01/06/2012, 20:49
01/06/2012, 20:58
Sheenky ha scritto:
IL PAPA NERO: L'UOMO PIU' POTENTE DEL MONDO
Fonte: http://it.scribd.com/Duffymm/d/14976845 ... -del-mondo
Siamo in un tempo di grande risveglio su questo pianeta. La Luce della Verità, intensificandosi ogni momento che passa, ci sprona ad andare avanti e condividere ciò che sappiamo. Alcuni seguiranno questa spinta o continueranno a nascondersi nella paura?
La risposta a questa domanda è forse l'aspetto più importante dell'esame implacabile in questa “accademia” della Terra attualmente al suo momento più critico.
Martin: Prima di iniziare, vorrei dire alcune cose. L'argomento del tuo libro è così completo e abbraccia letteralmente tutti gli aspetti del controllo globale dei Gesuiti a partire dal 1540. Vorrei cominciare la nostra conversazione con un aspetto chiarificatore molto importante, in modo che rimanga qualcosa ai nostri lettori, mentre leggono questo percorso storico che ci accingiamo a presentare. Lasciami anche aggiungere che questo tuo libro è uno dei documenti storici più forti, dinamici e squisitamente educativi che io abbia mai letto. Sono veramente impressionato!
E tu, letteralmente, colleghi ogni maggior conflitto globale e assassinio politico con le mani dell' ordine dei Gesuiti. Gli Ebrei, come altri gruppi che citi sono state pedine involontarie nei piani dei Gesuiti.
Andiamo ad oggi, al presente. Comincio da qui, poi andremo a ritroso per poi riprendere. Ma, voglio cominciare da QUI perchè sarà la base per poi andare indietro.
Oggi, chi è il Superiore Generale dei Gesuiti, il cosidetto “Papa Nero” (nero, qui si riferisce ad attività maligne occulte, non alla razza al colore), colui che impartisce ordini al Papa. E' ancora Jean-Baptist Janssens?
Phelps: Janssens, il francese. No, è morto nel 1964. Dopo, Pedro Arrupe salì al potere. Poi quando Arrupe morì nel, mi sembra, 1988, al momento è il Conte Hans Kolvenbach. Io lo chiamo il Conte Hans “Zoccolo” Kolven.
Hans Kolvenbach
Martin: Parliamo di questo ruolo di “Generale”, ed in più chi è questo Conte Hans Kolvenbach? Chi serve? Quali sono le sue origini? Da dove spunta fuori?
Phelps: Il Generale attuale è un tedesco, la sua nazionalità è tedesca.
Martin: Dov'è ora? Fisicamente dove sta?
Phelps: Risiede a Roma, nel quartier generale dei Gesuiti, la cosìdetta Chiesa del Gesù.
Quindi risiede a Roma, che come ho detto, è il quartier generale dei Gesuiti.
Martin: La Chiesa del Gesù, è vicina al Vaticano?
Phelps: Non lontano dal Vaticano, esatto. E' nella stessa area generale, la stessa del quartier generale dei Cavalieri di Malta.
Martin: Fa parte della Città del Vaticano esattamente?
Phelps: Si credo che lo sia.
Martin:In questo contesto come si inserisce Satana, e qual'è l'obiettivo finale dei Gesuiti, la cosìdetta Società di Gesù?
Phelps: Il Superiore dei Gesuiti, e gli altri Superiori, sono dei maghi. Sono Luciferiani, e il loro credo è basato su ciò che chiamano Lucifero. Non credono in Satana. Credono in Lucifero.
Ora ciò secondo Alberto Rivera, fu invitato in Spagna, dal momento che era uno dei massimi esponenti dei Gesuiti alla fine degli anni 60, ad un “Raduno Nero” (Black Mass), nel quale c'erano presenti altri alti esponenti dei Gesuiti. Lo ha definito “Raduno Nero”. Bene se sei coinvolto nel “Raduno Nero”, sei coinvolto nel culto di Lucifero, tutti con la papalina nera e così via.
Martin: Sono attratto da questo Conte Hans Kolvenbach, perchè nessuno al mondo sa chi possa essere. Non ho mai
sentito il suo nome.
Phelps:Beh ti dico che puoi vedere la sua foto in sieme ai vertici dei Gesuiti, un attimo ti prendo il libro. Il titolo di questo libro è I Gesuiti: una Multibiografia, di Jean Lacoutre, ed è reperibile nei negozi, è del 1995.
(Jean Lacoutre, è un francese. Era un comunista, è un comunista. Nelle pagine delle foto vicino a pagina 343, si vede Pete Hans Klovenbach. Il Superiore dei Gesuiti, e assomiglia davvero ad una creatura del Male. C'è un uomo Nero, che è un altro Gesuita, con il suo staff generale internazionale. Uno dello staff Generale assomiglia a Ben Kingsley in Shindler List. Ci sono sei uomini Bianchi e un uomo Nero. Questo è lo staff Generale.
Martin: Qual'è il criterio di scelta per la successione a Superiore?
Phelps: Gli Alti Gesuiti lo eleggono, ed è eletto a vita, a meno che non diventi “eretico”.
Martin: E che gruppo rappresentano i cosìdetti “Alti Gesuiti”?
Phelps: Direi che si “professano”, il 4° alto Grado. Quando un Gesuita si “professa”, è sotto il Giuramento Gesuita; è sotto al “Giuramento di Sangue”, che spiego nel mio libro.
Martin: Abbiamo il permesso di ristampare queto Giuramento nel nostro giornale?
Phelps: Si, naturalmente.
Martin: Una delle mie domande ha a che fare con il Giuramento e la sua somiglianza con i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, mi ero segnata questa domanda prima quando ero andato al capitolo dedicato ai Protocolli del tuo libro.
Phelps: I Gesuiti ovviamente hanno scritto i Protocolli perchè avevano riportato ogni protocollo in questo piccolo manuale. Ci aveveano messo tutto. Ed Alberto Rivera, era un Gesuita, è stato notevolmente calunniato, e per nulla aiutato dagli Scismatici, Protestanti e Battisti nel suo Paese; fù aiutato in qualche modo, da Jack Chick. Jack Chick ha pubblicato la sua storia in sei volumi, intitolati Alberto I, II, III, IV, V, & VI.
Alberto Rivera afferma che furono gli Ebrei allineati col Papa che pubblicarono i Protocolli. Bene, io tendo a pensare che furono proprio i Gesuiti stessi, perchè solo loro erano gli unici che potevano essere in grado a far sì che potessero essere portati avanti. Sono i primi nel governo. Sono i primi dietro ai professionisti sportivi. Il proprietario dei Pittsburg Steelers è un Cavaliere di Malta. Il proprietario dei Detroit Lions è un Cavaliere di Malta. Tutti i principali presidenti di questo club sportivi, per la maggiorparte sono Cavalieri di Malta, che tengono queste masse di tifosi in questo casino dei giochi e degli sport, mentre loro sono occupati a creare una tirannia. Come vedi, questa è una delle cose presenti nei Protocolli, cioè che avrebbero creato “divertimenti”.
Un altro di questi che è stato usato fu Walt Disney, Massone di 33° grado, Disneyworld, Disneyland. Un altro ancora Milton Hersey, con l'Hesley Park. Hanno creato queste fabbriche del divertimento, dei giochi per ubriacare la gente con il piacere, mentre loro erano occupati a rovesciare la forma di governo Protestante.
Martin: Che ruolo gioca il fattore Las Vegas in tutto questo?
Phelps: Las Vegas, per la maggiorparte è controllata dalla Mafia. Ma tutte le grandi Famiglie mafiose sono Cattolico Romane, e sono TUTTE subordinate al Papa o al Cardinale di New York, che è il Cardinale O'Connor, perchè la Commissione della Mafia risiede a New York. Frank Costello era un membro della Mob Commission, era intimo ed amico del Cavaliere di Malta, mogul di Hollywood Joe Kennedy. E questo non è cambiato. Quindi, gli Alti Cavalieri, sono buoni, cari fratelli con i Don della Mafia: i Gambino, i Lucchese, i Colombo, con tutti loro. Loro controllano Hollywood, non gli Ebrei. Gli Ebrei sono solo i front-man coinvolti dentro Hollywood, che lavorano per la Mafia e per il Cardinale, esattamente come nella politica sarebbe stato Arlen Spector. Arlen Spector era l' Ebreo del Cardinal Spellman nell' assassinio del Presidente Kennedy, e non ha mai pronunciato parola a riguardo.
Martin: Ora che siamo giunti fino a qui, se c'è qualcosa che tu voglia che io non pubblichi, beh dimmelo, perchè io pubblicherò letteralmente qualsiasi cosa verrà detta in questa conversazione.
Phelps: Va bene, tranquillo per me, perchè è necessario che si sappia.
Martin: Torniamo al Conte Hans Klovenbach. Volevo accendere il riflettore su questo tipo ancora un po'. Parlamo di lui. Cosa fa? Chi è? Parliamo di questa carica di Superiore. In che modo esercita questo controllo sul Papa. Il Papa sa di essere una pedina?
Phelps: Ok, una domanda alla volta. Allora a quale domanda vuoi che ti risponda?
Martin: Facciamo luce ora sul Conte.
Phelps: Il Superiore dei Gesuiti, ok
Martin: Cominciamo da qui, dimmi qualsiasi cosa ti vada di dirmi riguardo a questa
carica.
Phelps: Il Superiore dei Gesuiti è il dittatore e autocrate assoluto, completo dell'Ordine. Quando lui parla, i suoi Provinciali si muovono. I Provinciali sono i suoi subordinati maggiori. Al momento ci sono 83 Provinciali. Da quello che ho capito l'Ordine ha suddiviso il mondo in 83 regioni. Ok? Per ogni regione, c'è un Provinciale Gesuita. Negli USA ci sono 10 Provinciali. Uno in Centro America. Uno per l'Irlanda.
Hanno diviso il mondo in queste province. Come nel governo provinciale di Babilonia, tutto incentrato su Nabucodonosor o il Superiore dei Gesuiti stesso; nello stesso modo una forma Romana di governo dove tutti gli stati o le province, sono subordinate a questo sovrano mondiale.
Il Superiore dei Gesuiti esercita il pieno e completo potere sull'Ordine. S' incontra con i Provinciali. Se si decide di cominciare una guerra o una rivolta, ottiene l'informazione dal Provinciale di quel Paese, la maniera migliore su come agire, il contegno della popolazione, quindi usa le legittime rimostranze per attizzare una rivolta, come per il Movimento dei Diritti Civili nel 1964. Quella fu TUTTA una rivolta Gesuita, completamente, perchè il finale fu un maggior consolidamento del potere a Washington con la Legge sui Diritti Civili del 1964, redatta dal Reverendo Theodore Hesburgh (per lungo tempo Presidente dell'Università di Notre Dame).
Il Superiore Gesuita comanda il mondo attraverso i sui Provinciali. E i Provinciali quindi, naturalmente comandano sui Gesuiti sotto di loro, e vi sono molti Gesuiti che non sono “professati”, per cui molti dei Gesuiti inferiori non hanno idea di cosa accada ai vertici. Non hanno nessuna concezione del potere del loro Ordine.
Esattamente come la Massoneria. I gradi infimi non sanno che i loro Gran Maestri lavorano per il Superiore dei Gesuiti. Pensano che loro esercitano solo i loro lavorie siano persone per bene. Ma la linea di fondo è che gli Alti gradi massonici sono anch'essi soggetti al Superiore dei Gesuiti, perchè il Superiore dei Gesuiti insieme a Federico il Grande, sancì gli ultimi 8 gradi della Massoneria di Rito Scozzese quando Federico lo protesse quando furono soppressi dal Papa nel 1773.
Per cui, così abbiamo l'affiliazione dell'Ordine dei Gesuiti con il più potente dei Massoni che c'era nell'organizzazione, Federico il Grande, durante la soppressione. Questa è una conclusione irrefutabile. Per cui, quando pensi alle guerre napoleoniche, la Rivoluzione Francese, e le guerre napoleoniche sostenute dalla Massoneria, qualsiasi cosa fece Napoleone, qualsiasi cosa fecero i Giacobini, tutto andò a favore dell'ordine Gesuita.
E' per questa ragione che Alessandro Dumas scrisse il suo Conte di Montecristo. Il Conte è il Superiore dei Gesuiti. Monte-Cristo. Il Conte del Monte di Cristo. Alessandro Dumas parlava del Superiore dei Gesuiti, che si vendica della soppressione dei Gesuiti, e molti di loro furono esiliati su un isola, a tre ore di navigazione ad ovest delle coste
del Portogallo. Per cui quando i Gesuiti finalmente riottennero il loro potere, punirono tutti i sovrani d'Europa che avevano contribuito alla loro soppressione, li rimossero dai loro troni, compresi i Cavalierii di Malta da Malta, usando Napoleone.
E Alessandro Dumas, che combattè per i patrioti italiani nel 1848, per liberare Roma dal potere temporale del Papa, scrisse parecchi libri ed uno di questi raccontava proprio questo, ed era il Conte di Montecristo. Quindi, quando si legge quel libro, va tenuto a mente che è in realtà una satira sull'Ordine dei Gesuiti, che riacquistano il loro potere in Francia. Il Conte di Montecristo, ha un apparato spionistico, imbattibile.
Ebbene questo è l'Ordine dei Gesuiti.
Ma il Conte non ottiene ciò che realmente vuole, o il suo ultimo desiderio, e ciò è l'amore di una donna. Riottiene tutto il suo potere politico; si riappropria di tutto ciò che aveva perso; ma non ha l'amore di una donna. E QUESTO è l'Ordine Gesuita. Non hanno donne. Non hanno l'amore di una donna. Perchè avere una moglie, avere una donna, significa avere un'alleanza con tua moglie e la famiglia, e questo ti impedisce di obbedire al Superiore. E' per questo loro non si sposeranno MAI, e questa è una delle loro grandi CHIAVI del loro successo.
Possono denunciare una nazione ed andare avanti. Possono denunciare i Cattolici Irlandesi schiaffandoli sul Titanic ed andare avanti. Possono ingannarci in Vietnam ed andare avanti. Possono denunciarci ogni volta che andiamo in ospedale, farci esporre a radiazioni, operarci e intossicarci ed andare avanti, perchè è “per la maggiore gloria
di Dio”, ( Ad Majorem Dei Gloriam ): la più grande gloria di dio si trova a Roma.
Martin: Qual'è lo scopo FINALE dei Gesuiti?
Phelps: Il loro scopo finale è governare il mondo, con il Papa stabilito da loro, a partire dalla ricostruzione del Tempio di Gerusalemme di Salomone. Questo è il loro scopo finale.
Martin: E perchè la ricostruzione del Tempio di Salomone è così importante?
Phelps : Perchè i Gesuiti lo hanno voluto da sempre. Quando Ignazio di Loyola all'inizio fondò l'Ordine, una delle prime cose che fece, fu che voleva andare a Gerusalemme e stabilire il quartier generale dei Gesuiti. Per cui andò li, ci provò e fallì, tornò indietro, andò a scuola, cominciò i suoi studi di Latino, etc. Forse sarebbe un'ottima idea dare un ripasso un po' su Ignazio di Loyola.
Martin: Sì.
Phelps: Ok, Ignazio di Loyola era un soldato spagnolo, e fu ferito durante una battaglia tra Francesi e Spagnoli, ed ebbe una gamba fatturata. Il Generale francese, dal momento che egli era molto coraggioso in battaglia, ordinò ai suoi dottori di curare Loyola. Quindi, gli curarono la gamba e lo rispedirono a casa sua, nell'area Basca in quanto nobile presso il Consiglio dei Loyola in Spagna.
Loyola, nella serie di tentativi desideroso di ristabilirsi la gamba, si curò maldestramente, fece una specie di tutore col quale se la serrò provocandosi dolori gravi, orribili e terribili, cercando di ridare una forma normale alla sua gamba,
persistette in questa sofferenza tremenda. Se la rifratturò ancora per due volte, non guarì del tutto e rimase zoppicante. Non potè più corteggiare le donne, col, risultato che cadde in depressione, per cui ebbe queste visioni dei santi, ecc., ecc., e scrisse poi gli esercizi spirituali.
Sugli esercizi spirituali mi fermo per un momento per poi riprendere da li. Loyola quindi aveva intenzione di formare un esercito, ma quando questo avvenne, unito con i suoi esercizio spirituali, questi ultimi avrebbero costituito la base dell'addestramento dei Gesuiti. Questo è ciò sotto quale tutti sarebbero passati. E sotto questo ogni Gesuita passa oggi. Una delle massime degli esercizi spirituali è che se il mio superiore dice: “il nero è bianco e il bianco è nero”, così deve essere. E' nei suoi esercii spirituali. Questo è quanto citato in JFK, quando Kevin Costner dice al suo popolo: “Hey gente, abbiamo cominciato a ragionare come la CIA. Il nero è bianco ed il bianco è nero.” Questo era un omaggio Gesuita, dal momento che i Gesuiti hanno prodotto quel film, perchè stavano citando Loyola in quel film dagli esercizi spirituali. Insomma, Loyola aveva una volontà indomabile. Una volontà d'acciaio, il suo proposito era di riguadagnare quello che il Papato aveva perso con la Riforma. Per cui andò dal Papa, e quest'ultimo nel 1540 approvò l'Ordine Gesuita. Ma quest'uomo (Loyola) era un soldato, un legislatore, mette su una legione di soldati e di guerrieri, per riportare quanto Roma aveva perso, come anche istituire un Governo Mondiale per il Papa, da Gerusalemme. Tutto questo nel 1540. Cominciò l' Ordine nel 1536. Fu arrestato dall'Inquisizione, poi fu rilasciato per poi recarsi dal Papa; si gettò ai piedi del Papa. Sarebbe stato completamente al suo servizio. Il Papa diede il consenso, era Pio III. Acconsentì e fu creato l'Ordine dei Gesuiti; aveva ora la protezione del Papa, e cominciarono la loro storia di azioni sanguinose. E guerra, dopo guerra, dopo guerra, sono da attribuire tutte in qualche modo all'Ordine Gesuita. I nobili cattolici con quantità enormi di denaro donarono castelli, scuole, e donarono denaro ai Gesuiti.
Virtualmente tutto ciò che possedevano gli era stato regalato se non rubato da loro.
Naturalmente, rubarono tutte le fortune degli Ebrei nella Seconda Guerra Mondiale.
Rubavano tutto il loro oro, le loro proprietà, tutto, ogni volta che entravano in un Paese. E ciò che hanno restituito non è NULLA paragonato a ciò che si erano portati via.
Nel libro di Edmond Paris, edito da Ozark Publications, intitolato Il Vaticano contro l'Europa, si entra dettagliatamente in quanto fecero. Si dice infatto che gli ultimi 30 anni di guerre è da attribuire ai Gesuiti, loro i massacri dei Serbi ed Ebrei, etc. Ma Edmond Paris non capì che il Superiore dei Gesuiti (e questa è la nota più importante che voglio sottolineare su Von Klovenbach), il Superiore insomma detiene il controllo completo di tutta la comunità spionistica internazionale: come la CIA, FBI, KGB, il Mossad israeliano, la BND tedesca, l'Inglese SIS. Il Superiore Gesuita ha il
CONTROLLO COMPLETO, di tutti gli apparati di spionaggio, l'FBI, ogni agenzia burocratica in questo Paese, tutto di esso; lo controlla completamente.
Così, quando vuole cercare qualcosa riguardo a qualcuno, basta che inserisca il numero della Social Security, e gli arriva qualsiasi informazione dall'apparato spionistico, lui ed i suoi provinciali, possono sapere tutto di quell'individuo. Carte di credito, chiamale, tutto ciò che è collegato a Roma tramite il numero della social security, che ci fu affibiata da FDR (Franklin Delano Roosevelt), con l'aiuto di Spellman; all'epoca credo fosse Arcivescovo o forse fosse il Cardinale Hayes, ma Roma era dietro FDR nel metterlo all'opera.
Il paio di cose che fece fu implementare l'insicurezza sociale con l'imposta sul reddito ed il riconoscimento del governo sanguinario gesuita dell'URSS di Joseph Stalin.
Quindi dandoci il numero della Social Seurity, che è collegato a Roma (ecco perchè mi rifiuto di usarlo) vogliono che venga usato da tutti per tutto: per la patente di guida, movimenti fiscali, carta di credito, qualsiasi cosa tu faccia, quel numero sei tu e quel numero è in possesso degli uffici di Roma.
Martin: Fammi recuperare un attimo per un momento. Ciò che mi viene in mente è Louis Freeh, il capo dell'FBI.
Phelps: Cattolico Romano, buon chierichetto. Probabilmente un Cavaliere di Colombo. Non posso provarlo. Ma chiunque con quel tipo di potere può essere un Cavaliere di Colombo.
I Cavalieri di Colombo mettono in atto le politiche Gesuite. E Louis Freeh è uno di quelli dietro le atrocità di Waco e le bombe di Oklahoma City. E il suo cecchino al vertice dei suoi è stato un giapponese cattolico romano che si chiama Lon Horiuchi.
Quindi i cattolici romani hanno il controllo, i Cavalieri hanno il controllo dell'FBI, chi ha effettuato tutte queste uccisioni. E questi due uomini, Freeh e Horiuchi sono referenti del Cardinal O'Connor di New York, il quale è il cardinale più potente del Paese. E' il vicario militare. Ed è per questo che Bush gli ha leccato il culo per andare da Bob
Jones, perchè il Cardinal O'Connor è il Re dell'Impero Americano. Governa il suo Impero da quel Palazzo, la cattedrale di S. Patrick, “il piccolo Vaticano”.
Martin: E pensi che sia in contatto con Klovenbach?
Phelps: Certamente. O'Connor in sé non è un Gesuita, ma i Gesuiti sono come le SS della Chiesa Cattolica. Loro mantengono l'ordine. Alcuni dei più vicini a lui che mantiengono l'ordine sonoi Gesuiti dell'Università Fordham. Ora, uno di loro, il presidente della Fordham, credo sia un irlandese, è anche membro del CFR [Council on Foreign Relations]. Ce l'ho qui nel rapporto annuale del CFR del 1993. Questi gesuiti alla Fordham controllano la facciata e il governo del Cardinale a New York. E naturalmente i potenti gesuiti comprendono Avery Dulles e John Foster Dulles, uno degli autori del libro sul Concilio Vaticano Secondo.
Martin: Torniamo indietro ora, Cos'è stato il Concilio di Trento?
Phelps: Il Concilio di Trento è stata la risposta di Roma alla Riforma Protestante.
Da ricordare che la Riforma Protestante ha portato a tutti noi la libertà politica che conosciamo oggi. Senza la Riforma non esisterebbe la sovranità nazionale. Senza la Riforma non esisterebbero i diritti del privato cittadino. Senza la Riforma non esisterebbe la legge delle Nazioni, come la conosciamo oggi, di Montesquieu e gli altri.
Per cui, quando la Riforma apparve con le sue dottrine della salvezza con la tolleranza attraverso la fede sola, senza il bisogno del clero per raggiungere il Paradiso, affermò che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la salvezza in Cristo vedi Romani cap. 1 vers.17: il giusto vivrà di fede. L'arrivo della Riforma spogliò Roma del suo potere spirituale. I preti non furono più voluti perchè la gente aveva la parola di Dio dalla Bibbia, specialmente in Olanda, Inghilterra e Germania. Fu con queste nuove rinascite e con l' adesione alla Riforma che le Nazioni si sganciavano dal potere del Papa. Il
Sacro Romano Impero stava crollando. Carlo V, l'Imperatore, si ritirò diventando un monaco e un giardiniere. Il Signore avanzava poderosamente nella distruzione del Sacro Romano Impero, fondato da Carlo Magno e dal Papa.
Ovviamente questo non stava bene a Roma dal momento che stavano perdendo ingenti quantità di denaro. Le nazioni non pagavano più il “Tributo a Pietro”, quello che chiamiamo oggi il “Contributo per l'Estero”, in questo Paese. Il Papa era molto adirato quindi.
Cosa si accingeva a fare? Queste nazioni si stanno sganciando da noi; non sono più sotto il nostro potere spirituale e temporale; è molto importante ricordare che il Papa deteneva due poteri quello spirituale e temporale, e con la rottura del suo potere spirituale veniva a perdere anche quello temporale. In altre parole non aveva più la possibilità di governare il popolo attraverso il re del paese, perchè il re diventava autonomo come Enrico VIII. Quindi Enrico VIII si staccò dalla Chiesa Romana e formò la Chiesa d'Inghilterra; non era quindi più soggetto al Papa. Questo accadde in
Inghilterra, in Olanda, in Germania e in altri posti. Il risultato di tutto ciò fu che il Diavolo produsse Ignazio da Loyola, con i suoi demonismi, i suoi “esercizi spirituali”, e dato che Loyola era un membo degli “Alumbrados” spagnoli, che sono il corrispondente oggi di quelli che chiamiamo Illuminati, usò l'Ordine dei Gesuiti per tentare di riguadagnare ciò che era stato perso con la Riforma, ciò che il Signore aveva fatto per mano di Lutero, Calvino e Knox. E, ovviamente sia Lutero che Calvino e Knox, nessuno di essi morì di morte violenta. Vissero tutti fino alla vecchiaia e morirono in pace, circondati dal potere delle macchinazioni gesuite.
Il Concilio di Trento si compone di 25 sessioni. Queste 25 sessioni, vilipendono ed condannano tutte le dottrine della Riforma. Condanna chiunque non creda che il Gesu Cristo letteralmente risieda nell'ostia (il pane santo della comunione) e che il suo sangue sia nel vino. Questa è chiamata transustansazione. Chiunque non creda questo è soggetto ad anatema. Chiunque creda che la propria salvezza sia fuori della chiesa cattolica è sotto anatema. Come sotto anatema è chiunque creda alla giustificazione dalla tolleranza attraverso la fede, chi non creda che il Papa sia il vicario di Cristo.
Vedi, tutte queste dottrine uscirono dalla conseguenza derivata dalla lettura della Bibbia, che produsse la Riforma, per cui i Gesuiti condannarono tutto ciò che gli aderenti alla Riforma abbracciavano. Questo era tutto nella Legge chiamata Concilio di Trento.
Nella 4^ sessione, che probabilmente è la più importante, i Gesuiti condannano la libertà di parola, di stampa e la librtà di coscienza. Per cui nessun uomo ha il diritto di scegliersi la propria religione; nessuno ha il diritto di pubblicare ciò che ritiene essere la verità; e nessun uomo ha il diritto di avere libertà di coscienza.
Questi diritti erano assicurati dai padri Battisto-Calvinisti nel primo emendamento.
L'uomo che scrisse il primo emendamento fu James Madison che era una Battisto - Calvinista, e fu pronunciato dal Battisto-Calvinista in Virginia il Dott. John Leland: “Se non ci assicurerete questi diritti la Virginia non ratificherà la Costituzione.” La Virginia era uno stato a fede Battista-Calvinista. Ci fu pertanto un conflitto tra il Concilio di Trento e le dottrine della Riforma, in particolare come descritte da Giovanni Calvino nell'Istituzione della Religione Cristiana. Calvino (1536) scrisse l'Istituzione della Religione Cristiana, che terminò all'età di 27 anni e la dedico al Re di Francia. A causa dell'odio dei Gesuiti nei suoi confronti, si spostò dalla Francia e risiedette a Ginevra, fino alla sua morte, quando divenne governatore di Ginevra. In due maggiori documenti si può ricondurre Calvino e la sua Istituzione della Religione Cristiana contro Loyola e il suo Concilio di Trento.
Martin: In che anno fu il Concilio di Trento?
Phelps: Dal 1545 al 1563, diciotto anni. Trento è una piccola città italiana. Il concilio si tenne lì a Trento in Italia.
La Confessione e Fede Presbiteriana di Westminster che fu ultimata nel 1648, dopo la guerra dei 30 Anni, è un altro ampliamento dell'Istituzione di Calvino ed è ciò che fu abbracciata dalla Chiesa di Scozia e dai Covenanters quando si opposero ai poteri di Roma e dell'Inghilterra. Quello è il documento maggiore, e non è la nuova Confessione di Westminster, è quello vecchio del 1648, nel quale definirono il Papa l'uomo del peccato, quell'Anticristo Romano, e nel quale denunciavano la tirannia anti-Cristiana. E questo era il loro dovere, cioè di usare quella che definivano “la spada dello spirito”, che è la Parola di Dio, che come si legge nella lettera agli Efesini al cap. 6 “la spada di sola difesa”, la pistola, la spada.
Per cui noi Calvinisti crediamo che c'è un tempo per la pace ed uno per la guerra, e non ci tiriamo indietro a scendere sul campo di battaglia se fosse necessario. Furono i Calvinisti che ci diedero la libertà politica in Inghilterra con Cromwell. Lui era Calvinista e Battista indipendente. Come anche i Calvinisti in Olanda diedero ai Tedeschi la libertà politica, con Guglielmo d'Orange ed in seguito suo figlio, il principe Maurizio, e più tardi ancora, nel nostro grande Paese, fu Washington, il Massone che non entrò a far parte della Loggia Massonica se non negli ultimi sui 30 anni di vita, da quanto affermò lui stesso, il quale era era un battista e un Calvinista. Fu battezzato nella prima chiesa Battista di New York da uno dei suoi capitani, il Pastore Gano, circondato da Calvinisti.
Per questo non si arresero a Valley Forge; ecco perché, quando loro erano nudi, quando superaronoe sopportarono la neve, a piedi nudi poiché erano Calvinisti credenti alla Bibbia si rifiutarono di sottoporsi alla tirannia di Re George che era controllato dai Gesuiti.
E' l'anima del nostro Paese. Se perdiamo ques'anima, abbiamo perso tutto. E proprio questi stessi Battisti, nel secondo Emendamento, ci assicurarono il diritto di detenere le armi, perchè ci assicuravano il diritto, la “spada di sola difesa”. E la “spada dello spirito” è contenuta nel primo Emendamento, il diritto di non avere mai portata via la Bibbia. Le due spade del Calvinismo sono garantite dal primo e secondo Emendamento. Senza questi primi due Emendamenti, tutto il resto è nulla.
Martin: Bene torniamo alla domanda n. 2. E poi alla n. 3 delle settanta. (ride)
Come si inserisce nei piani dei Gesuiti la firma della Legge degli Emergency War Powers del 1950 da parte del presidente Harry Truman affiliato alla Massoneria Shriner?
Phelps : Prima di tutto Harry Truman, soprannominato dai giapponesi “Sporco Harry” (Dirty Harry ndt.) perchè quando seppero dell'uscita del film Dirty Harry, pensavano fosse riferito a Harry Truman, questo secondo il mio amico pastore giapponese orma i deceduto, Daniel Fuji. Harry Truman fu messo in carica dai Gesuiti, la macchina Democratica Pensergast in Missouri. Truman sale al potere dopo l'omicidio di FRD, perchè fu ucciso a casa di Bernard Baruch, lui finì poi sulla guerra con la beffa chiamata lo “sgocciolamento” delle bombe nucleari, per poi creare intenzionalmente
questa più grande beffa chiamata Guerra Fredda, che avrebbe permesso al Vaticano di battere paese, dopo paese, dopo paese, e di sostituire i leader con dittatori, subordinati al Papa. Questo era lo scopo della Guerra Fredda. Quindi quando Harry Truman nel 1950 firmò la legge degli Emrgency War Powers, la Guerra Fredda era totalmente in piedi. Si misero a costruire rifugi antiatomici, etc. La nazione era in una sorta di frenesia.
Quando lui approvò questo, mise il paese intero sotto legge militare o marziale, quando le bandiere in ogni sala d'udienza, stato e federale, cominciarono ad essere cambiate. Ed ogni bandiera statale ed ogni U.S. la bandiera ora è decorata con una frangia d'oro. Ed ogni qualvolta tu vedi una bandiera ornata con la frangia d'oro vuol dire che è la bandiera del Comandante supremo. Ora, se è la bandiera statale, vuole dire che è la bandiera del governatore, agente come Comandante supremo. E se è la bandiera federale, o la bandiera nazionale, più correttamente è la bandiera del
Comandante supremo a Washington.
Quindi, tutte le nostre corti non sono nulla più che delle corti sotto legislazione militare. Loro procedono tutte con procedure sommarie. La giuria non ha nessun potere di annullamento di giuria. E loro stanno rafforzando semplicemente le leggi dell'Impero che io chiamo 14 Emendamento America cioè uno stato “ military-style”, uno stato “Re d'Inghilterra-style”. Le corti non sono nientaltro che delle corti sotto la sedia giudiziaria del re, come puoi vedere nei Commentari di Blackstone. E le banchine portuali, se cammini lungo le banchine, hanno tutte le bandiere ornate
con la frangia dorata. La banchina è ciò che in Inghilterra chiamano la banchina del re nel giorno di Blackstone. Per cui abbiamo la banchina del re e la sedia giudiziaria del re. E tutto procede secondo regole militari, secondo il grande lavoro del Regolamento Militare e della Legge Marziale, pubblicata nel 1914.
Quando Harry Truman faceva questo, c'era un completamento di un grande piano per metterci sotto la legge dei “Emergency War Powers “ ,ancor oggi una legge di guerra.
L'ora legale è ciò che fu chiamata "ora bellica".Questo paese giunse all'ora legale durante la 2^ Guerra Mondiale , chiamata, allora, “ora bellica”. Quindi, nulla è cambiato. Non siamo mai tornati indietro a non rimettere i nostri orologi. Noi ancora siamo in tempo di guerra. L'imposta sul reddito è una tassa di guerra. Fu chiamato una tassa della vittoria nel 1942.
Quindi, le persone stanno pagando una tassa di guerra, ancora in tempo di guerra, loro sono sotto quella legge, e le corti sono corti di guerra.
Martin: A proposito dell'assassinio del Presidente John F. Kennedy, che potrebbe coprire da solo tutta l'intervista, tu affermi che fu ordinato dal Superiore dei Gesuiti, eseguito da Papa Paolo VI (all' epoca Card. Montini ndt.), organizzato dal “Papa Americano”, il Card. Francis Spellman, che a sua volta usò i Cavalieri di Malta, I Massoni Shriner, i Cavalieri di Malta, e i Padrini della Mafia, compresi FBI e CIA, che avevano raccolto l'ordine da Roma. Spiegheresti perchè sostieni che la tua particolare teoria sull'assassinio sia una rappresentazione esatta dei fatti?
Phelps: Sicuro. Bene, punto primo: I poteri che sono stati delineati nel libro hanno le prove di come durante due secoli tutto sia stato messo in piedi. Riguardo al perchè sarò fedele e attaccato alle ragioni di Fletcher Prouty che sono state tracciate nel suo JFK e nell'altro libro dal titolo “La squadra segreta” (The Secret Team).
La ragione per cui JFK fu assassinato sta nel fatto che lui voleva finire la Guerra del Vietnam, e voleva far terminare il governo della CIA. Questo ci porta a due domande:
Roma voleva la guerra del Vietnam? Roma controllava la CIA? La risposta ad entrambe è: Sì.
Sappiamo che la guerra del Vietnam fu chiamata la “Guerra di Spelly”: la guerra del Card. Spellman. Si recò al fronte di guerra varie volte e definì i soldati americani i “Soldati di Cristo”. L'uomo che era il Comandante delle Forze Americane era una Cattolico Romano, membro del CFR, probabilmente Cavaliere di Colombo, non so, ma era il Generale William Westmoreland.
Westmoreland era l' agente del Card. Spellman che avrebbe assicurato che la guerra sarebbe proseguita a dovere.
Ed un altro sorvegliante di Westmoreland era il ragazzo del Card.i Spellman, Lyndon Baines Johnson. Lyndon Baines Johnson era un Massone di 33° grado. Lui era anche faceva parte dell'assassinio, con J. Edgar Hoover, un altro Massone di 33° grado.
E Johnson andò alla morte del Card. Spellman alla Cattedrale di S. Patrick, ed il ritratto può essere visto nel lavoro di Cooney “Il Papa americano”. Johnson era completamente quindi, al servizio di Spellman attraverso Cartha DeLoach, il 3° a capo dell' FBI. Secondo Curt Gentry ne suo “Hoover: L'Uomo e i Segreti”, DeLoach teneva un telefono accanto al suo letto in linea diretta con Johnson, e Johnson poteva chiamarlo in qualsiasi momento. DeLoach era un Cavaliere di Malta, soggetto a Spellman. Spellman voleva la guerra del Vietnam, perchè? Spellman era controllato dai Gesuiti di Fordham. Ma perchè i Gesuiti volevano la guerra in Vietnam? Il popolo del Vietnam è buddista non convertibile. Non si sarebbero convertiti al Cattolicesimo.
Non avevano bisogno di Roma.
C'era una presenza Gesuita in Vietnam da secoli, per cui decisero che più o meno un milione di Vietnamiti sarebbe stato “purgato”. Avrebbero più avanti continuato questa purga in Cambogia, con Pol Pot, ed una purga era anche per la Tailandia. Fu una purga per il Laos, la Cambogia e il Vietnam per tutti questi Buddisti, esattamente come furono purgati i Buddisti in Cina con Mao Tse Tung, perchè Mao era completamente controllato dai Gesuiti. Ecco perchè volevano la guerra in Vietnam.
L'altra cosa è che Roma controlla il mercato della droga. Il Vaticano controlla tutto il mercato della droga, tutta l'eroina, l'oppio, tutta la cocaina, tutto ciò che gira in Colombia.
La Colombia possiede un concordato con il Papa. Il concordato è un patto con il Papa.
Hitler ebbe un concordato. Mussolini ebbe un concordato. Franco ebbe un concordato.
Volevano firmare un concordato anche qui (negli USA, in Italia esiste ancora ed è stato rinnovato dal governo Craxi negli anni '80,ndt.), questa fu la ragione per cui Reagan formalmente riconobbe la Sovranità dello Stato della Città del Vaticano nel 1984. Il più grande traditore che abbiamo mai avuto è stato Ronald Reagan. Ebbero così un concordato. La Colombia dicevo, ha un concordato. Pensi che tutta questa droga che viene esportata dalla Colombia, un paese che ha un concordato con Roma, non sia controllata da Roma? Se Roma non volesse la droga, sospenderebbe il concordato. L'intero mercato della droga fuori dello stato della Colombia è in mano alle famiglie mafiose soggette al Superiore dei Gesuiti.
E il Superiore dei Gesuiti gestiva il mercato dell'Oppio, un paio di secoli fa',fuori dalla Cina. Il mercto della seta e il traffico di perle. Il film Shogun è si e no una leggera grattatina della superficie riguardo alle “Navi Nere” dei Gesuiti che trafficavano in seta e perle, oro e opale, e tutto ciò che potevano portare dall'Oriente, incluso l'oppio.
La guerra del Vietnam quindi serviva a consolidare e controllare questa enorme quantità di traffico della droga che avrebbe inondato ogni città americana con gli stupefacenti, fatta penetrare dalla CIA con la loro Air America e poi, distribuita dalle famiglie di trafficanti negli USA e dai trafficanti Santos fuori da Miami.
Per cui abbiamo Mafia e CIA che lavorano a braccetto nel mercato della droga.
Abbiamo Mafia e CIA che lavorano insieme nell'assassinare Kennedy.
La prima ragione per la quale il Superiore dei Gesuiti (all'epoca, Jean Baptist Janssens) voleva fuori dalle scatole Kennedy era perchè voleva finire il conflitto vietnamita. La seconda era perchè Kennedy voleva chiudere il regno della CIA, perchè la CIA l'aveva tradito nella persona di McGeorge Bundy, non dando copertura ai patrioti cubani per riprendersi Cuba da quel cattolico romano, allievo dei Gesuiti, Fidel Castro. Kennedy fu tradito dalla CIA nell'invasione di Baia dei Porci, che sacrificò tutti i patrioti sulle spiagge di Baia dei Porci, per cui Castro non aveva più una reale opposizione.
Questa è la stessa tattica, usata da CIA e KGB al vertice, quando lavoravano assieme ad Angleton controllandolo, nella Rivoluzione Ungherese, quando la CIA fomentò quella rivoluzione, e poi tradì tutti quei patrioti nelle mani dell'armata Sovietica e del KGB, che fece infuriare alcuni ufficiali ai vertici della CIA.
E' la stessa tattica: fomenti una rivoluzione e poi sacrifichi gli uomini che realmente resistono. Quando questo accadde, quando McGeorge Bundy fermò la copertura aerea dell'invasione della Baia dei Porci ciò pose fine alla resistenza contro Castro e lo fece salire al potere dandogli il trono.
E, chiaramente, fu voluto dai Gesuiti perché loro l'avevano addestrato. Quindi Kennedy si vendica. Ha ricevuto uova in faccia. Cosa vuole fare? Lui redige un Memorandum, secondo Fletcher Prouty e porta via tutto il potere della CIA, e lo dà ai Capi Uniti del Personale.
La CIA fu costruita dai Cavalieri del Malta. Uno dei fondatori del CIA era Bill Donovan il "Selvatico", un cattolico romano irlandese, è il più fanatico, e suo fratello era un prete Domenicano, Vincent. Quindi, la CIA fu fondata da questo cattolico romano ed alto, il primo capo, a solidificare il controllo dei Cattolici o del Vaticano di essa.
Io non sono contro le persone cattoliche; Io sono contro la gerarchia di Roma. Le persone cattoliche americane non sanno NULLA di quello che succede. E se loro facessero, ci sarebbe un marcia su St. Patrick domani mattina. Quindi, come io sono contro la gerarchia, io sto mostrando che Kennedy era contro la Guerra del Vietnam, e che stava per fare con la CIA.
Bene, i Gesuiti avevano portato tutti i soldati Nazisti SS al vertice nella CIA perché i Gesuiti stavano usando le SS per uccidere gli ebrei in Europa.
Quando l'Einsatzgruppen entrarono nella Russia, i Gesuiti seguirono le SS ed eliminarono in Russia Occidentale di tutti gli ebrei. Ecco perché Stalin uccise intenzionalmente 40,000 dei suoi migliori ufficiali.
Ecco perché lui si sbarazzò dei suoi generali migliori, li eliminò, perché lui volle assicurarsi che l'Armata Rossa avrebbe perso con l'avanzata dell'esercito Tedesco, perché con quell' evento sarebbero venute le SS e avrebbero purgato la Russia dagli ebrei che Stalin così odiava. Ed a proposito, la giustizia è spesso poetica perché la figlia di Stalin si sposò un ebreo.
Ora, la CIA fu composto da SS. Il CIA ora era un braccio (il braccio spionistico) del Vaticano. I Cavalieri del Malta erano ovunque. Casey era un Cavaliere del Malta.
Angleton era un Cavaliere del Malta. I Cavalieri erano dentro e attraverso tutto.
Angleton gestì la “scrivania" del Vaticano”, e che è una scrivania all'interno della CIA che ha un collegamento diretto col Vaticano.
Kennedy volle quindi, spazzar via questa “comunità di spionaggio” Questa fu la sua fine.
Così per chiunque tentò di fermare la CIA, e tentò di finire la Guerra in Vietnam, ed anche perché lui attaccò la Federal Reserve Bank dei Gesuiti dallo stampare le banconote degli Stati Uniti: loro si liberarono di lui. Loro uccisero il nostro unico presidente cattolico romano.
E è un altro esempio di giustizia poetica che un cattolico romano e non un protestante come Harry Truman, FDR, ed ed altri, cercò di resistere al potere temporale del Papa in questo paese. Ed per altri versi, anche se Kennedy era, infatti, un socialista e comunista, almeno lui resistè al potere temporale del Papa. E per questo noi dovremmo essergli grati e ricordare il suo nome.Ma cosa hanno fatto al suo nome? Loro l'hanno criticato. Lo hanno gettato nell'immondizia. Ogni volta che lo vedi in TV, lo mostrano sempre per gli scandali sessuali, che io non nego, ma buon dio, non possiamo dargli il credito che gli è dovuto? Ecco perché loro si liberarono di John F. Kennedy.
E poi, chiaramente, appena lui fu assassinato, John McCone, il capo della CIA, il giorno seguente va alla Casa Bianca e loro capovolgono il Memorandum di Kennedy sullo stop alla Guerra in Vietnam e danno completa carta bianca al conflitto.
La CIA ha fondamenta tremende e pesanti, è una CIA di guerra. Haano sperimentato tutte le nuove tecnologie, macchine antigravitazionali, con i loro uomini che cercano di trasformarli in uomini da un milione di dollari. Hanno sperimentato tutte le loro nuove tecnologie in Vietnam. Fu un grande teatro di sperimentazioni, e Kennedy ne era a
conoscenza. Lo sapeva, come sapeva che gli americani non ne sapevano nulla di ciò che si faceva, e cercò di opporsi, anche contro gli avvertimenti del padre. Perchè il padre era uno dei Cavalieri di Malte più potenti.
Martin: Qualche teoria sul perchè fu attaccato JFK junior?
Phelps: Sì. Secondo Tom Kuncle, nella sua pubblicazione John F. Kennedy, Jr. volle trovare i veri assassini di suo padre, e lui aveva la capacità di pubblicare la conclusione. Loro subito lo attaccarono quindi. Non avrebbero mai permesso che accadesse.
Martin: Perchè non hanno attaccato te?
Phelps: Perchè sono immortale, finchè Dio è con me. Sono Calvinista e Battista, e crediamo nella sovranità di Dio. Finchè operiamo per la Sua Volontà, non possono toccarci, nonostante il loro potere.
Martin: Per questo stiamo avendo quest'incontro.
Phelps: Per questo stiamo avendo quest'incontro. Non penso per un attimo che non stiano spiando questo telefono, lo sanno. L'incontro è qui. Parliamo di un Dio provvidenziale, sovrano, che ha la volontà di agire, usando degli agenti esterni (seconde persone), gli uomini, proprio come fa il Diavolo.
Il Diavolo sempre usa degli agenti esterni, gli uomini. Per cui è un gruppo di uomini contro l'altro, un cammino conduce al male e alla verità, Dio onnipotente conduce alla bontà.
Il problema è, che con noi, ci sono molti pochi uomini che vogliono credere a Dio ancora. Nessuno crede che Lui può dare di più. Ce n'è solo una manciata tra noi che dice: Noi faremo la Sua Volontà; noi avremo fiducia in Lui e nel Suo Potere.
E come gli ebrei che sono pronti ad essere gettati nella fornace ardente di Nabucodonosor, il nostro Dio è capace di spedirci lì. Stiamo dicendo la verità!
Martin: Vediamo, posso fare molte domande. Molte di loro potrebbero, in un certo senso, sembrare irrilevanti per ciò che oggi sta accadendo, ma per la miseria! Io appena sono stato stordito nel leggere nel tuo libro tutti questi avvenimenti storici che sono accaduti come risultato di queste cattive persone. Hai dedicato il libro a 4 cattolici romani dei quali sono sicuro nessuno ha mai sentito parlare: Charles Chiniquy, Jeremiah Crowley, Emmett McLaughlin, e Alberto Rivera. Perchè loro?
Phelps: Perché quegli uomini cattolici romani erano preti; loro lasciarono il sacerdozio e dissero la verità circa quello che realmente stava accadendo. E tutti i quattro di loro, a parte uno, io penso Emmett McLaughlin, ha pagato con la loro vita. Chiniquy era il grande accusatore dell'assassinio Gesuita del Presidente Lincoln, quando lui scrisse il suo capolavoro “Cinquanta anni nella Chiesa Di Roma” nel 1886. Lui prova che Lincoln fu assassinato dai Gesuiti, e
che era tenuto segreto dal nostro governo all'epoca.
Jeremiah Crowley: questo prete era un grande irlandese, che venne qui (negli USA ndt.), accorgendosi della corruzione dilagante nell'arcidiocesi di Chicago, la abbandonò denunciandola. Naturalmente tornò a Cristo e divenne un credente della Bibbia, come chiamavano i Protestanti. I Protestanti oggi non credono alla Bibbia. Il Protestantesimo di oggi è una conchiglia vuota, non è nulla. Ma allora, nel 1912, credevano alla Bibbia. Crowley quindi, denunciò varie cose, ed una delle cose che denunciò, e che mi ha aiutato, furono gli allarmi sui Gesuiti, con i loro Cavalieri di Colombo, che, disse, i Cavalieri di Colombo, omonimo di Colombo (Cristoforo ndr.) del quale ci dice essere stato un Ebreo spagnolo un pirata e uno stupratore di giovani ragazze, questo Colombo non sia stato cristiano.
C'è una terribile sezione nel suo libro su Colombo. Lo scopo dei Cavalieri di Colombo era di realizzare le politiche dei Gesuiti, e parte di queste politiche eera di restaurare il potere temporale del Papa che come ricordi aveva perduto nel 1870, e volevano riconquistarlo. E lo riottennero con Mussolini nel 1929. Bene, nel libro che Crowley scrisse nel 1912, affermò che Taft e Teddy Roosevelt stavano approcciando il Papa e i Cardinali di New York. E aggiunse che stavano per usare il nostro esercito per ristabilire il potere temporale del Papa, in tutto il mondo.
E QUESTO era assolutamente corretto, Questa è la politica estera americana. Il concilio di Trento è la politica estera americana. E' quello che sta succedendo in Serbia ed in Bosnia. E' il concilio di Trento, i Gesuiti stanno utilizzando l'Aviazione americana per bombardare questi popoli ortodossi fino a farli a brandelli. E questo è il grande contributo di Crowley.
Poi Emmett McLaughlin scrisse vari libri. Scrisse il “Padre delle Genti”; “Crimine e immoralità nella Chiesa Cattolica”, mostrando come le nazioni cattoliche fossero più illegalitarie e più criminali rispetto alle nazioni protestanti, provandolo dalle statistiche sulle galere.
Emmett McLaughlin scrisse anche un altro libro dal titolo “L' Assassinio di Abramo Lincoln”, nel quale ancora, lui mostra come Lincoln fu assassinato per mano dei Gesuiti. Perciò Emmett McLaughlin uscì dalla Chiesa Cattolica. Per quanto ne so lui non rinacque a nuova vita. E non fu graziato, ma aveva detto la verità. Sposò una suora, e condusse una vita virtuosa e onorevole dopo che abbandonò il cattolicesimo. L'ultimo fu, naturalmente, Alberto Rivera, che fu abbondantemente odiato dal Vaticano, perchè era un alto grado dei Gesuiti che abbandonò e, alla fine degli anni '60
circa nel 1969, denunciò il potere di Roma nel movimento ecumenico, la stessa Roma che controllava Kathryn Kuhlman; quella Roma che controllava Billy Graham; quella Roma controllava, virtualmente, il nostro governo: Ronald Reagan.
Reagan, quando giurò, si mise di fronte all'obelisco, indicando che questo paese avrebbe avuto ultimamente un concordato. Quindi, Alberto Rivera si convertì a Cristo, meravigliosamente e lui cominciò un ministero chiamato Centro Informazioni contro l' Anti-Cristo, fuori Los Angeles.
Hanno cercato di eliminarlo cinque volte. Un dentista gli bloccò un ago tra i denti, tentando di procurargli un'infezione nel cervello. Quando lui svenne, circa un anno dopo più o meno, loro non potevano immaginarlo. Tutti stavano pregando per lui. Fu scoperto quando si recò da un'altro dentista, che glielo rimosse. Lui fu spinto di fronte ad un treno della metropolitana. Loro tentarono cinque volte di uccidere l'uomo, e finalmente lui morì, io credo, di cancro, in un ospedale, approssimativamente tre anni fa. Ma questi quattro preti meravigliosi, grandi, cattolici fecero del loro meglio per mettere in mostra il potere di Roma ed i suoi tentativi per distruggere la nostra nazione suprema, protestante, fedele alla Bibbia. Ed a loro, io lo dedico così questo lavoro.
Martin: Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? Com'è cominciato?
Phelps: Mi fu insegnato sempre ad essere un patriota, un patriota prima e l'America per prima, e tutto il resto per secondo. Più tardi, quando io conobbi Dio, a 17 anni io compresi che la Bibbia insegnava la stessa cosa e cioè che
Dio aveva istituito le nazioni. Il Signore non istituì mai i governi del mondo;
quello è sempre il risultato del lavoro del Diavolo.
Quindi, essendo un patriota ed un nazionalista, credendo nella sovranità nazionale io mi salvai a 17 anni, andai nell'Aeronautica militare, ero in una guarnigione in una base di armi nucleari per tre anni in Germania, ritornai e cominciai ad andare all'università Biblica.
Quando io andai all'università Biblica, emerse il problema del Re James, cioè che è una versione arcaica. E ciò è quello che io usai ed io non me ne ero mai preoccupato a riguardo. Bene, alcuni stavano usando sia il NIV e del NASB, ed io pensai: “È forse solo una versione moderna di quello che io ho qui." Ed io pensai: "Bene, se loro vogliono usare quelle versioni, va bene, ma io userò il Re James."
Re James II scoprì che il testo greco e fondamentale per il Re James, il Textus Receptus, era il testo greco della Riforma. Rappresenta il 95% dei manoscritti esistenti che noi abbiamo oggi. Il testo greco che sottostà a tutte
queste altre versioni: ci sono un Westcott e Hort testo greco che io scoprii poi essere una cospirazione per adulterare il Textus Receptus in Inghilterra, condotto da Brooke Foss Westcott ed Anthony Hort che erano Marioliti, adoratori di Maria.
Più tardi, io scoprii che loro avevano invitato il Cardinale Newman a partecipare ad un comitato di revisione. Bene, il Cardinale Newman era un traditore nei confronti della Chiesa anglicana, con la sua “Pista 90” la quale scaricava la Chiesa anglicana. Lui lasciò poi l'Inghilterra e lui era poi fu fatto Cardinale da Pio IX.
Noi abbiamo qui quindi,il Cardinale Newman , ed E. B. Pusey, erano stati invitati a questo comitato di revisione, il risultato finale fu che un testo greco che era stato prodotto da quello che era in latino: la Vulgata pro-Jerome. La versione latina della la Vulgata pro-Jerome è la base per il testo di Reheims-Douay dei Gesuiti che è stato pubblicato nel 1582, quello stava tentando di eguagliare il testo di inglese di William Tyndale del quale più tardi divenne la Versione Re James del 1611.
Così ora io vedo questa tremenda mano Gesuita nella mia università di Biblica, tentare di spogliarmi della Parola di Dio, la versione autorizzata del 1611 è nell' edizione presente del 1769. Io pensai: "Bene, qui ci sono i Gesuiti, cosa altro hanno combinato?" E la cosa successiva alla quale io sono stato condotto era l' assassinio di Lincoln.
Ed ho il ricordo di quando leggevo “La Verità Soppressa Sull'Assassinio Di Abramo Lincoln” di Burke McCarty, e piangevo nella mia stanza, quando ero all' università.
Martin: Per me, una delle parti più irresistibili del tuo libro era la serie di rivelazioni su Lincoln. Io sono rimasto sconvolto.
Phelps:Quello è quello che loro facevano. Ricordi, Lincoln non stava andando avanti col 14° Emendamento. Lui voleva che quegli stati Meridionali rientrassero nell'Unione sullo stesso schema che loro avevano lasciato che ci avrebbe lasciati con una Repubblica federale come Washington l'aveva stabilito. Questo i Gesuiti non lo consentivano. Sarebbe diventato un Impero.
Gli stati sarebbero diventate province subordinate a Washington. E il 14°Emendamento avrebbe portato a termine questo con la reversione di cittadinanza. E Lincoln fu rieletto, lui era pronto a portare a termine questo, ed ecco perché loro l'uccisero. Kennedy era pronto perfezionare le sue cose; loro non lo avrebbero permesso la rielezione.
Martin:Questo è una digressione totale. Si è imbattuto mai con la “Jefferson Bible”?
Phelps: La Jefferson Bible e forse tu sai che questo è Matteo, Marco, e Luca. E Tommaso Jefferson, essendo Deista ed essendo il pagano qual'era, ha tagliato tutto il soprannaturale da quei tre vangeli. Jefferson era un Deista;
lui fu coinvolto coi Massoni francesi che erano impegnati nella Rivoluzione francese, e lui non era qui alla scrittura della nostra Costituzione protestante. Quindi, Dio lo mise fuori dal piano. Jefferson è stato solo usato come aiuto
alla Rivoluzione, perché Dio usa l'irreligioso per buone cose. Ma Jefferson copiò molta della Dichiarazione d'Indipendenza dalla Dichiarazione di Mechlenburg, scritta da presbiteriani Calvinisti della nord Carolina quando
loro fecero una secessione, quando quella contea di Mechlenburg fece una secessione dalle Colonie.
Martin: Mai sentito a proposito.
Phelps: Sì, lo troverai in scritti presbiteriani.Puoi trovarlo da D. James Kennedy; lui ha una cosa su lui. E Jefferson copiò, alla fine: "...ed a questa fine noi dedichiamo le nostre vite, le nostre fortune, ed il nostro onore sacro."
Quello fu copiato direttamente dalla Dichiarazione di Mechlenburg. Jefferson era un plagiario; lui era un alto grado Massone; e lui era fuori di qui durante la scrittura della nostra Costituzione. E la ragione perché le persone della
Virginia l'elessero a presidente fu perché lui era l'uomo di Destra di un Stato.
Lui volle i poteri limitati in Washington, e che era una buona cosa. E quando Jefferson fu eletto, lui soppresse tutto quello che il re-presidente John Adams aveva fatto, con le sue Alien & Sedition Laws, perché John Adams pretendeva di essere un re, e Jefferson le soppresse e trovò le due condizioni per farlo.
Martin: Vorrei concentrarmi su delle cose che ci riportano un poco più lontano. Il Secreta Monita. Quale è il significato?
Phelps: Le Istruzioni Segrete [estratti alla fine di questa intervista] sono i manuali che vengono dati ai Gesuiti dichiarati, quelli sotto giuramento estremo.
E li dice come condurre i loro piani, soggiogando genti e nazioni al Gesuita Generale Superiore, e così, al potere temporale del Papa. Dice come loro devono ingannare. Mostra come loro debbono frodare le vedove ricche delle fortune loro, come fecero con la seconda moglie di Astor che scampò alla catastrofe del Titanic. Mostra il loro
approccio generale su come agire.
Questo particolare libro non può essere conosciuto, e se mai è pubblicato, loro ne negherebbero l'esistenza. Ma quando vedi i lavori che i Gesuiti hanno fatto, tutto è in accordo completo con i Secreta Monita.
C'è una sezione molto interessante nel libro di Edwin R. Sherwin "Il Centro di Ingegneristico dell'Inferno", scritto nel 1886, credo sia un altro lavoro soppresso.
Ritorna negli archivi di tutte le più vecchie biblioteche qui di solito. E lui mostra come questo Secreta Monita fu scoperto in Meridionale America da un Massone, ed il Massone riuscì a scappare da una loggia dopo che gi avevano sparato. Riportò i Secreta Monita alla loggia, e poi questi certi Massoni videro i Secreta Monita.
Ci sono certi Massoni di basso livello che credono che l'Ordine Gesuita sia il loro nemico, per questo fu portato anella loggia e poi fu pubblicato. Ma i Massoni di alto livello, chiaramente lavorano con loro. I Secreta Monita furono scoperti la prima volta così. Furono pubblicati in Olanda. Poi, nel 1857, furono ristampati in Inghilterra.
Martin: Le Lettere Provinciali di Pascal avevano un impatto devastatore sul denunciare i Gesuiti. Perché?
Phelps: Blaise Pascal era un Ugonotto, un francese Calvinista. Quindi qui noi abbiamo un altro uomo senza paura. Lui non teme la morte; lui dirà della verità. Quindi Blaise Pascal scrisse una serie di lettere che sono state scritte a e da provinciali, e lui scrisse loro in una maniera satirica che chiaramente ha eccitato quella mentalità francese e meravigliosa. Il francese, chiaramente venne alla conclusione che questa assolutamente era la verità, e poi loro si mossero a sopprimere di nuovo i Gesuiti. Ma le sue Lettere Provinciali sono considerate un classico. Blaise Pascal scrisse anche degli altri grandi lavori.
Martin:Papa Ganganelli Clemente XIV abolì completamente l'Ordine nel 1773, e fu assassinato di conseguenza.
Phelps: Esattamente, fu avvelenato.
Martin: L' Ordine fu ugualmente sciolto 39 volte da differenti regni in tutta Europa.
Non bisogna essere dei geni per immaginarsi che c'era qualcosa di terribilmente sbagliato in questo gruppo.
03/06/2012, 22:19
04/06/2012, 09:29
04/06/2012, 12:05
Thethirdeye ha scritto:
A bordo del Britannia, a decidere le sorti dell'Italia.
Era il 1992.... un anno cruciale.
Tratto da:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=204383Angeldark ha scritto:
Tutti a bordo
Partiamo proprio dal mare. Eccoci a bordo del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta in rotta lungo le coste tirreniche, dalle acque di Civitavecchia e quelle dell’Argentario. E’ il 2 giugno, festa della Repubblica, sono trascorsi esattamente cento giorni dall’arresto di Chiesa. Ma i potenti, si sa, hanno le antenne ben tese e si organizzano in un baleno. Negli splendidi saloni del panfilo si son dati appuntamento oltre centro tra banchieri, uomini d’affari, pezzi da novanta della finanza internazionale, soprattutto di marca statunitense e anglo-olandese. A guidare la nostra delegazione - raccontano in modo scarno le cronache dell’epoca - proprio lui, Draghi, che ai «signori della City» illustra per filo e per segno il maxi programma di dismissioni da parte dello Stato e di privatizzazioni. Un vero e proprio smantellamento dello Stato imprenditore.
A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: «non venne programmata alcuna svendita - osservò - fu solo il prezzo da pagare per entrare tra i primi nel club dell’euro». Più chiari di così…. In perfetta sintonia con l’attuale “avversario” (del Polo) l’allora presidente Iri, Romano Prodi e quello dell’Eni, Franco Barnabè.
Fonte:http://www.disinformazione.it/stirpedraghi.htm
"L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano in Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?
Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.
Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota."
Fonte: Nicoletta Forcheri
http://governoladroinfo.blogspot.com/20 ... a-nel.html
[/f]
[wbf]"Governo tecnico e svendita dell'Italia"
Pubblicato il 21 maggio 2012| Ora 12:18
http://www.wallstreetitalia.com/article ... talia.aspx
Intervista a Rino Formica nella trasmissione "L'Ultima Parola" in onda su "RAI 2". Si parla di sistema di poteri occulti, lobby nazionali e internazionali, le decisioni prese sul Panfilo Britannia il 2 giugno 1992, la svendita all'estero dei gioielli di casa, le aziende italiane come banche, Enel, Eni, Finmeccanica, telefonia. Politica subalterna ad economia e finanza. E poi Bce, Mario Draghi.
Roma - Intervista a Rino Formica nella trasmissione "L'Ultima Parola" in onda su "RAI 2". Si parla di sistema di poteri occulti, lobby nazionali e internazionali, le decisioni prese sul Panfilo Britannia il 2 giugno 1992, la svendita all'estero dei gioielli di casa, le aziende italiane come banche, Enel, Eni, Finmeccanica, telefonia. Politica subalterna ad economia e finanza. E poi Bce, Mario Draghi.
L'incontro, avvenuto in acque italiane, divenne famoso, tra l'altro, per quella che sarebbe stata secondo alcuni critici e complottisti "la pianificazione della svendita dell'industria italiana".
La nave attracco' al porto di Civitavecchia facendo poi rotta lungo la costa dell'Argentario. Alla riunione parteciparono, oltre ad alcuni banchieri inglesi, anche un gruppo di manager ed economisti italiani, tra cui l'attuale presidente della Bce Mario Draghi, allora direttore Generale del Ministro del Tesoro, Herman van der Wyck, presidente Banca Warburg, Lorenzo Pallesi, presidente INA Assitalia, Jeremy Seddon, Direttore Esecutivo Barclays de Zoete Wedd, Innocenzo Cipolletta, direttore Generale di Confindustria, Giovanni Bazoli, Presidente Banco Antonveneto, Gabriele Cagliari, presidente ENI, e il politico Luigi Spaventa.[/f]
[wbf]ubatuba ha scritto:
La lunga marcia di logoramento dell’Italia
Dietro le forti pressioni esercitate dalla Commissione Europea e dagli organismi dell’Antitrust sia europeo che italiano, l’ENI si accinge a cedere la propria quota di controllo (51%) della Snam. Le ragioni che stanno alla base dello scorporo discendono tutte dal mantra liberista venerato acriticamente dalle istituzioni europee, secondo il quale sottraendo la distribuzione all’azienda si attiverebbe un circolo virtuoso di “sana” concorrenza che garantisca a tutti gli operatori del settore le pari condizioni di accesso che il controllo della Snam da parte dell’ENI avrebbe compromesso. Le compagnie statunitensi, francesi e britanniche avevano caldeggiato con forza questa svolta, in virtù del fatto che dal loro punto di vista lo scorporo della Snam comporta un netto indebolimento dell’ENI.
L’hedge fund statunitense Knight Winke, che controllava una quota ridotta del pacchetto azionario dell’ENI, aveva invece svolto un lavoro “interno” all’azienda, intraprendendo un’opera di convincimento nei confronti dell’azionariato incardinata sul concetto che vendendo la Snam, l’Ente Nazionale Idrocarburi avrebbe incamerato ricchi proventi che avrebbero a loro volta reso possibile l’allargamento del raggio operativo della società. Quando l’Amministratore Delegato di questo hedge fund è volato in Italia per partecipare alla presentazione del bilancio 2011, egli ha sottolineato che la fiducia dei mercati nei confronti dell’Italia è subordinata all’implementazione dei piani di privatizzazione delle ultime aziende su cui lo Stato è ancora in grado di esercitare un controllo effettivo, più che nei confronti del debito pubblico.
Il parossismo generale nei riguardi del debito pubblico – che, lungi dall’essere il fulcro del problema come vorrebbe qualcuno, costituisce invece la vera cartina tornasole capace di misurare grado di deterioramento delle altre attività economiche nazionali – non è altro che uno specchietto per le allodole, utile per giustificare lo smantellamento totale e definitivo dell’industria strategica italiana in nome dell’imperativo categorico di “far cassa”.
Per questa ragione il nuovo piano strategico elaborato da Finmeccanica ha suscitato l’approvazione di Morgan Stanley, che ha alzato il rating sulla società romana poche ore dopo che l’Amministratore Delegato Giuseppe Orsi ebbe esternato pubblicamente l’intenzione di “alleggerire” la holding attraverso la dismissione di alcune aziende “meno produttive”.
Parlare, inoltre, di concorrenza in un sistema estremamente corporativo ed oligopolistico come quello dell’energia appare quanto meno fuorviante, dal momento che i prezzi di petrolio e gas vengono stabiliti arbitrariamente da un cartello composto da un pugno di società petrolifere e da un numero altrettanto esiguo di istituzioni finanziarie che speculano sui rialzi. Alla luce di tutto ciò, giustificare l’indebolimento dell’ENI in nome della concorrenza tirando persino in ballo i minori costi che gli utenti si ritroverebbero ad affrontare appare analogo alla crociata guidata dall’attuale esecutivo “tecnico”, che intendeva provocare una diminuzione dei prezzi della benzina liberalizzando le pompe di distribuzione senza prendere in minima considerazione il ruolo di quelle che Enrico Mattei definiva “sette sorelle”. Il che la dice lunga sulla presunta risolutezza del governo Monti, che “non guarda in faccia nessuno”.
L’ultimo tassello da inserire in questo desolante mosaico è costituito dalla nomina ad advisor (consigliere), con compiti di valutazione delle modalità di vendita della Snam, di Goldman Sachs da parte della Cassa di Depositi e Prestiti presieduta da Franco Bassanini, che nel 1992 era salito a bordo del Panfilo Britannia in compagnia di una nutrita schiera di alti esponenti della politica e dell’economia italiana (Ciampi, Draghi, Costamagna, ecc.).
Sull’onda di Tangentopoli si insediò il governo tecnico presieduto da Giuliano Amato, il quale si affrettò a trasformare le aziende pubbliche in Società Per Azioni mente il Fondo Monetario Internazionale segnalava la necessità di provocare una svalutazione della moneta italiana per favorire il processo di privatizzazione. Così, non appena i “tecnici” del governo Amato ebbero incaricato Goldman Sachs di supervisionare alla vendita dell’ENI, il gruppo Rothschild “prestò” il direttore Richard Katz al Quantum Fund di George Soros per imbastire la colossale manovra speculativa contro la lira, provocando una svalutazione della moneta italiana pari al 30%. Ciò consentì ai Rothschild di acquisire parte dell’ENI a un prezzo fortemente “scontato”.
Lo scorporo della Snam appare quindi come una fase avanzata della lunga marcia di logoramento di quel che rimane dell’industria strategica italiana avviata nel 1992, con Tangentopoli e con gli attentati del 1992 che costarono la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte.
Proprio in questi giorni è stato celebrato l’anniversario della strage di Capaci tra altisonanti discorsi da parte dei più autorevoli esponenti istituzionali. Sarebbe stato interessante se qualcuno avesse osato tirare in ballo le dichiarazione rese dall’ex ministro dell’interno Vincenzo Scotti nel corso di un’intervista resa al quotidiano romano “Il Tempo” il 6 dicembre 1996.
In quell’intervista, Scotti spiegò che nel febbraio 1992 i servizi segreti e il capo della polizia Vincenzo Parisi avevano redatto e fatto pervenire sulla sua scrivania un rapporto in cui erano sommariamente elencate e descritte le modalità di un imminente piano di destabilizzazione politico, sociale ed economico dell’Italia, orchestrato da svariate potenze internazionali in combutta con alcune potenti lobby finanziarie. Il piano in questione, secondo quanto affermato da Scotti, comprendeva attentati di varia natura atti a distorcere la percezione di sicurezza nazionale in seno alla società, in modo da creare un clima di instabilità che spianasse la strada agli attacchi finanziari diretti contro il patrimonio industriale e bancario di stato. Non ricorda qualcosa?
http://www.statopotenza.eu/3809/la-lung ... dellitalia
DECRETO INTERNAZIONALE SULLA FINE DELL'ITALIA.
17/12/2010
Per inquadrare con precisione ciò che accadde in Italia nei primi anni Novanta è sufficiente rimandare la memoria alla spudorata affermazione resa dall'allora direttore della CIA William Webster, secondo il quale, all'indomani del crollo dell'URSS, "Gli alleati politici è militari dell'America sono ora i suoi rivali economici". In sostanza, dal punto di vista di lorsignori, alla defunta Unione Sovietica si erano immediatamente andati a sostituire Europa e Giappone, nani militarmente parlando ma giganti sotto l'aspetto economico.
E' forse superfluo sottolineare il fatto che, in un contesto simile, un paese debole o comunque privo di solidità strutturale non avrebbe potuto far altro che crollare sotto i terribili colpi inferti dall'"alleato" e diventarne una sorta di feudo. Solo rifacendosi a questi precisi presupposti è possibile comprendere a fondo la natura e le modalità dell'inaudita aggressione di cui fu vittima il nostro sciagurato paese nel non lontano 1992. L'aggressione si palesò in tutta la sua gravità in occasione degli attentati che stroncarono le vite di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (e rispettive scorte), dell'improvviso vortice giudiziario scatenato dal pool milanese di "Mani Pulite", che risucchiò tra le proprie spire un'intera classe politica nata, cresciuta ed invecchiata all'ombra del Muro di Berlino, della privatizzazione ai saldi dell'intero patrimonio industriale e bancario di stato e del violentissimo attacco alla lira.
Tangentopoli
Il 17 febbraio 1992 l'arresto della pedina Mario Chiesa innescò un impressionante effetto domino, una reazione a catena di politici, imprenditori, faccendieri e compagnia bella che si decisero improvvisamente a vuotare il sacco. Emerse un desolante ma arcinoto quadro fatto di clientelismi, tangenti, bustarelle, connivenze, contiguità e quant'altro che portò alla decapitazione e al conseguente disfacimento dei due storici partiti di governo, Democrazia Cristiana (DC) e Partito Socialista Italiano (PSI), crollati sotto i colpi di un'agguerritissima magistratura (con la superstar Antonio Di Pietro in prima linea) sponsorizzata in tutto e per tutto dalla consueta stampa ("La Repubblica", "La Stampa", "Corriere della Sera") di riferimento dei poteri forti che monitoravano (e molto probabilmente orchestravano) la situazione. Nel frattempo, una congrega di rinnegati del comunismo e di transfughi della DC (come Romano Prodi e Oscar Luigi Scalfaro) si attrezzava di tutto punto per "traghettare", come Caronte, il paese in vista delle nuove elezioni, che in quel momento pareva dovessero celebrare il successo della variegata e policromatica Armata Brancaleone in questione.
Gli attentati
Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone saltò per aria assieme a sua moglie e agli uomini della sua scorta nei pressi di Capaci e cinquantasette giorni dopo la stessa sorte toccò a Paolo Borsellino, anch'egli in compagnia della scorta. Costoro avevano processato e fatto incarcerare il braccio armato di "Cosa Nostra", ma stavano anche risalendo le vie impervie che conducevano agli storici intrecci che sono sempre intercorsi tra mafia e settori dello stato, dell'economia, della finanza e che hanno costantemente e pesantemente influenzato la storia d'Italia. E' bene sottolineare il fatto che la mafia giocò sempre un ruolo attivo nel determinare gli equilibri che regolano questo paese fin dal giorno in cui gli USA se ne servirono per agevolare lo sbarco alleato in Sicilia nel 1943. Da allora la mafia è sempre stata un interlocutore obbligato per i governi di qualsiasi colore e più volte è scesa in capo per risolvere a modo suo questioni che riguardavano direttamente alti esponenti delle istituzioni (come nel caso degli omicidi del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e di Mino Pecorelli). Nella logica bipolare della "Guerra Fredda" la mafia (come Gladio) è stata un bastione dell'atlantismo, ed è sempre stata utile a sventare i pericoli di slittamento "rosso" in Italia, ed è a questo specifico fattore che si deve il supporto incondizionato fornitole pressoché ininterrottamente fino ad oggi e il suo coinvolgimento nei vari progetti di golpe (golpe Borghese, piano Solo) tentati in Italia. Una volta caduta l'URSS, la mafia ha indubbiamente visto restringere la propria sfera di "competenze", pur rimanendo un solido e fido alleato "atlantico".
La crociera sul Britannia
Il 2 giugno 1992 il panfilo Britannia, con a bordo la regina Elisabetta II e un nutrito "team" di finanzieri angloamericani (rappresentanti di Barclays, della Baring & Co., della Warburg, ecc.), gettò l'ancora al largo di Civitavecchia per far salire il gotha dell'industria e della finanza italiana di stato. Salirono Beniamino Andreatta (ENI) e Riccardo Gallo (IRI), Mario Draghi (direttore generale del tesoro) e Giovanni Bazoli (Ambroveneto), assieme a tanti altri. In sostanza, alti rappresentanti dell'industria e della finanza pubblica italiana si ritrovarono in "trasferta" a discutere coi loro potenziali acquirenti dei destini da riservare all'ingente patrimonio in questione, stimato in decine e decine di miliardi di dollari. La "trattativa" diede, a quanto pare, i frutti sperati (dalle parti della City, per lo meno), se è vero che nell'arco di pochi anni la finanza anglosassone ebbe modo di mettere le mani sul 48% delle aziende italiane, come IRI, Enel, ENI, Telecom, Comit, Buitoni, Locatelli, Ferrarelle, Perugina, Galbani, Negroni. I pochi giornali che si degnarono di sottrarre qualche angusto spazio a "Tangentopoli" per concederlo a questo scempio corsero comunque, come sempre, in aiuto dei più forti, adducendo ridicole e strampalate legittimazioni all'operazione. Furono tirati in ballo l'elevato debito pubblico e la necessità di "aprire" le frontiere ai mercati, motivazioni false alla radice, che si rivelarono ben presto come tali, poiché si tradussero nella formazione di giganteschi oligopoli di cartello che sono andati a distruggere la concorrenza e nell'incasso dell'irrisoria cifra di 198.000 miliardi di lire (8% del debito) da parte dell'erario a fronte dei 2.500.000 miliardi di lire di debito, con il gigantesco particolare che così facendo, i filibustieri che guidarono le svendite non fecero altro che privare definitivamente lo stato italiano delle industrie strategiche in grado di garantire all'Italia un margine di manovra in politica estera e di far ripartire l'economia in corrispondenza di congiunture di crisi.
L'attacco alla lira
Pochi giorni dopo la crociera del Britannia si insediò il governo presieduto da Giuliano Amato. In puntuale corrispondenza dell'insediamento, l'agenzia di rating Moody's decise di retrocedere drasticamente l'Italia, in risposta ai mancati tagli di bilancio e all'ostinata politica assistenziale portata avanti dai passati governi. Questa scelta improvvisa fu varata di punto in bianco nonostante i dati relativi al deficit fossero pressoché inalterati da un paio d'anni. Amato corse immediatamente ai ripari, disponendo di colpo un cospicuo innalzamento dei tassi di interesse sui buoni del tesoro per evitare che i mercati si interrogassero, riflessivi come sono, sull'instabilità italiana e interrompessero, di conseguenza, il flusso degli investimenti. All'epoca il dollaro galleggiava ai minimi storici sul marco tedesco mentre la lira arrancava nella disperata rincorsa ai parametri fissati dal Sistema Monetario Europeo (SME). In questo desolante contesto, il governo Amato e Bankitalia decisero di comune accordo di accedere al credito illimitato concesso momentaneamente dalla Bundesbank, allo scopo di difendere la lira dalle torve manovre speculative internazionali senza ricorrere alla svalutazione. La corpose iniezioni di denaro parvero però non frenare la pericolosissima inerzia innescatasi, cosa che spinse la Germania a chiudere i rubinetti finanziari lasciando così la lira al suo destino. La svalutazione diventava così l'ultima carta da giocare, e infatti la lira subì in breve tempo un deprezzamento del 7% e fu costretta ad uscire dallo SME. Nei quattro anni successivi la lira fu svalutata del 30% rispetto al dollaro. Dietro la colossale manovra speculativa si celavano i soliti noti della finanza internazionale, ovvero il gruppo Rotschild, le banche d'affari Goldman Sachs e Merrill Lynch e soprattutto il magnate popperiano George Soros, il quale usufruì del fiume di denaro anticipatogli dalla Goldman Sachs per l'acquisto all'estero di lire deprezzate da rivendere poi in Italia alla massima quotazione. Una tecnica assai cara al famigerato nababbo ebreo, quella di architettare crisi valutarie per mezzo dei propri ingenti fondi, per poi acquistare i capitali a prezzi oscenamente bassi in dollari. Della svalutazione della lira non beneficiarono tuttavia solo Soros e banche d'affari sopra citate, ma tanti altri squali della finanza, che ebbero così la possibilità di approfittare dell'allora vantaggiosissima situazione di cambio lira - dollaro per accaparrarsi gran parte del patrimonio bancario e industriale di stato a prezzi incredibilmente bassi.
Conclusioni
I sicari mediatici e giudiziari profusero enormi sforzi per fare in modo che le gravissime vicende sopra descritte rimanessero rigorosamente slegate le une dalle altre, al fine di occultare il terribile progetto eversivo nei confronti dell'Italia, e in parte ci riuscirono. Giornalisti pennivendoli assai in voga tentano ancora oggi di ridurre la "stagione" di Tangentopoli a una mera campagna giudiziaria volta a smantellare il sistema di endemico malaffare che attanagliava l'Italia e di spiegare i terribili attentati del 1992 con l'esclusiva follia sanguinaria dei corleonesi assecondata da qualche settore, rigorosamente "deviato", dello stato. Della crociera del Britannia non si è invece mai parlato seriamente, quasi si trattasse di cronaca locale di quart'ordine. Vecchi trucchi che non smettono mai di garantire risultati, a quanto pare. Tuttavia, nel corso di un'intervista resa al quotidiano romano "Il Tempo" il 6 dicembre 1996, l'ex ministro degli interni Vincenzo Scotti spiegò che nel febbraio 1992 i servizi segreti e il capo della polizia Vincenzo Parisi redassero e fecero pervenire sulla sua scrivania un rapporto in cui erano sommariamente elencate e descritte le modalità di un imminente piano di destabilizzazione politico, sociale ed economico dell'Italia, orchestrato da svariate forze internazionali in combutta con alcune potentissime lobbies finanziarie. Il piano in questione, secondo quanto affermato da Scotti, comprendeva attacchi diretti di varia natura ad alti rappresentanti delle istituzioni e al patrimonio industriale e bancario di stato. In effetti le tessere si inseriscono alla perfezione nel mosaico descritto da Scotti. Una classe politica completamente screditata e conseguentemente distrutta da un lato dalla campagna giudiziaria "Mani Pulite" portata avanti da una magistratura a orologeria, che ha agito con modalità decisamente discutibili e una tempistica assai sospetta, dall'altro dall'incapacità di tenere a bada i deliri di onnipotenza della mafia, che mai in passato era apparsa così invincibile. Le due vicende, mixate e strumentalizzate a dovere dai media di riferimento dei poteri forti sopra nominati, portarono all'inevitabile esautorazione degli esponenti del cosiddetto "pentapartito" (DC, PLI, PSI, PSDI, PRI) retto sull'asse DC - PSI e alla loro sostituzione con rinnegati del comunismo, che sono andati a formare governi pieni zeppi di tecnocrati reduci dalla crociera sul Britannia e di altri ben noti elementi come Prodi (ex "senior advisor" della Goldman Sachs), Ciampi (lo strenuo "difensore" della lira), Padoa Schioppa (membro attivo dei quel covo di vampiri che risponde al nome di BCE) o Amato (il primo "svenditore"), personaggi sul cui operato e sulle cui "amicizie" urgerebbe fare un minimo di chiarezza, che per ora non si intravede. Visti i miracoli compiuti dai santi e beati, dai "salvatori" (Draghi su tutti) che ancora oggi vengono acclamati a gran voce dalle masse manifestanti ossessionate dall'ingordigia del "Caimano", è forse opportuno chiudere questa rapida disamina degli orrori con un passo scritto dall'Innominato, colui il quale è stato assurto a status symbol della corruzione, il ladro per antonomasia, la figura su cui si è abbattuta con inedita furia la scure di "sacrosanta" (e altrettanto idiota e sconsiderata) indignazione popolare; il borioso Bettino Craxi che, nell'isolata latitanza di Hammamet, ebbe a scrivere che "Sarebbe interessante riuscire a ricostruire, almeno in parte limitata, la lista dei maggiori soggetti, internazionali e nazionali, che parteciparono allora alla grande manovra speculativa. E' evidente che nelle acque della speculazione si mossero a proprio agio anche astuti squali della finanza italiana e forse anche banche nazionali, presumibilmente tutti bene informati di dove si sarebbe andati a finire. Secondo notizie di stampa, uno degli operatori internazionali sarebbe stato il solito Soros, finanziere americano di larghe vedute e di grandi possibilità, quello che ebbe a dire che l'Italia era un "Boccone ghiotto". Speculando contro la lira, sempre secondo queste notizie, avrebbero realizzato in quattro e quattr'otto utili intorno ai 280 milioni di dollari, con un investimento di 50 milioni (...). Tutto questo naturalmente è finito di corsa in cavalleria. Nessuno si è mai preoccupato di ricostruire la stravagante e singolarissima vicenda, e di chiederne conto agli autori che, con la loro condotta inadeguata, furono responsabili di un autentico disastro finanziario. Alcuni di loro appartengono semmai al gruppo di quanti vediamo sempre, ancora oggi, candidati a tutto e circondati da aureole di olimpica sacralità. Un brutto vezzo di un "Bel Paese". Uno di loro, che di quella assurda e inspiegabile strategia della sconfitta fu il principale responsabile [Ciampi], fu poco dopo persino premiato con la carica di presidente del Consiglio e ancora oggi è nientemeno che il ministro del Tesoro, che pontifica sul risanamento delle finanze pubbliche che, almeno in quel caso, certo non secondario, ha contribuito non poco a dilapidare. Ma, come vediamo, quello che succede in Italia non succederebbe in nessuna democrazia e in nessuna società industriale avanzata del mondo".
da "Il primo attacco all'italia" (di G. Gabellini) - http://conflittiestrategie.splinder.com ... -gabellini
Atlanticus81 ha scritto:
Sempre della serie che se si fosse dato più retta a certe 'folli' idee, oggi non saremmo a questo punto.
La nostra ignoranza è la loro forza...
La nostra consapevolezza la loro maggior paura!
(in giallo le mie personali annotazioni aggiunte all'articolo originale)MARIO MONTI E LA MASSONERIA: UNA RELAZIONE PERICOLOSA PER L’ITALIA
Pubblicato il 14 novembre 2011
Nell’elenco dei 43 massoni italiani che abbiamo pubblicato qualche mese fa ... il nome di Mario Monti c’era.
Il nostro futuro premier, così ben voluto da tutti, é un massone. Ha preso parte alle riunioni segrete del gruppo Bilderberg numerose volte, fa parte della Commissione Trilaterale (la più potente loggia massonica del mondo) ed é membro della Golden Sachs, la più potente banca d’affari dell’intero pianeta, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario internazionale.
La massoneria gestisce l’intera speculazione finanziaria mondiale. La stessa speculazione che ha preso di mira l’Italia e che ci sta facendo sprofondare sempre di più nella recessione.
Mario Monti: Salvatore della Patria o massone doppiogiochista? Avrà più a cuore il suo Paese o la sua loggia massonica? Due interessi pericolosamente contrastanti che confluiscono inquietantemente nella figura del nostro nuovo Capo del Governo.
Il Capo del Governo uscente, l’unico imputato per la crisi economica, in realtà non é il principale artefice della recessione italiana. Lui e le sue fastidiose leggi ad personam, le sue crociate contro quei comunisti dei magistrati e la sua eccessiva fiducia nell’incompetenza reiterata di Tremonti hanno sicuramente contribuito al disastro economico italiano, ma non possono essere le uniche ragioni.
La vera ragione della crisi é la massoneria mondiale. Una cricca di potenti, tanto ricchi da poter creare a piacimento crisi e risanamenti nei conti di una intera nazione. Sono loro che smuovono immense quantità di capitali, che mettono in moto ogni singolo meccanismo speculativo sul mercato finanziario. La morsa che hanno stretto su Gecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, ora sta soggiogando l’Italia.
Il fatto che uno di questi massoni si trovi ora alla guida dell’Italia é una situazione davvero molto pericolosa, perchè a loro interessa il crack finanziario del nostro Paese e ora vedremo il perchè.
ANALIZZIAMO IL PROBLEMA:
In questi giorni, ogni volta che il governo prendeva una spallata e iniziava a vacillare pericolosamente, il mercato dava fiducia all’Italia e lo Spread si assestava. Di contro, ad ogni indizio che portava alla stabilità del governo, specie in concomitanza con le dichiarazioni pubbliche di resistenza del Cavaliere, lo Spread volava. É come se il mercato credesse nell’Italia ma non nel suo governo.
É proprio questa la situazione: la massoneria mondiale non gradiva più Silvio Berlusconi. L’ex premier, che ha goduto per tutti gli anni dei suoi mandati dell’appoggio delle logge, era diventato scomodo. Ero uno ostacolo per la “conquista” dell’Italia. (o forse aveva esaurito il suo compito...)
Ecco le tre motivazioni per le quali la massoneria voleva silurare Berlusconi e vuole il tracollo totale della finanza italiana:
PUNTO PRIMO: La politica energetica italiana da’ molto fastidio ai confratelli anglo-ebraici-americani. Il cavaliere, per quanto criticabile sul tutti i fronti, è però riuscito a instaurare rapporti commerciali energetici con Libia e Russia. Ucciso Gheddafi è rimasta soltanto la Russia di Putin, l’E.N.I. é in difficoltà, nessun accordo con il nuovo governo libico é stato ancora intavolato. Attualmente, il 30% dell’E.N.I. è in mano pubblica. Un altro 20% lo possiedono gli investitori anglo-ebraici-statunitensi che tirano le fila del mercato globale e che vogliono mettere le loro avide mani, grazie alla crisi economica creata ad arte, sulle decine di miliardi che una maggiore proprietà dell’E.N.I significhebbe. Se l’Italia affonda, deve svendere le sue azioni. Se le svende, i grandi burattinai ci guadagnano.
(guarda caso, Paolo Scaroni, A.D. del Gruppo ENI dal 2005, è stato spesso visto alle riunioni Bilderberg negli anni scorsi)
PUNTO SECONDO: Con quasi 2500 tonnellate di oro, l’Italia possiede la terza maggior riserva di oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania. Il Fort Knox (precisamente 2.451,80 tonnellate) fa gola a molti. Mettere in ginocchio un paese con le tasche così piene d’oro é il sogno di ogni potente speculatore.(dove è finito oggi tutto l'oro presente nei nostri forzieri?)
PUNTO TERZO: L’Italia é un paese con un importante patrimonio pubblico. Se l’Italia va male lo deve per forza svendere. I capitali stranieri sono voraci in termine di patrimoni pubblici. Ogni volta che un Paese va male, o é scosso da un accadimento che lo ha fortemente indebolito, gli avvoltoi sono lì, sempre pronti per nutrirsi di dsigrazie (fonte: disinformazione.it)
FOCUS SUL PUNTO TERZO: In Italia una cosa simile é già accaduta nel 1992 e allora vinsero i massoni: a poche settimane dalla strage di Capaci (il 23 maggio 1992), esattamente il 2 giugno 1992 sul Britannia, il panfilo della Regina Elisabetta II, si organizzò un vero e proprio complotto ai danni dell’Italia.
George Soros, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Il Presidente dell’IRI Romano Prodi, il Presidente dell’ENEL Franco Bernabé, il Governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi e il Ministro Beniamino Andreatta, svendettero il patrimonio pubblico ai capitali stranieri come Goldman Sachs, Barings, Warburg e Morgan Stanley.
I nostri B.O.T. Vennero immediatamente declassati dalle agenzie di rating mondiali (indovinate un pò, tra l’altro, nelle mani di chi sono) e lo speculatore ungaro-ebraico George Soros, cercò di impossessarsi di 10.000 miliardi di lire della Banca d’Italia, speculando sterlina contro lira.
Carlo Azeglio Ciampi, per “impedire”, diciamo così, tale speculazione, bruciò le riserve in valuta straniera: 48 miliardi di dollari. Ciampi, per questi suoi servigi sarà premiato con la Presidenza della Repubblica.
Su George Soros indagarono le procure di Roma e Napoli, ma lo strapotere dei suoi amici massoni vinsero ancora una volta e tutte le accuse caddero nel vuoto.
A seguito di questo attacco mirato alla lira, e della sua immediata svalutazione del 30% partì la più grande privatizzazione di Stato a prezzi stracciati (ENEL, ENI, Telecom, ecc.), per opera dei governi Amato (1992-1993) e Prodi (1996-1998). In quel caso la Massoneria si accontentò di una speculazione “mirata”, un colpo all’Italia che sarebbe stato molto lucroso ma non letale per il Bel Paese. Ciò che mi preoccupa é che i loro ingordi stomaci rumina soldi questa volta vogliano mangiare il più possibile, fino a spolpare tutta la carne, facendo affiorare dal sangue le ossa del povero scheletro italico.
SCOMODISSIME CONSIDERAZIONI FINALI:
Il buon Mario Monti é completamente invischiato con questa gente, ne fa parte, é uno di loro. La sua presenza su panfili reali e negli hotel di super lusso – in cui avvengono le riunioni del Gruppo Bilderberg (nel 2004 anche in Italia, a Stresa, sul Lago Maggiore) – sono documentate e comprovate. Questi avidi porci bramosi di denaro che perseguono biecamente il loro benessere, il loro arricchirsi, il loro lucrare sulla povera gente.
Proprio quei porci che definiscono P.I.I.G.S. (anagramma della parola “porci” in inglese) i cinque paesi più in crisi dell’Unione Europea (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) anche se in realtà i veri artefici di questa situazione sono loro: Le loro macchinazioni, il loro prender di mira a turno un nuovo Paese dell’Unione, serve solo alle loro squallide speculazioni. I cosiddetti “Pigs”, i maiali, sono semplice carne da macello, da triturare per generare dei guadagni.
Tutto ciò é possibile grazie alla moneta unica d’Europa. La nascita dell’Euro é stata la più grande speculazione massonica della storia. I maiali sono così stati messi in un grande recinto, dal quale é meglio individuabile il più vulnerabile, colui che offrirà meno resistenza alla propria macellazione (guarda caso, gli inglesi, gli europei più potenti nelle logge massoniche, non fanno parte della moneta unica. Il porcello inglese ingrassa fuori dal recinto).
Conosciuti tutti questi retroscena, sei ancora convinto che Mario Monti farà soltanto il bene dell’Italia? io ora ho tanta paura che voglia compiacere quei maiali dei suoi amici.
A 8 mesi di distanza da questo articolo possiamo davvero dire che lo scenario ivi descritto e le paure del suo autore fossero davvero solo frutto della sua follia complottista???
08/06/2012, 17:12
08/06/2012, 20:13
08/06/2012, 21:49
10/06/2012, 17:15
12/06/2012, 01:20
12/06/2012, 22:46
18/06/2012, 09:36
Thethirdeye ha scritto:
LO IOR, PAPA LUCIANI E MONS. NARCOTRAFFICO
di Linux
Fonte (rimossa dal web):
http://www.bloggers.it/ThePowerOfLinux/ ... 4ABCD7700A
(Di Gambone Adamo)
Il 26 Agosto del 1978 Albino Luciani divenne ufficialmente Papa e successore di Paolo VI. In Vaticano, parecchie persone non erano contente dell’elezione di Luciani al soglio pontificio ma, forse, il più scontento di tutti era monsignor Marcinkus (Monsignor narcotraffico) che fino all’ultimo istante aveva sperato nell’elezione del candidato Giuseppe Siri. Ma chi era questo Marcinkus? Era una delle pedine fondamentali di quella partita a scacchi che da anni si giocava fra Vaticano e grandi banche e che metteva in palio la possibilità di vedere il proprio capitale aumentare sempre di più. Marcinkus era il più alto in grado all’interno dello I.O.R., l’Istituto per le Opere Religiose. Egli intuì immediatamente i pericoli dell’elezione di questo pontefice che, sin dai suoi primi discorsi, aveva lasciato chiaramente intendere di voler far tornare la chiesa cattolica a quegli ideali di carità cristiana propri del primo cattolicesimo, rinunciando alle ricchezze superflue che troppo avevano distolto gli uomini di chiesa dai propri sacri compiti. Figuratevi il capo della banca vaticana come avrebbe mai potuto vedere un tipo del genere sul più alto gradino del proprio stato…
La Banca Vaticana non è responsabile né verso la Banca Centrale del Vaticano né verso il Ministero dell’Economia; infatti funziona in modo indipendente con tre consigli d’amministrazione: uno costituito da cardinali di alto livello, un altro costituito da banchieri internazionali che collaborano con impiegati della Banca Vaticana e per ultimo un consiglio d’amministrazione che si occupa degli affari giornalieri. Tali strutture organizzative così chiuse sono la norma nella Santa Sede e sono utili per mascherare le operazioni della Banca: figuriamoci se Marcinkus avesse mai voluto un papa che lo “disturbasse”.
Lo IOR funziona come banchiere privato della Chiesa, dal momento che si adatta perfettamente alle esigenze di una Banca diretta dal Papa. Nonostante sia di proprietà del Papa, la Banca, sin dal proprio inizio, è stata più volte coinvolta nei peggiori scandali, corruzione e intrighi. Sotto felice auspicio, l’apertura della banca nel 1941 per ordine di Pio XII, altresì chiamato il Papa di Hitler, ha fornito convenienti sbocchi bancari ai fascisti italiani, all’aristocrazia e alla mafia. (…)
La Banca Vaticana afferma di non aver nessun documento relativo al periodo della Seconda Guerra Mondiale; infatti secondo il procuratore della Banca Vaticana, Franzo Grande Stevens, lo IOR distrugge tutta la documentazione ogni dieci anni, un’affermazione alla quale nessun banchiere responsabile crederebbe. Ciononostante, altre documentazioni esistono in Germania e presso gli archivi americani, che dimostrano i trasferimenti nazisti di fondi allo IOR dalla Reichsbank, e altri dallo IOR alle banche svizzere controllate dai nazisti. Un famoso procuratore specializzato nelle restituzioni dell’Olocausto ha documentato i trasferimenti di denaro dai conti delle SS a una innominata banca romana nel settembre 1943, proprio quando gli Alleati si stavano avvicinando alla città. (…) Dalla fine degli anni Settanta, lo IOR era divenuto uno dei maggiori esponenti dei mercati finanziari mondiali. Quando Albino Luciani decise di posare i suoi occhi indiscreti sulle vicende e l’attendibilità di Paul Marcinkus, responsabile della banca vaticana, alias IOR, Istituto Opere di Religione, il neo-eletto papa aprì una controversia che - secondo la documentata e mai smentita inchiesta di David Yallop [In Italia il libro di Yallop fu coraggiosamente pubblicato dalla Tullio Pironti di Napoli (Yallop D., In God’s name, Ed.Pironti, Napoli, 1992)] - gli sarebbe costata la vita. In coincidenza con l’elezione di Lucani infatti venne pubblicato un elenco di 131 ecclesiastici iscritti alla massoneria, buona parte dei quali, erano del Vaticano; fra questi vi era Paul Marcinkus (43/649, 21/8/67, nome in codice: Marpa).La lista era stata diffusa da un piccolo periodico «O.P. Osservatore Politico» di quel Mino Pecorelli destinato a scomparire un anno dopo l’elezione di Albino Luciani in circostanze mai chiarite. Secondo molti, O.P. era una sorta di «strumento di comunicazione» adoperato dai servizi segreti italiani per far arrivare messaggi all’ambiente politico. Pecorelli, tra l’altro, era legato a filo doppio con Gelli come lo erano Sindona e Calvi.
L’intreccio che lega Marcinkus, la banca vaticana, il banchiere Sindona, il banchiere Calvi, il segretario di Stato del Vaticano Villot, Gelli, il cardinale Cody di Chicago e la Continental Illinois Bank di Chicago, con la quale venivano e vengono controllati gli investimenti vaticani negli Stati Uniti, è strettissimo. Luciani era convinto che un’indagine approfondita su connessioni e collusioni avrebbe potuto stabilire i provvedimenti da prendere, e le contromisure da mettere in atto per arginare l’invadente e potentissimo cardinale. Luciani conosceva molto bene il direttore della Banca Vaticana; nel 1972 Marcinkus aveva venduto a Roberto Calvi la partecipazione di controllo nella banca cattolica del Veneto senza minimamente metterne a conoscenza l’allora patriarca di Venezia. La morte subitanea, dopo trentatre giorni di pontificato, suscitò incredulità e stupore, sentimenti accresciuti dalle titubanze del Vaticano nello spiegare il come, il quando ed il perché dell’evento. In questo modo, l’incredulità diventò prima dubbio e poi sospetto. Era morto o l’avevano ucciso?
Fu detto all’inizio che Luciani era stato trovato morto con in mano il libro «l’imitazione di Cristo», successivamente il libro si trasformò in fogli di appunti, quindi in un discorso da tenere ai gesuiti ed infine, qualche versione ufficiosa volle che tra le sue mani ci fosse l’elenco delle nomine che il Papa intendeva rendere pubbliche il giorno dopo.
Dapprima, l’ora della morte fu fissata verso le 23 e, quindi, posticipata alle 4 del mattino. Secondo le prime informazioni, il corpo senza vita era stato trovato da uno dei segretari personali del Papa, dopo circolò la voce che a scoprirlo fosse stata una delle suore che lo assistevano. C’erano veramente motivi per credere che qualcosa non andasse per il verso giusto.
Qualcuno insinuò che forse sarebbe stato il caso di eseguire un’autopsia e questa voce, dapprima sussurrata, arrivò ad essere gridata dalla stampa italiana e da una parte del clero. Naturalmente l’autopsia non venne mai eseguita ed i dubbi permangono ancora oggi.
Di questo argomento si occuperà approfonditamente l’inglese David Yallop, convinto della morte violenta di Giovanni Paolo I.
Il libro dello scrittore inglese passa in rassegna tutti gli elementi di quel fatidico 1978 fino a sospettare sei persone dell’omicidio di Albino Luciani: il Segretario di Stato Jean Villot, il cardinale di Chicago John Cody, il presidente dello I.O.R. Marcinkus, il banchiere Michele Sindona, il banchiere Roberto Calvi e Licio Gelli maestro venerabile della Loggia P2.
Secondo Yallop, Gelli decise l’assassinio, Sindona e Calvi avevano buone ragioni per desiderare la morte del Papa ed avevano le capacità ed i mezzi per organizzarlo, Marcinkus sarebbe stato il catalizzatore dell’operazione mentre Cody (strettamente legato a Marcinkus) era assenziente in quanto Luciani era intenzionato ad esonerarlo dalla sede di Chicago perché per motivi finanziari si era attirato le attenzioni non solo della sua chiesa ma addirittura della giustizia cittadina e della corte federale. Villot, infine, avrebbe facilitato materialmente l’operazione.
La ricostruzione fatta da Yallop degli affari di Sindona, di Calvi, di Gelli e dello I.O.R., conduce inevitabilmente all’eliminazione del Papa.
Perché e soprattutto chi ha fatto sparire dalla camera del Papa i suoi oggetti personali? Dalla stanza di Luciani scompariranno gli occhiali, le pantofole, degli appunti ed il flacone del medicinale Efortil. La prima autorità di rango ad entrare nella stanza del defunto fu proprio Villot, accompagnato da suor Vincenza (la stessa che ogni mattina portava una tazzina di caffè al Papa) che verosimilmente fu l’autrice materiale di quella sottrazione. Perché la donna si sarebbe adoperata con tanta solerzia per far sparire gli oggetti personali di Luciani? Perché quegli oggetti dovevano sparire? Domande destinate a restare senza risposta anche in considerazione del fatto che la diretta interessata è passata a miglior vita.
Una curiosità per chiudere l’argomento: sulla scrivania di Luciani fu trovata una copia del settimanale «Il mondo» aperta su di un’inchiesta che il periodico stava conducendo dal titolo: «Santità...è giusto?» che trattava, sotto forma di lettera aperta al pontefice, il tema delle esportazioni e delle operazioni finanziarie della banca Vaticana. «E’ giusto...» recita l’articolo «...che il Vaticano operi sui mercati di tutto il mondo come un normale speculatore? E’ giusto che abbia una banca con la quale favorisce di fatto l’esportazione di capitali e l’evasione fiscale di italiani?». Gli spostamenti sull’asse internazionale di denaro, favori, compiacenze, e destini di intere legislature non potevano essere resi incerti nemmeno da un Papa perché proprio in quel biennio ‘78-‘79 si sarebbe proceduto ad accordi destinati a riscrivere il contesto del capitale finanziario europeo ed extra-europeo. L’Italia, una volta di più, dimostrava la sua particolare e delicata funzione di volano per iniziative che avrebbero segnato le fortune, o i tracolli, di numerosi gruppi di potere.
La tensione che si innervava nella politica nazionale e di cui la drammatica restaurazione in Fiat del 1980 rappresentò uno dei principali strumenti di riassorbimento dell’urto determinato dal malcontento della classe operaia, databile in origine al 1969, restituisce i contorni di un paese nel quale il ceto dirigente doveva storicamente risposte senza ambiguità ai dominatori d’oltre Atlantico, incarnati dalla torbida figura di Sindona, palesemente sostenuto con ogni riguardo da Andreotti e dalla Dc, i cui programmi a lunga scadenza sembravano interrotti dalla crisi di governabilità culminata nel ‘77 con gli scontri in piazza e pochi mesi più tardi col rapimento Moro. Luciani voleva riformare le finanze vaticane e, sicuramente, voleva anche cambiare alcuni amministratori. Due articoli apripista che cercavano di elencare “I beni del Vaticano” (e questo era anche il titolo di copertina) apparvero nel gennaio del 1977 sul settimanale “L’Europeo”, allora di proprietà della Rizzoli. Il giornalista Paolo Ojetti scrisse un primo lungo articolo (da pagina 32 a pagina 37 e con un appendice documentaria di sette pagine) in cui sosteneva che “un quarto di Roma, forse il migliore, è nelle mani del Vaticano”. Forse per la prima volta Paolo Ojetti (per caso, come specifica) ha pubblicato la ragione sociale di cinque società immobiliari che avevano sede a Roma, ma che erano di proprietà della “Santa” Sede. Gli articoli di Ojetti provocarono un gran rumore (soprattutto perché il Parlamento si apprestava ad affrontare il dibattito riguardante la bozza di un nuovo Concordato), ed alla fine Gianluigi Melega, neo-direttore del settimanale, venne licenziato (in proposito vedi: http://www.fisicamente.net/index-120.htm n.d.r.).
Le principali società immobiliari e/o finanziarie di proprietà del Vaticano che a Roma gestiscono il “potere temporale” - punta di un iceberg ben più grande - sono immobiliari costituite nell’immediato dopo guerra.
Di alcune il socio di riferimento è la banca vaticana, o Ior, che per anni è stata amministrata dal chiacchieratissimo monsignore Paul Casmir Marcinkus, dai chiacchierati Luigi Mennini (uomo d’affari del Vaticano) e Pellegrino de Strobel. Un’altra buona parte di società immobiliari fanno capo alla “Fondazione Apostolicam Actuositatem” che controlla due finanziarie (Aufin e Società di Coordinamento), le quali a loro volta controllano una decina di società. Il terzo gruppo di società è generalmente riconducibile alla Chiesa di Roma soprattutto perché all’interno dei consigli d’amministrazione siedono personaggi del Vaticano.
Il cambio Lucani- Wojtyla giovò non poco a Marcinkus… Che Papa Wojtyla volesse far cadere il regime comunista nella sua cattolicissima Polonia lo sapevano in molti, soprattutto i servizi segreti sovietici.Con il denaro dello ior il Vaticano finanziò "Solidarnosc" di Walesa che alla lunga riuscì a porre fine al regime comunista in Polonia. Dopo la democratizzazione di questo Paese seguì a catena la caduta dei regimi degli altri Paesi satelliti dell'Urss.
Naturalmente tutto questo era avvenuto senza che Cosa Nostra ne sapesse niente: aveva affidato i suoi "risparmi" a Calvi perché li facesse fruttare, non perché li desse a Marcinkus e da lì a "Solidarnosc". E fu così che anche Calvi fece la fine di Sindona e venne trovato penzolante da una corda sotto il ponte dei "Frati neri" sul Tamigi. A distanza di venti anni s'è capito che quello non era suicidio, bensì un delitto di mafia, forse affidato da Cosa Nostra siciliana alla camorra, e in particolare a quel Vincenzo Casillo che poi saltò in aria con la sua auto a Roma. Meglio togliere di mezzo testimoni pericolosi.
Al di sopra di questo sordido traffico sotterraneo di miliardi della mafia c'era però il più alto contesto politico, la Storia che cambiava. E fu allora che il Kgb decise di uccidere Wojtyla . Per non agire direttamente chiese l'intervento dei servizi segreti bulgari, i quali fecero pressione sui colleghi turchi affinché si trovasse un killer disposto a sparare al Papa. Era Alì Agca, condannato a morte, un mistico fanatico dalla mira infallibile. Agca venne fatto evadere da un carcere di massima sicurezza, venne aiutato dai "lupi grigi" di Oral Celik, nelle sue peregrinazioni passò anche da una locanda di Palermo e il 13 maggio 1981, festa della Madonna di Fatima, si presentò con la pistola in pugno davanti al Papa. Il killer turco stavolta sbagliò mira (la Madonna di Fatima volle salvare Wojtyla? Il terzo segreto di Fatima? No… semplicemente l’ennesimo “miracolo” di Marcinkus!).
In questo grandioso scenario politico, accorgersi che la mafia fu gabbata e che i soldi del diavolo finirono non in crusca, ma forse servirono per operazioni contro i nemici della Cristianità fa un certo effetto a volerci pensare. In fondo i mafiosi senza saperlo sono stati anche in questo caso anticomunisti come volevano essere.
In definitiva: morti Lucani, Calvi, Sindona, Pecorelli…e il nostro buon Marcinkus? Beh, con sentenza della corte suprema dell’87 non fu processato…per l’extraterritorrialità del Vaticano…
Marcinkus muore a Sun City, il 20 febbraio 2006
Ulteriori approfondimenti:
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... atera.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Marcinkus
21/06/2012, 15:30
22/06/2012, 10:57
22/06/2012, 14:25