In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Todmorden: frutta e verdura per tutti.

12/07/2012, 15:02

Todmorden: la città autosufficiente in frutta e verdura
http://www.net1news.org/todmorden-citt- ... rdura.html


I cittadini di Todmorden, in Inghilterra, coltivano tutta la loro verdura. Ci sono orti nelle aiuole, nei parchi, nei giardini. Tutti i cittadini sono LIBERI di prenderne quanta ne desiderano. Cosa succede però? Nessuno ne spreca, nessuno ne prende più di quanto ne ha bisogno, tutti la rispettano, e molti vanno volontariamente a dare una mano nei vari orti, di loro spontanea volontà.

Vi sembra un'utopia? Non lo è. Todmorden esiste davvero è una cittadina vittoriana nel West Yorkshire. Qui tutti i cittadini sono dei coltivatori di frutta e verdura, in tutta la città, in ogni aiuola ed in qualsiasi spazio verde è possibile seminare e/o raccogliere la frutta e la verdura. Tutti aiutano tutti a coltivarla, strappare le erbacce o innaffiarla, e tutti liberamente colgono i frutti di questo lavoro collettivo. Se aveste visitato questa ridente cittadina qualche mese fa avreste potuto ammirare i variopinti spazi verdi fra le vie, aiuole stracolme di cavoli, carote, lattughe, cipolle primaverili, insomma ogni sorta di verdura oppure avreste posato lo sguardo su lamponi, albicocche, mele, ribes neri e rossi, fragole e non mancano certo le erbe aromatiche come finocchio, timo, rosmarino e basilico.
Tutto ciò perché Todmorden vuole essere la prima città nella nazione autosufficiente dal punto di vista alimentare: "Entro il 2018" dice Mary Clear, 56 anni e nonna di ben dieci nipoti, co-fondatrice di Incredible Edible (Incredibilmente commestibile) il nome del progetto: " E' un piano ambizioso… <omissis>…"Cosa esattamente mi vieta di andare a raccogliere tutto il rosmarino della città? Niente, cosa mi vieta di rubarmi tutte le mele o tutti i lamponi? Niente, semplicemente questo non accade, abbiamo fiducia nelle persone, noi crediamo e siamo testimoni di questo, le persone sono oneste".
In pratica ognuno raccoglie quello di cui ha bisogno, inutile prenderne di più andrebbe a male e andrebbe buttato. Invece ognuno ne prende solo la quantità necessaria e tutti quanti danno il loro contributo alla semina e alla cura. L’idea è venuta fuori dopo che lei e il co-fondatore Pam Warhurst, ex proprietario del “Bear Cafe” della città, iniziarono a discutere riguardo allo stato del mondo e a chiedersi cosa avrebbero potuto fare. Hanno dedotto che tutto quello che potevano fare era di partire a livello locale, così riunirono un gruppo di persone, soprattutto donne, insieme in un bar: “Quando gli uomini bevono, nei bar succedono sempre casini e risse, invece quando sono le donne a riunirsi insieme a bere un caffè succedono solo belle cose” dice Mary. “I nostri pensieri erano: si danno molte colpe al mondo, è colpa dei governi locali, dei politici, dei banchieri, della tecnologia – allora abbiamo pensato: facciamo noi qualcosa di positivo. Abbiamo riempito le aiuole con dei finocchi e tutti i bambini hanno imparato che se dai un morso ai finocchi scopri che ha un sapore di caramelle alla liquirizia. Quando ho visto dei bambini mettere in bocca piccoli bocconi di erba, ho pensato soltanto una cosa: è brillante.”
Oggi sono centinaia i cittadini che si aiutano a vicenda e la città è oramai sulla via per raggiungere il suo obbiettivo cioè essere autosufficiente, certo la strada è sicuramente lunga. Ma il progetto, Incredible Edible offre anche un'educazione al cibo, stimola l'economia locale, ci sono lezioni su come raccogliere e conservare la frutta, corsi su come farsi il pane ed il college locale offre dei corsi specifici in orticoltura, l'idea è che i giovani cresciuti in campagna possano lavorare nell'agricoltura.
La speranza di Mary ( e anche la mia ) è che in molti altri luoghi si metta in pratica una cosa così tanto semplice da essere quasi banale, nelle aiuole, negli spazi verdi che di solito sono meta di rifiuti, cartacce e quant'altro, nei giardini comunali ogni spazio verde è adatto a ricevere frutta e verdura. Da quando si è avviato il tutto a Todmorden è diminuita anche l'attività di atti vandalici a dirlo è la polizia locale e Mary commenta " Siamo programmati per non danneggiare il cibo". Iniziative analoghe sono in fase di sperimentazione in altre città del Regno Unito, e c’è stato interesse persino da parte di alcuni posti in Germania e Spagna, a Hong Kong e in Canada.
Chissà, magari se lo facessimo anche noi qui in Italia, saremmo tutti più sereni invece di prendere più antidepressivi avremmo a disposizione più frutta e verdura, immaginate di stare camminando per le vie della città, di avere fame, vi fermate alla prima aiuola e raccogliete direttamente dall'albero una buona mela e via...probabilmente ci ammaleremmo di meno...si sembra davvero utopistico.

12/07/2012, 15:12

Molto bello, ma ho dei dubbi.

Questi esperimenti si fanno da secoli, e prima o poi falliscono perchè si comincerà inevitabilmente a discutere della persona X che raccoglie troppo lavorando troppo poco. Ma ho dei dubbi anche di qualità e di salubrità: io non mangerei mai frutta e verdura coltivata in mezzo al traffico cittadino.

Personalmente, trovo migliori i piani che prevedono da un lato la "cooperativa" (prendete il termine in generale) per le produzioni "in grande", col sistema biologico o integrato al più, chilometro zero eccetera, e l'obbligo di costruire nuove case con il "minimo spazio verde vitale" in modo da permettere alle famiglie di coltivarsi in proprio un piccolo orto.

12/07/2012, 15:15

Messaggio di Blissenobiarella

Todmorden: la città autosufficiente in frutta e verdura
http://www.net1news.org/todmorden-citt- ... rdura.html


I cittadini di Todmorden, in Inghilterra, coltivano tutta la loro verdura. Ci sono orti nelle aiuole, nei parchi, nei giardini. Tutti i cittadini sono LIBERI di prenderne quanta ne desiderano. Cosa succede però? Nessuno ne spreca, nessuno ne prende più di quanto ne ha bisogno, tutti la rispettano, e molti vanno volontariamente a dare una mano nei vari orti, di loro spontanea volontà.

Vi sembra un'utopia? Non lo è.


Questa si chiama "evoluzione spirituale"..... [;)]

12/07/2012, 15:26

Ma avete mai l'occasione di ascoltare i racconti della nonna, di vecchie zie, di persone anziane? DI quando i forni erano grandi come stanze perchè si condividevano a turno con i vicini e di quando chi aveva il televisore si costruivano gli scranni ad altezze scalate perchè quando la sera lo si guardava assieme a 3 o 4 famiglie? Di quando si cucinava sempre qualche piatto di una pietanza da portare a qualcuno e quando sulla tavola non mancava mai "l'assaggio" portato dalla comare?

12/07/2012, 15:29

Blissenobiarella ha scritto:

Ma avete mai l'occasione di ascoltare i racconti della nonna, di vecchie zie, di persone anziane? DI quando i forni erano grandi come stanze perchè si condividevano a turno con i vicini e di quando chi aveva il televisore si costruivano gli scranni ad altezze scalate perchè quando la sera lo si guardava assieme a 3 o 4 famiglie? Di quando si cucinava sempre qualche piatto di una pietanza da portare a qualcuno e quando sulla tavola non mancava mai "l'assaggio" portato dalla comare?


Certo che sì.... ed è proprio a questa dimensione di cose che è necessario tornare..... [:p]

12/07/2012, 16:07

Non credo che l'ortificazione selvaggia della citta' sia una soluzione praticabile oggi. Forse e' un'idea da cui partire per ricavare un modello maggiormente sostenibile. Un esempio potrebbe essere quello degli orti comunali, anche se credo non sia universalmente esportabile. Inoltre non bisogna sottovalutare gli effetti collaterali che tali sistemi finiscono con il generare e che addirittura possono vanificare in toto i benefici introdotti.

A mio avviso e' solo ripensando l'urbanizzazione in termini di autosufficienza energetica e alimentare che si puo' raggiungere un modello realmente attuabile. Le soluzioni fai da te si possono attuare solo su piccola scala e, di conseguenza, sono automaticamente poco significative.

12/07/2012, 16:08

piccola scala...è questa la parolina magica per come la vedo io.

12/07/2012, 16:32

Blissenobiarella ha scritto:

piccola scala...è questa la parolina magica per come la vedo io.


Questo e' vero, lavorando sulla piccola scala si possono curare molti piu' particolari e costruire cosi delle soluzioni di alta qualita'. Tuttavia i singoli pezzi devono essere progettati ad incastro, tipo i lego.
Altrimenti gli effetti imprevisti rischiano di travolgere l'intero sistema vanificando i vantaggi.

Tanto per spiegarmi, se in un certo paese si attuasse una soluzione particolarmente vantaggiosa, tipo quella prospettata nel post di apertura, che rendesse disponibile a tutti gli abitanti risorse di sostentamento gratuite, subito si creerebbe un imponente movimento migratorio verso quella zona che finirebbe inevitabilmente per compromettere il positivo risultato. E ho considerato solo l'aspetto piu' banale. Non so se mi spiego.
Rispondi al messaggio