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MessaggioInviato: 13/06/2012, 09:37 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... pieno.aspx



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 13/06/2012, 12:01 
Bisognerebbe anche sottolineare che fino a poco tempo fa chi non sosteneva Prodi/Ciampi e co. veniva addidato come fascista/berlusconiano/mafioso/leghista/razzista/ignorante/etc..

[:o)]


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MessaggioInviato: 13/06/2012, 15:42 
[b]DOSSIER: Ecco quando è iniziata la crisi dell'Italia;
era il 1992 sul panfilo Britannia
[/b]

http://www.nocensura.com/2012/02/dossie ... crisi.html

Il tutto é iniziato il 2 giugno 1992, nei pressi di Civitavecchia, sul Britannia, il lussuosissimo panfilo della Regina Elisabetta. I più grandi banchieri anglo-americani lo affittarono a peso d’oro con lo scopo di avere un luogo sicuro in cui poter “chiacchierare” con gli italiani. Su quel panfilo l’Italia venne svenduta alle banche internazionali.

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Lì venne decisa la scellerata privatizzazione dei principali beni dello Stato italiano. La SIP, le autostrade, ENI, le Ferrovie dello Stato, le Poste e addirittura la Banca d’Italia. Fino a quel momento tutti noi contribuenti italiani, con le nostre tasse, sovvenzionavamo tutte queste aziende. Dopo la riunione galleggiante, tutto venne privatizzato e svenduto alle banche. Da allora sono state licenziate migliaia di persone, i treni sono sempre più in ritardo, spedire un pacco costa sempre di più, la bolletta della luce é lievitata, il casello dell’autostrada é costantemente aumentato per ogni tratta, fino a triplicare ovunque il prezzo, senza che la qualità delle strade sia effettivamente migliorata. Ma quanti casellanti sono stati sostituiti dal Telepass o da quelle macchinette mangia soldi? A me stavano simpatici, con i loro musi lunghi e il loro cenno con il capo che sostituiva la parola “buona giornata”.

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Preferivo di gran lunga che i soldi delle mie tasse andassero al casellante burbero, al secondo conducente del treno che non faceva niente (da quando questa figura é stata rimossa gli incidenti ferroviari sono aumentati a dismisura), al postino che era sempre al bar, al ragazzetto che leggeva il contatore della luce. Ora i soldi delle nostre tasse vanno nelle mani dei banchieri internazionali del Britannia che detengono azioni e hanno diverse partecipazioni nella gran parte delle aziende ex statali che sono state privatizzate ma che continuano a essere pesantemente sovvenzionate dal governo, con i nostri soldi.

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La SIP é diventata Telecom, le Poste sono diventate Poste Italiane, le Ferrovie sono diventate Trenitalia e via discorrendo. Le spese più imponenti sono a carico di noi contribuenti, perché se ne fa carico lo Stato (vedi la copertura del pesante buco di bilancio di Trenitalia ad esempio) ma gli utili se li spartiscono loro. Ai banchieri evidentemente piace vincere facile.

Il nodo cruciale dell’intera vicenda delle privatizzazioni sta nel fatto che non sono state approvate per risanare il Bilancio dello Stato, per aumentare la competizione tra le varie aziende, favorire il libero mercato e rendere più efficiente il servizio (cosa che effettivamente sarebbe stata utile) ma soltanto per favorire le grandi banche padrone del mondo.


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La svendita della nostra italia é avvenuta su un Panfilo, non in un Parlamento o in una qualsiasi altra sede istituzionale. La voce del popolo non é stata ascoltata. Il Parlamento non serve forse per far parlare il popolo attraverso i membri eletti democraticamente e messi lì dal nostro voto? Mario Draghi, Romano Prodi, Giuliano Amato & Company, che diritto avevano di discutere del futuro dell’Italia su quel panfilo? Certe cose non andrebbero discusse nelle sedi opportune per consentire il normale svolgersi della democrazia?

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Invece tutto é stato deciso in mezzo al mare, lontano da occhi indiscreti. Quasi si trattasse di una segreta “riunione massonica”. Se poi consideriamo che Draghi, Prodi, Amato e circa il 90% dei partecipanti alla riunione fanno parte del Club Bilderberg…beh, lascio fare a voi 2+2.

La riunione galleggiante passò in sordina, i media non ne parlarono. Non per connivenza o sudditanza, ma perchè chi organizzò la svendita del nostro paese sapeva benissimo che tutta l’attenzione degli italiani era puntata sul coevo scandalo di Tangentopoli, che stava facendo affondare l’intera classe dirigente italiana.


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Chi invece stava letteralmente a galla e con il vento in poppa, erano quei pochi politici ed imprenditori italiani che si salvarono da Tangentopoli, lo scandalo che indignò gli italiani. I pochi superstiti si trovavano già sul Britannia ad architettare una imponente svendita. Sembra quasi che la classe politica italiana non riesca proprio a fare a meno di farci incazzare. E il tutto senza perdere tempo! Lo scandalo delle tangenti era ancora caldo eppur già si lavorava ad una nuova e scandalosa decisione, che non solo ci avrebbe indignati, ma qualche anno dopo, ci avrebbe addirittura dissanguati.

Con il passaggio dell’uragano “Tangentopoli” noi illusi italiani, avevamo pensato che potesse iniziare un periodo migliore per il nostro Paese. Ora sappiamo che già nello stesso periodo delle inchieste di Di Pietro, ci stavano per preparare alla più grande inculata della storia. E pensare che con Tangentopoli pensavamo di aver toccato il fondo. Su quel panfilo l’Italia fu venduta per trenta denari. Addirittura fu venduta la Banca D’Italia, il bene supremo della collettività e simbolo della sovranità monetaria del popolo. Da allora si chiama Bankitalia ed é in mano alle banche private italiane, commissariate dalla BCE e in balia dei mercati finanziari, guarda caso gestiti, con le più abili speculazioni finanziarie, da quei ricchi banchieri che affittarono il panfilo dalla vecchia inglese e giunsero a Civitavecchia per comprare l’Italia.

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La cosa più brutta é che i nostri “politici” glielo permisero. Per far ciò era necessaria la privatizzazione dei beni dello Stato, ovvero trasformare tutte le aziende statali in S.p.A. Che tramite il mercato finanziario e la compravendita delle azioni avrebbero potuto essere acquistate e controllate dai grandi speculatori internazionali. Cosa che avvenne con la piena accondiscendenza di Draghi, Prodi, Amato & Co.

Sotto il nome di “privatizzazione” era celato l’inizio della fine. le nostre braghe vennero calate; poi, nel seguente decennio, ci hanno messo lentamente a 90°. Oggi, sono passati 20 anni e la paura cresce. Siamo inermi ed incolpevoli, ci stanno per ingroppare a causa di quei quattro incapaci che, chissà come, si sono trovati su quel panfilo a dover decidere per le nostre chiappe. Possiamo solo sperare che la crisi finisca prima che le banche mondiali ci inculino selvaggiamente, lasciandoci tutti sul lastrico. E brucierà. Brucierà davvero tanto ora che sappiamo che le nostre natiche sono state così subdolamente svendute.

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Sul Britannia, personaggi di destra e sinistra, per la prima volta nella storia d’Italia a braccetto, si piegarono all’unisono alle banche straniere. Svendettero la nostra sovranità, calpestarono la democrazia. Avvenne un vero e proprio smantellamento dello Stato imprenditore.

Secondo Antonella Randazzo, autrice del libro “Dittature. la storia occulta”, i principali artefici del Sacco d’Italia furono gli economisti Mario Draghi e Giulio Tremonti; l’allora presidente Iri, Romano Prodi; quello dell’Eni, Franco Barnabè; il dirigente dell’Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell’Iri Riccardo Galli. Furono loro i principali sostenitori della svendita dell’Italia alle banche straniere.


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Per far approvare la dismissione dei beni italici, agli amici del Britannia, serviva qualcosa di forte. Qualcosa tipo una lira più debole, un bilancio ancor più disastrato e il declassamento dei nostri BOT. Tutte cose che vennero concordate su quel panfilo, con la piena accondiscendenza dell’intera classe politica italiana, di destra e di sinistra, viziosamente uniti nel male.

Ci si accordò per una supersvalutazione della lira. Il compito fu affidato al cattivone di turno: George Soros, super finanziere d’assalto di origini ungheresi ma yankee d’adozione, a capo del Quantum Fund e protagonista di una incredibile serie di crac provocati in svariate nazioni nel mirino degli Usa, potendo contare su smisurate liquidità capaci di creare default ad hoc e svalutazioni create ad arte. La svalutazione della lira raggiunse il 30%, il super attacco speculativo alla nostra moneta costrinse l’allora governatore di Bankitalia, Carlo Azeglio Ciampi, a prosciugare le risorse della banca centrale, bruciando 50 miliardi di dollari per arginare l’imminente tracollo della nostra economia monetaria: in pratica ci costrinsero a mutilare il nostro bilancio.


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Moody’s, l’agenzia di rating, completò l’opera declassando i nostri Bot. Un attacco speculativo ad opera d’arte.

Diverse procure italiane (fra cui Napoli e Roma) avviarono delle inchieste contro l’attacco speculativo e il super-aggiotaggio di Soros nei confronti dei nostri mercati. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete. Una immensa frode legalizzata che avrebbe colpito tutti i cittadini-risparmiatori italiani ed avrebbe portato alla odierna recessione. Inutile dirlo le inchieste furono un buco nell’acqua. Nessun potente speculatore venne incriminato, nessun politico italiano fu mai dichiarato colpevole.


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Reginald Bartholomew, neo ambasciatore inglese a Roma e esponente di spicco della finanza anglo-americana dichiarò sbeffeggiante: «continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera agli investimenti esteri». Volevano a tutti i costi mettere le mani sui nostri beni, era così palese. Dovevamo fermarli. Purtroppo però siamo un popolo tradito dalla nostra classe dirigente, e non abbiamo i mezzi per farlo. Che desolazione.

FONTI:
- Antonella Randazzo. “Dittature. La Storia Occulta” (Edizione Il Nuovo Mondo, 2007).
- La Repubblica , 27 maggio 1992.
- La Repubblica , 28 maggio 1992.
- La Repubblica , 10 giugno 1992.
- La Repubblica , 23 giugno 1992.
- La Repubblica , 23 giugno 1992.
- La Repubblica , 25 giugno 1992.
- La Repubblica , 27 maggio 1992.
- La Repubblica , 11 agosto 1992.
- La Repubblica , 5 settembre 1999.
- L’Unità, 12 agosto 1992.Solidarietà, anno IV n. 1, febbraio 1996.
- Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica , Rivista N. 4 gennaio-aprile 1996.
- Solidarietà, anno 1, n. 1, ottobre 1993.
- Esposto della Magistratura contro George Soros presentato dal Movimento Solidarietà al Procuratore della Repubblica di Milano il 27 ottobre 1995.
- reti-invisibili.net
- disinformazione.it
- europeanphoenix.com/it
- luogocomune.net



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MessaggioInviato: 13/06/2012, 17:36 
tte@...........La cosa più brutta é che i nostri “politici” glielo permisero. Per far ciò era necessaria la privatizzazione dei beni dello Stato, ovvero trasformare tutte le aziende statali in S.p.A. Che tramite il mercato finanziario e la compravendita delle azioni avrebbero potuto essere acquistate e controllate dai grandi speculatori internazionali. Cosa che avvenne con la piena accondiscendenza di Draghi, Prodi, Amato & Co.

........................................................................................................

a questi magari si puo aggiungere ciampi,cmq a prescindere,codesti signori,dovrebbero in qualke modo risponderne,della vicenda....[:(!]


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MessaggioInviato: 14/06/2012, 02:14 
Fare cassa senza tassa? Monti: vendiamo patrimonio.

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Tratto da: http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... x-1268731/

Mario Monti punta sulle privatizzazioni, sulle dismissioni di patrimonio pubblico. Dopo aver incontrato a Berlino Wolfgang Schaeuble, il ministro delle finanze tedesco, ha rilasciato un po’ di dichiarazioni. La più importante è questa: ”Non solo non escludiamo la cessione di quote dell’attivo del settore pubblico, ma la stiamo preparando come abbiamo già annunciato e presto seguiranno degli atti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”.

Insomma il governo Monti avrebbe intenzione di privatizzare le partecipazioni e il patrimonio di Regioni e Comuni, per fare cassa. Intenzioni che fanno pensare a un’Italia in difficoltà?

Non secondo Monti: ”Il sistema italiano non è fragile”, ha alcuni aspetti ”fragili” come l’alto debito, ma ha alcuni aspetti ben più solidi “come il sistema bancario, visto che è paragonabile per solidità a quello tedesco”.

Quindi non c’è bisogno di una manovra bis? Su questo Monti non è chiarissimo: “Sui conti pubblici abbiamo fatto un pesantissimo intervento in dicembre ma va continuata l’opera” anche se “non occorrerà una seconda manovra, ma l’azione di disciplina dovrà procedere”.

La debolezza non è del sistema Italia ma è del carattere degli italiani, secondo il presidente del Consiglio: “Noi italiani tendiamo, secondo me, a oscillare troppo come stato d’animo da momenti di euforia irresponsabile a momenti di depressione ingiustificata. A volte c’è troppo ottimismo o troppo pessimismo, mentre la realtà è che l’Italia ha punti di forza e di debolezza che alla fine però non la rendono fragile”.

Fra i punti di forza ci sono le banche italiane e lo scarso debito privato: “Non sarei sicuro ad esempio fra quale dei due sistemi bancari, quello tedesco o quello italiano, sia più solido tenuto conto di tutti gli elementi che vanno tenuti in considerazione. Il sistema italiano ha un alto debito pubblico ma ha uno scarso debito privato di famiglie e imprese e le famiglie si sono poco indebitate per consumo e si sono anche poco indebitate attraverso mutui ipotecari”. Quindi, ha concluso, “l’Italia ha punti di forza e di debolezza”.

Poi Monti è passato a parlare di riforma del mercato del lavoro che “rispetto a quella delle pensioni ha attirato meno attenzione, ma dopo un’ulteriore considerazione le imprese vedranno quanto potente sarà l’impatto di aver ora la libertà di procedere con licenziamenti individuali senza passare dal giudice ad eccezione dei casi di discriminazione”. In Italia secondo Monti c’è una “eccessiva protezione” dei lavoratori attuali rispetto “ai giovani che sono senza alcuna protezione”.

Altro tema, la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie ideata ormai 40 anni fa dall’economista americano James Tobin, peraltro fra i maestri di Monti: ”Potrebbe avrebbe senso”, ma ”dovrebbe essere introdotta ”nell’Europa a 27”, ha detto il presidente del Consiglio, sottolineando che una tassa del genere ha senso in un contesto che sia il ”più ampio” possibile.



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MessaggioInviato: 14/06/2012, 12:07 
Cita:
Messaggio di Thethirdeye


1992-2012 - "Guerra Finanziaria" all'Italia (con commento di Paolo Barnard)

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Allora ragazzi.... questa responsabilità ENORME della c.d. "sinistra italiana"
relativamente allo scenario politico ed economico della nostra povera
Italia (periodo 1992 - 2012).... è qualcosa che vedo solamente io?

Oppure c'è qualcuno che è in grado di fornire spiegazioni o di smentire?



Prima di tutto una premessa necessaria:

Monti non è nè di destra nè di sinistra, è il burattinaio e lo sappiamo bene.

Non facciamoci prendere in giro col solito gioco di Don Camillo e Peppone che serve solo a dividerci.


Anche perchè come detto da TTE, le responsabilità sono già evidenti. I FATTI:


La Sinistra italiana c'è dentro fino al collo fin dal primo giorno,

cioè dagli Anni '60, quando ancora si faceva chiamare col suo vero nome di Partito Comunista Italiano

che mentre arringava il popolo bue coi soliti discorsi accoglieva e trattava in privato con gli esponenti della finanza internazionale.


A cominciare da Napolitano, il grande ricevitore.


Il tutto "naturalmente" mentre con la loro "lotta di classe" facevano chiudere aziende italiane per portare i soldi in Russia,

e permeavano la società intera con la sua rete di corruzione, con "tangenti poggiate sul tavolo come fossero biro".

Tanto nessuno li denunciava... questa si chiama Omertà ed è una metodologia mafiosa.


Tangentopoli [?]


Spazzò via tutti gli altri partiti, che ancora opponevano resistenza ai voleri della finanza mondiale,

e risparmiò solo il PCI, il loro principale socio d' affari, e tutti i suoi alias futuri: PDS, PD...


Via libera per i primi "governi tecnici" atti a creare un precedente: Ciampi,

(poi divenuto Presidente della Repubblica... come Napolitano).


Quindi la vera e propria età dell' oro del "Centro-Sinistra" fino al 2000.

Prodi, Visco, Draghi, Amato, e immancabilmente D' Alema

con cui le privatizzazioni selvagge raggiunsero addirittura il record europeo: nessuno in Europa aveva privatizzato tanto dal 1997 al 2000!


Prodi e D' Alema meritano un capitolo a parte perchè con loro

Il debito nazionale viene messo nelle mani delle grandi fondazioni straniere.

Fummo l' unico Paese in Europa ad aver fatto ciò. Un altro grande record europeo.


Grazie unicamente a costoro avviene la totale consegna del nostro Paese nelle mani dei padroni della finanza mondiale.


Tremonti è stato l' unico ad aver sempre remato contro ai loro disegni...

e infatti sappiamo che fine ha fatto il governo in cui lui era ministro.

E sappiamo bene perchè,


non certo per dubitare che Berlusconi fosse un criminale, cosa evidente,

(come ogni altro in quel Parlamento del resto)

ma visto che è rimasto in piedi nonostante tutto ed è caduto solo dopo la "Crisi".


e che è stato sostituito senza delle elezioni ma con un personaggio venuto dal nulla

nientepopodimeno che il Goldman-Sachs International Advisor, Trilater Commision European President, Comitato Direttivo Bilderberg...

Mario Monti. [:o)]



è palese che si è trattato come con Papandreu di un caso di rimozione di governo eletto e instaurazione di governo fantoccio.


Nessuno lo rimpiangerà di certo, ma sarebbe dovuto essere sostituito con elezioni

e non con certo con personaggi ancora peggiori e non eletti

che sono poi i veri responsabili pluri-decennali della situazione globale attuale.


Questi sono I FATTI, che piacciano o no. Rivedetevi il video, correggetemi se sbaglio.


Mentre i "compagni" ancora decantano le sorti magnifiche e progressive dell' Euro [:o)]

Tremonti è l' unico in Italia ad aver scritto un libro in cui denuncia il problema.

Questo un assaggio che si trova in rete:


Cita:
"Uscita di sicurezza" di Giulio Tremonti


"Quando il crepitare degli spread fa vacillare la fiducia in noi stessi e lo spirito dell’Unione Europea,

è chiaro il rischio che emergano qua e là, e a partire proprio dalla civilissima Europa,

i primi segni di un tipo nuovo di fascismo: il fascismo finanziario, il fascismo bianco."



Più chiaro di così.... E allora da che parte stanno le responsabilità?


Sino a prova contraria il disastro finanziario è globale,

Berlusconi era il farabutto che era ma certo non aveva certo il governo di tutti i Paesi del mondo...


E' abbastanza evidente invece chi sono i personaggi coinvolti fin dal principio,

Dal Bilderberg alla Trilateral passando per Goldman Sachs,

Ma i soci italiani sono tutti provenienti dal famigerato Partito Comunista Italiano.


Vediamo di chiarirci... Il Loro progetto è chiaramente a-partitico

perchè per questi "signori" destra e sinistra non hanno alcun significato:

a loro interessa solo il potere. Quello assoluto.


Ma la sinistra italiana nell' affare c' è dentro fino al collo, fin dal primo giorno.


E questo non è certo difficile da spiegare perchè il Partito Comunista Italiano

come dice il nome stesso altro non era che la succursale locale del blocco sovietico.

Con relativi invii di denaro sottratti all' Italia e efficiente struttura aziendale (vedasi video).


E in quanto tale, vorrei ricordare ai più distratti, il loro sistema di riferimento non era certo la democrazia

ma il Comunismo, una dittatura tra le più feroci.


E quindi non stupisce affatto che non si siano fatti alcuno scrupolo a diventare complici

con chi desiderava distruggere la democrazia occidentale per avere una fetta di torta.


Dal loro punto di vista, era solo un modo di proseguire il loro piano...

specie dopo che quello principale era inevitabilmente fallito.


Cosa che sono pronto a scommettere, non è stata una eccezione italiana, ma una cosa ben organizzata a livello mondiale...

Aztlan



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 14/06/2012, 12:12 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Cita:
Messaggio di Thethirdeye


1992-2012 - "Guerra Finanziaria" all'Italia (con commento di Paolo Barnard)

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Allora ragazzi.... questa responsabilità ENORME della c.d. "sinistra italiana"
relativamente allo scenario politico ed economico della nostra povera
Italia (periodo 1992 - 2012).... è qualcosa che vedo solamente io?

Oppure c'è qualcuno che è in grado di fornire spiegazioni o di smentire?



Prima di tutto una premessa necessaria:

Monti non è nè di destra nè di sinistra, è il burattinaio e lo sappiamo bene.

Non facciamoci prendere in giro col solito gioco di Don Camillo e Peppone che serve solo a dividerci.


Anche perchè come detto da TTE, le responsabilità sono già evidenti. I FATTI:


La Sinistra italiana c'è dentro fino al collo fin dal primo giorno,

cioè dagli Anni '60, quando ancora si faceva chiamare col suo vero nome di Partito Comunista Italiano

che mentre arringava il popolo bue coi soliti discorsi accoglieva e trattava in privato con gli esponenti della finanza internazionale.


A cominciare da Napolitano, il grande ricevitore.


Il tutto "naturalmente" mentre con la loro "lotta di classe" facevano chiudere aziende italiane per portare i soldi in Russia,

e permeavano la società intera con la sua rete di corruzione, con "tangenti poggiate sul tavolo come fossero biro".

Tanto nessuno li denunciava... questa si chiama Omertà ed è una metodologia mafiosa.


Tangentopoli [?]


Spazzò via tutti gli altri partiti, che ancora opponevano resistenza ai voleri della finanza mondiale,

e risparmiò solo il PCI, il loro principale socio d' affari, e tutti i suoi alias futuri: PDS, PD...


Via libera per i primi "governi tecnici" atti a creare un precedente: Ciampi,

(poi divenuto Presidente della Repubblica... come Napolitano).


Quindi la vera e propria età dell' oro del "Centro-Sinistra" fino al 2000.

Prodi, Visco, Draghi, Amato, e immancabilmente D' Alema

con cui le privatizzazioni selvagge raggiunsero addirittura il record europeo: nessuno in Europa aveva privatizzato tanto dal 1997 al 2000!


Prodi e D' Alema meritano un capitolo a parte perchè con loro

Il debito nazionale viene messo nelle mani delle grandi fondazioni straniere.

Fummo l' unico Paese in Europa ad aver fatto ciò. Un altro grande record europeo.


Grazie unicamente a costoro avviene la totale consegna del nostro Paese nelle mani dei padroni della finanza mondiale.


Tremonti è stato l' unico ad aver sempre remato contro ai loro disegni...

e infatti sappiamo che fine ha fatto il governo in cui lui era ministro.

E sappiamo bene perchè,


non certo per dubitare che Berlusconi fosse un criminale, cosa evidente,

(come ogni altro in quel Parlamento del resto)

ma visto che è rimasto in piedi nonostante tutto ed è caduto solo dopo la "Crisi".


e che è stato sostituito senza delle elezioni ma con un personaggio venuto dal nulla

nientepopodimeno che il Goldman-Sachs International Advisor, Trilater Commision European President, Comitato Direttivo Bilderberg...

Mario Monti. [:o)]



è palese che si è trattato come con Papandreu di un caso di rimozione di governo eletto e instaurazione di governo fantoccio.


Nessuno lo rimpiangerà di certo, ma sarebbe dovuto essere sostituito con elezioni

e non con certo con personaggi ancora peggiori e non eletti

che sono poi i veri responsabili pluri-decennali della situazione globale attuale.


Questi sono I FATTI, che piacciano o no. Rivedetevi il video, correggetemi se sbaglio.


Mentre i "compagni" ancora decantano le sorti magnifiche e progressive dell' Euro [:o)]

Tremonti è l' unico in Italia ad aver scritto un libro in cui denuncia il problema.

Questo un assaggio che si trova in rete:


Cita:
"Uscita di sicurezza" di Giulio Tremonti


"Quando il crepitare degli spread fa vacillare la fiducia in noi stessi e lo spirito dell’Unione Europea,

è chiaro il rischio che emergano qua e là, e a partire proprio dalla civilissima Europa,

i primi segni di un tipo nuovo di fascismo: il fascismo finanziario, il fascismo bianco."



Più chiaro di così.... E allora da che parte stanno le responsabilità?


Sino a prova contraria il disastro finanziario è globale,

Berlusconi era il farabutto che era ma certo non aveva certo il governo di tutti i Paesi del mondo...


E' abbastanza evidente invece chi sono i personaggi coinvolti fin dal principio,

Dal Bilderberg alla Trilateral passando per Goldman Sachs,

Ma i soci italiani sono tutti provenienti dal famigerato Partito Comunista Italiano.


Vediamo di chiarirci... Il Loro progetto è chiaramente a-partitico

perchè per questi "signori" destra e sinistra non hanno alcun significato:

a loro interessa solo il potere. Quello assoluto.


Ma la sinistra italiana nell' affare c' è dentro fino al collo, fin dal primo giorno.


E questo non è certo difficile da spiegare perchè il Partito Comunista Italiano

come dice il nome stesso altro non era che la succursale locale del blocco sovietico.

Con relativi invii di denaro sottratti all' Italia e efficiente struttura aziendale (vedasi video).


E in quanto tale, vorrei ricordare ai più distratti, il loro sistema di riferimento non era certo la democrazia

ma il Comunismo, una dittatura tra le più feroci.


E quindi non stupisce affatto che non si siano fatti alcuno scrupolo a diventare complici

con chi desiderava distruggere la democrazia occidentale per avere una fetta di torta.


Dal loro punto di vista, era solo un modo di proseguire il loro piano...

specie dopo che quello principale era inevitabilmente fallito.


Cosa che sono pronto a scommettere, non è stata una eccezione italiana, ma una cosa ben organizzata a livello mondiale...

Aztlan


Complimenti vivissimi Aztlan..... perchè oltre all'analisi accurata,
sei stato anche sintetico nell'esposizione........ ottimo [;)]



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Addio beni pubblici per evitare manovra: ma chi compra?

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ompra.aspx

Misura controversa: la cessione dei "gioielli" consentira' di risparmiare 5 miliardi quest'anno e altri 8 o 9 nel 2013. Ma il rischio e' che finiscano nelle mani dei soliti noti. Governo promette: monumenti non saranno toccati. Ma la legge lo consente. A fare gola soprattutto Sace e Fintecna, ricche di liquidità (tra i 10-15 miliardi).

Roma - L'addio a gioielli di famiglia e altre proprieta' immobiliari di pregio consentira' di risparmiare 5 miliardi quest'anno e altri 8-9 l'anno successivo. A fare gola, sono soprattutto Sace e Fintecna, societa' ricche di liquidita', tra i 10-15 miliardi. Ma il rischio e' che i beni pubblici finiscano nelle mani dei soliti noti. Difficile che avvenga come per le privatizzazioni nel 1992, che vide trasformate in Spa le aziende di stato Iri, Eni, Ina ed Enel, il tutto a guadagno dei gruppi anglo-americani. Nel dare l'annuncio il governo ha promesso che monumenti e beni di pregio non saranno toccati. Ma rimane il fatto che la legge - grazie al decreto Tremonti - lo consente. E basti pensare che sarebbe sufficiente cedere tutti gli asset, dalle societa' partecipate alle caserme, per azzerare, o quasi, l’intero debito pubblico dello Stato.

Come nel 2011 con Giulio Tremonti alla guida del Tesoro, la misura e' studiata con l'obiettivo di ridurre il deficit. Monti e' sottoposto a crescenti pressioni esterne ed interne e l'idea di abbattere in un solo colpo la massiccia mole del debito per convincere i mercati che l'Italia e' finanziariamente solida non deve essergli sembrata vera. "Monti vuole la crescita, ma non puo' far passare le misure politiche per stimolarla", sintetizza il Wall Street Journal. Il Tesoro e' chiamato al test dei mercati ormai da piu' di un anno. E da qui alla fine del 2012 ogni mese dovra' cercare di repererire sul primario 35 miliardi di euro di media. Nelle aste la domanda si e' sempre mantenuta su livelli molto buoni, il problema riguarda il costo salato che Roma deve regolarmente sborsare.

L'alta tensione sui mercati e le difficolta' politiche intestine - Monti rischia di perdere buona parte del sostegno parlamentare su cui poteva contare al momento del suo insediamento in novembre - devono aver convinto il professore della Bocconi a ricorrere all'iniziativa di dismissione di beni pubblici, per smaltire il debito, che ha raggiunto quota 1.948,58 miliardi in aprile, pari al 120% del Pil. Fin qua nulla di male. A sollevare obiezioni e' tuttavia il fatto che non si sa chi comprera'.

Inoltre il piano "vendi e riaffitta" potrebbe rivelarsi molto dispendioso per lo Stato se quest'ultimo dovra' garantire un rendimento, rappresentato ad esempio dai canoni di locazione pagati dalle stesse amministrazioni.

Da quando la decisione e' stata resa nota a Berlino, sebbene in via informale, in rete sono iniziate a circolare tesi secondo cui a guadagnarci potrebbero essere pochi singoli privati, come accaduto in passato. L'ultima volta, nell'autunno del 2011, vennero dismessi magazzini ed ex caserme a Torino, l’albergo Atletic di Livorno, fino alle aree agricole della Basilicata, ex depositi munizioni in Calabria nonche' la Manifattura di Firenze e Milano. Non certo monumenti di massimo pregio, ma comunque beni che vennero cartolarizzati da una societa' costituita ad hoc, "Patrimonio dello Stato Spa". Secondo quanto stabilito dal decreto Tremonti.

Questa volta saranno piazzate quote ai privati e ritirati vecchi titoli di Stato, per un guadagno nelle casse dello stato di almeno 50 miliardi. Nei nuovi "veicoli" confluira' parte del patrimonio pubblico, soprattutto di regioni e comuni. Verranno valorizzati i gioielli di famiglia, soprattutto quelli degli enti locali. Niente di concreto ancora, ma solo tante ipotesi: dalla Superholding al trust, da societa' Sgr al rafforzamento di Cassa depositi e prestiti e Demanio.

Tre le ipotesi al vaglio

Con ogni probabilita' il Tesoro costituira' un fondo o una Societa' di gestione del risparmio. Il ministero dovra' riferire al parlamento ogni sei mesi sui risultati ottenuti.

L'idea piu' accredita sinora riguarda la creazione di una societa' di gestione del risparmio - o in alternativa la creazione di piu' fondi immobiliari a cui lo Stato vende parte dei suoi asset. Il fondo, come scrive Valentina Conte su La Repubblica, "si finanzia poi collocando le quote presso investitori privati e istituzionali, il cui rendimento e' garantito dal flusso di entrate degli stessi asset, come gli affitti pagati dallo Stato alla Sgr". A quel punto, in un secondo tempo, "si stabilira' un vincolo di destinazione degli introiti netti dell’operazione, a riduzione del debito pubblico, escludendo dunque un loro utilizzo per finanziare nuove spese o riduzioni di imposte".

Il punto debole dell’operazione "fondo" sarebbe la scarsa liquidita' in circolazione. Meno probabile appare, tuttavia, la seconda strada percorribile: quella della Super-Holding, un bacino enorme in cui far confluire le controllate del Tesoro, le partecipate degli enti locali, gli immobili.

La terza ipotesi in campo vede come protagonista la Cassa depositi e prestiti, societa' controllata dal Tesoro al 70%, ma fuori dal perimetro della pubblica amministrazione (in teoria, puo' fare debito per acquistare, ma incorrerebbe nel veto di Bankitalia), che gestisce circa 120 miliardi di risparmio postale degli italiani. Un bacino da cui - riferisce il quotidiano - si potrebbero attingere risorse per acquistare partecipazioni azionarie del Tesoro.

Secondo quanto stabilito dalla legge, il Ministro dell'economia "e' autorizzato a costituire o a promuovere la costituzione, anche attraverso soggetti terzi, di piu' societa' a responsabilita' limitata con capitale iniziale di 10.000 euro, aventi ad oggetto esclusivo la realizzazione di una o piu' operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato".

Tali societa' private possono essere costituite anche con atto unilaterale del Tesoro, che dovra' poi riferire al parlamento ogni 6 mesi, a partire dalla data di costituzione delle societa', sui risultati economico-finanziari ottenuti.

La cessione degli asset pubblici andra' ad aggiungersi alle misure proposte martedi' sera dal Comitato interministeriale per la spending review, che consentiranno - come precisa il Corriere - di risparmiare gia' nel 2012, 5 miliardi, e altri 8 o 9 nel 2013. Ma l'aria potenziale di intervento, come spiegato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, potrebbe essere dai 50 fino ai 100 miliardi complessivi.

Verrebbe cosi' evitata una nuova manovra e forse persino l'aumento dell'Iva a ottobre - che dovrebbe fruttare 3,8 miliardi - offrendo inoltre 200 milioni per la copertura del decreto Sviluppo e di poter mettere sul piatto un altro miliardo per il terremoto di Emilia e Lombardia.

Ecco come funziona e cosa e' stato dismesso in passato

A livello legale la dismissione del patrimonio pubblico consiste esattamente nella cessione a titolo oneroso di beni pubblici ai privati. Si tratta di un fenomeno ammesso da molte leggi speciali, che normalmente lo contemplano nella forma della cartolarizzazione. A costituire tuttora la disciplina fondamentale in tema di dismissione del patrimonio pubblico, come spiega l'avvocato Marco Antoniol sul suo sito, e' il Decreto Tremonti varato a fine 2001. In particolare l'articolo 2 sui beni immobiliari.

La norma e' concepita in modo da evitare lo scomodo passaggio attraverso il parere del ministero dei Beni culturali, al punto che la stessa inclusione di un determinato immobile nelle liste pubblicate dal ministero dell'Economia, secondo la legge "produce il passaggio dei beni al patrimonio disponibile" (art. 3, c. 1), sottraendoli al demanio artistico (per sua natura inalienabile), e rendendone in tal modo agevole la vendita. Come si vede, non siamo solo nell'anticamera della "Patrimonio spa", ma in un meccanismo ancor piu' radicale.

Secondo l'economista Giacomo Vaciago, la legge Tremonti altro non e' stata che "la manifestazione di una chiara volonta' da parte del governo di voler procedere a una massiccia dismissione del patrimonio immobiliare". Fra gli immobili velocissimamente posti in vendita nel 2011 da Tremonti figurano la Manifattura di Firenze e quella di Milano. Risparmiata invece Roma, a parte Tor Pagnotta, confluita in Fintecna, controllata del Tesoro di cui ora si potrebbe disfare.

Le societa' private create dal Tesoro effettuano le operazioni di cartolarizzazione, anche in piu' fasi, mediante l'emissione di titoli o l'assunzione di finanziamenti. I beni individuati, nonche' ogni altro diritto acquisito nell'àmbito dell'operazione di cartolarizzazione, "costituiscono patrimonio separato a tutti gli effetti da quello delle societa' stesse e da quello relativo alle altre operazioni". In pratica su ciascun patrimonio separato non sono ammesse azioni da parte di qualsiasi creditore diverso dai portatori dei titoli emessi dalle societa', ovvero da chi ha concesso i finanziamenti in favore delle entita' costituite dal Tesoro.

Nel 2011 in realta', a parte qualche edificio monumentale come la Manifattura di Firenze e Milano, non vennero venduti beni con elevato pregio artistico o ambientale. Forse non c'e' stato il tempo. Ma la legge ora lo consente.

La stroia vuole che la vera svendita di beni e societa' italiane avvenne nel 1992. Durante la riunione del Britannia - a cui parteciparono tra gli altri Mario Draghi, allora direttore delegato del ministero del Tesoro, il dirigente dell'Eni Beniamino Andreatta e il dirigente dell'Iri Riccardo Gall - si decise di acquistare le aziende italiane e la Banca d'Italia. Gli intrighi decisi sulla Britannia avrebbero permesso agli anglo-americani di mettere le mani sul 48% delle aziende italiane.

Il patrimonio dello Stato vale 1.800 miliardi di euro, di cui 675 immediatamente fruttiferi, composto da crediti, concessioni, infrastrutture, immobili, partecipazioni e risorse naturali. Di quei 675 miliardi, gli immobili rappresentano la voce piu' consistente: 500 miliardi, dei quali potrebbe essere disponibile da qui ai prossimi anni il 5-10%, pari a circa 40-50 miliardi di euro.

Per contattare l'autore: Twitter @neroarcobaleno; daniele@wallstreetitalia.com



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Ecco che è iniziato lo smantellamento dello stato italiano,come da copione i burattini e le marionette si muovono.


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Mi complimento anch'io con Aztlan, tanto più che anch'io dico ogni volta che sono stati da sempre tutti ... d'accordo! [:(!] [:o)]
Poi la chiamano Italia! [8D] Siamo soltanto una cozzaglia in mano a delinguenti. Ecco perché si fanno i soldi, posizioni, etc ... [:(!].



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MessaggioInviato: 14/06/2012, 20:06 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Mi complimento anch'io con Aztlan, tanto più che anch'io dico ogni volta che sono stati da sempre tutti ... d'accordo! [:(!] [:o)]
Poi la chiamano Italia! [8D] Siamo soltanto una cozzaglia in mano a delinguenti. Ecco perché si fanno i soldi, posizioni, etc ... [:(!].



purtroppo chi diceva che l'italia non e' altro che un identita'geografica,era nel vero....... [:(!]


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MessaggioInviato: 14/06/2012, 20:07 
Altroché ...!



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MessaggioInviato: 15/06/2012, 14:39 
L’ITALIA VITTIMA DI UN COMPLOTTO
E LE PROVE CHE MONTI E’ COMPLICE


Immagine

Fonte: http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1xrfwVWBs

NB: nel link all'articolo originale, troverete tutti i collegamenti alle pagine che illustrano e che sono da corollario all'articolo stesso

Le associazioni massoniche: il trait d’union tra le lobby dell’alta finanza che gestiscono le multinazionali – che hanno in mano l’economia globale – ed i governi del mondo. La rete del potere mondiale. Chi è Mario Monti e a quali poteri risponde. Il golpe italiano, chi c’è dietro e quali sono i loro obiettivi.EDITORIALE A CURA DI ALESSANDRO RAFFA PER NOCENSURA.COMChe il nominato premier Mario Monti sia parte integrante dei gruppi di potere che cercano di controllare - o forse, che controllano - il mondo, lo sappiamo bene. Fa parte dell’Aspen Institute, ha preso parte a diverse riunioni del gruppo Bilderberg, e ha ricoperto addirittura il ruolo di “Presidente europeo” della Commissione Trilaterale, estensione del super magnateRockfeller, braccio destro della potentissima famiglia Rothschild, che ha in mano quasi tutte le banche centrali del mondo.

Monti ha ricoperto importanti incarichi (è stato advisor) per la superbanca d’affari USA Goldman Sachs, definita “il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare” con una capacità d’investimento di 12.000 miliardi di euro all’anno (il debito pubblico che sta mettendo in ginocchio l’Italia ammonta a poco meno di 2.000 mld di euro) e un valore di oltre un trilione, ovvero un miliardo di miliardi. (1.000.000.000.000.000.000) una banca Goldman Sachs, responsabile di aver mandato sul lastrico svariate decine - se non centinaia - di migliaia di famiglie americane e di altre parti del mondo, in particolare nei paesi poveri che più si prestano alle speculazioni, visto che pur di ingrassare il proprio business, i dirigenti Goldman Sachs non si fanno alcuna remora a speculare sulle carestie, derrate alimentari, sulla povertà della povera gente. Generare profitto: si occupano di questo, all’interno della “super banca”, ben 30.000 dipendenti che percepiscono una media di 700.000 dollariall’anno, che grazie ai “premi” riconosciuti a chi è stato particolarmente produttivo possono superare - anche di molto - il milione di dollari. I dirigenti di spicco, ovviamente prendono molto di più, anche oltre 10 volte tanto.

Oltre a Goldman Sachs ci sono altre banche molto influenti, legate anch’esse alle associazioni massoniche sopracitate, una di queste è Morgan Stanley, dove - guardacaso - lavora “Monti jr“, il figlio di Mario Monti, alla quale il Ministero del Tesoro italiano a Gennaio 2012 ha elargito in gran silenzio, 2 miliardi e 567 milioni di euro per un affare (per la banca, non per il governo) di “derivati”. Soldi che il governo - visto i tempi difficili, almeno per i cittadini - avrebbe potuto rimborsare in comode rate, e magari girare una parte agli imprenditori italiani che hanno fornito merci e servizi allo stato, a cui l’erario deve un totale di 70 miliardi di euro. Un’altra banca d’affari molto influente è JP Morgan.

Le associazioni di stampo massonico citate sopra (Aspen Institute, ma ancor di più gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale ma anche altre: club di Roma, il CFR) e le lobby dell’alta finanza, le ”super banche“ d’affari (Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan) sono legate a doppio filo, in quanto gli uomini che ne fanno parte sono gli stessi: i dirigenti di punta delle lobby dell’alta finanza e i loro uomini di fiducia (uno di questi, evidentemente, Mario Monti) sono tutti membri delle associazioni massoniche, nel cui ambito interagiscono con i politici più importanti, e quindi i governi del mondo. Da molti anni a questa parte tutti i presidenti degli Stati Uniti che si sono avvicendati sono stati – tutti – membri del Bilderberg, o legati a doppio filo ad esso, così come gli uomini di Goldman Sachs (ufficialmente “ex”) ricoprono ruoli chiave all’interno del governo americano, come il Ministero delle finanze.

Queste banche d’affari, vere e proprie lobby dell’alta finanza, sono proprietarie/azioniste legate a doppio filo alle 147 multinazionali che controllano, condizionano e gestiscono a loro uso e consumo l’economia globale: hanno in mano i mezzi d’informazione più autorevoli, mediante i quali “costruiscono” l’immagine dei politici che i cittadini di tutto il mondo eleggeranno. Laddove sorgano organi di informazione di cui non sono direttamente proprietari, possono sempre “addomesticarli” mediante cospicui contratti pubblicitari. Il vero editore dei giornali infatti sono le agenzie pubblicitarie, che consentono a un determinato organo di ricevere ottimi introiti ed espandersi, ma possono affondarlo se decidono di boicottarlo in quanto contrasta i loro interessi. Le grandi campagne pubblicitarie non vengono gestite direttamente dalle aziende: queste si affidano ad agenzie, che stabilisconocome e dove investire: e la maggior parte - in termini di valore economico - dei contratti pubblicitari è gestito da poche agenzie, riconducibili in un modo o nell’altro, alle associazioni di stampo massonico e/o alle lobby dell’alta finanza sopracitate.

Nel panorama dell’alta finanza, dei mercati finanziari, dell’economia delle nazioni, dell’industria e del commercio, rivestono un ruolo importantissimo, fondamentale le agenzie di rating, deputate a stabilire, mediante una classificazione definita ”rating” quanto siano “affidabili” governi e imprese. Le agenzie di rating principali sono tre, soprannominate “le tre sorelle“ Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings. Quando le agenzie di rating ”declassano” una nazione, (o un’impresa) questa viene ritenuta meno affidabile; investire su di essa (cioè concedere credito a una determinata nazione, mediante titoli obbligazionari, o ad un’impresa) viene considerato più rischioso, pertanto aumentano i tassi di interesse che questa deve corrispondere. Questo è un potere immenso, in quanto un abbassamento eccessivo del rating può significare tassi di interessi talmente elevati da determinare la bancarotta, sia per le imprese che per le nazioni, che sono costrette ad aumentare la pressione fiscale per pagare gli interessi necessari per avere liquidità.

Da notare come le agenzie di rating siano aziende private, e guarda caso legate a doppio filo alle lobby dell’alta finanza che le gestiscono a proprio uso e consumo, visto che in molti caso hanno favorito (inconsapevolmente?) alcune società, attribuendo loro un rating positivo anche in assenza dei presupposti per farlo: è il caso della Lehman brothers, che poco prima di dichiarare bancarotta era ritenuta assolutamente affidabile (classificata A2) fattore che ha spinto numerosi investitori a investire forti somme, mentre in altri casi, alcune società (e nazioni) hanno ricevuto un rating eccessivamente penalizzante, mettendole in difficoltà poiché per avere “accesso al credito” erano costrette a corrispondere tassi di interesse elevatissimi. Per maggiori informazioni, leggi “agenzie di rating, ecco chi controlla le tre sorelle“

Ora viene il “bello”… La procura ha accertato che una di queste agenzie di rating, Moody’s, remava contro l’Italia. E guarda caso, MONTI ERA UN COLLABORATORE DI MOODY’S, prima di essere NOMINATO premier!

Vedi articolo: L’agenzia di rating “Standard & Poor’s” mirava a destabilizzare l’Italia La procura chiude le indagini sull’agenzia di rating. Cinque le persone coinvolte con l’accusa di manipolazione di mercato continuata e pluriaggravata. “Fornivano intenzionalmente ai mercati un’informazione falsa in merito all’affidabilità creditizia italiana, in modo da disincentivare l’acquisto di Btp e deprezzarne il valore” Leggi tutto

Ricapitolando:
Monti è legato a praticamente tutte le associazioni di stampo massonico e alle principali lobby dell’alta finanza, che controllano anche le agenzie di rating.
Le agenzie di rating hanno manovrato CONTRO l’Italia, fornendo informazioni FALSE ai mercati sulla nostra attendibilità.
Monti lavorava ANCHE per una delle più importanti agenzie di rating, Moody’s.
Grazie alla manipolazione delle agenzie di rating lo spread è salito a livelli vertiginosi = tassi elevatissimi per avere liquidità = tasse e aumento debito pubblico – e la situazione che tutti conosciamo.
Per “risolvere” i problemi che hanno deliberatamente provocato, hanno imposto la nomina di Monti, che lavorava per l’agenzie di rating che ci hanno penalizzato (lavorava anche per i poteri dell’alta finanza che controllano le agenzie di rating)

E tutt’oggi l’Italia è costretta a pagare interessi altissimi (lo spread) per avere liquidità, un vero e proprio COMPLOTTO ordito a danno dell’Italia, che ha affidato il governo a un collaboratore della stessa agenzia di rating che stava remando contro di lei!

Le conclusioni:
Questa lunga – necessaria – premessa mi auguro che sia stata sufficientemente chiara, per cercare di decifrare la situazione, e sopratutto chi c’è dietro a tutto questo. L’Italia è vittima di un complotto, un feroce complotto, e i nostri politici anziché difendere i nostri interessi, si sono piegati a compromessi con questi poteri forti. Il fatto che Enrico Letta, vice-presidente del PD abbia partecipato al meeting Bilderberg di quest’anno, è piuttosto eloquente. Lo stesso Berlusconi, che inizialmente – nei giorni di Novembre, immediatamente precedenti alle sue dimissioni, quando “l’attacco” all’Italia era nell’apice - sembrava intenzionato a opporre resistenza, dopo che “i mercati” (controllati ad uso e consumo dei poteri descritti sopra) hanno fatto perdere 10 punti percentuali alla sua Mediaset in un solo giorno, ha dichiarato la “resa incondizionata”, piegandosi a sostenere Monti – in cambio sicuramente di accordi personali – anche se questo gli è costato la PERDITA DI TUTTO IL CONSENSO che (incredibilmente) aveva mantenuto fino a quel momento. Tra l’altro, Mario Monti, presentato da tutti i politici e dai media come il “salvatore della patria” già in passato aveva fatto grossi danni all’economia italiana: danni che però, hanno rappresentato un beneficio per le lobby dell’alta finanza di cui Monti è emissario.

Ormai siamo un giocattolino in mano agli speculatori, incentivati anche dalle direttive dell’Unione Europea, che si stanno arricchendo sempre di più alle nostre spalle, con la complicità di quei politici che gli hanno steso un tappeto rosso, e cercano di farci sopportare tutto questo seminando paura (lo spettro di conseguenze economiche ancora più terribili), con discorsi fuorvianti (“è necessario” – “salva Italia” etc) e le solite promesse da marinaio di “ripresa” (ripresa che non ci sarà mai, ma sarà sempre peggio, almeno per noi cittadini… le grandi aziende hanno delocalizzato o stanno delocalizzando: non c’è lavoro, non c’è soldi.. QUALE RIPRESA PUO’ ESSERCI?).

I poteri forti dell’alta finanza mirano innanzitutto alla nostra riserva aurea: alla quale punteranno “se non molto presto, abbastanza presto” - come ha dichiarato Nigel Farage in occasione dell’ultima intervista che gli ho fatto - ma anche AI BENI PUBBLICI ITALIANI: ad iniziare dalle percentuali di proprietà delle aziende che lo stato possiede ancora, fino al patrimonio immobiliare che l’Italia sarà COSTRETTA A VENDERE – anzi: a Svendere – per ripianare il debito pubblico. Nel frattempo, Monti ha varato – sta varando – varerà – altre leggi che favoriscono tutti i poteri forti citati in precedenza, da quelli economico-bancari alle multinazionali, proprietari della “grande impresa” e della “grande distribuzione”, facendo chiudere i negozi dei cittadini, grazie all’oppressione fiscale e al calo dei consumi, che saranno soppiantati da centri commerciali o catene di negozi legate alle grandi aziende, che a capo hanno sempre gli stessi proprietari: le lobby dell’alta finanza. Svenderà la nostra sovranità e i nostri beni, con un occhio di riguardo per le caste: ormai credo che tutti si siano resi conto che Monti sta purgando solo i cittadini del ceto medio-basso: questo perché avere i potenti contro potrebbe nuocere al suo disegno, per esempio difficilmente i notai potranno dare contro a Monti, visto che ha abolito la “tariffa massima” e potranno guadagnare di più. Avere contro loro, non sarebbe stato semplice come avere contro gli operai della FIOM che si sono visti eliminare l’articolo 18… ci farà aderire alla fregatura colossale rappresentata dal MES, che è una DITTATURA ECONOMICA spacciata per fondo di stabilità - le manovre finanziare “salva Italia” in realtà, sono servite esclusivamente a rastrellare i soldi necessari per aderire ad esso…

Quello a cui stiamo assistendo oggi è la naturale prosecuzione del processo che è iniziato nel 1992, a bordo del Panfilo Britannia, come illustra l’articolo DOSSIER: Ecco quando è iniziata la crisi dell’Italia; era il 1992 sul panfilo Britannia

Si sta verificando TUTTO quello che aveva previsto il movimento “No Global”, che è stato distrutto a Genova nel 2001: movimento composto da centinaia di movimenti di ogni estrazione politica e sociale perché non era composto solo dalla ‘sinistra radicale’ come pensano molti: al Genoa Social Forum avevano aderito Acli, WWF, Rete Lilliput, associazioni studentesche e altro ma all’opinione pubblica è stato dipinto in modo fuorviante, come se fosse composto solo da “punkabbestia” e scalmanati dei centri sociali più aggressivi. Movimento che faceva discorsi giusti, stava crescendo troppo rapidamente e per i potenti del mondo era troppo pericoloso. Con la sospensione dei diritti democratici alla quale il mondo ha assistito in quei giorni, è stato spazzato via. Purtroppo ormai di quel Movimento se ne parla quasi esclusivamente in chiave “violenze delle forze dell’ordine” al G8 di Genova, che innegabilmente ci sono state: i fatti della “Diaz” e di “Bolzaneto” sono emersi in tutta la loro gravità, dopotutto era inevitabile che accadesse. Anzi doveva venire fuori, perché se le violenze fossero state tenute nascoste e non fosse stato seminato il terrore, al G8 successivo probabilmente a manifestare ci sarebbero state molte più associazioni e persone: invece quel “Movimento” è finito li, a Genova, affogato nel sangue di Carlo Giuliani e di migliaia di persone pestate senza motivo. Le forze dell’ordine, “caricate” con la strategia del terrore di chi aveva messo in guardia gli agenti da minacce di ogni tipo, preparandoli come se fossero dovuti andare in guerra, sono stati esecutori materiali di quella che era una volontà che andava ben oltre, probabilmente, del governo italiano. Quel movimento doveva essere fermato. Personalmente nel 2001 avevo 20 anni, non ho partecipato alle manifestazioni e non ero un simpatizzante “no global”. Il fatto che oggi stia accadendo praticamente tutto quello che avevano previsto l’ho appreso pochi anni fa, approfondendo, leggendo ciò che sosteneva quel movimento.

Il mondo è succube di una minoranza, un’élite composta da poche centinaia di potenti che dopo essersi appropriati del governo USA (1) stanno estendendo il loro dominio a tutte le altre nazioni del mondo, ad iniziare dalle nazioni europee e quelle che hanno in mano le materie prime. Laddove non possono conquistare il potere con le armi politico-economiche, lo fanno con le armi. Hanno in mano le redini dell’economia, dei mercati finanziari, industriali e del commercio: e stanno rastrellando a se tutte le ricchezze del mondo. Ma quello che vogliono non sono i soldi, ne hanno fin troppi. Quello che vogliono, è il POTERE: che senza dubbio è detenuto da chi è proprietario di tutto. E chissà che quei “complottisti”, che sostengono che l’élite vuole instaurare un “governo mondiale”, con una moneta mondiale – il tutto ovviamente gestito da loro – non abbiano ragione…

(1) J.F. Kennedy parlò di questi “poteri oscuri” che intendeva sconfiggere: ma purtroppo non c’è riuscito, ed è stato eliminato. E il suo successore annullò immediatamente l’ “ordine esecutivo 11110” con il quale Kennedy consentiva al Ministero del Tesoro USA di stampare moneta senza il controllo della FED, la banca centrale USA – privata – che dal 1913 gestisce il Dollaro, dominando quindi l’economia statunitense.


Alessandro Raffa per nocensura.com

Di seguito 2 articoli di “Libero” sul fatto che Monti collaborava con chi ci ha voluto deliberatamente penalizzare..

Il sospetto: c’è pure Monti dietro il ko dell’Italia che ha mandato via il Cav
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... ody-s.html

Monti lavorava per il nemico dell’Italia Libero lo costringe a confessare
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... ssare.html


Tratto da:http://www.informarexresistere.fr/2012/06/07/litalia-vittima-di-un-complotto-e-le-prove-che-monti-e-complice/#ixzz1xrgjgeHY



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 15/06/2012, 15:56 




ESTRATTO DAL MINUTO 19:05
Nel 1982/83 io ero funzionario del Ministero del Bilancio e feci uno studio. Lo feci vedere al Ministro, facendogli presente che questo sistema avrebbe rovinato il Paese perché il debito pubblico, nel giro di 5/6 anni, avrebbe superato il prodotto interno lordo, e la disoccupazione giovanile avrebbe superato il 50%. Ne parlai anche col Ministro del Tesoro, che era Beniamino Andreatta, e con alcuni dell'ufficio studi della Banca d'Italia. Tutti quanti concordarono sul fatto che la mia analisi era esagerata e che non era possibile che il debito pubblico superasse il PIL, perché allora il sistema sarebbe saltato. E io dissi: scusate, se il debito è un fondo e il PIL è un flusso, non c'è nessun problema. Se io oggi, per farvi un esempio, con 50mila euro di reddito della mia famiglia vado a chiedere un prestito di 200, 250mila euro alla banca, me lo danno. Quindi anche un rapporto di 4/5 volte rispetto al PIL è sostenibile. Se è sostenibile per una famiglia, che tutto sommato non ha la forza di uno Stato, perché uno Stato, se supera il 100% del PIL, dovrebbe vivere chissà quali catastrofi? Allora dissero che le preoccupazioni sulla disoccupazione giovanile erano esagerate... Insomma: litigammo, me ne andrai dall'amministrazione e andai a fare altri lavori.

Nel 1989 ebbi uno scambio con l'allora incaricato Presidente del Consiglio che era Giulio Andreotti, il quale mi disse: "Dobbiamo cambiare l'economia italiana perché così non può andare avanti, ci dia una mano". Io mi misi a disposizione e mi fecero incontrare con il suo braccio destro il quale, come è noto, mi chiese "Che cosa devo fare per cambiare l'economia di questo Paese"? Dissi: "Guardi, lei si faccia nominare dal prossimo Governo al Ministero del Bilancio e mi metta in mano tutta la struttura. Al resto ci penso io". Poi me ne andai, pensando insomma che non sarebbe successo niente. E invece mi chiamò, dopo qualche settimana, e mi disse: "Guardi, sono Ministro del Bilancio" e mi mise a capo di tutta la struttura. Per cui io, nell'autunno del 1989 cominciai a cambiare l'economia di questo Paese. Nel senso perlomeno di rallentare il processo dell'Europa. Poi io ho avuto la buona scuola di Federico Caffè.. non ero un euroscettico, però non ero neanche un euroestremista. Insomma, pensavo che l'Italia dovesse anche guardare all'Europa, ma con i suoi tempi, le sue caratteristiche, le sue peculiarità, per cercare di recuperare un po' di sovranità monetaria etc.

In effetti io lì lavorai due o tre mesi e poi successe l'inferno. Arrivarono al Ministro del Tesoro, Giulio Carli, telefonate dalla Banca d'Italia, dalla Fondazione Agnelli, dalla Confindusitra e, nientedimeno, da un certo Helmut Kohl, il quale era venuto a sapere che c'era questo oscuro funzionario del Ministero del Bilancio che stava cambiando le carte degli accordi. Nel frattempo, però, lo stesso Andreotti stava cambiando idea. Quando mi chiamò, nell'estate dell'89, volevano cambiare. Non volevano fare quello che poi fu fatto. Lui stesso andava in giro dicendo che le rivendicazioni della Germania erano una sciocchezza. Dopo qualche mese ci fu l'accordo tra Kohl e Mitterrand in cui Kohl, in cambio dell'appoggio di Mitterrand per la riunificazione tedesca, rinunciava al marco e quindi accettava la prospettiva dell'euro, accettava cioè di arrivare a una moneta comune che proteggesse la Francia. Ma quest'accordo prevedeva anche la deindustrializzazione dell'Italia. Perché se l'Italia si manteneva così forte dal punto di vista produttivo - industriale, quell'accordo tra Kohl e Mitterrand sarebbe rimasto un accordo così, per modo di dire. C'erano fondamentalmente, contro la spesa pubblica, contro la classe politica del tempo, contro la sovranità monetaria - per quello che comporta - due correnti. Una era interessata soprattutto ai grandi business delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Hanno guadagnato distruggendo l'industria pubblica: c'erano aziende che venivano vendute al loro valore di magazzino, e quindi come andavano in borsa ovviamente alzavano la loro quotazione. Poi c'erano gli altri, che erano magari in buona fede, cioè avevano l'obiettivo di moralizzare il Paese. E hanno sbagliato. In entrambi i casi la contropartita è stata negativa: abbiamo perso quel'abbrivio strategico che avevamo nell'ambito della nostra industria. Quindi in sostanza la nostra classe dirigente ha accettato una prospettiva di deindustrializzazione del nostro Paese.


e'una idea ke viene da lontano il dettame di fare all'italia una guerra finanziaria x annientarla economicamente......[;)]


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