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MessaggioInviato: 04/03/2012, 15:58 
i quasars ,almeno certi quasars,sono un concentrato di materia-energia molto potente .

Forse non sono buchi...bianchi,ma potrebbero essere delle fonti creative .

MI ricordo che Alton Arp suppone che molti quasars possano essere espulsi dal centro di galassie relativamente vecchie o vecchie portando immagini e studi come conferma di questa ipotesi.

Esistono galassie in eplosione?
Galassie che incontrandosi possano generare NON SOLO BUCHI NERI ma ANCHE QUASARS ?

Non lo so,non sono un astronomo ,ma mi piacerebbe saperlo,quindi vi giro le domande.

Io ritengo che l'universo non solo sia nato e stia vivendo evolvendo,ma che TRASFORMI MATERIA-ENERGIA
IN MOLTI MODI DIVERSI,ATTRAVERSO I BUCHI NERI A ESEMPIO MA ANCHE FENOMENI DI RIGENERAZIONE
E CREAZIONE...

Per creazione,ttenzione,non intendo dal nulla,per magia o altro,intendo che,trasformando materiale esistente ne produce dell'altro con funzioni diverse:ad esempio,se Alton Arp e altri avessero ragione,in molti casi le galassie
potrebbero espellere per ragioni che non sappiamo materia-energia dal nucleo (esplodendo,scontrandosi con altre galassie,ecc..)dando origine a un certo tipo di quasars

Questi potrebbero poi evolvere in nuove galassie e così via.

Mi pare che questa idea sia perlomeno possibile e,date le ultime scoperte su buchi neri e quasars,sembra perfino probabile:

ripeto,nulla si crea o si distrugge ,tutto si trasforma...ma,in questa trasformazione,avvengono fenomeni diversi,talvolta contrapposti,talvolta complementari o cooperativi,che mantengono l'universo VIVO E ATTIVO,
DINAMICO E SEMPRE,SULLA SCALA DEI MILIARDI DI ANNI...NUOVO...IN UN CERTO SENSO.

ciau [^]



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 18:33 
la spiegazione scientifica, per quanto ne possiamo sapere da una distanza di miliardi di anni te l'ho data, se te ne vuoi inventare una tu libero di farlo...



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:20 
io amo discutere ipotesi,problemi ,dubbi e domande.
NESSUN ASTRONOMO ,NESSUN ASTROFISICO SI PERMETTEREBBE DI DIRE QUELLO CHE HAI DETTO E COE L'HAI DETTO.

Ti manca l'umiltà necessaria ,tutti i grandi scienziati,quasi tutti,almeno molti,l'avevano ,per fortuna e la sapevano tirar fuori al momento giusto,SPECIALMENTE DI FRONTE A CHI NON LA PENSAVA COME LORO.

Leggi i resoconti dei duelli tra Einstein e Bohr,pubblici,tre duelli storici famosi relativi alla meccanica quantistica
e poi informati circa i loro raporti personali.

Vedi,uno può postare in molti modi diversi,ma ognuno di questi modi è utile perchè evidenzia aspetti della comunicazione su un forum e atteggiamenti personali di un certo tipo..ma perchè io devo dire queste cose?

POssibile che qualcuno di voi non riesca a capire che a domande che possono apparire ingenue,a ipotesi che possono apparire strane o non accreditate,rispondere in un certo modo significa darsi la zappa sui piedi?

Io posso giocare al gatto e al topo,ma non è questo che volevo fare su questo thread e quindi non lo farò.

cvd

[:o)] [:X] [^]



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:39 
Cita:
star-man ha scritto:
Io ritengo che l'universo non solo sia nato e stia vivendo evolvendo,ma che TRASFORMI MATERIA-ENERGIA
IN MOLTI MODI DIVERSI,ATTRAVERSO I BUCHI NERI A ESEMPIO MA ANCHE FENOMENI DI RIGENERAZIONE
E CREAZIONE...


Caro star, posso dirti che condivido questa tua visione. [;)]

Al contrario, la versione della scienza ufficiale e' decisamente su un'altra lunghezza d'onda. A mio parere, semplicemente brancolano nel buio, non avendo una visione complessiva d'insieme. Si limitano a studiare le varie parti come se fossero separate. Ma senza una visione d'insieme non e' possibile comprendere le dinamiche dell'universo.

E' quindi necessario osservare le cose da un'altro punto di vista, pensare ad un nuovo approccio.

Se posso, consiglio di approfondire la teoria "White whole/black whole" proposta da Nassim Haramein. Io la trovo estremamente intrigante.

In questo link puoi trovare un buon punto di partenza:

http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.5952

Nonostante si tratti di un personaggio decisamente alternativo e non molto amato dalla comunita' scientifica, trovo molto interessante quello che propone, soprattutto per il percorso di ricerca e per i ragionamenti che lo hanno portato ad elaborare tale teoria.

Anche questi due link sono un buon inizio:

http://www.altrogiornale.org/news.php?item.5895.5
http://www.altrogiornale.org/news.php?item.5909.5

Cita:
star-man ha scritto:
NESSUN ASTRONOMO ,NESSUN ASTROFISICO SI PERMETTEREBBE DI DIRE QUELLO CHE HAI DETTO E COE L'HAI DETTO.


Di questo non sarei cosi sicuro. L'umilta' e' una dote assai rara. Da sempre. [:(]



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:46 
non hai capito. il fatto è che a noi, a meno ceh tu non sia un astronomo-astrofisico in incognito, mancano gli Strumenti, matematici come materiali, per azzardare ipotesi verosimili, possiamo solamente discutere su ciò cui sono giunti gli scienziati.
A me pare che la spiegazione data, che ha escluso (sebbene per qualche tempo fosse stata presa in considerazione) l'ipotesi dei buchi bianchi, sia più valida, effettivamente. L'idea di un buco bianco ripugna la fisica e credo anche la natura, ma il fatto è semplicissimo ed è per questo fatto che si esclude la loro esistenza: Anche se esistessero, ossia si formassero, essi nell'istante in cui iniziassero ad eruttare miliardi di miliardi di tonnellate di materia, radiazione, energia, in uno spazio ristretto, fatalmente la densità raggiungerebbe ben presto livelli da buco nero, e ripiomberebbe su se stessa ottenendo un altro buco nero. Infine, credo che immaginare un buco bianco, ossia in altre parole una singolarità "nuda", visibile (se materia ed energia fuoriscono vuol dire che si può "vedere" cosa c'è dentro perché un'eventuale sonda, non materiale chiaramente, ma un'onda, può essere captata dopo essere stata emessa dalla singolarità stessa) significherebbe che da essa può uscire qualsiasi cosa e intendo proprio qualsiasi cosa, anche fattori che, in qualche modo, non so come, potrebbero distruggere l'universo, modificarne le leggi, e via dicendo. E' difficile immaginare cosa possa esserci, se il campo delle possibilità è infinito mi capisci.
Per i motivi su esposti, non credo siano buchi bianchi, oggi si ritiene siano buchi neri perché sono gli unici oggetti oggi noti che potrebbero causare tali energie, ma ovviamente da qui tutto quello che captiamo è un livello alterato di energia, non possiamo essere sicuri di nulla al 100%...



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 21:56 
grazie zak,leggo con piacere le cose che mi proponi

Sull'umiltà ti dò ragione,sono stato troppo ottimista.

Non capisco una cosa però: uno scienziato,sia esso un astronomo,un astrofisico,un chimico,un biologo e così via,
COSCIENTE COM' è DELLA ESTREMA COMPLESSITà DI CIò CHE STUDIA,DELL'INTELLIGENZA DEL REALE,DEL MISTERO ANCHE CHE SI INTUISCE ALLA FIN FINE IN TUTTO CIò CHE ESISTE,ANCHE NELL'ESERE UMANO,come fa a non essere umile?

Sia esso credente,agnostico o ateo...COME FA A NON ESSERE MODESTO?

Mi ricordano sciamani,sacerdoti,guru e quant'altro CHE ,RITENENDOSI CHISSà ERCHè MIGLIORI,SUPERIORI,
IN POSSESSO DELLE CHIAVI DI CHISSACHECOSA,si atteggiano a padreterni su questa pianeta,che,a dire il vero,sembra pieno di padreterni in ogni dove e come E LA LUCE CHE NE RISULTA è UN FUOCO FATUO.

Non c'è poi bisogno di tanto ,basta ammettere di essere SOSTANZIALMENTE DEI CRETINI ...INTELLIGENTI E ISTRUITI,COME LO SONO I COMPUTER...cioè unità-. carbonio (hardware) che credono di essere unità-oro puro
solo perchè funzionano con software in evoluzione costante.

questa non è male....mi è venuta adesso....la completerei con :

inux ha un pinguino come simbolo,loro sono dei pinguini ...

ciau [8D]



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MessaggioInviato: 04/03/2012, 22:18 
Cita:
star-man ha scritto:
Non capisco una cosa però: uno scienziato,sia esso un astronomo,un astrofisico,un chimico,un biologo e così via,
COSCIENTE COM' è DELLA ESTREMA COMPLESSITà DI CIò CHE STUDIA,DELL'INTELLIGENZA DEL REALE,DEL MISTERO ANCHE CHE SI INTUISCE ALLA FIN FINE IN TUTTO CIò CHE ESISTE,ANCHE NELL'ESERE UMANO,come fa a non essere umile?

Sia esso credente,agnostico o ateo...COME FA A NON ESSERE MODESTO?


Gia', gran bella domanda.


Cita:
Raziel ha scritto:
il fatto è che a noi, a meno ceh tu non sia un astronomo-astrofisico in incognito, mancano gli Strumenti, matematici come materiali, per azzardare ipotesi verosimili, possiamo solamente discutere su ciò cui sono giunti gli scienziati.


E' per questo che vi ho proposto Haramein. Anche senza possedere le nozioni di matematica e di fisica necessarie per valutare il suo lavoro, e' possibile per tutti seguire il suo ragionamento e il suo percorso deduttivo.
Egli parte dallo studio delle antiche culture, forte della convinzione che in passato la conoscenza dell'universo fosse molto piu' approfondita di quanto oggi la scienza ufficiale ammetta, arrivando a formulare una visione del tutto che e', a mio avviso, davvero sorprendente. Ovviamente non posso dire se si trova nel giusto, ma sicuramente offre una visione che non inciampa nei soliti non-sense a cui le astruse teorie moderne ci hanno ormai abituato. Finalmente dietro a dei fenomeni fisici si intravvedo anche delle argomentazioni qualitative, insomma delle spiegazioni del perche' certe cose avvengono. E questo senza scomodare energie oscure e altre "invenzioni" del genere.



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MessaggioInviato: 05/03/2012, 00:24 
bisogna che chiarisca una cosa.

Ho usato il termine buchi bianchi con una certa prudenza ,prima parlandone come ipotesi,poi riferendo il discorso
ai quasars

Il termine buco nero è descrittivo poichè si riferisce a un fenomeno gravitazionale che non solo risucchia materia-energia ma distorce e risucchia pure il continuum

Oltre l'orizzonte degli eventi non solo la m-e subisce accelerazione e distorsione,compressione e non sappiamo che cosa d'altro,ma anche il continuum stesso non è più quello che conosciamo in condizioni,diciamo così,...normali

Che cosa poi ci sia in...fondo non lo sappiamo e,a dire il vero,NON SAPPIAMO NEPPURE SE CI SIA...UN FONDO,
lo presumiamo perchè crediamo che nonostante tutto il continuum,seppur distorto e sconosciuto,in quelle condizioni
di irragiungibilità per gli strumenti,in qualche modo...REGGA ANCORA E CONTINUI AD ESISTERE COME SINGOLARIà...MA LA SINGOLARITà è GIà DIVERSA E ALTRA DAL CONTINUUM SPAZIOTEMPORALE.

Mi spiego meglio

il modello del big bang ci dice che tutto è partito da una singolarità,ma questa singolarità,come tale,era ...tale,lo spazio-tempo,le dimensioni,la m-e sono nati quando la dsingolarità si è modificata e...ha fatto...bang...dando origine all'universo

ORA,CI SONO DUE COSE STRANE

1)SE IL FONDO DEL BUCO NERO è UNA SINGOLARITà,QUESTO SIGNIFICA CHE LA SUA...BASE NON APPARTIENRE PIù AL NOSTRO CONTINUUM,ALTRIMENTI SAREBBE UN MICRONANOSTELLA BIANCA ,AD ESEMPIO E NON SAREBBEPIù Nè UNA SINGOLARITà Nè ..UN BUCO NERO

2)SE IL...FONDO DI UN B-N è UNA SINGOLARITà PERCHè NON ...ESPLODE..NON FA UN PICCOLO BANG DANDO ORIGINE A UNA SORTA DI MINI BIGBANG LOCALE?

Qualcuno potrebbe dire,ma,con quella gravitazione non sarebbe possibile un rovesciamento di un b-n in un b-bianco

Certo forse,ma come ha fato allora la singolarità all'origine del bigbang ad....esplodere...se fosse stata davvero una sorta di singolarità madre da cui è uscita tutta ma dico tutta la m-e attuale dell'universo?

Allora,o il modello del bigbang ,parlando di singolarità,si sbaglia oppure parliamo di singolarità diferenti,oppure in fondo al buco nero non c'è una singolarità ma qualcosa d'altro oppure il buco nero non ha fondo oppure il buco nero
sembra da fuori un..buco ma non lo è più ...dentro...cioè forse crea un continuum diverso,oppure un non continuum
..un x...

Questo è un ragionamento logico basato non sulle certezze ma sulle incongruenze dell'astronomofisica attuale.

Il fatto è che ,anche in questo caso,la scienza spiega o cerca di spiegare le sue descrizioni,in parte ci riesce ,in parte no.

Il buco nero non è un buco...e secondo me,...dentro...non è forse neppure nero....è un fenomeno che noi vediamo dall'esterno e cerchiamo di capire,ma oltre il visibile e il misurabile,non possiamo saperne più niente

Che cosa succeda o ci sia oltre e ben oltre l'orizzonte degli eventi non lo sappiamo,possiamo solo farcener un'idea con iu modelli matematici e informatici

Io penso che una singolarità ci sia ma per quanto ne so questa potrebbe,come nel big bang,...trasmettere m-e
nelle stesse condizioni del big bang IN UN ALTRO UNIVERSO CREANDO MICROUNIVERSI AD ISOLA E COSE DEL GENERE.

Questa esplosione potrebbe essere ...effusiva invece che eruttiva....e giustificherebbe il fatto che i buco nero,pur evaporando,non restituisce certo al nostro universo tutta la m-e che si...mangia. E QUESTO DOVREBBE FARVI PENSARE E FAR RAGIONARE GLI SCIENZIATI DATO CHE...NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE MA TUTTO SI TRASFORMA e il b-n mangia una quantità inverosimile di m-e,ne restituisce una parte nei termini di radiazione
ma un'altra grande parte,una massa enorme,non la restituisce ma la singolarizza e se la tiene

è vero che alcuni scienziati pensano che in miliardi di anni un b-n possa evaporare e quindi restituire in termini di radiazioni ed emissioni la m-e mangiata in tutto questo tempo ma altri non la pensano così

quindi il problema,anche questo problema,resta irrisolto.

Per me l'atronomofisica...cammina come un equilibrista sulla corda dell'accreditato attuale,ha in mano un'aticella che si aggiusta passo per passo con ipotesi non ancora provate e chiarite del tutto,quindi,CONGETTURE,del genere...materia ed energia oscure....ma sotto ha un abisso di ignoranza tale che abbisogna perlomeno di una umiltà da manuale ma anche di una coerenza di ferro.

a domani,ciau [;)]

PS


UNO DEI COROLLARI DI QUESTO DISCORSO PUò ESSERE QUESTO:

FORSE,I B-N DEL NOSTRO UNIVERSO POTREBBERO ESSERE B-BIANCHI NON ESPLOSIVI MA EFFUSIVI (ad esempio QUASARS )IN UN ALTRO

UN SECONDO COROLLARIO,CHE VI INVITO A CONSIDERARE SERIAMENTE,POTREBBE ESSERE QUESTO:

UNA PARTE DEI QUASARS DEL NOSTRO UNIVERSO, POTREBBERO ESSERE IL RISULTATO VISIBILE DELL'EFFUSIONE DI B-N DELL'UNIVERSO...PARALLELO CHE STO POSTULANDO ,NEL NOSTRO...

ri-ciau [^]

,


Ultima modifica di star-man il 05/03/2012, 00:43, modificato 1 volta in totale.


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io non sono contrario a fare congetture sulla base del puro pensiero, Einstein è arrivato molto lontano grazie ad esse, e prima di lui Maxell ed altri, e poi su molte cose l'indagine empirica ci è preclusa del tutto, anche quella indiretta, ma almeno gli strumenti matematici bisogna averli, sennò sono solo vani discorsi su cosa sembra e cosa no.



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raziel,non siamo astrofisici,e forse anche loro hanno qualche difficoltà talvolta nel...fare i calcoli.

L'importante è discutere tra di noi ipotesi diverse.

Inoltre io penso che possiamo trovare incongruenze e contraddizioni nelle....metafore scientifiche senza avere necessariamente una laurea.

Come ho fatto io,nel post precedente.

ciau [^]



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MessaggioInviato: 23/06/2012, 11:47 
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I buchi neri dell'universo primordiale avevano bisogno di pochi spuntini piuttosto che di un pasto gigante per alimentare i quasar e farli crescere.
I quasar sono i bozzoli brillanti di luce alimentati dai buchi neri che al loro centro catturano materiale, scaldando materia a milioni di gradi. I quasar più brillanti risiedono in galassie distorte da collisioni con altre galassie e questi incontri spediscono molto gas e polvere in vortici gravitazionali di buchi neri affamati.
Oggi, comunque, gli astronomi stanno scoprendo e sottolineando popolazioni di giovani quasar che sembrano essere incastonati in galassie a spirale normali. Sono innescati da buchi neri che occasionalmente fanno spuntini con piccole galassie satellite o con zone gassose.
Un censimento di 30 quasar condotto da due osservatori NASA, Hubble e Spitzer, ha scovato che 26 di queste galassie non presentano segni di collisioni con galassie vicine. Soltanto una mostra le prove di una interazione con un'altra galassia. Le galassie campione abbracciano un tempo che va da 8 a 12 miliardi di anni fa, durante l'epoca della crescita dei buchi neri.
Lo studio, guidato da Kevin Schawinski della Yale University, prova che la crescita dei buchi neri più massivi del primo universo erano alimentati da piccoli eventi di somministrazione di materiale piuttosto che da lauti pasti.
I quasar prodotti da collisioni galattiche sono molto brillanti e gli oggetti che sono stati studiati sono i quasar più tipici, molto meno luminosi. I quasar più brillanti nascono in galassie in fusione e diventano molto brillanti. Tuttavia i quasar tipici sono attualmente quelli in cui c'è crescita di buchi neri che prescinde da eventi drammatici.
Per l'analisi sono stati analizzati i dati di Spitzer e Hubble ottenuti durante la Cosmic Assembly Near-Infrared Deep Extragalactic Legacy Survey (CANDELS), scegliendo trenta galassie tra quelle viste in infrarosso da Spitzer. Le masse sono confrontabili con la massa della nostra galassia.
Il team ha poi studiato le immagini in infrarosso scattate da Hubble, studiandone la forma scoprendola non deformata da eventi cosmici come collisioni.
Un buco nero quindi non necessita di molto gas per soddisfate la sua fame e diventare un quasar. C'è più gas nel raggio di un anno luce dal centro della nostra galassia che intorno a molti quasar.
The team of astronomers in this study consists of K. Schawinski, B.D. Simmons, C.M. Urry, and E. Glikman (Yale University), and E. Treister (Universidad de Concepción, Chile).

Hubble Site

da skylive


Ultima modifica di ubatuba il 23/06/2012, 11:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 25/07/2012, 16:51 
.
Un modello informatico, elaborato da un gruppo di ricercatori statunitensi, mostra come possano fermarsi i buchi neri di media dimensione, cosa che finora gli astronomi fanno fatica a spiegare. La ricerca spiega come questi oggetti, con masse comprese tra qualche centinaio e qualche migliaio di masse solari, crescano nei dischi di gas intorno ai buchi neri supermassicci al centro delle galassie. Il meccanismo fisico è simile a quello dei modelli che descrivono la crescita dei pianeti giganti come Giove e Saturno nei dischi di gas che circondano le stelle.
“Sappiamo di piccoli buchi neri, che tendono ad essere vicino a noi ed hanno masse 10 volte quella del nostro Sole. E sappiamo di buchi neri supermassicci con una massa che va da milioni a miliardi di volte quella del sole “, ha detto il coautore Saavik Ford, ricercatore associato del Dipartimento del Museo di Astrofisica di New York e professore della City University of New York (CUNY). “Ma i buchi neri di massa intermedia sono molto più difficili da trovare.”
Questi oggetti nascono con la morte di una stella e crescono scontrandosi con altre stelle vive e morte, di cui consumano la materia. Diversamente dai precedenti modelli, questo studio si concentra sui nuclei galattici attivi, e non sugli ammassi stellari, come “terreno di coltura” dei buchi neri. Nei nuclei galattici attivi c’è molto gas, che rallenta il movimento delle stelle e rende più probabili le collisioni del buco nero appena formato con esse.
“In un ammasso di stelle dove gli oggetti si muovono molto velocemente e in cui non c’è gas, diminuisce notevolmente la possibilità di una collisione”, spiega Barry McKernan, ricercatore associato del Dipartimento del Museo di Astrofisica di New York e professore del CUNY. “Si può pensare alle stelle come a delle automobili che viaggiano a 10 corsie,” ha detto McKernan. “Se non ci fosse gas, le auto andrebbero a velocità molto diverse e soprattutto rimarrebbero nelle loro corsie, rendendo minori le probabilità di collisione. Quando si aggiunge gas, le auto acquistano velocità, si spostano in altre corsie e ciò aumenta la possibilità di scontrarsi”.
Le collisioni risultanti permettono ad un buco nero di inghiottire le stelle e di crescere. Le dimensioni e la spinta gravitazionale di questo oggetto aumentano in corrispondenza della sua massa, incrementando la possibilità di collisioni successive. Questo fenomeno, chiamato “la crescita galoppante”, può portare alla creazione di un buco nero di massa intermedia.
Nel processo di crescita, i buchi neri iniziano ad alterare il disco di gas dove, come i ricercatori hanno dimostrato, possono creare un vuoto. Questo vuoto sarebbe una sorta di firma che potrebbe facilitare la ricerca di buchi neri di massa intermedia.
La ricerca è pubblica su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

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MessaggioInviato: 05/08/2012, 12:00 
Lo scorso anno, un gruppo di astronomi aveva scoperto un buco nero quiescente in una distante galassia, che aveva cominciato a scatenarsi in gigantesche eruzioni dopo aver fatto a pezzi una vicina stella. Adesso, nuove ricerche hanno portato ad identificare un preciso segnale a raggi-X osservato nei giorni subito dopo l'eruzione. Il segnale proviene dalla materia che sta per cadere nel buco nero!
Questo segno, chiamato "oscillazione quasi-periodica" o QPO, è una struttura caratteristica che si presenta nei dati relativi ai dischi di accrescimento che spesso circondano questi oggetti super-massicci. Le QPO sono state osservate nel caso di diversi buchi neri di massa stellare, e ci sono anche segni della loro presenza in alcuni buchi neri dalla massa tra 100 e 100.000 volte quella del Sole.

Prima di questa nuova scoperta, le QPO sono state rilevate soltanto intorno ad un buco nero supermassiccio (il tipo di buco nero che si trova di solito al centro delle galassie). L'oggetto si trova in una galassia Syfert chiamata REJ 1034+396 e distante da noi 576 milioni di anni luce.

"Questa nuova scoperta estende i nostri studi fino al confine più interno di un buco nero che si trova a miliardi di anni luce da noi, e questo è davvero stupefacente. Questo ci da l'opportunità di esplorare la natura dei buchi neri e di testare la relatività di Einstein in un momento in cui l'universo era molto diverso da com'è oggi." ha spiegato Rubens Reis, dell'Università di Michigan. Reis ha guidato il team che ha scoperto il segnale QPO usando i dati dei satelliti Suzaku e XMM-Newton. La nuova scoperta è descritta nel giornale scientifico Science Express.

Questa nuova sorgente di raggi-X è classificata come Swift J1644+57, in base alle sue coordinate all'interno della Costellazione del Dragone. Fu scoperta dal satellite spaziale Swift, della NASA, il 28 Marzo 2011. In origine si penso che fu un comune lampo di raggi gamma, ma il suo graduale spegnersi era diverso da qualsiasi altra cosa mai osservata prima. Gli astronomi si sono presto convinti che quello che stavano osservando era il periodo subito dopo la fine di un evento davvero straordinario: il risvegliarsi di un buco nero dormiente al centro di una distante galassia, che aveva appena divorato una stella di passaggio. La galassia è così distante da noi che la luce ha viaggiato per 3.9 miliardi di anni per raggiungerci.

Quando la stella è arrivata nelle vicinanze, ha subito enormi forze di marea che l'hanno presto fatta a pezzi. Parte del gas è caduto dritto verso il buco nero e ha formato un disco intorno ad esso. La parte più interna del disco ha rapidamente raggiunto temperature di milioni di gradi celsius, emettendo così raggi-X. Allo stesso tempo, attraverso processi non ancora compresi, dei getti diretti in direzioni perpendicolari opposte si sono formati al confine del buco nero. I getti espellono materia ad una velocità che è 90% quella della luce e sono orientati lungo l'asse di rotazione del buco nero. Uno di questi getti, per puro caso, è puntato dritto verso la Terra.



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Curva della luce della sorgente Swift J1644+57. Credit: NASA


Nove giorno dopo l'esplosione, Reis, Strohmayer e altri colleghi hanno osservato Swift J1644+57 usando Suzaku, un satellite a raggi-X costruito dalla JAXA insieme alla NASA. Circa 10 giorni più tardi, hanno iniziato a monitorare l'attività del buco nero anche con l'osservatorio spaziale XMM-Newton della ESA.

"Dato che la materia nel getto si muoveva così veloce e si trovava ad un angolazione quasi nella nostra linea di vista, gli effetti previsti dalla relatività hanno aumentato il segnale a raggi-X abbastanza da permetterci di rilevare le QPO, che altrimenti sarebbero impossibili da rilevare a così grande distanza" ha spiegato Tod Strohmayer, astrofisico e co-autore dello studio presso il Goddard Flight Center della NASA.

Man mano che il gas caldo nel disco più interno cade a spirale verso il buco nero, raggiunge un punto che gli astronomi chiamano ISCO (Innermost Stable Circular Obrit). Se si avvicina ancora al buco nero, il gas cade rapidamente oltre l'orizzonte degli eventi. Il gas tende ad accumularsi intorno all'orbita ISCO, dove diventa incredibilmente caldo e irradia raggi-X. La luminosità di questi raggi-X varia in base ad un pattern che si ripete ad un intervallo regolare, creando così un segnale QPO.

I dati mostrano che le QPO rilevate per Swift J1644+57, hanno un ciclo di circa 3.5 minuti, e queste significa che si trovano a circa 4-9.3 milioni di km dal centro del buco nero. La distanza esatta dipende da quanto velocemente sta ruotando il buco nero. Per mettere la cosa in prospettiva, la distanza massa è soltanto 6 volte il diametro del nostro Sole! La distanza dall'orizzonte degli eventi alla regione QPO, dipende dalla velocità di rotazione, ma per un buco nero che ruota alla velocità massima permessa teoreticamente, l'orizzonte e poco dentro la zona ISCO:

"Le QPO ci mandano informazioni riguardo a questo buco nero molto lontano, dove gli effetti della relatività diventano davvero estremi." ha spiegato Reis. "La capacità di poter osservare in dettagli o questi processi a così grande distanza è davvero un risultato straordinario e di grande promesse per il futuro."

http://www.nasa.gov/mission_pages/swift ... -star.html


da link2universe

.....magari einstein era veramente avanti rispetto ai suoi tempi.................


Ultima modifica di ubatuba il 05/08/2012, 12:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/09/2012, 10:52 
Le chiamano proprio così, hot dog. E calde lo sono sul serio. Ma non si tratta né di cani reduci da una sauna né di panini col würstel: sono le hot dust-obscured galaxies, una nuova classe di galassie cosparse di polvere incandescente e farcite con buchi neri supermassicci. Non è solo l'ennesima conferma che, a scegliere gli acronimi, alla NASA ci sanno fare. Le galassie hot DOG, nome a parte, sono oggetti dannatamente interessanti. Rarissime, al punto che nel corso di una perlustrazione dell'intero cielo ne sono stati individuati appena un migliaio di candidati. Oggetti estremi, in grado di emettere una luce equivalente a centomila miliardi di volte – sì, un 1 con 14 zeri alle spalle – quella prodotta dal Sole: una cascata di radiazione elettromagnetica tale da renderle fra le galassie più brillanti che si conoscano.
Ma se sono così brillanti, perché è tanto difficile vederle? È che per apprezzarne il bagliore ci vogliono gli occhi giusti. Non certo la nostra vista da umani, per la quale la polvere che avvolge questi oggetti è impenetrabile al punto da renderli invisibili. Occorre una vista sensibile ai raggi infrarossi: la banda dello spettro nella quale la polvere calda, da velo, si trasforma in faro. Una vista come quella di WISE, il Wide-field Infrared Survey Explorer della NASA, il telescopio spaziale artefice della scoperta appena messa online sul sito Arxiv.
Lanciato nel dicembre del 2009, WISE ha scandagliato per oltre un anno il cielo infrarosso raccogliendo una messe di dati straordinari, resi pubblici nel marzo scorso. E le galassie hot DOG non sono l'unica rarità del suo prezioso bottino. Già l'anno scorso lo sguardo implacabile del satellite NASA aveva conquistato le prime pagine dei giornali grazie all'individuazione di 2010 TKT, il primo asteroide “troiano” mai scoperto per il nostro pianeta. Ma dall'abbondante paniere di WISE sono usciti anche 2.5 milioni di buchi neri supermassicci, distanti fino a 10 miliardi di anni luce dalla Terra, due terzi dei quali mai osservati prima, sempre a causa del bozzolo di polvere che li circonda.
Rarità e potenza a parte, le hot DOG stanno suscitando l'interesse degli scienziati anche per il contributo che stanno offrendo alla comprensione dei meccanismi di formazione delle galassie. «I buchi neri supermassicci osservati nel cuore di questa galassie da record», dice Peter Eisenhardt del JPL, primo autore di uno dei tre lavori sulle scoperte di WISE, tutti in corso di pubblicazione su The Astrophysical Journal, «sembrano essersi formati prima del guscio di stelle che li circonda. Insomma, l'uovo sarebbe arrivato prima della gallina».

Fonte: MEDIA INAF
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MessaggioInviato: 19/09/2012, 17:03 
Niente nell'universo è distruttuvi come un buco nero: una singolarità di materia densa con una attrazione gravitazionale tale che nulla, neanche la luce, può scappare. Ciò che entra non può uscire quindi potete immaginare la difficoltà di capire cosa accade nella regione compresa nell'orizzonte degli eventi. C'è un evento catastrofico che potrebbe comunque dare agli astronomi un aiuto a capire di cosa possa trattarsi, almeno in maniera parziale: la collisione tra buchi neri.
Come noto, ogni galassia possiede un buco nero supermassivo nel suo cuore e quando le galassie si fondono i loro buchi neri si incontrano. A volte vengono sbalzati violentemente fuori dalla galassia di appartenenza ma altre volte si fondono a formare un super-buco nero. La collisione si nasconde dietro l'orizzonte degli eventi quindi non c'è modo di assistere, ma qualcosa può raccontarci l'accaduto.
Con un occhio alla gravità gli astronomi potrebbero essere in grado di catturare segnali dalla zona di collisione: una delle predizioni di Einstein, espresse nella Relatività Generale, è rappresentata dalle onde gravitazionali che derivano da eventi della potenza di una collisione tra buchi neri. Queste onde creano increspature nello spazio-tempo e dovrebbero essere osservate da strumentazioni molto sensibili di sonde e satelliti.
Un team di ricercatori della Cardiff University ha utilizzato un supercomputer per simulare il tipo di onda gravitazionale derivante dalla fusione di buchi neri. Due buchi neri in mutua orbita dovrebbero emettere onde gravitazionali e perdere progressivamente energia fino a collidere creando un buco nero supermassivo e molto deformato.
Secondo la simulazione, le onde provenienti da questo oggetto deformato sono caratterizzate da un "tono" distintivo, come una "suoneria dedicata". Misurando questo tono gli astronomi potrebbero riuscire a dedurre la massa dei due buchi neri e la loro velocità di rotazione. La distorzione delle onde gravitazionali dovrebbe inoltre consentire di vedere cosa sta accadendo dietro l'orizzonte degli eventi. Confrontando differenti "toni" è possibile imparare qualcosa circa il buco nero risultante, quindi, ma anche circa le proprietà dei buchi neri di partenza.
Ovviamente parliamo di fenomeni rari da osservare come la fusione di buchi neri e qualcosa che ancora non è stato mai riscontrato, come le onde gravitazionali. Ma qualcuno se la sente di scommettere contro Einstein sulla loro esistenza?




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