http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 81220.htmlPapa: Giuda voleva Gesu' capo rivolta, ecco perche' tradi'
Avalla tesi fosse uno zelota; 'sua falsita' marchio del diavolo'
di Fausto Gasparroni
Giuda "si sentiva tradito da Gesù", e "decise che a sua volta lo avrebbe tradito", niente meno che per "vendicarsi". E questo perché "Giuda era uno zelota", e "voleva un Messia vincente che guidasse una rivolta contro i Romani": ma Gesù "aveva deluso queste attese". Parlandone quasi 'en passant', commentando all'Angelus i brani evangelici sui discepoli che lasciarono il Cristo non credendo al suo essere "il pane vivo disceso dal cielo", Benedetto XVI ha esposto una tesi per nulla scontata sulla figura dell'apostolo diventato simbolo del tradimento. "Ecco perché Giuda tradì", è come se avesse detto Ratzinger, avallando in modo esplicito il convincimento che l'Iscariota appartenesse al gruppo politico-religioso degli Zeloti, partigiani accaniti dell'indipendenza politica del regno ebraico, nonché difensori dell'ortodossia e dell'integralismo ebraici: in altre parole ribelli contro la presenza romana in Palestina, considerati dai romani alla stregua di terroristi e criminali comuni.
La "colpa più grave" di colui che tradì Gesù per 30 denari, comunque, resta per il Papa-teologo quella della "falsità", un vero e proprio "marchio del diavolo". "Gesù - ha detto il Pontefice ai fedeli riuniti nel cortile interno della residenza di Castel Gandolfo - sapeva che anche tra i dodici Apostoli c'era uno che non credeva: Giuda. Anche Giuda avrebbe potuto andarsene, come fecero molti discepoli, anzi, avrebbe dovuto andarsene, se fosse stato onesto". "Invece rimase con Gesù - ha proseguito -. Rimase non per fede, non per amore, ma con il segreto proposito di vendicarsi del Maestro". "Perché? - si è chiesto papa Ratzinger - Perché Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito. Giuda era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i Romani. Ma Gesù aveva deluso queste attese". Secondo il Pontefice, "il problema è che Giuda non se ne andò, e la sua colpa più grave fu la falsità, che è il marchio del diavolo. Per questo Gesù disse ai Dodici: 'Uno di voi e' il diavolo!'".
Il Papa ha quindi invitato a pregare perché si possa "credere in Gesù" ed "essere sempre sinceri con Lui e con tutti". La tesi illustrata oggi era stata finora appena accennata da Ratzinger all'Angelus dello scorso 11 marzo, quando parlando della cacciata dei mercanti dal tempio aveva detto che essa "é stata anche interpretata in senso politico-rivoluzionario, collocando Gesù sulla linea del movimento degli Zeloti; questi erano appunto 'zelanti' per la legge di Dio e pronti ad usare la violenza per farla rispettare". "Ai tempi di Gesù - aveva proseguito - attendevano un Messia che liberasse Israele dal dominio dei romani; ma Gesù deluse questa attesa, tanto che alcuni discepoli lo abbandonarono e Giuda Iscariota addirittura lo tradì". Ratzinger è quindi giunto oggi a sostenere in modo assertivo una tesi sul "mistero" del tradimento di Giuda che altre volte aveva esposto in maniera del tutto problematica. Come nel suo primo 'Gesu' di Nazaret', in cui a proposito delle ribellioni degli Zeloti aveva scritto che "é possibile che uno o due dei dodici apostoli di Gesù - Simone lo Zelota e forse anche Giuda Iscariota - provenissero da quella corrente"). O come nell'udienza generale del 18 ottobre 2006, quando a proposito del tradimento di Giuda elencò diverse ipotesi, solo una delle quali era quella "messianica" della delusione per la mancata rivolta politico-militare per la liberazione della Palestina. E non è neanche un caso che Il Pontefice torni oggi sul tema del tradimento e su quello della falsità come "marchio del diavolo", in un momento come quello dei recenti scandali delle fughe di documenti, in cui egli stesso non può non sentirsi tradito dal comportamento "infedele" di persone a lui molto, molto vicine.