15/06/2012, 22:55
Thethirdeye ha scritto:
[b]DOSSIER: Ecco quando è iniziata la crisi dell'Italia;
era il 1992 sul panfilo Britannia [/b]
http://www.nocensura.com/2012/02/dossie ... crisi.html
Il tutto é iniziato il 2 giugno 1992, nei pressi di Civitavecchia, sul Britannia, il lussuosissimo panfilo della Regina Elisabetta. I più grandi banchieri anglo-americani lo affittarono a peso d’oro con lo scopo di avere un luogo sicuro in cui poter “chiacchierare” con gli italiani. Su quel panfilo l’Italia venne svenduta alle banche internazionali.
Lì venne decisa la scellerata privatizzazione dei principali beni dello Stato italiano. La SIP, le autostrade, ENI, le Ferrovie dello Stato, le Poste e addirittura la Banca d’Italia. Fino a quel momento tutti noi contribuenti italiani, con le nostre tasse, sovvenzionavamo tutte queste aziende. Dopo la riunione galleggiante, tutto venne privatizzato e svenduto alle banche. Da allora sono state licenziate migliaia di persone, i treni sono sempre più in ritardo, spedire un pacco costa sempre di più, la bolletta della luce é lievitata, il casello dell’autostrada é costantemente aumentato per ogni tratta, fino a triplicare ovunque il prezzo, senza che la qualità delle strade sia effettivamente migliorata. Ma quanti casellanti sono stati sostituiti dal Telepass o da quelle macchinette mangia soldi? A me stavano simpatici, con i loro musi lunghi e il loro cenno con il capo che sostituiva la parola “buona giornata”.
24/06/2012, 00:12
24/06/2012, 09:43
26/06/2012, 14:17
Messaggio di Thethirdeye
1992-2012 - "Guerra Finanziaria" all'Italia (con commento di Paolo Barnard)
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27/06/2012, 10:01
Messaggio di Thethirdeye
1992-2012 - "Guerra Finanziaria" all'Italia (con commento di Paolo Barnard)
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06/07/2012, 11:24
Sirius ha scritto:
Italia condannata: Monti ci prepara vent'anni di orrori
L’esito del vertice europeo, al di là del trionfalismo dei giornali italiani che sostengono il governo Monti, è molto rilevante, ma non è positivo. La principale misura assunta al vertice – e che in Italia passa quasi sotto silenzio – prevede che i cittadini pagheranno i debiti delle banche private di tutta Europa. Si tratta di una gigantesca socializzazione delle perdite che non ha precedenti. Gli speculatori non dovranno così pagare il conto dei propri azzardi perché il conto lo pagherà il Fondo Salva Stati cioè i cittadini di tutta Europa con le loro tasse. Si tratta di un salasso enorme ai danni dei cittadini se pensiamo che solo per le banche private spagnole sono stati stanziati 100 miliardi di euro. In secondo luogo il Fiscal Compact non è stato modificato e questo determinerà per l’Italia la recessione assicurata per i prossimi vent’anni.
Si tratta di una misura che ha l’effetto di una guerra, perché il Fiscal Compact obbliga tutti i paesi che hanno un debito superiore al 60 per cento del Pil a rientrare nell’arco di vent’anni. Per l’Italia si tratta di tagliare 45 miliardi all’anno che saranno fatti in parte con tagli alla spesa (a partire da quella sociale come abbiamo già avuto modo di verificare) e in parte con la svendita del patrimonio pubblico: immobili, imprese, fino ad arrivare all’oro della Banca d’Italia. Questi tagli non verranno per nulla compensati dalle misure per la crescita, per due ragioni. Queste sono per l’Italia molto inferiori ai tagli (dell’ordine di un decimo) e inoltre l’Italia sarà obbligata a tagliare sul welfare e avrà risorse per investire su grandi opere sovente inutili e dannose (come la Tav). Tagli pesanti al welfare e nuove autostrade, questa è la ricetta che ne risulta.
In terzo luogo, invece di permettere alla Bce di comprare direttamente i titoli di Stato o di fare gli eurobond o di trasformare il Fondo Salva Stati in una banca che possa accedere alla liquidità illimitata della Bce, il vertice europeo ha dato vita a un meccanismo in cui il Fondo Salva Stati – con pochissime risorse – può intervenire a sostegno dei paesi che abbiano già demolito il welfare e che si impegnino a continuare a farlo. Infatti i conti in attivo sono la condizione per l’intervento del Fondo. L’eventuale intervento avverrà sotto stretto controllo della troika (Bce, Fmi e Ue) e prevede la firma di un memorandum in cui il paese viene nella sostanza commissariato.
Si tratta di una misura – quantitativamente non diversa da quanto fatto dalla Bce fino ad ora – del tutto insufficiente per evitare la speculazione sull’euro, ma efficacissima per continuare il ricatto sui singoli paesi, costringendoli a politiche di rigore che demoliscono il welfare e i diritti dei lavoratori. Infatti il meccanismo che viene messo in piedi è quello di un uso politico dello spread, in cui chi non ha ancora tagliato viene bastonato e chi ha tagliato e continua a tagliare, viene lasciato fuori dal pestaggio. Il tecnocrate liberista Monti esce vincente dal vertice, il popolo italiano perde e le stangate e la recessione continueranno.
Fonte: http://www.nocensura.com/2012/07/italia ... .html#more
08/07/2012, 11:35
Atlanticus81 ha scritto:
Un governo per fare fallire l'Italia
Che cosa si siano detti ieri a Roma Monti e Merkel non è dato sapere. La batteria massmediatica del regime registra dichiarazioni generiche e tronfie di Monti e gentili ma assolutamente asettiche della Merkel. I comuni mortali non siamo abilitare a sapere con chiarezza su che cosa discutono. Magari sul piano di demolizione della pubblica amministrazione in Italia che comincia con il licenziamento di 10 mila persone ed una drastica riduzione dei servizi sanitari. Si parla di rigore e crescita ma il rigore è parziale e sarà pagato solo dalla popolazione e dai lavoratori e la crescita non c'è, non esiste, non rientra neppure nella forma mentis dei governanti italiani. Tutta la politica italiana è concentrata sulla riduzione della spesa pubblica e della massa salariale dei lavoratori e dei pensionati e sulla eliminazione dei loro diritti a cominciare dall'art.18 e dal diritto a un equo salario ed ad un contratto di lavoro.
Tutto il contrario di quello che ci vorrebbe per aiutare l'Italia a liberarsi dalla recessione e fare ricominciare a crescere il PIL.Ma l'unica cosa che interessa i nostri governanti è una radicale riforma ideologica dell'Italia e della sua cultura sociale. L'Italia deve abbandonare e lo sta facendo la cultura solidaristica e dei diritti sancita dalla Costituzione ed abbracciare una visione anglosassone utilitaristica asociale e disumana che dovrà tradursi anche in un ulteriore drenaggio di risorse da una parte all'altra della società.
La politica del rigore porterà fatalmente l'Italia al fallimento perchè nel giro di pochi anni allargherà la forbisce tra debito e prodotto interno lordo fino al punto di rottura.
Vorrei ricordare come il Presidente americano Roosevelt affrontò la grande crisi del 29 con un programma diventato famoso denominato NIRA (National Industrial Rdecovery Act). Questo programma di governo stabiliva i salari minimi, l'orario di lavoro, i prezzi minimi (specie per l'agricoltura). Aumentave le paghe e riduceva le ore di lavoro e stabiliva che quanto più americani avessero avuto lavoro e salario tanto più alto sarebbe stato il potere di acquisto dell'America. "Per questo si diede vita ad un grande programma di opere pubbliche specialmente nella Valle del Tennessee
Le crisi recessive si fronteggiano aumentando l'occupazione, i salari, i servizi, i diritti dei lavoratori, la spesa pubblica. In Italia si sta facendo deliberatamente tutto il contrario. Monti ed i suoi collaboratori non possono non sapere che la politica suggerita dalla Unione Europea porterà l'Italia al collasso per anemia.
Perchè lo fanno? Quale è il progetto generale che l'autocrazia euroatlantica non ci è dato sapere. Una cosa è certa: l'Europa ne uscirà irriconoscibile. Gli economisti onesti concordato tutti nel diagnosticare questo risultato alle politiche che vengono imposte con l'autoritarismo e continui voti di fiducia che impediscono al Parlamento ricattato dal timore del salto nel buio di analizzare la situazione e magari elaborare linee differenti. (ammesso che ce ne fosse la voglia) Siamo in pieno fascismo anche si chiama liberismo. Ma perchè l'Italia deve morire?
Pietro Ancona
Fonte: http://medioevosociale-pietro.blogspot
08/07/2012, 12:30
10/07/2012, 09:16
Atlanticus81 ha scritto:
«Il Pd porti l'agenda Monti nella prossima legislatura»
Basta ambiguità «Stop a inaccettabili inversioni di marcia sulle iniziative di riforma dell'esecutivo»
Il governo ha assunto un ruolo da protagonista in Europa. Dagli interventi immediati per far fronte all'emergenza, fino a un nuovo ambizioso piano di unione fiscale, finanziaria e politica, sono le proposte e le iniziative italiane a informare di sé il confronto, le possibili soluzioni, le tappe di un credibile percorso di avvicinamento agli obiettivi. Per noi, che siamo tra quanti hanno prima proposto e poi attivamente operato perché il governo Monti nascesse, si tratta di una conferma attesa: l'azione sviluppata dal presidente del Consiglio e dal suo governo in questi mesi - sia in Italia, sia nell'Unione Europea e nel più ampio contesto globale - può essere coronata da successo e deve quindi essere sostenuta, con piena convinzione, fino alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del 2013.
I termini essenziali dell'agenda riformatrice dei prossimi mesi sono chiari: incisiva e coraggiosa revisione della spesa pubblica, per conseguire il pareggio strutturale di bilancio, per ridurre l'imposizione fiscale sul lavoro e l'impresa, per tornare a investire sulla formazione del capitale umano, sulla ricerca e sull'infrastrutturazione del Paese, per introdurre maggiori elementi di equità intergenerazionale nel sistema del welfare, affrontando la fase transitoria attraverso soluzioni coerenti e non regressive, rispetto alla logica della riforma. Nel breve, devono derivare da risparmi di spesa le risorse necessarie per centrare l'obiettivo del pareggio strutturale senza ricorrere - dal primo ottobre prossimo - al già deliberato aumento delle aliquote Iva, che finirebbe per approfondire la recessione in atto. È in questo contesto che noi vogliamo operare, nell'immediato, per il pieno superamento, nel Partito democratico - che ha avuto il merito di concorrere in modo determinante a questa decisiva svolta politica - di ogni residua ambiguità sul giudizio circa l'azione svolta fino a oggi dal governo Monti.
Al sostegno, col voto parlamentare, delle iniziative di riforma, si sono troppo spesso accompagnate critiche aspre e manifestate intenzioni di revisione non ispirate al superamento delle lacune, certamente presenti, ma all'obiettivo di inaccettabili inversioni della direzione di marcia. Di più: considerato che la fase di crisi e di difficoltà non si concluderà in tempi brevi e che i processi virtuosi avviati (pensiamo solo allo spostamento di prelievo dai redditi di lavoro ai patrimoni) daranno i loro frutti solo attraverso un'azione di governo pluriennale, noi intendiamo promuovere nel Pd una trasparente discussione sulle strade che vanno intraprese perché obiettivi e principi ispiratori dell'agenda del governo Monti - collocati dentro un disegno almeno decennale di cambiamento del Paese - possano travalicare i limiti temporali di questa legislatura e permeare di sé anche la prossima.
Siamo infatti convinti che debba essere in primo luogo il Pd - quale partito asse dello schieramento riformatore - a rendere credibile questo proposito, che corrisponde alle aspettative della maggioranza degli italiani. Su questo tema, abbiamo convocato una prima assemblea di discussione a Roma, venerdì 20 luglio alle ore 16.30, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli (ingresso da via della Fontanella Borghese n. 56/b).
Alessandro Maran, Antonello Cabras, Claudia Mancina, Enrico Morando, Giorgio Tonini, Magda Negri, Marco Follini (Il testo scritto da quindici esponenti del Pd sulle prospettive del partito, in vista della prossima legislatura, che sarà oggetto di un'assemblea convocata per il 20 luglio a Roma: un documento-appello che invita i democratici a seguire l'agenda delle riforme di Mario Monti)
Fonte: http://www.corriere.it/politica/12_lugl ... aa9d.shtml
La verità è che la linea del PD è pro-Monti: quindi pro-banche, pro-sistema, pro-etc.etc.
Punto.
Angeldark ha scritto:
Il Financial Times riprende uno studio dell'università americana, che per sistemare i conti del nostro Paese propone una via alternativa alle misure di Monti e alla patrimoniale proposta dalla Camusso: pagare un po' più tardi gli interessi sui titoli di Stato. Così si potrebbe intervenire su quel macigno da 1.900 miliardi che vale il 120% del Pil
di Mauro Del Corno | 9 luglio 2012
Se le cose economicamente parlando dovessero volgere al peggio, esiste una terza via tra il “tassa-taglia-vendi” di Monti e la maxi patrimoniale della Camusso. Lo ha scritto persino il Financial Times che ha ripreso l’ipotesi di uno studio della Duke University: quella di intervenire sul nostro debito pubblico ristrutturandolo. Detta in modo semplice: pagare un po’ meno o un po’ più tardi quanto dovuto ai possessori di titoli di Stato, banche e fondi stranieri in primis, premurandosi magari di salvaguardare i piccoli risparmiatori. Una strada sicuramente impervia e rischiosa ma che in situazioni particolarmente difficili, potrebbe alla fine rivelarsi il male minore.
Con i mercati perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, parlare oggi di una ristrutturazione del terzo debito pubblico del mondo è come pronunciare la parola bomba su un aereo in fase di decollo. Eppure, magari sottovoce, il tema comincia a essere discusso e l’opportunità di metter mano al nostro debito pubblico è stata avanzata, seppur con diversi approcci, da economisti come Nouriel Roubini, Luigi Zingales e Giovanni Dosi. Recentemente l’argomento è stato trattato anche in uno studio condotto da professori e alunni della Duke University.
Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/09/possibile-ristrutturare-debito-pubblico-italiano-lipotesi-della-duke-university/288843/
Capito come siamo messi...
18/07/2012, 15:24
19/07/2012, 17:34
Thethirdeye ha scritto:
Gli americani insistono.... dopo le Agenzie di Rating in sincronicità perfetta,
arrivano le ultime spallate di circostanza........
http://www.wallstreetitalia.com/article ... -fara.aspx
19/07/2012, 19:46
Thethirdeye ha scritto:
Ed ancora....... [}:)]
http://www.wallstreetitalia.com/article ... -alto.aspx
[color=blue]Alberto Alesina: "Nessun crac come nel '29. In borsa rimbalzo vicino"
«L'impatto sul pil italiano sarà minimo, le banche centrali si muovono bene»
Non ci sarà nessuna crisi del 1929 come dice Tremonti: quella in atto è una correzione come ce ne sono state altre, e le Banche centrali stanno reagendo in maniera appropriata. Inoltre, anche se non è possibile prevederne l’andamento giorno per giorno, i mercati quando scendono scendono in fretta, perciò non mi stupirei se fossimo già vicino alla fine della caduta». Quindi il rimbalzo può essere imminente. È questo il giudizio di sintesi di Alberto Alesina, docente di Economia a Harvard, su quello che avviene e che accadrà sui mercati.
Magari una Grande Depressione tipo Anni 30 non ci sarà, ma chi ci dice che per colpa dei mutui americani ci siano alle porte anni di contrazione dei corsi azionari come fra il 2001 e il 2003?
«No, non vedo in arrivo lo scoppio di una bolla come quella della New economy. I mercati hanno i loro alti e bassi, le pause sono fisiologiche. Ultimamente si era esagerato un po’ a prestare denaro grazie a tassi di interesse troppo bassi, ora è in atto una forte correzione, tutto qui. I giornali titolano “Bruciati in Borsa 200 miliardi di dollari in un giorno” ma non titolano mai “Creati in Borsa 200 miliardi di dollari in un giorno” che è quello che succede nove giorni su dieci».
Ma se la causa della crisi attuale è l’eccesso di credito, le Banche centrali che stanno allentando i cordoni non rischiano di alimentare la speculazione? Per sanare il male alla radice i tassi d’interesse non dovrebbero semmai essere alzati?
«Quando si sentono gli scricchiolii di una crisi debitoria le banche centrali si muovono sul filo del rasoio, fra la necessità di evitare troppi fallimenti e quella di non largheggiare coi prestiti favorendo comportamenti non virtuosi. Bisogna trovare l’equilibrio. Ma la priorità è impedire il crollo del sistema, immettendo liquidità, che è quanto non si fece nel 1929. Poi bisogna facilitare il riaggiustamento, ma in modo graduale, con i regolamenti e i controlli».
C’è chi calcola per il pil italiano una minor crescita dello 0,2%. È realistico?
«Credo che gli effetti sul pil saranno modestissimi, ma anche se fossero più forti, o se non ce ne fossero per niente, per l’Italia le cose non cambierebbero: la priorità è sempre fare le riforme e il problema vero resta l’eccesso di spesa pubblica, sono le pensioni, il contratto degli statali, tutte cose di cui si dovrà tornare a parlare in autunno e che renderanno necessaria una manovrina».
I mutui cartolarizzati ammontano a 400 mila miliardi di dollari (miliardi, non milioni). Spesso vengono cartolarizzati un minuto dopo che sono stati concessi e allora chi li concede non ha freni. Il sistema non è sbagliato alla radice? Più in generale, potrebbero servire più regole o addirittura divieti per il profluvio di prodotti finanziari derivati di cui nessuno capisce niente e che provocano instabilità?
«È facile dire “regolamentiamo”: ma come? I governi non devono farsi prendere la mano, non devono mettersi a lanciare proclami o a intervenire chissà come, perché le regole già ci sono. Quanto ai divieti, secondo me vanno proibiti i conflitti di interesse, per esempio le banche non possono gestire fondi e poi rifilare ai loro clienti prodotti scadenti. Ma con i divieti non andrei oltre. Dai derivati incomprensibili ci si difende così: il cliente deve rifiutarsi di investire in un prodotto che non capisce, o troppo complicato anche se crede di capirlo. Io se non capisco non compro. Investo in maniera tradizionale».
I prodotti finanziari derivati possono essere così complicati che non li capisce neanche un professore di Economia di Harvard?
«Sicuramente!».
Le società di rating non hanno previsto la crisi in arrivo. Hanno delle colpe?
«Che ci fosse un eccesso di rischio nei mutui americani non si è scoperto ieri. Se ne parlava da mesi».
L’ex-presidente della Fed, Alan Greenspan, propose di mettere i titoli azionari nel paniere dei prezzi dell’inflazione. Un buon sistema per legare la politica monetaria all’andamento delle Borse?
«No, perché le banche centrali devono agire d’anticipo e come si fa ad anticipare le Borse? Se poi agisse al traino delle Borse la politica monetaria diventerebbe erratica e invece per il bene dei mercati deve essere prevedibile».[/color]
20/07/2012, 10:12
rmnd ha scritto:
capisco che economia non sia una scienza esatta come quelle matematiche ma nell'articolo sopra sono state fatte previsioni ad minchiam. E questo insegna ad Harvard.,..
20/07/2012, 10:54
22/07/2012, 20:16
Wolframio ha scritto:
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=G8hGH9bA-ME[/BBvideo]
Adriana Bolchini analizza e denuncia quello che è successo dal punto di vista politico in Italia con l'uscita di scena del governo Berlusconi, per affidare l'incarico governativo a un governo tecnico, soprattutto perché chi lo guiderebbe non è stato eletto, ma rappresenta quelle corporazioni che hanno guidato gli attacchi speculativi che da molti mesi sono stati lanciati, come una vera guerra contro l'Italia, facendola quasi fallire e se un governo va a casa non per scelta del popolo, questo è un vero colpo di stato, che cancella la sovranità nazionale, i diritti e la libertà, valori che non hanno paragoni nemmeno se rapportati all'economia.
Carissima Adriana ti auguravi di esserti sbagliata, ma purtroppo è andata proprio cosi