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Grigio
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MessaggioInviato: 01/07/2012, 11:43 
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MessaggioInviato: 01/07/2012, 11:52 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Non attaccano più. Sapete perchè? Perchè non si fa una guerra nel deserto (e l'Iran è quasi tutto deserto) a primavera (primavera poi: siamo ancora al dispiegamento, secondo queste notizie, qua si va tra un paio di mesi, quasi in estate). Se guerra doveva essere, l'avrebbero iniziata a gennaio o febbraio.

Certo resta aperta la possibilità di bombardare e basta, come hanno fatto in Libia. Ma in Libia truppe di terra c'erano. Possono attaccare in Siria, dove c'è già un gruppo combattente, ma in Iran no, perchè dovrebbero invadere con truppe anglo-americane. Non esiste. In Iraq la prima volta hanno cominciato a gennaio e la seconda a marzo; in Afghanistan a ottobre. Non ci sono più i tempi.

PS: il titolo e l'articolo di TTE sono in contraddizione: gli americani non vogliono attaccare, se l'obiettivo è di far capire all'Iran che non possono vincere un confronto Pasdaran-Esercito moderno... Che l'obiettivo sia sempre il solito, e cioè far passare ciò che non è per ciò che "potrebbe essere" e dunque "è"?


Quoto.



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MessaggioInviato: 01/07/2012, 12:01 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Per il Pentagono bastano 3 settimane per sconfiggere l'Iran
http://www.ecplanet.com/node/3274


mi ricorda la libia,
qualche generale parlava di blitzkrieg:
"questione di ore ed è finito tutto.."
diceva..

invece..
..mesi di bombardamenti indiscriminati..

i soliti idioti insomma..
quelli veri..
non i comici..


Ultima modifica di mik.300 il 01/07/2012, 12:13, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 11/07/2012, 18:11 
Iran contro tutti. Ma il nucleare divide Teheran
Il Giornale, 8 luglio 2012

Che l’Iran contrariamente a quel che speriamo non sia un Paese razionale a causa del regime degli Ayatollah, lo dice la sua incessante pulsione a minacciare, sbraitare, mettersi contro tutti. Ogni tanto noi europei pensiamo che ce l’abbia con Israele e tutt’al più con gli americani, ma la verità è che nonostante le speranze degli ultimi incontri sul nucleare è nemico di tutto il peccaminoso occidente imperialista.

L’ultima conferma viene da una dichiarazione del ministro dell’intelligence Heydar Moslehi: il ministro ha accusato sia l’intelligence tedesca che quella francese di aver preso parte agli assassinii di quattro scienziati nucleari. E’ un pesante cappello di ostilità sui colloqui nucleari in corso, e giunge dopo giorni di cruda retorica e di testi missilistici da parte di Teheran, oltre che dall’inizio di nuove sanzioni europee dal primo di luglio. L’agenzia di stato IRNA cita il ministro: “nell’organizzazione coinvolta nell’assassinio vediamo i servizi di informazione della Germania, della Francia, dell’Inghilterra, di Israele, degli Stati Uniti”. Gli ultimi tre erano già individuati, ma ora ci sono proprio tutti.

Perchè il regime degli ayatollah se ne esce con una simile dichiarazione? La risposta deve essere cercata nello stallo dei colloqui con l’occidente sull’arricchimento dell’uranio. Lo dice bene il capo del Centro Studi sulla Sicurezza basato a Zurigo, Oliver Thraenert: l’Iran segnala così la sua opposizione a qualsiasi accordo, e lascia anche intravedere uno scontro interno. In Iran infatti il campione intervistato dall’Islamic Republic Iran News Network (IRINN) questa settimana, ha dichiarato per più di due terzi che sarebbe per una sospensione dell’arricchimento dell’uranio in cambio di un graduale sollevamento delle sanzioni. La risposta di Heydar Moslehi è per noi, ma soprattutto per loro.

http://www.fiammanirenstein.com/articol ... =3&Id=2900



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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MessaggioInviato: 13/07/2012, 10:31 
pensa un pò...

Obama manda i sommergibili nel Golfo. Droni a caccia di mine iraniane
Venerdì, 13 luglio 2012 - 08:31:00

La marina americana ha inviato nel Golfo Persico decine mini sommergibili droni, senza pilota, a caccia di mine che l'Iran potrebbe piazzare per attuare la sua minaccia di bloccare lo stretto di Hormuz. I droni sommergibili modello 'SeaFox' pesano circa 40 kg e sono lunghi appena poco piu' di un metro e venti, sono dotati di telecamera, sonar e di una carica di esplosivo, per far deflagrare un'eventuale ordigno sottomarino. Il Pentagono ha acquistato i 'SeaFox' a maggio su richiesta urgente del generale dei Marine, James Mattis, il comandante delle truppe Usa in Medio Oriente.

Ulteriore giro di vite Usa contro l'Iran per ostacolare sia il programma nucleare che quello missilistico di Teheran. Il Tesoro americano ha inserito "oltre 50 entita'" iraniane nell'elenco delle societa' sospette di essere coinvolte nella "corsa alla bomba atomica" degli ayatollah.



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MessaggioInviato: 13/07/2012, 11:53 
Cita:
estraterrestre ha scritto:
I droni sommergibili modello 'SeaFox' pesano circa 40 kg e sono lunghi appena poco piu' di un metro e venti, sono dotati di telecamera, sonar e di una carica di esplosivo, per far deflagrare un'eventuale ordigno sottomarino.

Una sorta di pippa lunga un metro per il complesso industriale-militare... il sogno di ogni dr. Stranamore... pensa che bello... un milioncino di dollari (sparo una cifra a caso, non so quanto costino) usa e getta...
Il loro sogno è ovviamente che ci siano sempre più mine in tutti i mari del mondo...
Non bastavano i missili "intelligenti" (quelli sì che costano un botto) ... ora anche i sommergibili intelligenti usa e getta...
Non c'è che dire... questa gente fa proprio progredire l'umanità.


Ultima modifica di iLGambero il 13/07/2012, 11:54, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/08/2012, 13:05 
Iran, testato nuovo missile
L'ordigno ha una portata «di oltre trecento chilometri». Il ministro della Difesa:«Lo utilizzeremo solo con chi avrà cattive intenzioni»

Un lancio missilistico in Iran (Reuters)
L'Iran ha testato «con successo» una nuova versione del suo missile balistico a corto raggio Fateh-110 per verificare la sua capacità a colpire obiettivi fissi su terra o in mare. Lo ha annunciato il ministro della Difesa iraniano, Ahmad Vahidi, citato dalla televisione di Stato, senza precisare quando il test è stato effettutato.

«UNA PORTATA DI OLTRE 300 KM»- Il missile ha una portata «di oltre 300 chilometri» e può raggiungere obiettivi «nel Golfo e nel Mar dell'Oman oltre a obiettivi fissi a terra», afferma la tv pubblica Irib. Si tratta di un'arma «dissuasiva», ha spiegato il ministro, assicurando che «sarà utilizzata solo contro coloro che hanno cattive intenzioni verso la Repubblica islamica dell'Iran».
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_04/iran-nuovo-missile-testato_30a63e66-de1d-11e1-9fa2-bd6cbdd1a02d.shtml




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MessaggioInviato: 04/08/2012, 14:19 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Iran contro tutti. Ma il nucleare divide Teheran
Il Giornale, 8 luglio 2012

Che l’Iran contrariamente a quel che speriamo non sia un Paese razionale a causa del regime degli Ayatollah, lo dice la sua incessante pulsione a minacciare, sbraitare, mettersi contro tutti. Ogni tanto noi europei pensiamo che ce l’abbia con Israele e tutt’al più con gli americani, ma la verità è che nonostante le speranze degli ultimi incontri sul nucleare è nemico di tutto il peccaminoso occidente imperialista.

L’ultima conferma viene da una dichiarazione del ministro dell’intelligence Heydar Moslehi: il ministro ha accusato sia l’intelligence tedesca che quella francese di aver preso parte agli assassinii di quattro scienziati nucleari. E’ un pesante cappello di ostilità sui colloqui nucleari in corso, e giunge dopo giorni di cruda retorica e di testi missilistici da parte di Teheran, oltre che dall’inizio di nuove sanzioni europee dal primo di luglio. L’agenzia di stato IRNA cita il ministro: “nell’organizzazione coinvolta nell’assassinio vediamo i servizi di informazione della Germania, della Francia, dell’Inghilterra, di Israele, degli Stati Uniti”. Gli ultimi tre erano già individuati, ma ora ci sono proprio tutti.

Perchè il regime degli ayatollah se ne esce con una simile dichiarazione? La risposta deve essere cercata nello stallo dei colloqui con l’occidente sull’arricchimento dell’uranio. Lo dice bene il capo del Centro Studi sulla Sicurezza basato a Zurigo, Oliver Thraenert: l’Iran segnala così la sua opposizione a qualsiasi accordo, e lascia anche intravedere uno scontro interno. In Iran infatti il campione intervistato dall’Islamic Republic Iran News Network (IRINN) questa settimana, ha dichiarato per più di due terzi che sarebbe per una sospensione dell’arricchimento dell’uranio in cambio di un graduale sollevamento delle sanzioni. La risposta di Heydar Moslehi è per noi, ma soprattutto per loro.

http://www.fiammanirenstein.com/articol ... =3&Id=2900


non ho capito la signora nirenstein,
pasionaria sionista,
chee pensa degli omicidi
dei scenziati nucleari iraniani..
scommetto che sono legittimi,
neh ?

tu che segui ardentemente ufo,
che ne pensa (lei) ?



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 07/08/2012, 11:45 
Iran, “polizia morale” a caccia di parabole. Contro l’informazione straniera. E la fame

Gli uomini del regime di Ahmadinejad sono da tempo impegnati per cercare di impedire che i cittadini iraniani siano influenzati dalle televisioni occidentali. E mentre l'inflazione si avvicina al 40%, il ministero delle Telecomunicazioni elimina dai programmi le immagini di cibo. Per impedire che alla minaccia di un conflitto contro Israele si aggiunga una nuova rivolta interna

Teheran - Alla fine, puntuali come ogni mese, sono arrivati. Prima che cali il sole lungo Vali Asr, la principale arteria della capitale e la via più lunga del Medio Oriente, il rumore del traffico intenso non è l’unico suono che accompagna gli iraniani verso la fine del digiuno giornaliero del Ramadan. Dai tetti delle case, infatti, proviene il suono metallico di lamiere divelte e spaccate, qualche grido di protesta e il ronzare di televisori senza più ricezione: è ancora una volta la “Polizia Morale”, come la chiamano qua, che come ogni mese si infila nei palazzi, uno per uno, per raggiungere i tetti e distruggere le parabole collegate abusivamente per la ricezione dei canali satellitari.

Tagliano i fili, distruggono a martellate e pestoni le parabole per passare poi al caseggiato successivo. Una tradizione a cui gli iraniani, ormai, fanno spallucce. “Se stai guardando la CNN, Bloomberg o France 24 e all’improvviso il video scompare – sostiene un inquilino sceso in strada per evitare di assistere all’ennesimo massacro satellitare – sai che sono loro e che nei prossimi giorni dovrai raggranellare i soldi per comprare un’altra parabola. Al mercato nero, ovviamente”. Da qualche mese, però, i raid della Polizia Morale sui tetti di Tehran si sono intensificati, con parabole che volavano sino in strada e percosse a chi si oppone all’ennesimo stop forzato ai canali internazionali. Il motivo, più che semplice, ha poco a che fare con i delicati equilibri internazionali ma è più sintomo del fragile equilibrio su cui sta camminando la politica interna.

Mentre sul tavolo diplomatico si cerca di convincere l’Iran ad abbandonare il processo di arricchimento dell’uranio che potrebbe verosimilmente portare alla produzione di armi nucleari, a turbare i sogni del Governo di Mahmoud Ahmadinejad è la crescente inflazione che rischia di portare sull’orlo della povertà la popolazione. Solo nel primo trimestre del 2012 il tasso di inflazione è salito al 23%, e sulla torrida estate iraniana pesa l’aumento del 40% su tutti i beni primari: dal latte al pane fino al pollo, uno degli alimenti principali della dieta locale. Dalla notte al giorno, quindi, gli iraniani si sono svegliati con prezzi raddoppiati e salari fermi al 2004, quando un operatore di banca guadagnava mensilmente 600 dollari. E le proteste non sono tardate ad arrivare, soprattutto su Internet. Anche se il Governo filtra meticolosamente il web, sui siti pirata che viaggiano in parallelo alla rete ufficiale le madri di famiglia hanno portato avanti uno sciopero forzato di sette giorni contro l’acquisto di latte e pollo, dimezzando le entrate delle piccole drogherie che costituiscono di fatto l’unico punto di commercio per il settore alimentari del paese.

A stringere la cinghia non sono solo le famiglie, però. Le macellerie come le panetterie sono deserte e solo il venerdì, giorno sacro per i musulmani, chi se lo può ancora permettere fa la fila fuori dai negozi con mazzi di Rials – la moneta locale – per riuscire a comprare qualche petto di pollo e due fette di pane.

Ma se anche l’uptown di Teheran, la zona benestante della città, comincia a fare i conti con prezzi inavvicinabili per beni di prima necessità, il Governo la scorsa settimana è corso ai ripari: su ordine del ministro delle Telecomunicazioni, dalle televisioni nazionali come quelle locali è bandita la messa in onda di persone che cucinano o mangiano e dalle serie televisive sono state tagliate le scene girate in cucina e la parola “pollo”, con le sue relative declinazioni, è stata bandita.

Cosa turba i sogni di Ahmadinejad non sono infatti le crescenti sanzioni che già stanno mettendo in ginocchio il settore petrolchimico, ma l’onesto padre di famiglia che, sentendosi umiliato davanti alla visione catodica di un pollo, esce in strada e lancia la famosa pietra scatenando la rivolta interna.

E tornare a tre anni e mezzo fa quando Ahmadinejad, neo eletto presidente per il secondo mandato, dovette far fronte al Movimento Verde che lo accusava di aver truccato le elezioni con tanto di morti in strada e giovani prelevati da casa e massacrati di botte, sarebbe come aprire la strada ad una guerra civile e a un eventuale intervento esterno per placare una situazione da troppo tempo sfuggita di mano.

Così la televisione diventa strumento capace di placare gli animi agitati di una popolazione dalle tasche sempre più vuote: il nuovo palinsesto della tv iraniana da settembre proporrà una nuova serie televisiva, “I Martiri”, sceneggiato low-cost a puntate che, dal solo titolo, sembra voler mettere le mani avanti in caso di guerra. La trama, sette uomini che si sacrificano per il bene supremo del paese, sembra essere fatta apposta per istruire gli iraniani sull’infausta ipotesi di un prossimo conflitto, prospettato da Israele per la primavera 2013 se Teheran non fosse disposta a cedere sul nucleare.

In bilico su un sottile filo di lana, tra guerra esterna e conflitto intestino, lo sguardo degli iraniani è proiettato verso novembre, data delle presidenziali americane, per cercare di interpretare meglio il proprio futuro. A patto che, per quella data, la televisione via cavo funzioni.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... me/318406/


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MessaggioInviato: 14/08/2012, 09:56 
La crisi Lo Stato ebraico ritiene che Teheran sia a un passo dall'atomica
Iran, Israele stringe i tempi
«Mancano poche settimane»
Bombardamento possibile già all'inizio di ottobre, ultimatum
da parte dei Paesi occidentali al regime degli ayatollah
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_14/iran-israele-tempi_ad92304c-e5d4-11e1-aa1f-b3596ab6a873.shtml



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MessaggioInviato: 14/08/2012, 11:43 
Cita:
nemesis-gt ha scritto:


Iran, “polizia morale” a caccia di parabole. Contro l’informazione straniera. E la fame

Gli uomini del regime di Ahmadinejad sono da tempo impegnati per cercare di impedire che i cittadini iraniani siano influenzati dalle televisioni occidentali. E mentre l'inflazione si avvicina al 40%, il ministero delle Telecomunicazioni elimina dai programmi le immagini di cibo. Per impedire che alla minaccia di un conflitto contro Israele si aggiunga una nuova rivolta interna

Teheran - Alla fine, puntuali come ogni mese, sono arrivati. Prima che cali il sole lungo Vali Asr, la principale arteria della capitale e la via più lunga del Medio Oriente, il rumore del traffico intenso non è l’unico suono che accompagna gli iraniani verso la fine del digiuno giornaliero del Ramadan. Dai tetti delle case, infatti, proviene il suono metallico di lamiere divelte e spaccate, qualche grido di protesta e il ronzare di televisori senza più ricezione: è ancora una volta la “Polizia Morale”, come la chiamano qua, che come ogni mese si infila nei palazzi, uno per uno, per raggiungere i tetti e distruggere le parabole collegate abusivamente per la ricezione dei canali satellitari.

Tagliano i fili, distruggono a martellate e pestoni le parabole per passare poi al caseggiato successivo. Una tradizione a cui gli iraniani, ormai, fanno spallucce. “Se stai guardando la CNN, Bloomberg o France 24 e all’improvviso il video scompare – sostiene un inquilino sceso in strada per evitare di assistere all’ennesimo massacro satellitare – sai che sono loro e che nei prossimi giorni dovrai raggranellare i soldi per comprare un’altra parabola. Al mercato nero, ovviamente”. Da qualche mese, però, i raid della Polizia Morale sui tetti di Tehran si sono intensificati, con parabole che volavano sino in strada e percosse a chi si oppone all’ennesimo stop forzato ai canali internazionali. Il motivo, più che semplice, ha poco a che fare con i delicati equilibri internazionali ma è più sintomo del fragile equilibrio su cui sta camminando la politica interna.

Mentre sul tavolo diplomatico si cerca di convincere l’Iran ad abbandonare il processo di arricchimento dell’uranio che potrebbe verosimilmente portare alla produzione di armi nucleari, a turbare i sogni del Governo di Mahmoud Ahmadinejad è la crescente inflazione che rischia di portare sull’orlo della povertà la popolazione. Solo nel primo trimestre del 2012 il tasso di inflazione è salito al 23%, e sulla torrida estate iraniana pesa l’aumento del 40% su tutti i beni primari: dal latte al pane fino al pollo, uno degli alimenti principali della dieta locale. Dalla notte al giorno, quindi, gli iraniani si sono svegliati con prezzi raddoppiati e salari fermi al 2004, quando un operatore di banca guadagnava mensilmente 600 dollari. E le proteste non sono tardate ad arrivare, soprattutto su Internet. Anche se il Governo filtra meticolosamente il web, sui siti pirata che viaggiano in parallelo alla rete ufficiale le madri di famiglia hanno portato avanti uno sciopero forzato di sette giorni contro l’acquisto di latte e pollo, dimezzando le entrate delle piccole drogherie che costituiscono di fatto l’unico punto di commercio per il settore alimentari del paese.

A stringere la cinghia non sono solo le famiglie, però. Le macellerie come le panetterie sono deserte e solo il venerdì, giorno sacro per i musulmani, chi se lo può ancora permettere fa la fila fuori dai negozi con mazzi di Rials – la moneta locale – per riuscire a comprare qualche petto di pollo e due fette di pane.

Ma se anche l’uptown di Teheran, la zona benestante della città, comincia a fare i conti con prezzi inavvicinabili per beni di prima necessità, il Governo la scorsa settimana è corso ai ripari: su ordine del ministro delle Telecomunicazioni, dalle televisioni nazionali come quelle locali è bandita la messa in onda di persone che cucinano o mangiano e dalle serie televisive sono state tagliate le scene girate in cucina e la parola “pollo”, con le sue relative declinazioni, è stata bandita.

Cosa turba i sogni di Ahmadinejad non sono infatti le crescenti sanzioni che già stanno mettendo in ginocchio il settore petrolchimico, ma l’onesto padre di famiglia che, sentendosi umiliato davanti alla visione catodica di un pollo, esce in strada e lancia la famosa pietra scatenando la rivolta interna.

E tornare a tre anni e mezzo fa quando Ahmadinejad, neo eletto presidente per il secondo mandato, dovette far fronte al Movimento Verde che lo accusava di aver truccato le elezioni con tanto di morti in strada e giovani prelevati da casa e massacrati di botte, sarebbe come aprire la strada ad una guerra civile e a un eventuale intervento esterno per placare una situazione da troppo tempo sfuggita di mano.

Così la televisione diventa strumento capace di placare gli animi agitati di una popolazione dalle tasche sempre più vuote: il nuovo palinsesto della tv iraniana da settembre proporrà una nuova serie televisiva, “I Martiri”, sceneggiato low-cost a puntate che, dal solo titolo, sembra voler mettere le mani avanti in caso di guerra. La trama, sette uomini che si sacrificano per il bene supremo del paese, sembra essere fatta apposta per istruire gli iraniani sull’infausta ipotesi di un prossimo conflitto, prospettato da Israele per la primavera 2013 se Teheran non fosse disposta a cedere sul nucleare.

In bilico su un sottile filo di lana, tra guerra esterna e conflitto intestino, lo sguardo degli iraniani è proiettato verso novembre, data delle presidenziali americane, per cercare di interpretare meglio il proprio futuro. A patto che, per quella data, la televisione via cavo funzioni.

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La situazione Iraniana sembra quasi come quella Italiana!!!,anche noi siamo sotto Embargo.[:D]


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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Israele, i piani segreti di guerra all'Iran
Un blogger svela e mette tutto online
Il blogger Richard Silverstein rivela un sofisticato piano di attacco al regime di Teheran

«Sarà un’aggressione coordinata» e con un attacco cibernetico «senza precedenti» che metterà ko in pochi minuti «Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese». L’obiettivo? «Non far sapere al regime iraniano quello che sta succedendo entro i suoi confini». I piani di guerra d’Israele contro Teheran rivelati a Ferragosto da un blogger. Non uno qualsiasi, ma l’israelo-americano Richard Silverstein che viene da molti soprannominato il «WikiLeaks d’Israele». E quel che ne viene fuori, a dire il vero, somiglia più a un film hollywoodiano che alla realtà. Anche se, in Israele, i tamburi di guerra iniziano a sentirsi molto più prima. Silverstein ha pubblicato sul suo sito «Tikun Olam» (Riparare il mondo, in ebraico) un estratto del documento, ufficialmente riservato, da sottoporre al gabinetto di sicurezza dove si prendono le decisioni vitali per il Paese. Il dossier – racconta il blogger – gli è stato passato soprattutto perché, secondo la sua fonte, «Bibi (Netanyahu, premier d’Israele, ndr) e Barak (ministro della Difesa, ndr) fanno maledettamente sul serio».

MUNIZIONI IN FIBRA - Il piano, allora. Stando al documento ricorrerebbe, nella prima fase, alla tecnologia più sofisticata per mettere fuori uso l’infrastruttura dell’Iran e le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Le centrali elettriche, poi – sempre secondo a quel che c’è scritto nel dossier –, «saranno paralizzate grazie a corto circuiti provocati da munizioni in fibra di carbonio più sottili di un capello che di fatto renderanno i trasformatori inutilizzabili». Quindi la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».

CENTRALI SOTTERRANEE - Le informazioni in possesso degl’israeliani, infatti, parlano di centrali nucleari sotterranee, come quella di Fardu, nei pressi della città di Qom, molto difficili da raggiungere con un semplice bombardamento e ormai isolate dalla Rete usata dall’autorità centrale. Finita qui? Non ancora. Perché poi toccherebbe alla terza fase. Altri missili – questa volta da crociera – «saranno lanciati per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimento» dell’uranio. «Subito dopo», scrive il dossier, «il nostro satellite di ricognizione TecSar passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno trasferite ai nostri aerei in volo» verso Teheran, «velivoli dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche al nostro alleato americano», «invisibili ai radar» e inviati in Iran per finire il lavoro, «colpendo un elenco ristretto di obiettivi» che hanno bisogno di ulteriori assalti per essere disinnescati definitivamente. L’obiettivo sembra chiaro: annientare da un lato le capacità di sviluppo nucleare del regime islamico. Dall’altro evitare una controffensiva iraniana in territorio israeliano distruggendo le installazioni missilistiche. In realtà, il documento è solo la fase più semplice dei piani di guerra di Gerusalemme. Il governo di Benjamin Netanyahu, per ora, è in minoranza dentro il gabinetto di sicurezza. E gli Usa, oltre a ribadire il loro no al conflitto, iniziano a sottolineare che lo Stato ebraico «può solo rallentare il programma nucleare iraniano, non eliminarlo».
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_15/israele-piano-segreto-guerra-iran_34d0a048-e6e3-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml

Non credo a una parola...tutta propaganda...[8D]



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MessaggioInviato: 15/08/2012, 19:57 
Beh... Ottobre forse è troppo presto, ma bisogna capire cosa si vorrebbe fare. I missili non soffrono il caldo e non hanno bisogno di rifornimenti, furerie e "carriaggi" al seguito...

Però il periodo migliore resta sempre gennaio-febbraio. Ci vogliono comunque mesi per preparare una qualsiasi azione militare "interforze"... Ufologo, qui sei tu l'esperto (senza voler far torto a nessuno). Ma "prendere" l'Iran necessita di centinaia di migliaia di soldati, mesi solo per portarli in zona "fisicamente"... Non so quante navi possano realisticamente servire, anche perchè penso che l'Iraq sia una perfetta base di lancio (per i fantaccini e gli aerei). Oltretutto l'Iran è fatto parecchio male: non è un deserto pianeggiante dove puoi fare andare i carri armati a 60 all'ora, è tutto montagne, e infilarsi lì significa letteralmente infognarsi peggio che in Afghanistan (anche se magari potrebbero avere una parte del Paese di etnia diversa alleata).

Mah... Di sicuro, Israele può lanciare attacchi informatici e missilistici, può usare l'aviazione, ma non può "invadere" l'Iran. Primo, non ha soldati sufficienti. Secondo... Non confina. Gli Usa votano a novembre, no? Ecco: se vince Romney a gennaio-febbraio preparate i bunker... Ma non so, sinceramente, quanto Obama sia favorevole. Già ha tenuto buono Israele promuovendo, al posto dell'attacco militare, quello informatico di pochi mesi fa... Com'è la situazione militare americana in Iraq? Quanti fantaccini hanno?


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MessaggioInviato: 15/08/2012, 20:08 
Ricorda che Clinton lanciò i primi "Cruise" in Afganistan! [;)]



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