visto i segni dei colpi di “artiglieria pesante, sparati dai cannoni dei carri armati”, dall’altro sottolineano che le vittime del massacro mostrano segni di “schegge” di granata e di colpi d’arma da fuoco sparati a “bruciapelo”. Quest’ultima eventualità sembrerebbe scagionare le truppe regolari e l’artiglieria di Damasco. “Dobbiamo stabilire se sono state le autorità siriane”, ha dichiarato il vice ambasciatore russo all’Onu, Igor Parkin, sottolineando che “ci sono elementi consistenti per credere che la maggioranza di quanti sono stati uccisi sono stati accoltellati o uccisi con un singolo colpo ravvicinato”.
Alla fine, dopo tre ore di braccio di ferro, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu vota una risoluzione all’unanimità in cui condanna l’utilizzo dell’artiglieria contro i centri abitati, ma non addossa la responsabilità della strage al presidente Assad. “Stiamo affrontando una situazione in cui entrambe le parti sono coinvolte nella morte di civili, compresi donne e bambini”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Mosca con il collega britannico, William Hague. “L’area – ha spiegato Lavrov – è sotto il controllo di militanti armati, ma anche circondata dalle forze governative”.
Più radicale il commento di Pechino, secondo cui il governo di Damasco dovrebbe smettere di “sprecare tempo nell’attuare il cessate il fuoco” e intensificare invece l’opera di contrasto dei gruppi armati per “mettere fine alla violenza” nel Paese.
Fonte:http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=15118
31/05/2012, 20:55
01/06/2012, 02:19
01/06/2012, 08:02
Ufologo 555 ha scritto:
Quelli ci vanno sempre inesorabilmente di mezzo! Purtroppo quando quello che comanda è un matto ... i cittadini ci rimettono.
01/06/2012, 14:38
Ufologo 555 ha scritto:
La Siria, insieme ad altri 4 Stati, fu fatta immediatamente fuori da Israele ... Figuriamoci da sola.
01/06/2012, 14:39
Ronin77 ha scritto:
Anche se si unissero tutti non avrebbero speranze e sarebbe la solita guerra gia vinta a discapito di tanti civili,poi visto che anche la russia condanna la siria non vedo rischi di conflitto allargato.L'unico rischio è l'ennesima strage di civili...
01/06/2012, 14:40