24/06/2012, 19:20
Quello che dicono i pentiti come Brusca è chiaro: Riina voleva avere l’assicurazione che dietro i Ros di Mario Mori e del capitano Giuseppe De Donno ci fosse un rappresentante più in alto a livello istituzionale. «E questa figura sono convinto fosse proprio Mancino», dice ancora il fratello di Borsellino. Quindi: l’ex ministro come vero volto della trattativa? «No, ritengo ci fossero personaggi anche più in alto di Mancino». E’ il fosco retroscena che fece da sfondo alla nascita della Seconda Repubblica: un’Italia debolissima, ricattata dalla mafia e travolta da Tangentopoli, che firma quasi sottobanco il Trattato di Maastricht e si affida – in quel passaggio cruciale che la inserirà nell’Eurozona – al potere-ombra dei “governi tecnici” dell’epoca, mentre – col pretesto dell’emergenza istituzionale – si dispiega l’imponente riassetto dei poteri geopolitici dopo la caduta dell’Urss e la fine dalla Guerra Fredda, che nel nostro paese ha significato terrorismo e strategia della tensione, Brigate Rosse e stragi impunite. «Oggi finalmente dopo vent’anni le cose stanno cominciando a venire alla luce», conclude Salvatore Borsellino. «Ci sono uomini delle istituzioni che ammettono l’esistenza di questa trattativa, rompendo la congiura del silenzio. Mi chiedo però in che modo questa congiura sia riuscita a mantenersi per così tanto tempo».
Salvatore Borsellino: "Impeachment per Napolitano"
24/06/2012, 19:41
Napolitano credo che alla fine vincerà indiscutibilmente il titolo di PEGGIORE di sempre per il nostro paese.
Ultima modifica di Ronin77 il 24/06/2012, 19:43, modificato 1 volta in totale.
25/06/2012, 11:40
Come Presidente della Repubblica, sicuramente. Direi un ex equo con Ciampi e Scalfaro.
Ma come Presidente del Consiglio, ce ne è uno insuperabile... e ne abbiamo avuto in questo Paese, pure Craxi.
Comunque, io sulla linea con cui vengono scelti i nostri Capi di Stato avevo espresso le mie perplessità....
Ma come Presidente del Consiglio, ce ne è uno insuperabile... e ne abbiamo avuto in questo Paese, pure Craxi.
Comunque, io sulla linea con cui vengono scelti i nostri Capi di Stato avevo espresso le mie perplessità....
25/06/2012, 12:51
Bei tempi quando al Quirinale c’era Francesco Cossiga. Politici e giornalisti potevano dire di tutto sul Presidente, e quando qualcuno provava a fare il corazziere di complemento veniva travolto da autorevoli padri della Patria, schierati come un sol uomo in difesa della libertà di opinione e di stampa. Il Fatto Quotidiano non c’era ancora, purtroppo. C’era invece Giuliano Amato, vicesegretario socialista, braccio destro di Bettino Craxi. A lui nemmeno allora andava giù che si criticasse il Colle. Disse un giorno: “Il capo dello Stato è oggetto di un’autentica campagna che, a ondate successive, persegue l’esplicito scopo di destabilizzare le istituzioni”.
DUE GIORNI FA Napolitano ha rispolverato la formula utilizzata 21 anni fa dall’amico socialista: “Si è alimentata una campagna di insinuazioni e sospetti nei confronti del presidente”. E ancora ieri sera l’Ansa ci segnalava che “i collaboratori del presidente si interrogano su chi possa esserci dietro, sulla regia dell’operazione”. Stesse parole, contesti simili. Nella primavera del 1991 la Prima Repubblica agonizzava sotto i colpi dell’antipolitica (Lega Nord, referendum elettorali di Mariotto Segni), i partiti strologavano di riforme istituzionali in senso presidenziale e l’inquilino del Quirinale era nervoso. E se oggi Napolitano parla di “insinuazioni”, Cossiga, che era più scoppiettante, parlava di “miserabili insinuazioni”. Sarà forse per quell’aggettivo di troppo, e perché l’insulto era rivolto a lui, che Eugenio Scalfari parlò di “attentato alla libertà di stampa”. Ma erano altri tempi. Amato, ancora craxiano, era in minoranza. Le sue accuse contro le strategie destabilizzanti facevano inorridire i difensori della democrazia. Così il cronista politico de l’Unità Pasquale Cascella (oggi portavoce di Napolitano) intervistò il presidente dei senatori Dc, Nicola Mancino, e gli alzò la palla con maestria: “Qui girano sospetti di un complotto…”. E Mancino, che allora al Quirinale non si poteva neppure avvicinare, perché Cossiga quando invitava i maggiorenti Dc lo lasciava fuori, schiacciò la palla come compete a un vero democratico : “Allora, Amato farebbe bene a fare nomi e cognomi dei complottatori. Per quanto ci riguarda l’idea di una nostra compartecipazione al complotto è semplicemente ridicola”. L’intervista uscì sul giornale fondato da Antonio Gramsci il 2 maggio 1991. E quel giorno lo scontro diventò incandescente.
A fianco di Mancino, e contro Amato, scese in campo, ebbene sì, Giorgio Napolitano, firmando un duro articolo destinato alla prima pagina de l’Unità. La sua linea su Cossiga ipotizzava tre strade: l’impeachment, le dimissioni volontarie, o la decisione del presidente della Repubblica di “astenersi da interventi impropri”. L’altezza del Colle non lo intimoriva certo. E per l’amico socialista furono sonori schiaffoni. Scrisse il futuro sacerdote dell’intoccabilità del Colle (se occupato da lui): “C’è da chiedersi a chi possa giovare il sempre più ostentato schierarsi del Psi come ‘partito del presidente’, contro tutti i supposti protagonisti e complici di un presunto complotto contro il capo dello Stato”.
E ANCORA: Cossiga, “è purtroppo attivamente coinvolto in una spirale di quotidiane polemiche, di difese e di attacchi di carattere personale e politico, fino alla sconcertante e francamente inquietante distribuzione di etichette e di voti a giornali”. Poi il colpo finale al povero braccio destro di Craxi: “Perché Amato non confuta nel merito le tesi di chiunque tra noi, come sarebbe legittimo, anziché emettere indistinte denunce, riferendosi a una campagna contro il capo dello Stato che sarebbe stata promossa non si sa bene da chi e per quali calcoli, e di cui sarebbe partecipe il Pds? Non ci si risponda con la facile formula del ‘partito trasversale’”. E infatti Amato non evocò il partito trasversale, ma si limitò a evocare, con 21 anni di anticipo, l’asse Napolitano-Mancino: “Ho parlato di campagna, non di complotto. Spiace dover constatare che prima Mancino, poi Napolitano ritengano che si tratti della stessa cosa”. Proprio come oggi. Campagna, complotto, notizie, tutto uguale, tutto sbagliato, tutto vietato. Che nostalgia dei tempi di Cossiga, quando la libertà dei giornalisti era difesa da Napolitano.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... re/273152/
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1yniHfofk
come cambiano i tempi,presidenti insultati dileggiati(leone cossiga),costretti alle dimissioni(x poi lavarsene le mani con una semplice scusa leone),ora il presidente della repubblica non puo essere toccato,cosa sara' mai capitato,chissa' xke',chiamiamola matirazione politica,o piu' semplicemente una comodita'derivante dal fatto che poi in questo mistero sono impelagato personaggi che si rifanno,a vario titolo)a chi si considerava moralmente superiore......veramente i tempi cambiano,ma i politicanti rimangono![[:(!]](./images/smilies/UF/icon_smile_angry.gif "Arrabbiato")
[}:)]
DUE GIORNI FA Napolitano ha rispolverato la formula utilizzata 21 anni fa dall’amico socialista: “Si è alimentata una campagna di insinuazioni e sospetti nei confronti del presidente”. E ancora ieri sera l’Ansa ci segnalava che “i collaboratori del presidente si interrogano su chi possa esserci dietro, sulla regia dell’operazione”. Stesse parole, contesti simili. Nella primavera del 1991 la Prima Repubblica agonizzava sotto i colpi dell’antipolitica (Lega Nord, referendum elettorali di Mariotto Segni), i partiti strologavano di riforme istituzionali in senso presidenziale e l’inquilino del Quirinale era nervoso. E se oggi Napolitano parla di “insinuazioni”, Cossiga, che era più scoppiettante, parlava di “miserabili insinuazioni”. Sarà forse per quell’aggettivo di troppo, e perché l’insulto era rivolto a lui, che Eugenio Scalfari parlò di “attentato alla libertà di stampa”. Ma erano altri tempi. Amato, ancora craxiano, era in minoranza. Le sue accuse contro le strategie destabilizzanti facevano inorridire i difensori della democrazia. Così il cronista politico de l’Unità Pasquale Cascella (oggi portavoce di Napolitano) intervistò il presidente dei senatori Dc, Nicola Mancino, e gli alzò la palla con maestria: “Qui girano sospetti di un complotto…”. E Mancino, che allora al Quirinale non si poteva neppure avvicinare, perché Cossiga quando invitava i maggiorenti Dc lo lasciava fuori, schiacciò la palla come compete a un vero democratico : “Allora, Amato farebbe bene a fare nomi e cognomi dei complottatori. Per quanto ci riguarda l’idea di una nostra compartecipazione al complotto è semplicemente ridicola”. L’intervista uscì sul giornale fondato da Antonio Gramsci il 2 maggio 1991. E quel giorno lo scontro diventò incandescente.
A fianco di Mancino, e contro Amato, scese in campo, ebbene sì, Giorgio Napolitano, firmando un duro articolo destinato alla prima pagina de l’Unità. La sua linea su Cossiga ipotizzava tre strade: l’impeachment, le dimissioni volontarie, o la decisione del presidente della Repubblica di “astenersi da interventi impropri”. L’altezza del Colle non lo intimoriva certo. E per l’amico socialista furono sonori schiaffoni. Scrisse il futuro sacerdote dell’intoccabilità del Colle (se occupato da lui): “C’è da chiedersi a chi possa giovare il sempre più ostentato schierarsi del Psi come ‘partito del presidente’, contro tutti i supposti protagonisti e complici di un presunto complotto contro il capo dello Stato”.
E ANCORA: Cossiga, “è purtroppo attivamente coinvolto in una spirale di quotidiane polemiche, di difese e di attacchi di carattere personale e politico, fino alla sconcertante e francamente inquietante distribuzione di etichette e di voti a giornali”. Poi il colpo finale al povero braccio destro di Craxi: “Perché Amato non confuta nel merito le tesi di chiunque tra noi, come sarebbe legittimo, anziché emettere indistinte denunce, riferendosi a una campagna contro il capo dello Stato che sarebbe stata promossa non si sa bene da chi e per quali calcoli, e di cui sarebbe partecipe il Pds? Non ci si risponda con la facile formula del ‘partito trasversale’”. E infatti Amato non evocò il partito trasversale, ma si limitò a evocare, con 21 anni di anticipo, l’asse Napolitano-Mancino: “Ho parlato di campagna, non di complotto. Spiace dover constatare che prima Mancino, poi Napolitano ritengano che si tratti della stessa cosa”. Proprio come oggi. Campagna, complotto, notizie, tutto uguale, tutto sbagliato, tutto vietato. Che nostalgia dei tempi di Cossiga, quando la libertà dei giornalisti era difesa da Napolitano.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... re/273152/
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1yniHfofk
come cambiano i tempi,presidenti insultati dileggiati(leone cossiga),costretti alle dimissioni(x poi lavarsene le mani con una semplice scusa leone),ora il presidente della repubblica non puo essere toccato,cosa sara' mai capitato,chissa' xke',chiamiamola matirazione politica,o piu' semplicemente una comodita'derivante dal fatto che poi in questo mistero sono impelagato personaggi che si rifanno,a vario titolo)a chi si considerava moralmente superiore......veramente i tempi cambiano,ma i politicanti rimangono
[}:)]
Ultima modifica di ubatuba il 25/06/2012, 12:56, modificato 1 volta in totale.
25/06/2012, 14:16
ubatuba ha scritto:
Bei tempi quando al Quirinale c’era Francesco Cossiga.
Mancino, che allora al Quirinale non si poteva neppure avvicinare, perché Cossiga lo lasciava fuori.
A fianco di Mancino scese in campo Giorgio Napolitano, firmando un duro articolo destinato alla prima pagina de l’Unità.
Scrisse il futuro sacerdote dell’intoccabilità del Colle (se occupato da lui):
“una campagna contro il capo dello Stato che sarebbe stata promossa non si sa bene da chi e per quali calcoli, e di cui sarebbe partecipe il Pds?”.
E infatti Amato si limitò a evocare, con 21 anni di anticipo, l’asse Napolitano-Mancino.
Fonte:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... re/273152/
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1yniHfofk
Notare il grassettato.
25/06/2012, 19:40
...chissa'perche' due pesi due misure.......forse qualkuno si sente moralmente superiore.......![[;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif "Occhiolino")
25/06/2012, 19:47
Dopo 20 anni si sono accorti di quello che la gente sapeva già da tempo. Adesso sono loro che devono giustificarsi ed è giusto che sentano il fiato sul collo. Sono ridicoli quando tentano di sembrare scandalizzati, mi ricordano un certo presidente che diceva " Io non ci stò ".
08/07/2012, 21:36
ORA in onda top secret (su tgcom24 canale 51) sull'attentato di via d'amelio e si parla anche della trattativa
08/07/2012, 22:36
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=xf4l_n4AHYQ[/BBvideo]
09/07/2012, 00:51
Ronin77 ha scritto:
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=xf4l_n4AHYQ[/BBvideo]
Parole sante...... grazie Ronin per questo video...
09/07/2012, 00:57
greenwarrior ha scritto:
Dopo 20 anni si sono accorti di quello che la gente sapeva già da tempo.
Adesso sono loro che devono giustificarsi ed è giusto che sentano il fiato sul collo.
Sono ridicoli quando tentano di sembrare scandalizzati, mi ricordano un certo presidente che diceva "Io non ci stò ".
Uno dei peggiori che abbiamo mai avuto.
EDIT:
Scusate, ma il messaggio di Ronin mi appare vuoto - letteralmente, non un carattere.
C' è qualche problema o il problema è mio?
Grazie.
Scusate, errore mio, No Script mi aveva bloccato youtube. Ora è a posto.
Commenterò in seguito, non voglio far scadere il time out per l' edit.
Grazie.
Ultima modifica di Aztlan il 09/07/2012, 01:00, modificato 1 volta in totale.
09/07/2012, 01:00
Aztlan ha scritto:
Scusate, ma il messaggio di Ronin mi appare vuoto - letteralmente, non un carattere.
C' è qualche problema o il problema è mio?
Grazie.
Credo dipenda da te.
Il messaggio di Ronin conteneva questo video (incorporato):
http://www.youtube.com/watch?v=xf4l_n4AHYQ
09/07/2012, 02:05
Risolto, puoi leggere l' edit nel messaggio originale. Grazie TTE in ogni caso per l' interessamento.
Che dire, non si può aggiungere altro a quello che ha detto.
Grazie Ronin per il fantastico contributo.
Io penso che nel nostro piccolo noi appartenti di questa community stiamo facendo la nostra parte di cittadini che chiedono verità.
Basti pensare alla inchiesta della magistratura sul fracking, partita dopo le notizie che circolavano in Rete in forum come il nostro.
Se tutti fossero così, non avremmo neanche un problema da risolvere. Invece, dobbiamo lottare, e "passare parola".
Che dire, non si può aggiungere altro a quello che ha detto.
Grazie Ronin per il fantastico contributo.
Io penso che nel nostro piccolo noi appartenti di questa community stiamo facendo la nostra parte di cittadini che chiedono verità.
Basti pensare alla inchiesta della magistratura sul fracking, partita dopo le notizie che circolavano in Rete in forum come il nostro.
Se tutti fossero così, non avremmo neanche un problema da risolvere. Invece, dobbiamo lottare, e "passare parola".
11/07/2012, 10:28
Stato-mafia, in campo l'Avvocatura.
Chieste le intercettazioni del Colle
Mercoledì, 11 luglio 2012 - 09:19:00
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 10712.html
Bufera sui nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano. Esistono davvero? Da Roma arriva a Palermo una richiesta ufficiale di informazioni sulle misteriose intercettazioni telefoniche. L'Avvocatura di Stato scrive una lettera alla Procura. I pm saranno chiamati a rispondere. Intanto prosegue la polemica sull'attacco di Scalfari. Il procuratore capo Messineo: "Nessun abuso, è stata rispettata la legge".
L'AVVOCATURA CHIEDE LE INTERCETTAZIONI - Da qualche settimana corre voce che tra le conversazioni registrate sul telefonino dell'ex ministro Mancino ce ne siano anche un paio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La voce è nata da alcune dichiarazioni del pm di Palermo Nino Di Matteo, titolare dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia insieme ad Antonio Ingroia, che aveva detto che "negli atti depositati non c'è traccia di conversazioni del Capo dello Stato, e questo significa che non sono minimamente rilevanti", aggiungendo che "quelle che dovranno essere distrutte con l'instaurazione di un procedimento davanti al gip saranno distrutte, quelle che riguardano altri fatti da sviluppare saranno utilizzate in altri procedimenti". Evidentemente l'interesse per capire se effettivamente esistono intercettazioni riguardanti Napolitano è alto. E l'Avvocatura di Stato ha scritto una lettera alla Procura di Palermo con una richiesta ufficiale di informazioni sulle conversazioni, tuttora top secret.
"REGISTRAZIONI LEGITTIME" - A proposito sono nate parecchie polemiche, guidate dal fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che ha parlato di "intercettazioni illegittime". La procura però non ci sta, e Messino rivendica: "Nessun abuso, la legge è stata pienamente rispettata". Anche Piero Grasso ha dichiarato al Fatto Quotidiano "le intercettazioni del Presidente della Repubblica non possono essere distrutte, se non dopo l'autorizzazione da parte di un giudice, sentite le parti e i loro avvocati". Ora comunque la procura dovrà rispondere all'Avvocatura di Stato chiarendo definitivamente l'esistenza o meno delle misteriose intercettazioni.
Chieste le intercettazioni del Colle
Mercoledì, 11 luglio 2012 - 09:19:00
http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 10712.html
Bufera sui nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano. Esistono davvero? Da Roma arriva a Palermo una richiesta ufficiale di informazioni sulle misteriose intercettazioni telefoniche. L'Avvocatura di Stato scrive una lettera alla Procura. I pm saranno chiamati a rispondere. Intanto prosegue la polemica sull'attacco di Scalfari. Il procuratore capo Messineo: "Nessun abuso, è stata rispettata la legge".
L'AVVOCATURA CHIEDE LE INTERCETTAZIONI - Da qualche settimana corre voce che tra le conversazioni registrate sul telefonino dell'ex ministro Mancino ce ne siano anche un paio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La voce è nata da alcune dichiarazioni del pm di Palermo Nino Di Matteo, titolare dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia insieme ad Antonio Ingroia, che aveva detto che "negli atti depositati non c'è traccia di conversazioni del Capo dello Stato, e questo significa che non sono minimamente rilevanti", aggiungendo che "quelle che dovranno essere distrutte con l'instaurazione di un procedimento davanti al gip saranno distrutte, quelle che riguardano altri fatti da sviluppare saranno utilizzate in altri procedimenti". Evidentemente l'interesse per capire se effettivamente esistono intercettazioni riguardanti Napolitano è alto. E l'Avvocatura di Stato ha scritto una lettera alla Procura di Palermo con una richiesta ufficiale di informazioni sulle conversazioni, tuttora top secret.
"REGISTRAZIONI LEGITTIME" - A proposito sono nate parecchie polemiche, guidate dal fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, che ha parlato di "intercettazioni illegittime". La procura però non ci sta, e Messino rivendica: "Nessun abuso, la legge è stata pienamente rispettata". Anche Piero Grasso ha dichiarato al Fatto Quotidiano "le intercettazioni del Presidente della Repubblica non possono essere distrutte, se non dopo l'autorizzazione da parte di un giudice, sentite le parti e i loro avvocati". Ora comunque la procura dovrà rispondere all'Avvocatura di Stato chiarendo definitivamente l'esistenza o meno delle misteriose intercettazioni.
11/07/2012, 22:35
Faranno di tutto per evitare le intercettazioni, perchè a rischiare non sarebbe più solo Napolitano.
Se saltano fuori i retroscena che hanno portato Monti alla Presidenza del Consiglio ci potrebbe essere di che ballare.
E comunque Napolitano fa il Loro gioco, e un cambio alla Presidenza in questo momento gli darebbe problemi.
Lo vogliono proteggere a tutti i costi.
Se saltano fuori i retroscena che hanno portato Monti alla Presidenza del Consiglio ci potrebbe essere di che ballare.
E comunque Napolitano fa il Loro gioco, e un cambio alla Presidenza in questo momento gli darebbe problemi.
Lo vogliono proteggere a tutti i costi.