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MessaggioInviato: 25/08/2012, 14:14 
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sezione 9 ha scritto:

Inoltre, scusa sai, ma sei TU che speri con tutte le forze
che l'Europa vada in malora perchè creata dal complotto:
ora mi dici che la caduta dell'Europa è l'obiettivo del complotto?
Scusa, ma cerca di non cambiare idea così in fretta, non
riesco a starti dietro!



Ma tu, le frittate che giri un giorno sì e l'altro pure,
le fai con le cipolle o con le zucchine? [:p]

Io non voglio che l'Europa vada in malora....
perchè quella stessa Europa è fatta di PERSONE.

Vorrei solo che non venisse gestita da loschi figuri
che rappresentano l'1% della popolazione mondiale.

Loschi figuri NON ELETTI che, pur di raggiungere il loro obiettivi,
sono disposti a portare alla fame milioni e milioni di persone.

E questo, da politico e/o osservatore quale sei,
non è forse ciò che sta accadendo?

E COSA ha stabilito tutto questo sezione?

Il caso??? [:D]

E' per questo che ce l'ho con chi, QUESTI LOSCHI FIGURI,
li appoggia senza se e senza ma......

Ed è per questo che auspico l'uscita dall'Euro PRIMA che sia
troppo tardi..... riesci a comprendere il concetto?

Che fenomeno che sei sezione.....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 25/08/2012, 17:34 
La Germania ha il debito pubblico più alto d' Europa e ci sono pensionati tedeschi che vivono con 100 euro al mese.
Hanno bisogno dell' euro e dell' Europa unita per mantenere la loro leadership economica. Se paesi come l' Italia e la Spagna dovessero uscire dall' unione monetaria e se ricominciassero a fare seri discorsi sulla crescita, tornando alle monete originali e svalutandole, l' impero del Kaiser sarebbe alla fine.



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MessaggioInviato: 25/08/2012, 18:59 
il problema è la Merkel ovvero la Hitler dei giorni nostri, solo che lei opera in campo economico


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MessaggioInviato: 27/08/2012, 00:43 
€URO, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO

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Venti anni fa il keynesiano Wynne Godley spiegava perché non poteva funzionare.

http://www.vocidallastrada.com/2012/08/ ... wynne.html

"Se un Governo non ha la propria Banca Centrale sulla quale può creare denaro liberamente, i suoi utilizzatori (spenditori) possono essere finanziati solo attraverso il prestito nel libero mercato in competizione con le Imprese, e questo può risultare eccessivamente caro o addirittura impossibile, particolarmente quando si è in condizione di estrema emergenza; il pericolo, allora, è che le restrizioni di bilancio alle quali i Governi sono singolarmente impegnati faranno conoscere una tendenza disinflazionistica che chiuderà l' Europa in blocco in una depressione senza potere di ripresa". (Wynne Godley, 1992)

In primo luogo va sottolineato che la creazione di una moneta unica nella Comunità Europea dovrebbe porre fine alla sovranità delle sue nazioni componenti e alla loro autonomia di intervento sulle questioni di maggior interesse. Come l’onorevole Tim Congdon ha sostenuto in modo molto convincente, il potere di emettere la propria moneta, di fare movimentazioni sulla propria banca centrale, è la cosa principale che definisce l’indipendenza nazionale. Se un paese rinuncia o perde questo potere, acquisisce lo status di un ente locale o colonia.



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MessaggioInviato: 28/08/2012, 00:36 
Le cause della Rivoluzione in Europa
L’hanno fatto una volta, lo rifaranno ancora


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Vladimiro Giacché, economista e giornalista del Fatto Quotidiano.

Tratto da: http://versounmondonuovo.wordpress.com/ ... no-ancora/

All’improvviso è lì, l’ospite di un altro mondo. Potrebbe venire tra mille anni, o anche domani. Che cosa faremo allora? Come ci proteggeremo da noi stessi, se assumerà ancora una volta la forma di un essere umano – uno che ovviamente non rassomiglierà per nulla ad Hitler, ma che potrebbe ad esempio essere calvo, con una lunga barba ed una voce paterna? Oppure giovane e in forma, dall’aspetto sveglio ed irresistibile? […]. Sedurrà la gente dalla testa ai piedi, come fece Hitler, e non solo la testa come fa il marxismo, o la pancia come fa il capitalismo. Gli crederanno, come credono in un dio, e saranno disposti a morire per lui, al fianco delle sue vittime, sentendosi finalmente vivi.

Harry Mulisch, “Criminal Case 40/61, the Trial of Adolf Eichmann An Eyewitness Account”, 2005, pp. 149-150.

L’hanno fatto in passato e probabilmente lo rifaranno anche in futuro.

Robert Servatius, avvocato difensore di Adolf Eichmann.

Quali furono le cause del contagio rivoluzionario che attraversò l’Europa nel corso del 2012?

Erano già state individuate in un oscuro e prezioso libricino, pubblicato proprio all’inizio dell’anno da Vladimiro Giacché, economista e giornalista del Fatto Quotidiano.

S’intitolava “Titanic-Europa: la crisi che non ci hanno raccontato” e fu, naturalmente, ignorato dai media ufficiali. Fu il passaparola degli internauti a decretarne il meritato successo.

Ecco una sintesi dei punti-chiave.

CAUSE DELLA CRISI

Il settore edilizio statunitense era in affanno già dal 2005 per un eccesso di offerta che non era compensato dalle facilitazioni creditizie. Risultato: cittadini indebitati, crollo del valore degli immobili, crisi dei mutui subprime. Questi sono poi cartolarizzati, ossia trasformati in titoli obbligazionari per essere rivenduti a banche e fondi di investimento per coprire fittiziamente le insolvenze, come nelle scatole cinesi. La montagna di liquidità si rivela essere un’illusione, consistendo in realtà in una montagna di debiti.

A questo proposito, Giacché segnala che i debiti della banche sono superiori a quelli delle famiglie, negli USA ed in molti altri paesi.

Per questo le banche hanno stretto i cordoni della borsa, causando un congelamento degli investimenti.

PERCHÉ IL RUOLO DELLA FINANZA È DIVENTATO COSÌ PROMINENTE?

L’ipertrofia finanziaria è l’inevitabile conseguenza della diminuzione della crescita dell’economia mondiale.

Tra 1973 e 2008 il tasso di crescita è di poco superiore alla metà di quello registrato tra 1950 e 1973. Senza includere la Cina equivarrebbe ad un terzo.

I profitti si dimezzano in Germania, Francia e Italia, tra gli anni Sessanta e i primi anni del terzo millennio.

Nel 2009 Marchionne rivela che il mercato assorbe solo 2/3 delle auto prodotte. Ossia, ogni anno, si fabbricano 30 milioni di auto invendibili. Nel 2002 erano 22 milioni (fonte: Wall Street Journal). Le case automobilistiche sopravvivono solo grazie agli aiuti di stato. Lo stesso Marchionne infatti aggiunge che “le autovetture finanziate in Europa sono 3 su 4”. Alla faccia del liberismo!

La finanza è la via di fuga dal rallentamento dell’economia, ma comporta un’impressionante crescita del debito e la moltiplicazione delle crisi: tra 1945 e 1971 non si verifica nessuna crisi finanziaria. Tra 1975 e 2010, ce ne sono 160 (e 54 crisi bancarie).

Negli anni Novanta scoppia la bolla finanziaria giapponese e comincia la sua stagnazione che, salvo brevi intervalli dovuti alla crescita cinese, dura ancora oggi.

Nel marzo del 2001 scoppia la bolla della New Economy e la recessione colpisce gli Stati Uniti. I profitti delle prime 500 imprese dell’indice di Standard & Poor’s nel secondo trimestre del 2001 erano calati mediamente del 60%. Il 10 settembre la Banca dei Regolamenti Internazionali certifica che la recessione riguarda l’economia globale.

Apro una parentesi sulla BRI: “I poteri del capitalismo finanziario avevano un obiettivo più ampio, niente meno che la creazione di un sistema globale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ciascuna nazione e l’economia mondiale nel suo complesso. Questo sistema andava controllato in stile feudale dalle banche centrali di tutto il mondo, agendo di concerto, per mezzo di accordi segreti raggiunti in frequenti incontri privati e conferenze. Al culmine della piramide ci doveva essere l’elvetica Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali che a loro volta erano imprese private…non bisogna immaginare che questi dirigenti della principali banche centrali del mondo fossero loro stessi dei ragguardevoli potenti nel mondo della finanza. Non lo erano. Erano piuttosto dei tecnici e gli agenti dei massimi banchieri commerciali delle loro rispettive nazioni, che li avevano allevati ed erano perfettamente capaci di liberarsene…e che rimanevano in gran parte dietro le quinte…Questi costituivano un sistema di cooperazione internazionale e di egemonia nazionale più privato, più potente e più segreto di quello dei loro agenti nelle banche centrali. Il dominio dei banchieri commerciali era fondato sul controllo dei flussi di credito e dei fondi di investimento nelle loro nazioni e nel mondo….potevano dominare i governi attraverso il controllo dei debiti nazionali e dei cambi. Quasi tutto questo potere era esercitato dall’influenza personale e dal prestigio di uomini che in passato avevano dimostrato la capacità di portare a compimento con successo dei golpe finanziari, di mantenere la parola data, di mantenere la mente fredda nelle crisi e di condividere le loro opportunità più vantaggiose con i loro associati”. Lo scrive Carroll Quigley – docente di storia, scienze politiche e geopolitica a Princeton, Harvard e Georgetown, una delle massime autorità mondiali del suo tempo nel suo campo e mentore del giovane Bill Clinton, quando era uno studente universitario – in “Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time” (New York: Macmillan, 1966).

http://www.scribd.com/doc/71732657/Carr ... pe-2011-Ed

Chiusa parentesi.

Il mondo si salva dalla crisi che scoppierà nel 2008 solo grazie all’11 settembre. Nel novembre del 2001 la recessione ha termine.

Le imprese cercano di sfuggire alla contrazione dei profitti attraverso le attività finanziarie (la quota dei profitti generati in questo modo arriva al 40% del totale nel 2007), pretendendo (ed ottenendo) una marcata riduzione del carico fiscale, ma anche congelando o riducendo i salari.

Per questo, nel 2007 i lavoratori si ritrovano con un tenore di vita pari a quello del 1970. Se non se ne sono accorti è stato perché le banche hanno concesso prestiti agevolati e mutui ad alto rischio. Se vivono meglio è perché si indebitano di più. Si realizza il sogno del capitalista: i lavoratori guadagnano di meno ma consumano di più!

Nel 2007 il tasso di indebitamento in rapporto al reddito disponibile è del 176% in Irlanda, 145% nel Regno Unito, 138% negli Stati Uniti, 123% in Canada, 115% in Spagna

La cosa ha funzionato finché il valore degli immobili continuava a crescere e restava salda la percezione che la tendenza sarebbe continuata. Da 5 anni questo credenza si è infranta.

Successivamente, la retorica del libero mercato ha lasciato il posto agli aiuti di stato per “il salvataggio dei mercati” (Ben Bernanke).

Così, tra autunno 2008 e primavera 2009, almeno la metà delle 20 maggiori banche mondiali riceve un sostegno governativo diretto. Fino al giugno del 2009 il sistema bancario riceve, nel complesso, 14mila miliardi di dollari (equivalenti al colossale debito degli Stati Uniti!!!). Ora le autorità monetarie e i governanti europei ci spiegano che sono stati i cittadini comuni a vivere al di sopra delle proprie possibilità. D’improvviso, le nazionalizzazioni di Northern Rock, Royal Bank of Scotland e Dexia sono diventate un aspetto marginalissimo della questione.

I dati indicano, invece, che si è verificato “un gigantesco trasferimento del debito privato nel debito pubblico, ossia a una semplice socializzazione delle perdite” (Giacché, p. 43). Senza che peraltro si sia provveduto ad introdurre regole per evitare che questi eventi si ripetano. Non è per caso che il mercato dei derivati abbia toccato livelli record.

Contemporaneamente, le banche usano i soldi ricevuti non per risanarsi e concedere prestiti ai cittadini (rilanciando l’economia), ma per investire nei titoli di stato, i cui rendimenti sono superiori al tasso d’interesse a cui hanno ricevuto i prestiti dalle banche centrali.


IL PROBLEMA DEL DEBITO

Il debito complessivo, nel 2011, è pari al 310% del PIL mondiale.

Il governo italiano interviene con 30 miliardi annui di incentivi pubblici.

Chi paga? Per circa il 70% del totale i lavoratori dipendenti, in Germania come in Italia.

Così, dal 2007 al 2010 l’indebitamento della Germania cresce del 30%.

Quali sono le nazioni più indebitate?

In termini assoluti, gli Stati Uniti (oltre 14mila miliardi di dollari di debito e un deficit annuale di 1.300 miliardi di dollari).

In rapporto al PIL, il Giappone (229% contro il 120% italiano). Per ripagare il suo debito il Giappone dovrebbe devolvere tutte le sue entrate annue per vent’anni!

Se invece sommiamo debito pubblico e debito privato, vince la Gran Bretagna: già nel 2008 aveva raggiunto il 469% del PIL. Al secondo posto il Giappone (459%), Spagna (342%), Francia (308%), Italia (298%). Il Regno Unito manterrà o allargherà verosimilmente questo margine di vantaggio, dato che il suo deficit statale era del 10,4% nel 2010 e dell’11,7% nel 2011. Quello statunitense ha raggiunto la soglia del 10% del PIL. Gli USA sono una nazione allo stremo:

http://www.informarexresistere.fr/2011/ ... z1od3sL7a5

che, nel 2010, ha dedicato il 20% delle sue spese alle forze armate. Con Obama si è raggiunto il 5% del PIL, superiore a quello dell’amministrazione Bush. Gli Stati Uniti non hanno mai speso così tanto per la voce armamenti dal tempo della fine della Seconda Guerra Mondiale. Intanto l’aspettativa di vita dei suoi cittadini li colloca ad un miserevole 37º posto nel mondo e le tasse sulle imprese sono pari a ¼ di quelle pagate dai cittadini (durante la Grande Depressione il rapporto era 1:1 e durante la Seconda Guerra Mondiale le imprese pagavano il 50% in più). Nel 2010 la General Electric non ha pagato un dollaro di tasse negli Stati Uniti. Il calo dei redditi è stato del 3,2% tra 2007 e 2009 e del 6,7% tra 2009 e 2011.

http://versounmondonuovo.wordpress.com/ ... 2002-2013/

Ho già descritto altrove la crisi del debito eurozona:

http://versounmondonuovo.wordpress.com/ ... ssa-barca/

I lavoratori tedeschi hanno già subito molto, avendo perso il 4,5% del salario in termini reali (al netto dell’inflazione) dopo l’introduzione dell’euro. In nessun altro paese dell’eurozona si è registrata una diminuzione paragonabile a questa.

MENZOGNE SUI PIIGS E L’EURO:

Lavorano troppo poco: prima della crisi i Greci lavoravano in media 44,3 ore in settimana, contro una media europea di 41,7 e quella tedesca di 41 ore;

Sono sempre in ferie: avevano 23 giorni di vacanze contro i 30 dei Tedeschi;

Hanno stipendi eccessivi: ricevevano il 73% del salario medio dell’eurozona e gli insegnanti erano pagati il 40% in meno che in Germania;

Pensioni d’oro e pensioni baby: andavano in pensione dopo i Tedeschi e ricevevano il 55% della media del’eurozona;

Il grande problema di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e, in misura minore ma sostanziale, Italia e Francia, è che all’ingresso nell’eurozona è corrisposta la deindustrializzazione. Nessuno di questi paesi poteva competere con la Germania senza svalutare (la dracma era stata svalutata del 45% rispetto al marco nel decennio precedente all’introduzione dell’euro). Così le esportazioni tedesche verso la Grecia sono aumentate a dismisura, tra il 47% ed il 94% a seconda dei settori.

Ciò nonostante, la Grecia non se la stava cavano male, fino al 2008. Poi si è trovata a dover salvare le due maggiori banche private del Paese. Questo ha fatto esplodere il deficit, che è passato da un ATTIVO del 2,9% nel 2006 ad un passivo del 32% nel 2010.

Dal 2010 le misure di austerità dei governi greci hanno ridotto il reddito dei Greci del 20%. Il conseguente crollo dei consumi e degli investimenti ha fatto esplodere il rapporto debito/PIL, che potrebbe arrivare al 180% nel 2012. Il deficit ha superato il 10% nel 2010.

Se, nel 2010, le autorità europee avessero speso 167 miliardi di euro per riportare il debito greco sotto controllo, all’80% del PIL, pari a quello tedesco, si sarebbe evitato questo buco nero. Quella stessa cifra è stata però spesa nel 2008-2009 per salvare Bank of America, Royal Bank of Scotland, Ing e Goldman Sachs.

Non contenti di aver fallito con la Grecia, gli eurocrati hanno applicato le stesse “terapie” alle altre nazioni, ad esempio in Irlanda per salvare le banche tedesche e britanniche (esposte rispettivamente per 184 e 188 miliardi di euro). L’Italia, che aveva un debito pubblico sotto controllo ed il più grande avanzo primario cumulato dell’intero Occidente, è stata (è) un’altra vittima: “il buco è stato colmato con l’IVA…un’imposta regressiva: le tasse indirette infatti colpiscono i poveri più dei ricchi, e questo perché la proporzione del reddito speso in beni di consumo è maggiore per gli stupendi bassi che per quelli alti” (p. 103-104).

Anche la Francia è a rischio. Il debito è cresciuto di quasi il 28% tra 2007 e 2010 e la bilancia commerciale ha un disavanzo annuo di oltre 100 miliardi di euro.

IN PRINCIPIO ERA HITLER (NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI, LA DIRIGENZA EUROPEA È COMPOSTA DA FANATICI)

Nouriel Roubini dixit: “come negli anni trenta, stagnazione prolungata, depressione, guerre valutarie e commerciali, controlli sui capitali, crisi finanziaria, insolvenze dei debiti sovrani e grande instabilità sociale e politica”.

Dylan Grice, analista di Société Génerale, osserva che sono state le politiche deflazionistiche del cancelliere Brüning a far balzare la disoccupazione al 30%, regalando milioni di voti ai nazisti.

Giacché cita lo storico dell’economia Derek Aldcroft: “Per tutta la seconda metà del 1930 e del 1931 la situazione economica si deteriorò costantemente ovunque. Con la caduta dei redditi il bilancio statale e i conti con l’estero divennero squilibrati e la prima reazione dei governi fu quella di varare provvedimenti deflazionistici, che non fecero che peggiorare le cose”.

Si associa ed aggiunge: “Quello che allora ne seguì è noto: ascesa al potere di Hitler, guerre valutarie, protezionismo e guerre commerciali, e infine la seconda guerra mondiale. Fu quest’ultima a risolvere la crisi, uccidendo oltre 50 milioni di persone e distruggendo capitali e forze produttive in misura senza precedenti per la storia dell’umanità” (pp. 130-131).

Cosa succederà? “Il processo di rientro dai deficit pubblici sta aggravando la crisi della domanda interna…siccome il settore privato sta già diminuendo i propri investimenti a causa della crisi, la forte diminuzione anche degli investimenti pubblici non farà che peggiorare la situazione. Non solo. Siccome questi risparmi sono attuati contemporaneamente in tutti i Paesi europei, e siccome il mercato europeo è fortemente integrato e interconnesso…la crisi della domanda interna diventa immediatamente crisi dell’export reciproco” (p. 133).

Repetita iuvant: “La razionalità dei mercati, lo Stato che deve dimagrire, la necessità delle privatizzazioni, le liberalizzazioni come toccasana per la crescita, la deregolamentazione del mercato del lavoro come ingrediente essenziale contro la disoccupazione: praticamente nessuno di quei luoghi comuni, che proprio la crisi scoppiata nel 2007 si è incaricata di smentire clamorosamente, ci viene risparmiato…si tratta di un fenomeno evidentissimo a chiunque provi a ragionare con la propria testa su quanto sta accadendo, senza farsi intrappolare dai cliché e dalla frasi vuote sull’argomento” (pp. 138-139).

I governanti europei sono colpevoli di crimini contro l’umanità: “bisogna avere il coraggio di dire che il raddoppio in tre anni del livello di suicidi in Grecia non è un effetto collaterale “naturale” della crisi, ma un vero e proprio crimine che ha mandanti ed esecutori” (p. 140).

I governanti europei sono nemici della democrazia: “Chi avrebbe detto che proprio quell’Europa che pretende di insegnare la democrazia a tutto il mondo, e talvolta di esportarla con i bombardieri, avrebbe impedito a un governo di organizzare un referendum popolare sulle misure di austerity da assumere come è avvenuto in Grecia? Chi avrebbe mai considerato normale che l’esito delle elezioni in Portogallo fosse ritenuto irrilevante, perché comunque il programma da seguire era già stato scritto a Bruxelles e a Francoforte? E che dire dell’Italia, dove si è ritenuto un atto di alta responsabilità nazionale impedire che si andasse alle elezioni anticipate dopo il catastrofico fallimento di un governo, oltretutto ormai privo di maggioranza parlamentare? In questi anni in Europa è successo letteralmente di tutto. La guida di fatto dell’unione Europea assegnata a Francia e Germania senza che questo sia previsto da nessun Trattato. Una Banca Centrale Europea che non può fare il prestatore di ultima istanza perché i Trattati le legano le mani, ma che in compenso manda lettera minatorie a governi di Paesi sovrani, dettando il proprio programma di governo (per giunta sbagliato). Parlamenti ricattati e costretti a votare l’inserimento in Costituzione di norme assurde e controproducenti come il vincolo del pareggio di bilancio. Tutto ciò mentre l’Europa degli accordi intergovernativi si adopera per modificare (in peggio) i Trattati esistenti facendo accuratamente in modo che nessun popolo europeo possa esprimersi con il voto su di essi” (p. 157).

La spada di Damocle sospesa sull’Italia: “La regola delirante della dimunizione del debito in ragione di 1/20 all’anno della quota che eccede il 60% del PIL resta appesa come una spada di Damocle sulle nostre teste: se applicata alla lettera essa comporterà per il nostro Paese manovre correttive annue da 50 miliardi di euro per 20 anni. Nietne paura, comunque: con i tassi d’interesse attuali, andremo in default molto prima” (p. 160).

La spada di Damocle sospesa su UK, USA e Giappone: “il contagio della crisi del debito sovrano difficilmente lascerà indenni tre grandi debitori pubblici quali il Regno Unito, gli Stati Uniti e il Giappone. In particolare la situazione del Regno Unito sarà aggravata dall’entità abnorme del debito delle banche che va aggiungendo a quello pubblico” (p. 160).

Rivoluzione o distruzione: “Ma davvero non c’è via d’uscita? È davvero un destino ineluttabile che una classe dirigente inadeguata riesca a provocare tutto questo? Forse no. Se il timoniere non vuole cambiare idee e rotta, resta pur sempre un’altra possibilità: cambiare il timoniere” (p. 161).



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Thethirdeye ha scritto:



Rivoluzione o distruzione: “Ma davvero non c’è via d’uscita? È davvero un destino ineluttabile che una classe dirigente inadeguata riesca a provocare tutto questo? Forse no. Se il timoniere non vuole cambiare idee e rotta, resta pur sempre un’altra possibilità: cambiare il timoniere” (p. 161).



Soluzione talmente ovvia e semplice che la vera domanda da porsi è il perché non si riesca a realizzare... dipende solo da noi!

[8]



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L’Italia arranca verso il Sol dell’Avvenire.
Sette banche declassate a Monnezza, Junk, Spazzatura.


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http://www.rischiocalcolato.it/2012/08/ ... atura.html

di Giuseppe Sandro Mela.

Chi semina vento raccoglie tempesta. Per celebrare le nuove 22,000 assunzioni nel settore della scuola pubblica, assunzioni quanto mai necessarie ed azione dovuta in quanto “diritti precostituiti“, arriva l’immancabile ulteriore downgrade a livello junk, monnezza, spazzatura, di un bel gruppetto di banche italiane.

Così anche la franco-americana Fitch segue quanto già fatto da S&P il 6 di questo mese.

Adesso queste banche sono al di sotto dell’investiment grade.

Mai un Governo era riuscito in così poco tempo a generare un così grande disastro.

Sta a vedere che i tagli alla spesa li farà il default.


Buon fallimento a tutti.


p.s. Prosegue serrata la discussione sulla nuova legge elettorale e presto approderà in Senato il progetto di legge sulla regolamentazione della coltivazione dei fior nei giardini privati. Bersani si è dichiarato a favore dello sviluppo.



Sole24Ore. 2012-08-28. Fitch annuncia il downgrade per 7 banche italiane, tra cui Bpm e Carige.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbUYetUG

L’agenzia di rating Fitch taglia il giudizio a sette istituti italiani, tra cui Bpm e Carige. L’agenzia di rating conferma quindi la linea già adottata da S&P, che a metà agosto aveva declassato quattro banche italiane: anche in quel caso il downgrade aveva riguardato Bpm e Carige.

Livello “junk” per quattro istituti

Ecco i dettagli dell’operazione. La revisione al ribasso ha colpito i giudizi a lungo termine della Popolare di Sondrio (a ‘BBB+’ da ‘A-’), del Banco di Desio (a ‘BBB+’ da ‘A-’) e della Bpm (a ‘BBB-’ da ‘BBB’). Tagliati al di sotto dell’investment grade (e quindi a livello ‘junk’) i giudizi su Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca (per tutte la riduzione é di due gradini, a ‘BB+’ da ‘BBB’). Confermati invece i rating su Bper (a ‘BBB’) e Credem (a ‘BBB+’). L’outlook é negativo su tutte le banche.



Corriere della Sera. 2012-08-28. Banche: Fitch taglia rating a 7 istituti tra cui Bpm e Carige.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-o ... 3526.shtml

Confermati Bper e Credem. Su tutti l’outlook e’ negativo Milano, 28 ago – L’agenzia di valutazione Fitch ha tagliato il rating di 7 banche italiane di media dimensione. La revisione al ribasso ha colpito i giudizi a lungo termine della Popolare di Sondrio (a ‘BBB+’ da ‘A-’), del Banco di Desio (a ‘BBB+’ da ‘A-’) e della Bpm (a ‘BBB-’ da ‘BBB’). Tagliati al di sotto dell’investment grade (e quindi a livello ‘junk’) i giudizi su Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca (per tutte la riduzione e’ di due gradini, a ‘BB+’ da ‘BBB’). Confermati invece i rating su Bper (a ‘BBB’) e Credem (a ‘BBB+’). L’outlook e’ negativo su tutte le banche. Com-Ppa-Y- 28-08-12 18:22:14 (0316)news 3



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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31/08/2012 07:30 - Usa 2012, Eastwood: Obama ha fallito
Fonte Televideo

Quando "qualcuno non porta a termine il compito bisogna lasciarlo andare". Si è riferito così al presidente Obama, Clint Eastwood, che ha lanciato il suo appello per Romney dal palco della convention repubblicana. L'attore e regista ha inscenato un'intervista a Obama rivolgendosi a una sedia vuota.
"Ci sono 23 milioni di disoccupati in America. Questa è una cosa su cui piangere, una disgrazia per la quale l'attuale amministrazione non ha fatto abbastanza. E' ora che arrivi qualcuno in per risolvere il problema", ha detto.

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Mi crolla un mito.
Sapevo che Eastwood era repubblicano (di quelli "ma anche" che esistono nella destra USA) e che in passato aveva già fatto comparsate politiche, ma qui mi crolla il mito.
Esporti in questo modo, in questo momento della storia... capzo... dopo tutte le porcate "promesse" in campagna elettorale da Romney tu lo vai anche ad appoggiare ufficialmente? Ma diamine, stattene zitto almeno!
Obama mi fa schifo, ma esporsi per Romney la trovo una scelta patetica e incomprensibile (per me).
Pensa forse che con Romney l'occupazione aumenterà, ma la conosce la storia del suo paese? Direi di sì ... e allora perché?
Uno che ha diretto e voluto film tra i più belli degli ultimi decenni, non può non può!

E' sempre vero che degli artisti non bisogna mai leggere la biografia.


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MessaggioInviato: 31/08/2012, 12:57 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... cchio.aspx



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MessaggioInviato: 31/08/2012, 13:40 
Televideo RAI : Hollande: crisi grave, nessuno è immune
"Il mio dovere è dire la verità ai francesi: siamo davanti ad una crisi di gravità eccezionale". Lo ha detto il Presidente francese, Hollande, in un discorso a Chalons-en-Champagne.
"E' una crisi lunga che dura da più di quattro anni e nessuna delle grandi potenze economiche, anche tra gli emergenti - ha osservato Hollande - ne è ormai risparmiata".

-------------------

CVD
Ecco che l'Obama made in Europe getta la maschera... ora scopre DOPO le elezioni che siamo in una crisi di gravità eccezionale, e quindi i francesi si preparino a fare i SACRIFICI.


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MessaggioInviato: 31/08/2012, 15:28 
Scusa TTE, ma non ti demoralizza cannare completamente sempre tutte le previsioni? Dovevamo assaltare le banche in dicembre, l'anno scorso. Dovevamo farlo sotto Pasqua. Dovevamo farlo a Ferragosto. Adesso stiamo parlando di cosa? Di settembre? E poi? Di dicembre nuovamente, perchè "sotto le feste la gente è distratta e le banche sono chiuse"? Stiamo ancora aspettando la dichiarazione della legge marziale in America. Quella previsione è ancora valida oppure "facciamo finta di non aver detto niente e spariamo altre cavolate, così alla fine si dimenticano tutti gli errori che ho fatto"?


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MessaggioInviato: 31/08/2012, 15:37 
Personalmente mi demoralizza di più il fatto che la benzina abbia raggiunto i due euro, che la disoccupazione giovanile sia al 33%, che la pressione fiscale sia a livelli improponibili, che i media siano asserviti ai poteri forti e che la ricetta proposta dall'Europa, strumento di banche e appunto poteri forti, sia equivalente a un piatto velenoso.

Inoltre non è così vero che quanto previsto relativamente alla crisi del debito e dell'euro stesso non si sia realizzato. E ciò non lo prevedeva TTE, ma diversi economisti 'controcorrente' la cui voce non è però stata tenuta in considerazione perchè scomoda a chi ha fatto di tutto ciò lo strumento del suo dominio.

Sezione, esci dalla caverna, ti aspettiamo a braccia aperte.



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MessaggioInviato: 31/08/2012, 16:42 
Dimmi una cosa sezione... ma oltre ad attaccare me personalmente,
(una volta sì a l'altra pure), ci sono altri motivi che ti spingono a scrivere
in questo forum?

Io domando eh? [:D]



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MessaggioInviato: 31/08/2012, 21:41 
Grecia: più tasse a chi non usa l'auto

Sarebbe l'ultima trovata di Atene per rimpolpare le dissestate casse statali

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ATENE - Alla disperata ricerca di denaro per rimpolpare le dissestate casse statali, il governo greco starebbe pensando di imporre una tassa agli automobilisti che - non potendo più permettersi di andare in auto per gli alti costi del carburante e l'aumento generalizzato delle imposte - hanno riconsegnato le targhe del loro autoveicolo e lo tengono inutilizzato in garage o in giardino.

La proposta - come riferisce il sito web Greek.Reporter - è stata subito accolta da dure critiche, anche da parte di diversi politici, che la ritengono un'assurda trovata per andare a cercare denaro dove non ce n'è più.

Source: CdT.ch - Mondo - Grecia: più tasse a chi non usa l'auto [/right]

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Il detto chi meno spende piu spende stà allargando il campo di applicazione.
Le scie chimiche iniziano a fare effetto [:p]
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MessaggioInviato: 31/08/2012, 21:52 
A proposito di legge marziale [:)]

U.S Banks Told To Prepare For Total Collapse!

Cita:
Pubblicato in data 11/ago/2012 da TheAlexJonesChannel

[BBvideo]lsp5n3Lc1hU#![/BBvideo]

Martial law is being prepared for a staged banking collapse in the late October. This is a Red Alert! Only exposing the fact that this is staged will make them back off. Let's get to work exposing the Banksters-this is not a game it is WAR!!!
http://www.infowars.com/
http://www.planetinfowars.com/
[Support infowars and spread the news]
http://www.infowarsstore.com/


Ultima modifica di Wolframio il 31/08/2012, 21:53, modificato 1 volta in totale.


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