20/06/2012, 17:51
20/06/2012, 18:19
sezione 9 ha scritto:
il mercato unico c'era da prima che esistesse la moneta unica, nel 1992 l'Euro non c'era, ma l'Italia fu comunque costretta, dalla speculazione, a svalutare e svendere. Svalutare e poi svendere. E non mi pare che l'economia sia ripartita, anzi.
20/06/2012, 19:26
Atlanticus81 ha scritto:sezione 9 ha scritto:
il mercato unico c'era da prima che esistesse la moneta unica, nel 1992 l'Euro non c'era, ma l'Italia fu comunque costretta, dalla speculazione, a svalutare e svendere. Svalutare e poi svendere. E non mi pare che l'economia sia ripartita, anzi.
Se guardi qui capisci un po' di cose che forse ti sono sfuggite
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13031
20/06/2012, 19:36
20/06/2012, 19:52
sezione 9 ha scritto:
La speculazione attacca ora il debito, ma poi attaccherà qualcos'altro, e non finirà mai. Pensi che uscire dall'euro e svalutare serva ad evitare le speculazioni?
21/06/2012, 10:57
sezione 9 ha scritto:
TTE e Pegasus, rileggete quello che ho scritto, visto che è chiaro che non avete capito un caxxo.
21/06/2012, 12:37
21/06/2012, 13:06
21/06/2012, 13:43
MarcoFranceschini ha scritto:
La attuale Crisi economica "globale" e` voluta e creata ad hoc per distogliere l`attenzione da altro..statene certi e sicuri.
E non e` checche` ne` dicano schiere di economisti vari una "crisi convenzionale" dalla quale si esce.
L`unica chance di uscita e` verso un nuovo tipo di societa`...con ancora minori diritti di base per le masse...
Ma non arriveremo a questo...perche` prima ci sara` altro.
Quindi mi fanno sorridere tutti gli economisti illustri (molti dei quali ipocriti perche` organici al "sistema" che ha voluto questo stato di cose) che ogni giorno pontificano sulle ricette, sulla ricerca dell`Eldorado chiamato "crescita" ecc. ecc.
Rimanendo in ambito prettamente economico senza sfociare nei temi che mi piacciono di piu` da complottista/visionario/psicolabile quale sono, nessuno di coloro i quali non fa parte "del terzo occhio" (accademici, politici ed economisti) riesce a dare una spiegazione certa all`origine di questo stato di crisi...
Io da perfetto "piccolo complottista" continuo a ritenere che il botteghino che vendeva i biglietti per il grande Esodo sia gia` chiuso da tempo...purtroppo per le persone comuni come me...che hanno una awareness molto ma molto piu` sviluppata della persona comune della strada ma e` senza i mezzi...necessari.
A volte mi sembra di essere come l`ex campione di wrestling che in noto film di Carpenter si aggira per le vie di una citta` con appositi occhiali...
Marco71.
21/06/2012, 15:25
MarcoFranceschini ha scritto:
A volte mi sembra di essere come l`ex campione di wrestling che in noto film di Carpenter si aggira per le vie di una citta` con appositi occhiali...
25/06/2012, 22:06
05/07/2012, 20:02
L’economia del dono bussa all’Europa
22 maggio 2012
I movimenti di “Insieme per l’Europa” avanzano proposte concrete sul piano economico: moratoria sulla pubblicità rivolta ai bambini e sul gioco d'azzardo, una Tobin Tax sulla finanza, leggi adeguate per l’economia sociale e civile.
A “Insieme per l’Europa” non poteva mancare l’economia. Ed infatti nella prestigiosa sede del Parlamento Europeo, a Pace de Luxembourg, nella sala dedicata ad Alcide De Gasperi, padre nobile e cofondatore di quella che sarebbe stata l’Unione Europea, si danno appuntamento una schiera di esperti, politici, imprenditori, giovani, cittadini per il convegno: “Economia: un affare di dono”. Certo la posta in gioco è alta: l’attuale, folle corso della finanza malata ha perso la direzione del Bene Comune.
Hendrik Opdebeeck, professore di Filosofia e di Economia presso l’Università di Anversa e membro del Centro di Etica in apertura dei lavori declina in sette punti il concetto di responsabilità e lo coniuga con libertà, alterità, incontro con gli altri, responsabilità delle Istituzioni globali, giustizia, limiti dell’economia di mercato, globalizzazione.
Le recenti elezioni francesi e greche, con le loro pur diverse tensioni sociali, pongono secondo il docente una domanda: distribuire quote di reddito secondo il merito con la visione del liberalismo o concedere a tutti la loro parte in conformità al loro bisogno, secondo la logica socialista? Nell’attuale società europea gli aspetti economici, sociali, legali e finanziari rischiano di prendere forma in strutture organizzate egocentriche e irresponsabili sia a livello nazionale che a livello internazionale e globale. Da questo punto di vista l’Europa in crisi, deve guardare ad un altro, paradigma futuro importante: la responsabilità.
Luigino Bruni, associato di Economia all’Università Bicocca di Milano e all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, offre un’analisi lucida e senza sconti all’attuale crisi, ma anche una proposta: l’Economia di Comunione. Evidenzia che l’Economia fin dal suo nascere ha trovato forza ed ispirazione anche dai carismi, dalle comunità monastiche che hanno saputo creare laboratori vivi dai quali sono emerse le prime categorie e le prime istituzioni che diedero vita all’economia di mercato. «Ed è innegabile che se l’umanesimo anche cristiano – ha proseguito – con la sua charitas e la sua charis, hanno svolto un ruolo decisivo». Ma più che di un processo all’economia è la finanza sempre più speculativa ad essere sul banco degli imputati. Per Bruni urge «fare qualcosa» e richiamare dalla marginalità l’azione pubblica dei carismi fatta di reciprocità, gratuità-dono, bene comune.
Come? Riportando la finanza e l’economia nelle piazze perché «è troppo rischioso lasciarle ai soli addetti ai lavori».
Ripartire dai poveri e rilanciare l’idea di un nuovo patto sociale e aver fiducia che i cambiamenti epocali possono essere frutto anche di una minoranza profetica, come è già avvenuto. Infine i giovani: loro possono ridare una svolta all’economia e alla finanza.
Dalle proposte si passa poi a definire azioni puntuali che possono essere esplicitate a livello europeo: moratoria sulla pubblicità rivolta ai bambini che devono essere tolti dalle mani dei ricercatori di profitti, moratoria sul gioco d’azzardo, una Tobin Tax o qualcosa di simile perché anche la finanza, ad alto rischio speculativo paghi un giusto prezzo, infine un rafforzamento, anche con adeguati strumenti legislativi, dell’economia sociale e civile in Europa.
Alla presenza del vice presidente del Parlamento Europeo, l’ungherese Laslo Surjan, responsabile del dialogo con le Chiese sono state esplicitate “buone prassi” economiche: tre imprese, una belga e due croate hanno raccontato come tradurre questi principi del dono in uno scambio commerciali dove “investitori”, soci, lavoratori, pur in ruoli diversi hanno un valore paritario. Jan De Volder della Comunità di Sant’Egidio belga ha raccontato della “rivolta della gratuità” mentre Claude Matz di Azione Mondo Unito (AMU) del Lussemburgo ha mostrato le azioni di sviluppo intraprese negli anni.
Steve Vanackere, vice primo ministro federale e ministro dell’Economia del Belgio ha concluso i lavori evidenziando alcune criticità delle proposte per stimolare un dialogo ancora più serrato con l’attuale sistema economico e ha sfidato la politica a dare «non solo risposte, ma risposte giuste». Rivolgendosi poi al professor Bruni sull’importanza delle minoranze profetiche, ha ribadito: « questa sala lo è».
di Paolo De Maina
09/07/2012, 01:40
11/07/2012, 10:18