Veto Russia e Cina, è scontro all'Onu
Bombardamenti notturni, Damasco come Baghdad VIDEO ESCLUSIVO ANSA
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33,49 KBONU, VETO RUSSIA E CINA SU RISOLUZIONE -
La Russia e la Cina hanno posto il veto, in consiglio di sicurezza all'Onu, sulla bozza di risoluzione sulla Siria preparata dai paesi occidentali, che ha incassato 11 voti a favore. Due gli astenuti. Per la Russia e la Cina si tratta del terzo veto su risoluzioni dell'Onu per aumentare la pressione su Assad. la risoluzione dei paesi occidentali minacciava sanzioni nei confronti di Damasco. I primi due veti di russi e cinesi sulle risoluzioni Onu risalgono all'ottobre 2011 e al febbraio 2012.
USA, LAVOREREMO FUORI ONU PER PRESSIONE ASSAD - Gli Stati Uniti continueranno a lavorare al di fuori del Consiglio di Sicurezza per fare pressione su Damasco. Lo afferma l'ambasciatrice americana, Susan Rice, sottolineando che l'eventualità che Assad usi armi chimiche contro il proprio popolo dovrebbe "preoccupare tutti".
CASA BIANCA, NO A PROROGA MISSIONE ONU - La Casa Bianca non appoggia un'estensione della missione Onu in Siria, dopo il mancato passaggio odierno della risoluzione dei paesi occidentali. La missione ''non puo' continuare''.
CASA BIANCA, VETO RUSSIA E CINA DEPLOREVOLE - Il veto della Russia e della Cina alla risoluzione dell'Onu sulla Siria è "deplorevole e spiacevole". Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che chi ha votato contro la risoluzione è dal lato sbagliato della pace e della stabilità dell'area.
CINA, TESTO SBILANCIATO, POTEVA AGGRAVARE CRISI - L'ambasciatore cinese Li Baodong, che ha bloccato con il veto insieme alla Russia la bozza di risoluzione occidentale sulla Siria al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha definito il contenuto del documento "sbilanciato". Un testo che secondo il delegato di Pechino avrebbe potuto aggravare ulteriormente la situazione nel Paese. Questo perché la pressione su una sola delle parti non avrebbe portato alla risoluzione della crisi.
TERZI, PREOCCUPA VETO ONU, DA' FORZA A REGIME - ''La grande preoccupazione è che quello che è avvenuto qualche ora fa al consiglio di sicurezza crei nel regime la sensazione di avere una protezione efficace da parte di alcuni membri permanenti'' e che ritenga di avere "le mani ancora più libere per perpetrare violenze ancora più spaventose". Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi.
GB, ARGOMENTAZIONI VETO IRRAZIONALI - "Le argomentazioni poste contro l'adozione di una risoluzione ai sensi del capitolo 7 della Carta Onu sono irrazionali": con queste parole l'ambasciatore britannico Mark Lyall Grant ha commentato il veto posto da Russia e Cina alla bozza di risoluzione occidentale. Secondo il diplomatico la logica del loro testo era chiara, ossia inviare un segnale alle parti che gli impegni presi erano vincolanti e sostenere il piano Annan, come chiesto anche dallo stesso inviato speciale e dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Lyall Grant ha definito profondamente riprovevole che il Consiglio di Sicurezza non sia riuscito a esprimere il proprio appoggio al popolo siriano. "Con questo veto Russia e Cina hanno scelto di non sostenere il lavoro dell'inviato speciale Annan", ha detto ancora.
FRANCIA, VETO RUSSIA E CINA NON CI FERMERA' - ''Questo veto non ci fermera''': cosi' l'ambasciatore francese, Gerard Araud, dopo il veto posto in Consiglio di Sicurezza Onu da Russia e Cina sulla bozza di risoluzione siriana. Secondo il delegato di Parigi, i due membri permanenti dell'organo Onu in questo modo hanno negato all'inviato speciale Kofi Annan gli strumenti da lui stesso richiesti per la pace siriana.
UE: NUOVE SANZIONI E PIANO UMANITARIO LUNEDI' - Rafforzamento delle sanzioni contro la Siria e preparazione di un piano per un'eventuale crisi umanitaria: su questo si esprimeranno i ministri degli Esteri della Ue lunedì prossimo a Bruxelles. I 27 vorrebbero rafforzare l'embargo delle armi contro la Siria autorizzando ispezioni di navi e aerei sospettati di violarlo.
TESTIMONI, RIBELLI ATTACCANO COMANDO POLIZIA - I ribelli siriani hanno attaccato il quartier generale della polizia a Damasco. Lo hanno reso noto alcuni testimoni che riferiscono di avere udito "intensi colpi di arma da fuoco per circa un'ora" nel quartiere di Qanawat in pieno centro, vicino al comando della polizia".
Carri armati sono entrati per la prima volta in un quartiere di Damasco, quello di Qabun nella parte est della citta'. Lo riferiscono attivisti di una ong sottolineando il ''timore di massacri''. ''Oltre 15 carri e mezzi blindati hanno assaltato la strada principale del quartiere, riferisce l'Osservatorio siriano dei diritti umani.
Gli insorti dell'Esercito libero siriano (Esl) si "preparano ad attaccare la sede della tv di Stato": lo affermano i comitati di coordinamento locale dell'opposizione, secondo i quali i disertori hanno lanciato un ultimatum ai dipendenti dell'emittente perché lascino "immediatamente" l'edificio, nel quartiere di Mazzeh a Damasco.
Nuove forti esplosioni scuotono Damasco: lo riferiscono all'ANSA testimoni nella capitale siriana. Le deflagrazioni sono talmente potenti da poter essere udite via telefono. L'area interessata sarebbe Mazzeh, dove hanno sede importanti edifici governativi, tra cui la Tv di Stato.
Il presidente siriano Bashar al-Assad si sarebbe spostato nella città di Latakia, da dove dirige la risposta all'assassinio di tre dei suoi più stretti collaboratori. E' quanto riferisce una fonte diplomatica occidentale. Assad non ha fatto apparizioni dopo l'attentato a Damasco che ha ucciso suo cognato, il ministro della Difesa e un importante generale antirivolta. E non è chiaro se si sia spostato a Latakia prima o dopo l'attacco. Anche sua moglie si sarebbe spostata, e secondo quanto riporta il Guardian sarebbe in Russia.
Più di 200 morti, in maggioranza civili e 38 a Damasco, è il bilancio delle violenze della sola giornata di ieri in Siria. E' quanto fa sapere l'ong Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo. In tutto sarebbero 214 le persone rimaste uccise, compresi i tre alti ufficiali uccisi in un attentato nella capitale. 124 sarebbero civili, 62 soldati e 28 ribelli. Sei persone sono morte in nottata e nella prima parte della mattinata, secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione. In tutto il Paese, aggiunge la fonte, gli uccisi sono 13.
Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, "condanna fermamente" l'attentato di ieri a Damasco nel quale sono morti tre alti responsabili siriani, sottolineando "l'estrema urgenza" di fermare le violenze. In un comunicato, Ban si dichiara "molto preoccupato per l'utilizzo di armi pesanti da parte delle forze di sicurezza siriane contro i civili, come nella regione di Damasco", nonostante gli impegni presi dal governo della Siria.
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