Capisco i vostri commenti, ma questo succede perché siamo abituati ad avere una considerazione distorta di cosa sia l'Anarchia.
Comunemente molti intendono l'anarchia come sinonimo di caos, confusione e disordine, ma non è così. L'anarchia, invece, è forma di società basata sul libero accordo, sulla solidarietà, sul rispetto di ognuno. L'anarchia rifiuta i rapporti autoritari e altri aspetti.
Etimologicamente la parola "anarchia" deriva dal greco e significa «senza-governo», «senza-principio»). Il suffisso "-ismo" designa la relativa dottrina politica e il relativo movimento politico.
Gli anarchici non professano affatto l'assenza di ordine, di regole e/o di strutture organizzate, ma un ordine libero, fondato sulle diversità individuali, laddove ciascun individuo agisce in piena autonomia e autoresponsabilità, rifiutando ogni forma di autoritarismo. L'anarchico crede nelle ragioni dell'individualità, ma non è necessariamente individualista, semplicemente il suo concetto di comunità e socialità è differente da quello comune, che prevede vincoli di appartenenza che l'anarchico rifiuta.
Proviamo di seguito a sfatare alcuni luoghi comuni e mistificazioni strumentali del concetto di anarchia.
Anarchia non è anomiaIl termine anomia deriva dal greco; e significa letteralmente «assenza o mancanza di norme».
Pertanto, una società anomica è una società in cui non esistono norme giuridiche; una teoria sociale anomica è una teoria che ipotizza l'esistenza di una società senza il diritto. Tuttavia, l'assenza del diritto, non implica necessariamente l'assenza di principi etici che, in qualche modo, regolino i rapporti sociali. D'altro canto, una società anomica non è necessariamente una società priva di gerarchie o non soggetta ad un potere dominante (anzi, laddove vi sia totale mancanza di regole, può diffondersi più facilmente la sopraffazione del più forte sul più debole).
Il termine anarchia viene normalmente considerato come sinonimo di anomia: questa è una grave mistificazione. Innazitutto, la maggior parte delle teorie anarchiche non sono anomiche, ma accettano il diritto come elemento regolatore della società futura (teorie ananomiche). Inoltre, nessuna teoria anarchica (anomica od ananomica) è compatibile con la gerarchia e con il dominio, giacché in ognuna di esse vi è un principio regolatore (giuridico od etico) che li esclude categoricamente.
Anarchia non è caosIl termine anarchia viene normalmente considerato come sinonimo di caos (dal greco, stato primordiale di vuoto buio anteriore alla creazione del cosmo): questa è una mistificazione ancor più grave della precedente. Infatti, il caos presuppone la totale assenza di ogni elemento ordinatore (giuridico od etico): nessuna teoria anarchica ha mai teorizzato l'assenza di regole e di interazioni sociali, in quanto l'anarchismo non lascia nulla al caso-caos, ma propone un nuovo modo di concepire la società, costruito intorno a norme e/o principi etici egualitari, condivisi e non imposti dall'alto.
Anarchia non è acraziaL'anarchia è sempre acratica, ma l'acrazia non sempre è anarchica, per cui tra anarchia ed acrazia non vi è coincidenza. Il termine acrazia viene talvolta utilizzato come sinonimo di anarchia: altro errore. Acrazia significa letteralmente «senza governo». L'acrazia, dunque, presuppone, come l'anarchia, l'assenza di un Potere (intendendo con questo termine il Potere discendente da un governo o un'autorità centrale) dominante, ma non necessariamente presuppone l'assenza di forme gerarchiche nella società.
Siamo spesso indotti a pensare, visto per esempio che il pensiero anarchico si struttura compiutamente solo nel XIX secolo, che solo l'uomo moderno abbia sentito l'esigenza di ribellarsi alle ingiustizie sociali, in realtà il libertarismo, inteso come espressione ideologico-politica fondata anche su analisi storiche concernenti la storia umana, è antico quanto l'uomo sfruttato e gerarchizzato ridotto a meno di merce qualsiasi.
I principi libertari quindi nascono con l'umanità stessa e sono costantemente emersi nel corso della storia umana, trasversalmente al genere sessuale, alla nazionalità e alla classe sociale d'appartenenza.
I recenti studi di personalità del calibro di Marija Gimbutas e Riane Eisler hanno portato a dare una nuova interpretazione della storia e della preistoria dell'umanità, sulla base della quale non è per nulla azzardato sostenere che la vita sociale umana nasce e si sviluppa inizialmente in un contesto sostanzialmente libertario, pacifico ed egualitario (società gilaniche), poi sostituito dai principi patriarcali che in Europa saranno imposti violentemente dai Kurgan tra il 4-3000 a.c.
Ecco le principali tematiche legate a doppio filo con una impostazione anarchica di società:
Antirazzismo: gli anarchici sono assolutamente antirazzisti e rifiutano qualsiasi forma di discriminazione. Il razzismo, poi, è una forma molto discriminazione molto grave e intollerabile. Basti pensare all'olocausto o all'apartheid, per rendersene conto.
Antimilitarismo: gli anarchici sono contrari a qualsiasi forma di violenza istituzionalizzata, pertanto non tollerano l'esercito, strumento di guerra e di repressione, lo sfruttamento e affini.
Antisessimo: gli anarchici non tollerano la discriminazione di genere. Gli uomini e le donne sono uguali, e come tale devono essere trattati con rispetto reciproco.
Antispecismo: al giorno d'oggi si considera la specie umana superiore a tutte le altre specie animali, ma una parte del movimento anarchico non condivide questa tesi. Pur se molti anarchici non riconoscono l'antispecismo come un principio anarchico, sempre più militanti sono attivi contro lo specismo (allevamenti, caccia, pellicce, vivisezione, ecc.).
Internazionalismo: gli anarchici non riconoscono gli stati. Oltre a essere pari, gli esseri umani sono anche fraterni indipendentemente dal loro sesso, razza, lingua e cultura.
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