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07/07/2012, 13:14

ubatuba ha scritto:
L’Italia

Nei giorni in cui l’èlite tecnocratica prendeva il potere in Italia lo spread BTP-BUND era pari a circa 450 punti. Gli Italiani festeggiavano l’invasione stappando lo spumante in piazza, perché erano convinti che lo spread sarebbe diminuito rapidamente. Qui il video in cui Monti, a Dicembre 2012, racconta di questo successo: (8). Otto mesi dopo lo spread è sostanzialmente identico (9) (solo che all’Italia mancano ora la democrazia e circa 60 miliardi, quelli che Monti ha prelevato da imprese e famiglie per “fare crescere l’economia”).


Ottimo..... [:D]

07/07/2012, 13:27

Guardiamo in faccia alla realtà, l' Euro è stata una iattura ma purtroppo ci siamo dentro e sarà difficile uscirne.[B)]

07/07/2012, 16:53

Venerdì 29 giugno il cancelliere tedesco Angela Merkel ha acconsentito a cambiamenti al fondo di salvataggio permanente dell’eurozona—”prima che l’inchiostro si asciugasse”, come hanno protestato i critici. Oltre ad alleviare le condizioni secondo le quali sarebbero offerti i salvataggi, le concessioni includerebbero un accordo che i finanziamenti intesi per i governi indebitati potrebbero venire incanalati direttamente verso le banche in difficoltà.

Secondo Gavin Hewitt, redattore europeo di BBC News, le concessioni significano che:

Il fondo di salvataggio dell’eurozona (sostenuto dal denaro dei contribuenti) assumerà una quota nelle banche fallite.

Il rischio è stato aumentato. I contribuenti tedeschi hanno incrementato le loro passività. In futuro un crollo bancario non ricadrà più sulle spalle dei tesori nazionali ma sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), un fondo al quale la Germania contribuisce più di tutti.

Nel breve termine, queste misure allevieranno la pressione nei mercati. Comunque, attualmente vi sono soltanto 500 miliardi di euro assegnati al MES. Possono essere inghiottiti velocemente ed i mercati possono domandare altro. Non è ancora chiaro soltanto quanto profondi siano i buchi nelle banche dell’eurozona.

Il MES ora è un fondo permanente di salvataggio per banche private, una sorta di “benessere per i ricchi” permanente. Non è stabilita nessuna quota massima agli impegni che saranno sottoscritti dai contribuenti, nessuno spazio per negoziare e nessun ricorso in tribunale. I suoi spaventosi provvedimenti sono stati riassunti in un video YouTube del dicembre 2011 originariamente pubblicato in Germania, intitolato “La scioccante verità dell’imminente crollo della UE!“:

Il trattato stabilisce una nuova organizzazione intergovernativa alla quale ci viene richiesto di trasferire risorse illimitate entro sette giorni se così chiede, un’organizzazione che ci può chiamare in giudizio ma che è immune da tutte le forme di procedimento giudiziario ed i cui dirigenti godono della stessa immunità. Non vi è nessun recensore indipendente e non si applica nessuna legge esistente. I governi non possono promuovere azione legale contro di essa. I bilanci nazionali dell’Europa sono nelle mani di una singola organizzazione intergovernativa non eletta.

Qui sono alcune delle clausole chiave del MES:

[Articolo 8] “La provvista di capitale autorizzata sarà di EUR 700 000 [700 miliardi di euro]“.

[Articolo 9]: “Con ciò i membri del MES si impegnano irrevocabilmente ed incondizionatamente a pagare a domanda qualsiasi richiesta loro resa . . . tale richiesta sarà pagata entro sette giorni dal ricevimento”.

[Articolo 10]: “Il Consiglio di Amministrazione . . . può decidere di cambiare il capitale autorizzato ed emendare l’Articolo 8 . . . di conseguenza”.

[Articolo 32, paragrafo 3]: “Il MES, le sue proprietà, fondi e risorse . . . godranno dell’immunità da ogni forma di processo giudiziario . . . .”

[Articolo 32, paragrafo 4]: “Le proprietà, i fondi e le risorse del MES . . . saranno immuni da perquisizione, requisizione, confisca,esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro, cattura o preclusione da parte di azione esecutiva, giudiziaria, amministrativa o legislativa”.

[Articolo 30]: ” . . . I governatori, i governatori alterni, i direttori, i direttori alterni come pure l’amministratore delegato ed altri membri del personale saranno immuni da procedimenti legali rispetto agli atti da loro eseguiti nella loro funzione ufficiale e godranno dell’inviolabilità rispetto alle loro carte e documenti ufficiali”.

E questo era prima delle recenti concessioni della Merkel, che permettono che questo indebitamento indeterminato sia incanalato direttamente alle banche.

Perché la Merkel ha ceduto?

“A casa le reazioni sono state devastanti”, ha riferito der Spiegel. “L’impressione è stata che la Merkel fosse stata superata in astuzia dal primo ministro italiano Mario Monti e dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy”.

Al 21 giugno, 13 dei 17 paesi non avevano ancora ratificato il MES e la ratifica necessaria più importante era quella della Germania, la maggiore economia dell’eurozona. Prima, Angela Merkel si era opposta ad utilizzare i fondi di salvataggio per pompare denaro direttamente nelle banche europee che si affannano. Ma al vertice della UE che è iniziato giovedì e si è trascinato molto nella notte, alla fine si è addolcita. Venerdì sera tardi, i legislatori tedeschi hanno votato 493-106 a favore del fondo di salvataggio permanente da €700 miliardi ($890 miliardi).

Cosa ha provocato la marcia indietro della Merkel? Secondo un articolo sull’Economist, la notte tarda era “riempita di inganno e furia”, nella quale

Mariano Rajoy, il primo ministro spagnolo . . . , assieme all’italiano Mario Monti, avevano minacciato di bloccare qualsiasi accordo al vertice a meno che le loro richieste non venissero soddisfatte. Rajoy ha ottenuto soddisfazione, ma lo stesso non è affatto vero per Monti, che era stato il più risoluto dei due.

Monti si è dichiarato soddisfatto, ma ha provocato considerevole irritazione ai partner. Tra gli accordi che aveva bloccato vi era il “patto per la crescita”, una miscela di misure di stimolo.

Non è stato chiaro cosa abbia realizzato Monti con questa manovra:

“Chi ha bisogno del patto per la crescita? Non la Germania”, ha affermato un partecipante stupefatto. I falchi fiscali della zona euro sostengono che il meccanismo di acquisto titoli sarà poco diverso dal sistema esistente. “Mario Monti si è puntato una pistola alla testa e ha minacciato di spararsi. Alla fine si è ferito alla spalla”, ha dichiarato un diplomatico sprezzante.

Forse. O forse il meccanismo di acquisto titoli non era quello cui mirava.

Il colpo di stato italiano

Vi è ragione di sospettare che “Super Mario” Monti possa stare rappresentando interessi diversi da quelli del suo paese. E’ salito al potere in Italia lo scorso novembre in quello che i critici hanno chiamato un “colpo di stato” architettato dai banchieri e dall’Unione Europea. Non è stato eletto ma è entrato dopo che il primo ministro Silvio Berlusconi si è dimesso sotto costrizione.

Monti non è soltanto un “consulente internazionale” di Goldman Sachs, una delle più potenti società finanziarie al mondo, ma un leader nel Gruppo Bilderberg e nella Commissione Trilaterale. In un articolo su The New American, Alex Newman chiama questi gruppi clandestini “due delle cabale più influenti oggi esistenti”. Nel sito web ufficiale del Bilderberg Monti è elencato come membro del comitato direttivo e nel sito web della Commissione Trilaterale come presidente del Gruppo Europeo.

La Commissione Trilaterale è stata cofondata nel 1973 da David Rockefeller e Zbigniew Brzezinski, pure partecipanti al Bilderberg. La Commissione Trilaterale è cresciuta dalle tesi nell’articolo di Brzezinski del 1970 Tra due epoche: il ruolo dell’America nell’era tecnotronica che era necessaria una politica coordinata tra i paesi sviluppati allo scopo di contrastare l’instabilità globale che compare dalla crescente disuguaglianza economica. Nel suo libro del 1997 La Grande Scacchiera scrisse che sarebbe stato difficile ottenere il consenso su queste questioni “eccetto che nella circostanza di una minaccia esterna diretta veramente massiccia ed ampiamente percepita“.

Naomi Klein la chiama “shock doctrine”—un disastro indotto che costringe a misure di austerità in paesi sovrani. Nella disperazione, cadrebbero in ginocchio, cedendo il diritto di sovranità dei governi ad un corpo non eletto di tecnocrati. E questo è ciò che il MES sembra realizzare.

Notoriamente Rockefeller scrisse nella sua autobiografia del 2002 che “Alcuni credono persino che siamo parte di una cabala segreta che opera contro i migliori interessi degli Stati Uniti, caratterizzando me e la mia famiglia come degli ‘internaziolisti’ e di cospirare con altri attorno al mondo per costruire una struttura politica ed economica globale più integrata—un mondo, se volete. Se questa è l’accusa, sono colpevole e ne sono orgoglioso”.

Attuare la Shock Doctrine

In un altro colpo di stato dei banchieri lo scorso novembre, l’ex dirigente di Goldman Sachs Mario Draghi ha sostituito Jean-Claude Trichet come capo della Banca Centrale Europea. Il Meccanismo Europeo di Stabilità è seguito velocemente. Era una struttura di salvataggio permanente intesa a sostituire certe strutture temporanee appena gli stati membri l’avessero ratificato, messo in programma per avvenire il 1° luglio 2012. Il MES è arrivato ad un voto iniziale nel gennaio 2012, quando è stato approvato nel cuore della notte con a mala pena un cenno sulla stampa.

Anche le recenti modifiche sono state concordate nel cuore della notte, apparentemente perché l’Italia e la Spagna erano afflitte da tassi d’interesse onerosamente alti. Ma vi sono altre maniere per ridurre i tassi d’interesse sui debiti sovrani oltre a costringere interi paesi a patti senza limiti precisi per salvare delle banche private per somme illimitate in perennità, nella speranza che le banche possano in compenso salvare i governi.

Il deficit del bilancio USA del 2012 è significativamente peggiore di quello dell’Italia o della Spagna, tuttavia in qualche modo gli USA sono riusciti a mantenere i tassi d’interesse sul loro debito a livelli bassi record. Come li hanno tirati giù?

Una teoria è che i $57 trilioni in interest rate swap della JPMorgan hanno qualcosa a che fare con ciò. Comunque, un’altra spiegazione è che semplicemente la Fed è intervenuta come prestatore di ultima istanza e ha fatto incetta di ogni debito non venduto ad un tasso basso stabilito dal Tesoro, utilizzando l’”alleggerimento quantitativo” (denaro creato su uno schermo di computer). Tra dicembre 2008 e giugno 2011, la Fed ha acquistato l’enorme somma di $2,3 trilioni di buoni del tesoro USA in due turni di alleggerimento quantitativo. Perché la Banca Centrale Europea non può fare la stessa cosa? La risposta è che vi sono delle norme contro questo, ma le norme sono soltanto accordi arbitrari. Possono essere cambiate da accordi—e spesso lo sono state, per salvare le banche.

Come il cinico citato nell’articolo dell’Economist summenzionato ha osservato, il meccanismo di acquisto titoli per i paesi sotto il MES sarà poco diverso dal sistema esistente. Mario Monti ha dichiarato che il progetto sosterrà i prezzi dei titoli di stato soltanto dei paesi che si conformano agli obiettivi fiscali e che fungerà da incentivo per i governi a seguire politiche virtuose. Ciò significa evitare i deficit, anche se richiede ulteriori misure d’austerità e la vendita di beni. A livello pubblico, questo potrebbe significare tesori nazionali come l’Acropoli. A livello privato, venerdì il New York Times ha riportato che alcuni disperati europei fuori dal lavoro arriveranno fino a vendere i reni per pagare le bollette. Sembra che la shock doctrine sia arrivata ai gradini della porta dei privilegiati occidentali.

I diplomatici tedeschi che negoziano il MES hanno lasciato aperte alcune botole di fuga, compresa una richiesta della suprema corte tedesca al presidente del paese di non promulgare i trattati fino che possa essere completata la revisione legale. Ci si attende che almeno 12.000 reclami riguardo al MES ed al patto fiscale vengano presentati alla Corte Costituzionale Federale. La revisione legale potrebbe ben concludere che il MES dirotta illegalmente i fondi dei contribuenti per il profitto delle banche private.

Una cosa è combinare le risorse nazionali per salvare altri paesi sovrani, ben altro scrivere un assegno in bianco per salvare le dissolute banche private che hanno fatto precipitare la crisi globale. L’Europa ha una forte tradizione di banche di proprietà pubblica. Se il popolo deve sostenere i costi, il popolo dovrebbe possedere le banche e raccogliere i vantaggi.



Ellen Brown è un’avvocatessa di Los Angeles e l’autrice di 11 libri. In Web of Debt: The Shocking Truth About Our Money System and How We Can Break Free, mostra come un cartello bancario privato ha usurpato il potere di creare moneta dal popolo stesso e come noi il popolo possiamo riprendercelo. Leggete altri articoli di Ellen, o visitate il sito web di Ellen.

http://digilander.libero.it/freebintel/govbb.htm

Tratto da: Governo delle banche, per le banche | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1zwrvDFmC
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1zwqzSJXw

07/07/2012, 17:41

cari amici,
Scandalo Libor, Barclays:

ulteriori notizie:
http://www.infowars.com/the-biggest-fin ... d-history/
tradotto
http://raggioindaco.wordpress.com/2012/ ... #more-5804
ciao
mauro

07/07/2012, 19:34

La Norvegia non ha debito pubblico. Come mai?

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By Edoardo Capuano - Posted on 07 luglio 2012

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La Norvegia non ha debito pubblico, per svariate ragioni che ora vi esporrò. Il motivo principale però resta principalmente uno ed uno solo: non ha aderito al sistema schiavista della moneta debito e, udite udite, la sua banca centrale è una delle ultime in Europa in mano ad uno stato. Insomma la sintetizzo così: una sola moneta, la Corona, una sola banca. E tutto quanto statale.

La Banca Centrale Norvegese non solo è rimasta una delle ultime banche europee controllate dallo Stato,e non dai banchieri Privati, ma gestisce perfino il Fondo Pensioni norvegese in attivo,un altro miracolo specie in tempi di crisi! Ed è per questi fatti che la Norges Bank non vuole far parte del sistema Euro. Ovviamente non sono scemi i Norvegesi. Beati loro... Ma vediamo gli altri punti di forza che fanno della Norvegia un paese simbolo da emulare:

Non ha aderito all'euro. La moneta Norvegese è la Corona. E l'avevamo detto.

Non ha privatizzato le aziende energetiche - petrolio (Statoil), energia idroelettrica (Statkraft), alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor). Qui da noi invece, la legge 111 del 15 luglio permette la dismissione del capitale pubblico! E visti i precedenti, Iri ad esempio, non c'è da star tranquilli...

Circa il 30% di tutte le aziende quotate alla borsa di Oslo è statale.

I titoli di stato rendono il 6,75% netto ai risparmiatori.

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Pur essendo il principale produttore di petrolio europeo, non fa parte dell'OPEC. (Per la cronaca, l'Italia è il secondo produttore europeo e in Basilicata è stato individuato il più grande giacimento d'Europa su terraferma). Tornando alla Norvegia, spulciando un attimo si scopre che il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale "incidente". Poi se spulciate ancora un altro po' sai che potreste scoprire? Non ci crederete ma la Norvegia ha fondato un Fondo Pensioni Sovrano nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties. Ahhh! E noi non potremmo fare lo stesso dato che l'Italia è il secondo produttore europeo e in Basilicata è stato individuato il più grande giacimento d'Europa su terraferma? Ovviamente si, manca la materia prima che prenda le decisione.. Comunque alzo proprio le mani....

Perché questi Norvegesi sono davvero forti. E mica si sognano di privatizzare l'acqua o la raccolta dei rifiuti, come vorrebbero fare i nostri politici... Vedete, la scusa del debito pubblico legata ai costi dello stato è una SCUSA! Il problema è la moneta debito.. Ed è così evidente specie ora che vi cito un altro dato: la Norvegia ha un avanzo di bilancio statale del 10%, mentre noi, che abbiamo privatizzato quasi tutto, abbiamo un debito pubblico pari al 119% del nostro PIL...

Finisce qui? Ma manco per sogno! Proseguiamo! C'è da segnalare che la Norges Bank è la prima banca Centrale in assoluto ad aver citato in giudizio nel 2009 per truffa sui derivati la City Group, il più grande gruppo d'affari del Mondo. Immaginiamoci gli esiti delle sentenze che il Tribunale amministrativo di Stato norvegese dovrebbe emettere...

Va poi ricordato che il Governo norvegese ha firmato qualche mese fa un importante Trattato con accordi del confine acqueo nel Mare del Nord con la Federazione Russa, al fine di un congiunto sfruttamento gas-petrolifero, escludendo di fatto le "7 sorelle" multinazionali globali, storicamente "coinvolte" in tali frangenti e rappresentanti gli interessi primari di Canada e USA ,ovviamente contrarie a tale accordo. Sottolineo poi che la Norvegia dopo un iniziale appoggio ha ritirato le truppe dalla Libia,aggiungendo alla Nato un'ulteriore difficoltà "politica". Il Governo norvegese è stato il primo ad aver evidenziato un futuro riconoscimento della Palestina come Stato sollevando molti consensi ma anche dure e aspre critiche.

Dopo aver elencato così tanti aspetti positivi della Norvegia viene naturale chiedersi:

ma se l'Italia fosse come la Norvegia monetariamente sovrana cioè fuori dall'euro?

E se non fosse trivellata da cima a fondo da multinazionali estere e/o finanziarie per i suoi giacimenti di idrocarburi, i secondi per ordine di importanza in Europa?

E se per le nostre preziose risorse elettriche non fosse sfruttata da scatole cinesi della multinazionale di stato francese EDF?

E se le nostre risorse idriche, tra le maggiori al mondo, non fossero in mano alle multinazionali dell'acqua in bottiglia tipo Nestlé, e dai due colossi francorotti Suez Gaz de France e Veolia?

E se i proventi di dette risorse pubbliche li gestissimo per ridistribuirli al popolo come nei paesi dove esiste un social welfare?

Avremmo un debito pubblico inesistente come la Norvegia?

Fonte: http://mercatoliberotestimonianze.blogspot.com

Ripreso da: http://www.free-italy.info/


http://www.ecplanet.com/node/3387

08/07/2012, 11:30

IL POPOLO AMERICANO E' ARRABBIATO. E QUELLO ITALIANO? SORDO E MUTO

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=4jIYHRzevVs[/BBvideo]

Stiamo andando verso la disfatta dei nostri diritti.
Stiamo andando verso la povertà, quella vera, per milioni di italiani.
Stiamo andando verso la catastrofe non solo finanziaria
ma anche umana.

Eppure nulla si muove,
gli italiani hanno la testa nel pallone e le mani sul telecomando.
O, come i più dicono, "Non ho tempo per queste cose".

E intanto qualcuno ci sta portando via tutto,
dignità e libertà comprese.

E PENSARE CHE NON SONO PIU' INTELLIGENTI DI NOI,
SONO SOLO PIU' CINICI E SPIETATI.

Elia Menta

http://perchiunquehacompreso.blogspot.d ... ato-e.html
Ultima modifica di Wolframio il 08/07/2012, 11:31, modificato 1 volta in totale.

09/07/2012, 10:19

Immagine

Nulla cambierà. Servono sanzioni legali e contromisure forti. Il rischio è quello di un crollo sistemico, dall’Europa agli Stati Uniti, dalla Cina al Medio Oriente. Pericolo globale da apocalisse. VIDEO.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... trade.aspx

New York - Banchieri avidi. Lo sono sempre stati. Nulla cambierà a meno di sanzioni legali. Il problema spread continuerà a intensificarsi. Necessaria una monetizzazione illimitata e non sterilizzata da parte della Banca centrale europea. Purtroppo impossibile.

Ecco che il 2013 sarà un altro anno difficile, con la possibilità che si abbatta una "tempesta perfetta globale": crollo dell’Eurozona, nuova recessione negli Stati Uniti, guerre in Medio Oriente, pesante crollo della crescita in Cina e nei grandi mercati emergenti.

Questa la visione pessimista del noto professore di economia Nouriel Roubini. Dr. Doom è tornato.

"Nulla è cambiato dalla crisi finanziaria. Gli incentivi per le banche sono per agire in modo truffaldino - fare cose che sono o illegali o immorali. L'unico modo per evitare questo è rompere questo grande supermercato finanziaro. Non ci sono muraglie cinesi e massicci conflitti di interesse".

I banchieri

"I banchieri sono avidi - lo sono stati per 1000 anni".

Sulle sanzioni

"Dovrebbero esserci sanzioni penali. Nessuno è andato in prigione sin dalla crisi finanziaria globale. Le banche fanno cose che sono illegali e nel migliore dei casi vengono schiaffeggiate con una multa. Se alcune persone finiscono in carcere, forse sarà una lezione per qualcuno - o qualcuno verrà impiccato per le strade".

Banche troppo grandi per fallire

"Ci sono più conflitti di interesse oggi di quattro anni fa. Le banche erano già troppo grandi per fallire, ora sono ancora più grandi. Le cose vanno peggio - non migliorano".

Sul Summit Ue

"Il vertice è stato un fallimento. I mercati si aspettavano molto di più. O si ha una qualche sorta di debito comune (per ridurre lo spread), o si ha una monetizzazione del debito da parte della BCE, o il bazooka dei fondi EFSF / ESM deve essere quadruplicato - altrimenti gli spread su Italia e Spagna salterebbero in aria giorno dopo giorno. In caso contrario si avrà un'altra crisi più grande non in sei mesi da oggi, ma nelle prossime due settimane".

Sulla Bce che salva il mondo

"Il solo ente capace di fermare questo è la BCE, che ha bisogno di fare una vera e propria monetizzazione non sterilizzata in quantità illimitata, che è politicamente scorretto da dire e costituzionalmente illegale da fare".

Sul debito in comune

"Non è solo la Germania a dimostrarsi un paese forte, ma anche altri principali tra cui i Paesi Bassi, Austria e Finlandia. La Finlandia non vuole nemmeno accettare la mutualizzazione indiretta delle passività (fondi EFSF / ESM)".

Trascinarsi i problemi

"Entro il 2013 la capacità dei politici di rimandare le soluzioni ai problemi diminuirà, e nella zona euro il treno non deraglierà più a rilento, ma a grande velocità. Gli Stati Uniti sembrano vicini a una fase intermedia tra stallo della crescita e recessione economica. La Cina sembra prossima a quanto definito un atterraggio duro, mentre i grandi emergenti (BRIC: Brasile, Russia, India e Cina) registrano un forte calo della crescita. E infine c’è il pericolo di una possibile guerra tra Israele, Stati Uniti e Iran - che raddoppierebbe il prezzo del petrolio nel giro di una sola notte".

Il 2013 sarà peggio del 2008

"Peggio perché come nel 2008 ci sarà una crisi economica e finanziaria, ma a differenza del 2008 si è a corto di contromisure. Nel 2008 si potevano tagliare i tassi di interesse, fare QE1, QE2, varie misure di stimolo fiscale, e tanto altro. Oggi i QE stanno diventando sempre meno efficaci perché il problema è di solvibilità, non di liquidità. I disavanzi di bilancio sono già troppo grandi e non è possibile salvare le banche, perché 1) c'è una forte opposizione politica, e 2) i governi sono prossimi a essere insolventi - non possono salvarsi da soli, figuriamoci salvare le banche. Il problema è che siamo a corto di conigli da tirare fuori dal cappello".


VIDEO:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... trade.aspx

09/07/2012, 11:11

Sinceramente, i Paesi indicati sono solo satelliti della Germania.

Il coniglio da tirare fuori dal cappello per me è un cambio radicale di politica: il problema non è "il capitalismo" ma la gestione del capitalismo. Quello che hanno fatto è di lasciar libero un mostro convinti di poterlo controllare lo stesso, quindi è necessario mettergli di nuovo il guinzaglio, con un forte ritorno del ruolo dello stato in economia. Al di là delle nazionalizzazioni (nazionalizzare un sistema fallito non è un bel guadagno), ciò che lo stato deve fare è tornare a indicare i limiti dell'azione economica privata.

Ma serve uno stato forte, cioè serve che l'UE funzioni esattamente come uno stato "nazionale": parlamento eletto, che da la fiducia al governo, che ha tutti i poteri normalmente attribuiti ai governi, senza infiltrazioni dei governi nazionali. La BCE deve essere la banca di stato dell'UE, e insieme al governo europeo deve poter mettere in pratica tutte le politiche monetarie, fiscali, ma anche sociali necessarie, non per garantire "la stabilità dei prezzi", il "pareggio di bilancio" eccetera, per garantire invece stabilità politica e sociale.

Un unico stato, solo così si potrà garantire il debito a livello europeo, comunitarizzare il debito, il sistema bancario, il sistema fiscale, agire sulla moneta... Ora la BCE risponde solo a se stessa, cioè, in pratica, al Paese più forte: deve invece agire di concerto col governo europeo, deve essere il "ministero del tesoro europeo" a decidere come agire sulla leva fiscale, sulla svalutazione, deve esserci un'unica legge per garantire parità di salari, parità di condizioni sociali, di condizioni "burocratiche" per le aziende...

Se non si farà questo, automaticamente l'Europa cesserà di esistere. Ma non sarà un bene, perchè le condizioni dell'economia mondiale non sono quelle di quando bastava svalutare un po' la liretta per sostenere le esportazioni... Quel mondo è FINITO, se è vero che domina la finanza mondiale completamente svincolata dall'economia reale, tornare indietro nel tempo "come se non fosse successo niente" sarebbe come ripetere gli errori del... Congresso di Vienna. Napoleone non è mai esistito. Facciamo finta che. Pura restaurazione, destinata al fallimento come tutte le restaurazioni. Non si può governare l'economia usando un metodo buono 50 anni fa: il mondo è diverso.

Ma il bello è che, per me, sarà molto difficile che si possano fare tutte le riforme necessarie. Servono sia l'Europa che gli Usa dalla stessa parte, cioè assolutamente decisi a porre fine al liberismo finanziario. L'ostacolo è la Merkel, che persegue i suoi interessi elettorali: se cambia, perde le elezioni. Quindi, non cambierà mai, a meno che non cambino le condizioni politiche in Germania. Se la Merkel non cede, sarà Obama a perdere le elezioni. E avere la destra liberista al potere in America sarà la fine di ogni speranza.

09/07/2012, 11:16

serve un un'ico stato modiale, e se è troppo presto per farlo, in europa siamo pronti per un unico stato europeo se si vuole salvare l'europa. è il loro piano da sempre inutile girarci intorno.

09/07/2012, 20:58

xfabiox ha scritto:

serve un un'ico stato modiale, e se è troppo presto per farlo, in europa siamo pronti per un unico stato europeo se si vuole salvare l'europa. è il loro piano da sempre inutile girarci intorno.


Bravo xfabiox hai detto giusto

Crisi Ue si sta allargando in tutto il mondo.

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Economia peggiora secondo Lagarde.

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Peggiora l’economia mondiale: l’allarme è del direttore FMI Cristine Lagarde.
Crisi economica dell’eurozona in miglioramento dopo le misure del vertice Ue tenutosi a Bruxelles nei giorni scorsi?
Ipotesi sfatata, perché peggiora l'economia mondiale e a lanciare l'allarme è il direttore generale del Fmi, Cristine Lagarde...

Nel corso di un convegno a Tokyo, Lagarde ha spiegato che “il fenomeno interessa non solo l'Europa, ma anche gli Usa fino e i mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando in modo più o meno marcato”.

Secondo il numero uno dell'Fmi, bisogna fare di più e ci sono tappe necessarie: “moneta unica, unione bancaria e unione fiscale. Sono passaggi forse lenti per i mercati, ma sufficientemente veloci per i principi democratici. Dobbiamo fare di più» per superare la crisi, non dimenticando il controllo dei conti pubblici con la riduzione del debito e il taglio del deficit”.

Secondo quanto annunciato dalla Lagarde, inoltre “Le prossime previsioni del Fmi saranno volte al ribasso e certamente più basse delle stime pubblicate tre mesi fa” e ha aggiunto che lo scenario è diventato più preoccupante e spiacevole. Ad aprile scorso il Fmi aveva previsto una crescita dell’economia mondiale del 3,2% nel 2012 e un’accelerazione al 4,1% nel 2013, in rialzo rispetto al +3,3% e al +4% di gennaio, ma “Lo scenario dell’economia globale, ha detto la Lagarde, sta lentamente migliorando ma resta molto fragile”.

Aggiungo io, e poi si dovrà fare il NWO perchè non basterà
Ultima modifica di Wolframio il 09/07/2012, 21:44, modificato 1 volta in totale.

09/07/2012, 22:32

xfabiox ha scritto:

serve un un'ico stato modiale, e se è troppo presto per farlo, in europa siamo pronti per un unico stato europeo se si vuole salvare l'europa. è il loro piano da sempre inutile girarci intorno.


Se non sei un illuminato, poco ci manca.[:D]
Prima hanno rovinato gli stati sovrani con un unione spinta dai banchieri e poi quando si sono resi conto di aver fatto una stupidata, invece di battersi il petto cercano ogni mezzo per convincerci che è l' unica opzione possibile.

10/07/2012, 13:18

xfabiox ha scritto:

serve un un'ico stato modiale, e se è troppo presto per farlo, in europa siamo pronti per un unico stato europeo se si vuole salvare l'europa. è il loro piano da sempre inutile girarci intorno.
Prima di uno stato mondiale occorre un regola mondiale che stabilisca un tetto minimo di stipendio in base all'economia del paese per combattere il rpoblema dello sfruttamento per manodopera a basso costo che sbilancia i mercati ed il lavoro.

10/07/2012, 19:16

METTETEVI L’ANIMA IN PACE… CHE ABBIAMO RAGIONE NOI

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- di Moreno Pasquinelli -

La quarta manovra Monti, lo scandalo del Libor e l’esplosione
controllata dell’euro


http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z20EyOyQYW

Sollevazione
Era una facile profezia quella che il Vertice del 28-29 giugno si sarebbe risolto in un flop. Era sufficiente stare ai fondamentali. Quel che non hanno fatto, per spirito di servizio, il branco dei giornalisti addomesticati. Non è passata una settimana che i medesimi commentatori che cantavano le lodi del salvifico Accordo del Vertice parlano ora, con sfrontata disinvoltura, di fallimento.
«Non ti curar di loro, ma guarda e passa».

Vi cito solo alcuni titoli apparsi sabato 7 luglio. «Allarme occupazione USA, venerdì nero per le borse»; «Euro ai minimi da due anni, vola lo spread»; «Se l’Europa trascina il mondo in recessione»; «L’Fmi taglierà le stime sulla ripresa internazionale»; «Anche la Cina si scopre vulnerabile». Dulcis in fundo: «La Finlandia minaccia l’addio all’euro». In breve: una grandinata di cattive notizie che polverizzano le bugie spalmate nei giorni precedenti.

Esplosione controllata dell’euro
Vi ricordate? Si diceva per abbindolare gli italiani: “ha vinto Monti e ha perso la Merkel”. In verità non solo ha vinto la Merkel, ma Monti non ha perso, per la semplice ragione che Monti è sulla medesima linea della Cancelliera. La conferma lampante che ha vinto la Merkel (ovvero che dietro all’Unione bancaria e allo scudo salva-spread c’è il nulla) ce l’hanno fornita Draghi e la Bce da una parte, e Berlino dall’altra, ed infine Helsinki.
C’era chi si aspettava che alle spalle delle deludenti misure del Vertice ci avrebbe pensato la Bce ad adottare provvedimenti forti. Si è sbagliato di grosso. Draghi, facendo eco alla Merkel, ha detto chiaro e tondo che non ci sarà nessuna iniezione di liquidità, che i Trattati e Statuto della Bce impediscono l’acquisto di titoli di stato e che la Bce non finanziareà il MES (ESM), l’organo presunto salva-stati. Ecco spiegate le subitanee vendite massicce di titoli di stato dei “periferici” (crescita degli spread) e la fuga imponente dei “mercati” dalle borse dell’eurozona. Il governo tedesco, da parte sua, ha poi precisato che i termini del promesso salvataggio delle banche spagnole (saranno salvati solo i depositanti o anche i possessori di azioni?) non saranno affatto decisi al prossimo vertice di lunedì 9 luglio. Madrid brucia ma il pompiere tedesco se la prende comoda. Infine è giunta la dichiarazione del Ministro delle finanze finlandese di venerdì 6 luglio: «La Finlandia non resterà legata all’euro a qualsiasi costo e ci prepariamo a tutti gli scenari». Ci sentiranno da quest’orecchio quelli che ci rampognano sempre che l’uscita dall’euro dell’Italia è impensabile? Chi ci fa un pensierino ci sta, e come! Sono proprio i nordici che, al pari di tutti gli squali della finanza, non vogliono restare col cerino acceso in mano e vorranno tirarsi fuori prima che sia troppo tardi, prima del crollo.

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Tabella n. 1. Le prime cinquanta banche mondiali

L’euro imploderà prima di quanto non si pensi. E azzardiamo un pronostico: saranno proprio paesi “virtuosi” ad innescare l’esplosione a catena, con la medesima tecnica delle esplosioni controllate di certi edifici pericolanti, il cui crollo viene programmato prima che l’edificio pericolante cada motu proprio e faccia più danni ancora.

Si scrive spending review, si pronuncia quarta manovra montiana

L’altra sera, su La7, un poco convincente Cremaschi denunciava che i tagli alla spesa decisi dal governo Monti e passati alle cronache come Spending Review, sono in realtà, sotto mentite spoglie, la “manovra aggiuntiva” che era stata negata fino all’ultimo. Giusto! Ma Cremaschi corroborava questa tesi fornendo dati errati. Egli ha affermato che il totale della manovre montiane ammonta ad una mazzata di 130 milardi. Sbagliato! I numeri non sono un’opinione, tanto più se si tratta non di astratti numeri ma di ferite sul corpo vivo della società.

Quella che i tecnici chiamano la “correzione dei saldi” senza precedenti, prima della spending review, era così composta: 48,9 miliardi nel 2012, 75,7 nel 2013 e 81,3 miliardi nel 2014. Per un totale di 205,9 miliardi, non 130 —un impatto recessivo sul Pil devastante, di cinque e passa punti percentuali. A questi numeri dobbiamo quindi aggiungere quelli della quarta (e ultima?) manovra montiana: 26 miliardi di tagli da qui al 2014. Totale: 214, euro più euro meno. Per dimensionare questo salasso serve forse ricordare che la famosa stangata del Governo Amato (autunno 1992) fu di 93mila miliardi di lire: la somma delle manovre Monti equivale a quasi cinque volte tanto.

Cremaschi aveva ovviamente ragione a dire che questa cura da cavallo, oltre a spennare il popolo lavoratore, essendo intimamente recessiva, non avrebbe nemmeno sortito l’effetto atteso di diminuire il debito e ottenere il pareggio di bilancio. I dati diffusi dall’Istat il 4 luglio parlano chiaro: «L’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è stato pari all’8% del Pil, in aumento rispetto al 7% del corrispondente trimestre dell’anno precedente. Nel primo trimestre 2012 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo e pari a 11.471 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata del -3%». L’Istat precisava: «I risultati del primo trimestre hanno risentito, da un lato, dell’aumento della spesa per interessi dovuto alla salita nel corso del 2011 dei rendimenti sui titoli di Stato e, dall’altro, del calo delle entrate causato dall’andamento negativo dell’economia».
In parole povere: la recessione impoverisce i cittadini, aumenta i disoccupati, e diminuisce le entrate dello Stato. Il tutto mentre lo Stato non solo deve far fronte agli oneri sul debito pregresso, ma si vede costretto, per potere finanziarsi sui mercati, ad offrire più alti interessi. E per far fronte agli oneri crescenti il governo Monti aumenta le tasse e taglia le spese. Risultato: un colossale massacro sociale, non per salvare l’Italia, come dicono, ma per proteggere l’euro dalla rovina.

Tenuto conto che degli effetti recessivi crescenti delle misure montiane —esse sono programmate e avranno il massimo impatto sociale tra il 2103 e il 2014— una domanda sorge ineludibile: potranno l’esercito di gioventù precaria, i lavoratori licenziati e disoccupati, i milioni di piccolo-borghesi gettati sul lastrico, i pensionati alla fame, restare inermi? Noi riteniamo di no, pensiamo che siamo alle porte di una impetuosa rivolta popolare di massa, destinata a sconvolgere il panorama sociale, politico e istituzionale.

Diverse cose importanti Cremaschi si è dimenticato di denunciare, l’altra sera, tra cui l’assalto alla sovranità nazionale e popolare, che siamo oramai in un contesto post-democratico, e che il golpista Napolitano è il garante di questa furia oligarchica.

E’ degno di nota, proprio perché nessuno ci fa più caso, il protagonismo autoritario ed extra-istituzionale del Presidente della Repubblica. L’ultimo caso è proprio quello del via libera data dal Quirinale, con pubblicazione fulminea in Gazzetta, del Decreto sulla Spending review. Approvato nella notte di giovedì da parte del Consiglio dei Ministri, il via libera era già arrivato il giorno successivo. Di norma passano dei giorni: la Presidenza deve analizzare il testo, vagliarlo. Possibile che questo si stato fatto in poche ore? No, impossibile. Semplicemente, Napolitano, ha inviato il testo alla Camere a scatola chiusa. Un aut aut impressionante, una vera e propria pistola alla tempia del Parlamento, oramai diventato, esso si un organismo solo consultivo. Da custode della Carta costituzionale, Napolitano ne è diventato il primo picconatore. Per la gioia dei creditori che affamano l’Italia e col beneplacito di ABC.

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Tabella n.2.

Il capitalismo finanziario si basa sulla truffa
Nell’articolo di lunedì scorso [Di nuovo sul vertice europeo http://sollevazione.blogspot.it/2012/07 ... ropeo.html] pubblicavamo alcune tabelle ad indicare lo stato traballante delle banche europee. Ne veniva fuori che se le banche spagnole (chi può credere che saranno sufficienti 100 miliardi per salvarle?) stavano alla canna del gas, non andava meglio per quelle di paesi blasonati come Svizzera, Germania o Regno Unito. Segnalavamo, ad esempio, come i maneggi in derivati fossero cresciuti dopo il 2010 e che le banche europee, oltre alla montagna di crediti incagliati, fossero ben più esposte al gioco d’azzardo della cosiddetta “finanza strutturata” più di quelle nordamericane. Di qui il rischio che l’esplosione della bolla bancaria spagnola potesse innescare un contagio più distruttivo di quello del 2010 del debito sovrano greco —e quindi la tendenza ad un crack combinato di banche e debiti pubblici. Nella Tabella n.2 possiamo vedere il peso preponderante dei derivati, questa volta in percentuale sugli attivi.

Nel quadro che ne viene fuori il sistema bancario è messo a nudo. Utili da capogiro ottenuti con le scommesse sui tavoli del capitalismo-casinò. Ecco il principale canale dove fluisce e circola l’immensa liquidità tesaurizzata, tra l’altro anche i mille miliardi elargiti dalla Bce (le due operazioni Ltro) alle banche. Che ti rispondono i super-manager con stipendi e bonus da milioni di dollari come il dimissionario dirigente “tossico” Bob Diamond? Che così funziona il gioco, che essi debbono far fruttare i quattrini di chi glieli affida. Mica possono “rischiare” questi soldi investendoli in opere caritatevoli o in investimenti nel circuito industriale! “Siamo in recessione signori, e noi siamo bravi nel fare denaro muovendo denaro”. In questo modo neanche un centesimo di ricchezza reale in più viene creata ed anzi, come per ogni rendita finanziaria, essa viene captata e sottratta ai settori capitalistici o pubblici che producono valore e plusvalore.

Un sistema di rapina che, come tale, utilizza la truffa ed è pilotato da farabutti.
L’ultimo scandalo è quello che ha travolto la City di Londra, in particolare il colosso bancario d’investimento Barclays. E’ venuto fuori che Barclays, assieme ad altri compagni di merende, manipolavano e truccavano sistematicamante i tassi Libor. Cos’ è il Libor? E’ un indice, stabilito quotidianamente dalle principali banche inglesi, per determinare il costo del denaro e che serve come base per calcolare i tassi d’interesse di numerose operazioni finaziarie (tra cui i mutui) in valute non-euro, ed anche un tasso di riferimento con cui le banche si prestano i soldi fra di loro. Ovviamente Lorsignori manipolavano i tassi per aumentare i guadagni e accrescere i loro bonus. «il più importante strumento finanziario del mondo: per molte persone, questo è il Libor (…) non è un’esagerazione: molti altri strumenti finanziari, per un valore, si calcola, di 360 mila miliardi di dollari vi fanno riferimento». [Riccardo Sorrentino. Il Sole24 Ore, 8 Luglio 2012]

Ma che c’entrano i derivati? Prendendo la Barclays abbiamo che a fine 2011 il loro valore era di 645 miliardi, il 34% dell’intero attivo (più del 2009, quando era il 30% dei 1.600 miliardi dell’intero bilancio del colosso bancario). Con i derivati (che hanno un rischio di circa il 70%) basta poco per fare enormi guadagni o enormi perdite. Un millesimo di punto in più o in meno del tasso Libor può equivalere a guadagni o perdite di centinaia di milioni. Si drogava il tasso Libor per fare più profitti, nel momento in cui, dopo il crack Lehman, i rendimenti della Barclays erano scesi dal 20 al 6,6%. [Fabio Pavesi, Il Sole 24 Ore del 5 luglio 2012]

Al “Maddof dei Parioli”, Gianfranco Lande, che dice abbia truffato 1700 risparmiatori, il tribunale di Roma, una settimana fa, ha comminato una pena di quattro anni di carcere. Ora diteci: quale sarebbe la giusta condanna per banchieri-canaglia della risma di Bob Diamond? E dunque: è legittimo che il popolo lavoratore sia costretto a fare la fame affinché lo Stato onori i debiti per alimentare il capitalismo-casinò e le sue bande di truffatori?


http://www.oltrelacoltre.com/?p=12715

12/07/2012, 10:18

Peugeot: la crisi morde, annuncia 9.600 licenziamenti


Chiuderà nel 2014 lo storico stabilimento di Aulnay-sous-bois, alle porte di Parigi. Insieme a Renault e Fiat si aggiudica il primato delle peggiori vendite in Europa. Titolo -73% in un anno, oscilla al minimo in 23 anni. GUARDA IL VIDEO.



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Peugeout, colosso francese dell'auto, chiuderà una fabbrica in Francia e taglierà la produzione in un altro impianto.
Roma - Peugeot Citroen (Psa), il colosso dell'auto numero uno in Francia, ha annunciato il taglio di 8.000 posti di lavoro in Francia e la chiusura nel 2014 dello storico stabilimento di Aulnay-sous-bois, alle porte di Parigi, dove lavorano 3.000 persone e dove attualmente viene prodotta la C3.

Motivo: gli effetti della crisi economica mondiale, in particolare quella europea, che ha portato il produttore di auto ad assistere a un calo delle vendite in Francia per il quinto anno consecutivo. Con i licenziamenti annunciati, il target dei posti di di lavoro che saranno eliminati sale in totale a 9.600 unità, decisamente in rialzo rispetto all'obiettivo precedente di 6.000 unità.

Insieme a Renault e a Fiat, Peugeot ha sofferto, stando quanto riporta Bloomberg, i cali più forti delle vendite in Europa, dall'inizio del 2012. "Sono perfettamente consapevole della gravità dell'annuncio di oggi, così come anche dello shock e delle emozioni che colpiranno l'azienda - ha detto l'amministratore delegato Philippe Varin - Ma la profondità e il permanere della crisi che sta colpendo le nostre attività in Europa hanno reso questo progetto di riorganizzazione indispensabile, al fine di allineare la nostra capacità di produzione ai trend di mercato prevedibili".

Il titolo Peugeout è crollato -73% lo scorso anno, e per la gran parte dell'ultimo mese ha oscillato attorno al minimo degli ultimi 23 anni.

fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article ... menti.aspx

12/07/2012, 13:06

Un analista della banca d’investimento Natixis, Patrick Artus, ha calcolato che per abbassare i tassi sui titoli di Stato italiani a un livello accettabile – cioè a un livello che evita il default del Paese e la rovina di generazioni di italiani – occorrerebbero 26 miliardi di euro alla settimana, sborsati dal MES, il fondo ‘salva-Stati’ dell’Eurozona. A questo ritmo il MES andrebbe in bancarotta in tre mesi, ha concluso Artus.

Ora raffrontate questa realtà con la menzogne del criminale Mario Monti di ritorno dall’inutile ultimo summit europeo. Il falsario bocconiano ci ha raccontato che il MES potrà intervenire per calmierare i tassi sui nostri titoli, e senza che l’Italia finisca per questo nelle grinfie della Troika di FMI, Commissione UE e BCE. Quest’ultima fregnaccia l’ho già smascherata, e ora cade anche la solidità stessa del MES (cosa che francamente avevo già detto da tempo).

Ci portano in Kosovo, 60 milioni di italiani che stavano nel G7 fino all’arrivo dell’euro, ed è ciò che vogliono. Ne Il Più Grande Crimine 2011 avevo scritto che vogliono “creare sacche di lavoro pagato alla cinese in Europa” (da noi), e ieri l’Istat ci ha informati che già 3 milioni e 300 mila italiani guadagnano poco sopra gli 800 euro. E questo significa crolli di consumi, quindi crolli delle vendite, quindi aziende stesse che non lavorano, quindi crisi, quindi la spirale in caduta fino a Pristina.

Mi raccomando, voi, cliccate su face book che questo è uno schifo. Ma muovere il culo no, mi raccomando


http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=408


strano che nelle varie trasmissioni tv,nessuno porti mai a conoscenza del pubblico determinate cose,o se fatto con ritagli di tempo miserrimi,e continue interruzioni,che non lasciano capire il ragionamento,un informazione pilotata e servile come gran parte della classe politica...xke' si devono pagare 1000 parlamentari quando il loro compito e solo quello di schiacciare bottoni x la fiducia..ormai siamo al monti/mussolini....guai criticarlo e quanto mai pemaloso.....
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