19/08/2012, 13:14
19/08/2012, 16:33
19/08/2012, 16:45
jean ha scritto:
Anche in Etiopia musulmani massacrano cristiani
http://cultura-cristiana.blogspot.it/20 ... crano.html
22/08/2012, 11:22
Iran begins construction of $300 million anti-aircraft missile base
New facility near the city of Abadeh will host 7 battalions, says senior commander
http://www.timesofisrael.com/iran-begins-construction-of-300-million-anti-aircraft-missile-base/
22/08/2012, 19:27
23/08/2012, 15:56
ISRAELE: 42 MILIARDI DI DOLLARI, È IL COSTO DEL POSSIBILE CONFLITTO CONTRO L’IRAN
Un intervento armato contro l’Iran potrebbe incidere pesantemente sull’economia israeliana. Secondo le previsioni del gruppo BDI-Coface, se Israele dovesse optare per l’azione militare al fine di frenare le ambizioni nucleari di Teheran, i relativi danni economici non sarebbero inferiori ai 167 miliardi di shekel (42 miliardi di dollari), equivalenti al 5,4% del PIL israeliano del 2011 (870 miliardi di dollari).
“I danni indiretti ammonterebbero a 24 miliardi di shekel all’anno per i successivi tre o cinque anni a causa del crollo delle imprese”, continua BDI-Coface. La stampa locale non esclude raid aerei contro gli impianti nucleari iraniani in vista delle elezioni presidenziali statunitensi il prossimo novembre.
BDI-Coface osserva come i 32 giorni di guerra contro il Libano nel 2006 avessero portato ad una riduzione dello 0,5% della crescita economica di Israele, mentre i costi diretti quali danni alle proprietà civili e alle infrastrutture ad un’ulteriore riduzione dell’1,3%.
“Qualora dovesse iniziare una guerra di simili dimensioni, durata e danni, è possibile spettarsi danni per 16 miliardi di shekel”. Il conflitto con il Libano si era sviluppato maggiormente nel nord di Israele, che produce il 20% delle produzioni del paese. “In caso di guerra sarebbe coinvolto anche il centro del paese”, che da solo produce il 70% dell’attività economica israeliana.
All’inizio del mese, anche il governatore della Banca di Israele Stanley Fischer ha paventato lo scenario di una “drammatica crisi economica” se si dovesse scegliere la soluzione bellica.
Fonte
Fonte originale
27/08/2012, 11:55
zakmck ha scritto:
Intanto la propaganda Israeliana batte il chiodo per affrettare i tempi:
31/08/2012, 18:41
31/08/2012, 20:00
Ufologo 555 ha scritto:
Gli USA si stanno preparando ad un'azione militare nel Golfo Persico? Obiettivo: l'Iran.
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Gli americani stanno incrementando notevolmente la loro presenza militare nella regione del Golfo del Persico. Da quanto riportato da "La Voce della Russia", la marina americana, con un folto gruppo d’attacco aereo, diverse navi di difesa militare e i sottomarini nucleari si starebbe preparando per una guerra imminente.
Un segnale in questa direzione, secondo il sito d'informazione russo, sarebbe la sostituzione nel golfo Persico della portaerei Enterprise, giunta alla fine della sua lunga carriera e prossima al disarmo, con la John Stennis.
La portaerei Stennis scende in campo 4 mesi prima del previsto. Il Ministero della Difesa americano vuole ridurre al minimo il periodo nel quale gli Usa saranno impegnati nel Golfo Persico con una sola portaerei. La probabilità di un nuovo conflitto nel Vicino Oriente è ancora alta e Washington cerca di mantenere le mani libere, osserva il Presidente dell’Istituto di studi su Israele e sul Vicino Oriente Evgenij Satanovskij.
Andiamo senz’altro verso una guerra nel Golfo. Si stanno portando avanti tentativi di fermarla, di indebolire la pressione sull’Iran o quella dell’Iran sulle monarchie arabe, di sciogliere il conflitto israelo-palestinese. Se il Presidente, in qualità di primo comandante americano, dovrà prendere la decisione di in ingresso in guerra o di dare inizio ad un attacco preventivo contro l’Iran, dovrà avere a disposizione gli strumenti, e questa è una cosa ovvia.
La probabilità di un conflitto rimane alta come all’inizio dell’anno, quando in molti credevano che fosse inevitabile. Allora le “aspettative militari” hanno portato a collocare nel Golfo Persico la portaerei Enterprise che, secondo i piani americani avrebbe dovuto essere rimossa dalla flotta nella primavera di quest’anno, ricorda l’esperto militare Konstantin Bogdanov.
Si tratta di un cambio di piani del tutto nuovo. Non è la prima volta che la portaerei Enterprise, antenato della flotta americana di portaerei atomici, prolunga i tempi di servizio. La Stennis dovrà sostituirla e questo può portare ad un’unica conclusione. Significa che gli americani sono ancora intenzionati a conservare la parte sostanziale degli armamenti nel Golfo nella stessa forma dello scorso inverno.
Gli esperti osservano che persino le due portaerei e i loro arsenali non sono sufficienti per affrontare una campagna aerea contro Paesi della grandezza dell’Iran. Sarà dunque serio parlare di un possibile inizio di guerra solo nel caso in cui nell’area nord occidentale dell’Oceano Indiano comparirà una terza portaerei americana.
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/ar ... .html#more
31/08/2012, 20:02
31/08/2012, 20:04
Thethirdeye ha scritto:zakmck ha scritto:
Intanto la propaganda Israeliana batte il chiodo per affrettare i tempi:
E ne frattempo gli USA....Unicredit: che rapporti ha con l'Iran? Parte inchiesta Usa
Piazza Cordusio nel mirino delle autorità americane per le operazioni condotte dalla controllata tedesca HypoVereinsbank. Si parla di violazione delle norme antiriciclaggio, finanziamento al...
http://www.wallstreetitalia.com/article ... a-usa.aspx
Roma - Unicredit sotto inchiesta in Usa per una possibile violazione delle sanzioni contro l'Iran. Nel mirino del District Attorney's Office della contea di New York e del dipartimento del Tesoro e della Giustizia americani, è finita una sussidiaria tedesca del gruppo, la HypoVereinsbank che la banca italiana ha acquistato nel 2005.
L'inchiesta è l'ultima avviata negli Usa su istituti di credito europei e giapponesi sospettati di aver condotto transazioni illegali in dollari con l'Iran e altri paesi. Piazza Cordusio fa notare che la «questione non è nuova», e di aver reso noto l'apertura di un'inchiesta da parte delle autorità degli statunitensi «in materia di sanzioni» già nel 2011. Secondo Unicredit la controllata Hvb sta pienamente collaborando ed operando le revisioni interne delle operazioni effettuate.
DOCUMENTI INTERNI - Secondo Unicredit sia nella relazione finanziaria annuale consolidata 2011 (pagina 426) che quella semestrale 2012 (pagina 230) riportano il fatto che una società del gruppo (Hvb) sta rispondendo a un'indagine in corso delle autorità Usa sull'antiriciclaggio, contrasto ai finanziamenti al terrorismo e all'attribuzione di sanzioni economiche per garantire il rispetto delle norme.
Motivo per cui arebbe «inopportuno» fare ulteriori commenti. Il gruppo milanese come scrive il Financial Times, sarebbe stato incluso in una lunga lista di banche internazionali finite nel mirino delle autorità americane per aver aggirato le sanzioni contro Teheran. Meno di una settimana fa tra le banche nel mirino è finita Royal Bank of Scotland, dopo che Standard Chartered ha accettato di pagare una multa di 340 milioni di dollari al Department of Financial Services di New York per chiudere le accuse di avere rotto le sanzioni bancarie Usa contro l'Iran.
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31/08/2012, 20:06
Ufologo 555 ha scritto:
Altrimenti non vince le elezioni ...
31/08/2012, 21:01
zakmck ha scritto:ISRAELE: 42 MILIARDI DI DOLLARI, È IL COSTO DEL POSSIBILE CONFLITTO CONTRO L’IRAN
Un intervento armato contro l’Iran potrebbe incidere pesantemente sull’economia israeliana. Secondo le previsioni del gruppo BDI-Coface, se Israele dovesse optare per l’azione militare al fine di frenare le ambizioni nucleari di Teheran, i relativi danni economici non sarebbero inferiori ai 167 miliardi di shekel (42 miliardi di dollari), equivalenti al 5,4% del PIL israeliano del 2011 (870 miliardi di dollari).
“I danni indiretti ammonterebbero a 24 miliardi di shekel all’anno per i successivi tre o cinque anni a causa del crollo delle imprese”, continua BDI-Coface. La stampa locale non esclude raid aerei contro gli impianti nucleari iraniani in vista delle elezioni presidenziali statunitensi il prossimo novembre.
BDI-Coface osserva come i 32 giorni di guerra contro il Libano nel 2006 avessero portato ad una riduzione dello 0,5% della crescita economica di Israele, mentre i costi diretti quali danni alle proprietà civili e alle infrastrutture ad un’ulteriore riduzione dell’1,3%.
“Qualora dovesse iniziare una guerra di simili dimensioni, durata e danni, è possibile spettarsi danni per 16 miliardi di shekel”. Il conflitto con il Libano si era sviluppato maggiormente nel nord di Israele, che produce il 20% delle produzioni del paese. “In caso di guerra sarebbe coinvolto anche il centro del paese”, che da solo produce il 70% dell’attività economica israeliana.
All’inizio del mese, anche il governatore della Banca di Israele Stanley Fischer ha paventato lo scenario di una “drammatica crisi economica” se si dovesse scegliere la soluzione bellica.
Fonte
Fonte originale
01/09/2012, 00:51
01/09/2012, 02:14
iLGambero ha scritto:
Un intervento prima delle elezioni USA ? Mah mi sembra molto improbabile, anche per loro.
Di solito gli israeliani si danno da fare direttamente nel loro orticello, quando si tratta di uscire le guerre le commissionano (le fanno fare agli altri).
Mi sembra molto improbabile un attacco diretto israeliano, sia perché probabilmente non ne hanno le capacità, e soprattutto perché non ne hanno l'interesse (la storia dell'atomica iraniana è un'evidente bufala alla quale non credono nemmeno i servizi israeliani).
Sempre che non scommettano sul fatto che ad un attacco mirato poi gli iraniani non reagiranno come hanno preannunciato... ma sarebbe un gioco d'azzardo... considerato però il livello di follia del governo israeliano, nulla è impossibile (o almeno così vogliono far credere).